0 valutazioniIl 0% ha trovato utile questo documento (0 voti)
76 visualizzazioni11 pagine
BECCAFUMI Giandomenico (Montepetri, 1486-1551):
„La bibliografia sembra quasi ignorare questo alchimista. L’unico ad occuparsene è il Duveen (op. cit., 55), il quale desume le sue notizie da fonti ineccepibili. Si chiamava Domenico, peró comunemente Mecuccio o Mecarino era il nome da lui o per lui più adoperato. Si sa che fiorì in Siena e che fu tra i pittori che contribuirono alla reviviscenza della Scuola Senese. Il Vasari afferma che la famosa serie delle Operazioni di Alchemia fu fatta ‘con acquaforte’: queste in realtá sono xilografie, in numero di dieci e sembrano abbastanza originali. Un misto fra reminiscenze di figurazioni alchimistiche e iconografia mitologica: lasciano perplessi per la loro enigmaticità. La prima reca la firma ‘Mecarinus De Senis inventor. S. (Sculpsit)’. L’undecima xilografia è una ripetizione della decima. È un Liber Mutus anche se non del pari giustamente famoso.”
Cfr. Thieme-Becker, Allgemeines Lexikon der bildenden Künste, vol. III; 130; Passavant, Le Peintre Graveur, vol. I, 153 e vol. VI, 149; Giorgio Vasari, La Vite (a cura di G. Milanesi, Ed. Sansoni, Firenze 1882)
BECCAFUMI Giandomenico (Montepetri, 1486-1551):
„La bibliografia sembra quasi ignorare questo alchimista. L’unico ad occuparsene è il Duveen (op. cit., 55), il quale desume le sue notizie da fonti ineccepibili. Si chiamava Domenico, peró comunemente Mecuccio o Mecarino era il nome da lui o per lui più adoperato. Si sa che fiorì in Siena e che fu tra i pittori che contribuirono alla reviviscenza della Scuola Senese. Il Vasari afferma che la famosa serie delle Operazioni di Alchemia fu fatta ‘con acquaforte’: queste in realtá sono xilografie, in numero di dieci e sembrano abbastanza originali. Un misto fra reminiscenze di figurazioni alchimistiche e iconografia mitologica: lasciano perplessi per la loro enigmaticità. La prima reca la firma ‘Mecarinus De Senis inventor. S. (Sculpsit)’. L’undecima xilografia è una ripetizione della decima. È un Liber Mutus anche se non del pari giustamente famoso.”
Cfr. Thieme-Becker, Allgemeines Lexikon der bildenden Künste, vol. III; 130; Passavant, Le Peintre Graveur, vol. I, 153 e vol. VI, 149; Giorgio Vasari, La Vite (a cura di G. Milanesi, Ed. Sansoni, Firenze 1882)
Copyright:
Attribution Non-Commercial (BY-NC)
Formati disponibili
Scarica in formato PDF, TXT o leggi online su Scribd
BECCAFUMI Giandomenico (Montepetri, 1486-1551):
„La bibliografia sembra quasi ignorare questo alchimista. L’unico ad occuparsene è il Duveen (op. cit., 55), il quale desume le sue notizie da fonti ineccepibili. Si chiamava Domenico, peró comunemente Mecuccio o Mecarino era il nome da lui o per lui più adoperato. Si sa che fiorì in Siena e che fu tra i pittori che contribuirono alla reviviscenza della Scuola Senese. Il Vasari afferma che la famosa serie delle Operazioni di Alchemia fu fatta ‘con acquaforte’: queste in realtá sono xilografie, in numero di dieci e sembrano abbastanza originali. Un misto fra reminiscenze di figurazioni alchimistiche e iconografia mitologica: lasciano perplessi per la loro enigmaticità. La prima reca la firma ‘Mecarinus De Senis inventor. S. (Sculpsit)’. L’undecima xilografia è una ripetizione della decima. È un Liber Mutus anche se non del pari giustamente famoso.”
Cfr. Thieme-Becker, Allgemeines Lexikon der bildenden Künste, vol. III; 130; Passavant, Le Peintre Graveur, vol. I, 153 e vol. VI, 149; Giorgio Vasari, La Vite (a cura di G. Milanesi, Ed. Sansoni, Firenze 1882)
Copyright:
Attribution Non-Commercial (BY-NC)
Formati disponibili
Scarica in formato PDF, TXT o leggi online su Scribd