Sei sulla pagina 1di 2

Decrescita: un eresia o la soluzione?

di a cura della Redazione di Natura & Citt


Il 24 ottobre scorso si tenuta a Cesena la conferenza di Maurizio Pallante; organizzatori della serata sono stati Librarci, lAssociazione L. Lama e MIZ(Movimento Impatto Zero), nato circa un anno fa, che si attivato per diffondere la cultura della raccolta differenziata porta a porta, lunico modo di gestione efficace dei rifiuti in Italia che va di pari passo con il riciclo, e per la raccolta di firme riscuotendo un notevole risultato: otto quartieri su dodici, a Cesena, hanno aderito. Lintervento del giornalista Pietro Bellucci ha sollevato un problema prima di tutto culturale rispetto alla Decrescita, una tesi eretica e blasfema, perch parlare di decrescita al mondo doggi blasfemo. Lhumus culturale e di pensiero che pervade tutta la nostra societ ci spinge allo sviluppo forsennato e ipertrofico, a partire dal modo di dare le notizie. eretico venire a sentire una conferenza in cui vengono trattati questi argomenti. Quando stata eletta la nuova giunta ho intervistato Leonardo Belli, assessore allo sviluppo economico, che aveva espresso le sue perplessit, dato che siamo arrivati a un punto in cui continuare a spingere verso uno sviluppo ulteriore controproducente, bisognerebbe procedere piuttosto verso uno sviluppo sostenibile; a seguito di quelle affermazioni Belli fu aspramente criticato da soggetti dellassociazionismo economico e da altri rappresentanti politici. Quella della crescita la superideologia che ha unificato tutte le ideologie; infatti lo scontro tra destra, centro e sinistra solo sulla divisione della torta. Senza chiedersi se avvelenata. La decrescitaspinge per andare avanti in unaltra direzione. C un pregiudizio nei confronti di questa parola che per lo pi si confonde con la sobriet, come se fosse un meno. In realt la decrescita pone lessere umano al centro, come fine delle attivit produttive. Ma che cos la Decrescitae cosa propone? In che modo pu migliorare la qualit della nostra vita e dellambiente in cui viviamo? La crescita non misura i beni, ma solo oggetti e servizi, merci scambiate per denaro. Un valore monetario riferito a qualcosa che si compra e si vende. In questo contesto chi produce quello che consuma, come un contadino nel suo orto, o le casalinghe non sono considerate, dato che non producono PIL; anzi chi produce beni da s fa calare il PIL dato che, invece di comprare merci, consuma ci che coltiva. Merce e beni in realt sono due concetti opposti: ci sono beni che non sono merci e merci che non sono beni. Un esempio: se vado in automobile da A a B e incontro code, aumenta il prodotto lordo e se poi per lo stress vado a sbattere, aumenta il Pil: riparazioni, ospedale, farmaci. Il massimo della felicit. Decrescita = Ricerca e Innovazione Un altro esempio: in Italia riguarda il riscaldamento delle case: mediamente consumiamo 20 litri di gasolio per mq, mentre in Germania ne consumano, per legge, meno di 7 litri a mq. Hanno case pi fredde o hanno meno dispersione di calore e investono di pi sulla qualit di materiale edilizio e ristrutturazioni? Per fare una casa che consuma sette litri piuttosto che venti ci vogliono pi innovazioni tecnologiche rivolte alla qualit piuttosto che al valore monetario. Nella societ della crescita lintento quello di far aumentare la produttivit a tutti i costi: crescita continua del consumo di risorse, tecnologie a forte impatto ambientale (prodotti di sintesi chimica), crescita dei rifiuti. Migliore qualit della vita La Decrescita prevede una riduzione della quantit di risorse e di conseguenza di rifiuti, per il conseguimento di una qualit della vita migliore. Non si tratta di tornare indietro ma di andare avanti in unaltra direzione, che riduca la nostra impronta ecologica, imitando invece di stravolgere i processi naturali. La sobriet stata derubricata a taccagneria, mentre rispetto delle risorse della terra, riscoperta dellautoproduzione che riduce enormemente limpatto ambientale e limpronta ecologica. Anche nella gestione dei rifiuti il porta a porta (di cui abbiamo un esempio proprio in questo periodo a Forlimpopoli) un mezzo importante: recuperare le materie prime invece di buttarle, ma, prima di tutto, ridurre la quantit dei nostri

rifiuti grazie ad un modo di produrre pi intelligente. Leconomia della crescita tende a mercificare tutto della vita, anche i rapporti, sminuendo limportanza delle relazioni personali non basate sul denaro. Il PIL cresce con laumento dellinsicurezza sociale, mentre il coraggio, la generosit, il rispetto delle persone rendono la vita degna di essere vissuta. E non basta fare scelte di vita, e scelte di vita economica, in questo senso; necessario che lautorit pubblica inserisca norme di edilizia che rendano le case ecologiche e rivolga lattenzione non al guadagno e ai bilanci, ma alla qualit della vita dei cittadini. Purtroppo al momento la classe politica lontana mille miglia dai temi proposti da Pallante. Un altro problema molto sentito e di cui si discute molto quello del lavoro; ma troppo spesso si identifica il lavoro con loccupazione, ossia lavoro svolto in cambio di denaro. Il contadino che vende modeste eccedenze non considerato e neppure le casalinghe che lavorano in casa. Si pensa che la crescita crei occupazione, in realt aumenta la produzione e diminuisce loccupazione perch le tecnologie utilizzate aumentano la produttivit. Dal 1960 al 1999 il Pil triplicato, ma loccupazione rimasta pressoch ferma: 22.200.000 nel 1960, 22.400.000 nel 1999. Il concetto di crescita illimitata ha come vittima lavoratrici e lavoratori di un sistema produttivo che si basa sulla compressione dei costi e dellambiente. Una volta era il lavoro che costituiva il mezzo per laffermazione della propria identit ora il consumo; siamo ci che consumiamo. La decrescita lunica maniera di fare aumentare loccupazione: produrre realmente quello di cui si ha bisogno, in beni e non in merci monetizzabili. Al giorno doggi si persa la cognizione che possibile costruire dei rapporti personali non basati sul denaro. Il Movimento antimonetarista di Marcel Mauss propone unalternativa: scambi basati sul dono e la reciprocit. Molte civilt, in epoche e continenti diversi, avevano una struttura economica e sociale fondata su tre principi: obbligo di donare, obbligo di ricevere, obbligo di restituire pi di quello che si ricevuto. Questa modalit crea veramente ricchezza! Il massimo della distruzione del rapporto tra persone ilsupermercato, mentre il mercato locale basato proprio sul rapporto umano. Il dono uno scambio del tempo, di abilit, e le Banche del Tempo cercano di instaurare dei rapporti personali senza scambio di denaro. E per quanto riguarda i beni di consumo, lalternativa c: iGAS sono famiglie cittadine che si riuniscono e che comprano sapendo ci che mangiano, pagando di meno, e si riforniscono direttamente dal contadino che a sua volta guadagna di pi, grazie alla filiera corta. Se riduco la distanza tra luogo di produzione e luogo di consumo diminuisce il consumo di prodotti fossili e di conseguenza migliora la qualit della nostra aria. I GAS rientrano nella mercificazione, ma rispetto al supermercato reintroducono il rapporto umano, re-incorporano un rapporto relazionale con le persone e la natura. Questi i punti fondamentali della Decrescita: il risparmio energetico, la lotta agli sprechi, un diverso modello di consumo, e una riorganizzazione del lavoro. Per potersi affermare la decrescitarichiede una nuova organizzazione sociale e distributiva delle ricchezze e una battaglia sociale per far avanzare i diritti dove sono assenti. Ladecrescita non una diminuzione del benessere, non c rinuncia, ma anzi c un aumento del benessere. Fonte: Natura & Citt - Nel Cuore della Romagna rivista bimestrale gratuita, anno II numero 10, gennaio 2008

http://www.ilconsapevole.it/articolo.php?id=8634

Potrebbero piacerti anche