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Come si prepara un Bicentenario

Il seminario del 7 marzo 2013 a Lucca sulle Residenze napoleoniche dell Elba di Tatiana Polo
Tout comme Paris. Questa la direttiva generale impartita da Napoleone per lorganizzazione della sua residenza imperiale allElba, assegnatagli dal trattato di Fontainebleau, dove sbac dalla fregata inglese Undaunted il 4 maggio 1814, e che lasci il 26 febbraio 1815, imbarcandosi segretamente sul brigantino LInconstant, ammiraglia della minuscola marina militare elbana, per lultima avventura dei Cento Giorni terminata il 14 giugno 1815 nella morne plaine di Waterloo. Tuttavia allElba il fasto di quei dieci mesi convulsamente sorvegliati dalle polizie segrete inglese, austriaca e borbonica, ha lasciato poche tracce. Di tutti gli edifici occupati dalla corte e dal minuscolo esercito napoleonico dellElba restano oggi di propriet dello stato e ancora parzialmente riconoscibili soltanto la residenza ufficiale (Villa dei Mulini) di Portoferraio e, a pochi chilometri di distanza, la maison rustique (Villa San Martino), acquistata da Napoleone nel giugno 1814 quale residenza privata ma in cui non fece poi in tempo ad abitare. Presenze femminili: gli appartamenti di mamma (Madame Mre) e sorella (Paolina), quelli invano destinati allamata moglie austriaca, la romantica visita di Maria Walewska. E profili militari: la caserma dei cacciatori accanto alla Villa dei Mulini, i corpi di guardia, le due residenze collocate su alture in vista reciproca, per consentire le comunicazioni ottiche; e con tre stanze da letto imperiali, per accrescere la sicurezza contro eventuali sicari notturni. Attrazione turistica (duecentomila visitatori allanno), i due complessi costituiscono il Museo Nazionale delle Residenze Napoleoniche allElba, tipico esempio di museo della memoria. Laspetto attuale delle Residenze tuttavia molto diverso di quello che avevano durante il soggiorno napoleonico. Lambiente circostante, i giardini, le sale davano allora unimpressione molto pi fastosa. E oggi possiamo farcene unidea molto precisa grazie allacribiosa ricostruzione portata a termine in lunghi anni di ricerca archivistica e archeologica dalla direttrice Roberta Martinelli e dalle sue collaboratrici. Gli strumenti fondamentali sono state le mappe settecentesche e ottocentesche conservate presso lIstituto di Cultura dellArma del Genio di Roma, che hanno consentito di ricostruire i lavori di adattamento a residenza dei locali militari della Palazzina dei Mulini, diretti dallarchitetto Paolo Bargigli. Altri programmi hanno riguardato il restauro degli affreschi e delle decorazioni (opera del piemontese Antonio Vincenzo Revelli, pittore ufficiale della corte elbana) e di quel che resta della biblioteca imperiale (met dei duemila volumi originari, inclusa la collezione quasi completa del Moniteur Universel dal 1790 al 1813). Altra fonte importantissima il cosiddetto Mobilier, un inventario manoscritto di tutti gli arredi e i mobili, molti dei quali provenienti dalla Francia, che si trovavano nelle due residenze napoleoniche. La maggior parte si trova oggi altrove: ma stato possibile rintracciarne un gran numero. E stato infine accertata la planimetria originaria,

con lesatta funzione dei singoli ambienti; il colore originario delle pareti (giallo, non il rosa assai diffuso a Portoferraio ma aborrito dallimperatore), quali piante da frutta adornavano il giardino. Fin dal 2005 la direzione del Museo ha cominciato a pianificare le attivit di restauro in vista del Bicentenario dellElba napoleonica (2014-15). I finanziamenti ottenuti (1,4 milioni di euro) sono stati interamente assorbiti dalla sistemazione della Palazzina dei Mulini e dalla costruzione di una reception per i visitatori, mentre stata avanzata al Comune la richiesta di cedere al Museo, anzich privatizzare, un complesso di case popolari erette sopra lantico corpo di guardia napoleonico. In vista dellormai imminente Bicentenario, tutti questi progetti sono stati ampiamente illustrati dalla direzione del Museo in un seminario per operatori culturali che si svolto il 7 marzo scorso nel complesso di San Michelotto a Lucca - dove tra laltro la dottoressa Martinelli anima unaltra importante istituzione culturale, il Centro internazionale per lo studio della Cerchia Urbana (CISCU), che ha sede al Baluardo San Paolino. Al seminario, presieduto dal giornalista Rai e storico militare Sergio Valzania (autore di un importante libro su I Dieci Errori di Napoleone, e che ritratto su Wikipedia nei panni di Wallenstein ), hanno partecipato Bernard Chevallier, direttore del Muse national du chteau de Malmaison e conservateur gnral du Patrimoine, Giulia Gorgone, direttrice del Museo Napoleonico di Roma, Lauro Rossi, del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi, Saul Stucchi, autore di una guida su I luoghi di Napoleone. In Liguria, Corsica, Sardegna e Toscana, e gli storici Franco Cardini, Ugo Barlozzetti e Virgilio Ilari, tutti membri, come Valzania e la sottoscritta, della Societ Italiana di Storia Militare. Non stupisce perci che tra le prime proposte di convegni per il bicentenario formulate nel corso del seminario, parecchie riguardassero la storia militare dellElba durante le guerre della rivoluzione e dellImpero (17921815): ma altre hanno riguardato pure la storia successiva di Villa San Martino: se possibile ancora pi appassionante, perch legata al personaggio di Anatole Demidoff (1813-1870), principe di San Donato e marito per breve tempo di Mathilde Bonaparte (1820-1904) ma questa unaltra storia!

Johann Michael Voltz (17841858), Aufstieg und Niederfall Napoleons, 1814 Deutsches Historisches Museum

Bandiera Elbana di Napoleone

Title Creator Place of Publication Date

Arrive de Napolon dans l'Ile d'Elbe [Anonymous] [France -- Paris] [1814]

Arrive de Napolon lIle dElbe, le 4 mai 1814

Napolon quittant lIle dElbe, le 26 fvrier 1815

Ambroise-Louis Garneray (17831857) Retour de l'le d'Elbe, 28 fvrier 1815; rencontre du brick l'Inconstant avec le brick le Zphir. Salon 1831. http://freeriders2.over-blog.com/6-categorie-1164061.html

Charles Baron von Steuben - Le retour de Napolon de l'le d'Elbe en mars 1815.

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