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CAPGRAS

Introduzione: questo studio si propone di chiarire la relazione tra i vari tipi di riconoscimento implicito delle facce. Alcuni pazienti prosopagnosici mostrano un riconoscimento delle facce autonomici (elevati livelli di conduttanza cutanea) e indici comportamentali di riconoscimento implicito (priming, effetto interferenza, associazioni faccia/nome). Un paziente prosopagnosico mostra il riconoscimento implicito sia autonomico sia comportamentale, il che suggerisce che possono derivare da una base comune. Metodo: per testare questa capacit nei pazienti con disturbo di Capgras stato testato ogni tipo di riconoscimento implicito e i risultati sono stati comparati con controlli della stessa et. Noi sappiamo che la sindrome di Capgras caratterizzata da un buon riconoscimento delle facce insieme con unassenza di discriminazione autonomica tra facce familiari e non. Ci si chiesti se la paziente BP comparata con controlli della stessa et e genere non avrebbe mostrato un riconoscimento implicito n di tipo autonomico n di tipo comportamentale. Risultati: la risposta fu che mentre lei non mostrava discriminazione autonomica, la sua performance in un test dinterferenza faccia-nome fu normale, mentre i controlli, come ci si aspettava, mostrarono sia riconoscimento implicito sia per quanto riguardava le misure autonomiche per quelle comportamentali. Conclusioni: i risultati ottenuti con BP implicano una chiara dissociazione tra le misure di riconoscimento implicito autonomiche e comportamentali.

Una delle rivelazioni pi intriganti provenienti dalla ricerca sui modi in cui percepiamo il mondo e il modo in cui abbiamo accesso alle informazioni riguardo a esso, la ricerca attraverso numerose aree del fatto che oltre a ci che viene processato coscientemente, linformazione viene appresa, immagazzinata e richiamata in modi che sono stati variamente descritti come impliciti, inconsapevoli o inconsci. Questo fenomeno ha importanti ramificazioni teoriche e non sorprende che abbia richiamato lattenzione degli studiosi interessati al riconoscimento delle facce. E opinione comune che il riconoscimento di facce molto familiari avvenga pi o meno in modo automatico. Sorprendentemente qualcuno di questi aspetti automatici nel riconoscimento delle facce sembra preservato nei casi di prosopagnosia. Una scoperta determinante al riguardo stata pubblicata da Bauer. Lui ha studiato una persona profondamente prosopagnosica, LF, in seguito ad un incidente in moto e profondamente incapace di riconoscere i volti delle persone che conosceva prima dellincidente. Bauer mostr che LF era in grado di mostrare qualche tipo di riconoscimento implicito dei volti, nello specifico quando gli erano mostrati dei volti accompagnati dal nome corretto o sbagliato, egli mostrava livelli pi alti di risposte autonomiche quando la coppia faccia nome era corretta (risposte di conduttanza cutanea). Queste risposte richiedono che ci sia un certo grado di riconoscimento specialmente per collegare un nome al volto, eppure LF non ebbe un senso cosciente del suo avvenuto riconoscimento e lo dimostrava quando gli era richiesto esplicitamente di scegliere il nome corretto ed era incapace di farlo.

Tranel e Damasio hanno confermato le scoperte di Bauer di un riconoscimento inconscio dei volti familiari nei casi di prosopagnosia usando per un metodo differente, nel quale la conduttanza cutanea era misurata mentre venivano mostrate una serie di volti appartenenti a persone familiari e non familiari che si conoscevano precedentemente. Ci fu di nuovo levidenza di una discriminazione autonomica (livelli di conduttanza cutanea pi elevati in relazione ai volti familiari) senza tuttavia un riconoscimento consapevole. Ci che comporta questo fenomeno del riconoscimento inconsapevole discutibile ma si torner su questo argomento pi avanti. Per prima cosa bisogna dire che il riconoscimento inconsapevole stato descritto come accompagnato del normale riconoscimento dei volti. Tranel, Fowels e Damasio mostrando dei visi familiari e non a persone neurologicamente normali hanno riportato risultati significativi di conduttanza cutanea in relazione ai visi familiari. E necessario che gli stimoli siano presentati in modo da prevenire la loro identificazione cosciente, come i pazienti prosopagnosici anche i soggetti neurologicamente normali possono mostrare una SCR significativa senza essere consapevoli di avere riconosciuto un volto. E da notare per che stata utilizzata solo la misura autonomica della conduttanza cutanea e che altri parametri quali il battito cardiaco o la respirazione potrebbero portare a risultati simili ma non sono ancora stati indagati. Bauer non solo ha fatto le prime osservazioni sul riconoscimento inconsapevole dei volti ma ha anche offerto la prima ipotesi teorica al riguardo. Le sue idee comprendono un mix di ipotesi psicologiche e neurologiche. A livello psicologico, Bauer suggerisce che c una differenza tra il riconoscimento esplicito di un volto familiare e il riconoscimento esplicito di tale volto, basato sul suo significato emotivo e in questi termini, il riconoscimento esplicito perso nella prosopagnosia. A livello neurologico suggerisce che ci sono due vie per il riconoscimento dei volti che partono entrambe dalla corteccia visiva e terminano nel sistema limbico ma che seguono due percorsi diversi. Una via ventrale e si sviluppa lungo il fascicolo inferiore longitudinale e processa le informazioni riguardo alla familiarit delle facce, la loro identificazione, ecc... laltra via dorsale e proietta al solco temporale superiore e al lobo parietale inferiore e riguarda il significato che gli stimoli hanno per losservatore. In alcuni prosopagnosici, avrebbero quindi la via ventrale danneggiata e quella dorsale relativamente intatta che permette la discriminazione autonomica. Valutando le idee di Bauer importante distinguere lipotesi neurologica da quella psicologica, la plausibilit della concezione neurologica di Bauer stata discussa da altri autori ma lidea di una dissociazione tra il riconoscimento esplicito ed implicito generalmente accettata. La discriminazione autonomica non comunque lunica manifestazione del fatto che si ha un riconoscimento implicito nella prosopagnosia, vi sono vari esempi al riguardo che concernono: apprendimento migliore degli accoppiamenti faccia-nome corretti piuttosto che per quelli incorretti, riconoscimento migliore di una stessa faccia presentata in posizioni diverse se gi conosciuta prima dellinsorgere della patologia (effetto corrispondenza), effetto priming, effetto interferenza delle facce nella classificazione dei nomi. Ci che ci si chiede in questo studio se i processi di riconoscimento implicito di tipo autonomico e comportamentale sono mediati dallo stesso meccanismo psicologico.

Questi due meccanismi possono essere utilizzati per indicare una forma di riconoscimento automatico che pu essere inconsapevole nella prosopagnosia. Inoltre diversi studi di indici comportamentali di riconoscimento inconsapevole hanno utilizzato diversi test comportamentali con gli stessi pazienti. Quando sono stati fatti, il riconoscimento inconsapevole sempre stato trovato come indice valido, non ci sono studi che di pazienti che hanno mostrato riconoscimento inconsapevole solo su test comportamentali e non su altri. Basandoci su questi dati, sembra ragionevole inferire che i diversi indici comportamentali del riconoscimento inconsapevole sfruttino lo stesso meccanismo psicologico. In ogni caso la questione riguardo alla relazione tra gli indici comportamentali e autonomini del riconoscimento inconsapevole non chiara. Gli studi della prosopagnosia solitamente comportano misure o solo comportamentali o solo autonomiche. Fino ad oggi lunico che ha comparato queste due misure stato De Hann insieme a Bauer e Greve che hanno somministrato test comportamentali di riconoscimento inconsapevole al paziente LF, il quale nello studio originale era stato sottoposto a test per la discriminazione autonomica del riconoscimento inconsapevole. LF ha mostrato riconoscimento inconsapevole in questi test portando gli autori a concludere che: gli indici di riconoscimento inconsapevole di tipo autonomico o comportamentale rispecchiano lo stesso fenomeno neuropsicologico o comunque un processo molto simile". Il fatto che LF mostri sia la discriminazione autonomica sia i segnali comportamentali del riconoscimento inconsapevole importante ma non significa che vi sia un singolo meccanismo psicologico responsabile del riconoscimento inconsapevole. Potrebbe essere una coincidenza che un paziente prosopagnosico mostri entrambi questi indici, oppure pu essere che questa forma di prosopagnosia sia stata accompagnata da una relativa conservazione dei sistemi per il riconoscimento facciale. E stato identificato un nuovo approccio a questa tematica. Questo approccio si basa su di una serie di osservazioni fatte su di un gruppo di pazienti neuropsichiatrici ai quali era stata diagnosticata la sindrome di Capgras e che mostravano un pattern che poteva essere considerata una sorta di Prosopagnosia specchiata, dal momento che loro potevano riconoscere coscientemente i volti familiari ma non mostravano la discriminazione autonomica. La sindrome di Capgras un disturbo bizzarro che insorge in una variet di situazioni cliniche di tipo psichiatrico, neurologico o medico. Questa sindrome caratterizzata dalla credenza che gli altri siano stati rimpiazzati da impostori (robots, alieni, ecc). Ellis e Young hanno ipotizzato che i pazienti con la sindrome di Capgras non mostrino i normali livelli pi alti di conduttanza cutanea alla vista dei volti familiari rispetto ai volti non familiari. Questa predizione nata dai risultati di due studi, Ellis et al. hanno testato individui normali, controlli psichiatrici e cinque casi di sindrome di Capgras e hanno osservato che solo in questi ultimi non si rilevavano differenze nelle misure di conduttanza cutanea alla vista di volti familiari e non, Altri autori hanno trovato lo stesso identico risultato in un solo caso di sindrome di Capgras indotta. Vale la pena notare che i livelli di conduttanza cutanea di pazienti con Capgras, come nei pazienti prosopagnosici, sono molto bassi. Questo potrebbe riflettere un danno generalizzato al cervello oppure un danno specifico per le risposte autonomiche alle facce. Bench un certo grado di iporeattivit non sia insolito anche nei pazienti schizofrenici, la sola misura della

conduttanza cutanea non pu rendere conto del fallimento nel trovare risposte differenziali nei confronti di facce conosciute o non conosciute nella sindrome di Capgras. Ellis et al. hanno mostrato che i controlli psichiatrici mostrano comunque differenti risposte di SCR nonostante abbiano ridotto la soglia di risposta, e hanno dimostrato anche che trasformando il range di SCR in un metro comune le persone con sindrome di Capgras non mostrano differenze fra le facce familiari o non familiari. Lovvia questione da porsi in questo momento se le persone con la sindrome di Capgras non mostrano risposte automatiche alle facce familiari quando sono sottoposte a test comportamentali. Se la conclusione di De Hann et al. corretta, ossia che gli indici autonomini e comportamentali condividono la stessa base, ne consegue che pazienti con la sindrome di Capgras non mostrano i segnali comportamentali del riconoscimento automatico di volti, cos come non mostrano discriminazione autonomica tra facce familiari e non familiari. Negli studi seguenti, per la prima volta, un paziente affetto da Capgras stato studiato tramite misure sia di tipo comportamentale sia autonomico per il riconoscimento di facce familiari. Le misure comportamentali comprendono esperimenti di priming e interferenza simili a quelli usati da De Hann, insieme con la registrazione di SCR in relazione a facce familiari e non. METODO Caso BP BP una donna di 68 anni ricoverata in ospedale in stato confusionale sei anni prima linsorgenza di un episodio psicotico, che include sindrome di Capgras e di Cotard. Ha una storia familiare di depressione. Durante il suo ricover disse che il medico era stato rimpiazzato da qualcuno che lo impersonava. Ci furono vari tentativi della paziente di rimuovere, anche in modo violento, la parrucca al medico, che lei credeva essere un impostore. BP non riusc nemmeno a riconoscere le sue figlie quando queste andavano a trovarla. LEEG rivel una leggera anormalit con un eccesso di onde lente particolarmente evidente nel lato destro. Tutte le altre misure fisiche rientrano nei normali criteri di valutazione. Durante i sei anni di ricovero BP stata trattata con diversi farmaci antipsicotici. Al momento delle rilevazioni BP era una paziente ambulatoriale e non riport problemi nel riconoscimento delle facce o nellidentificazione. Ebbe performance normali alle versioni brevi del Warrington recognition test for words e for faces. CONTROLLI Sei controlli non psichiatrici, donne di et compresa tra i 66 e i 79 anni, nessuna con storie familiari di disturbi psichiatrici e tutte destrimane come BP TEST COMPORTAMENTALI Sono stati utilizzati due test comportamentali, entrambi impiegati per dimostrare il riconoscimento inconsapevole nei casi di prosopagnosia. SELF PRIMING: il compito comporta di decidere se un nome appartiene ad una persona familiare o meno, in ogni prova il nome preceduto da una faccia, questo permetteva di misurare se i differenti tipi di facce influenzavano il tempo necessario per decidere se il nome era corretto o meno.

INTERFERENZA: questo compito vuole investigare se la presenza di facce familiari influenza la categorizzazione di nomi famosi. Ai pazienti erano mostrati contemporaneamente una faccia e un nome, o solo un nome, e il loro compito consisteva nel catalogare il nome come appartenente ad un personaggio politico o ad un personaggio tv. I tempi di reazione permettevano di determinare se la faccia influenzava la categorizzazione del nome. RISPOSTE AUTONOMICHE Le risposte autonomiche alle facce vennero testate tramite la misurazione della conduttanza cutanea alla presentazione di facce di persone familiari e non, questa misurazione veniva effettuata tramite elettrodi applicati alla mano sinistra. RISULTATI Test comportamentali: i risultati del self priming mostrano un dato significativo che indica che il prime influenza il processamento del nome. La performance di BP era simile a quella dei controlli e non pu essere considerata come anormale. Nel test di interferenza i risultati di BP rientravano nel range corretto raggiunto anche dai controlli. RISPOSTE AUTONOMICHE Tutti i sei controlli mostravano livelli pi alti di SCR nel momento in cui riconoscevano facce familiari, mentre BP non mostrava risposte differenziali di SCR in relazione a facce familiari o non familiari e di conseguenza i suoi risultati possono essere considerati anormali. DISCUSSIONE La risposta SCR di BP non mostr segnali differenti nelle risposte autonomiche alle facce familiari, il loro risultato era pressoch identico. Nonostante la mancanza di risposte autonomiche, BP rivel un rapido e inconsapevole riconoscimento delle facce familiari in due test che hanno prodotto risultati simili in casi di prosopagnosia. La sua abilit nel riconoscere e categorizzare nomi familiari era influenzata dalla presenza di task irrilevanti, o facce distruttrici. Entrambi i test comportamentali e autonomici possono essere considerati indici di aspetti automatici del riconoscimento delle facce. Nei test autonomici non necessaria una risposta consapevole, il compito semplicemente di riconoscimento passivo. Nei test comportamentali, il riconoscimento delle facce valutato attraverso linfluenza che pu avere su di un altro compito (per esempio la classificazione di nomi), ai partecipanti viene chiesto di ignorare le facce, inoltre la richiesta di rispondere il pi velocemente possibile limitaopportunit di un intervento consapevole. Nella paziente BP sono stati trovati indici comportamentali conservati e indici autonomici assenti come aspetti del riconoscimento delle facce, questo mette a dura prova la posizione di De Hann derivata dallosservazione di pazienti prosopagnosici in cui furono trovati sia indici comportamentali che autonomici nel riconoscimento inconsapevole dei volti. Questi dati, provenienti da una paziente con sindrome di Capgras, implicano che gli indici comportamentali e autonomici, siano per certi versi coinvolti in meccanismi differenti. Queste scoperte hanno alcune conseguenze interessanti. La pi ovvia che lattenzione

focalizzata sulle differenze tra gli indici autonomici e comportamentali, e su cosa potrebbero avere in comune. Inoltre viene riaperta riguardo la relazione di entrambi nel caso del riconoscimento esplicito. Abbiamo veramente bisogno di postulare lesistenza di tre vie per il riconoscimento facciale (una responsabile del riconoscimento esplicito, una degli effetti comportamentali e una delle risposte autonomiche) o esiste uno schema pi semplice? Un importante consiglio potrebbe arrivare dalle simulazioni al computer delle propriet dei volti e dai deficit trovati nei casi di prosopagnosia. Due importanti tentativi sono stati fatti, in entrambi, i tipi di compito usati negli studi comportamentali sembravano mediati dallo stesso circuito come nel riconoscimento esplicito. In altre parole il modello degli autori usa un percorso comune per il riconoscimento esplicito dove gli aspetti automatici del riconoscimento sono individuati indirettamente tramite test comportamentali, ma riguardo il riconoscimento esplicito questo era interrotto il pi delle volte a causa di un danno del sistema. Da questa prospettiva, una persona con un riconoscimento esplicito relativamente conservato (come nel caso della Capgras) deve anche avere conservato il riconoscimento automatico nei test comportamentali. Questo esattamente in linea con le scoperte fatte su BP. Interessante inoltre notare che le implicazioni di una relazione necessaria presente nei modelli delle simulazioni al computer sarebbero falsificate se qualcuno mostrasse una persona che ha conservato il riconoscimento esplicito senza la conservazione degli aspetti automatici. Mettendo insieme i risultati degli studi sulla prosopagnosia, sulla capra e su altri disturbi si nota come ci sia una chiara dissociazione tra il riconoscimento esplicito e le risposte autonomiche nel riconoscimento di volti familiari. Questa doppia dissociazione richiama le ipotesi di Bauer, il quale sostiene lesistenza di due differenti circuiti per il riconoscimento esplicito e per le risposte orientate in base al significato personale dato agli stimoli. Ci che rimane poco chiaro in questa teoria il momento in cui queste due vie si biforcano. La questione stata chiarita da Breen e collaboratori, ci che ci si chiedeva se queste due vie si biforcano ad uno stadio relativamente precoce, oppure se dipendono da un comune scenario di rappresentazioni immagazzinate che poi conducono ad un output tramite due vie separate. Il punto se queste due vie si biforcano prima o dopo lunit di riconoscimento per i volti. Breen et al. sono favorevoli alla seconda possibilit. Loro suggeriscono che vi un solo sistema di riconoscimento per le facce, ma postulano lesistenza di due vie successive al riconoscimento: una di queste riguarda i processi dellinformazione semantica e biografica che riguarda la persona mentre laltra accede al sistema responsabile della generazione di risposte affettive per le persone familiari. Ci che loro non spiegano per come questi due output sono ricombinati al fine di produrre una percezione unica. Chiaramente qualche integrazione necessaria. Difatti senza di essa non solo non potrebbe esserci unimpressione unitaria rispetto a qualcuno ma la differenza tra i riconoscimenti usati per spiegare la Capgras non sarebbero appropriati. Lappello di Breen at al riguardo un numero scarso di rappresentazioni necessarie di facce familiari sicuramente attraente ma i meccanismi coinvolti nello stabilire il significato personale degli oggetti, degli eventi o delle altre persone sono meccanismi basilari nelle persone e possono non rispettare queste indicazioni. Ulteriori studi riguardanti condizioni particolari come la Capgras potrebbero offrire nuove prospettive.

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