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Maurizio Bonanni

Roma, 25 Maggio 2012

STATALI? DISPERATI MAI!

Licenziare gli statali? Ancora non siamo disperati come la Grecia, Ministro Fornero.. Le rinnovo la proposta che, qualche tempo fa, ho inviato al superCommissario Bondi: teniamoli a casa, gli statali, grazie al telelavoro! Scusi Ministro, ma Lei le conosce le norme bassaniniane del 1997, a proposito di Digitalizzazione della P.A., rimaste lettera morta? Se vuole, Le scrivo un libro a parte sul perch Voi, i politici, e i Grand Commis- prescelti, per cooptazione e, in genere, ameritocraticamente da tutti i Governi- non ne avete mai fatto nulla, da almeno 20 anni a questa parte! Intanto, si legga la corrispondenza Di Rampini per La Repubblica sullAgenda digitale di Obama! Si chieda, invece, Ministro, come renderli soddisfatti e produttivi i lavoratori pubblici, facendo s che i peggiori di loro si auto-elidano dalla schiera dei volenterosi. Altra domanda da farsi: Serve il lavoro pubblico?. Sono daccordo con Lei, Ministro, sul fatto che chi lavora nel pubblico non debba essere garantito a vita, a prescindere dai risultati raggiunti. Ma che cosa si deve intendere per.. Risultato? L'attivit amministrativa pubblica, come si sa, rappresenta una realt indefinibile, non paragonabile minimamente con quella privata, il cui fine il profitto, o guadagno di impresa. "Il Fare", in termini , pubblicistici, significa rispettare regole e procedure fissate dal legislatore, dai Ministri e dai vertici burocratici. In tutto questo, il costo di ci che si fa , in effetti, una.. variabile indipendente, ed su questo che bisogna incidere, senza licenziare nessuno, per risparmiare centinaia di miliardi di euro! Basta dire che la spesa pubblica improduttiva strettamente correlata all'inarrestabile proliferazione e moltiplicazione delle procedure amministrative, che provocano notevoli incrementi della spesa corrente (moltiplicando, nellordine: la massa stipendiale complessiva; le sedi per uffici; la spesa per lacquisto di beni/servizi, etc.). Nella realt di oggi, a organici pletorici corrispondono mansionari rigidi, incardinati su di una miriade di livelli e di profili professionali puramente "declaratori", buoni soltanto a dare pi soldi in busta paga agli impiegati che passano di livello, senza nulla guadagnare in professionalit! Quale sarebbe, a norma della Costituzione, la missione della PA? In estrema sintesi, quella di garantire una pi equa ponderazione degli interessi in gioco, quando si avvale della sua podest discrezionale (riconosciuta dalla legge) per autorizzazioni, concessioni, licenze, appalti, contratti, etc., che riguardano beni pubblici immateriali e non. Altra sua prerogativa quella di erogare e coprire -attraverso le entrate fiscali- i costi dei servizi pubblici essenziali (sanit, trasporti, sicurezza, etc.), non alienabili a privati, in quanto o non remunerativi sul piano locale, ovvero considerati beni primari indisponibili, come la polizia, la difesa militare, la gestione della moneta (ora non pi!) e della politica estera.

Quindi, dove andare a tagliare? Semplice. Basterebbe, nellordine: disboscare drasticamente le procedure; digitalizzare gli atti degli affari correnti; unificare tutte le banche dati della PA; definire i prodotti amministrativi essenziali e i relativi standard (con un premio variabile di produzione per unit e tipologia di prodotto) di esclusiva competenza della PA. Dopo di che, sufficiente: organizzare esclusivamente in via telematica il lavoro amministrativo (mantenendo soltanto spazi comuni per i team di lavoro e gruppi, per seminari e formazione); fondare il trattamento economico su di una parte fissa comune -pari al sussidio di disoccupazione- e a una accessoria, basata sulla produttivit. In tal modo, chi pi bravo e capace potr prendere in carico i prodotti amministrativi a pi elevato valore aggiunto (densit di kow-how), guadagnando cos il giusto. I risparmi di centinaia di miliardi di euro verrebbero, poi, automaticamente: dalle dismissioni di migliaia di immobili pubblici (di propriet, o in affitto); dall'abbattimento drastico della spesa energetica (benzina, energia elettrica); dall'unificazione dei centri acquisti; dall'omologazione piena di prodotti amministrativi similari (es.: provvedimenti di aspettativa per malattia non devono essere pi lavorati da una miriade di uffici del personale che facciano le stesse identiche cose); etc. Invece dei ruoli, sarebbe molto pi agile istituire degli Albi professionali del personale amministrativo pubblico, incaricando un Ente certificatore terzo e imparziale di riconoscere le varie abilitazioni di accesso e di assicurare la formazione continua, in modo che liscrizione/assunzione a tempo indeterminato sia determinata, da un lato, dai punteggi conseguiti e, dallaltro dallanzianit di servizio nella PA. Chi ha pi anzianit e sa fare pagato di pi per unit di prodotto reso, dato che un padre o una madre di famiglia hanno esigenze ben diverse da un giovane neolaureato, per quanto bravo. Benefici diretti e indiretti? Esempio: milioni di Nuove postazioni informatiche integrate, fisse e mobili, per le lavorazioni in remoto; creazione di decine di migliaia di "veri" posti qualificati, per l'assistenza a domicilio di esperti di informatica e di connessioni telematiche; valorizzazione oggettiva del merito per chi fa le cose migliori in minor tempo. Ministri Fornero e Patroni Griffi, perch non portate in Consiglio dei Ministri una proposta simile?

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