VOLTAIRE Ho sempre osservato che le persone pronte a sospettare un delitto son quelle stesse che vi si dedicano; facilissimo comprendere

e quel che si accetta, ma non cosi facile comprendere quel che ripugna.
DE SADE ,

Aline et Valcour, ed. 1835, voi. iv, p. 149.

Al tempo della dominazione hitleriana in Europa, un professore di storia, Henri Labroue, si prese la briga di comporre un libro di 250 pagine servendosi degli scritti anti-ebraici di Voltaire 34. Nella loro monotonia, i testi cos raccolti non aggiungono niente alla gloria del grand'uomo: ci che colpisce a prima vista la loro licenziosit. Per esempio, nel libero adattamento che egli fa del capitolo xxin di Ezechiele: I passi pi essenziali di Ezechiele, pi conformi alla morale e all'onest pubblica, pi capaci di ispirare il pudore ai giovanotti e alle ragazze, sono quelli nei quali il Signore parla di Oolla e di sua sorella Ooliba. Non mai di troppo ripetere questi ammirevoli testi. Il Signore dice a Oolla: Sei diventata grande; ti si gonfiato il seno, ti sono spuntati i peli [...]; giunto il tempo dell'amore; mi sono disteso su di te [...], ma confidando nella tua bellezza hai fornicato con tutti quelli che passavano, hai messo su un postribolo [...]; hai fornicato sulle pubbliche piazze [...]. Si da del denaro a tutte le prostitute, e tu sei arrivata a pagare gli amanti . Sua sorella Ooliba ha fatto ancora peggio: Ha ricercato con trasporto gli amplessi di quelli che hanno il membro grosso come quello di un asino, e il cui seme come quello dei cavalli [...]. Il termine seme molto pi espressivo in ebraico. Anche nella Profession de fois deista, Voltaire si fa custode dei buoni costumi: I costumi dei deisti sono necessariamente puri; perch essi hanno sempre davanti a s il Dio della giustizia e della purezza, il Dio che discende sulla terra solo per ordinare di derubare gli Eg2ani, per comandare a Osca di prendere una concubina col denaro e di andare a letto con un'adultera. Cos nessuno ci vede vendere le nostre donne come Abramo. E non ci ubriachiamo come No, n i nostri figli insultano il membro rispettabile che li ha fatti nascere. In genere, soprattutto l'organo sessuale maschile che, in questo campo, eccitava la fantasia di Voltaire: nelle sole pagine 32-35 della raccolta di Labroue, le parole prepuzio , sprepuziato , glande e verga tornano pi di venti volte! Ma castrando in tal modo gli Ebrei, il geniale allievo dei deisti inglesi non obbediva a una preoccupazione superiore, quella di lottare contro l'oscurantismo ecclesiastico, di craser l'Infame? Niente pi rivelatore dello spoglio di quel capitale documento volterriano che il

Dizionario filosofico. Dei suoi centodiciotto articoli, una trentina se la prendono con gli Ebrei, nostri maestri e nemici, che stimiamo e detestiamo (articolo Abramo); il pi abominevole popolo della terra (articolo Antropofago); le cui leggi non dicono una parola sulla spiritualit e l'immortalit dell'anima (articolo Anima); e cos via fino a Tortura e alla zeta. Giobbe, che

trova grazia agli occhi di Voltaire, non affatto Ebreo, Arabo. L'articolo Ebrei il pi lungo del Dizionario (30 pagine). La prima parte (scritta verso il 1745) termina cos:
Non troverete in loro che un popolo ignorante e barbaro, che unisce da tempo la pi sordida avarizia alla pi detestabile superstizione e al pi invincibile odio per tutti i popoli che li tollerano e li arricchiscono.

Segue la famosa raccomandazione che, in un tale contesto, fa l'effetto di una clausola d'uso: Non bisogna tuttavia bruciarli . Ancor pi significativa l'ultima parte di questo articolo, redatta nel 1770. Il patriarca di Ferney vi arringa degli Ebrei immaginari, in nome della cristianit: Noi vi abbiamo impiccato per secoli tra due cani; noi vi abbiamo cavato i denti per costringervi a darci il vostro denaro; noi vi abbiamo pi volte cacciati per avarizia, e noi vi abbiamo richiamato per avarizia e per stupidit , e cos via. Ma, in definitiva, gli Ebrei sotto tutti colpevoli quanto i loro carnefici cristiani, se non di pi:
Tutta la differenza che i nostri preti vi hanno fatto bruciare dai laici, mentre i vostri preti hanno sempre immolato con le loro mani sacre le vittime umane. (Torneremo ancora su questa ossessione volterriana dell'omicidio rituale). Segue questa raccomandazione: Volete vivere in pace? Imitate i Baniani e i Ghebri, che sono molto pi antichi di voi e sono dispersi come voi. Soprattutto i Ghebri, che sono gli antichi Persiani, i quali sono schiavi come voi dopo esser stati a lungo vostri maestri. Essi non dicono parola; fate come loro. E alla fine, in conclusione: Siete degli animali calcolatori, cercate di essere degli animali pensanti . Questo confronto tra il Cristiano che pensa e l'Ebreo che calcola anticipa il preconcetto dell'antisemitismo razzista, che decreta la superiorit dell'intelligenza creativa dei Cristiani, diventati Ariani, sullo sterile intelletto degli Ebrei. Ritroviamo lo stesso Voltaire moderno quando afferma che gli Ebrei sono plagiar! in tutto, o quando, nell'Essai sur les moeurs, scrive: Si guardano gli Ebrei con lo stesso occhio con cui guardiamo i negri, come una specie d'uomini inferiori. Nessuno si stupir se aggiungiamo che gli stessi accenti si ritrovano nella corrispondenza volterriana: quando, giovane avventuriero, offre i suoi servigi al

cardinale Dubois per spiare una spia ebrea, o quando, mezzo secolo dopo, scrive al cavaliere de Lisle: Ma che questi sprepuziati d'Israele, che vendono vecchie mutande ai selvaggi, si dicano della trib di Neftali o di Issachar, ha molta poca importanza; restano sempre i pi grandi
pezzenti che abbiano mai insozzato la faccia del globo.

La fobia antiebraica di Voltaire era ben nota ai suoi contemporanei come pure all'immediata posterit, e urtava amici e nemici.
Quando dico scriveva Louis de Bonald che gli Ebrei sono oggetto della benevolenza dei filosofi, va escluso il capo della scuola filosofica del xvm secolo, Voltaire, che, per tutta la vita, ha dimostrato una decisa avversione per questo sventurato popolo.

Quasi alla stessa epoca (1807), Grattenauer, un libellista antiebraico tedesco, proponeva ai berlinesi di distruggere il busto di Moses Mendelssohn e di sostituirlo con quello di Voltaire. Per quanto riguarda il partito filosofia), ecco cosa ne pensava il principe di Ligne che, in otto giornate trascorse a Ferney, dovette sentirne delle belle dalla bocca dell'inesauribile patriarca:
Voltaire si scatenato contro Ges Cristo per il solo fatto di essere nato in un popolo che egli aborriva. Egli ne era il Frron, ed il solo torto di Voltaire.

La battuta di spirito da da pensare, e potrebbe condurre lontano. Voltaire fu antiebraico perch era anticlericale, o la sua battaglia contro l'Infame era animata dal suo odio per il popolo della Bibbia? Nel suo ultimo scritto importante, La Bible enfin explique... (1776), diventa di nuovo cristiano per combattere sei Ebrei. [segue pagine successive].

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