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Federazione BiH, il governo si spacca sul bilancio

Il premier dellentit musulmano-croata furioso e minaccia di rimuovere i ministri dissidenti. Il rischio grosso: potrebbe saltare laccordo con lFmi e leconomia bosniaca scivolerebbe nel caos. Lesecutivo della Federazione di Bosnia-Erzegovina (lentit musulmano-croata del Paese) non ha ancora affrontato il rimpasto dellattuale compagine governativa - a differenza dellesecutivo centrale, rinnovato venerd scorso - e si trova a dover operare con i ministri del Partito di azione democratica (Sda) e dei partiti croati minori, Hsp e Nsrzb: tutte formazioni politiche che ormai sono allopposizione e si trovano in un rapporto altamente conflittuale con il principale partito di maggioranza, Sdp, di cui membro il primo ministro federale, Nermin Niksic. Il rimpasto doveva essere avviato gi questestate, in seguito alla formazione della nuova maggioranza parlamentare ma, a causa di alcuni errori procedurali, la situazione rimasta tale e quale a prima. La spaccatura decisamente peggiorata mercoled, durante la seduta governativa indetta per approvare il bilancio della Federazione per il 2013, disertata dagli 8 ministri - su 14 - dei tre partiti dissidenti. Il bilancio quindi non stato adottato e la mossa dei ministri ha fatto infuriare il premier federale: Niente pu giustificare un comportamento del genere - ha avvertito Niksic - a rischio c laccordo con il Fondo monetario internazionale (Fmi) e di conseguenza migliaia di stipendi dei dipendenti pubblici che, senza il prestito del Fmi, svanirebbero. Cos, il premier della Federazione ha deciso di ignorare la votazione ufficiale del documento, inviando una bozza della legge di bilancio per il 2013 al Parlamento federale: Di fronte a questo scempio - si giustifica il primo ministro - ho deciso di usare i miei diritti costituzionali e legali per preparare una proposta di bilancio valida e inviarla al Parlamento. Secondo il quotidiano Dnevni Avaz, i ministri che non si sono presentati alla riunione governativa hanno voluto boicottare la seduta per protesta contro la nomina di Ramiz Dzaferovic alla guida della Banca dinvestimento della Federazione, voluta con insistenza da Niksic e fortemente osteggiata dai ministri di Sda, Hsp e Nsrzb. E c anche un altro motivo che ha fatto alzare le barricate tra i tre partiti e i socialdemocratici: la diffusione, tra i media bosniaci, di una

registrazione in cui si sente Niksic lamentarsi per aver dovuto convincere alcune persone a concedere dei prestiti agli otto ministri. Comunque il premier ha sostenuto che le divisioni interne, in questo caso, dovranno essere superate per approvare, entro il termine previsto dallaccordo con lFmi, il bilancio della Federazione per il 2013, pena la cancellazione del prestito dallammontare totale di 405 milioni di euro. I fondi stanziati dal Fmi serviranno a colmare le lacune dei bilanci delle due entit autonome del Paese e del governo centrale stesso: senza accordo, migliaia di dipendenti pubblici potrebbero non vedere neanche un euro di busta paga nei primi mesi del 2013. LFmi a settembre ha destinato 60 milioni di euro a favore della Bosnia, ma gli altri finanziamenti verranno sbloccati soltanto se il Paese adempier alle condizioni previste dallaccordo. Innanzitutto il governo dellentit musulmano-croata avrebbe dovuto eliminare la legge che consente il pensionamento anticipato per gli ex soldati, ma ancora non lha fatto. Ma il requisito fondamentale chiesto dai funzionari del Fmi quello di approvare il bilancio per gli inizi di dicembre - il termine indicato il 4 - in modo da distribuire la seconda tranche del prestito, dallammontare di 60 milioni di euro, entro il 21 dicembre. Le urgenze del Fondo monetario si scontrano quindi con la situazione altamente instabile in cui versa lesecutivo della Federazione di Bosnia-Erzegovina. Niksic vorrebbe allontanare dal governo lSda, lHsp e lNsrzb e accogliere invece i due principali partiti croati, Hdz BiH e Hdz 1990, anche se gli 8 ministri attuali non hanno alcuna intenzione di dimettersi.

Troppe novit per le scuole macedoni


In questi cinque anni la pubblica istruzione ha subito innovazioni profonde e costanti ma forse troppo azzardate. Gli insegnanti, a fatica, stanno cercando di adattarsi ai nuovi metodi. Negli ultimi cinque anni le aule scolastiche macedoni hanno conosciuto molti cambiamenti e novit: un ulteriore anno di istruzione obbligatoria, un metodo di insegnamento ormai interattivo che ha rimpiazzato lapprendimento mnemonico e meccanico del passato, nuovi libri di testo, un computer per ogni

alunno. Il tutto contribuisce alla trasformazione radicale dellinsegnamento in un sistema scolastico purtroppo obsoleto. Secondo gli insegnanti e gli esperti dapprendimento, per, le riforme stanno prendendo piede molto pi lentamente del previsto. Tanti bambini devono ancora ricevere i computer promessi, soprattutto nelle zone rurali, e gli insegnanti hanno avuto difficolt ad adottare i nuovi metodi. Molti, infatti, ritengono che la loro professione si sia avvicinata notevolmente a quella dei programmatori informatici. Come se non bastasse, ci sono anche stati vari problemi con i nuovi libri di testo. Manca, inoltre, una valutazione a livello nazionale dellefficacia delle riforme, ma alcuni studi effettuati su un gruppo ridotto di casi indicano un lento, ma costante, miglioramento. Secondo il sito internet Netprophet, La spinta decisiva ad implementare la riforma sulla pubblica istruzione stata fornita dai continui risultati negativi ottenuti dagli studenti macedoni nei test internazionali. Nellesame Pirls, idoneo a verificare le capacit di lettura, ad esempio, gli studenti macedoni di quarta elementare si sono classificati 29esimi su 35 paesi nel 2001, e 38esimi su 45 paesi nel 2006. Non andata meglio la prova di matematica e scienza Timss, sostenuta dagli studenti dellultima classe elementare: gli alunni sono arrivati trentesimi su 45 paesi nel 2003, sei posti dietro la Serbia. "Sono risultati orribili - ammette Beti Lameva, membro del Centro esami macedone e coordinatore nazionale dei test Timss - per questo le cose devono cambiare anche se lapproccio stato forse troppo forzato. Lameva ha aggiunto che gli insegnanti, con questa riforma, stanno partecipando a molti corsi di formazione, ma ancora non hanno imparato a gestire in modo ottimale le nuove competenze in aula. "Fondamentalmente, i professori non hanno ancora cambiato il loro approccio allinsegnamento", ha ammesso Lameva. Eppure metodi e programmi dinsegnamento sono cambiati drasticamente: per esempio, gli studenti devono iniziare a studiare l'inglese in prima elementare, mentre la seconda lingua verr affrontata dalla sesta classe in poi. Un altro punto fondamentale della riforma riguarda l'innovazione. Pi precisamente, con la nuova disciplina stato introdotto il piano "un computer per ogni bambino". A partire dal 2008, ogni scuola elementare e secondaria ha ricevuto i computer a un costo stimato

di 60 milioni di euro. In alcune scuole, per, molti computer sono stati rubati o si sono rotti prima che terminasse il primo anno del programma. Degli istituti, addirittura, hanno deciso di tenerli sotto chiave per prevenire i furti. Il Ministero dell'Istruzione ha annunciato, ma mai pubblicato, un sondaggio relativo a quanti computer siano effettivamente stati utilizzati nelle scuole. Inoltre, il ministero vuole distribuire nel 2015 300.000 tablet per gli studenti, a condizione che i genitori siano responsabili dei dispositivi. Il metodo basato su un utilizzo frequente dei computer, per, non sempre all'altezza delle aspettative. Dragan Arsovski, preside di una scuola elementare, ritiene che il modo classico di insegnamento ancora quello pi utilizzato nelle scuole macedoni e, secondo lui, sicuramente il modo migliore per favorire lapprendimento dei bambini: il pi pratico". "Proviamo ogni giorno con i metodi pi nuovi, ma alcuni non hanno avuto l'effetto desiderato. Ad esempio, il 'computer per ogni bambino' programma non ha prodotto i risultati desiderati nel modo in cui stato attuato", assicura il preside. Un'altra innovazione che stata criticata da molti presidi e insegnanti: "Abbiamo un problema con l'attuazione didattica interattiva perch il materiale troppo esteso e gli insegnanti devono lavorare ai piani annuali di insegnamento, e sono anche troppo vasti.", conferma Arsovski. Gli studenti vengono incoraggiati a fare domande e ad interagire con l'insegnante, piuttosto che ad apprendere le lezioni dell'insegnante.

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