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Bosnia, la Commissione ignora il nepotismo sfrenato

Lorgano elettorale centrale ha stabilito che il premier dellentit musulmano-croata e il ministro federale dellAgricoltura non hanno violato la legge sul conflitto dinteressi. Il nepotismo sfrenato in salsa bosniaca continua a non avere ostacoli o impedimenti di qualche sorta. La Commissione elettorale centrale della Bosnia ha infatti graziato, ancora una volta, il premier della Federazione di Bosnia-Erzegovina (lentit musulmano-croata del Paese), Nermin Niksic, e il suo ministro allAgricoltura, Jerko Ivankovic Lijanovic. La decisione della Commissione chiara: Niksic e Lijanovic non hanno infranto la legge sul conflitto dinteressi. Non importa che il fratello di Niksic, Mirsad, sia stato nominato lanno scorso a capo dellazienda pubblica che gestisce le autostrade nella Federazione, Autoceste FBiH. N che il genero di Lijanovic sia stato scelto, sempre nel 2011, per ricoprire il ruolo di direttore finanziario della stessa societ autostradale. Dagli atti pervenuti - recita il verdetto della Commissione - non risulta un interessamento concreto e attivo di Niksic e Lijanovic diretto a influenzare le nomine pubbliche. Parole quasi identiche a quelle utilizzate lanno scorso dalla Commissione per chiudere gli occhi sul familismo ormai endemico in Bosnia. La delibera firmata dal primo ministro della Federazione di BosniaErzegovina, con cui si assegnava la nomina di direttore esecutivo di Autoceste FBiH al fratello Mirsad, ha destato enorme clamore nellestate del 2011. Scandalosa - scriveva leditorialista di Oslobodenje Asim Metiljevic - la decisione del premier Niksic di sistemare il fratello in una delle societ pubbliche pi ricche del Paese. La condotta del primo ministro non solo immorale ma anche illecita poich vola la legge vigente in materia di conflitto dinteressi. Metiljevic osservava come il principale partito di governo - il Partito socialdemocratico (Sdp), a cui appartiene il premier - abbia creato una rete inossidabile di raccomandazioni fondata sul nepotismo pi sfrenato. Una politica del sistemare che sta conducendo alla distruzione di ogni moralit e dignit, concludeva Metiljevic. La candida difesa del premier non mai venuta meno per: Il fatto che qualcuno possa essere parente o amico di un membro del Sdp non deve impedirgli di rivestire cariche

importanti - ripeteva Niksic - inoltre non ho violato neanche una virgola delle disposizioni previste dalla legge. Ma Trasparency International - long che si occupa di monitorare la lotta mondiale alla corruzione - evidentemente non la pensava in questo modo: la direttrice dellufficio di Sarajevo, Ivana Korajlic, denunci la situazione presso la Commissione elettorale centrale. I membri dellorganismo, in maggioranza socialdemocratici, esaminarono il contenuto della trascrizione stenografica relativa alla seduta parlamentare nella quale venne decisa la nomina di Mirsad Niksic. Il verdetto dellorganismo non fu certo una novit per lopinione pubblica: il premier dellentit musulmano-croata non era presente al momento della votazione e quindi non poteva essere ritenuto fautore della nomina del fratello. Il nepotismo ormai endemico e assolutamente tollerato in Bosnia e casi del genere fioccano nellentit musulmano-croata; il quotidiano Oslobodenje ne cita qualche altro. Il potente presidente del Sdp, Zlatko Lagumdzija, ha sistemato molti suoi uomini di fiducia in punti nevralgici del sistema federale: Elvedin Grabovic, un tempo assistente di Lagumdzija presso la Facolt di Economia di Sarajevo, il nuovo numero uno della compagnia elettrica Elektropriveda BiH; lex socio in affari Kacapor Kemal siede nel Consiglio di sorveglianza di BiH Telekom e lamico di una vita Ivica Velican ha ottenuto la nomina di direttore generale dellaeroporto di Sarajevo. Il marito di Lidija Korac, membro di spicco del Sdp, siede nel Consiglio di sorveglianza di Elektropriveda BiH e tra i nuovi membri che fanno parte del Consiglio di amministrazione dellUniversit di Sarajevo figurano: Goran Behmen, figlio del sindaco della capitale Alija, e Amina Cengic, madrina di Zlatko Lagumdzija.

Macedonia, si sgretola la Commissione di lustrazione


Il presidente ha comunque intenzione di tirare dritto nonostante la defezione di due importanti membri dellorganismo: Yannaki Vitanosvki e Blagoja Geshoski. Il presidente della Commissione di Lustrazione della Macedonia, Tome Adziev, ha affermato che continuer il suo lavoro nonostante

le dimissioni di due membri. "Abbiamo un quorum minimo e il nostro lavoro si basa su una legge scritta", ha detto Adziev, citato dal sito internet Balkan Insight. Ieri, Yannaki Vitanovski e Blagoja Geshoski, membri della Commissione nominati dallopposizione, hanno annunciato le proprie dimissioni ai media. Secondo Vitanovski, lintero processo di lustrazione va nella direzione sbagliata: diventato uno strumento del governo per stigmatizzare in modo tendenzioso e selettivi i suoi critici, afferma lex membro. Skopje sta seguendo un percorso intrapreso da molti ex Stati comunisti, approvando una legge sullepurazione per affrontare le ingiustizie del passato e punire i collaboratori della polizia segreta. Ma lattuale Commissione sarebbe guidata da un presidente illegittimo", colpevole fra le altre cose di aver ritenuto alcune persone dei collaboratori ignorando prove che dimostrassero il contrario", ha detto ancora Vitanovski. Le dimissioni dei due membri nominati dalla principale forza d'opposizione, il Partito dei socialdemocratici (Sdsm), arriva dopo che la stessa formazione politica aveva chiesto loro di farsi da parte. La scorsa settimana, lSdsm aveva accusato lattuale presidente della Commissione di essere rimasto in carica un anno e mezzo oltre la fine del suo mandato. Adziev a capo della Commissione da due anni perch il parlamento non stato in grado di approvare un sostituto: il suo mandato sarebbe difatti dovuto durare solo sei mesi. La legge sula lustrazione approvata nel 2008 ha subito provocato polemiche e critiche da parte dell'opposizione, che accusa il governo del primo ministro, Nikola Gruevski, di aver avviato una caccia alle streghe contro i suoi oppositori e critici. LAssemblea nazionale ha approvato una nuova legge nel giugno di questanno, dopo che la Corte costituzionale aveva bocciato molte disposizioni chiave contenute nel testo originario del 2008, limitando ad esempio il periodo di tempo e la gamma delle professioni sottoposte a controlli. Tuttavia, la nuova legge non ha messo a tacere le critiche. Il Comitato di Helsinki per i diritti umani ha nuovamente contesto la legge davanti alla Corte costituzionale, sostenendo che molte disposizioni precedentemente bocciate sono state reinserite.

Skopje cerca finanziamenti per le infrastrutture

Due i progetti che hanno bisogno di investitori: la realizzazione della linea tranviaria della capitale macedone e la ricostruzione della strada Veles-Kadrifakovo. La MAcedonia alla ricerca di investitori per realizzare la linea tranviaria 1 della capitale Skopje e per la progettazione, la ricostruzione e la riabilitazione della strada (A3) Veles-Kadrifakovo. Lo ha reso noto lAgenzia per la promozione allestero e linternazionalizzazione delle imprese italiane (Ice) attraverso un comunicato ripreso dal quotidiano Dnevnik. La linea del tram sar lunga 12,1 chilometri, incluse le fermate e le altre infrastrutture di supporto e la fornitura di 22 tram per il trasporto. Il concessionario, riferisce lIce, avr il diritto di gestire il sistema per un periodo di 35 anni dalla firma del contratto. I requisiti necessari richiesti sono: fatturato complessivo di almeno 700 milioni di euro e profitto realizzato di 20 milioni di euro negli ultimi tre anni ed esperienza di almeno quattro contratti della durata minima di tre anni per la costruzione di reti tranviarie o di metropolitane (progettazione, costruzione, manutenzione e gestione) della lunghezza minima di 15 chilometri. La data di scadenza per la presentazione delle offerte il 3 aprile 2013. Linvestitore che dovr realizzare lautostrada VelesKadrifakovo sar scelto mediante una gara dappalto.

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