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ECCO IL TITOLAZZO

BIBLIOGRAFIA EXTRA

Rodney Collin - "The theory of Celestial Influence" (1954) Collin fu allievo di Ouspenskij dal 1936 al 1947, e ad un certo punto gli venne richiesto di classificare ed organizzare le scienze contemproanee secondo i criteri degli insegnamenti di Ouspenskij. In un certo senso, "Celestial influence" una riformulazione delle idee di G e Ouspenskij, in un contesto scientifico. Collin cerca di riconciliare i molti aspetti della scienza da una prospettiva esoterica, al centro della quale vi il riconoscimento della profonda unit ed interdipendenza del cosmo. Alcuni dei capitoli, specialmente quelli riguardo alla forma, alla crescita ed alla evoluzione delle civilt umane, costituiscono letture affascinanti. In ogni caso, la maggior parte delle sue basi scientifiche sono affatto ormai superate, e non riescono oggi a comprovare le sue ipotesi. In fin dei conti, il libro un fallimento eroico. Rafael Lefort - "The teachers of Gurdjieff" (1966) Pubblicato nel 1966, questo libro provoc una forte e negativa reazione tra i seguaci delle idee di G, dal momento in cui gli eventi qui raccontati - tra i quali presunti incontri dell'autore con alcuni maestri di G - sono in gran parte evidentemente inventati. E' ormai diffusa la convinzione che il nome di Rafael Lefort (anagramma di "Real Effort" - 'sforzo cosciente', secondo la terminologia di G) adombri in realt la carismatica figura di Idries Shah, maestro Sufi. Una delle pi controverse rivendicazioni a proposito di G che la fonte dei suoi insegnamenti possa essere rintracciata nel Sufismo. Questo libro non dovrebbe essere arbitrariamente accantonato. Letto come una crestomazia di storie esemplari, rivela la sua vera funzione a tutti quei lettori sensibili alla sua energia interiore (o "baraka"), come un appello al portare l'attenzione allo stato degli studi su G. Il testo stimola continuamente il lettore a mettere in discussione le sue convinzioni a proposito dello stato attuale e della rilevanza del Lavoro: "come in tutte le vie di ogni corrente di pensiero, una volta che il loro fondatore li ha lasciati, appaiono divisioni tra i discepoli, differenti interpretazioni dei suoi metodi, e spesso i gruppi hanno la tendenza a fossilizzarsi". Whithall Perry - "Gurdjieff: in the Light of Tradition" (1978) Il materiale di Perry stato originariamente pubblicato in una serie di saggi nella rivista "Studies in comparative religion" (1974-1975). Egli affiliato alla scuola tradizionalista di Frithjof Schuon e Ren Guenon, i quali affermano che l'autentica trasmissione spirituale ed iniziazione pu realizzarsi soltanto all'interno di una tradizione religiosa formale come il Cristianesimo o l'Islam. Il comportamento di G e i modi poco ortodossi degli insegnamenti della Quarta Via sono stati periodicamente contestati dagli adepti di questa scuola di pensiero. Le radici di G, i suoi insegnamenti e la sua reputazione vengono da Perry esaminati e valutati, servendosi di documentazione di supporto estrapolata dagli scritti di G stesso. Sfortunatamente, molte delle citazioni hanno valore solo se fortemente decontestualizzate, e possono depistare il lettore male informato. La prospettiva critica di Perry stata criticata come soggettiva, non equa e polemica.

Henri Thomasson - "The pursuit of the present" (1980) Dal 1947, Thomasson ha studiato continuativamente con Jeanne de Salzmann, spostandosi poi ad incontrare G nel 1947, restando a Parigi fino alla sua morte. Questo libro basato su appunti presi dal 1947 al 1967: un memoriale molto personale, dal momento in cui Thomasson totalmente onesto nel descriverci i suoi fallimenti interiori ed esteriori, nella sua pratica quotidiana del Lavoro. I capitoli formano una progressione naturale, riflettendo gli sstadi della crescita interiore e le lotte e ricompense del lavoro pratico su se stessi verso la "conquista del presente". Egli offre materiale importantissimo sulla qualit dell'attenzione interiore, la natura del lavoro di gruppo e l'efficacia esperienziale dei Movimenti come strumento di auto-comprensione e trasformazione spirituale. Ravi Ravindra - "Heart without measure" (1991) Ravi Ravindra, professore di Religione Comparata presso l'universit di Dalhousie, ha lavorato a stretto contatto con Jeanne de Salzmann per almeno vent'anni. Durante questo periodo, ha tenuto un diario, annotando pensieri e riflessioni sugli incontri avuti come discepolo di Madame de Salzmann. Il risultato un ben scritto e perspicace resoconto di lavoro spirituale con un'insegnante straordinaria. Ravindra ha incluso nel volume una selezione di "indicazioni di Mme de Salzmann", che contengono l'essenza dei suoi insegnamenti trasmessi agli studenti. La profonda gratitudine verso la sua insegnante appare chiaramente tra le pagine.

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