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IL CLIMA MUTA, LA POLITICA E’ SORDO…MUTA

La scorsa settimana il Comune di Venezia ha ospitato due importanti convegni dedicati al


tema dell’ambiente ai quali ho avuto il piacere di assistere. Il primo organizzato dall’Associazione
per il Partito Democratico ha visto il senatore ed ex ministro Edo Ronchi “interrogato” sul tema da
alcuni giovani. Il secondo organizzato dall’Accademia Internazionale delle Scienze Ambientali ha
visto invece la presenza del Sindaco, del Ministro dell’Ambiente, del premio Nobel Rubbia e di vari
scienziati provenienti da tutto il mondo che hanno partecipato alla stesura dell’ultimo rapporto sul
clima IPCC - Internazionale Panel on Climate Change – assemblea di 2500 scienziati appartenenti a
130 Paesi.
Al primo incontro c’era un solo politico come relatore che, nonostante la platea
particolarmente amichevole e preparata, non ha trasmesso alcuna idea, progetto o sentimento forte
sui diversi temi toccati: mobilità, rifiuti, energia, stili di vita, pianificazione del territorio. A fronte
della piattezza argomentativa sul tema rifiuti un signore del pubblico si è addirittura alzato
spazientito per ricordare al senatore che ai supermercati Coop già esiste qualche sperimentazione di
vuoto a rendere (pratica abbandonata per eccesso di modernità). Unico aspetto di pregio della
discussione è stato il ragionamento, fatto da una giovane ricercatrice, sul rapporto tra scienziati e
politici ove si è convenuto, assennatamente, che il politico dovrebbe ascoltare di più le previsioni
scientifiche sul clima ed accettare spesso i consigli dati.
Ebbene, con tale premessa, ci si sarebbe potuti aspettare che al convegno, di altissimo
profilo scientifico, tenutosi alcuni giorni dopo a Venezia vi fosse una presenza foltissima di piccoli e
grandi amministratori. E invece niente. Di politici locali neanche l’ombra salvo un nutrito gruppo di
Verdi, alcuni assessori del Comune presenti forse più per dovere istituzionale che per convinzione
ed il Sindaco naturalmente che, oltre ad aver dato grande impulso alla manifestazione, voleva
sapere se doveva tenere pronti ancora i suoi famosi stivali da acqua alta.
Purtroppo, per i tanti pseudoriformisti, è finito il tempo in cui ci si poteva far belli con i
cittadini costruendo una pista ciclabile o piazzando un pannello solare sul tetto di una scuola.
L’allarme lanciato dal mondo scientifico sui mutamenti del clima non può essere risolto con
gli attuali modelli di sviluppo e stili di vita; occorre disegnare un’economia inscindibilmente legata
all’ecologia, senza di questa infatti non ci potrà essere in futuro la prima. E’ necessario misurare la
qualità della vita dei cittadini utilizzando nuovi parametri come il BIL – benessere interno lordo – al
posto del più famoso ma illusorio PIL.
Mai come oggi è potente l’eco del messaggio lanciato dal popolo di Seattle: “another world
is possibile”. Mestre, 23.05.2007
Davide Scano - Gruppo Consiliare Verdi – Città Nuova - Municipalità di Mestre Carpenedo

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