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Elena Ambrosino Matricola: 1016842

Psicologia della salute


Rielaborazione critica di alcuni temi affrontati a lezione

Seminari
SEMINARIO con il Dr. Aldo Rovetta Lo psicologo nei consultori e nei servizi di tutela dei minori Di che cosa si occupano i consultori? Dell'assistenza socio-sanitaria alle donne (consigli per la contraccezione, controlli durante la gravidanza, pap-test, interruzione volontaria di gravidanza ecc) ; del sostegno psicologico, per linfanzia, la giovinezza, let matura; delle consulenze di coppia, in caso di problemi coniugali e aiuto nellespletamento delle procedure di affido o dadozione; Infine del sostegno nei confronti dei minori sottoposti a violenze, abusi o maltrattamenti. Pi in generale possiamo dire che il consultorio familiare ha il compito di occuparsi dei problemi che riguardano le relazioni personali, non solo allinterno della coppia, ma anche tra genitori e figli. Nella regione Lombardia esiste un sistema integrato di consultori familiari : sia pubblici che privati, la differenza tra questi sta nel fatto che il servizio offerto dal consultorio pubblico totalmente gratuito. Le figure tipiche del consultorio sono il ginecologo, lostetrica, lassistente sociale, gli infermieri e lo psicologo, a cui possono affiancarsi talvolta altri professionisti quali un sociologo, un neuropsichiatria infantile, un legale, un mediatore linguistico- culturale. Si tratta quindi di unequipe di professionisti, che hanno il compito di lavorare assieme mediante un approccio multidimensionale alla persona. Le prestazioni dello psicologo nel consultorio possono riguardare la mediazione o consulenza familiare, lincontro con gruppi omogenei ( ad esempio con donne incinte), il colloquio clinico o diagnostico. E inoltre possibile fare sedute di psicoterapia purch siano di durata limitata. Per quanto riguarda il servizio di tutela minori il principio base che va tenuto in considerazione quello secondo cui il minore ha diritto di rimanere allinterno del proprio nucleo familiare, per questo lobiettivo principale promuovere un processo di aiuto che agevoli le condizioni della famiglia di origine. Lo psicologo, in particolare se si occupa di temi delicati come la tutela minori, pu incorrere in una serie di problemi quali la paura di esprimere giudizi che potrebbero avere ripercussioni pericolose su se stesso, linfluenza di pressioni giornalistiche e giuridiche. A mio parere il problema delle influenze esterne e dei risvolti pericolosi nello svolgimento della professione, coinvolge tutti gli psicologi indipendentemente dal settore in cui operano. Linfluenza dellesterno simile al peso che hanno le esperienze di vita e i preconcetti sul lavoro dello psicologo: non possibile

eliminare queste variabili in quanto lo psicologo prima di essere un professionista innanzi tutto una persona con la sua soggettivit e il suo vissuto. Quindi le influenze interne o esterne, le paure o le motivazioni, non possono essere eliminate, anche se certamente vanno tenute sotto controllo. E sicuramente importante per uno psicologo lavorare su di s e sulla propria equazione personale, al fine di diventare sempre pi consapevole del proprio ruolo allinterno della relazione terapeutica. Per quanto riguarda la promozione della salute, i servizi consultoriali si stanno muovendo verso una maggiore complessit del servizio, orientata a unidea di rete consultoriale capillare, che esca fuori dalle proprie mura per diffondersi sul territorio. E infatti ormai consolidata, la convinzione che la qualit e lefficienza delle risorse passa attraverso unintegrazione dei servizi che, mettendo al centro la persona e i suoi bisogni, sappia collegare le strutture e lesterno. Per quanto riguarda la situazione degli immigrati, necessario lavorare in integrazione con i servizi e le associazioni presenti sul territorio. Ancora oggi, infatti, si riscontrano difficolt a raggiungere le donne che lavorano in nero o le donne che hanno molti figli, le quali possono essere contattate solo grazie ad un lavoro congiunto dei consultori, dei comuni delle istituzioni e delle associazioni culturali che si occupano degli immigrati. Seminario con Luigi Manconi Carcere insostenibile? Luigi Manconi lautore di Quando hanno aperto la cella libro che racconta storie di persone uccise per mano dello Stato: in carcere, nelle strade, nelle caserme, negli ospedali psichiatrici giudiziari o nei centri di identificazione per stranieri. Un messaggio importante lanciato dal libro che ogni luogo dove c la libert totale di disporre di una persona, potenzialmente pu essere fonte di illegalit. In questo frangente gli scenari si complicano, i colpevoli diventano vittime, le vittime diventano i colpevoli, e le carte si fanno pi confuse. A volte questi temi non vengono affrontati per colpa di un pregiudizio a dir poco crudele: il morto per mano dello stato quella situazione se l voluta. Penso che per debellare questo pregiudizio necessario innanzi tutto parlarne, URLARE se necessario, in modo che anche il dolore pi intimo si trasformi in una risorsa di mobilitazione dellopinione pubblica. Le donne di cui tratta il libro (mogli,madri,sorelle..) questo lhanno fatto eccome, hanno urlato contro un muro di silenzio. Nel corso di questo seminario sono stati affrontati molti temi importanti. Uno di questi stato il tema della libert, esiste infatti un diritto inalienabile alla libert, pertanto una persona dovrebbe essere incarcerata solo quando non pu esistere una soluzione alternativa. Ce da dire per che la situazione delle carceri italiane sta andando in direzione contraria a questo fondamentale diritto: carceri trasformante in una vera e propria discarica sociale per tossicodipendenti, immigrati irregolari e persone in condizione di marginalit. Penso sia incredibile che si continui a parlare del sovraffollamento come di un problema male incurabile quando le statistiche dimostrano che la composizione di questa massa di detenuti costituita per due terzi da tossicodipendenti, immigrati e disagiati

sociali (soggetti con problemi psichiatrici, nomadi senza fissa dimora o sradicati per varie cause). Il rischio che corre il nostro sistema giudiziario quello di un ritorno al diritto arcaico, secondo cui considerata reato una condizione, anche se non lesiva di un terzo (oggi la detenzione di immigrati irregolari va chiaramente in questa direzione). Un altro problema riguarda le condizioni dei detenuti: il carcere sta diventando sempre pi una macchina di regressione, di infantilizzazione dei detenuti, pronta a negare loro oltre alla libert altri diritti fondamentali come laffettivit, la sessualit, lautonomia e la possibilit di prendere decisioni (tutte facolt che stanno alla base della salute stessa). Luigi Manconi ha raccontato nel corso del seminario la storia di Francesco Mastrogiovanni, una vicenda sconcertante narrata nel libro quando hanno aperto la cella: un maestro elementare che, in seguito a un trattamento sanitario obbligatorio viene legato a un letto di contenzione per 82 ore fino al momento della sua morte per agonia. La vera tragedia , secondo me, che quello di Francesco Mastrogiovanni non stato sicuramente un caso isolato, solo uno dei tanti casi di omicidio di Stato venuto a galla nonostante i tentativi del Potere di nascondere tutto. Questo caso drammatico mette in evidenza una realt scomoda: Il TSO pu facilmente trasformarsi in un terreno privilegiato per abusi. Forse, per, il TSO per sua stessa natura una forma di repressione sociale: non solo un abuso del potere sulla libert della persona, bens un vero e proprio sequestro di persona legalizzato. A questo proposito mi chiedo: eticamente possibile trasformare il ricovero da volontario in obbligatorio? possibile restare in silenzio di fronte a un sequestro di persona legalizzato, che impone a chi lo subisce lassunzione coatta di farmaci, in non pochi casi somministrati a esseri umani legati al letto di contenzione? Altro dato sconcertante che la repressione medico-psichiatrica contro cui necessario battersi non risparmia neanche i bambini. Negli Stati Uniti, ad esempio, dodici milioni di bambini e ragazzini sono sottoposti coattivamente ad un trattamento con anfetamine e altri psicofarmaci. Un altro problema affrontato nel corso del seminario stato quello che riguarda un atteggiamento diffuso di indifferenza: si sentono ripetere spesso frasi come tanto un delinquente se lo merita sono cose che non succedono alle brave persone.. Il carcere un argomento spesso delegato in un angolo in quanto rappresenta una zona grigia, parlare di carcere comporta uno sguardo franco verso noi stessi e la societ, comporta pensieri che spesso pi facile relegare in un angolo. Ma un atteggiamento di questo genere non fa che aumentare il rischio sociale: il carcere una realt che ci riguarda da vicino in quanto specchio della societ, quindi necessario cambiare il carcere per cambiare la societ. Spesso alla base di problematiche carcerarie come il sovraffollamento ci sono tendenze politiche che mirano a relegare in un angolo il carcere in quanto materia elettoralmente dannosa. E pi facile in molti casi assecondare la polarizzazione vittima-carnefice, favorendo cos una sorta di giustizia tribale in cui la vittima va onorata e diventa un ulteriore tribunale. Forse questa tendenza a condannare (visibile soprattutto nei programmi televisivi) in rapporto con la crescente disuguaglianza sociale che pervade la nostra societ. Anche per questo opportuno ribadire come non sar possibile sviluppare

unidea di societ diversa, fino a quando non si inizier a cambiare in primis la realt carceraria.

Lezioni
Lezione del 24/04 Perch nelle ricerche riguardanti la psicologia della salute pi coerente utilizzare un approccio qualitativo? Innanzi tutto la salute inevitabilmente un processo in continuo cambiamento, per questo la ricerca qualitativa appare pi indicata. Il metodo qualitativo non si pone delle limitazioni, si occupa delle singolarit e indaga trasformazioni e processi, ponendoli alla base della ricerca stessa. In questo modo la ricerca qualitativa pu indagare la collettivit sulla base di piani multipli e complessi, caratterizzati da un continuo riposizionamento dei soggetti. Altre ragioni per cui si necessit di un approccio qualitativo sono un intreccio evidente tra contesto e soggetto e una continua sovrapposizione tra il piano dellintervento e quello della partecipazione. Lyons pone enfasi sullidea che la realt possa essere vista in modo pi appropriato come il prodotto dellinterazione tra ricercatore e soggetto della ricerca, inoltre luso che si fa del linguaggio nel dar forma alla realt. Nella cultura psicologica si sta affacciando una specifica attenzione alle dimensioni discorsive e narrative, prospettive che rendono esplicito come il soggetto si riposiziona nellesperienza individuale e collettiva. Narrando, il soggetto stesso si situa e rende conto a se stesso il proprio essere nel mondo; in questo modo quindi la narrativit genera senso e precede il linguaggio ( infatti il bambino agisce in modo narrativo in un periodo precedente allinsorgere del linguaggio). Lezione del 07/05 Caregiver, un termine inglese che indica coloro che si occupano di offrire cure stabili ad un'altra persona. I caregiver possono essere familiari, amici o persone con ruoli diversi, che variano a seconda delle necessit dell'assistito. Listituzione preme per unindividualizzazione della figura del caregiver, trascurando di conseguenza la dimensione collettiva. In realt, siccome ogni elaborazione del cambiamento o del lutto familiare pi che individuale, importante indagare la manifestazione corale di questi fenomeni. La famiglia italiana si distinta in passato per una tendenza fortemente accuditiva, oggi lo sempre meno per via di una crescente complessit sociale e affettiva, di conseguenza stanno prendendo piede nuovi modelli accuditivi interfamiliari. Ci siamo posti una domanda importante nel corso di questa lezione: in che modo la condivisione del proprio vissuto pu essere curativa? Senza dubbio la narrazione

spesso rivelatrice dei significati che un soggetto attribuisce alla propria storia, per questo laspetto narrativo fondamentale nella promozione del cambiamento, volto a favorire i processi di cura. E stata condotta una ricerca che basandosi sulla tecnica del memory works ( memoria ha un ruolo chiave perch fornisce i materiali su cui lavorare) si posta come obiettivo quello di indagare le diverse modalit con cui gli individui elaborano il mondo sociale, dando vita al processo di formazione delle identit. Sono stati effettuati una serie di incontri con lo stesso nucleo familiare, per dimostrare come la narrazione collettiva pu essere utile nella costruzione dellidentit. Successivamente, le narrazioni sono state analizzate grazie alluso del quadrato semiotico di Greimas (analisi semiotica che riconduce il discorso a una serie di contrasti fondamentali tra i quali si instaurano delle relazioni elementari). Nelle conclusioni stata evidenziata la grande variet dei vissuti emozionali ed stato confermato il potenziale trasformativo della narrazione (i soggetti hanno acquisito consapevolezza in relazione al proprio vissuto). La figura del caregiver pu essere occupata da un familiare vicino al paziente, o da una figura professionale che interviene in ambiti istituzionali (come lo psicologo). Nel caso si tratti di una figura professionale il caregiver dovr porre particolare attenzione al suo atteggiamento, che dovrebbe essere non giudicante ma attento, volto ad aiutare il soggetto nel processo di riformulazione della propria autonomia. Tra caregiver professionale e familiare possibile rintracciare una contrariet di fondo: la figura del caregiver familiare di norma associata a un forte coinvolgimento emotivo, la figura professionale invece associata a un atteggiamento distaccato. In realt il caregiver istituzionale dovrebbe saper conciliare entrambi questi atteggiamenti e fungere da supporto ai caregiver familiari, aiutandoli a ricoprire una posizione adeguata alla situazione. La differenza tra caregiver professionale e famigliare riguarda unicamente il setting e lasimmetria di potere, lobiettivo rimane in ogni caso quello di instaurare una relazione complessa ponendosi con un atteggiamento attento ma non giudicante. Lezione del 08/05 La novit della psicologia della salute consiste nel proporre un cambiamento radicale: da un modello incentrato sulla malattia (patogenesi), a un modello che pone attenzione ai fattori che generano salute (salutogenesi). In questottica lobiettivo primario diventa la promozione della salute e lo sviluppo della persona. La conoscenza della salute non riconducibile alle sue componenti codificate, una conoscenza costruita socialmente poich si riconfigura continuamente allinterno delle narrazioni sociali, lo stesso intervento sulla salute pu produrre conoscenza. La ricerca sulla salute deve porre particolare attenzione alle dinamiche soggetto-contesto, per questo motivo il laboratorio si rivela inappropriato, in quanto elimina la complessit della dimensione sociale. Diviene opportuno uscire dal laboratorio, in favore di una realt molto pi complessa che si manifesta nella vita quotidiana. Lewin codific questo passaggio occupandosi della realt di tutti i giorni che egli consider come "il campo" in cui lindividuo si muove per raggiungere i propri obiettivi. A tal proposito Witmer us per primo la

definizione psicologia clinica intendendo una forma di psicologia sociale applicata attenta allo studio dei singoli individui. Oggi la psicologia clinica ha assunto forti connotazioni psicopatologiche, perdendo cos parte della complessit originaria. La psicologia della salute, invece, particolarmente attenta a valorizzare il posizionamento del soggetto, si propone di cogliere ogni trasformazione coinvolgendo i singoli individui come protagonisti della ricerca. In questottica importante che il ricercatore si ponga come esploratore di risorse (non di mancanze). Nella societ particolarmente importante la relazione risorse-POTERE (inteso come gamma di possibilit e opportunit di scelta); la distribuzione ineguale di potere, spesso socialmente disegnata, genera asimmetrie materiali e immateriali e di conseguenza un peggioramento della salute. Gli interventi di promozione della salute si occupano di questa mancanza e mirano a conferire potere (empowerment) agli individui, in modo che essi siano artefici delle proprie scelte. Questi interventi si basano sullassunto che rafforzando lautostima e la capacit individuale, le persone siano in grado di intraprendere azioni positive per la propria salute e il proprio benessere. Grazie al processo di empowerment possibile anche promuovere il capitale sociale, ossia favorire un aumento della quantit e qualit delle relazioni sociali. Lobiettivo quello di promuovere la salute anzich trattare la malattia. Questo concetto di salute, rispetto a quello della cura della malattia, contiene degli elementi fortemente innovativi nella relazione medico-paziente: si passa da una relazione asimmetrica di tipo autoritario a una relazione in cui entrambi i membri partecipano e sono coinvolti attivamente nel processo comunicativo. E importante porre una distinzione tra due concetti che possono sembrare analoghi: promozione e prevenzione. La prevenzione si basa sul principio dellevitabilit di ogni malattia, persegue lillusione di poter evitare la morte, ma cos facendo ci pone continuamente di fronte ad essa, incrementando le nostre paure. La promozione, al contrario, propone un atteggiamento di amore verso la vita volto a mantenere e migliorare lo stato di benessere. La costruzione della salute ha comunque importanti risvolti preventivi, infatti promuovendo consapevolezza pone le persone in grado di assumere maggior controllo e responsabilit nei confronti della propria salute. Lezione del 10/05 E presente una forte asimmetria tra le professioni di medico e psicologo: la professione medico di base rende lassistenza medica universale e accessibile a tutti, lincontro con lo psicologo, invece, risulta molto lontano dalla consuetudine. Come evidenzia il prof. Bertini la maggior parte dei pazienti che consultano il medico di famiglia per problemi psicologici, spesso non ricevono un servizio appropriato o addirittura non vengono presi in considerazione. Inoltre, laccesso volontario a uno psicologo reso difficile dal pregiudizio sociale nei confronti dei servizi per la salute mentale, per cui le persone tendono a ricercare un contatto solo in fase di forte disagio. La figura della psicologo di base contribuirebbe a intendere lascolto psicologico come una risorsa destinata a tutti e non solamente a una categoria di persone. In questo modo sarebbe possibile esplorare qualsiasi richiesta e non solamente il disagio psichico esplicito, garantendo laccesso

diretto ad uno psicologo da parte di tutta la popolazione. Sarebbe possibile in questo modo offrire un ascolto che prenda in esame, oltre alla condizione biologica, anche la situazione relazionale e intrapsichica del paziente. Promuovere unintegrazione di competenze tra Medicina e Psicologia, favorirebbe un arricchimento culturale di entrambe le figure professionali, dando lavvio a una significativa trasformazione delle cure di base. Solano nel libro dal sintomo alla persona propone la figura dello psicologo di base anche allo scopo di favorire un approccio pi olistico alla persona, che integri corpo e mente, due dimensioni che troppo spesso vengono analizzate separatamente. Sono presenti per alcuni aspetti rischiosi nellavvento dello psicologo di base; uno di questi potrebbe consistere nellassegnazione tramite invio unicamente dei pazienti con problematiche mentali, in questo modo anzich promuovere una visione olistica si assisterebbe ancora una volta alla netta separazione mente-corpo. Un altro problema pu essere il peggioramento delle condizioni del soggetto dovuto alle operazioni di cura (definito rischio iatrogeno) che si verifica quando un intervento di aiuto anzich produrre salute incrementa il disagio soggettivo. Inoltre lo psicologo, etichettando le manifestazioni patologiche, corre il rischio di focalizzarsi eccessivamente sul disagio e questo pu alimentare la domanda psicopatologica. Di conseguenza sorgono spontanee alcune domande: una psicologia fortemente orientata alla classificazione del disturbo pu indurre alcuni pazienti ad assoggettarsi alla malattia stessa? La psicopatologia pu favorire manifestazioni isteriche? Forse oggettivando la malattia mentale si corre il rischio di darle un senso e incentivare in questo modo la comparsa dei sintomi. Occorre quindi cambiare la prospettiva di partenza: un intervento mirato alla persona anzich alla rimozione del sintomo. In questo modo tutta la popolazione potrebbe usufruire di un aiuto psicologico, senza il bisogno di riconoscersi in una particolare manifestazione patologica. Lezione del 14/05 (manca la prima parte) In ogni intervento indispensabile dedicare tempo alla fase istituente poich rappresenta il momento in cui si definiscono le domande e si prepara un terreno comune di analisi. In questa fase la discussione di temi condivisi porta ciascuno a formulare la propria domanda e a definire le basi dellintervento. E possibile stilare un decalogo dei punti pi importanti per quanto riguarda gli interventi di promozione della salute: 01-costruire relazioni 02-lavorare sulle marginalit (ad esempio intervenire in aiuto degli immigrati) 03-Intervenire in rete (Un approccio multidimensionale permette di avere un confronto fra sensibilit multiple) 04-valorizzare la sorpresa (con una rottura della quotidianit volta a spezzare il regime normativo che non stato efficace) 05-chiamare in causa la soggettivit 06-attenzione a un target diffuso

07-tenere in considerazione la complessit delle comunicazioni mediatiche e delle loro implicazioni di potere 08-attenzione ai bisogni del contesto e pedagogici 09-non lavorare per pacchetti 10-costruire interventi mirati solo dopo aver lavorato sulla rete 11-ridiscussione delle relazioni di potere nei contesti (potere che non coincide con il vecchio paradigma a somma zero, va inteso come un aumento del potere complessivo ossia un potere a forma variabile, tale per cui un mio sviluppo corrisponde a un tuo sviluppo). Questi punti vanno sempre tenuti in considerazione, ma anche importante ricordarsi che non possiamo definire un intervento a priori. Questo perch ogni situazione il risultato di numerose variabili, che tenderanno ad aumentare sempre di pi dato che ogni intervento di salute ha lobiettivo di promuovere un riposizionamento trasformativo, costruendo numerosi piani dazione. La promozione della salute deve partire da una riformulazione della domanda iniziale, la domanda stessa, infatti, potrebbe essere inappropriata in quanto espressa allinterno del sistema linguistico e semantico che ha generato il problema. Negli interventi di promozione della salute inoltre necessario tenere in considerazione la crescente complessit delle sfide ecologiche, politiche e culturali che caratterizzano il nostro tempo. Lezione del 15/05 LA SALUTE NELLA SCUOLA La scuola inizia a diffondersi come strumento di alfabetizzazione di massa a partire dalla legge Coppino che prolung la durata delle elementari a 5 anni, e introdusse l'obbligo scolastico nel primo triennio. Inizi cos un importante processo di unificazione linguistica e universalizzazione della formazione di base. In questo contesto il compito di promozione della salute nelle scuole era volto a garantire un minimo di igiene e di integrazione alimentare (funzione di supplenza). In seguito, le migliori condizioni economiche portarono a una drastica diminuzione della morte per povert, le cause principali di morte divennero le malattie infettive acute come linfluenza. Di enorme importanza fu la scoperta scientifica dei vaccini e degli antibiotici, i quali permisero di fronteggiare numerose malattie. Inizi cos una forte campagna di prevenzione e anche la scuola entr a far parte di queste campagne, volte a diffondere il vaccino. La scola si focalizz sempre pi sulleducazione e prevenzione sanitaria istituendo una nuova figura: Il medico scolastico. In seguito alla diffusione sempre maggiore di vaccini e antibiotici le malattie infettive iniziarono ad attenuarsi e a divenire maggiormente controllabili. Oggi assistiamo ad un aumento delle malattie cardiovascolari e alla comparsa di nuove malattie come la SLA, inoltre in atto una trasformazione generale di tendenza: le malattie non si presentano pi in forma acuta ma si cronicizzano e tendono a coinvolgere lintero arco della vita. Ci che si rende visibile il corpo malato o il corpo in quanto potenzialmente aggredibile dalla malattia, dalla degenerazione, dalla morte. Il nostro rapporto attuale con la morte a livello personale e sociale segnato dal tentativo, pi o

meno cosciente, di rimuoverla. Questo perch lidea della morte mobilita uninsopportabile angoscia dalla quale individualmente, ma anche collettivamente, abbiamo imparato a difenderci. La paura della morte soprattutto paura di ci che succede nel morire; paura della dipendenza, dellimpotenza e del dolore che molto spesso accompagnano le malattie terminali. Quindi quale pu essere il legame tra questo nuovo panorama epidemiologico e gli stili di vita? Indubbiamente gli stili di vita ricoprono un ruolo sempre pi importante nellavvento delle malattie croniche (le cattive abitudini come fumo alcool o cattiva alimentazione incidono fortemente sulle condizioni di salute). In questo nuovo panorama diventa importante modificare le caratteristiche classiche dellintervento in favore di unazione precoce che si occupi della salute nel corso di tutta la vita. La scuola, nello scenario delle malattie croniche, diventa vera protagonista nella divulgazione della prevenzione primaria e secondaria, affianca al proprio intervento quello di esperti sanitari. Inoltre, con lintroduzione della legge 162 sulle tossicodipendenze cambiata radicalmente la strategia istituzionale nella lotta alla diffusione delle tossicodipendenze. A partire da questa legge stata introdotta la figura dello psicologo nellistruzione scolastica, previsto per le attivit di educazione alla salute e prevenzione. Sono stati istituiti i CIC, Centri di Informazione e Consulenza nella Scuola atti a favorire, allinterno della scuola, attivit di prevenzione del disagio, soprattutto collegate alluso e allabuso di sostanze psicoattive, ma anche volti alla promozione della salute e pi in generale del benessere nella scuola. Grazie a questa legge, quindi, la promozione della salute entrata a far parte del contesto scolastico attraverso interventi mirati allo sviluppo personale e sociale. In questottica i servizi sanitari e la scuola hanno iniziato a fungere reciprocamente da fonti e risorse; la psicologia della salute ha quindi assunto il ruolo di alleata a favore di un riposizionamento scolastico nei confronti della salute. Lezione del 16/05 Le life skills (diverse dalle abilit di apprendimento) sono letteralmente le abilit di vita, ovvero l'insieme delle abilit personali e relazionali che servono per governare i rapporti con il resto del mondo. E necessario apprendere queste abilit per mettersi in relazione con gli altri e affrontare positivamente i problemi, le pressioni e gli stress della vita quotidiana. La mancanza di queste capacit socio-emotive pu causare, soprattutto nei giovani, lo sviluppo di comportamenti negativi in risposta agli stress. Il nucleo fondamentale delle Life Skills costituito dalle seguenti capacit: 1. Capacit di leggere dentro s stessi (Autocoscienza); 2. Capacit di riconoscere le proprie emozioni e quelle degli altri(Gestione delle emozioni); 3. Capacit di governare le tensioni (Gestione dello Stress); 4. Capacit di analizzare e valutare le situazioni (Senso critico); 5. Capacit di prendere decisioni ( Decision-making); 6. Capacit di risolvere i problemi (Problem-solving); 7. Capacit di affrontare in modo flessibile ogni genere di situazione (Creativit); 8. Capacit di esprimersi (Comunicazione efficace);

9. Capacit di comprendere gli altri (Empatia); 10. Capacit di interagire e relazionarsi con gli altri in modo positivo. Kahneman sottolinea come la cornice (frame) sia fondamentale per lindividuazione della soluzione appropriata, in quanto attua una sorta di conteggio mentale dei rispettivi vantaggi e svantaggi di unopzione. La psicologia della salute dovrebbe tenere conto di questa cornice nel proporre i suoi interventi. Spesso infatti presentare i problemi in modo brutale pu generare una risposta opposta a quella attesa. Ne sono un esempio le scritte terroristiche come il fumo uccide presenti sui pacchetti di sigarette. Che il fumo abbia effetti assai malefici sull'organismo, una realt conosciuta da ogni fumatore, queste scritte possono suonare quindi come una sorta di presa in giro. Perch, invece di educare, informare, aiutare si ricorre agli "annunci funebri", peggio ancora, agli avvisi da "iettatore? Tutti questi messaggi ossessivi sono spesso si rivelano spesso controproducenti: lo dimostra una ricerca della New York University, secondo cui il terrore della morte e dei rischi correlati del fumo, amplificati proprio dalle grandi scritte nere sui pacchetti di sigarette, generano in molti uno stato d'ansia tale che l'unico, paradossale risultato proprio quello di accendersi una sigaretta per calmarsi. L'effetto legato a una teoria psicologica nota come Terror Management, la quale sostiene che alcune persone di fronte alla paura della morte hanno bisogno di potenziare continuamente la loro autostima, e molti di questi la potenziano proprio con una sigaretta, che li fa sentire sexy e interessanti. Le campagne pubblicitarie utilizzano questi messaggi forti e di impatto nella speranza di produrre unefficacia anche marginale sulla grande massa, ma il rischio da prendere in considerazione che potrebbero produrre addirittura leffetto contrario (come negli slogan sui pacchetti di sigarette). Lalternativa proposta dalla psicologia della salute attuare strategie di minor impatto che per richiedano un posizionamento critico rispetto al problema, in questo modo verrebbe stimolato limpegno attivo del singolo. Per quanto riguarda le capacit di far fronte a problemi stressanti (capacit di coping) ROSENMAN ha introdotto due definizioni di personalit: tipo A e tipo B, dimostrarono che le persone del tipo A (pi stressate) avevano una probabilit doppia di quelle del tipo B di incorrere in patologie coronariche. In seguito TEMOSHOK e FOX (1984) suggerirono che le persone che si ammalano di tumore manifestano modalit di coping di Tipo C :soggetti passivi, con scarsa capacit despressione delle emozioni. Per quanto riguarda gli interventi di promozione delle life skills ci riferiamo normalmente ai contesti educativi anche se si tratta di abilit familiari, questo perch la famiglia non pi in grado di occuparsi da sola delle life skills, visto il progredire di orizzonti sociali sempre pi complessi. Le life skills oggi sono portatrici di unalleanza tra soggetti, contesti e famiglie e vengono proposte con lobiettivo di accompagnare lo sviluppo dellindividuo nel corso di tutta la vita. Lezione del 21/05 Per quanto riguarda gli interventi nelle scuole, un contesto educativo che ascolti e promuova il benessere degli studenti una delle migliori vie per combattere le dipendenze e attivare la prevenzione. Secondo il parere dei genitori, i principali obiettivi

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dellintervento scolastico dovrebbero essere: lo sviluppo del pensiero critico e dellautodisciplina, la promozione dellassunzione di responsabilit, di valori e lo sviluppo di relazioni cooperative. Si nota, quindi, una straordinaria somiglianza tra ci che viene richiesto alla scuola e le proposte avanzate dalla psicologia della salute in ambito educativo. La proposta di intervento della promozione della salute mira a sostenere le competenze personali e sociali, allo scopo di promuovere nellalunno lo sviluppo della soggettivit e della cura di s. Le life skills si propongono di favorire la mobilitazione di risorse personali, da impiegare in tutto il corso dello sviluppo. Esse si focalizzano sulle competenze dazione, che lalunno impara a riconoscere come proprio patrimonio condivisibile con le altre persone. Un altro obiettivo della promozione della salute costruire spazi dove lazione si coniughi con la riflessione. Le scuole devono quindi offrirsi come spazio di riflessione, di elaborazione, di sperimentazione del s e dell identit, in un processo di crescita allinterno del quale il soggetto sia egli stesso lartefice della propria domanda formativa. La promozione della salute allinterno dei contesti educativi possibile per, solo a partire da un coinvolgimento di tutte le figure vicine alla scuola: insegnanti, studenti famiglia e comunit. In questo contesto lo psicologo deve intervenire come consulente dellinsegnante e non come sostituto, allo scopo di promuovere la consapevolezza degli insegnanti nei confronti dei propri compiti, in particolar modo quando questi riguardano le life skills. E necessario, quindi, un radicale riposizionamento dei processi educativi; per attuare questa trasformazione necessario analizzare il rapporto tra risorse e bisogni e individuare un focus di cambiamento (per rendere pi concreto lintervento). In seguito allintervento importante verificare i risultati e il nuovo rapporto bisogni/risorse: questo nuovo rapporto condurr inevitabilmente ad un continuo riposizionamento dei soggetti nel processo di cambiamento. Quando e dove vanno iniziati gli interventi di promozione nella scuola? Abitualmente si attua una sorta di strategia a ritroso: gli interventi di promozione si svolgono maggiormente nelle scuole superiori e solo in un secondo momento si occupano delle scuole dellinfanzia. E necessario attuare un riposizionamento anche su questo fronte: siccome la psicologia della salute volta a promuovere lo sviluppo personale e sociale nel corso di tutta la vita, nel proporre gli interventi dovr necessariamente partire dalla scuola dellinfanzia. Negli interventi di promozione nelle scuole importante, inoltre, che siano messe in atto delle azioni SMART, ossia caratterizzate da obiettivi ben definiti, misurabili, attuabili e definibili temporalmente. Purtroppo gli interventi di costruzione della salute nei contesti educativi possono fallire nonostante la proposta iniziale sia stimolante. Ne un esempio la ricerca condotta da alcuni psicologi sulla differenza di percezione del proprio corpo in due gruppi di studenti: il gruppo sperimentale aderiva al progetto teatro (iniziativa scolastica di promozione della salute volta a migliorare la comunicazione e la percezione di s stessi e del proprio corpo), il gruppo di controllo invece non aderiva a questo progetto. Da una serie di indagini qualitative e quantitative emerso che solo una piccola minoranza di ragazzi appartenenti al gruppo sperimentale ha migliorato la percezione del proprio corpo, molti studenti hanno descritto invece sensazioni di disagio. E importante

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quindi, domandarsi il perch un progetto innovativo e apparentemente salutare come il progetto teatro non andato a buon fine per la maggior parte degli studenti. Un errore pu essere stato quello di porre pi attenzione al risultato piuttosto che al processo di costruzione, questo potrebbe aver generato nei ragazzi la sensazione di essere particolarmente esposti senza essere realmente protagonisti. In ogni intervento sarebbe importante porre una maggiore attenzione alle dinamiche psicologico-sociali e alle occasioni di confronto critico. Nella mia passata esperienza di studentessa delle superiori ho avuto modo di partecipare a una serie di progetti volti a migliorare la percezione di s e le relazioni sociali, che potremo definire quindi interventi di promozione della salute. Ho aderito a progetti di orientiring, laboratori teatrali e viaggi di istruzione e posso affermare che nel mio caso, la maggior parte di questi progetti di salute hanno fallito. Secondo me lerrore in cui incorrono questi progetti simile alleffetto controproducente delle scritte IL FUMO UCCIDE sui pacchetti di sigarette. Applicando messaggi terroristici di forte impatto, oltre a non produrre nessun miglioramento rispetto alle condizioni precedenti possibile addirittura aggravare il problema. Lo stesso vale, a mio parere, per gli interventi nelle scuole, spesso anzich produrre un miglioramento delle capacit comunicative individuali, possono diventare una vera e propria barriera che si pone tra gli studenti, un ostacolo alla libera espressione. Questo perch anche gli interventi di salute utilizzano lo stesso linguaggio delle campagne pubblicitarie: rivolto alla massa e lontano dal singolo. Molti laboratori teatrali nel promuovere la socialit e lespressione a tutti i costi, non fanno che incrementare le differenze tra studenti espansivi, estroversi e studenti pi timidi e incerti. Facendo parte della seconda categoria ho potuto toccare con mano come interventi di questo genere hanno prodotto il risultato inverso su di me, aumentando la mia chiusura allinterno di quei contesti. Penso che i progetti come i laboratori teatrali strutturati in questo modo vadano incontro a un pesante paradosso: il loro obiettivo sarebbe quello di valorizzare le singolarit e i diversi modelli di comunicazione e invece il risultato una chiusura maggiore degli studenti timidi, che finiscono inevitabilmente con labbandonare il progetto. In conclusione finiscono con il valorizzare una sola modalit relazionale: quella degli studenti gi espansivi e comunicativi di per s (che tra laltro saranno gli unici a continuare il progetto). Per quanto riguarda le soluzioni ritengo che innanzi tutto bisognerebbe lavorare con gruppi di studenti notevolmente ridotti (i laboratori teatrali a cui ho partecipato miravano a svolgere un lavoro qualitativo lavorando contemporaneamente con 60-70 ragazzi). In secondo luogo, andrebbero aumentate le proposte e le attivit di scelta, solo cos diventerebbe davvero possibile vedere oltre la massa e promuovere le differenze individuali e le capacit di ognuno. Lezione del 22/05 Gli interventi in ambito educativo dovrebbero porsi come importante obiettivo, quello di conferire potere allintera scuola (empowerment), non soltanto ad alcune figure. Per favorire questo processo pu essere utile sviluppare una serie di progetti transdisciplinari,

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che coinvolgano pi discipline. E importante porre particolare attenzione ai bisogni dei ragazzi, rendendo esplicite le loro richieste e favorendo, di conseguenza, un percorso scolastico basato sul patto educativo. Nellambito degli studi sulla salute Sternberg ha distinto 13 stili di pensiero, che vengono a loro volta classificati in base a cinque categorie: funzione, forma, livello scopo e inclinazione. Questa teoria si fonda sullidea che ognuno ha bisogno in qualche modo di dirigere e governare le proprie attivit. Esistono una serie di differenze individuali nell'apprendimento e nella soluzione dei problemi, lo stile di pensiero corrisponde quindi, al modo in cui preferiamo usare le nostre abilit e competenze. La metafora dellautogoverno mentale si basa sullidea che i diversi modi in cui ci organizziamo possono corrispondere a uno o pi stili di pensiero. Per quanto riguarda i contesti educativi gli insegnanti possono creare, senza rendersene conto, situazioni di apprendimento favorevoli per studenti con determinati stili di pensiero e, contemporaneamente, sfavorevoli per altri. Per questo motivo possiamo affermare che il grado di similarit fra stile del docente e dellallievo, influisce inevitabilmente sulla percezione reciproca riguardo lapprendimento. Lidea di riconoscere limportanza dello stile di pensiero individuale, determinante per favorire lapprendimento scolastico e una migliore partecipazione alle attivit. Uno degli obbiettivi che importante porsi in ambito educativo aiutare gli alunni nel potenziare propri punti forti e compensare quelli deboli. . A volte per, alcuni modi di pensare pi convenzionali, basati sullo studio e la ripetizione mnemonica, sono valutati meglio rispetto ad altri, soprattutto a scuola. Ad esempio le persone che presentano uno stile di pensiero esecutivo preferiscono ricevere istruzioni riguardo a cosa fare e applicano volentieri procedure e regole che hanno imparato. E intuibile come lo stile esecutivo tenda ad essere valorizzato in molti ambienti scolastici e di lavoro, in quanto si tratta di persone altamente affidabili. Le persone che presentano uno stile legislativo preferiscono, invece, non avere a che fare con problemi che siano gi prestrutturati e non amano ricevere ordini. Questo stile, quindi, favorisce particolarmente la creativit e pu essere piuttosto penalizzato in certi ambienti scolastici o di lavoro, dove le persone che lo adottano sono viste come troppo fuori dagli schemi e poco inclini a sottomettersi alle regole dellistituzione. Questo atteggiamento incide negativamente sullimmagine che il bambino ha dellapprendimento e di s stesso come studente, portandolo ad essere sempre meno motivato allo studio. Privilegiando alcuni stili di pensiero si tende, quindi, a sottostimare la ricchezza di alcuni modelli, o intelligenze, che sono invece estremamente importanti. In ogni caso non possibile delineare una distinzione cos netta tra i diversi stili poich ognuno di noi, per quanto caratterizzato da uno stile prevalente, possiede e utilizza abilit o intelligenze diverse a seconda delle situazioni. Inoltre gli stili di pensiero possono essere insegnati: se siamo stati abituati ad affrontare un problema da punti di vista diversi, svilupperemo un maggior numero di competenze e strategie. Per concludere, secondo Sternberg ciascuno ha diritto di approcciarsi allapprendimento mediante il proprio stile di pensiero (quindi dovrebbe esistere una maggiore valorizzazione delle diversit in ambito scolastico) allo stesso tempo, per, deve essere flessibile e imparare a confrontare e utilizzare i diversi stili.

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Lezione del 23/05 e conclusioni La domanda centrale, affrontata nel corso di tutta la lezione stata: Come la psicologia si riterritorializza nella salute e come la salute si riterritorializza nella psicologia? Il bisogno di Bertini di ideare un nuovo linguaggio psicologico, che da strettamente legato alla diagnosi si orienti verso un campo positivo e salutare, indubbiamente legato a uno spostamento del paradigma. Secondo Bertini si tratta di un problema di natura pratica: mancano le parole per esprimere numerosi concetti; ad esempio esistono diverse dimensioni del benessere, ma non esiste il plurale della parola salute (salute). Anzich parlare li psicoterapia dovrebbe esistere la psicosalutologia, anzich concentrarsi sul disturbo post traumatico da stress bisognerebbe promuovere lo sviluppo post traumatico da stress e cos via. Divulgare definizioni come schizofrenico e anoressico pu produrre come effetto collaterale quello di saldare il sintomo al paziente, favorendo cos una sua ripetizione. Per questo motivo le tecniche psicologiche da riparative dovrebbero diventare sempre pi promotive, volte a lavorare sui significati e sulle risorse, anzich porre etichette sulle mancanze. Di conseguenza solo decostruendo il sintomo dal suo significato e abbandonando il quadro psicopatologico, diventa possibile aumentare le possibilit e il valore del singolo individuo. Andrebbe inoltre abbandonata la dicotomia salute-malattia, in favore di una visione bidimensionale: ogni soggetto ha in s alcuni aspetti sani e altri patologici e per questo motivo risulta ancora pi sbagliato apporre delle etichette al sintomo, anzich promuovere la complessit del singolo. Un esempio di come la psicologia pu passare da un modello incentrato sulla malattia ad un modello volto a promuovere la salute rappresentato dagli studi di Peterson e Seligman.Questi psicologi hanno sviluppato un sistema di classificazione dei tratti positivi degli individui, il Values in Action (VIA), che si contrappone idealmente alla classificazione dei sintomi e dei disturbi mentali (DSM). Essi definiscono le condizioni di benessere a partire da sei virt universalmente riconosciute come valori imprescindibili: Saggezza, coraggio, umanit, giustizia, temperanza, trascendenza. Il perseguimento di tali virt facilitato da 24 punti di forza del carattere, ossia processi e meccanismi psicologici. Ad esempio la virt della saggezza pu essere perseguita attraverso la curiosit e lamore per lapprendere.

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