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CARATTERE, INTERLINEA, GIUSTEZZA, GABBIA DIMPAGINAZIONE Diamo visibilit al testo

Capitolo quinto

Un libro fatto di lettere e immagini (un libro comunque pu contenere solo lettere o solo immagini o entrambe) inserite in uno spazio. Lo spazio la pagina. Le scelte fatte influiscono sulla leggibilit del testo. Un testo con un buon tasso di leggibilit favorisce una maggiore comunicazione del contenuto. Non c nessuna legge che determini il livello di leggibilit di un testo. Questo un elemento soggettivo del lettore. Per esempio un carattere troppo piccolo crea un problema nei lettori di una certa et. Allora bisogna determinare dei rapporti armonici tra le lettere, tra le righe di testo e tra il testo (vale a dire la parte stampata) e la pagina o meglio il bianco di pagina. In questa lezione spiego come meglio armonizzare questi elementi. Per carattere sintende linsieme della lettere di un determinato alfabeto, pi i segni di interpunzione e numeri, presentati secondo un dato disegno grafico. In prima approssimazione i Caratteri in base al disegno si distinguono in Caratteri con grazie (chiamati anche serif) e Caratteri senza grazie (chiamati anche sans serif). Riportiamo di seguito un esempio dei due caratteri. Il carattere

La differenza salta subito agli occhi ed intuitiva. I caratteri graziati sono quelli caratterizzati da un trattino terminale delle aste (nel primo caso si tratta di un Garamond corpo 35). I caratteri senza grazie sono quei caratteri in cui sono assenti tali terminazioni (il secondo carattere un Arial corpo 35). I caratteri graziati derivano dai Caratteri lapidari romani, quando questi venivano scolpiti su blocchi di marmo ed era difficile per lincisore definire un carattere senza sbavature. Nella figura accanto un esempio di scrittura lapidaria romana.

AA

Alcuni sostengono che i caratteri graziati sono pi adatti a essere stampati sul supporto cartaceo per una maggiore leggibilit, mentre i caratteri senza grazie, detti anche bastoni (altro nome per i caratteri senza grazie) sono pi adatti alla pubblicazione multimediale o per un sito web per una maggiore leggibilit su monitor. Do per scontato questo suggerimento, ma senza generalizzare. Alcuni libri, composti con un carattere bastone, non sono per 1

nulla stancanti come i suggerimenti sembrerebbero indicare. Penso soprattutto a quelli tecnici o universitari. Ma unulteriore divisione dei caratteri secondo il disegno fu operata da Aldo Novarese (Pontestura, 29 giugno 1920 Torino, 16 settembre 1995). Novarese era un fotografo, pittore e illustratore, ma soprattutto un disegnatore di caratteri tipografici. Dopo aver frequentato diverse scuole di design grafico, entra in contatto con Alessandro Butti, direttore dello Studio Artistico della Nebiolo (azienda leader per la produzione di caratteri), che lo vorr come collaboratore. Dal 1952 subentra a Butti nella direzione dello studio e lavorer per la Nebiolo ininterrottamente sino al 1978, anno della definitiva chiusura della stabilimento per il sopraggiungere di nuove tecnologie. Per tutto il novecento molti disegnatori di caratteri hanno elaborato sistemi per la classificazione dei caratteri esistenti. Si possono ricordare Franois Thibaudeau nel 1924, Maximilien Vox nel 1954, Erman Zapf e Willy Wengen nel 1964. Nel 1956 Aldo Novarese propone una sua classificazione dei caratteri considerata da molti un valido punto di riferimento. Egli suddivide i caratteri in dieci distinte famiglie, facendo riferimento alla caratterizzazione storica, estetica e del disegno (soprattutto del piede del carattere).

In questa immagine la classificazione dei caratteri che Aldo Novarese elabor nel 1956.

I caratteri, secondo Novarese, possono essere inclusi in una della seguenti classi: Un esempio il Garamond (esempio di carattere tratto da Aldo Novarese)

Lapidari si rifanno ai caratteri romani antichi. Hanno grazie triangolari che formano un angolo acuto con la linea di base.

Medievali, chiamati anche Gotici Erano i caratteri tipici usati nel periodo di Gutenberg, ma oggi di difficile lettura. Hanno estremit allungate caratterizzate da angoli accentuati. Le grazie sono definite a punta di lancia rivolta verso il basso. Un esempio il fette fraktur (esempio di carattere tratto da Aldo Novarese)

Veneziani: derivano dai caratteri romani antichi, come i lapidari, ma da questi si differenziano per l'estremit arrotondata delle grazie e per il piede dellasta appena concavo. Un esempio il Caslon (Un esempio di carattere tratto da Aldo Novarese)

Ttransizionali: hanno grazie orizzontali e sottili, terminano con unasta la cui base ha andamento lineare. Un esempio il Times New Roman (Un esempio di carattere tratto da Aldo Novarese)

Un esempio il Century Schoolbook (Un esempio di carattere tratto da Aldo Novarese)

Bodoniani: hanno un rapporto di spessore esasperato tra le aste. Hanno grazie che si uniscono con lasta verticale della lettera, formando un evidente angolo retto.

Scritti, detti anche Calligrafici. Imitano la scrittura a mano. Assumono pertanto caratteristiche assai eterogenee in relazione al tipo di strumento di scrittura che si imita. Possono essere divisi in Calligrafici legati e non legati. Un esempio il Brush Script (Un esempio di carattere tratto da Aldo Novarese)

Ornati: sono caratteri con decorazioni. Formati generalmente dalle sole lettere maiuscole, utilizzati come capolettera. Un esempio il D e s d e m o n a (Un esempio di carattere tratto da Aldo Novarese)

Esempio di carattere egiziano il Rockwell (Un esempio di carattere tratto da Aldo Novarese) Un esempio lArial Un esempio di carattere tratto da Aldo Novarese.

Egiziani: Sono riconoscibili per le grazie ad Angolo retto che, a differenza dei Bodoniani, presentano spessori decisamente pi importanti, risultando particolarmente pi squadrate.

Lineari: detti anche Bastoni. Sono caratteri privi di grazie e spessori delle aste pi uniformi.

H Un esempio lHerculanum: (Un esempio di carattere tratto da Aldo Novarese) Struttura del carattere

Fantasie: Gruppo difficilmente classificabile in cui rientrano tutti i caratteri non appartenenti ad alcuna categoria precedente:

Nella figura sottostante sono evidenziati i tratti terminali del carattere che evidenziano le grazie e permettano la distinzione tra caratteri graziati e bastoni. Vengono evidenziate anche le aste di cui si parla nella classificazione.

Le aste verticali si trovano nelle lettere maiuscole come la L, I, E, ma possono anche essere presenti nelle minuscole come la i, la m, la n. Le aste verticali possono anche essere le ascendenti e le discendenti delle lettere minuscole.

Le aste oblique sono invece quelle che uniscono due aste verticali come, per esempio nella M o nella Z. I segmenti che orizzontalmente uniscono le aste si chiamano barre, come nel caso della H o della A.

Le aste curve possono essere aperte e, allora si chiamano archi, come nella U o nella m, oppure possono essere chiuse come nella B. Le aste chiuse sono chiamate anche occhielli e delimitano locchio del carattere. Nel caso specifico della g la sua discendente si chiama gancio. Altri ganci sono presenti nelle lettere a, f, r, t.

Le aste unite al carattere solo da un lato, come per esempio nella L o nella Y vengono chiamati bracci.

Ogni famiglia di caratteri prevede alcuni stili. Questi possono essere il tondo, il corsivo, il neretto, il corsivo neretto. Ovviamente questi stili prevedono anche il maiuscolo, il maiuscoletto, lapice e il pedice. Allinterno di una stessa famiglia ci possono essere altri varianti attinenti sia al disegno del carattere sia alla spessore delle aste, ci che si definisce forza del carattere. Rispetto al disegno alcuni caratteri hanno stili pi stretti rispetto alla forma normale e rispetto alla forza delle aste alcuni caratteri hanno una forma chiara o ultra neretta. C poi da aggiungere che ogni carattere pu assumere la forma 5

Stili, forza e linea di base dei caratteri

di apice (vale a dire al di sopra della linea di base) e di pedice (al di sotto della stessa linea). Di seguito riportiamo alcuni esempi. Il carattere scelto il Caslon.

Cavallo (tondo); Cavallo (corsivo, detto anche italic); Cavallo (in questo caso neretto detto anche bold. Ma da osservare che il Caslon ha due neretti: uno in cui lasta meno marcata, quindi un semibold come in questo caso); Cavallo (in questo caso la versione corsiva del semibold. La dicitura esatta semibolditalic); Cavallo (questo la forma neretta che viene de nita bold); Cavallo (questa la forma corsiva del neretto e si chiama bolditalic). Facciamo qualche altro esempio con il carattere Helvetica nue. Cavallo (questa lo stile chiarissimo del tondo e viene chiamato ultralight);

Cavallo (questo lo stile normale del tondo e viene chiamato in alcuni casi regular. Quando, per, al nome del carattere non c aggiunta, si deve intendere sempre che in questo caso stiamo parlando di tondo normale); Cavallo (questo lo stile stretto del neretto e viene chiamato bold condensed); Cavallo (questo lo stile neretto del carattere e per distinguerlo da altre forme viene definito medium);

Cavallo (questa lo stile chiaro del tondo e viene chiamato light);

Ricapitolando, ho riportato tra parentesi il nome del particolare stile in cui un determinato carattere si articola. In realt questi nomi sono riportati in ogni software di scrittura e di impaginazione. Di solito di lato al nome del carattere o in un sottomenu attinente al carattere scelto. Tra le tante determinazioni mi pare importante ricordare che italic sta per corsivo, bold per neretto, bold italic per neretto corsivo. Quando un carattere non ha determinazione si deve intendere tondo normale. Pi avanti in questo stesso capitolo daremo qualche cenno sulluso dei differenti stili. giunto il momento di parlare della linea di base. Un carattere minuscolo fatto spesso di aste discendenti e di aste ascendenti. La g e la l ad esempio hanno un diverso disegno grafico. La g ha unasta che discende e la l viceversa rivolta verso lalto. Dalla figura seguente capiremo meglio ci di cui stiamo parlando.

Cavallo (questo lo stile stretto del nerissimo e, come si vede, le aste hanno una forza ancora pi marcata del neretto. Questo disegno si chiama black condensed).

Come si pu vedere, ci sono due linee mediane che delimitano la parte centrale di ogni carattere e due linee 6

esterne che delimitano la parti discendenti e ascendenti. Va notato che la linea di base si adotta solo per le lettere minuscole, in quanto sia le maiuscole che il maiuscoletti non hanno aste discendenti. Esempio: ABCDEFGHILMNRTUVZ (Garamond tondo maiuscolo);
ABCDEFGHILMNRTUVZ

A parte esistono lapice e il pedice. Il primo, lo abbiamo gi detto, si colloca al di sopra della linea di base e il secondo al di sotto. Lapice di solito il numero che poniamo come richiamo a una nota e il pedice ha di solito a che fare con formule matematiche. Esempio di apice: Cane1 (come si pu vedere, la parte terminale della 1 in apice sfiora locchio della e ed anche leggermente rialzata rispetto alla C). Corpo del carattere

(Garamond tondo maiuscoletto)

Per corpo sintende la misura delle dimensioni del carattere da stampa e ne indica la grandezza. La misura si esprime in punti e misura laltezza complessiva del carattere, compreso le ascendenti e le discendenti. Nei paesi non anglosassoni si usa il Punto Didot. Il punto tipografico non appartiene al sistema metrico decimale, ma deriva dalla divisione in 1728 parti dell'unit di misura dellepoca in cui fu introdotta (1700): il piede reale francese. Quindi 1 punto tipografico = mm. 0,376. In tipografia si fa riferimento anche alla riga tipografica che multiplo del punto e corrisponde a 12 punti. Quindi 12 punti = mm. 4,512 = 1 riga. Questo sistema valido in quasi tutti i paesi europei, ma non nei paesi di lingua anglosassone. In essi si adotta il Punto Pica. Il punto Pica misura 0,351 mm e di conseguenza la riga tipografica a 4,217. Lultimo arrivato sulla scena delle misurazioni tipografiche il punto Postscript, elaborato da John Warnock e Charles Geschke della Adobe e si pu definire un punto digitale. Il Punto Poscript misura 0,35277 e la riga di mm. 4,23324. Comunque, in Italia e dintorni si usa ancora il punto e la riga didot. Bisogna aggiungere che a parit di corpo differenti caratteri hanno un diverso ingombro perch cambia il disegno e locchio del carattere. Proviamo a fare alcuni espempi: La casa del vicino molto pi grande della nostra (Garamond, corpo 12);

La casa del vicino molto pi grande della nostra (Baskerville, corpo 12);

La casa del vicino molto pi grande della nostra (Arial, corpo 12);

La casa del vicino molto pi grande della nostra (Palatino, corpo 12). 7

La casa del vicino molto pi grande della nostra (Helvetica, corpo 12);

Gli esempi su riportati indicano che caratteri diversi hanno corpi diversi. Avere chiara questa idea importante per definire approssimativamente quante pagine svilupper il testo in fase di stampa e per un preventivo di massima dei costi. utile aggiungere che nel processo di elaborazione editoriale tutto dovrebbe essere standardizzato. Lautore, ad esempio, dovrebbe inviare in casa editrice il testo redatto secondo le norme della Cartella editoriale. La cartella editoriale si compone di 1800 battute spazi inclusi suddivise in 30 righe di 60 battute sempre spazi inclusi, usando un carattere standard come pu essere il Times New Roman corpo 12. Non sar difficile avere unidea di massima di quante pagine sar il testo stampato con unapprossimazione del 20% in pi o in meno. Sono utili altre osservazioni: 1) la scelta del carattere fondamentale ai fini di una buona leggibilit del testo. Ho sempre orientato le mie scelte verso caratteri classici, tipo garamond, times; 2) una buona leggibilit si ottiene con un corpo tra l11 e il 12 e con il tondo normale. Il corsivo e il grassetto vanno usati con molta parsimonia. Vedremo, in seguito, i casi in cui i termini vanno o andrebbero in corsivo o in grassetto. Se il corpo del testo deve essere in tondo di corpo tra 11 e 12, i titoli devono differenziarsi con un corpo superiore di due punti (testo, corpo 12, titolo corpo 14) e le note a pi di pagina con un corpo di 2 punti inferiore (corpo del resto, corpo 12, note, corpo 10). Ma, se si sceglie di mettere i titoli in maiuscolo e eventuali sottotitoli in maiuscoletto, possono restare dello stesso corpo del testo; 3) i manuali sconsigliano di usare pi famiglie di caratteri allinterno di uno stesso testo. In linea di massima sono daccordo soprattutto quando limpaginatore non ha sufficiente esperienza. Ma in molti casi si pu operare una mescolanza di caratteri purch sia rispettata la coerenza del testo. Vale a dire che si pu scegliere un tipo di carattere per i titoli dei capitoli e un altro per il testo, purch ci sia applicato allintero testo. Per coerenza del testo intendo scelte grafiche uniformi e che rispettino parametri definiti. Vedremo che questa regola deve essere alla base del lavoro editoriale; 4) ultima considerazione riguarda gli stili del carattere. Alcuni caratteri, lo abbiamo gi visto, incorporano stili diversi (come poterebbe essere: Garamond regular, Garamond Bold, Garamond Italic, Garamond Bold Italic). Lutente, in questo caso, ha due scelte: quello di scegliere direttamente lo stile dal menu caratteri o quello di cliccare sulla barra degli stili e scegliere corsivo o neretto e cos via (questa barra presente sia in word che in programmi di impaginazione). assolutamente sconsigliata una scelta mista, cio scegliere lo stile dal men (ad esempio bold) e cliccare grassetto sulla barra. Ci porterebbe a una confusione di stili indesiderata (vale a dire che il grassetto potrebbe risultare nerissimo). Va inoltre tenuto presente che alcuni disegnatori di caratteri nel disegno hanno omesso uno o pi stili. In poche parole ci significa che per un determinato carattere manca lo stile italic o bold o bold italic. La cosa non di poco conto dal momento che a video lo stile presente. La prova del nove la si ha solo se il testo viene stampato con una stampante laser fornita di linguaggio Postscript. In via approssimativa una stampante laser Postscript dotata di un linguaggio macchina in grado di leggere la struttura della pagina, e di restituirla nella sua integrit. Ci significa che un carattere, privo di un determinato stile, anche se presente a video, verr stampato senza lo stile scelto perch mancante.

Font digitali

Le font sono la trasposizione in linguaggio macchina della forma delle lettere, numeri e segni di interpunzioni di un determinato carattere da stampa. I linguaggi di descrizione possono includere il Postscript, il True Type e lOpen Type. Le font che utilizzano il Postscript si dividono in Printer font e in Screen font. Pur trattandosi delle stesso tipo di carattere le prime sono quelle che vengono utilizzate per la stampa e le seconde per una corretta visualizzazione del carattere a video. Le font True Type sono font vettoriali, vale a dire che sono descritte attraverso un linguaggio matematico che ne arrotonda le curve sia in fase di stampa che in fase di visualizzazione video. Le font Open Type sono vettoriali come le True Type, ma hanno il vantaggio di essere indipendenti dalle piattaforma, vale a dire che possono essere installate sia su Windows che su Macintosh. Per le font Postscript e le font True Tipe necessario utilizzare la versione adatta alla piattaforma. Interlinea

Linterlinea lo spazio intercorrente tra una riga di testo e laltra. Si misura anchessa in punti. Si dice che un rapporto corretto tra interlinea e corpo del carattere sia del 120%, cio quando linterlinea del 20% superiore al corpo del carattere. Per essere pi chiari, per un carattere di corpo 12 linterlinea deve essere di 2 punti superiore. La dicitura esatta Times (nome del carattere) 12 (punti del carattere) su 14 (valore dellinterlinea espressa in punti). Il valore 14 esprime il rapporto del 120% che intercorre tra interlinea e corpo del carattere. Se il corpo fosse, ad esempio, di 20 punti, linterlinea sarebbe di 22 punti e la dicitura sarebbe di 20 su 22. Ovviamente questo rapporto non un dato assoluto. Linterlinea pu anche essere maggiore o minore rispetto alle esigenze e ai progetti redazionali. In ogni caso un testo con un interlinea minore del rapporto standard rischia di determinare un testo poco leggibile perch le aste discendenti dei caratteri della riga superiore toccherebbero le aste ascendenti dei caratteri della riga successiva. Di seguito riportiamo alcuni esempi. La madre sta in piedi dietro al suo bambino, le mani su quelle spalle magre, pronta a soccorrerlo caso mai una parola gli scappasse dalla mente: ma andr tutto bene, hanno provato e riprovato. (Garamond 12/12, quindi senza interlinea) La madre sta in piedi dietro al suo bambino, le mani su quelle spalle magre, pronta a soccorrerlo caso mai una parola gli scappasse dalla mente: ma andr tutto bene, hanno provato e riprovato. (Garamond 12/14)

La madre sta in piedi dietro al suo bambino, le mani su quelle spalle magre, pronta a soccorrerlo caso mai una parola gli scappasse dalla mente: ma andr tutto bene, hanno provato e riprovato. (Garamond 12/16)

La madre sta in piedi dietro al suo bambino, le mani su quelle spalle magre, pronta a soccorrerlo caso mai una parola gli scappasse dalla mente: ma andr tutto bene, hanno provato e riprovato. (Courier 12/12)

La madre sta in piedi dietro al suo bambino, le mani su quelle spalle magre, pronta a soccorrerlo caso mai una parola gli scappasse dalla mente: ma andr tutto bene, hanno provato e riprovato. (Courier 12/14)

Ho riportato due esempi con un carattere con grazie e con un carattere senza grazie. La sostanza non cambia. Linterlinea deve avere un certo rapporto con il corpo per rendere leggibile il testo. Unultima annotazione. I software dimpaginazione offrono diverse possibilit per impostare linterlinea. C un opzione per impostare linterlinea automatica. In altri termini il programma mantiene costante il rapporto anche quando, per diverse esigenze, si dovesse cambiare corpo al carattere. una funzione molto utile per mantenere sempre costante il rapporto tra corpo del carattere e interlinea. Disposizione del testo

Il testo sulla pagina pu essere composto in modi diversi. Il testo pu essere allineato a sinistra, allineato a destra, a epigrafe o centrato, giustificato. Per comodit distinguiamo i diversi modi di composizione, ma avvertiamo che nella composizione di un libro possiamo utilizzare tutte le forme di allineamento. Di seguito riportiamo esempi di allineamento. La madre sta in piedi dietro al suo bambino, le mani su quelle spalle magre, pronta a soccorrerlo caso mai una parola gli scappasse dalla mente: ma andr tutto bene, hanno provato e riprovato. (garamond, 12/14, allineato a sinistra) La madre sta in piedi dietro al suo bambino, le mani su quelle spalle magre, pronta a soccorrerlo caso mai una parola gli scappasse dalla mente: ma andr tutto bene, hanno provato e riprovato. (garamond, 12/14, epigrafe) La madre sta in piedi dietro al suo bambino, le mani su quelle spalle magre, pronta a soccorrerlo caso mai una parola gli scappasse dalla mente: ma andr tutto bene, hanno provato e riprovato. (garamond, 12/14, allineato a destra) La madre sta in piedi dietro al suo bambino, le mani su quelle spalle magre, pronta a soccorrerlo caso mai una parola gli scappasse dalla mente: ma andr tutto bene, hanno provato e riprovato. (garamond 12/14, giustificato)

Per una maggiore comprensione dei diversi tipi di composizione possiamo rappresentarci delle rette verticali che delimitano il testo. Per la composizione a sinistra la retta delimiter solo il lato sinistro, il lato destro per lallineamento a destro, sar posta al centro del testo per lallineamento a epigrafe, a sinistra e a destra par lallineamento giustificato. Ai fini della produzione di libri o riviste la composizione pi usate quella giustificata, detta 10

anche a giustezza piena. Anche se della giustezza parleremo pi avanti, in via provvisoria per giustezza intendiamo la lunghezza della riga di testo. Spaziatura

Sintende per spaziatura lo spazio tra carattere e carattere e parola e parola. Lo spazio tra parola e parola sempre determinato in relazione al corpo del carattere. Diamo delle indicazioni di massima, avvertendo per che i software dimpaginazione hanno un algoritmo che regola automaticamente la spaziatura e hanno anche sistemi di controllo che indicano allutente quando, per diverse ragioni, la riga di testo ha una spaziatura non conforme. Prima dellavvento delle moderne tecniche di composizione e impaginazione del testo, il tipografo inseriva manualmente lo spazio tra parola e parola (di questo parleremo pi approfonditamente quando tratter delle tecniche di stampa. Per il momento mi limiter allaccenno utile per comprendere il concetto di spaziatura). Questi spazi erano di sette tipi diversi, ma tutti riferiti al corpo del carattere. Due spazi fini corrispondenti a un ottavo e a un sesto del corpo, il mezzano corrispondente a un quarto del corpo, il terziruolo corrispondente a un terzo del corpo, il quadratino a un mezzo, il quadrato uguale al corpo e il quadratone pari al doppio del corpo. Oltre a questi esisteva lo spazio finissimo per tutti i corpi in quanto di misura equivalente a un punto tipografico. Secondo le norme per spaziare un testo si usava il terziruolo (un terzo del corpo) e solo alloccorrenza il mezzano (un quarto del corpo). Nei sistemi di composizione digitale esistono tre diversi spazi. Lo spazio fine (o Thin space), lo spazio medio (en space perch corrispondente grosso modo allingombro della lettera n nel rispettivo carattere e corpo) e uno spazio maggiore (o em space perch corrispondente allo spazio occupato dalla lettera m). Tuttavia, come gi detto prima, i software dimpaginazione regolano lo spazio tre lettere e parole secondo un algoritmo. Ma si possono verificare situazioni critiche in cui la spaziatura non risulta uniforme. Ci frequente con il testo giustificato e con la giustezza (ricordo che per giustezza s'intende la lunghezza di una riga di testo) piccola, come pu avvenire con un testo giustificato inserito nello spazio di una colonna di giornale. In questi casi il software stesso che segnala allutente la riga o le righe anomale rispetto ai parametri definiti dallalgoritmo. Come intervenire? Si pu, ad esempio, aumentare il numero di righe in cui la sillabazione consentita (dal momento che quasi sempre un problema di sillabazione), si pu intervenire sulla spaziatura aumentandola o riducendola (operazione che si chiama crenatura, ne parleremo in questo stesso paragrafo), si pu intervenire sullalgoritmo, scelta consigliata per soli esperti in considerazione del fatto che la modifica incide sul testo intero e non soltanto sulle situazioni critiche di composizione. Alcuni consigliano di ricorrere alla sillabazione manuale, vale a dire di inserire manualmente allinterno di una parola un trattino di sillabazione. Sconsiglio vivamente questa pratica per il fatto che allinterno di un software dimpaginazione il testo scorre e pu accadere di dover aggiungere altro scritto e di trovare cos la parola con il trattino allinterno di una riga. Per crenatura sintende una riduzione o uno aumento proporzionale dello spazio tra lettere e/o tra parole. Quando la crenatura riguarda singole lettere si chiama Kern. Quando riguarda lo spazio tra parole si chiama Track Vediamo in concreto di cosa si tratta. Un esempio su una parola. 11

Cavallo (stessa parola a cui stata applicata una crenatura positiva del 20%).
Vedremo in seguito che in alcuni casi una crenatura meno spinta di quella adottata pu risolvere alcuni problemi di impaginazione. Giustezza

Cavallo( stessa parola a cui stata applicata una crenatura negativa del - 20%);

Cavallo (parola senza crenatura);

Per giustezza sintende la dimensione espressa in righe tipografica della larghezza di una colonna di testo. Ma i software dimpaginazione consentono di misurare la giustezza anche in millimetri o centimetri. Normalmente in una riga di testo per un libro il numero di caratteri dovrebbe essere di 50-70 caratteri, per una colonna di giornale di 30 caratteri, per una rivista da 30 a 50 battute. In ogni caso la giustezza direttamente proporzionale alla gabbia dimpaginazione a cui dedicheremo il prossimo paragrafo. Gabbia dimpaginazione

Tutto quello che sin qui abbiamo detto, confluisce nella gabbia dimpaginazione, che spesso frutto di una vera e propria progettazione. Per gabbia intendiamo una colonna in cui va collocato il testo. Nel caso di un libro, come pu essere un romanzo o un saggio, la colonna si proporziona al formato pagina e nel caso di una rivista o di libri illustrati si articola in due o pi colonne, prevedendo anche lo spazio per le immagini e in tal caso la gabbia sar modulare. Lesigenza della gabbia nasce per dare un giusto equilibrio tra lo spazio carta e i tratti neri dei caratteri e si pu anche dire equilibrio tra grafismi (parte scritta) e contrografismi (spazi bianchi). Buona parte della leggibilit di un libro data dallabilit del grafico nella progettazione della gabbia. Di seguito diamo lesempio di una gabbia semplice.

Riportiamo nella figura della pagina precedente il metodo pi semplice per la costruzione di una gabbia sem12

plice. Dato un formato pagina (come ricavare un formato pagina lo tratteremo in dettaglio nel capitolo sulle tecniche di stampa. Per il momento ci limitiamo a dire che esso funzione del formato del foglio di carta da stampa, del formato della macchina da stampa, e cos via. Io consiglio comunque sempre di interpellare il tipografo prima di definire il giusto formato pagina) lo si divide in nove spazi, tracciando orizzontalmente e verticalmente nove segmenti. Magari il formato del foglio non sar esattamente divisibile in nove parti, ma possiamo ragionare anche per approssimazione. A questo punto, lasciando 1/9 sul lato superiore, 1/9 sul lato interno, 2/9 sul lato esterno e 2/9 sul lato inferiore, tracciamo un rettangolo. Allinterno di questo rettangolo inseriremo il testo. Come si pu osservare il lato esterno di questo rettangolo il margine bianco della carta..

Unaltra rappresentazione della gabbia semplice dove evidenziato il contorno dello spazio carta. I margini attorno al rettangolo sono anche denominati: testa (lato superiore), piede (lato inferiore), cucitura (lato interno), taglio (lato esterno).

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Nellultima immagine della pagina precedente e in questa sono riportati esempi di gabbia modulare. Nella prima immagine rappresentata una gabbia modulare per una rivista, mentre nella seconda per un quotidiano. In questo caso i moduli sono quadrati divisi da uno spazio orizzontale e verticale e sono anche divisi allesterno da un margine per evitate che scritto e immagini coprano lintera superficie del foglio. Il grafico, una volta definito il modulo e dal momento che una serie verticale corrisponde a una colonna di testo, libero di disporre il testo su una o pi colonne attigue, cos come altrettanto libero di posizionare le immagini come immagina. Il tutto, in ogni caso, deve rispondere a un progetto funzionale al prodotto che si vuole realizzare. Lavorare con il testo

In questa lezione abbiamo approcciato il libro o il prodotto editoriale nel vivo. comunque indubitabile, e in questo spero di essere stato chiaro sin dallinizio, che la funzione di un libro quella di comunicare idee e emozioni e il ruolo di una casa editrice sta nel facilitare questa trasmissione. Da qui lesigenza di dar vita a testi che abbiano leggibilit e non allontanino il lettore. Abbiamo nelle pagine precedenti esposto una serie di nozioni e introdotto termini come giustezza e spaziatura che a molti non dice assolutamente nulla. Eppure la leggibilit si ottiene attraverso scelte consapevoli sul tipo di carattere, sul corpo, interlinea, sulla gabbia dimpaginazione, etc. Vi un rapporto dequilibrio tra queste cose, e, se il rapporto salta, si pu dire che a venir meno il libro. Tommaso Marotta 14

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