Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Nella prima parte di tali appunti ci si e soffermati sulla descrizione dello schema generale di un sistema ` di trasmissione numerico, e sulla descrizione dei blocchi sorgente, codicatore di sorgente e canale. In questa seconda parte analizzeremo con maggior dettaglio il blocco modulatore e demodulatore, assumendo che il canale interposto tra modulatore e demodulatore sia di tipo AWGN, ovvero si limiti ad introdurre un rumore additivo Gaussiano bianco. Si e gi` detto come il modulatore numerico, nel caso che sia senza memoria 1 , pu` essere caratteriz` a o zato da un insieme di forme donda di energia, che indichiamo con linsieme
di durata usualmente non superiore allintervallo di segnalazione , e da una legge biunivoca che assegna a ciascuna delle forme donda una stringa di
cetto di spazio dei segnali e di dimensionalit a. Alluopo, e utile introdurre unanalogia che esiste tra lo ` ` spazio vettoriale , che e linsieme di tutte le ` -uple di numeri reali, ovvero di tutti i vettori reali
dimensionali, e linsieme delle funzioni al quadrato sommabile, tra i cui elementi sono comprese anche le forme donda dellinsieme .
e linsieme delle `
minuscole ed in grassetto gli elementi di tale spazio, ovvero e ` valgono le seguenti propriet` . a 1. Linsieme
e chiuso rispetto alle operazioni di somma e di moltiplicazione per uno scalare. In ` e sono elementi di , anche e un elemento di ` , ove
altri termini, se
vettore che si ottiene sommando componente per componente gli elementi di modo, se ,e , allora , che e il vettore che si ottiene da `
e . Allo stesso
In tali appunti saranno esaminati esclusivamente modulatori senza memoria, ad eccezione dei modulatori differenziali di cui si dir` nel seguito. a
D H PIB
D B 5 Q4
5 4 E D !GFCB
DPIB H
A4 5
5 A4
BTR
5A4 9 @8
1 Lo spazio vettoriale
-uple di numeri reali. Indicheremo con lettere . Per tale spazio vettoriale
"! 7
20 & 31)('%$
5 4 6QEB
D B
4QSR E
5 64
5 64
e il `
2. Sullo spazio
coppie di elementi di
Indicando con in
ove
indica trasposizione.
3. Il prodotto scalare gode delle seguenti propriet` . a p1) p2) p3) p4) p5)
4. A partire dal prodotto scalare, e possibile introdurre il concetto di ortogonalit` . In particolare, ` a diremo che
5. Il prodotto scalare permette inoltre di introdurre anche una norma in del vettore si denota con
Si noti che tale denizione coincide con lusuale norma euclidea di 6. E possibile inoltre denire anche una distanza tra elementi di vettori
e espressa come `
D B GE CB 5 4 5 4 E D B 4 D
e l -esima componente dei vettori se e solo se e il vettore nullo. ` sono ortogonali quando il loro prodotto scalare e nullo. ` e si denisce come 2
5 4
B B0 2 87 D D B 06D 5 D B 4
!4 5
5 !4
CB 3 010 B 2 B
0 1B0
5 Q4
D B
5 64
e denita unoperazione di prodotto scalare, che e una funzione che associa a ` ` un numero reale: (1)
D B
"
5 4
(2)
; in particolare, la norma
(3) .
(4)
7. Al concetto di ortogonalit` e di norma sono poi collegati il concetto di lineare indipendenza di un a insieme di vettori, e la denizione del concetto di base e versore. Per brevit` non ci dilunghiamo a su tali aspetti e assumiamo che essi siano noti al lettore.
plicazione per uno scalare. Inoltre, in tale insieme e possibile denire un prodotto scalare, ovvero ` unopportuna funzione cha associa a coppie di funzioni al quadrato sommabili un numero reale. In particolare, se si considera la funzione
e facile rendersi conto che essa soddisfa tutte le propriet` , da p1) a p5) introdotte nel paragrafo prece` a dente, ragion per cui la legge di corrispondenza in (5) pu` essere ritenuta un prodotto scalare. Dalla o
denizione (5) e poi immediato far discendere una denizione di norma; in particolare, detto `
Sulla base di tale denizione la norma di una funzione coincide con la radice quadrata della sua energia.
5 6
56
6
scalare e nullo. Dalla denizione (5) si deduce quindi che due funzioni `
4 6
5 6
"
7 8
56
4 23 $
4
!&
2 87 4 2 "
di
0 1
' $)(
0 0
"
2$
"
elemento di
, la norma di
e data da `
"
! &
$ %
" !
#
# ( "
! "
, nella terminologia della teoria dei segnali e indicato come linsieme ` , analogamente
# (
5Q4
(5)
un
(6)
(7) ,
delle
da un modulatore. A partire da tale insieme, e possibile applicare la procedura di ortogonalizzazione ` di Gram-Smidth al ne di giungere ad un insieme di versori, ovvero di forme donda mutuamente ortogonali e a norma unitaria, che indichiamo come , tali che gli elementi di
possano ottenersi come combinazione lineare degli elementi della base . Altrimenti detto, la procedura
forme donda,
, ove
se se
(8)
Tali forme donda rappresentano una base per linsieme dei segnali in , in quanto ciascun elemento di
! !
Si noti che il prodotto scalare tra una generica funzione ed un versore e usualmente detto proiezione, `
rappresenta la proiezione di
lungo
. La cardinalit` a
o anche dimensionalit` della costellazione dei segnali del modulatore. Linsieme di tutte le possibili a
combinazioni lineari degli elementi di , e detto spazio dei segnali. E semplice vericare che lo spazio `
La relazione (9) dimostra che la generica forma donda del modulatore partire dalla conoscenza delle funzioni di base e delle proiezioni di
C
. . .
. . .
10
#$
"
"
'
'
'
dellinsieme
, ovvero il parametro
(10)
$ %
"
#$
, e possibile individuare una base per ogni insieme di elementi di ` forme donda utilizzate
"
"
Diremo che
dei segnali
In altre parole, il prodotto scalare tra due forme donda appartenenti allo spazio dei segnali coincide
donda. Ovviamente, la conservazione del prodotto scalare ha come diretta conseguenza la conservazione della norma e della distanza. Infatti, e immediatamente vericabile che `
mostrati in g. 1. Calcoliamo
le proiezioni dei segnali sul riferimento individuato dai due versori Verichiamo prima che
riportati nella g. 2.
ed
#2 0 #2
4 # 2
4
#2
. Infatti
" " 4 " T 4 T " 4 "
2
# (
$
2 0 " 5 2 0 5 0 0
!
$ 3
$ 3
1 1
$ %
$ %
2
$
$
$ 3
"
(11)
(12)
(13)
2
ed
Si noti che, data la base costituita dai segnali ortonormali rappresentato dalla coppia di proiezioni
, il segnale
, tramite i versori
e mostrata in g. 3. Il discorso si `
Lesempio precedente mostra come, una volta nota una base per un dato insieme di segnali, e pos` sibile rappresentare i segnali per mezzo delle sole proiezioni sui versori della base. Ci proponiamo ora, date le forme donda del modulatore
; se
2 2 C 2 # 0 2 H # 0 2 2 011H 1G 1 01 1
2
# #
"
"
"
"
e completamente `
sono linearmente indipendenti. Una condizione sufciente (ma non necessaria) afnch e
. Consideriamo quindi i
2 2 2 "
2.
Sottraendo da
la sua proiezione su
0 3" 0 C 3"
2"
1.
(cfr. g. 5).
"
C "
"
"
2"
"
# 2"
1
4
2
"
2 " "
Figure 5: Generazione del vettore che normalizzato fornisce il secondo versore della base
lungo
come mostrato in g. 6. Nel caso specico, essendo i due vettori co-planari risulta
In modo perfettamente analogo e possibile costruire una base per un insieme di segnali ad energia ` nita. Esempio: Modulazione 4-PSK a bassa frequenza.
0 0
"
( 2 101 H 1
2 101 1
T "
"
"
3.
ottenuto sottraendo ad
"
02 0 2
2"
le sue proiezioni
2 s (t) 1.5
1
1.5
s (t)
3
0.2
0.4
0.6
0.8
1 t
1.2
1.4
1.6
Figure 7: Forme donda generate per una segnalazione 4-PSK. Consideriamo i quattro segnali
rappresentati in g. 7.
2 2
4 4
0 # 0 # 0 # 0
# ( ( ( (
4 4 4 4
1.8
(14)
1
# # # ( 4 0 0 0 ( " 2 1 101 0 0 # 2 # #0 2 # # # 4 0 ( 0 0 ( " 1 1
4 $ 3
$
passo 1
# 0 ( 0 #
nello spazio
2 ! ( 4
"
"2
passo 2
da cui
passo 3
quindi il segnale
infatti risulta
10 (15)
# # 10 H # # H 4 ( " H 0 # # 4 ( H " 0 4 10 2 ( " 0 2 0 %0
5
0
# # # 10 0
" #
0
"( #
0
" #
0
1
ed
passo 4
Dalla procedura di Gram-Schmidt deduciamo che la dimensione dello spazio dei segnali e uguale a due `
# H # ( 0 % 0 4 0 # 2 10 (
4
in quanto i segnali
2
2
2
Da ci` si deduce che i segnali sono rappresentabili in uno spazio bidimensionale e risultano situati su o
( "
( 2 "
1 4
"
C
"
Esempio
, i due segnali
come mostrato in g. 8.
sinc
$
11
$
al quadrato:
, le coordinate
(17) (16) e
$
2
Figure 8: Rappresentazione dei vettori associati ad una costellazione di segnali di tipo 4-PSK.
delle
ora illustrare un risultato importante, noto come Teorema di Landau e Pollack o anche teorema della dimensionalit` , che lega la dimensionalit` di un insieme di forme donda alla loro occupazione in banda. a a Al solito, ci limiteremo a dare lenunciato del teorema ed a giusticarlo in maniera intuitiva, rimandando a testi specialistici ulteriori approfondimenti. E opportuno precisare che, dal momento che si stanno
mate di Fourier di tali segnali e in linea di principio innita. Daltra parte, nei corsi di base di Teoria dei ` Segnali e stato visto che, dal momento che lo spettro di un segnale di energia e innitesimo allinnito ` ` ed e anchesso un segnale di energia, e ragionevole, per tali segnali, denire la banda come lestensione ` ` dellintervallo di frequenze allinterno del quale ricade una porzione signicativa dellenergia del seg12
# (
# (
$
$
che
# # # ( # ( 4 " 10 01( " 0 2 0 %0
' #
2"
. In maniera analoga si dimostra (18) . Vogliamo
2"
2
2"
2"