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Franscesco Salandin - Sogni
Franscesco Salandin - Sogni
E hai crepe profonde sui tuoi zigomi sparsi, come case abbandonate. Lisi, scremati sono i visi dei profughi Scappati da Mostar.
Ci apparimmo come fantasmi Madidi l, dove pot Il grido al grido Fuggendoci come due vocaboli Inseguiti. Come quando eravamo nelle Tute Bianche E sembravamo nuvole.
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Siamo pari a legature scucite di un altrove coperto da nomi che non avemmo.
(Avremo occhi tirati a lucido come nuovi.) ----( Ci venderanno colonne di fumo, per i nostri giardini disadorni.)
(E.Jabs)
E che sia erranza, amore mio, bottinanti lun laltra nei nostri nomi. I pi prossimi. Poi nulla sia che freddi le nostre labbra riarse se non quel vento: esso mulina a se e fonde ci che al pari conoscemmo.
E tutto sommato continueremo ad averci cura, nonostante loro. Nonostante tu sia via ed io non pi nature. Nonostante tutti i centomila che siamo stati. E i social forum i festival etnici le spille dell'alf e i CSOccupati. E tutti gli abbagli nostri, finiti monetizzati con le fotovoltaiche. -----Non avranno di che seppellirci che risate.
(meta.)
---------------------------------Questo opuscolo dedicato a: Andrea P., Andrea A., Carlo, Diego, Francesco, Giovanna, Giovanni, Marinella, Michele, Nicola, Paola. Silvio, la cui grandezza pari solo al la mia gratitudine.