Sei sulla pagina 1di 2

Workshop La Media Education siamo noi

Si svolto in data 20 giugno 2011 il Workshop La media education siamo noi, esperienze di media education nella scuola e nellextrascuola organizzato dal MED Emilia Romagna e dal Centro Culturale Ferrari. Sono stati presentati cinque progetti: 1 Progetto di Chiara Marchetti Io vado a scuola: laboratorio di fotografia inserito in un programma di alfabetizzazione rivolto a minori stranieri della scuola primaria. Gli alunni hanno fotografato il percorso fatto ogni mattina da casa a scuola a partire da quelli che ritenevano i punti di riferimento; Interessante lutilizzo descrittivo del linguaggio fotografico mentre in genere si privilegia quello espressivo, il descrivere una sequenza di azioni non semplice come potrebbe sembrare ma importante perch rappresenta la base del linguaggio scientifico. 2 Progetto di Alberto Sabatini I bambini inventano la Tv a scuola: Si tratta di un progetto che ha coinvolto tre classi seconde di una scuola primaria di Reggio Emilia; obiettivo del laboratorio la realizzazione e organizzazione di un canale televisivo rispettando le specifiche regole del palinsesto (genere, target, fascia oraria, etc) e la messa in onda di una fiaba musicale. La caratteristica di questo laboratorio la compresenza di due percorsi finalizzati alla costruzione di un singolo progetto educativo e quindi il coinvolgimento di pi insegnanti in particolare quello di musica. Originale anche lapprofondimento su come strutturata la televisione piuttosto che sui soli contenuti: gli alunni sono diventati pubblicitari, direttori televisivi, critici oltre che pubblico. 3 Progetto di Manuela Valenti e Dario Ferriani Inquadriamo la scuola: Il progetto ha coinvolto due classi di una stessa scuola primaria di Parma. Un simpatico draghetto animato ha chiesto alle classi di rappresentare la scuola tramite un linguaggio a lui comprensibile: la fotografia. In preparazione della realizzazione del compito assegnato i bambini hanno imparato le principali regole del linguaggio fotografico e delluso della macchina fotografica. Interessante come dallo stesso stimolo iniziale le due classi abbiano poi realizzato prodotti molto differenti: la scuola come luogo di solo divertimento e la scuola come insieme di esperienze (amicizia, aiuto, rispetto delle regole ecc). 4 Progetto di Ermanno Ferrarini del centro socio-riabilitativo I Tigli: Esempio di media education nellextrascuola che vanta unesperienza di 15 anni, realizzata in un contesto composto da unutenza differenziata di disabilit La continuit del progetto ha permesso la realizzazione di fotoromanzi, cortometraggi e cartoni animati in cui i soggetti disabili da attori diventano anche registi e sceneggiatori, escono dai confini del loro centro e portano allesterno limmagine alternativa e innovativa di un mondo dellHandicap capace di misurarsi con la normalit.

5 Progetto di Tiziana Venturi Centro culturale Ferrari, Mi dai lamicizia?: Il laboratorio ha proposto ai ragazzi di cinque classi delle scuole secondarie una riflessione intorno ai Social Network e allo stile di relazioni che propongono, alle eventuali interferenze tra amicizia nel mondo reale e nel virtuale e allidea di privacy e sicurezza allinterno di questi ambienti. Il tema molto sentito dai giovani che usano con disinvoltura questi strumenti, ma difficilmente riflettono sui condizionamenti che creano o sui vantaggi che offrono. Questi progetti sono stati stimolo per un confronto tra i presenti: o sul rapporto tra insegnanti ed esperti esterni o sulla Media Education come strumento utile per rilanciare il senso della provocazione pedagogica a fronte di una realt molto normalizzata e normalizzante o sulla capacit di documentare le esperienze o sulla ME come strumento per aiutare la scuola ad uscire allesterno con una immagine di s pensata e meditata o sulla necessit di porsi pochi obiettivi per poterli poi verificare o sulla necessit o meno di coinvolgere la famiglia nei nostri progetti o sul poco tempo e poco denaro a disposizione per la formazione/educazione che rendono necessario mettersi in rete fra operatori della M.E. Ci siamo dati uno stile di incontro che sia un confronto alla pari fra tutte le esperienze, abbiamo sottolineato limportanza di vedersi, conoscersi e per questo ci siamo impegnati a farlo due volte allanno: Dicembre e Giugno per condividere non solo le esperienze fatte ma anche i progetti in cantiere.

Potrebbero piacerti anche