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Vetro

Mi vidi riflesso sul fondo di un bicchiere. Ero io quello l, quello soffuso di verde, quello luccicante. Il fondo del bicchiere non mi voleva, ma io ero l e volevo rimanerci. Era un bel posto, quello ci stavo bene. Era un utero cristallino, comodo e accogliente. Accogliente nelle forme, non nelle intenzioni. Voleva che io uscissi, nato tra mille uuu-uuu umidicci e appiccicosi. Lostetrica era bramosa, desiderosa di me. Voleva abbracciarmi e succhiare via il mio ossigeno di prima mano. Le piaceva un sacco, che ghiottona che era! La mia mammina trasparente mi voleva vedere, voleva vedere il suo poppante. Non ero come si aspettava, ma andavo comunque bene (un figlio pur sempre un figlio). Mi accarezz, le sue mani erano dure e fredde, io ebbi un brivido lungo i pochi centimetri della mia schiena ancora non curvata. Mi faceva le coccole. Pensavo sorridesse, ma guardavo il suo viso e vedevo dietro di lei. La mia vita cominciava tra mille tintinnii Riccardo Vaccaro 21/11/01

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