Sei sulla pagina 1di 3

Lincontro era stato fissato per quella sera, in quel locale cos pieno di gente che entravi soltanto

se conoscevi qualcuno o se avevi un paio di mutandine di seta. Scivolai nel locale, sinuoso e sexy come un serpente, salutando il buttafuori come un vecchio amico, servendomi della mia entrata alla Bogart, senza guardare negli occhi nessuno. Come prima cosa andai a vedere il bagno delle mie ragazze: era lussuoso e sporco, eclettico, le luci rosse e penetranti. Su un lavandino perlaceo stava lei. Avr avuto sui 19 anni, i capelli, lunghi e biondi scendevano sulle spalle delicate; portava un etereo vestito blu notte che sembrava pi un babydoll. Che sfacciata. Proprio il mio tipo. Sera seduta li con le gambe racchiuse sul petto e fumava una Gauloises gustandosi ogni boccata. Appena mi vide piant gli occhi su di me, senza dire neanche una parola. Fumava pi lentamente e pi intensamente. Il rumore assordante della musica appena l fuori a due metri era ovattata e ci separava da tutti. Mi offr un tiro e accettai. Sentii il profumo delle sue labbra, pi che laroma del tabacco. Assaggiai il sapore del suo rossetto rimasto sul filtro e gliela restituii. Scese dal suo trampolino e si avvicin. Era scalza. In mezzo a quel putridume elegante era come vedere una dea camminare su un campo di battaglia, una figlia degli elfi, immortale. Mi prese per mano, mi ficc nuovamente la sigaretta in bocca come per zittirmi e cominci ad accarezzarmi il petto. Scese pi gi e infil un dito, poi due, poi tre nei miei slip e li si ferm. Sorrise. Era un test. Voleva imbarazzarmi, vedere quanto potevo resistere, se le mie guance sarebbero diventate rosse. Io fermo, non mi muovevo. Aspiravo un po di veleno ogni tanto e la guardavo di sfuggita. Finch lei non sorrise. E li fu la fine. La presi in braccio e sussultai accarezzandole le cosce e poi le natiche. Mi azzann il collo, mi fece un male cane ma fu piacevole. Le sue mani frenetiche trovarono la fibbia gelida della mia cintura e cercarono di strapparmela . La aiutai. Faceva la dura ma era nervosa. Questo mi elettrizz. Ora ero io a dirigere lorchestra. La sollevai come una piuma e la appoggiai delicatamente sul suo trono perlaceo. Le scostai i capelli dagli occhi. La baciai sul collo e mi riallacciai la cintura. Non capiva ma sorrideva. Aspirai lultimo tiro di Gauloises, buttai il mozzicone in un lavandino e le soffiai il fumo sul viso. Le spire correvano sulla sua pelle bianca e sugli occhi scuri di rimmel, la esploravano. Ebbe un brivido e chiuse gli occhi, in attesa. La baciai. E uscii con un sorriso. Di lei non seppi pi nulla.

Erano sedute ad un tavolino in fondo al locale, al buio. Non si guardavano nemmeno. Chiss se si erano salutate. Ero arrivato in ritardo apposta. E loro lo sapevano. Furiose, come le volevo io. Una la mia donna. Laltra no. Ma lo era.

Avevo voluto io quellincontro, non so bene perch. Ma adoro infilarmi in situazioni pericolose. Le danze erano ancora aperte, con tutte e due, e se me la giocavo bene forse non andava a finire male come mi aspettavo. Perch siamo qui? - Chiese una Pi che altro che cazzo ci fai tu qui? rispose laltra mi ha invitato lui... sparisci, stronza.. che caratterino, perch non ti bevi qualcosa, santarellina di merda? tu non capisci niente di me, sai solo sputare in faccia alla gente, puttana che cazzo hai detto??? Pezzo di stronza... Si presero per i capelli e si picchiarono come solo sanno fare le donne. Con vera cattiveria ma dolcemente. Nella foga le spalline dei loro vestiti scivolarono dalle spalle, lasciando intravedere leziosi reggiseno di pizzo. Io ero seduto l, sorseggiando un amaro. Ero quasi offeso, mi avevano ignorato completamente durante il loro battibecco. Ma era un divertente spettacolino che non potevo perdermi. Ma ora stavano esagerando. Mi intromisi nella discussione, le presi una mano e le dissi di baciarmi. Si avvent su di me con pi foga del solito. Che esibizionista. Mi staccai da quella morsa carnosa e presi la mano dellaltra. Baciami, le dissi. E cos fece. Ribollivano entrambe di rabbia e questo secondo bacio fu come un tornado. E ora baciatevi. Mi odiarono in quel momento. Ma incredibilmente dischiusero le labbra e stamparono un bacio sulle labbra nemiche. Dur un secondo e poi sentii il peso del loro sguardi di nuovo su di me. Panico. Ma poi, risoluto, mi alzai feci un cenno verso il bagno e intimai di seguirmi. Mi stavano dietro, obbedienti. Quel bacio aveva infranto qualcosa, laveva distrutto in mille frammenti e ora formava un disegno perfettamente distinguibile su quel sudicio pavimento della lussuosissima toilette. Entrarono in bagno prima di me e si sedettero sul trono perlaceo della ragazza dea che avevo incontrato prima, ora sparita nel nulla. Nei loro occhi cera una strana complicit che spaventava. Si spogliarono a vicenda e rimasero in intimo. Com che in questo cazzo di bagno non c mai nessuno? Mi chiesi ma chi se ne frega, di fronte a uno spettacolo cos. Una era seduta sul lavandino con le gambe spalancate e laltra disegnava con la lingua lalfabeto sulla sua vagina. Gemeva. Non stava godendo tanto da gemere ma sapeva di essere guardata da me. Che esibizioniste. Mentre leccava, entrambe mi guardavano, languide. Mi avvicinai e tirai fuori la mia verga. Loro sospirarono entusiaste. Si fiondarono su di me e lo riempirono di baci e carezze, che si trasformarono in succhiate e stupendi accenni di seghe fatte da mani fatate. Vedi che io sono pi brava? che cazzo dici guarda come si fa no ma a lui piace cos fidati, ecco vedi ah ok per senti staccati un attimo e fammi provare senti tu succhia le palle io mi dedico alluccello che ho la bocca pi grande ma poi chi beve? beh io ovviamente no un po a testa dai ok ok ma la prima spruzzata mia che la pi abbondante!

E avanti cos. Vi giuro, era un piacere. Finalmente avevo capito. Si erano messe daccordo prima e hanno deciso di farmi questo regalo. Era il mio compleanno del resto. Chiss come avevano trovato un compromesso. Boh. Donne. Intanto raggiunsi lorgasmo e loro addirittura urlarono di gioia, ricoperte del mio seme e leccandolo luna dallaltra. Che pazze. Mi strapparono un sorriso. Donne, chi le capisce bravo.

Potrebbero piacerti anche