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Usfcio Stampa
CORRIERE DELLA SERA
01-FEB-2011
da pag.1
LE ILLUSIONE
DEI (POCH)
LAUREATI
DITALIA
I vizi dell’ Universita (e dell’Ttalia)
Produciamo meno laureati del Cile
i GIUSEPPE BEDESCHI
I recentissimo rapporto
presentalo dl Comitato
‘nacional pr la valutazione
de sistema mniverstario
conferma tut mali
e-anr cene da un quadro
ancora pit preoceupante,
sul quale &opportano
ifettere. In primo knogo
ce un costante cao dele
‘matzo: se nel 2003
dtiplomati ches iscrivevano
alfuniverstaerano 74.5%,
‘el 2008-09 erano cath
a 6, ene 2009-10
ssi hanno registato
uo ulterioe clo (ora siamo
a 65,7). Naburakment,
questo costante clo nelle
isctidoni da parte de
siovan diplomat va di part
‘asso con il calo del numero
aurea, scesia 299 mil,
cio meno del 13% rsptto
ato anni fe, quando
furono pid 338 mila,
inutile dire che si tratta di dati
negativi, pienamente in linea con il
squadto ai «un Paese che non cresce
da due decennie in cui tutto sembra
fermo» (per riprendere le parole di
Alberto Alesina, scritte in un contesto
pit generale sul Sole24Ore del 28
‘gennafo). Una deriva alla quale
‘bon pongono rimedio né i governt
di centrosinistra né i govetnt di
centrodestra, nonostante i buoni
propositi sempre conclamati. Nelle
‘bostre universit8 produciamo ormai
‘meno laureati del Cile, come ha fatto
‘llevare tempo fa iI ministro Gelmint
(ii che, con tutto il rispetto per il Cle,
non é un dato esaltante).
Cosa cé al'origine di questo trend
negativo? Per quanto riguarda git ultim!
anni ¢@ in primo luogo, naturalmente,
Ta cris economico-finanziaria
internazionale che anche noi stiamo
attraversando, Ma la crisi economfca
rrende soltanto pitt pesanti alcunl vecchi
vizitipici dell universita italiana. Basti
‘pensare al tasso di abbandoni che si
registra nelle nostre untversita, nelle
quali si laurea solo il 32,8% degii
studenti che si sono iscritti (e quasi
2 studenti su 10 abbandonano gia dopo
primo anno): con lo spreco di tisorse
che si pud immaginare. Sono dati
impressionanti, quest che mostrano
ancora una volta la decadenza
el degrado del nostro sistema
mniversitario.
Si tratta di una situazione prodotta
fn ptimo luogo da una illusione at
promozione sociale: parecchi giovani,
con le loro famiglie, pensano che la
aurea, il «pezz0 di carta», dara loro
{dititio di accedere a un posto ben
remunerato (In ogni caso remunerato
fn misura superiore rispetto un
mestiere manuale). Ma molti di questi
siovani, dopo esserstiscrtt,
abbandonano pot luniversiti, per
Aisaffezione e mancanza di interessi,
‘mentre quelli che riescono a laurearsi
conseguono un titolo del tutto vuoto di
contenuti cultural e scientific (perché
persegulto per soll motivi di cartiera,
scalando i vari gradini
dell «esamificio», in cul le noziont
apprese al'wltimo momento si petdono
appena lesime & finito). Ma é.una
sittazione, quella attuale, prodotta
anche da tina universita concepita
e attuata come un ente assistenziale,
in cui si pud parcheggiare per Iunght
anni, poiché le tasse sono basse
(essendo la maggior parte dei costi
‘unversitaria carico del contribuenti).
In questo carattere assistenziale delle
nostre universita é da cercare anche la
radice dello scarso impegno von cul un
rmumero elevato dl student! le frequenta
(0 piuttosto non le frequenta, dato
che nelle facolta umanistiche solo
tuna minoranza esigua @ presente alle
Jezion{ e af seminari). Aberto Alesina
haa ricordato che uno studio fatto
su studenti dell Universita Bocconi