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ti ho scritto da ubriaco

per togliere me stesso dal discorso.

appoggiato alla notte

che mi passava davanti,

come a una luce bagnata

di freddo pungente e pianto.

legato a luoghi non-luoghi

a ricordi che non sono nemmeno miei

ad amori che amo immaginare,

la tua barca era già un domani

che la mia notte non può seguire.

di fianco all'acqua vedo l'oggi galleggiare oltre,

vedo lo spazio e il tempo della tua lontananza


ma forse sono solo io

oggi

lontano da qui e da ora

e da te

mentre

l'unica coscienza di me è il freddo

sulle mezzelune di pelle scoperta

e posso solo camminare e dimenticare

camminare e dimenticare

camminare e dimenticare

finché non diventeranno un'unica parola

e io sarò un luogo

e un tempo
e non una fuga

mascherata da ricerca.

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