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CORTE DI CASSAZIONE - SENTENZA 13 OTTOBRE 2010, N. 36551

Fatto
1- Il Tribunale di .........., con sentenza 20/6/2005, dichiarava (...) colpevole del reato di bancarotta
fraudolenta patrimoniale - perché, nella qualità di amministratore della (...) spa, dichiarata fallita
con sentenza 1/10/1993 dello stesso Tribunale, aveva distratto in proprio favore, nel corso della
procedura concorsuale, la somma di lire (..........) riveniente dalla vendita, in data 28/1/2000, di n.
27.173 azioni della (...), custodite in un dossier titoli presso la banca (...) intestato a sé stesso, delle
quali, però, aveva riconosciuto, sin dal 22/2/1996, la sostanziale titolarità in capo alla società - e lo
condannava a pena ritenuta di giustizia, nonché al risarcimento dei danni in favore della (...)
fallimentare, costituitasi parte civile.
2- A seguito di gravame proposto dall'imputato, la Corte d'Appello di ........ -sezione di ..........-, con
sentenza 23/10/2008, riformando in parte la decisione di primo- grado, che confermava nel resto,
riteneva il reato per cui si procede- in continuazione con quelli di emissione di fatture per
operazioni inesistenti e di bancarotta fraudolenta patrimoniale, oggetto della sentenza ex condanna
emessa a carico dell'imputato il 3/5/2000 dal Tribunale di .......... (irrevocabile il 27/6/2000), ed
aumentava la pena inflitta con quest'ultima sentenza di mesi sei di reclusione.
2a- Il Giudice distrettuale, sulla base delle testimonianze di (...) curatore fallimentare, di (...)
responsabile dell'Ufficio titoli della Cassa di Risparmio di ........, nonché della documentazione
acquisita, ricostruiva come segue la vicenda.
Il (...) in data 23/6/1992, aveva avanzato richiesta di sottoscrizione a proprio nome di n. 140.000
azioni ordinarie della (...) e, il successivo 30 luglio, aveva perfezionato l'acquisto dei titoli, dando
disposizioni all'Istituto di credito di addebitare il controvalore di lire (.............) sul conto corrente
della (...). ……..

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20102c-N-36551.aspx

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