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Bioarchitettura
Bioarchitettura
Scelta del sito (in relazione ai venti, al soleggiamento, all’umidità, ai campi magnetici…)
· Orientamento dell’edificio
· Compattezza
· Dimensionamento delle superfici vetrate.
· Corretta progettazione di schermature solari fisse.
· Schermature solari mobili.
· Uso di materiali o sistemi che rallentino la penetrazione del calore nel periodo estivo
(stratigrafia della parete composta da materiali massicci uniti a materiali isolanti, facciate e
tetti ventilati).
· Sistemi di ventilazione naturale.
· Sistemi Attivi.
Un tema connesso, e attuale, è il “consumo di suolo” (in inglese Sprawl), che dev’essere
limitato al massimo, non si possono continuare a costruire quartieri-villetta con una
nostalgica visione bucolica compromettendo la possibilità di un corretto uso delle risorse
collettive (vedi la periferia sud di Roma degli ultimi dieci anni, con le villette finto “bucolico”
a tappezzare ogni “buco”, oppure mastodontici edifici “monstre” con i multisala e i centri
commerciali più grandi d’Europa, in deroga al piano regolatore!). Sono quindi da preferire
abitazioni collettive di media medio-piccola grandezza, che condividendo impianti, servizi e
aree a verde attrezzato, “impattano” di meno sulle aree nuove.
Gli ostacoli all’irraggiamento solare, naturali (alberi sempreverdi o caducifoglie, rilievi del
terreno) e artificiali (altri edifici esistenti), sono i dati da cui partire per posizionare
correttamente una costruzione, mirando ad ottenere il pieno soleggiamento (soprattutto in
inverno) e illuminazione naturale durante tutto l’anno. Andranno quindi studiate le ombre
durante l’anno al variare dell’orientamento dei raggi solari, anche in funzione del passare
delle ore. Fondamentali sono i solstizi, 21 giugno e 21 dicembre in cui il sole è
rispettivamente più alto e più basso nel cielo, l’ora di massima altezza solare è l’ora 12
solare, le ore mattutine e serali ci danno invece le ombre più lunghe, per mezzo delle quali
possiamo valutare le criticità maggiori dal punto di vista dell’eventuale ostacolo
all’irraggiamento ad opera degli elementi dell’intorno.
I periodi dell’anno intermedi sono comunque molto importanti dal punto di vista della scelta
del sito, in quanto possono produrre temperature impreviste di grande caldo o freddo,
fenomeno in sensibile aumento con l’innalzamento della temperatura globale.
Dal punto di vista climatico sono da evitare posizioni a fondo valle: forte umidità e freddo
d’inverno e caldo d’estate: Firenze), sulla cima di un’elevazione (forti venti e freddo
maggiore: tanti dei nostri piccoli comuni medievali scappati in alto per paura).
La posizione migliore è quella esposta a sud, senza ostacoli, con alle spalle un dolce
declivo, in modo da assorbire al massimo i raggi solari, sia direttamente sulle superfici
costruite e attraverso le aperture finestrate e indirettamente tramite il calore assorbito dal
terreno retrostante, il quale inoltre ci difende dai venti freddi del nord. Vanno comunque
valutati i casi singoli e i dati climatici locali.
Nella scelta del sito sono da valutare (negativamente) le fonti elettromagnetiche: emettitori
e ripetitori radio, centrali di trasformazione dell’energia elettrica, linee dell’alta tensione, la
soluzione migliore è la distanza adeguata da tali fonti, in alternativa ci proteggono solo
massicci muri in calcestruzzo, molto dispendiosi e comunque non completamente sicuri.
Evidentemente sono da evitare ogni altra forma di inquinamento: acustico e ambientale.
Le fonti di magnetismo (naturale) terrestre sono prodotte, oltre che dalla terra nella sua
globalità, da falde acquifere e discontinuità nelle falde terrestri, discontinuità litologiche,
filoni metalliferi, e tutto ciò può essere di forte disturbo per l’essere umano. Va fatto quindi
uno studio geobiologico dell’area in oggetto.
La rotazione della terra attorno al sole, annuale ed ellittica, determina due punti
nodali, i solstizi, d’inverno il 12 dicembre, e d’estate il 12 giugno, cui corrispondono le
giornate rispettivamente più breve e più lunga dell’anno, connesso con questo
fenomeno è l’altezza solare, minima al solstizio d’inverno, e massima per quello
estivo.
Il sole nasce mediamente ad est (d’inverno verso sud-est, d’estate verso nord-est), e
tramonta simmetricamente all’asse nord sud, dopo aver percorso (dal nostro punto di
vista) l’arco sud del nostro orizzonte terrestre (alla nostra latitudine).
Tutti questi dati determinano la posizione ottimale degli ambienti di un’architettura e il
suo orientamento generale.
L’asse Nord-Sud è quello ottimale per approfittare al meglio dell’illuminazione
naturale e dell’irraggiamento solare, per alcuni invece è preferibile, relativamente
all’irraggiamento solare, ruotare di qualche grado verso est l’asse dell’edificio.
Il sole “nasce” e lo vediamo ruotare da est (o nordest o sudest) a ovest salendo in
cielo fino alle ore 12, dove raggiunge la sua altezza massima (perpendicolare alla
terra per l’equatore - Zenith, molto radente ai poli). La facciata a sud è quindi quella
che usufruisce maggiormente dei benefici di luce e calore solari.
Il tempo necessario all'onda di calore di passare all'interno unito alla fascia oraria del
soleggiamento della facciata e alla migliore captazione dei raggi invernali e protezione da
quelli estivi determina il dislocamento delle varie funzioni abitative.
Gli ambienti di riposo notturno andranno posizionati ad est, dove i bassi raggi del mattino
entrano a "igienizzare" gli ambienti, oltre al gradevole effetto di illuminazione naturale,
ottenendo inoltre che il soleggiamento sulla facciata determini un'onda di calore che sarà
sicuramente svanita nelle ore serali.
A sud posizioneremo gli ambienti di soggiorno che necessitano della migliore luce e
apporto calorifico invernale (raggi relativamente bassi sull'orizzonte). come già detto a sud
le facciate possono essere maggiormente finestrate per poter usufruire al massimo
dell'apporto calorifico dei raggi che entrano attraverso le finestre (rimandiamo alla
"puntata" sugli apporti calorifici esterni).
D'estate i raggi solari a sud sono molto alti sull'orizzonte e quindi la corretta geometria
della finestra impedisce al sole di surriscaldare gli ambienti interni, per i periodi stagionali e
per gli orari intermedi è necessaria la presenza di schermature mobili, tende esterne,
persiane, avvolgibili ecc. ecc.
Ad ovest posizioniamo gli ambienti di lavoro che non risentono dell'ondata di calore
(smorzata) che potrebbe arrivare nelle ore solari, data la loro quasi totale utilizzazione
nelle ore diurne, questo orientamento è comunque molto delicato poichè è quello che
risente maggiormente del calore estivo, le facciate vanno quindi isolate molto bene.
Alla base della progettazione bioclimatica è importante l'analisi dei dati climatici della zona:
Alla base della progettazione del comfort è importante l'analisi, anche se le reazioni di
ciascun individuo possono essere differenti, dei seguenti parametri:
• temperatura dell'aria interna del locale;
• temperatura delle pareti del locale;
• umidità relativa;
• velocità dell'aria;
• attività fisica svolta all'intermo del locale;
• abbigliamento di chi frequenta la stanza.
Occorre, inoltre, tenere conto di caratteristiche specifiche del sito, quali ad esempio:
L'intensità della radiazione solare che incide sull'edificio varia a seconda della stagione. In
inverno, l'energia incidente è minore sulle facciate Est ed Ovest mentre la facciata rivolta a
Sud è maggiormente soleggiata, viceversa, in estate si ha una radiazione maggiore su
tutte le facciate esclusa quella a nord:
Captare l'energia solare:
Innanzitutto occorre collocare gli spazi in relazione ai loro bisogni di riscaldamento, al fine
di minimizzare la domanda totale di energia. Gli spazi che richiedono un riscaldamento
continuo devono essere sistemati a Sud, in modo da sfruttare al massimo gli apporti solari.
L'effetto della radiazione solare su un edificio non è dovuto esclusivamente alle finestre,
ma anche alla capacità di accumulare calore nella struttura edilizia nel suo complesso.
Forma dell'edificio:
L'efficienza energetica di un edificio dipende anche dalla sua forma. In inverno si riscalda
un volume (V), ma il calore si perde attraverso le superfici dell’involucro (A). La
compattezza dell’edificio, cioè il rapporto tra superficie e volumetria (A/V), incide quindi sul
fabbisogno energetico. Tanto più piccola è la superficie di una casa, tanto meno energia si
disperderà attraverso l'involucro. Angoli, sporgenze e rientranze, aumentano sensibilmente
la superficie dell'involucro.
V = 1000 m3 V = 10.000 m3
A A/V A A/V
La compattezza, vantaggiosa dal punto di vista energetico, è invece meno vantaggiosa dal
punto di vista dell'illuminazione quando si tratta di illuminare con la luce del giorno molti
uffici: la superficie della facciata offre meno spazio per l'inserimenti di finestre.
La superficie attiva.
La superficie attiva di un edificio è quella che può servire allo sfruttamento dell'energia
solare, sia in maniera passiva che in quella attiva tramite collettori solari e pannelli
fotovoltaici. Sono superfici attive quelle trasparenti ed opache dell'involucro che possono
ricevere radiazione solare diretta. La quantità dell'energia solare assorbita effettivamente
da queste superfici dipende però dalle loro caratteristiche costruttive. Tutte le superfici
restanti sono dette passive e devono essere termicamente ben isolate per ridurre la
dispersione di calore.
Un metodo molto semplice per valutare un edificio sotto l'aspetto dello sfruttamento
passivo dell'energia solare, è l'indice di qualità solare (IQS) che è dato dalla formula:
in cui sono:
Orientamento dell'edificio.
L'orientamento più vantaggioso è quello verso sud. Le finestre esposte a sud possono
ricevere sole durante tutto il giorno. In inverno, la posizione del sole è bassa e la
radiazione incide quasi perpendicolarmente, mentre in estate, quando la posizione del
sole è alta, la facciata riceve invece meno apporti e le finestre sono più facilmente
ombreggiabili tramite schermature orizzontali fisse (aggetti, balconi,
gronde). L'ombreggiamento delle finestre previene surriscaldamenti e riduce così la
necessità di raffrescare artificialmente gli ambienti; quindi contribuisce al risparmio
energetico.
Le facciate esposte ad Est e Ovest pongono maggiori problemi; esse ricevono luce
quando la posizione del sole è bassa (mattina, pomeriggio). Le finestre orientate verso Est
e Ovest sono pertanto meno facilmente ombreggiabili e spesso la causa di
surriscaldamenti. Queste finestre necessitano schermature mobili, adattabili alla
variazione della posizione del sole. Le finestre esposte a nord ricevono radiazione diretta
solo in alcune giornate d'estate e, di solito, non hanno bisogno di schermature.
Particolare attenzione la meritano le falde di tetto esposte verso Sud. Queste ricevono una
massimo di apporti solari in estate, quando la radiazione solare incide quasi
perpendicolarmente. Questo fatto può comportare un surriscaldamento delle strutture del
tetto e degli ambienti sotto lo stesso. Le falde esposte a Sud sono però ideali per
installarvi collettori solari e pannelli fotovoltaici.
Orientamento dell'edificio.