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Ciberspazio e diritto 2010, Vol. 11, n. 3, pp.

551-566

La “nuova” figura del cyberstalking

Marcello Bergonzi Perrone 1

Sommario: 1. Introduzione. – 2. Il nuovo reato di stalking: breve analisi del testo


normativo alla luce delle prime interpretazioni. – 3. L’ammonimento e la
prima casistica. – 4. Il “pedinamento cibernetico” e il cyberstalker: casistica.
– 5. Le difficoltà sul piano probatorio: quali i rimedi? – 6. Conclusioni.

1. Introduzione

Con “cyberstalking” si indica, in buona sostanza, una molestia di


natura persecutoria realizzata con l’ausilio di mezzi informatici o telema-
tici, ed anche, in senso più lato, con i connessi sistemi di comunicazio-
ne elettronica.
Sebbene non si tratti di un “reato informatico” proprio, nel senso
che il cyberstalking è solo una modalità di compimento di un reato a for-
ma libera, tuttavia esso merita un esame particolare. È, infatti, una figu-
ra relativamente nuova nel panorama dei reati perpetrati a mezzo di stru-
menti elettronici, ma – come meglio si vedrà nel prosieguo – inevitabil-
mente destinata a crescere in misura esponenziale con la sempre maggio-
re diffusione e conoscenza dei media informatici, e a divenire sempre più
preoccupante quale nuova forma di aggressione.
La pericolosità e capacità di anonimato del cyberstalker 2, infatti, lo
rendono potenzialmente, e in modo relativamente facile, particolarmente
offensivo. L’aggressore può essere chiunque, e può nascondersi ovunque:
in una chat room, un newsgroup, un social network, o anche in una sempli-
ce e-mail, così come in ogni mezzo di comunicazione disponibile online.


  Marcello Bergonzi Perrone è Avvocato del Foro di Voghera e perfezionato
in computer forensics e investigazioni digitali presso l’Università degli Studi di Milano.

  E cioè colui che materialmente pone in essere il comportamento delittuoso del
cyberstalking.

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