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Incenerimento 1 ha i maggiori benefici ambientali rispetto a quello chimico, al recupe- ro energetico o alla discarica, finché i materiali riciclati sostituiscono una quota di polimeri vergini, con un vantaggio particolarmente mag- giore per il consumo di energia e le emissioni di gas serra; la maggior parte degli studi affermano che anche il riciclo chimico é comunque pit vantaggioso del recupero energetico degli impianti di inceneri- mento»’!, Ma conviene ricavare energia dai rifiuti? Abbiamo ampiamente dimostrato che il bilancio di materia/ener- gia & assolutamente favorevole al recupero di materia (riuso, raccolta differenziata, riciclaggio), rispetto al recupero energetico, come del resto riafferma con chiarezza anche il decreto Ronchi. E comunque difficile calcolare quanta energia é potenzialmente presente nei rifiuti e quanta se ne pud ricavare. La difficolta é deter- minata da diversi fattori: la variabilita dei rifiuti dal punto di vista del potere calorifico (pci espresso in kcal/kg) determinata dalla compo- sizione eterogenea degli stessi’?; la problematicita, quindi, nell’otti- mizzare costantemente il processo di combustione, la dispersione di energia elettrica non utilizzata realmente dagli utenti, fattore questo ancor pit significativo per l’energia termica, la quale, mentre nei periodi freddi viene relativamente impiegata, in quelli caldi va in larga misura dissipata (questo dato viene riconosciuto dalla stessa Asm: «... il recupero dell’energia termica residuale non é completa- mente possibile soprattutto nel periodo estivo»)”; inoltre, l’incre- 71 Sintesi delle conclusioni del rapporto Assessment of plastic recovery options, cit., in A. Fiume, M. Cerani, Prima la materia, poi l'energia. Critert fisici per orientare i modelli di utilizzo delle risorse e la gestione integrata dei rifiuti, testo della conferen- za pubblica dell’associazione energEtica, Brescia, 5 giugno 2003, p. 22. 72" Bruciando il «tal quale», Asm si é accorta di dover trattare un rifiuto con poten- ziale energetico basso e per questo é ricorsa sempre piv a rifiuti speciali (in parti- colare pulper) per innalzare il potere calorifico. 7% Comune di Brescia, Settore Ambiente ed Ecologia, Verifica della situatione energetica nel Comune di Brescia in relazione alla realizzazione della nuova unttd a biomasse presso il termoutilizzatore, giugno 2001, p. 1. Lo conferma anche il Mi- nistero dell’Ambiente: «Per contro la richiesta di energia termica é di norma sog- getta a forti variazioni sia su base stagionale (é il caso del teleriscaldamento), sia nel breve-medio periodo, in funzione dei fabbisogni energetici delle utenze terze». Cfr. Ministero del]’Ambiente, Schema di rapporto finale relativo..., cit., p. 51. a1 Uitalia sotto i rifiuti mento di energia termica prodotta dall’inceneritore ed effettivamen- te erogata é molto meno significativo (circa il 17%) di quello relati- vo all’energia elettrica, per la rigidita del sistema distributivo del «teleriscaldamento» rispetto alla rete ed al mercato dell’elettricita’*. Lirrilevanza del contributo dell’energia termica prodotta dall’ince- neritore ai quantitativi di acqua calda effettivamente consumati dal- Putenza bresciana dipende dalla semplice ragione che il calore é spendibile solo nella rete del teleriscaldamento di Brescia, la cui estensione é complessa, lenta”” e comunque oggettivamente limitata, tanto é vero che anche nel 2001 il calore erogato sara pari a 1.023 GWh/a’® e nel 2002 addirittura di 961 GWh/a”’, molto meno del 1999, pari a 1.029 GWh/a’®; del resto questa irrilevanza relativa del- Pinceneritore rispetto al fabbisogno del teleriscaldamento é dimo- strata anche dal fatto che il sistema di cogenerazione con le centrali convenzionali garantiva gia da solo una produzione di calore supe- riore a quello effettivamente erogato, cioé 1.064 GWh nel 1995, 1.068 GWh nel 1996 e addirittura 1.134 GWh nel 199779, prima del- lentrata in funzione dell’inceneritore. A questo proposito é lo stesso presidente di Asm a riconoscere i limiti intrinseci del sistema del tele- riscaldamento, rispetto al quale - ha spiegato Capra — «non é previ- sto un grande sviluppo. Ci vorrebbe un’altra citta»®°. Nella sostanza, quindi, nel caso dell’inceneritore si dovrebbe correttamente conside- rare per il calcolo del rendimento energetico (e quindi de] combusti- bile fossile «tisparmiato») solo l’energia elettrica prodotta, poiché 74 Con |’entrata in funzione a pieno regime dell’inceneritore l’energia elettrica ero- gata dal «sistema Brescia» & passata da una media di 388 GWh/a nel triennio 1995- 1997 a 639 GWh/a nel 1999, con un incremento del 64,6%, mentre l’energia termi- ca é passata da una media di 881 GWh/a nel triennio precedente all’inceneritore a 1.029 GWh/a nel 1999, con un incremento di appena il 16,7%. Cfr. Comune di Bre- scia, Settore Ambiente ed Ecologia, Verifica detla situazione energetica..., cit., p. 17. 7 Nel 2001 sono state posate tubature aggiuntive per 9 km, rispetto ad un’esten- sione precedente di 430 km, con un incremento nell’anno solo del 2%. Cfr. Asm, Rapporto ambientale 2001, p. 28, www.asm.brescia.it. 76 Gruppo Asm: i numeri del 2001, «Noi e Voi», periodico per i clienti Asm, n. 77, maggio 2002, p. 5. 77 Gruppo Asm: i numeri del 2002, «Noi e Voi», periodico per i clienti Asm, n. 80, giugno 2003, p. 9. 78 Comune di Brescia, Settore Ambiente ed Ecologia, Verifica della situazione energetica,.., cit., p. 17. 79 Comune di Brescia, Settore Ambiente ed Ecologia, Verifica della situazione energetica,.., cit., p. 12. 80M. Meneghello, Asm, xel 2003 Futile a 96 milioni, «Bresciaoggi», 11 dicembre 2003. 92 Incenerimento 1 quella termica in concreto risulta superflua rispetto al fabbisogno reale. Ulteriore prova dell’ininfluenza dell’impianto a questo propo- sito fu la chiusura imposta dal Tar nel dicembre 2000, che, nono- stante la rigidita della stagione, non ebbe alcuna ripercussione sulla climatizzazione delle residenze dei bresciani. Per questo é difficile valutare anche |’esattezza delle stime, propagandate da Asm, sull’e- nergia fossile equivalente, in termini di Tep (tonnellate equivalenti di petrolio), «risparmiate» con l’inceneritore. In verita, come si é dimo- strato sopra, non si tratta di risparmio reale, cioé riduzione dei con- sumi di materia ed energia, ma di consumo sostitutivo (la plastica, tra laltro, @ un diretto derivato dal petrolio). Lo attesta la stessa Unione europea in due sentenze della propria Corte sul «recupero energeti- co» dei rifiuti, laddove — ancorché riferite alla regolamentazione Ue sul traffico dei rifiuti tra Stati — afferma che non pud essere conside- rata recupero energetico la combustione di rifiuti in un impianto de- dicato, come un inceneritore, bensi solo in un impianto in cui i rifiu- ti fungono da combustibile effettivamente «sostitutivo» di un com- bustibile tradizionale che dovrebbe comunque essere utilizzato®!. Quindi un impianto di incenerimento di rifiuti non fa recupero ener- getico, a prescindere da quale e quanta energia produce, né tanto meno é in grado di «risparmiare» energia; mentre, ai sensi della vi- gente normativa sui rifiuti, lo é, per esempio, un cementificio dove i rifiuti sostituiscono in parte altri combustibili. In ogni caso anche su questo presunto «risparmio» i calcoli non sono semplici, neppure per Asm, evidentemente: all’entrata in fun- zione dell’inceneritore si annunciavano in 80.000 Tep/a le quantita di combustibili fossili «risparmiati», o per meglio dire sostituiti dai rifiuti®?, mentre nel 2001 Asm dichiarava addirittura di aver «rispar- miato» 106.129 Tep®, dato sorprendente anche considerando il pro- babile innalzamento del potere colorifico medio dei rifiuti attraverso un’aggiunta sostanziosa di rifiuti speciali, in particolare il pulper di 81 Unione europea, Sentenze della Corte (Quinta Sezione), 13 febbraio 2003, nella causa C-228/00 ¢ nella causa C-458/00, «Inadempimento di uno Stato - Art. 7, nn. 2.4, del regolamento (Cee) n, 259/93 - Classificazione della finalita di una spedi- zione di rifiuti (recupero o smaltimento) — Rifiuti inceneriti— Punto R 1 dell’allega- to II B della direttiva 75/442/Cee — Nozione di utilizzazione principale come com- bustibile 0 come altro mezzo per produrre energia». 82 Il sistema integrato di gestione rifiuti di Brescia, «Noi e Voi», periodico per i clienti Asm, n. 66, giugno 1998, p. 20. 83 Asm, Rapporto ambientale 2001, p. 20, www.asm.brescia.it. 93

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