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Relazione Damore
Relazione Damore
SERGIO PINARELLO
La relazione d’Amore
La spiritualità nelle relazioni di coppia
Manuale teorico-pratico
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VIP - ViviamoInPositivo
Maria Luisa Mirabella e Sergio Pinarello
Via Barge 15 - 10139 - Torino
Tel/Fax: 011 4335255
E-mail: vip.torino@libero.it
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Prefazione
Quando abbiamo saputo che i nostri fraterni amici, Sergio e Marilù, hanno ricevuto il grande
dono di poter comunicare con una creatura celeste, la nostra gioia è stata immensa al solo
pensare che le nostre conversazioni “angeliche” hanno avuto un momento di comunione. Il
nostro compito in questo libro ci era già stato assegnato, cioè la parte grafica relativa alle carte, e
adesso anche l’incarico della stesura della prefazione non può che pienamente entusiasmarci.
Questo libro è nato da una relazione “speciale”, non nel senso di esclusiva o unica, ma nel
significato di una Relazione che è diventata “angelica”. E si tratta proprio di una relazione tra gli
autori e un angelo, il loro ma anche il nostro angelo guida, il nostro angelo protettore e
ispiratore. Il suo nome, così ha detto di chiamarsi, è Jezael, e sovrintende alle relazioni ovvero
più precisamente alla fedeltà e all’unità di coppia. Lo hanno incontrato mentre stavano
preparando un seminario su “Come parlare con gli angeli” e da allora il contatto con questa
creatura celeste è diventato una stretta collaborazione anche per la stesura di questo libro. La
relazione con l’Angelo Maestro . si è approfondita sempre più, il colloquio si è sempre svolto
direttamente e senza alcun ostacolo. Loro hanno fatto domande e Lui ha risposto, guidandoli
fino al termine della stesura del libro. Il suo linguaggio è libero da schemi filosofico-teologici e
le sue parole trasmettono un messaggio di grande unità , tolleranza e Amore. I lavori che vi
propone di eseguire nella parte relativa alle carte, sono di grande aiuto per esercitarvi a svolgere,
con grande impegno, quello che Lui stesso ha definito il Grande Progetto, ossia l’unione che,
realizzandosi nella relazione di coppia, potrà raggiungere la sublimazione nel rapporto
universale.
È un chiaro invito a svegliarsi, a prendere consapevolezza dei propri compiti, delle proprie
azioni ma soprattutto di ascoltare cosa ci dice il cuore. Jezael ha sottolineato più volte la fede
con la quale è importante affrontare le relazioni e soprattutto ha parlato dell’Amore e di come
una relazione può diventare attraverso l’amore una relazione angelica per raggiungere ciò che
da sempre l’uomo ricerca: la felicità.
Quindi la nostra, così come la vostra avventura si concluderà solo dopo aver conquistato quel
giusto grado di consapevolezza che consentirà di andare avanti a testa alta e sintonizzati con i
nostri fratelli e con le creature celesti che ci guideranno e ci accompagneranno nel viaggio della
nostra vita. Jezael ha anche detto di comunicarvi che gli Angeli sono a disposizione di tutti e che
ciò che occorre fare è chiamarli al nostro fianco e cercare di mettersi in “relazione” con loro.
Siamo certi che non sarete mai soli durante la lettura di queste pagine, soprattutto quando
inizierete a fare gli esercizi descritti nelle carte. Di fronte a questo stimolante lavoro, che vi
porterà ad una crescita personale e spirituale, vi auguriamo buona lettura, nella speranza che
possiate sentirvi in sintonia con il lavoro che Jezael ha trasmesso.
Sappiamo che il nostro incontro con voi in questo momento in cui state leggendo non è
casuale, anche voi che avete acquistato il libro fate parte del Grande Progetto.
Salvo e Roberta
Introduzione al libro
Questo è un libro nato con l’intento di aiutare le persone come noi a «guarire» le proprie
relazioni per arrivare all’incontro tanto agognato con l’anima gemella.
Da molti anni noi due (Marilù e Sergio) ricerchiamo e studiamo, ma siamo arrivati a vivere un
rapporto di pace ed armonia da quando abbiamo insieme affidato la nostra relazione nelle mani
del “Capo” (Universo, Fonte Universale, Energia Universale, comunque vogliate chiamarLo,
parliamo di Lui, il Grande Creatore, il Signore, il nostro Padre divino, come Lo chiameremo
spesso in questo libro).
La mia vita sentimentale (Marilù) era costellata di quelli che io chiamavo «insuccessi», anche
perché avevo letto troppo di psicologia per permettermi di chiamarli «fallimenti». Messi da
parte i miei “insuccessi” sentimentali, circa un anno prima di conoscere Sergio, avevo iniziato
un profondo lavoro di purificazione del mio karma affettivo e di relazione: avevo incontrato il
perdono; da allora un grande cambiamento era avvenuto in me. Dopo avere perdonato, la mia
visione della vita e degli altri è profondamente cambiata, al punto che ho deciso di dedicare il
mio scopo ad insegnare il Perdono, tenendo seminari basati sul “pensiero positivo”, insegnando
Rebirthing e Vivation.
Sergio, dopo alcune relazioni incomplete era in attesa e nel frattempo studiava, leggeva,
ricercava, frequentando gruppi e dedicandosi ad attività diverse.
Quando Sergio è entrato nella mia vita ed io nella sua, abbiamo subito sentito che stava
accadendo qualcosa di diverso, che quella non sarebbe stata una storia comune e soprattutto che
non sarebbe stata una storia di sofferenza. Incontrandoci avevamo scoperto con reciproco
stupore di aver percorso un cammino molto simile di studi e di interessi. Entrambi avevamo
frequentato diversi corsi di formazione di indirizzo psicologico ed entrambi eravamo attratti da
un cammino spirituale.
Quando decidemmo di diventare una coppia avevamo entrambi chiaro il concetto di ciò che
volevamo in un’unione, ci siamo da subito dichiarati pronti a donarci amore, rispetto, fedeltà,
impegno, e soprattutto, sin dal primo momento, abbiamo messo la nostra relazione nelle mani
divine e… ce ne siamo dimenticati. Abbiamo cioè fatto sempre tutto ciò che potevamo fare per
accrescere la nostra spiritualità e il nostro amore verso il Padre e, consci del dono che ci era
stato concesso, ci siamo subito proposti di estendere agli altri l’amore che provavamo l’uno per
l’altra.
In base alle nostre reciproche esperienze e formazioni di studio abbiamo iniziato a preparare,
solo dopo qualche giorno dall’esserci uniti, un seminario: il “Corso delle Relazioni”, che aveva
ed ha come scopo quello di aiutare le persone a vivere “relazioni sante”, cioè serene, in pace e in
armonia, con i loro partner. Il seminario punta, oltre che alla risoluzione dei traumi del passato,
al riconoscimento che in un’unione di coppia è necessario un elemento che spesso viene
sottovalutato, se non addirittura ignorato: la spiritualità.
Il lavoro di preparazione al Corso delle Relazioni è durato sei mesi, e nel frattempo ci siamo
sposati. Abbiamo continuato a lavorare alla preparazione e all’approfondimento dei nostri
seminari, fino al momento in cui abbiamo iniziato la preparazione di un nuovo seminario per
comunicare con gli angeli, e proprio in quell’occasione abbiamo incontrato Jezael, il nostro
angelo-guida e poco dopo è iniziata la stesura di questo libro.
La prima delle due parti del libro è teorica: in questa parte trattiamo il tema delle relazioni,
dapprima in generale e poi sempre più approfonditamente. Parliamo degli elementi necessari per
stabilire unioni d’amore, angeliche e sanate. Parliamo di consapevolezza, volontà, fede.
Spieghiamo come siano qualità essenziali per il nostro cammino di crescita e per mantenere le
nostre relazioni sane. Trattiamo poi l’argomento “Karma” e spieghiamo il nostro punto di vista
sul karma e su come pensiamo che sia necessario guarirlo per sintonizzarci con la nostra anima
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gemella. Parliamo di come, a volte, permettiamo che il karma ci fermi e di come osservare il
nostro karma personale. Proseguiamo quindi con l’azione, la parte che spetta a noi, quella che ci
permetterà di agire con volontà, fede e consapevolezza per cambiare i nostri atteggiamenti e la
nostra stessa vita. Con l’azione ci avvicineremo alla Fonte della nostra gioia. Per mezzo
dell’azione comprendiamo il vero significato dell’amore, dell’accettazione, del rispetto, della
fedeltà e della fiducia, dell’impegno totale e del servizio. Tutto questo cammino ha una meta
ben precisa che raggiungeremo in finale, se avremo agito con consapevolezza, volontà e fede: la
felicità.
La seconda parte del libro è pratica. È costituita da 64 schede ognuna delle quali ha due
esercizi, uno di “base” e uno di “approfondimento”. Vi invitiamo ad esercitare la vostra volontà
e la vostra azione per eseguire gli esercizi in modo da potere effettuare i cambiamenti essenziali
nella vostra vita per arrivare a quell’ultima scheda: “La Felicità”.
Ci auguriamo vogliate seguirci su questo appassionante cammino e vi auguriamo “Buona
vita!”
Marilù e Sergio
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PARTE I
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Introduzione alla parte prima
Nella prima parte del libro si trattano nella maniera più dettagliata possibile le fasi necessarie
al raggiungimento della Felicità. Si affrontano le relazioni da diverse angolazioni, fino ad
arrivare alla relazione tra anime gemelle.
Il sanare le relazioni viene visto come lo scopo principale dell’umanità: solo attraverso la
purificazione del karma individuale e di coppia si può giungere al collegamento con l’anima
gemella e, una volta che due anime gemelle si incontrano, il loro fine ultimo sarà il servizio:
aiutare gli altri fratelli a ritrovare la strada di ritorno a Casa, dal Padre e dalla Madre divini.
Il cammino per questa appassionante ricerca si svolge attraverso la consapevolezza, la
volontà, l’azione, la fede, per giungere al karma–osservazione dove si prende coscienza delle
azioni che hanno prodotto la nostra attuale situazione. Dal karma-osservazione si passa ad
analizzare lo stato di karma-ferma – quando e perché ci si è fermati nel nostro cammino
evolutivo? – e quindi si giunge al karma-purificazione durante la quale analizziamo perché la
fase di purificazione spirituale sia essenziale per ripulire il nostro canale ricettivo e
comunicativo e poter quindi accedere alla sintonizzazione con la nostra anima gemella.
Da quel momento in avanti, occorre agire: sarà infatti attraverso l’azione volontaria che si
giungerà al vero amore, quello assoluto, totale, incondizionato.
Si analizzano quindi gli elementi essenziali in una relazione: l’amore, l’accettazione, il
rispetto, la fedeltà-fiducia, l’impegno totale, il servizio.
E per concludere ecco il dono divino: la felicità, condizione naturale dell’Essere realizzato e
riconosciuto.
È essenziale la lettura attenta di questa prima parte del libro prima di eseguire gli esercizi
pratici che vi condurranno a ricevere il dono finale.
Forse, dati i concetti profondi che tratteremo, vi sarà utile rileggere la prima parte del libro
almeno un paio di volte, oppure potrete scegliere di leggerlo una prima volta, poi eseguire gli
esercizi e quindi, dopo qualche tempo, rileggerlo e rifare gli esercizi. Scoprirete quanti
cambiamenti sono avvenuti in voi durante questo periodo e come siete cresciuti!
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Capitolo 1. La Relazione
Una relazione è un primo contatto tra due o più persone, è il momento in cui si incontrano le
uguaglianze e le diversità. È il primo momento di unione di due corpi o di due anime e dall’esito
di una relazione si avrà il karma che condizionerà la vita presente e quella futura degli individui
che si sono incontrati.
Un incontro non è mai un incontro casuale, qualunque incontro sia, anche quello all’angolo di
una strada con uno sconosciuto, o su un tram o altro. Un incontro ha sempre la possibilità di
diventare una relazione. Quando un incontro diventa una relazione è necessario che lo si curi, lo
si alimenti, lo si riempia di amore affinché si concluda o si svolga il karma corrispondente.
Un primo incontro da ricercare è l’incontro con noi stessi. La prima relazione importante, anzi
importantissima è la relazione con noi stessi. Il primo lavoro da fare quindi è quello di collegarci
e di «comunicare» con noi stessi, con il nostro Sé più profondo, con il nostro compagno di vita,
con la nostra parte essenziale. Come si fa a collegarci con questa parte? Ci si collega
ascoltandoci, ascoltando prima di tutto il mezzo di comunicazione che ci è stato dato: il nostro
corpo.
Il corpo è un involucro necessario sulla Terra, perché è il primo mezzo di comunicazione. Allora
ascoltiamo cosa ci comunica; ma per poterlo fare dobbiamo prima uscire dai condizionamenti
esterni. Vedremo più avanti alcuni esercizi per entrare in «consapevolezza» col nostro corpo.
Quali sono i primi passi da fare? Occorre «vedere» nella maniera giusta, «sentire» nella maniera
giusta, «gustare» ecc.
Per «vedere nella maniera giusta» occorre guardare spogliati da materialismi; non perché in
questa terra vivere nella prosperità o nell’abbondanza non sia essenziale, ma perché dobbiamo
prima comprendere che se non sappiamo vedere, sentire, gustare, toccare, ecc. non permettiamo
alla prosperità e all’abbondanza di giungere a noi.
Cominciamo dalla vista: un esercizio interessante che potrete fare tutte le mattine appena svegli
sarà quello di aprire la vostra finestra e «vedere» il cielo. Dedicate qualche minuto ad osservare
il cielo contemplandolo, che ci sia pioggia, vento, cielo azzurro o grigio non importa.
Soffermatevi a «vedere» il cielo e a chiedere, alle creature celesti che lo occupano, di aiutarvi
semplicemente a «vedere». Questo basterà: vi accorgerete giorno dopo giorno che insieme al
cielo comincerete a vedere anche la terra.
Passiamo ora al gusto: la mattina appena alzati gustate il sapore di ciò che mettete sotto i denti, e
fate sì che sia qualcosa che faccia bene al vostro corpo: un frutto, un succo, del miele, del pane
fresco. Ma fermatevi a gustarne pezzo per pezzo, con calma, senza parlare, senza fare altro che
soffermarvi sul gusto. Per farlo chiudete gli occhi e non ascoltate nulla che non sia il gusto di ciò
che state portando dentro il vostro corpo. Basteranno pochissimi minuti ogni giorno.
Quindi prendiamo in considerazione il tatto: lavate il vostro viso e massaggiatelo, guardatevi
allo specchio e ditevi che vi accettate, vi amate e mentre lo fate passate con delicatezza la punta
delle dita sui vostri occhi, sulle palpebre, sulle guance, sul collo. Amatevi e sentitevi come
bambini che sono accarezzati dalla mamma. Sentite la sensazione di tenerezza e di amore che
state dando a voi stessi.
Per quanto riguarda l’udito, praticate le cose della vostra giornata normalmente, ma, sia che
restiate in casa sia che usciate, ascoltate il rumore o, comunque, ciò che vi circonda e che arriva
alle vostre orecchie. Forse potrà non essere un rumore piacevole, forse vivete in una grande città
dove siete immersi nel traffico e l’unico suono che udite sarà quello dei clacson delle auto. Ma
non importa: accettare ciò che stiamo vivendo fa parte del nostro compito karmico. Quindi
accettate anche quel tipo di rumore e scoprirete che insieme al rumore del traffico c’è anche il
suono degli uccelli e il loro canto. Sarà interessante per qualche minuto distinguere i suoni che
vi circondano, e far sì che siano tutti accettati dal vostro corpo e nessuno di essi venga rifiutato.
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In ultimo, l’olfatto: uscite per qualche minuto sul vostro balcone o, trovandovi all’aperto,
prendete qualche respiro leggero; non è necessario che sia profondo, ma in questo respiro
«odorate». C’è odore di città? di campagna? di pioggia o di aria secca? Che cosa sta percependo
il vostro corpo? Ebbene, accettatelo, e cercate di distinguere per qualche minuto i vari odori.
Naturalmente potrete fare questo in casa, in auto, per strada ecc., ma è importante cominciare
subito a farlo, e farlo tutti i giorni. Perché? Perché state iniziando una «relazione» tra l’ambiente
in cui vivete e il vostro corpo. Successivamente sarete in grado di iniziare una relazione con il
vostro corpo esterno e il vostro corpo interno.
Veniamo al contatto di relazione con la vostra parte interiore: per relazionarci con noi stessi
occorre innanzi tutto «vedere» che dentro di noi c’è un mondo completo. Che dentro di noi c’è
tutto il necessario per la nostra funzione karmica sulla Terra. Ma come fare a comprenderlo?
Con il lavoro di consapevolezza del quale parleremo nel secondo capitolo.
Ora affrontiamo ancora una nozione importante per quanto riguarda la relazione, e cioè il
concetto che la relazione è la base per arrivare a realizzare il nostro compito al meglio.
Facciamo un esempio pratico: se dovete aggiustare un rubinetto, dovete avere delle nozioni di
idraulica oppure rischiereste di fare più danni che riparazioni. Così pure vale per il «lavoro» che
dovete svolgere lungo tutta la vostra vita. Dovete essere preparati a farlo e per potervi preparare
occorre, come prima cosa, che scopriate qual è il vostro compito.
Partiamo da un presupposto che è uguale per tutti: la funzione karmica di ognuno è quella di
avere relazioni con tutti gli abitanti del pianeta Terra e trasformarle tutte in relazioni di sostegno
e di aiuto, e nei casi indicati in relazioni d’amore (relazioni di coppia, che implicano comunque
il sostegno e l’aiuto). Questa è la funzione di tutti, nessuno escluso. La relazione e il modo di
relazionarsi sono la base di tutto questo «lavoro» terrestre.
Ci sono apparentemente vari tipi di relazioni, ma se partite dal punto di vista che vi sia una
funzione comune a tutti, capirete che in fondo non c’è alcuna diversità. Noi diciamo di avere
«relazioni d’amore» con il mio compagno o compagna; «relazioni di amicizia» con gli amici;
«conoscenze»; «cattive» relazioni; «buone» relazioni e così via. Ma sostanzialmente ciò che
importa è far sì che con ogni persona con la quale in qualunque momento del giorno e della vita
veniamo in contatto si realizzi una «relazione angelica».
Cosa vuol dire «relazione angelica»? Che funzione hanno gli angeli nella nostra vita? Gli angeli
hanno la funzione di aiutare, supportare, consolare, amare e condividere con noi l’amore. Questa
funzione è la stessa funzione che ogni essere umano deve instaurare con gli altri esseri umani.
Inoltre, all’essere umano è chiesta una funzione di supporto a tutto ciò, che è la funzione di
«servizio». Perché questa funzione? e, gli angeli, hanno pure questa funzione o no? Si, certo. La
vita degli angeli è al servizio divino, completamente. Così pure la vita degli uomini è al servizio,
ma dei propri simili. Questo perché c’è in questo momento, nel mondo, bisogno di aiutare gli
altri a «vedere» e quindi ad impostare le loro relazioni in modo che siano tutte relazioni
angeliche.
«Ci vorrà del tempo per rendere tutte le relazioni “angeliche”», forse state pensando, ma
ricordatevi che il tempo non esiste realmente e ciò che stiamo cercando di fare è di avvicinarci al
concetto di eternità. Quindi non ponetevi la domanda di quanto tempo ci vorrà e nemmeno se il
vostro lavoro è una goccia d’acqua nell’oceano. Ponetevi al lavoro affinché ogni vostra
relazione diventi una relazione angelica e vedrete che anche gli altri seguiranno il vostro
esempio.
Partiamo dal principio che ogni relazione ha la sua funzione, o missione da compiere su questa
terra. Ci saranno quindi relazioni che si svolgeranno tra «noi stessi», in quanto per il tipo di
lavoro richiesto e per la dedizione richiesta a tale lavoro, si deciderà di non formare «coppia».
Questo non vuol dire che la persona coinvolta in una relazione con se stesso debba volgersi al
celibato o al monastero, ma che difficilmente, ad un certo punto della sua vita, quando avrà
compreso pienamente la sua missione deciderà di formare una coppia.
Alle relazioni «di coppia» è richiesto un grande impegno: se si tratta di relazioni karmiche, verrà
loro richiesto il risanamento della loro relazione; se si tratta di relazioni di anime gemelle verrà
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loro richiesto lo svolgimento di un compito specifico di servizio per il cui svolgimento è
necessario essere in due:
Un’altra cosa che vogliamo evidenziare è il concetto di «amore» riferito alla relazione. Quando
si parla di amore in questo libro si intende un solo tipo di amore: quello completo, assoluto,
totale. Per arrivare a creare relazioni angeliche non è possibile esaminare un amore che non sia
realmente ciò che l’amore è. Quindi quando parliamo di relazioni con amore, parliamo di tutte le
relazioni, in qualunque caso e con chiunque.
In una relazione «di coppia» è necessaria un’intesa: intesa significa che ognuna delle persone
componenti la coppia deve avere alcuni elementi importanti di completamento affinché quando
si muovono per svolgere la loro funzione non manchi loro nulla a livello pratico. Attenzione: a
livello pratico, perché a livello interiore ognuna di esse ha già tutto. Vale a dire innanzi tutto che
l’uno deve possedere le qualità che scarseggiano all’altro e viceversa. Allo stesso tempo però
devono volere le stesse cose e perseguire gli stessi fini e funzioni. Solo così si potenzieranno a
livello energetico al punto tale da avere una grandissima forza.
Questa intesa è anche una intesa d’amore, ma questo amore sarà un amore totale e non
esclusivo. Un amore che essi condivideranno tra loro e verso il mondo che li circonda. Per
svolgere il loro compito terreno, ad esempio, avranno bisogno di mezzi; uno di questi mezzi è il
loro corpo, che dovranno trattare con amore e cura, amandolo, accarezzandolo e procurandosi
reciprocamente energia e gioia. Altri mezzi potranno essere le cose che utilizzeranno nel loro
cammino: dall’auto, agli abiti, alla casa, a tutto ciò che utilizzeranno nella loro vita. L’amore che
essi sono in grado di provare verrà esteso a tutto ciò con cui loro avranno contatto e verso cui si
rivolgeranno. Questo vale quindi anche per il lavoro che svolgono. Lo devono svolgere con
amore, oppure devono cercare di cambiarlo. Perché? Perché se c’è un intoppo a livello di amore
in qualcosa che li circonda, le loro energie ne verrebbero distolte e quindi questo sarebbe uno
spreco di energie che non potrebbero più essere rivolte verso la loro vera funzione. Le cose di
cui si circondano devono essere cose che amano, perché il concetto di amore è un concetto di
estensione e devono estenderlo a tutto e tutti. La casa dev’essere per loro confortevole, e così
tutto ciò che li circonda.
Il concetto di amore, insistiamo, è un concetto vasto e non può in nessun modo essere limitato o
racchiuso. Immaginate di voler limitare il concetto di luce e capirete che non è possibile. Lo
stesso è per il concetto di amore, che non può che essere uno, il concetto di amore è il concetto
di infinito e allo stesso tempo il concetto di unità.
La coppia angelica quindi non può che essere una coppia che vive nella luce, e che estende
questa luce a tutto e a tutti. I due partner si sono uniti, sono diventati «uno». Cosa vuol dire
«uno»? vuol dire che hanno in sé-coppia tutto, e quindi la coppia non ha da fare altro che dare
esempio di questo tutto e portarlo a chi non lo ha ancora compreso. Questo è lo scopo della
coppia allargato a tutta l’umanità. Quando due esseri si uniscono in una relazione angelica di
coppia diventano un’unità, in quanto l’uno completa le mancanze dell’altro e viceversa.
Agiscono così come unità e non come esseri separati e soli o individualmente distanti; nella loro
funzione agiscono all’unisono.
È importante: l’amore non può e non deve essere diviso, frazionato. L’amore è assoluto. Non fa
distinzioni. Come la luce, che illumina tutto e tutti indiscriminatamente. Si cerchi di
comprendere chiaramente questo, altrimenti ci saranno sempre equivoci, altrimenti si penserà di
dover amare la moglie più di una figlia e una figlia più di un vicino di casa e un vicino di casa
più di un assassino. Non è così. Non c’è un grado di amore come non c’è un grado di luce
quando ci si vede. L’amore è uno ed è assoluto e totale.
Riassumendo, vorremmo che fosse chiaro il concetto di «relazione»: relazione è una
comunicazione che si instaura tra persone (o tra persone e cose, o tra persone ed altri esseri
viventi) che va al di là di un semplice contatto momentaneo. Diventa relazione un contatto
allargato «volutamente». Facciamo un esempio: incontrate una persona all’angolo della strada,
questa persona sembra essersi persa, voi la avvicinate e le chiedete se ha bisogno di aiuto, l’altra
vi risponde, ed accetta il vostro aiuto e si lascia dirigere o indicare la strada. Vi sorridete,
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scambiate qualche parola, vi salutate. È nata una relazione. Lo stesso vale per un contatto tra una
persona e una cosa se tra la persona e la cosa si instaura un contatto di comunicazione, e la
persona compra o porta con sé la cosa con la quale è nato un contatto, ecc.
Una relazione apparentemente «casuale» quale quella dell’esempio precedente può essere una
relazione che ha da comunicarci qualcosa. In questo senso qualunque incontro è un incontro
importante. E non va mai sottovalutato. Poi ci sono le relazioni più lunghe: quelle implicano da
parte nostra un lavoro di maggiore consapevolezza e spesso un lavoro di purificazione.
Nel prossimo capitolo tratteremo il lavoro di consapevolezza nella relazione.
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Capitolo 2. La fase illuminante
È la fase che ci porta ad iniziare una strada che ci porta dentro noi stessi. È un cammino
entusiasmante, nel quale scopriremo cose che non abbiamo mai pensato di venire a scoprire di
noi stessi e degli altri. Questa è una strada che conduce lungo un panorama rigoglioso; potremo
cogliere diversi frutti lungo il cammino; è fiancheggiata dalla nostra certezza di meritare e di
potere raggiungere ciò che ci spetta di diritto: la nostra felicità. Tutti abbiamo la possibilità di
illuminare la nostra strada, tutti possiamo scegliere di camminare verso il sole, il farlo non
dipende da nessuno tranne che da noi.
In questa fase del lavoro che vi proponiamo ci tufferemo in un mare di certezze, dove ogni
parte del nostro corpo che verrà bagnata dall’acqua purificatrice ne uscirà rinfrescata e leggera.
È un lavoro semplice e non richiede molto impegno, richiede solo la scelta di imboccare questa
strada e di volerla percorrere fino in fondo.
Parleremo di consapevolezza, di volontà, di fede. Questi tre «frutti» sono quelli che coglierete
durante il cammino e cogliendoli vi sentirete più sazi, più sereni, acquisirete calma e gioia.
Tutto quanto vi stiamo proponendo è al fine di aiutarvi a trovare la vostra «anima gemella»,
che vi sta già aspettando e che sarà libera di arrivare a voi nel momento esatto in cui voi glielo
permetterete. Non è un sogno, non è un’utopia: esiste ed è già pronta ad arrivare a voi.
Prima però occorre che siate pronti a riceverla e soprattutto che siate pronti a riconoscerla al
momento giusto, per non perdere l’occasione di essere felici e di svolgere il vostro compito
insieme il prima possibile.
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2.1. La Consapevolezza
Entriamo ora in uno dei concetti più importanti del nostro lavoro. Il concetto esteso di
«consapevolezza». Come si arriva al risveglio quando si dorme profondamente? In due modi
principalmente: il primo è un risveglio dato da circostanze esterne (suona la sveglia, suona il
telefono, ecc), il secondo è un risveglio volontario: abbiamo deciso mentalmente che ci
saremmo svegliati ad un’ora precisa e proprio a quella data ora apriamo gli occhi.
Quando il risveglio avviene per circostanze esterne di solito è inaspettato e quasi sempre
doloroso, mentre quando ci si arriva per una nostra programmazione mentale, è forse più lento;
ma meno doloroso e più duraturo.
Che cosa vuol dire risvegliarsi? Vuol dire chiedersi e comprendere qual è il nostro ruolo sulla
terra e in questa vita, scoprirlo e adempierlo.
Vediamo in maniera specifica cosa avviene, nel caso di una relazione nei casi in cui ci si
risveglia volontariamente, quando ci svegliano le circostanze esterne, quando non ci si sveglia
proprio.
Non ci si sveglia quando si vive basandosi su esperienze del passato, che spesso sono
dolorose, hanno lasciato strascichi di odio e di rancore e si vivono le relazioni attuali su quella
base senza chiedersi né il perché di una relazione, né qual è stato o qual è il nostro ruolo in essa
e cosa possiamo fare per modificare la situazione, migliorandola o semplicemente cambiandola.
Questo è il caso di relazioni che si trascinano inconsapevolmente, vale a dire senza sapere né il
ruolo né la funzione dei membri e stancamente si portano avanti per paura di affrontare
cambiamenti o per legami karmici con il passato che non si stanno affrontando e così tali
relazioni non curate, marciscono senza evoluzione.
Poi c’è il caso in cui ci si sveglia perché «ci svegliano», in questo caso la relazione affronta un
«trauma» molto forte che la costringe a svegliarsi alla consapevolezza di ciò che sta accadendo
in essa. È questo il caso di una coppia che aveva dato l’amore per scontato, che si accontentava,
che si trascinava senza una funzione, che viveva nell’insoddisfazione (caso precedente) e nella
quale uno dei due partner agisce per svegliare se stesso e l’altro (con mancanza di fedeltà,
abbandono, morte).
Il terzo caso, quello della «sveglia volontaria», è il caso in cui uno dei due o meglio tutti e due
capiscono, prima che sia troppo tardi, che la loro relazione sta diventando priva di significato e
insieme decidono di rinnovarla. Questo caso può senz’altro essere meno doloroso e sicuramente
più costruttivo dei due precedenti i quali spesso portano alla chiusura della relazione in atto.
Il «passato» è un nodo importante per arrivare a svegliarsi. Il passato influenza e influenzerà il
nostro karma, perché le azioni del passato hanno influenza sulle azioni che compiamo oggi.
Quindi il passato va accettato come una parte di noi, ma dal punto di vista dell’esperienza.
Esattamente come si accetta di aver frequentato le elementari e poi le medie per arrivare al liceo.
Nessuno basa il suo lavoro universitario sul rimpianto o sul dolore di quando ha frequentato le
elementari. Dà per scontato che doveva passare da quel tipo di studi per arrivare all’università o
altro. Nella vita è lo stesso.
Il passato è un qualcosa che normalmente ci ha visto compiere errori; ma noi continuiamo
sempre a basarci su quegli errori e sembriamo non voler proseguire gli studi perché abbiamo
sempre paura di rifare gli stessi sbagli. Il fatto è che più ne abbiamo paura più li rifacciamo (i
nostri schemi ripetitivi), perché? Proprio perché ne abbiamo paura, e quindi non li accettiamo
come avvenimenti normali di studio e quindi di crescita.
Per poter arrivare al risveglio volontario dobbiamo essere grati al passato e alle lezioni che ci
ha impartito, tuttavia, una volta che ci siamo svegliati non ci serve più il periodo in cui stavamo
dormendo; ora ci attende un periodo splendido che è il periodo presente e ogni giorno è per tutti
noi una nuova grande opportunità.
Quando abbiamo lavorato per sciogliere e abbandonare la paura legata al passato arriviamo
alla consapevolezza e alla gioia del presente, allora possiamo vedere cosa è la nostra vita attuale
e analizzarla con dolcezza. Ricordate che ogni fase di lavoro per entrare nella consapevolezza è
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un lavoro che deve avvenire dolcemente, così come quando ci si sveglia all’ora giusta con la
sensazione di avere dormito bene, quindi il corpo è riposato e la mente calma e serena.
A questo punto facciamo un’analisi sincera della nostra situazione affettiva attuale e ci
chiediamo quale potrebbe essere il nostro scopo incontrando la nostra anima gemella. Cosa
potremmo fare insieme? Quale servizio potremmo rendere al mondo? Potremmo essere dei
buoni genitori? Potremmo unire le nostre reciproche qualità per inventare qualcosa di nuovo? o
semplicemente potremmo aiutare il nostro prossimo, qualche bambino in affidamento, qualche
anziano a cui dare conforto, qualche coppia di amici in difficoltà da aiutare, i nostri genitori da
sostenere.
Proviamo, insomma, ad individuare il nostro compito e a comprendere come l’unione con
un’altra persona ci permetterebbe di svolgere il compito meglio che da soli. Questa è la seconda
fase di consapevolezza.
Analizziamo poi le nostre attuali relazioni (tutte) e cominciamo a vedere come le viviamo. In
questa fase non occorre ancora lavorare per cambiarle, occorre solo vederle. Analizziamo la
relazione con i nostri genitori, con fratelli, sorelle, amici, partner, figli ecc., e prendiamo
coscienza del tipo di relazioni che abbiamo al presente con loro. (su tutti questi lavori
lavoreremo con le schede).
Successivamente passiamo alla fase di coscienza della relazione che abbiamo con noi stessi.
Chiediamoci se ci amiamo, se ci sentiamo in colpa per un qualche motivo, se ci piacciamo.
Com’è il rapporto di ascolto tra noi e il nostro corpo? Com’è il nostro rapporto riguardo alla
nostra creatività? Il lavoro o l’attività che svolgiamo ci piace? E se non ci piace perché non la
cambiamo? Quali paure abbiamo? Tutto questo lavoro va fatto al presente, ricordiamo che il
passato lo abbiamo eliminato nella prima fase del lavoro di consapevolezza.
Ricapitolando, attraverso le fasi dell’eliminazione del passato, della coscienza del presente,
dell’esame delle relazioni attuali e dell’esame della relazione con noi stessi, arriviamo ad una
«immagine reale di cambiamento».
Nell’immagine reale di cambiamento faremo un lavoro di cambiamento della nostra
immagine, rivoluzionando i nostri vecchi sistemi di vita e cambiando con coscienza i nostri
atteggiamenti nei confronti di noi stessi e nei confronti della nostra comunicazione verso gli
altri.
Questo è un lavoro minuzioso che affronteremo con calma e con pazienza. È un lavoro che ci
porterà ad essere consapevoli del nostro corpo, ad amarlo maggiormente e ad apprezzare le
nostre doti migliori mettendole in risalto. Allo stesso tempo ci permetterà di affrontare
consapevolmente (con estrema attenzione) il nostro rapporto con gli altri. Cominceremo dal
nostro partner (se siamo in coppia), dai nostri genitori, e così via, fino alle persone che
incontriamo al lavoro o per strada.
In questa fase del lavoro su noi stessi, ogni incontro e ogni comunicazione dovrà essere
attenta e valutata alla luce della consapevolezza. Se avremo atteggiamenti benevoli verso gli
altri ne saremo coscienti e ci accorgeremo anche quando questi stessi atteggiamenti saranno
meno benevoli. Se saranno gli altri ad avere atteggiamenti più o meno benevoli nel comunicare
con noi, ne saremo ugualmente coscienti e staremo in ascolto con attenzione. Ascolteremo
l’altro senza interromperlo e senza giudicarlo e ci porremo a sua totale disposizione (ricordiamo
che se ci siamo liberati del passato ci verrà più facile farlo).
In poche parole cambieremo realmente la nostra immagine di noi stessi e quella che di noi
hanno gli altri e inizieremo la preparazione alla fase della volontà.
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2.2. La Volontà
La volontà è la fase che segue al ritrovamento della consapevolezza. Ci si sveglia e si capisce
che si è vissuti una vita dormendo, quindi ci si chiede: «Cosa posso fare per cambiare o per
modificare quanto fino ad oggi ha costituito la mia vita, le mie relazioni?»
A questo punto inizia quello che viene definito un «avvio alla fede». Perché, senza questa
parte ogni passo seguente diventa difficile e in salita. Che cosa vuol dire un avvio alla fede?
Semplicemente un riconoscere che c’è una Volontà superiore a quella del mondo in cui abbiamo
finora vissuto, il quale ci ha fatto permanere in uno stato di sonno, e questa Volontà è quella che
può aiutarci a cambiare e a superare tutti i problemi che «pensiamo» di avere.
Quindi il primo passo è quello di «affidare» la nostra volontà nelle mani di una Volontà
superiore. Come? Semplicemente analizzando con calma i nostri «problemi» attuali e, ad uno ad
uno, mettendoli nelle Mani della Volontà Superiore.
Dopo questo lavoro di «purificazione» e di abbandono ad una Volontà superiore, si passa alla
parte di volontà che compete noi. La volontà che ci compete è quella di «volere» cambiare una
situazione che in quel dato momento è per noi motivo di disagio.
A questo punto, noi ci cureremo in particolare di relazioni di coppia, anche se il lavoro della
volontà è un lavoro che si può fare in qualunque situazione.
I casi in cui possiamo applicare la volontà alla relazione di coppia sono:
• Stiamo iniziando il nostro approccio alla coppia.
• Siamo già passati da situazioni di coppia «deludenti» e di sofferenza e vogliamo iniziare una
relazione di coppia «bella».
• Siamo stati soli per un periodo lungo per paure, timidezza, lavoro su noi stessi ecc. e
decidiamo che quel periodo può terminare.
• Siamo già in una relazione di coppia, ma ci sono insoddisfazioni non gravi, ma continue.
• Siamo in una relazione di coppia e la situazione è di grande sofferenza e non sappiamo come
uscirne, abbiamo la sensazione che ci sia ancora qualcosa da fare, ma non sappiamo cosa.
In tutti questi casi, si presuppone che si sia fatto il lavoro di «consapevolezza», senza il quale
non sarebbe possibile aver identificato con esattezza il disagio.
Una volta identificato il disagio occorre, come abbiamo già detto, appoggiarsi alla Volontà
superiore e allo stesso tempo mettere in moto la nostra volontà: ci chiediamo se abbiamo
veramente la volontà di agire per cambiare la situazione che stiamo vivendo.
In tutti i casi che abbiamo citato, facciamo un azione di volontà di cambiare, senza dirci che
non è ancora il momento (vorrebbe dire che il lavoro di consapevolezza non è stato fatto bene),
ma semplicemente cominciando a fare agire i sensi, metterli all’erta e lavorando ad uno alla
volta con essi, agendo però non solo sulla consapevolezza ma, a questo punto, sulla volontà.
Iniziamo dalla vista. Agiremo con la «volontà di vedere». Nel primo caso, quello di approccio
alla relazione, si giungerà a vedere il mondo e le persone intorno a noi in maniera «angelica».
Vedremo ogni persona guardandola direttamente negli occhi, scendendo dentro la sua anima,
vedremo e sentiremo che cosa la vista degli occhi dell’altro ci sta trasmettendo. Guarderemo con
attenzione le sue mani, il suo corpo, il modo di camminare, ecc., non attraverso uno sguardo di
«desiderio», ma con uno sguardo di amore. Ogni persona è una potenziale relazione e una
relazione può racchiudere un karma o un incontro di anime gemelle, quindi un primo passo è
quello di avere la «volontà di vedere».
Nel secondo caso vale la stessa cosa. La «volontà di vedere» vale per tutti i casi.
Nel terzo caso si tratta di ragazzi, ragazze o adulti che non hanno mai avuto relazioni di
coppia. La loro «volontà di vedere» verrà estesa a tutte le persone con le quali stabiliranno una
relazione e che ora hanno forse visto con occhi di desiderio o con occhi distratti. Questo vale
comunque per ogni relazione che sia una relazione nuova.
Per le relazioni che già sono in atto, occorre esercitare questa volontà di vedere sulle persone
che sono coinvolte, cioè direttamente sul partner. O, almeno, in maniera più specifica su queste
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persone, perché è lì che si sta mettendo in atto una volontà di cambiamento della situazione e
quindi è lì che si sta agendo.
In caso di coppie che si devono ancora formare, questo è un buon esercizio per non
commettere errori di equivoco sul tipo di relazione che devono formare.
Se fino ad ora abbiamo visto le situazioni e le persone in base a situazioni passate o
preconcette, d’ora in poi dobbiamo mettere in atto la volontà di vedere in modo diverso.
Passeremo poi a tutti gli altri sensi che occorrono per mettersi in contatto con un’altra persona.
Proseguiamo con il tatto: la «volontà di toccare» differisce dal toccare a livello sessuale. Il
tocco della relazione angelica è un tocco delicato, compassionevole, comunica all’altro: «Io ci
sono». La volontà di toccare in modo angelico sarà il passo seguente. Questo non può essere
fatto senza un atto di volontà consapevole. Il toccare sarà anche l’avvicinarsi alle persone che
sono coinvolte nei nostri rapporti di relazione toccandole anche leggermente sulle spalle, sulle
mani, se possibile accarezzandole – ma leggermente, con amorevolezza e rispetto – proprio
come farebbe un angelo, ascoltandosi e ascoltando che messaggio il tatto ci sta trasmettendo: è
un messaggio di calore, di freddo? Potremo percepire nell’altro un senso di irritazione interno o
un senso di dolore o un senso di tristezza. Il contatto delle nostre mani sull’altra persona, anche
se lievissimo, ci dà già moltissime indicazioni e allo stesso tempo, se è un contatto consapevole
– come in questo caso – sarà un contatto d’amore e trasmetteremo noi a nostra volta all’altro un
messaggio di amore e di pace. Potremo anche pensare alla parola «amore» o alla parola «pace»
mentre esercitiamo il contatto. Spesso si pensa che quando si parla di «volontà di cambiamento»
occorra agire in maniera drastica, questo è il sistema migliore per non riuscire a rendere santa
una relazione. Prima occorre avere la volontà di agire, ma in maniera da rendere la relazione
angelica.
Dopo il tatto (o meglio insieme al tatto e alla vista) useremo il senso dell’olfatto: ascolteremo
il profumo che emana dall’altra persona, sentiremo che messaggio ci viene da questo odore,
sentiremo come il nostro corpo reagisce a questo messaggio della pelle.
Poi agiremo sull’ascolto: la volontà di ascoltare è la parte più importante del lavoro.
Occorrerà avere la volontà di ascoltare semplicemente l’altro con attenzione, sentendo dentro
quale è il reale messaggio che sta inviandoci; senza rispondere; solo ascoltare e basta, ma con
partecipazione (ecco la volontà di farlo), quindi con compassione, con comprensione, qualunque
cosa l’altro dica e perfino se l’altro dovesse gridare. Ascoltando con volontà scopriremo molte
cose che ci sono rimaste occulte nel rapporto. In caso di prima relazione di coppia vale lo stesso,
si comincia ad esercitare la volontà di ascoltare la persona che incontriamo anche solo la prima
volta, senza la necessità di rispondere, a meno che non ci siano domande alle quali rispondere.
E in ultimo, ma non ultimo come importanza, il gusto, il bacio: anche in questo caso occorre
la volontà di baciare l’altra persona in maniera angelica, trasmettendo da parte nostra un
messaggio di grande partecipazione alla sua persona come essere santo, come essere fraterno,
come essere che potrebbe essere il nostro compagno di vita o almeno di una parte della vita.
Quindi il bacio va dato con volontà di dare amore. Qualsiasi tipo di bacio: ci vuole la volontà di
darlo con amore.
Quando ci si è esercitati a lungo e si è accettato di agire sulla nostra volontà per cambiare noi
stessi e la situazione che stiamo vivendo saremo pronti all’atto seguente, che è quello che ci
aiuterà in tutto il nostro lungo cammino di purificazione e di amore verso la felicità.
Il passo seguente sarà la «fede».
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2.3. La Fede
La «fede» è la base su cui si fonda tutto il lavoro che stiamo affrontando. Tutti i piani che
costruiremo in seguito e tutto il lavoro intero che stiamo svolgendo, senza questo fondamento,
crollerebbero.
Che cosa si intende per «fede»? Si intende tutto ciò che ci permette di intraprendere il
cammino verso un «ritorno a casa». Si intende «credere» che ci sia una casa e che si desidera
ritornarvi. Ancora forse non si ha la perfetta coscienza di dove sia questa casa, in tutto questo
tempo abbiamo forse perso l’orientamento, ma di certo si ha la «sensazione» che ci sia un’altra
casa e che in quella casa si stia bene, sia un luogo confortevole, di pace e di amore. Partendo da
questa certezza, la certezza che la casa c’è, la si cerca e la si trova sicuramente.
Vediamo ora di applicare la fede alle relazioni.
In caso di relazioni di coppia, la fede è il credere che ci sia una casa dove la coppia possa
vivere felice svolgendo il suo compito, ed è il punto di partenza per ricercare quella casa. La
fede è la base per non ostinarsi a voler rimanere nella casa sbagliata ed è la base per cambiare
casa. Perché è necessaria la fede per un simile atto di ricerca? Perché senza la fede non si
accetterebbe di fare quello che a volte ci potrebbe sembrare un salto nel buio.
La fede è quella che ci fa credere che, se stiamo vivendo una situazione di conflitto, è
possibile venirne fuori, perché è nostro diritto vivere una relazione angelica e santa. Una
relazione di conflitto non è mai, per nessun motivo, accettabile. E allora come si esce da una
relazione di conflitto? Con la fede, come prima cosa. La fede che là, da qualche parte c’è
qualcosa di meglio che ci aspetta, c’è la nostra casa, quella confortevole, quella calda, quella che
ci permetterà di vivere in pace e di poterci dedicare in pace al nostro compito.
La ricerca, di qualunque tipo essa sia, non è possibile effettuarla senza la fede assoluta. Un
medico, un ricercatore, uno scienziato non intraprende una ricerca senza la fede in ciò che sta
cercando. Forse non sa ancora dov’è, forse non sa ancora quanto tempo ci metterà a trovarla, ma
di certo sa che è sicuro che prima o poi la troverà. Questa sicurezza è la sua fede, e solo in
questa fede assoluta troverà la cura, scoprirà il virus. Solo in questa certezza totale perverrà alla
sua scoperta.
In qualunque momento vi troviate ad affrontare una decisione riguardante una relazione, sia
essa nella gioia («Mi sposo? Mi unisco a quest’uomo o a questa donna?») sia nel dolore («Mi
separo? Lascio quest’uomo, questa donna?»), cercate di fermarvi un attimo e chiedetevi:
«Quanta fede ho che esiste sicuramente per me la risposta giusta a questo quesito?». E fino a che
non vi sarete risposti: «Ho fede totale, e quindi lascio che ciò che scelgo sia per il mio sommo
bene» sarebbe bene non intraprendere la scelta, o soffrirete.
Vi ricordiamo che la sofferenza è l’inconsapevolezza della scelta, mentre «dolore» è la
consapevolezza di ciò che si affronta. Il dolore conduce allo scioglimento della sofferenza e alla
sua eliminazione.
Quando affrontate una qualunque relazione siate consapevoli di essere sostenuti dalla fede.
Non intraprendete e non proseguite una relazione senza fede-fiducia, in voi stessi e nell’altro.
Qualunque dubbio possa sorgere in una relazione, datevi sempre l’opportunità di credere che vi
è sempre una via indolore, che vi è sempre una possibilità in più, che vi è sempre la possibilità
di migliorare, di imparare, di insegnare. Questa fede vi condurrà alla giusta scelta e alla giusta
possibilità di crescita.
La fede è quella cosa senza la quale non vi potrete concedere di conoscere l’amore assoluto.
Solo nella fede il Padre è presente nuovamente e ci permette di riconoscerlo. E riconoscendo il
Padre avremo riconosciuto Lui dentro di noi e dentro il nostro compagno. Allora sì che tutto sarà
possibile; allora sì che la cura sarà trovata e potremo arrivare alla guarigione; allora sì che
avremo isolato il virus; allora sì che avremo scoperto la nuova invenzione rivoluzionaria. Come?
Illuminandoci la strada: semplicemente avremo visto dove stiamo mettendo i piedi e quindi non
avremo più paura di affrontare sentieri nuovi. Quando ci si vede tutto è più facile, quando c’è
luce, non sia ha paura di ombre immaginarie.
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La fede inoltre inizia da noi stessi. Chiediamoci: «Ho fede in me?», «Quanta fede ho in me?».
A questa domanda potremo risponderci in due modi. Se ci rispondiamo «No, non abbastanza»,
con questa risposta attireremo le scelte che ci rendono confusi, che non ci fanno comprendere,
che ci mantengono nel buio; con questa risposta attireremo la colpevolezza nostra e altrui; con
questa risposta attireremo sofferenza. Ma se ci rispondiamo «Sì!», non ci sarà più il buio, perché
avremo riconosciuto in noi il Padre, la casa. E non sarà più necessario dubitare, non ci saranno
di fatto più dubbi, sapremo che ogni scelta è per il meglio.
Affronteremo quindi con gioia il karma, con gioia la purificazione, con gioia canteremo
all’arrivo della nostra anima gemella e con gioia insieme svolgeremo il nostro compito. E così,
al termine, potremo insieme rientrare a casa.
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Capitolo 3. Il karma
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3.1. Il karma-osservazione
Abbiamo detto che ad ogni azione corrisponde una reazione. Quindi non ci resta che osservare
le nostre azioni e quelle delle persone che ci accompagnano lungo la strada della nostra vita.
Osservare il karma non è altro che prestare attenzione alle azioni che abbiamo compiuto nel
passato e che ci hanno condotto dove ci troviamo ora. Ricordate il «Gioco dell’Oca» che
facevate da bambini? Si gettava un dado e, a seconda della casella nella quale si arrivava, c’era
un’azione da compiere: «tre passi avanti», oppure «due indietro», oppure «vai alla casella X»
ecc.
Osservando i vostri atteggiamenti e le vostre azioni nel passato potrete con facilità individuare
il karma che avete attirato e che avete creato. Il tutto semplicemente osservando. Potrete
osservare come il muovere quella determinata «pedina» ha fatto sì che si svolgessero
determinati avvenimenti, come una data scelta ha favorito o sfavorito altri avvenimenti e così
via.
Questo primo passo si chiama «prendersi la responsabilità» di ciò che si è creato, riconoscerlo
ed osservarlo. Osservare non vuol dire rimanervi, vuol dire semplicemente rendersi conto che
nulla di ciò che è avvenuto nella nostra vita fino a questo momento è stato frutto di situazioni
casuali, ma bensì di azione, cioè karma che noi abbiamo creato. Una volta svolto il compito di
osservazione, bisognerà riconoscere tutto il karma che abbiamo creato in questa vita e che
ancora non abbiamo sanato e a questo punto occorrerà fare il lavoro di risanamento e di
purificazione.
Applichiamo ora tutto quanto appena detto alle relazioni di coppia.
Ci siamo innamorati una o più volte? Ci siamo lasciati? Ci siamo sentiti abbandonati (delusi,
amati, offesi, ecc.)?
Bene. Adesso esaminiamo il nostro karma (le nostre azioni) in tutte queste situazioni. Ci
siamo innamorati: ma avevamo paura, quindi abbiamo giocato al «tira e molla», non ci siamo
impegnati, non eravamo capaci di lasciarci andare, l’amore ci spaventava, e quindi siamo alla
fine fuggiti. In questo caso cominceremo ad osservare, per prima cosa, il karma che abbiamo
creato noi: amore e paura non coesistono mai, quindi in quel dato momento non abbiamo amato.
Non amando abbiamo svolto un’azione che non era amore; e allora che cos’era? forse desiderio
di affermazione, forse avevamo bisogno che quella data persona ci «confermasse» che eravamo
belli o buoni o «amabili»; e allora che altro karma abbiamo creato? quello di utilizzare una
persona per uno scopo personale nostro, quello di mancanza di fiducia-fede in noi stessi; poi
siamo fuggiti, che karma abbiamo creato? quello dell’abbandono; e così via.
Ad ogni azione che abbiamo compiuto corrisponderà una reazione. Questa reazione può
essere che l’abbiamo ottenuta al tempo stesso, causando nell’altro ulteriore karma, come può
essere che ci giunga molto tempo dopo o addirittura vite dopo, ecco perché è importante
«osservare» il passato allo scopo di sanarlo e soprattutto osservare il presente allo scopo di non
aggiungere karma negativo a ciò che stiamo vivendo ora.
Il karma ha reazioni che possono essere di dolore e queste emozioni non si esauriscono se non
con un risanamento volontario.
Ricordiamo a tal proposito che lo scopo degli uomini sulla Terra è quello di risanare tutte le
relazioni. Il risanamento può avvenire solo attraverso l’osservazione di quanto si è creato con le
nostre azioni.
Quando avremo fatto il lavoro di «osservazione», passeremo all’analisi seguente.
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3.2. Il karma-ferma
Si ha uno stato di karma-ferma quando non si è ancora entrati in uno stato di consapevolezza
delle nostre azioni, quando non si è ancora compreso che ciò a cui siamo pervenuti in quel dato
momento della nostra vita non è frutto di situazioni casuali o di avvenimenti esterni alla nostra
volontà ma di avvenimenti voluti e determinati proprio da noi. Quando si ha la sensazione che ci
sia un’altra strada, ma non la si vuole intraprendere, perché ci si rifiuta di fare un lavoro che
potrebbe crearci difficoltà o che temiamo di affrontare, in questo caso, di solito, non si è
accettata bene la nostra venuta sulla Terra, non ci si è incarnati con piacere, e quindi non si vive
con i «piedi sulla terra». In tutti questi casi si è in stato di karma-ferma o si cerca comunque di
fermarsi, se si è già capito che occorre «agire» per superare la situazione che stiamo vivendo.
Vediamo nel caso di una relazione di coppia come avviene lo stato di karma-ferma.
Avviene ogni qual volta ci uniamo ad una persona che ci «ferma» nel nostro cammino
evolutivo, ogni qual volta blocchiamo la nostra strada per seguire quella di un altro. Sia che ciò
sia consapevole, sia che sia inconsapevole, lo stato di karma-ferma è quello che ci dà l’alibi per
stare «fermi», per non agire e non crescere. Qualunque sia l’unione.
Facciamo un esempio: ci uniamo ad una persona che è gravemente malata. Nello stato di
karma-ferma vivremo male la malattia del nostro compagno e diremo a noi stessi che non
abbiamo tempo per fare nulla, perché già stiamo curando lui. Questa cura, tuttavia, ci rende
astiosi, arrabbiati, non amorevoli, anche se dentro fingiamo di sentirci buoni e amorevoli per il
semplice fatto che noi, proprio noi, stiamo annullandoci e quindi sacrificandoci per l’altro.
Questo è un tipico caso di karma-ferma, dove le nostre azioni continuano a creare karma, ma il
nostro stato evolutivo è bloccato.
Un altro caso è quando ci uniamo ad un compagno che è ad uno stato evolutivo inferiore al
nostro. Anche in questo caso diciamo che per amore dobbiamo fermarci, e che non possiamo
crescere troppo, o l’altro non ci capirebbe più e ci lascerebbe. Anche questa è una scusa e un
alibi per fermarsi.
Dallo stato di karma-ferma si può uscire con la consapevolezza di stare in una situazione in
cui volutamente ci si è fermati e altrettanto con volontà se ne può uscire.
In caso di relazioni cosiddette «bloccanti» cosa fare? Occorre sempre innescare un’azione
consapevole di amorevolezza, quindi riscattare tutti gli stati di impurità e di dolore e pervenire
alla totale purificazione dell’unione.
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3.3. Il karma-purificazione
Lo stato di karma-purificazione è impossibile senza lo stato di consapevolezza, di volontà e di
fede. Quando sussistono queste tre condizioni si può procedere volontariamente alla
purificazione del karma.
Ci sono vari modi per procedere ad una purificazione karmica, noi qui ne suggeriamo alcuni
che ci sono sembrati adatti nel caso di purificazione di karma di coppie.
Il primo modo è quello di (utilizzando il karma-osservazione) andare indietro ai nostri primi
rapporti di coppia e osservare come si sono svolti. Ci chiederemo se si sono svolti nell’armonia,
se ci sono stati conflitti, se sono terminati con amore o con rabbia e rancore, ecc. A quel punto,
ad uno ad uno, visualizzeremo quello specifico momento del nostro passato in cui quella
relazione è terminata e a quel preciso momento invieremo pensieri d’amore e di benedizione,
ringraziando la relazione e la persona coinvolta in essa per l’insegnamento che ci ha dato e che
ci ha aiutato ad arrivare dove siamo oggi. Procederemo così con tutte le relazioni che abbiamo
avuto e che abbiamo terminato.
Se ci sono stati casi gravi di odio profondo non ancora risolto da parte nostra (fermo restando
che abbiamo detto che a questo punto del lavoro dovremmo avere acquisito sia consapevolezza
sia, volontà, sia fede) dovremo fare un lavoro di purificazione più profondo. Noi consigliamo di
scrivere tre biglietti alla persona coinvolta nella nostra relazione: nel primo biglietto scriveremo:
ODIO. E in quel biglietto scriveremo perché abbiamo sentito, o ancora sentiamo lo stato di
rancore verso quella data persona oppure quale sentimento essa ancora ci suscita. Nel secondo
biglietto scriveremo: IO. In quel biglietto scriveremo le azioni che abbiamo compiuto noi e che
pensiamo abbiano creato karma con quella persona. Nel terzo biglietto scriveremo DIO: in
questo biglietto scriveremo una richiesta di aiuto a Dio affinché ci aiuti a liberare dai sentimenti
di karma negativo noi e quella persona e ci aiuti ad amarla incondizionatamente e ad accettarla
come nostro fratello. A questo punto potremo bruciare il biglietto «odio» e ci sentiremo
completamente purificati dal karma verso la persona coinvolta con noi in quella data relazione
di coppia.
Proseguiremo allo stesso modo per tutte le relazioni di coppia che abbiamo avuto
precedentemente a quella che abbiamo attualmente (se ne abbiamo una). Quindi arriveremo alla
relazione che abbiamo attualmente, con la quale faremo un lavoro analogo.
Nel caso in cui si stia vivendo una relazione serena e d’amore, potremo farlo insieme al
partner. In caso di relazione conflittuale, se il nostro partner vorrà lavorare alla purificazione con
noi, bene, in caso contrario lavoreremo da soli. Procederemo come prima: osserviamo che tipo
di karma stiamo creando insieme e poi ci chiediamo che tipo di sentimenti stiamo provando
verso il nostro partner. In caso di sentimenti forti di rancore agiremo come sopra con i tre
biglietti. In caso di sentimenti lievi, di piccola intolleranza quotidiana, agiremo come nel primo
caso (invieremo pensieri d’amore e di accettazione verso il nostro compagno, ringraziandolo per
l’insegnamento che ci sta offrendo). Infine, in caso di sentimenti amorevoli, dove i due
riconoscono che non hanno creato karma negativo insieme e che i loro sentimenti sono
completamente amorevoli, essi scriveranno ugualmente un biglietto (uno solo), a Dio, nel quale
chiederanno aiuto a proseguire insieme il loro cammino, nella pace e nel servizio, e nel quale si
metteranno a completa disposizione del Piano divino. Lo firmeranno entrambi e lo metteranno
vicino al loro letto. Quella sarà la loro protezione angelica. In caso dovessero sopravvenire in
seguito mutamenti alla condizione di amorevolezza, potranno sempre agire utilizzando le
purificazioni di cui abbiamo parlato sopra.
Se da ora in poi la coppia sarà attenta, consapevole, agirà con volontà e fede, non sarà più
possibile per essa addivenire a stati di sofferenza.
A questo punto sarà pronta per passare alla raccolta dei frutti seguenti.
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Capitolo 4. L’Azione
Agire e karma sembrano essere la stessa cosa, ma non è proprio così. Anche se karma vuol
dire «azione», vuol dire un tipo di comportamento che è legato ad un atto svolto in precedenza,
quindi l’azione karmica è un’azione che ancora è legata ad un atto del passato. Quando parliamo
di azione qui ed ora, dopo aver svolto i precedenti lavori sul karma, ci riferiamo ad un’azione
del presente. Un’azione, quindi, indubbiamente consapevole.
Portiamo ora l’attenzione alla coppia: quando una coppia svolge un’azione consapevole?
Quando ciascun partner, libero da tutte le impurità passate (hanno già svolto entrambi il lavoro
di purificazione sulle unioni avute in precedenza), prende coscienza di volere svolgere un’azione
consapevole all’unisono con il suo compagno. Da questo momento in poi i partner, quando
agiscono, sono in stato di «unione». Vale a dire che svolgono un’azione di unione nell’educare i
figli; svolgono un’azione di unione sia nello scegliere i momenti di ricarica sia nei momenti in
cui lavorano insieme; svolgono cioè insieme tutte le azioni consapevolmente, sia quelle che
riguardano il loro servizio di dedizione l’uno verso l’altro, sia il servizio che loro offrono verso
gli altri. I partner sono «uno» anche quando non sono fisicamente insieme, e le azioni che
ognuno dei due svolge quando esteriormente non è insieme al compagno, sono ugualmente
azioni svolte all’unisono con l’altro.
Due persone si uniscono quando consapevolmente svolgono un’azione di unità, in tal modo
formano una coppia e in tal caso diventano «uno». Insieme i due sono «più» totali che ognuno di
essi da solo. Per totalità intendiamo il concetto di «completezza», dove le due parti – che in
principio erano diverse pur possedendo ognuna già di per sé la completezza – formando un’unità
consapevole, diventano un intero riconosciuto e quindi completo in tutto e per tutto, avendo
l’uno tutte le parti che completano l’altro.
Già di per sé un uomo e una donna hanno fisicamente parti diverse a livello sessuale, che
unite diventano un’unità. In sé sia l’uomo che la donna sono completi, ma è solo attraverso
l’unione dei loro corpi fisici che provano quell’estasi che simboleggia l’intero, la loro unione a
livello divino. Quando un uomo e una donna si uniscono compiendo un’azione consapevole di
unione, completano il puzzle delle loro vite, ogni parte di quel puzzle in sé è già perfetta, ma
solo insieme diventano un disegno compiuto, ed è questa la vera funzione di unirsi in coppia. È
questa la vera azione consapevole sulla quale poggia la base del principio della relazione.
Abbiamo detto che ciascuno dei componenti una coppia di anime gemelle – anche se ognuno
ha già tutto ed è completo in quanto essere che ha riconosciuto almeno in parte se stesso – si
completa con l’incontro dell’altro e insieme completano la mappa di cui ognuno dei due aveva
la metà. Non è detto che al momento dell’incontro si determini immediatamente questo
riconoscimento, ma presto, dopo aver trascorso un periodo di tempo insieme, i due
comprendono che le loro «azioni» individuali sembrano essere collegate a quelle dell’altro e
sentono che non ci sono azioni che essi intraprendono che non coinvolgano la persona con cui
stanno iniziando un cammino. La strada che li unisce è spianata, appaiono diverse
«coincidenze» che fanno loro pensare ad un incontro già predeterminato. È proprio a questo
punto che i due componenti della coppia decidono consapevolmente di intraprendere azioni
insieme. Inoltre, sarà proprio questa decisione che li porterà a dirigersi verso il «tesoro» che
potranno raggiungere grazie alla mappa che hanno unito ritrovandosi.
Le loro azioni saranno volte ad aiutarsi reciprocamente nel superamento di ogni impurità e
faranno sì che ognuno indichi all’altro i mezzi giusti da utilizzare per andare avanti e soprattutto
sproni l’altro a liberarsi di tutte le parti che ostacolerebbero il raggiungimento della meta finale.
In caso di educazione di figli ad esempio, i due compagni sono assolutamente d’accordo
sull’importanza di impartire loro un’educazione spirituale; il concetto da evidenziare all’anima
che avrà scelto loro come maestri/genitori nella prima parte della sua vita è quello dell’amore
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assoluto, totale e incondizionato, per favorire il riconoscimento del vero Essere che è in lui. Due
anime gemelle potranno impartire ai loro figli solo un’educazione che sia volta a Principi
superiori. Questo sarà indubbiamente il loro primo compito: formare le anime del domani.
Tuttavia anche le anime gemelle vivono in questo mondo e quindi sono anch’esse soggette ad
esami, anche se già coscienti di varie cose, potrebbero dovere ugualmente confrontarsi con
situazioni che riuscirebbero a sviarli dai loro propositi. In questo caso, il compito di uno dei due
partner di anime gemelle sarà quello di essere più «presente» per aiutare così l’altro partner in
difficoltà.
Quando parliamo di scelta comune di svolgere un’azione, intendiamo che i due partner
scelgono con libertà di affidarsi reciprocamente l’uno all’altro, per completarsi: l’uno ha infatti
le qualità carenti nell’altro. Quindi in caso di esami, ambedue devono essere vigili e pronti ad
aiutare il compagno in difficoltà, con un’azione di consiglio, di indirizzamento o di
suggerimento. Ogni azione dovrà però essere priva di «potere» e di «ego», potrà anche solo
essere un’azione volta a far sì che il compagno si rilassi e si senta sicuro nel percepirsi
appoggiato e possa così aprirsi maggiormente all’intendimento.
Un’azione consapevole è quella di accettare il proprio compagno con le sue caratteristiche
peculiari, sapendo che sono proprio quelle che vi consentono di diventare insieme un’unità. Il
partner di una coppia che agisce consapevolmente non giudica il compagno, bensì lo accetta e lo
affianca in ogni situazione che deve essere affrontata, consigliandosi, dialogando, comunicando.
Questo non vuol dire perdere la propria individualità, ma al contrario: ognuno dei due sa
benissimo quali sono le sue parti «vincenti», e queste non diventano un mezzo per «ingrandirsi»
a spese dell’altro, bensì uno strumento per arricchire l’altro. Svolgendo questa azione di dono
reciproco i due si arricchiscono continuamente e sono portati a condividere questa ricchezza con
gli altri, questo è in effetti il loro compito. Anche questa azione di estensione verso gli altri,
quando viene svolta in maniera consapevole, viene decisa insieme; diventa quasi una scelta
inevitabile alla quale i due si sentono mossi. Accettando di agire insieme, accettano e
riconoscono chi essi realmente sono, compiono così un atto di fede che li porta a mettersi a
disposizione del Padre e a rivolgersi ad un’azione di servizio verso gli altri fratelli che ancora
devono arrivare a comprendere verso quale direzione muoversi.
Per concludere: l’azione svolta da una coppia di anime gemelle è sempre un’azione
consapevole; è sempre svolta insieme; è sempre discussa, consigliata e prodotta insieme. Non va
inoltre dimenticato che ognuno dei componenti della coppia potrebbe, con le sue azioni
personali inconsapevoli (non condivise con il compagno) creare karma, è quindi scopo suo e del
suo compagno essere sempre presente in ogni tipo di azione, anche in quelle apparentemente più
banali.
Mettiamo ad esempio che un componente della coppia stia guidando un’automobile e sia in
stato di “non attenzione”: potrebbe causare o subire un incidente. In questo caso l’azione di
disattenzione è sua, e il compagno inoltre non è nemmeno presente. Naturalmente quello assente
non sarà responsabile della disattenzione del compagno, ma se c’è stata disattenzione – e quindi
non presenza al punto da causare o subire un incidente – è perché nella coppia non si sta
svolgendo insieme un lavoro di azione consapevole.
Quando si lavora all’azione consapevole si è costantemente attenti, costantemente «svegli».
Quando si è abituati ad ascoltare il compagno, ad osservare il compagno e ad aiutare il
compagno è praticamente impossibile non avere acquisito uno stato di azione costantemente
consapevole e attenta. Se ciò avviene è perché resta ancora da svolgere un’azione di
purificazione karmica e persistono ancora delle impurità da parte di uno o ambedue i partner. In
tal caso potrebbero esserci sensi di colpa latenti e i due potrebbero attirarsi un incidente. Quale è
allora il compito del compagno in una coppia di anime gemelle? è quello di agire per indirizzare
l’altro verso uno stato di maggiore amore verso se stesso, di maggiore accettazione, di maggior
controllo emotivo e di aiutarlo a purificare gli eventuali karma di azione irrisolti.
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Ricordiamo che non c’è nulla che i due partner completi non possano fare insieme. L’essersi
incontrati è il risultato di un disegno già stabilito in precedenza e le loro azioni devono essere
frutto di un atto di fede per essersi riconosciuti e di ri-conoscenza nell’essersi ritrovati.
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4.1. L’Amore
Sottolineiamo ancora una volta che l’amore di cui parliamo in questo libro è un amore
assoluto, completo, totale. Vale a dire che, anche se prendiamo in considerazione l’amore tra un
uomo e una donna che decidono di formare un’unità entrando nello stato di «coppia», anche in
questo caso è basilare chiarire che questo amore non può e non deve essere «piccolo», racchiuso
tra quattro pareti o, peggio, «esclusivo».
Ricordiamo che il principio in base al quale si forma una coppia è quello di creare una
relazione angelica e santa. Angelica vuol dire che è una relazione di appoggio, di compassione,
di unione e di sostegno; ma abbiamo anche detto che tutte le relazioni devono essere angeliche,
ciò significa che una relazione uomo-donna è una relazione, sì angelica, ma anche di intesa
(fisica, emotiva, intellettuale) e, soprattutto, basata sugli stessi valori.
Troppo spesso nell’unione di un uomo e una donna si commette l’errore di pensare che questa
sia un’unione esclusiva (che riguarda solo i due partner e dalla quale gli altri devono essere
tenuti a distanza, esclusi) e che l’amore sia quindi qualcosa al quale ci si deve «aggrappare» e
che bisogna difendere, perché in qualunque momento potrebbe essere perso e quindi sfuggire. Si
considera quindi il partner come il portatore di una ricchezza, momentanea, che però potrebbe
esserci rubata o che potremmo noi stessi per qualunque motivo rifiutare. Confondiamo quindi
l’amore con qualcosa di materiale, con un bisogno del corpo, alla stessa stregua della casa o
della macchina o dei gioielli o altro. Fino a quando l’altro essere che si è unito a noi soddisfa i
nostri «bisogni» – siano essi di origine sessuale, di origine pratica o di origine materiale – ci
diciamo di amarlo; quando questi bisogni non vengono più soddisfatti, inspiegabilmente quello
stesso amore – che prima era così importante, così travolgente – svanisce nel nulla, spesso
trasformandosi in odio o rancore e a volte divenendo indifferenza.
Come mai può avvenire ciò? È semplice: non era mai stato amore. Era un desiderio,
soddisfatto per un dato periodo e insoddisfatto nel lungo termine. Era un bisogno, era un atto
materiale, era una confusione di ruoli, era tutto, ma non era amore.
Quando si può dire che esiste il vero Amore in una coppia? Anche questa è una risposta
semplice: il vero amore esiste quando i due partner sono in grado di provare amore per tutto e
per tutti, a cominciare da se stessi. In caso contrario l’amore non potrà essere definito tale o,
meglio, si starà usando la parola «amore» impropriamente, per indicare qualcosa che amore non
è.
Amore assoluto, dicevamo. Ebbene, come si può definire amore assoluto quello che si prova
per una sola persona, alla quale si imputa magari la responsabilità della nostra felicità? L’amore
è uno stato che è sempre stato in noi, è il nostro vero Essere, è il riconoscere in noi, dentro di
noi, il Padre, Colui che ci ha creato. È il riconoscere che in ogni cellula, in ogni piccola parte del
nostro corpo e della nostra mente c’è un Essere divino. Amore è riconoscere in tutto ciò che ci
circonda (persone, animali e cose) una bellezza e un’armonia che fanno parte della loro natura
divina.
Direte forse: «Questo è un concetto da santi, e noi siamo solo esseri umani». È proprio questo
il punto, non potrete riconoscere l’amore se non riconoscete che non siete solo esseri umani, ma
esseri divini e pieni d’amore. Se non partite da questo punto vi sarà difficile riconoscere l’amore
e continuerete a confonderlo con altro, che spesso non è altro che potere, quel famoso potere al
quale abbiamo già accennato.
Vediamo come il «potere» ha sostituito l’amore nella relazione di coppia. Avviene che un
uomo e una donna si incontrano, e sono ancora «inconsapevoli» di una ricerca attiva dell’anima
gemella, o di star vivendo una relazione karmica. Dunque si incontrano, e si dicono di «amarsi».
Lui vede in lei la parte fisica, che lo attrae, e lei la vede in lui; spesso tanto basta per fare dire ai
due che «sono innamorati». Poi scoprono di avere voglia di stare insieme, di desiderarsi
fisicamente e di aver voglia di comunicare insieme, e ciò rafforza la sensazione di
innamoramento. Hanno voglia di stare da soli, di stare in intimità, spesso in questo periodo si
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isolano dalle rispettive famiglie e a volte anche dagli amici. In questa prima fase, diciamo di
«isolamento intimo», dicono di essere molto innamorati.
A questa fase può seguirne una seconda, nella quale la coppia si apre verso gli amici allo
scopo di condividere al di fuori la loro gioia per avere trovato un compagno. Si sentono in uno
stato di grazia e avviene che proprio in questo stato siano più allegri, più socievoli, più
tolleranti, sia l’uno verso l’altro sia con il mondo esterno. È avvenuta tra loro una specie di
magia. In effetti, in questo periodo hanno riscoperto ciò che è sempre stato lì, ciò che hanno
sempre avuto a disposizione, ciò che è sempre stato loro di diritto: l’amore che hanno ambedue
dentro e che fa parte del loro «corredo natale».
Poi si passa alla fase successiva quella di «risanamento karmico». È questa la fase più
difficile, perché in ambedue affiorano le azioni del passato che devono sanare, sia insieme tra di
loro, sia ognuno per suo conto. Ed è proprio in questa fase che i due dimenticano che l’amore è
un loro dono interiore che fa parte della loro vera essenza e che nessuno e niente potrà privarli di
ciò. A questo punto, quindi, se l’amore è stato «dimenticato», i due trasformano il sentimento
che era affiorato in potere e cominciano la «lotta», la «battaglia» per il controllo della mente
dell’altro, dei pensieri dell’altro e creano di fatto una separazione, non si considerano più
un’unità, ma percepiscono tra loro la diversità e la intendono non come complementarità, ma
come separazione.
Da questo momento in poi il loro lavoro consiste nel santificare la loro unione, ma spesso il
potere ha il sopravvento e ciò che realmente accade è che l’amore viene nascosto sempre più da
strati e strati di lotte, di paure, di controlli, di rabbia e di risentimento. Avendolo sepolto così
profondamente, nessuno dei due ha più voglia di dissotterrarlo e la relazione karmica resta tale,
sino ad una purificazione (che richiede il prendere consapevolezza) di uno dei due o di ambedue
i componenti della coppia.
Ma avviene anche qualcos’altro: dopo una serie di relazioni di coppia dove l’amore è stato
seppellito fino al punto da non riconoscerlo più o da scambiarlo per ciò che non è (un palliativo
alla solitudine, sesso, bisogno), avviene che ci si «sveglia». In effetti avviene sempre che la
«sveglia» giunga quando l’amore ha bisogno di uscire fuori, quando ha bisogno di aria pulita,
quando deve tornare a galla. Quel tipo di sveglia però non viene sempre da noi stessi, spesso «ci
svegliano» e allora il tutto avviene con dolore o dopo un dolore, un’ennesima relazione «finita
male», un «amore non corrisposto», un «abbandono».
In quei momenti «ci svegliamo» e cominciamo a farci domande, questo è il primo passo verso
la consapevolezza. Da quel momento in poi camminiamo verso la salvezza, verso la volontà di
riconoscere l’amore.
Quando una persona riconosce che ciò che ha provato finora era solo un surrogato dell’amore
e che l’Amore dev’essere qualcosa di mille volte più bello e più intenso, allora comincia la
ricerca di questo amore e capisce che non vuole e non può più accontentarsi di altro. Inizia
contemporaneamente una ricerca di amore in se stessa; comincia a guardarsi dentro e a scoprire
che in fondo, nella cantina, impolverato, sporco, rotto, inutilizzato, c’è un sentimento che può
essere ripulito, può essere utilizzato, può essere rimesso a nuovo. E questo sentimento è magico:
quando lo si tira fuori si espande ed è incontenibile. Scopre così che più ne tira fuori e più ne
riproduce, che più ne dà e più ne arriva. E allora, solo allora, comprende che cos’è l’Amore. E
viene pervasa da uno stato di pace e di allegria, che nessuno potrà mai offuscare, e comprende
che l’amore è sempre stato lì ed ora che lo ha riconosciuto comprende che ne ha in quantità e
che in nessun caso una relazione può essere esclusiva.
Comprende che è impossibile «amare di più», che il sentimento d’amore è come l’oceano, che
non c’è più acqua a destra o più acqua a sinistra; che ogni goccia fa parte di quel tutto che si
chiama oceano; che è stato «sciocco» pensare di amare di più un marito, una moglie o un figlio.
In amore il «di più» non può esistere. L’amore è infinito, l’amore è totale, l’amore è assoluto. E
quanto più ne dai, tanto più ne produci. L’amore non si perde, l’amore non si conquista, l’amore
non si cerca. L’Amore solo si può ri-conoscerlo.
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E quando l’amore si sia riconosciuto, si sarà riconosciuto il «piano» che avevamo deciso di
svolgere su questa Terra, si sarà compreso il nostro vero Essere, si capirà l’importanza di sanare
le nostre relazioni, si potrà quindi volgere lo sguardo verso l’anima gemella. E a quel punto già
si sarà compreso, totalmente o almeno in parte, lo scopo di entrambi e si potrà agire e aiutare gli
altri a «ritrovare» al loro interno ciò che è sempre stato lì.
Facciamo quindi attenzione a chiamare «amore» il nostro potere personale. Cerchiamo sin da
ora di evitare dubbi, confusioni e interpretazioni errate, questo ci aiuterà a svegliarci da soli. Vi
aiuteremo in questo percorso con le schede riguardanti questa sezione.
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4.2. L’Accettazione
Ecco qui un altro punto dolente delle relazioni: l’accettazione. Se pensate al termine in sé
comprendete che accettare vuol dire «accogliere», «portare in sé», «fare proprio». Ciò che si
accoglie e che diventa parte di noi è qualcosa che noi smettiamo di giudicare. Non possiamo
certo giudicare il nostro sangue o le nostre ossa, fanno parte di noi. Possiamo dire che magari
non svolgono bene il loro lavoro – se ci dolgono o se hanno qualche problema – ma non
possiamo non accettarli. Ebbene lo stesso vale per un’altra persona o per una situazione.
Esaminiamo una cosa alla volta. Cominciamo dall’accettare una situazione, un fatto, un
avvenimento. Se ricordiamo che siamo sulla Terra per svolgere un piano e che ogni
avvenimento che ci accade non è casuale allora, ovviamente, non solo accetteremo il fatto di per
sé, ma saremo grati che sia avvenuto perché partiremo dal punto di vista che se è avvenuto è per
portarci un insegnamento. Dato che è proprio per ricevere «quel preciso» insegnamento che
stiamo frequentando questa data «classe» di studi, sarebbe sciocco non accettarlo. È un po’
come andare a scuola e dire che «non accettiamo» l’insegnamento della lingua italiana o della
matematica o altro. Possiamo dire che non è confacente alle nostre attitudini, che l’insegnante
non ci soddisfa, che non abbiamo studiato abbastanza da comprenderlo, ma non possiamo «non
accettarlo», infatti se andiamo a scuola è per imparare e sarebbe sciocco non volere imparare.
Vediamo ora lo stesso concetto applicato alle relazioni. Quando incontriamo una persona
lungo il nostro cammino spesso diciamo «non riesco ad accettarla», «non la sopporto», «non mi
piace», emettendo tutta una serie di giudizi, e quindi esercitando il nostro potere di controllo
sulla decisione di scelta e di tolleranza o addirittura lottando, attaccando per fare prevalere il
potere sulla mente di un altro. In base a cosa emettiamo questi giudizi? Li emettiamo in base
all’idea che si debba o meno accettare qualcuno.
Una persona non la si deve accettare. Una persona che percorre con noi, per un motivo o
l’altro una parte di strada della nostra vita è semplicemente un membro della nostra stessa
famiglia. Un padre o una madre o un fratello non lo si può accettare, lo si può amare o si può
nasconderci l’amore che proviamo si può approvarne o meno un comportamento, ma non lo si
accetta, fa semplicemente parte della nostra vita e come tale calpesta insieme a noi questa Terra
e come noi svolge un suo compito ben definito.
Noi ci poniamo il quesito di accettare o non accettare qualcuno quando semplicemente non
vediamo l’altro come un compagno di studi, come un membro della famiglia umana, come un
essere che come noi è santo.
Nelle relazioni di coppia cosa avviene riguardo all’accettazione? Avviene che, come
dicevamo nel capitolo precedente, quando un uomo e una donna si innamorano, e cioè quando
riconoscono il sentimento dell’amore, provano accettazione incondizionata verso l’altro.
Provano, anche se solo per un periodo, l’unione. Nell’accettare l’altro lo fanno parte di se stessi,
lo integrano in loro stessi; fino al punto da non vederne né difetti né errori. In quella fase
idilliaca non giudicano, si limitano ad adorare l’altro e a vederne solo la parte divina. Poi come
abbiamo detto, arriva il momento del risanamento karmico, e a quel punto si scopre che l’altro
dev’essere accettato. E stranamente si scopre che non lo si può accettare; perché i suoi difetti
sono insopportabili, perché è semplicemente diverso da noi, o meglio, diverso da come ci
aspettavamo che dovesse essere. E si inizia l’opera di cambiamento del partner. È un’opera
lenta, progressiva, di imposizione del nostro potere sull’altro: lo si vuole modellare come
piacerebbe a noi, lo si vuole cambiare a nostra «immagine e somiglianza». Ma qual è la «nostra
immagine e somiglianza»? Certamente non dev’essere un’immagine d’Amore o non si sarebbe
neanche iniziata un’opera di cambiamento della personalità altrui. A questo punto si è stabilita
quella che si può con ragione definire una separazione e come tale per sanare la breccia
occorrerebbe un’opera di consapevolezza e di azione volontaria.
Vediamo invece cosa avviene quando in una coppia karmica c’è accettazione; può avvenire
che la coppia lavori consapevolmente al risanamento della relazione che sta vivendo, sebbene
essa sia una relazione karmica. Ciò può avvenire da parte di un solo partner o da parte di
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ambedue. Se avviene da parte di un solo partner si avrà l’accettazione della persona come tale,
anche se magari non si accetterà il comportamento e non accettandone il comportamento si
deciderà che la relazione deve interrompersi. In questo caso la relazione si interromperà, ma il
partner che ha accettato l’altro come parte integrante della sua famiglia umana, avrà svolto il
suo compito karmico e sarà libero da quel legame specifico, avrà imparato quella lezione e potrà
dirigersi verso un’altra relazione angelica. Se questo lavoro viene svolto da entrambi i partner,
ancora meglio, ambedue non avranno più tra di loro legami karmici ed ambedue saranno liberi.
C’è ancora un altro caso ed è quello di un incontro tra anime gemelle. In questo caso
l’accettazione di entrambi i partner l’uno verso l’altro avviene immediatamente. In caso di
relazione tra anime gemelle non c’è «passione», quindi lo stato di amore che esiste tra i due è
uno stato di amore che è «venuto fuori» da ambedue. Ora non resta loro che spolverarlo,
ripulirlo, renderlo brillante e quindi estenderlo. I due partner di una relazione di anime gemelle
si accettano immediatamente e proseguono in questo stato sempre. Hanno compreso che le loro
diversità sono importanti e che solo grazie a quelle diversità loro formano un «tutto». Non si
«preoccupano» di cambiare l’altro perché riconoscono che l’altro è già perfetto così com’è e che
ciò che devono fare insieme è aiutarsi a sviluppare le proprie doti individuali. L’accettazione è
completa su tutti i campi, sia del carattere, sia del comportamento. Hanno riconosciuto che
l’altro è una parte di loro stessi e non li sfiora neanche l’idea di non potere accettare l’altro,
come non potrebbe sfiorarli l’idea di non potere accettare l’aria che respirano o il sole o il cielo.
L’altro è semplicemente parte di questo Tutto e come tale è il benvenuto.
Facciamo quindi attenzione a quando ci poniamo il quesito di «accettare» o «non accettare»
qualcuno, ricordiamo che non è che non lo si debba fare, ma che è impossibile farlo.
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4.3. Il Rispetto
Va da sé che il rispetto è essenziale in ogni tipo di relazione, sia essa con persone, cose o
animali. Se non si rispetta l’ambiente in cui si vive si produrrà presto un mondo invivibile, e se
non si rispetta la natura si produrranno catastrofi ecologiche. Il mancato rispetto di alcune specie
animali come ben sappiamo, ha portato alla distruzione di queste.
Ma in questo ambito specifico ci occuperemo del rispetto nella coppia, quindi il rispetto tra
due individui che hanno volontariamente deciso di percorrere insieme un periodo della loro vita
o tutta la loro vita; questo naturalmente non cambia assolutamente il concetto. E il concetto non
cambia neanche se si tratta di coppia che sta lavorando ad un risanamento karmico o di coppia di
anime gemelle.
Quando due individui stanno consapevolmente svolgendo un’azione comune e hanno deciso
di svolgerla insieme, hanno bisogno di stabilire insieme che cosa intendono ambedue per
«rispetto». Purtroppo nella confusione che si è venuta a creare al giorno d’oggi su certe parole o
su certi atti, anche il «rispetto» tende ad essere travisato e inteso impropriamente, senza magari
che ci si sia mai soffermati a riflettere su ciò che «rispetto» implica e significa. Persone diverse
possono quindi avere idee molto diverse circa il rispetto. In alcune coppie vige l’abitudine
«insana» di rispettarsi dandosi scherzosi appellativi; nonostante ciò pensano di continuare a
rispettarsi. In altri casi la mancanza di sincerità o di lealtà non viene considerata rilevante
quando si ottemperano altri doveri, quali ad esempio lavorare, non darsi a bagordi o pensare
all’amministrazione della casa. Si pensa anche che l’ignorare le esigenze dell’altro non
ascoltandolo o ignorandolo non sia indice di mancanza di rispetto. E poi quando la situazione
diventa insostenibile, perché il rispetto è sempre mancato, allora si parla di «dignità» offesa e
magari si pensa di correre ai ripari.
Allora forse è meglio chiarire che cos’è il rispetto. Il rispetto è vedere l’altro come una parte
di noi stessi, è la frase «non fare agli altri…». Se a voi non piace essere insultati, cosa vi fa
pensare che possa piacere al vostro compagno/a? Ebbene, rispetto è non usare mai, in nessuna
occasione e per nessun motivo termini offensivi nei confronti del vostro partner. Il rispetto è,
ancora, ascoltare l’altro con attenzione, è provare stima per ciò che l’altro dice o pensa e
dimostrarlo facendo attenzione alle sue parole, alle sue esigenze, ai suoi bisogni. Il rispetto è
apprezzare la persona che sta con noi, non perché sia una persona «speciale», ma per il semplice
fatto che è una persona. Il rispetto della «persona» – usato come termine generale per definire un
essere umano – è alla base del saper vivere in relazione.
Certamente è facile notare i casi eclatanti di mancanza di rispetto dell’essere umano, i casi di
torture, soprusi, guerre, ecc., ma quante volte tali casi si possono svolgere anche tra le mura
domestiche? Allora è bene chiarire immediatamente con la persona che si accinge a diventare il
vostro partner cosa ambedue intendete per rispetto reciproco e non mediare su questo concetto,
che è la base anche del nostro amore per noi stessi. Noi meritiamo rispetto, è bene ricordarlo in
ogni istante e in ogni momento. Una «scenata» di qualunque genere essa sia, gelosia, rabbia,
stanchezza, ecc. è una mancanza di rispetto per la sensibilità e per l’amor proprio della persona a
cui viene rivolta. Non ci sono mai, diciamo mai, giustificazioni. L’altro non è una nostra
proprietà, è un essere libero e così siamo noi. Basterebbe ricordare questo per provare a
comprendere il vero significato del rispetto. Un’unione karmica avrà sicuramente delle emozioni
forti o meno forti da sanare, ma è bene tenere presente che (in stato di consapevolezza) non si
può sanare nulla se non si parte da una base di considerazione dell’altra persona, quindi di
rispetto della sua personalità, del suo Essere più profondo, della sua sensibilità.
Non esistono gradi di rispetto, e personalmente pensiamo che non sia possibile distinguere il
rispetto in gradi diversi. Pensiamo che sia molto importante usare alcuni accorgimenti base
riguardo a tale «impegno», quali:
• non alzare mai la voce (per nessun motivo);
• non gridare (non è mai necessario);
• non insultare (mai);
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• non abusare fisicamente di un’altra persona (mai);
• ascoltare con attenzione (sempre);
• essere sensibili ed intuitivi verso le esigenze dell’altro (sempre);
• essere attenti e coscienti di ciò che si fa (sempre);
• dove sorgano dubbi utilizzare la frase: «Non fare agli altri…».
Una coppia che è consapevole, e che non prende l’impegno di rispettare le poche regole di cui
sopra, non potrà sanare il suo karma e con molta probabilità ne creerà dell’altro.
A volte ci viene detto che ci sono casi in cui «perdere la pazienza» o «perdere le staffe» è
giustificato, che è l’altro ad offenderci, e in fondo noi ci stiamo solo difendendo. Ebbene,
quando ci sentiamo offesi, ma vogliamo mantenere l’impegno preso, potremo con l’attenzione e
con la consapevolezza riportare noi stessi e l’altro alla ragione e non cadere quindi in situazioni
di mancanza di rispetto che produrrebbero ulteriori rancori e ulteriore karma.
Chiunque stia lavorando ad un percorso di crescita personale consapevole non può evitare di
rendersi conto di quando non mantiene l’impegno preso riguardo all’accettazione e alla
tolleranza verso il partner. È impossibile non accorgersi, e quindi non porre rimedio per tempo a
qualunque mancanza in tal senso. In questo libro vi aiuteremo a lavorare sul vero concetto del
rispetto e a riconoscere quando in voi è carente, vuoi per situazioni educative, vuoi per
situazioni caratteriali. Ricordiamo a tal proposito che qualunque situazione che ci si presenti
nella vita può essere modificata dal nostro atteggiamento. E il nostro atteggiamento può essere
modificato dalla nostra consapevolezza. Uniremo allora la consapevolezza alla volontà e
creeremo un’azione volontaria per migliorarci e per aprirci al rispetto, che non può non essere
parte essenziale dell’amore completo.
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4.4. La Fedeltà e la Fiducia
Fedeltà e fiducia sono due termini apparentemente diversi ma che nel contesto di coppia
hanno la stessa valenza. Vediamo perché: la fedeltà è collegata al concetto che due partner siano
uniti e quindi su questa base mantengano insieme un impegno di fedeltà reciproca. Ma cosa
intendiamo con «fedeltà»?. Normalmente, per «fedeltà» nella coppia si intende l’osservanza di
un insieme di condizioni quali, ad esempio: «non avere rapporti sessuali con un’altra persona
che non sia il partner», poi, allargando il concetto, si può aggiungere che essere fedeli implica
anche non «pensare» ad un’altra persona che non sia il partner in termini di desiderio sessuale
e/o «romantico»; ancora, diciamo che quando si è fedeli non si frequentano altre persone
all’insaputa del compagno, oppure che se si è fedeli si rimane vicino all’altro qualunque cosa
l’altro faccia ecc.
Ebbene il concetto di fedeltà è anche questo, ma è molto di più. Fedeltà è un concetto che
implica sia la fede che la volontà che l’azione: fede che la persona con la quale abbiamo deciso
di formare una coppia sia una persona con la quale abbiamo qualcosa da fare; volontà di farla;
azione: la si fa.
Se, mentre siamo impegnati ad esempio a friggere le patate, ci chiamano, è probabile che le
patate si brucino se noi, invece di fare attenzione a ciò che stiamo facendo, distogliamo
l’attenzione e ci rivolgiamo ad altre cose. Questo è un esempio scherzoso, ma speriamo che
renda l’idea. La fedeltà è importante perché se abbiamo un compito da svolgere o un karma da
sanare non possiamo voltarci a guardare da un’altra parte o, nella migliore delle ipotesi non
saneremo il karma e nella peggiore ne creeremo di altro magari con altre persone coinvolte.
Tutto ciò richiede ancora una volta consapevolezza e attenzione.
Se «improvvisamente» una persona diversa dal nostro partner ci fa «girare la testa», sia che
con questa persona si intrattengano rapporti sessuali, sia che per motivi di correttezza o di paura
non lo si faccia, ebbene il risultato non cambia. Il nostro pensiero è in uno stato di «infedeltà», e
quindi… le patate si bruciano. Direte che è una cosa che «non si può governare» o che «non
siamo noi a decidere», che semplicemente avviene. Non è così, non avviene mai nulla che non
sia scelto dalla nostra mente, nulla che non ci conduca volontariamente a determinate azioni,
nulla che sia indipendente dalla nostra responsabilità. Quindi anche la fedeltà non è altro che
una scelta. E quando si sceglie di non essere fedeli si sceglie per la strada che difficilmente porta
ad agire consapevolmente e soprattutto non porta a sanare i rapporti karmici. Non ne stiamo
facendo una questione morale, ma una questione spirituale.
Sulla base della fedeltà poggia anche il rispetto, sia del nostro partner, sia di noi stessi, sia
della terza persona coinvolta. Inoltre uno stato di infedeltà porta a due inevitabili conseguenze:
la prima è il senso di colpa, che conduce inevitabilmente alla punizione; la seconda è la
menzogna, quella che raccontiamo a noi stessi e poi all’altro partner e spesso anche alla terza
persona coinvolta con noi. Il senso di colpa porta al sentimento di colpevolezza che possiamo
decidere di provare noi stessi o di «scaricare» sul nostro partner, quale «colpevole» di averci
portato allo stato di infedeltà. Ciò causa gravi situazioni karmiche che si aggiungono a quelle
precedenti creando un stato di confusione. La menzogna conduce anch’essa a creare ulteriore
karma e a creare ulteriore confusione nel nostro stato. Ambedue quindi non sono auspicabili in
nessun caso.
È bene ricordare che un rapporto karmico può terminare: non c’è necessità, una volta che sia
stato sanato, che prosegua come relazione di coppia quindi, una volta sanato, i due partner sono
nuovamente liberi di ricreare nuove relazioni, siano esse karmiche o meno. In tal caso non
hanno bisogno di situazioni di infedeltà.
Per quanto riguarda la fiducia, essa va di pari passo con la fedeltà. Quando due persone si
impegnano a percorrere insieme un pezzo di strada o tutta la strada, è essenziale che ambedue
siano certi che anche l’altro camminerà al loro fianco e che non decida di abbandonarli alla
prima curva, per seguire magari un viottolo laterale. Questo perché se percorrono insieme la
strada possono aiutarsi in caso di salite, discese, di strada liscia o sdrucciolevole; possono
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comunque sempre appoggiarsi l’uno all’altro; e anche perché sarebbe sciocco dire di voler
arrivare ad una meta insieme e poi nascondersi per fare andare avanti l’altro da solo e noi andare
avanti per conto nostro.
Che cosa avviene quando non c’è né fiducia, né fedeltà in una coppia? Avviene che la coppia
si scioglierà a meno che entrambi i partner prendano consapevolezza. Solo in questo caso
potrebbero considerare l’avvenimento in maniera distaccata e costruttiva.
Spesso ci sono situazioni di profonda gelosia, di sfiducia, di paura che il partner ci abbandoni
per un altro/altra migliore di noi che ci fanno vivere male, viviamo nel dubbio e soffriamo. La
sofferenza spesso ci «sveglia» e in quel momento ci rendiamo conto che la nostra gelosia è un
frutto della nostra mente e del nostro senso di colpa o della nostra paura di affrontare con serietà
e con impegno la relazione.
Se sono gli altri a «farci svegliare» avviene lo stesso, solo che questo tipo di risveglio è
ancora più traumatico per noi e spesso ci occorre ancora più tempo per uscire dall’ingorgo che
noi stessi abbiamo creato. In quanto, in tal caso, spesso prima di prendere veramente coscienza,
passiamo ancora dalla fase delle «ripicche» e della «vendetta», accumulando così karma che poi
ci sarà sempre più difficile «smaltire».
Ricordiamo che la fiducia dipende, come l’accettazione e come il rispetto, dalla fede. Quanta
fede abbiamo in noi? Quanta fede abbiamo nell’altro in quanto essere umano «uguale a noi»?
Quando si ha fede non si ha bisogno di «prove», la fede è un dono, possiamo accettarlo o no, ma
è solo un dono. E la fiducia è un dono che voi offrite al vostro partner, mentre la fedeltà è un
dono che voi fate a voi stessi. Impegnandovi ad essere fedeli, vi impegnate a godere al massimo
di ciò che avete, vi impegnate completamente nel vostro compito, senza permettere che nessuno
vi distolga da esso fino a che non lo avete terminato.
Immaginate di dover fare un lavoro impegnativo che vi richiede tempo e dedizione: vi
piacerebbe che il telefono suonasse in continuazione? Vi piacerebbe che la vostra mente fosse
distolta, proprio quando state facendo dei calcoli, dal pensiero che dovete andare a fare la spesa
o che avete lasciato la porta di casa aperta? Non riuscireste a svolgere bene il vostro lavoro, ne
sareste contrariato e, sempre che ne abbiate la possibilità, dovreste svolgerlo nuovamente o
ricominciarlo da capo il giorno dopo, perdendo così ulteriore tempo e concentrazione.
Volete impegnarvi seriamente e svolgere il vostro «lavoro» di coppia? Chiedetevi questo, sia
che siate in una relazione, sia che la dobbiate intraprendere. Sarà interessante osservare che
risposta vi siete dati ed entrare, anche in questo caso, in consapevolezza, in volontà ed in azione;
ma non dimenticate la fede.
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4.5. L’Impegno totale
Abbiamo evidenziato già più volte durante il corso di questo libro come sia importante
dedicarsi con attenzione e quindi con consapevolezza allo svolgimento di un compito o di
un’azione. Abbiamo altresì detto che ogni azione crea karma, e quindi è molto importante porre
sempre la massima attenzione a come trattiamo una cosa, un animale, una relazione.
Rientriamo, dopo questa premessa generale, nell’ambito della relazione di coppia e parliamo
dell’impegno. Quando due persone decidono di iniziare una relazione, è bene che prendano in
seria considerazione l’impegno che intendono porre in essa. Non è possibile amarsi «part-time»,
non è possibile convivere «part-time», non è possibile sposarsi «part-time».
Ci fa piacere sottolineare che quando ci si avvicina ad un’altra persona con l’intento di creare
una relazione di coppia è bene farlo sempre in stato di chiarezza e di consapevolezza. Per
chiarezza intendiamo «avere chiaro cosa si intende dare all’altro», più di quanto non ci si
aspetti dall’altro, perché questo è il solo modo per essere realisti e chiari con noi stessi e per
abbandonare le illusioni. Se, per esempio, incontrando la persona che ci piace ci diciamo che
siamo disposti a conoscerla bene, a vederla come una parte dell’universo e ad ascoltarla,
abbiamo già chiarito a noi stessi le intenzioni che abbiamo verso quel tipo di rapporto. Al
contrario se ci diciamo che non siamo disposti ad ascoltare perché abbiamo noi bisogno di
essere ascoltati, che non siamo disposti ad essere fedeli perché noi nel passato abbiamo subito
infedeltà, che non siamo disposti a vederla come un essere parte dell’universo, ma solo come
oggetto di desiderio e mezzo di compagnia, allora sarebbe meglio cercare di restare un po’ soli
con noi stessi, cercare la nostra vera strada e poi, solo quando avremo in noi la chiarezza e la
dedizione necessaria per dare, solo allora potremo tornare a stabilire una nuova relazione di
coppia.
Nel caso in cui siamo chiari con noi stessi e decidiamo che siamo disposti a dare e che siamo
disposti veramente a non aspettarci nulla in cambio (solo in questo caso si può parlare di
relazione d’amore), ebbene, se anche l’altro è disposto a condividere con noi questa chiarezza,
possiamo ambedue impegnarci.
Ma come fa l’altro a sapere che noi abbiamo fatto questo «lavoro» interiore? Come fa a capire
che cosa noi veramente vogliamo e come fa a sapere se può condividerlo? A meno che non
riesca a «leggerci dentro», in effetti non può sapere le nostre intenzioni, quindi occorre renderle
note al nostro partner. Perciò non esitiamo a chiarire immediatamente con il partner le nostre
idee e il nostro desiderio di impegno nella relazione.
Una relazione di coppia nella quale sia stato preso un impegno a metà – del tipo: «vediamoci
solo un paio di volte alla settimana», oppure «conviviamo, perché il matrimonio non si usa più»
o «perché mi fa paura» – non ha reali possibilità di essere una relazione d’amore, e in queste
condizioni sarà anche difficile sanare il karma che le corrisponde.
Una relazione, per essere completa, ha bisogno dell’impegno totale da parte di ambedue i
componenti, e sottolineiamo «ambedue». Non è possibile che si impegni solo un membro della
coppia e l’altro si disimpegni. Ma cosa vuol dire impegno? Vuol dire completezza, vuol dire
totalità, vuol dire accettare che l’altro sia «uno» con noi e, per quanto ne sappiamo, per sempre.
Ecco perché il matrimonio in molte religioni viene definito «indissolubile» e ancora viene usata
la frase «Ciò che Dio unisce, uomo non separi». A questo proposito giova considerare che anche
in caso di relazioni di coppia karmiche è bene impegnarsi totalmente e con tutti noi stessi: anima
e corpo, dedicando tutti i nostri sforzi e tutta la nostra volontà di amore all’altro, affinché tutto si
svolga secondo la giusta Legge.
Non c’è alcun motivo reale e sano perché una relazione di coppia non debba essere vissuta
con impegno totale da ambedue i componenti. Le uniche remore che potrebbero addurre l’uno o
l’altro partner sarebbero di ordine di disordine. Infatti solo in caso di disordine mentale e
corporeo, solo in caso di disequilibrio emotivo potrebbero provare sensazioni quali la «paura» il
«distacco», la «sfiducia». Come abbiamo già consigliato, in simili casi è improbabile che si
possa vivere una relazione serena e ottemperare al suo scopo, quindi sarebbe prima necessaria
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una purificazione e poi, una volta pronti, si potrebbe dare il via all’impegno totale nella
relazione scelta.
Cosa avviene in caso che solo uno dei due voglia impegnarsi e l’altro no? Che non si deve
creare una relazione di coppia. La si sani, la si renda angelica, ma non la si porti avanti come
relazione di coppia.
Solo nell’impegno si può pervenire ad una condizione di pace e di serenità con noi stessi e
con l’altro. È bene però ricordare che è essenziale, anche in questo caso, la consapevolezza di
ciò che si sta facendo. In caso di mancanza di consapevolezza, con molta probabilità prima o poi
si verrà «svegliati».
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4.6. Il Servizio
Siamo arrivati al punto chiave, alla somma finale di un’unione di coppia tra anime gemelle: il
servizio. «Servizio» sta ad indicare il compito che la coppia deve svolgere in questa vita una
volta che si è riconosciuta come coppia di anime gemelle. Perché, «una volta che si è
riconosciuta»? Perché prima non le sarà possibile essere cosciente di tutto il lavoro karmico che
deve fare per purificarsi, e prima non avrà realizzato che l’incontro con il compagno di tutta
l’eternità è stato voluto e programmato al fine di condurre a termine «insieme» un compito.
Una volta che i due partner abbiano accettato la loro unità, verrà loro inevitabile rivolgersi
all’esterno, lo sentiranno come un bisogno impellente. Quasi quel «fuoco passionale» che non
avevano tempo di provare nel loro rapporto, perché li avrebbe distolti e avrebbe loro preso le
energie necessarie al loro vero scopo. Quindi questa necessità di volgersi all’esterno farà sì che
entrambi (ma ricordiamo che sono due solo in quanto corpi) vengano condotti dove è necessario
il loro servizio. Sarà impossibile che non se ne accorgano, ma sarà possibile che si rifiutino di
compierlo; anche se coppia di anime gemelle, anche se condotti a vedere dove e come agire,
possono esercitare il loro libero arbitrio e rifiutarsi di fare ciò che è stato loro proposto. In tal
caso il loro compito verrà posposto e ciò causerà ad entrambi nuovi karma e quindi nuove azioni
da svolgere.
In che cosa consiste il «servizio»? Il primo servizio, apparentemente il più facile è quello
dell’educazione di figli. Diciamo apparentemente, perché viene dato per scontato che due
persone che formano una coppia la formino per procreare. Ma il servizio che si intende nel caso
di questa procreazione è un servizio diverso. Abbiamo già accennato al fatto che in caso di
coppie di anime gemelle che educano dei figli, questa educazione dovrà avere delle basi
coscienti e indirizzate ad evolvere l’anima che ha scelto loro come genitori. Può avvenire anche
un caso in cui il servizio di educazione avvenga con una coppia che decide di adottare un
bambino o con una coppia che si trova ad educare figli solo di uno dei due partner. Il servizio,
anche in questi casi non cambia. Il loro compito sarà sempre quello di dare un indirizzo
spirituale ai bambini, un indirizzo di comportamento savio e sano. Sarà bene che spieghino ai
bambini, e quindi agli adolescenti, l’importanza di sanare i karma, l’importanza della
purificazione, della creazione di relazioni angeliche e sanate. Questo è un compito molto
importante, perché da questo servizio nascerà e si svilupperà la società futura e ci sembra molto
evidente l’importanza che questa società sia composta da persone sempre più coscienti,
consapevoli e alla ricerca di unità. Grazie all’educazione che impartiranno si potrà uscire dallo
stato di separazione, si potrà entrare nello stato di amore assoluto, perché i loro figli, tramite il
loro apporto, tramite la loro dedizione comprenderanno subito quale cammino intraprendere e a
loro volta indicheranno ad altri lo stesso cammino.
Un altro tipo di servizio che una coppia di anime gemelle può trovarsi a dover svolgere come
compito è quello di «diffusione». I due che prima di formare un unico non avevano magari mai
pensato di scrivere libri, di scrivere poesie, di scrivere canzoni, di avere successo, di diventare
propagatori di idee, attori, o altro, si trovano improvvisamente ad imboccare strade mai sognate
prima, o meglio, magari sognate ma che ritenevano impossibili da realizzare. Insieme possono
scoprire cure per malattie, possono creare comunità spirituali, energetiche o di preghiera. Tutto
ciò inspiegabilmente avviene dopo l’incontro. Ci si sente quasi pilotati, gli avvenimenti si
susseguono, si sciolgono situazioni che sembravano essere inamovibili, e tutto ciò che prima
scorreva su binari che si potevano definire «tranquilli» ora prende movimento, la vita diventa un
terremoto e ci si ritrova in breve dove non si pensava certo di poter giungere.
Perché avviene ciò? Perché, come abbiamo detto, la coppia di anime gemelle ha come scopo
il servizio, ma il servizio di cui si parla è un «servizio divino». I due, riconoscendosi, si sono
tacitamente «messi a disposizione» del Padre. E per Suo conto stanno cercando tutti i loro
fratelli dispersi per aiutarli a riprendere con loro la strada di ritorno a casa. Questo è il compito
principale di ogni coppia di anime gemelle, per questo viene dato loro il «ritorno in terra
all’Eden». La loro coppia, se se lo concedono, sarà una coppia di gioia, di amore, di felicità.
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Tutto ciò che viene loro richiesto è però di accettare i compiti che mano a mano verranno loro
richiesti. Saranno guidati, saranno aiutati, saranno però sempre, con consapevolezza, «al
servizio» e quindi alla «ricerca» dei loro fratelli.
Spesso viene loro chiesto un lavoro di diffusione, un lavoro in cui essi possano arrivare ad un
grande numero di persone, affinché siano in tanti ad ascoltare la Voce del Padre che loro non
fanno altro che amplificare. È come se quotidianamente girassero con un megafono in mano e
gridassero a tutti: «PER DI QUA!»
Abbiamo detto però che essi potrebbero rifiutarsi di «cercare» e di «servire». In tal caso
perché e che cosa sarebbe avvenuto tra di loro? Sarebbe avvenuto come se avessero preso una
grande quantità di merce in un grandissimo negozio, merce stupenda, con la quale poter vestirsi,
ornarsi, sfamarsi, merce che avrebbe potuto durare loro per tutta la vita e renderli assolutamente
felici, ma all’uscita avessero dimenticato di pagarla e, nello «scappare» per portarla via in un
sacco, la merce fosse caduta loro di mano e l’avessero persa completamente. Quindi sarebbero
rimasti con le mani vuote e con il senso di colpa per aver commesso un grave atto. Con tutta
facilità lui potrebbe incolpare lei di averlo convinto a fare il furto e lei potrebbe incolpare lui.
Distoglierebbero quindi l’attenzione dal fatto che avevano già tutto in mano e che sarebbe solo
bastato pagarlo (avevano i soldi), ma che per «bravata» o per dimostrare ognuno all’altro il
proprio potere non l’hanno fatto. Ed ora dovranno vivere con questo sentimento e scoprire come
riconquistare il primordiale senso di felicità che avevano assaporato con così tanta gioia.
Il «potere» è sempre in agguato e il lavoro di purificazione di una coppia di anime gemelle è
fondamentale per riuscire ad identificarlo e a vincerlo. Essi sono senz’altro in una posizione di
vantaggio rispetto ad una coppia karmica: tra loro non ci sono sentimenti forti, tra loro c’è
armonia, c’è sostegno, c’è complicità, c’è unione. Tuttavia stanno vivendo entrambi nel mondo
ed entrambi o uno solo di essi potrebbe avere ancora bisogno di purificarsi rispetto all’aspetto
materiale del mondo o rispetto alle altre relazioni (genitori, parenti, amici). In tal caso sarà
fondamentale l’aiuto del compagno, sarà fondamentale ascoltare la Voce che dice di
«abbandonarsi» al partner, di credere che lui è il nostro maestro. Così si inizierà ad ascoltare
meno il potere, che ci faceva credere di essere i soli depositari della verità, e questo ci fa sentire
uniti al nostro compagno e fa sì che insieme si possa finalmente vedere.
Occorre non dimenticare che quando una coppia di anime gemelle si incontra, è estremamente
facilitata in qualunque occasione: è facile che si riconosca, è facile che si ami subito totalmente
ed è facile per lei ottenere tutta l’energia necessaria per compiere qualunque tipo di lavoro
spirituale. Inoltre è facile che abbia voglia di compiere un lavoro spirituale, anche perché si è
riconosciuta proprio da quel punto di vista. Si sono riconosciuti gli spiriti, non i corpi. I due
compagni accetteranno l’unione sessuale, per procreare, per scambiarsi l’energia creativa, per
congiungere due diversi corpi affinché diventino uno, ma quando saranno realmente uno e lo
avranno totalmente riconosciuto, sublimeranno il sesso, in quanto non più necessario.
Alla luce di tutto ciò si comprende come a due persone alle quali è stato dato un «Eden in
terra», quindi una condizione di riconoscimento di uno stato primario, venga richiesto in cambio
un aiuto, quindi un servizio.
Nell’universo la Legge è dettata dalla Volontà del Padre ed è Volontà Sua che si ritorni tutti a
Lui. Nostro Padre non vuole più vederci soffrire, vuole per noi, come qualunque altro padre, la
gioia, la felicità. Questo è il nostro vero stato e a questo dobbiamo ritornare tutti.
Potreste immaginare che un padre abbia voglia e piacere di rivedere uno o due dei suoi figli e
non tutti, avendone tanti? O che una madre non desideri riabbracciare i suoi figli che non vede
da tanto tempo e che sa che stanno soffrendo molto?
Su questa Terra, così stupenda, dove ogni creazione è un miracolo, noi siamo nati «liberi» e
tali dobbiamo decidere di ritornare al Cielo, anche se potrebbe sembrarci strano che un Padre
come il nostro, così potente non ci riprenda Lui, non ci obblighi con la Sua volontà a tornare. Se
ci fermiamo un solo attimo a pensare comprendiamo la grandezza della Sua bontà e la grandezza
del Suo rispetto verso di noi. Noi abbiamo scelto di allontanarci, noi abbiamo dimenticato la
strada, noi ci siamo persi e perdendoci abbiamo dimenticato anche Lui, ma Lui ci ha sempre
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ricordati, Lui è sempre rimasto accanto a noi; anche quando non lo vedevamo più, anche quando
non lo sentivamo più. È rimasto lì, nel fragore assordante di altre voci, nella bolgia che abbiamo
creato, nella strada buia che abbiamo percorso e si è limitato a porgerci sempre la mano, a starci
vicino, senza limitare mai, in nessun momento la nostra libera scelta. Ci ha mandato aiutanti, ci
ha mandato indicazioni segnaletiche e ha sempre sperato che il rumore si calmasse un momento,
anche solo un momento, affinché potessimo nuovamente udire la Sua Voce che ci diceva: «Sono
ancora qui, vieni figlio, dammi la mano, torniamo a casa…».
Ecco perché ora siamo noi, anime gemelle ritrovate che abbiamo questo compito, insieme a
Lui che abbiamo finalmente udito, a dover chiamare i nostri fratelli, ad aiutarli e a tornare tutti
insieme verso la felicità.
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Capitolo 5. La felicità
Abbiamo parlato di consapevolezza e speriamo di essere stati chiari sul concetto di «sveglia».
Abbiamo parlato di volontà, di azione, di karma e quindi abbiamo affrontato tutto ciò che è
necessario fare o «vedere» affinché una coppia giunga a completare il suo cammino attraverso il
servizio. Abbiamo visto il «servizio» come l’atto finale dell’unione di una coppia di anime
gemelle.
Che cosa avviene, quando una coppia ha lavorato su tutti i punti che abbiamo trattato, quando
finalmente si è riconosciuta come coppia di anime gemelle e ha accettato di svolgere il suo
compito?
C’è ancora un’ultima fase, importante anch’essa, che consentirà alla coppia di raggiungere la
loro vera «dimora». Questa fase è la «felicità». Sarete certamente stupiti che la si definisca una
fase, sarete forse meravigliati che sia l’ultima da compiere prima del definitivo rientro, ma non è
poi così strano. Vediamo perché: la felicità è uno stato dell’essere così come l’amore, ma, così
come l’amore, ha bisogno di essere ritrovata e riconosciuta come già preesistente in noi. Quando
due persone formano una coppia di anime gemelle la felicità è già stata riscoperta o per lo meno
si è intravista la possibilità di viverla completamente. Manca solo una piccola cosa, determinata
anch’essa dal loro libero arbitrio: l’accettazione della felicità. Se il karma dei partner membri di
una coppia di anime gemelle non è stato purificato, essi non si sentiranno «degni» di vivere il
loro stato, si sentiranno non meritevoli e anche se avranno il frutto migliore e più profumato
sotto il naso, avranno timore a prenderlo, semplicemente perché non lo considereranno di loro
diritto.
Ecco perché la felicità è una fase, lo è in quanto «conquista», in quanto consapevolezza, in
quanto accettazione, in quanto condizione necessaria per riconoscere l’ultimo pezzo di strada,
l’ultimo passo oltre il quale oramai vi è l’arrivo.
La felicità si ottiene semplicemente vedendola, semplicemente accettando di lavorare insieme
all’altro alla totale purificazione di ogni aspettativa materiale, di ogni karma di azione irrisolto,
riconoscendola in ogni momento in cui si verifica una situazione di comprensione e una
situazione di scambio di amore allo stato puro verso un’altra persona, un altro fratello, verso gli
stessi partner della coppia.
La felicità è il più grande atto di consapevolezza, perché se ne ha paura, ancora di più che
dell’amore. Ci è stato insegnato sin da piccoli che «la felicità non è di questo mondo» e,
intendendo il mondo così come è ora, questo è vero, ma intendendo il mondo come un Paradiso
sulla Terra che noi stessi ora abbiamo benedetto, allora sì che la felicità ha un posto. Dove c’è
pace totale, dove l’armonia dei rapporti e delle relazioni regna sovrana, allora la felicità è lì che
sta di casa. Ed è impossibile non riconoscerla; forse è ancora possibile non accettarla, ma è
impossibile non riconoscerla.
Cerchiamo quindi di aiutarci in quest’ultimo passo avanti, cerchiamo di andare oltre tutte le
paure, di andare oltre ogni lotta e oltre ogni guerra; guardiamo a noi e al mondo con gli occhi
interiori, guardiamo dentro di noi con attenzione vedendo il nostro vero Essere e accettiamo
ogni momento di vera gioia che inevitabilmente si trasformerà in un momento di immenso
amore. I nostri stessi occhi si trasformeranno, le nostre braccia si apriranno in un abbraccio
infinito e la nostra bocca emetterà solo parole d’amore e di benvenuto per chiunque giunga sino
a noi.
Questa è la ricompensa che ci spetta per esserci riconosciuti, perché riconoscendo il nostro
vero Essere abbiamo riconosciuto tutti i nostri fratelli e abbiamo ritrovato la strada che fino ad
ora era rimasta nascosta dalla nebbia. Accettare la felicità porterà il dischiudersi della nebbia e
permetterà l’arrivo del sole che ci porterà finalmente a casa.
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In questa prima parte del libro abbiamo voluto affrontare con voi questa strada e percorrere
insieme gli insegnamenti utili per arrivare alla meta. Nella seconda parte del libro si
affronteranno nuovamente tutti i temi già visti al fine di proporre una esercitazione pratica atta a
percorrere la strada finora descritta. Immaginatelo come un allenamento al percorso di una
maratona o di un giro d’Italia. In questo caso la meta è il Cielo e ci arriveremo attraverso il giro
della Terra.
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PARTE II
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Introduzione alla seconda parte
Questa parte del libro vuole essere un manuale pratico per aiutarvi a ritrovare voi stessi e a
riconoscere i vostri rapporti di relazione, sanarli, renderli angelici e giungere all’incontro con la
vostra anima gemella. Vi aiuterà inoltre a purificare il vostro rapporto con la vostra anima
gemella fino ad arrivare ad essere consapevoli del servizio che dovrete svolgere insieme. Come
risultato e ricompensa finale di tutto questo lavoro c’è una meta molto ambita: la felicità.
Questa parte del libro è suddivisa in 64 schede. Per ogni scheda c’è un numero, il nome di una
sezione, un simbolo con una frase, e una meditazione. Le schede possono essere utilizzate ogni
qual volta si vuole un consiglio o un aiuto su un pensiero profondo sul quale meditare.
Gli esercizi che vi proponiamo in questa parte possono essere svolti da soli o in coppia.
Prima di intraprendere gli esercizi è bene che abbiate già letto la prima parte del testo, in
modo da comprendere con esattezza il tipo di lavoro che dovrete svolgere.
Il metodo di lavoro che vi consigliamo è il seguente:
• Tenete vicino a voi un quaderno e una biro.
• Aprite il libro alla scheda numero uno della prima sezione, leggete prima l’introduzione e poi
cominciate a lavorare sugli esercizi «base». Lavorate ad ogni scheda per uno o più giorni (vi
sarà spiegato per ogni sezione). Non cercate di fare gli esercizi delle schede seguenti prima di
aver svolto gli esercizi riguardanti le quattro schede della sezione alla quale state lavorando.
Non andate avanti fino a che non avete completato ogni sezione.
• In ogni caso, per ogni sezione vi verrà spiegato il metodo consigliato di lavoro.
• Gli esercizi richiederanno un po’ del vostro tempo e la vostra volontà, ma è necessario farli
così come vi stiamo suggerendo, perché sono stati studiati appositamente per aiutarvi a
cambiare il vostro modo di vedere le relazioni e a permettervi di riuscire ad avere relazioni
serene con tutti.
• Quando avrete terminato l’esercizio «base», aspettate il giorno dopo e fate l’esercizio di
«approfondimento» della stessa scheda e della stessa sezione. Questi esercizi vi aiuteranno ad
approfondire gli argomenti che avete trattato negli esercizi «base».
• Proseguite così fino ad aver eseguito tutti gli esercizi «base» e «approfondimento» di ogni
sezione. Ogni sezione di 4 schede noterete che ha un nome particolare, quindi sul quaderno
scriverete la data ogni volta che vi apprestate ad iniziare una sezione. Inoltre vi consigliamo
di prendere nota dei cambiamenti che si verificheranno nei vostri rapporti interpersonali
durante tutta la fase di svolgimento del lavoro.
• Quando avrete terminato il lavoro sulle prime sessanta schede, sarete pronti a prendere le
ultime quattro schede e a valutarle in tutto il loro contenuto e valore.
Questo «allenamento» ha vari fini, tra i quali: quello di rendervi possibile il riconoscere
quando un rapporto con una persona che state frequentando o che incontrate per la prima volta è
un rapporto karmico o è già il rapporto con la vostra anima gemella; quello di rendervi
consapevoli del vostro vero ruolo e del compito che avete scelto di compiere su questa terra;
quello di farvi riconoscere come un essere unito a tutti gli altri esseri che frequentano questo
pianeta; quello di permettervi di giungere ad amare senza condizioni e senza aspettative e, di
conseguenza, a concedervi di essere felici. Ricordate, la felicità e l’unica vostra eredità in questa
terra.
Su ogni scheda troverete una frase e una meditazione. Ambedue possono essere utilizzate, in
qualunque momento vogliate, per ricevere un’indicazione sulla vostra giornata o su un
determinato momento che state attraversando.
Quando avrete terminato per la prima volta il lavoro con le schede, probabilmente sentirete
ancora la voglia di approfondire qualche esercizio o di ricevere qualche consiglio dalle schede.
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Solo allora, potrete scegliere, a caso o volutamente, alcune schede (anche di sezioni diverse) e
rifare gli esercizi, magari insieme al vostro partner. Oppure potrete decidere di approfondire una
sezione particolare (vi consigliamo di lavorare su tutte e quattro le schede della sezione che
desiderate approfondire) e rifare tutti gli esercizi che la riguardano. Vi capiterà di avere reazioni
diverse dalla prima volta che avete eseguito quegli esercizi e vi sentirete molto più consapevoli e
molto più sereni di allora. Sarà utile a tal proposito andare a prendere il quaderno per esaminare
quali emozioni e quali ricordi avevate annotato la prima volta. Proseguite anche la seconda volta
ad annotare ogni sensazione ed ogni emozione che vi giunge; prendete nota di ogni attimo di
«illuminazione» e di ogni momento di conoscenza.
Desideriamo che questo libro vi segua come un piccolo manuale di aiuto, come il vostro
angelo compagno che in ogni momento potete interrogare.
Vi auguriamo di giungere all’incontro da voi programmato con la vostra anima gemella al più
presto, c’è molto bisogno di voi!
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Il rituale
Durante questo lavoro che vi accingete a compiere per operare una grande trasformazione in
voi stessi, verrete a contatto con la parte più profonda e divina della vostra esistenza. Lo scopo
del libro è quello di aiutarvi a rimettervi in contatto con voi stessi e con il vostro compagno di
tutta l’eternità. Ora vi chiediamo di osservare alcuni piccoli «rituali» prima di iniziare a lavorare
con noi e con il nostro angelo guida.
• Preparate un angolo della vostra casa in cui vi sentite a vostro agio.
• Mettetevi in condizione di non essere disturbati (staccate telefoni, cellulari, ecc.).
• Preparate un quaderno che utilizzerete solo per gli esercizi che vi proponiamo e sul quale
scriverete le vostre impressioni durante lo svolgimento dei lavori.
• Lavatevi le mani.
• Accendete una candela e/o un incenso.
• Se volete potete mettere una musica di sottofondo che non vi disturbi oppure (in alcuni
esercizi verrà richiesto) rimanere in completo silenzio.
• Cercate di indossare abiti comodi, che non abbiano cinture o collane che vi stringano.
• Prima di iniziare il lavoro recitate una breve preghiera, ad esempio la seguente:
«Angelo delle Relazioni, aiutami a ritrovare me
stesso/a,
a vedere amore in ogni essere
affinché il mio sguardo puro riconosca colui/colei
che, dai tempi dei tempi, ho scelto
per compiere insieme la Volontà del Padre divino.
Amen».
• Rimanete per almeno 5 minuti in silenzio con le mani poggiate al centro del vostro cuore, e
se in questi minuti vi giungessero messaggi, scriveteli sul vostro quaderno.
Iniziate a prendere la prima scheda della prima sezione e accingetevi a dedicare tutto il tempo
necessario a svolgere l’esercizio richiesto nella parte «base».
Farete questo rituale tutti i giorni, prima di iniziare il lavoro.
Lo scopo del rituale è purificare l’ambiente e di «centrare» la mente affinché sia ricettiva e
possa sintonizzarsi completamente e consapevolmente sul lavoro. Così facendo non sarete mai
soli durante questo percorso. Se in certi momenti vi sembrasse che ciò che vi si chiede sia
«troppo», ebbene, non preoccupatevi, seguite le indicazioni e fate i passi richiesti. Non siete mai
soli, ricordatelo, però sta a voi accettare l’Aiuto affidando i problemi nelle mani di Chi può
risolverli nel migliore dei modi.
Ricordate di scrivere sempre la data, ogni giorno, sul quaderno.
Buon lavoro!
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Sezione 1 – La Relazione
Introduzione
Questa prima sezione di lavoro fa riferimento al primo capitolo. Riassumiamo qui
brevemente alcuni dei concetti base e che cosa si intende per «Relazione». Utilizziamo la lettera
maiuscola ad indicare che il tipo di relazione che cercheremo di creare d’ora in avanti sarà un
tipo di relazione santa, nel significato di «sanata», «guarita», e in ogni relazione creeremo una
relazione angelica.
Il termine «santo», lo ricordiamo, sta ad indicare che per ogni relazione che ci troviamo a
condividere con un’altra persona opereremo, a livello cosciente, un’opera «risanatrice», ovvero
cercheremo di arrivare a concepire e a far sì che le nostre relazioni siano tutte basate su un
concetto di amore, di rispetto e di accettazione dell’altro.
Ne parliamo dapprima ad un livello generale (riferendoci ad ogni tipo di relazione), poi
cominceremo ad entrare nei dettagli e analizzeremo la relazione con noi stessi, quindi, nella
parte di lavoro più approfondita, esamineremo la relazione di coppia.
Ognuno di questi lavori che farete è basato sulla consapevolezza, sulla quale lavoreremo
direttamente e in modo molto approfondito.
Iniziate il lavoro da questa sezione, leggendo l’esercizio «base» della prima scheda – «La
Relazione» – e lavorate a questo esercizio un solo giorno (ricordate di scrivere la data di inizio
sul quaderno).
Il giorno dopo riprendete la stessa scheda della stessa sezione e lavorate all’esercizio di
«approfondimento». Ci raccomandiamo di non lavorare con più di una scheda al giorno.
Se per qualche motivo lasciate trascorrere uno o più giorni tra l’esercizio «base» e quello di
«approfondimento» non c’è alcun problema, potete sempre riprenderlo da dove lo avete
interrotto, i concetti degli esercizi base che avete svolto saranno comunque già entrati in voi e
poi, con l’approfondimento, li consoliderete.
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Scheda numero 1 - La Relazione - «L’elefante»
L’elefante simboleggia la vostra solidità, la vostra
accettazione del vostro corpo e della vostra personalità
terrena. È il simbolo della forza, della longevità,
dell’intelligenza e della fedeltà.
Cerca in te fratello la vera Forza
e comunicala a tutti i tuoi compagni.
Offri loro il sostegno del tuo Amore
e alleggerisci i loro pesi lungo la strada
che vi condurrà di ritorno a Casa.
Meditazione
Io stesso sono la prosperità, la ricchezza e la sicurezza.
Io stesso sono l’Amore infinito nel piano universale.
Accetto, riconosco e condivido i miei doni.
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delle 5 persone con le quali vuoi sanare la tua relazione e i 5 sentimenti che hai comunicato
durante tutto il giorno, associandoli ad ognuna di esse. Addormentati con pensieri d’amore.
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Scheda numero 2: La Relazione - «Il pesce»
Il pesce simboleggia l’abbondanza, la capacità di stare in
gruppo, l’immagine primordiale dell’acqua, l’archetipo
materno, la prima Relazione.
Ho scelto te Madre divina,
prima mia compagna in questa vita,
in te l’acqua che mi disseta,
in te la Fonte primordiale,
a te grazie!
Meditazione
Fermo nel divino silenzio, scorro lungo il fiume della
vita. Lascio ora che la mia vita, o Madre Acqua, fluisca
come Te, sacra e limpida fino a valle, per ricongiungerci
insieme con il Grande Mare.
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Scheda numero 3 - La Relazione - «Il Sole»
Il Sole simboleggia l’energia vitale, yang, maschile. Il
principio generatore. La forza, il calore, il fuoco
purificatore.
Fratello Sole espandi su di noi
il calore e l’abbraccio del tuo amore divino.
Meditazione
Padre, lascia che mi avvicini a te e concedimi il dono di
amarti come il mio Padre divino, di onorarti ed adorarti nel
Suo nome, che nel mio cuore oggi si unisce al tuo. Grazie.
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Scheda numero 4 - La relazione - «L’albero»
Simboleggia le radici, la sicurezza e la stabilità e la
solidità. Il contatto con la terra, la sua energia risanatrice,
l’accettazione della nostra incarnazione in questo corpo.
Madre divina della Natura, albero, fratello mio,
apri i tuoi rami e accogli la mia preghiera,
insegnami a consolidare le mie radici
e ad accettare che i miei «rami» possano estendersi
fino ad abbracciare tutto il mondo.
Meditazione
Apro gli occhi per vedere il cielo, la terra, gli alberi, gli
uccelli. Sento oggi il grande abbraccio dell’universo.
51
Sezione 2 – La relazione con noi stessi
Introduzione
In questa parte trattiamo la prima relazione d’amore: quella con noi stessi. Prima di poterci
donare all’amore e prima di accettare l’amore dobbiamo imparare ad amarci. Siamo la persona
con la quale trascorriamo più tempo insieme! Ogni parte di noi è permeata dell’amore divino di
nostro Padre, ogni parte di noi è santa ed innocente. Dobbiamo lavorare per riscoprire il nostro
vero Essere, in modo da concederci rispetto, accettazione e dignità. Il nostro corpo è
semplicemente il tempio del nostro spirito, accettiamo quindi la nostra vera bellezza e
portiamola alla luce.
Lavora con una scheda al giorno. Il primo giorno esegui l’esercizio «base» e il secondo
giorno l’esercizio «approfondimento». Alcuni esercizi di questa sezione ti si suggerisce di farli
in un giorno di festa, quindi decidi il piano di lavoro leggendo gli esercizi (senza svolgerli) in
anticipo, per poter programmare le tue giornate.
52
Scheda numero 5 – La relazione con noi stessi - «l’aquila»
L’aquila è il simbolo della grande liberazione, della
grandezza divina in noi e della scoperta della nostra libertà
interiore.
Spalanco le mie ali all’Immenso
e m’inoltro nella profondità
della mia anima.
Meditazione
Oggi apro le mie immense ali e volo libero, oltre ogni
limite, al di là del mio corpo, oltre il cielo e le stelle, oltre il
Sole e la Luna, al di là della materia fino al mio spirito
divino.
Meditazione
Il grande velo si è squarciato, la nuvola nera è stata
portata via dal vento; vedo oggi la Luce divina in me.
54
Scheda numero 7 – La relazione con noi stessi - «La corona»
Simbolo del «potere» costruito dall’uomo in antagonismo
a suo Padre.
Riconosco il Potere dello Spirito
e mi inchino alla sua immensa gloria.
Meditazione
Sento oggi il richiamo dell’Unico Potere; sento oggi la
forza del mio vero Essere; sento l’innocenza e la purezza
del mio amore.
55
Scheda numero 8 – La relazione con noi stessi - «La gazzella»
Simbolo della leggerezza dell’Essere che si accetta
incondizionatamente e gioisce della vita.
Il giubilo delle verdi distese infinite,
la leggerezza del mio vero Essere,
la gioia di essermi riconosciuto Tuo figlio.
Meditazione
Mi libero oggi da tutti i pesi del passato, riconosco solo
la mia eterna leggerezza e gioisco pienamente perché
finalmente «sono».
56
Sezione 3 – La Consapevolezza
Introduzione
La consapevolezza è la base di qualunque tipo di lavoro di crescita personale e/o spirituale.
Senza la condizione di attenzione non ti sarà possibile comprendere la necessità di un
cambiamento radicale nel tuo modo di pensare. La consapevolezza si apprende giorno dopo
giorno, prestando attenzione a ciò che fai e a come vivi. La consapevolezza è la base della
responsabilità. Quando acquisisci consapevolezza ti rendi responsabile, e non più vittima, della
tua vita, e finalmente scopri che siamo tutti liberi di scegliere la gioia o la sofferenza.
Fai un esercizio al giorno, anche se per alcuni ci vorranno diversi giorni, puoi scegliere di
eseguirli e contemporaneamente andare avanti con gli altri. Gli esercizi che richiedono più
giorni di lavoro sono quelli legati alle tue dipendenze, probabilmente proverai delle resistenze a
farli, ma ricorda che fino a che hai una dipendenza fisica e/o sensoriale non puoi realmente dirti
libero o consapevole delle tue scelte, infatti al tuo posto starà decidendo la tua mente. Ricorda
che la tua mente deve essere domata da te e non devi essere tu ad essere dominato/a da lei. Sta a
te comunque decidere di saltare o meno gli esercizi più difficili, ma se decidessi di non eseguirli
ora, ti consigliamo tra qualche tempo di ritornarvi sopra e di riprovare.
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Scheda numero 9 – La Consapevolezza - «Il cuore»
Simbolo dell’amore assoluto
Palpito all’unisono con il mondo.
Meditazione
Apro oggi tutti i cancelli che ho messo davanti al mio
cuore, sciolgo tutte le catene di paura alla quale l’ho tenuto
incatenato, libero ogni velo che lo occulta e mi impedisce di
gioire. Metto il mio cuore nelle Mani divine perché sia
purificato
58
Resto del corpo
• Se sei single: sfrega velocemente e dolcemente il resto del corpo, braccia, gambe, cosce,
petto, addome, schiena, glutei, collo, testa, (come se dovessi frizionare un olio per tutto il
corpo) e ripetiti: «Svegliati corpo mio all’amore divino: sii pronto e attento».
Se sei in coppia: sfrega velocemente e dolcemente il resto del corpo del tuo partner, braccia,
gambe, cosce, petto, addome, schiena, glutei, collo, testa, (come se dovessi frizionare un olio
per tutto il corpo) e digli: «Svegliati corpo all’amore divino: sii pronto e attento»
59
Scheda numero 10 – La Cconsapevolezza - «Il libro»
Simbolo terreno di conoscenza.
Mi inchino e accetto di osservare la Saggezza divina.
Non vedo altro che il Suo nome in ogni Parola.
Meditazione
Accetto la poesia di ogni istante della mia vita. Leggo
con gioia le parole d’Amore direttamente nel mio cuore e
mormoro tra me e me per tutto il giorno: «Pace, Amore,
Gioia in ogni dove».
60
• Prima di mangiare ripeti: «Ringrazio la Fonte infinita per il cibo santo che porterà
energia al mio corpo».
61
Scheda numero 11 – La Consapevolezza - «La mela»
Mezzo attraverso il quale si è perpetrato l’errore;
inganno, conoscenza e dolcezza
Mi sveglio alla Coscienza superiore
e finalmente scelgo di vedere
oltre le apparenze.
Meditazione
Che la mia Coscienza divina sia oggi risvegliata e che io
possa finalmente vedere oltre ogni apparenza ed oltre ogni
inganno della mia mente divisa. Possa io oggi unire la mia
mente a Dio.
62
• Se hai un partner: esegui (dopo aver compiuto la stessa pratica su di te) lo stesso esercizio ad
occhi chiusi accarezzando il suo viso, le orecchie, il collo e i capelli ripetendogli: «Sto
percependo la tua immagine divina», quindi scambiatevi.
Olfatto
• Puoi accendere un incenso o se vuoi puoi odorare un fiore fresco, o un profumo o ciò che
preferisci. Se ne hai la possibilità puoi andare in campagna o al mare e percepire con
attenzione gli odori della natura.
• Purché tu lo faccia con consapevolezza e attenzione, potresti anche percepire attentamente i
vari odori delle stanze o dei luoghi che visiterai oggi. Tieni il naso pronto in ogni occasione.
63
Scheda numero 12 – La Consapevolezza - «Il fungo»
Simbolo della terra, sicurezza e pericolo.
Offro tutti i miei dubbi e le mie incertezze
all’unica Fonte naturale che tutto vede
e riposo tranquillo e in pace.
Meditazione
Ogni goccia che cade sulla terra, ogni seme che
germoglia, ogni fiore che sboccia, testimoniano il Principio
unico di tutte le cose. Oggi prendo piena coscienza di fare
parte di questo Principio di Unità. Sono parte di un’Unità.
64
Topolino; …». Anche se ti sembrerà che ci voglia tempo, fallo con calma e non escludere
nulla di tutti i «beni materiali» che sai di possedere.
• Al termine della lista sottolinea quante di queste cose non utilizzi da almeno 6 mesi e quante
sono inutilizzate da anni.
• Prepara un pacco con tutte le cose che non utilizzi da almeno sei mesi/un anno e regalale.
Mentre prepari il pacco ripetiti la frase: «Sono consapevole che sto eliminando tutto il
passato dalla mia vita, per fare spazio al nuovo».
• Tra le cose che ancora utilizzi osserva quante sono quelle di cui pensi di «non potere fare a
meno» e chiediti con consapevolezza se «veramente» credi che la tua serenità, il tuo
benessere, la tua felicità dipendano dal possesso di queste cose.
• Chiediti cosa, tra le cose a cui «tieni», saresti disposto a regalare ad un estraneo, senza
averne in cambio alcuna gratificazione e senza sapere che cosa ne farà.
• Quando sei pronto al «distacco consapevole» regala (vedi punto precedente) quelle cose, e
mentre ti accingi a farlo ripeti: «L’unica cosa di cui ho bisogno per essere felice è la mia
fede; la ricchezza risiede in Dio, cercherò prima Lui e troverò ogni cos’altro in Lui».
65
Sezione 4 – La Volontà
Introduzione
Qui inizia la tua parte di lavoro «volontaria», la tua libera scelta. La volontà è la base di ogni
decisione, è la parte «attiva» della nostra mente che ci fa comprendere che siamo noi quelli che
guidiamo la macchina del nostro corpo e la nostra mente. Con la volontà iniziamo il nostro
cammino verso il cambiamento e verso il discernimento. Siamo finalmente liberi di scegliere e,
cosa più importante, decidiamo di farlo. Con la volontà impariamo a dominare i nostri sensi e a
gestirli con armonia ed equilibrio.
Comincia dal primo degli esercizi «base» di questa sezione e il giorno dopo fai l’esercizio di
approfondimento. Prosegui così per tutte le schede della sezione «Volontà».
66
Scheda numero 13 - La Volontà - «L’aquilone»
Simbolo di libertà di scelta. Il volo «costruito»
dall’uomo.
Voglio scegliere la libertà,
scelgo di vivere nella Sua legge
Meditazione
Voglio vedere, sentire, gustare, toccare odorare il mondo
in maniera diversa: scelgo di esercitare da oggi la mia
volontà unita alla Sua.
67
Scheda numero 14 - La Volontà - «Il serpente Kundalini»
Simbolo delle passioni dominate e sublimate.
La mia mente è la Mente di Dio.
Non posso sbagliare
Meditazione
La mia volontà e la Volontà di mio Padre sono Uno.
Abbandono oggi definitivamente tutto ciò che non è amore,
abbandono il passato, gioisco del mio presente.
68
Scheda numero 15 - La Volontà - «La finestra aperta»
Simbolo della scelta di aprirsi ad una Volontà superiore.
La mia volontà è al servizio della Sua Volontà.
So che ogni ricchezza è in Lui,
cercherò quindi prima Lui.
Meditazione
La ricchezza, l’abbondanza, la prosperità fanno parte del
Padre mio. Metterò oggi la mia volontà al Suo servizio,
perché tutto ciò che è di mio Padre è anche mio.
70
Scheda numero 16 - La Volontà - «Lo scrigno»
Simbolo dei tesori nascosti in noi.
Voglio ritrovare i tesori nascosti in me e in Te.
Meditazione
Voglio ritrovare me stesso oggi: la mia forza e la mia
volontà siano da questo momento una sola cosa con Te.
Riscopro ora che il mio vero tesoro è in me.
71
consegni alla Fonte universale. Metti la busta in mezzo ad un libro che ami molto o in un
posto segreto a te molto caro e non ci pensare più.
• Fai la stessa cosa per tutti e tre i desideri.
72
Sezione 5 – La Fede
Introduzione
La «fede» è l’elemento indispensabile in questo lavoro. Parliamo di fede per indicare la vera
Forza, quella che non proviene dal nostre debole corpo, ma dal nostro forte Spirito. La fede è la
condizione essenziale per tutto questo lavoro. Occorre infatti avere una grande motivazione per
cambiare la nostra vita e la fede è una motivazione molto forte. Per avere la volontà di cambiare
occorre avere fede che ci sia una situazione migliore di quella che stiamo vivendo; che là fuori,
da qualche parte, ci sia la nostra anima gemella; che ciò che ci attende di diritto sia la Felicità;
che il Padre ci ami incondizionatamente.
73
Scheda numero 17 - La Fede - «La nuvola»
Simbolo di volontà di innalzamento al di là dell’illusione
del mondo.
Osservo i pensieri che come nuvole bianche scivolano
leggeri nel cielo…
Meditazione
Da oggi ogni mio pensiero è un pensiero d’amore verso
il Padre e verso tutti i Suoi figli, miei fratelli.
74
Scheda numero 18 - La Fede - «La piuma»
Simbolo del lasciarsi andare nella leggerezza divina.
Sono leggero e completamente abbandonato all’Amore
divino.
Meditazione
Ho totale fiducia che l’Universo desideri il mio sommo
bene. Mi rilasso in questa certezza per tutto il giorno.
75
Scheda numero 19 - La Fede - «L’occhio di Dio»
Simbolo della Presenza del Padre divino ovunque.
Vedo Dio ovunque, Egli è sempre accanto a me.
Meditazione
I miei occhi vedono solo Amore intorno a me. Per tutto il
giorno vedo solo amore dentro e intorno a me. Sto
guardando con gli Occhi di Dio.
76
Scheda numero 20 - La Fede - «Il leone»
Simbolo della Potenza dell’Essenza divina in Terra.
Sono sempre pronto a raggiungere il mio Re,
nessun altro Regno mi interessa.
Meditazione
L’unico Regno che sono deciso a trovare oggi è il Regno
di mio Padre. Non cercherò niente altro.
77
Sezione 6 - Il karma-osservazione
Introduzione
Il karma-osservazione permette di osservare con consapevolezza situazioni, eventi persone e
circostanze della nostra vita nelle quali le nostre azioni hanno causato delle reazioni o in cui le
azioni altrui hanno causato reazioni in noi.
Ricordiamo che karma vuol dire «azione», in questo lavoro cerchiamo di aiutarvi a rendervi
consapevoli di ogni azione che avete svolto o subìto e delle lezioni che ne avete tratto.
78
Scheda numero 21 - Il karma-osservazione - «Il pianeta Marte»
Simbolo della lotta e della guerra alla ricerca del potere.
Lotta, volontà, energia e potere metto oggi al servizio
divino.
Meditazione
Oggi osservo con attenzione dove e in chi ripongo le mie
energie, la mia forza e il potere della mia mente. Sono
deciso a non lottare più. Da oggi stesso scelgo di
abbandonarmi al Potere Superiore.
80
Scheda numero 22 - Il karma-osservazione - «La penna indiana»
Simbolo del ritorno agli antichi rituali di ricerca
iniziatica.
Ringrazio il Grande Spirito che sta «iniziandomi» alla
ricerca del mio vero Io.
Meditazione
Accetto da oggi di entrare nel profondo di me stesso: in
ogni più recondito angolo osservo, scopro, pulisco.
81
Scheda numero 23 - Il karma-osservazione - «La tunica da frate»
Simbolo della ricerca volontaria di solitudine interiore:
l’eremita.
La solitudine illumina la scintilla che mi mostra la
strada.
Meditazione
Oggi accetto di stare da solo con me stesso. Osservo e
ascolto la mia parte interiore; nel silenzio ritrovo me stesso.
82
Scheda numero 24 - Il karma-osservazione - «La palma»
Simbolo del rilassamento quieto nella calma dell’oasi.
Sono arrivato nel posto giusto e al momento giusto.
Ora posso riposare nella gioia e nella pace.
Meditazione
Cerco l’oasi, la gioia e la pace dove ora so che posso
trovarle: nel mio vero Essere.
83
• Prosegui il lavoro per tutte le persone che avevi scritto nell’esercizio «base».
84
Sezione 7 - Il karma-ferma
Introduzione
Il karma-ferma indica un periodo più o meno lungo della vita in cui ci siamo lasciati fermare
o in cui ci siamo volontariamente fermati nel nostro cammino evolutivo. A volte possiamo
esserci fermati per «amore», a volte per malattia, a volte per una «crescita» materiale. È
importante scoprirne le cause affinché non si ripetano. Lo stato di ferma è uno stato anomalo in
cui viviamo senza svolgere la nostra funzione, quella per la quale siamo nati.
Con questo lavoro ci proponiamo di aiutarvi ad identificare il vostro stato di ferma passato e
presente e a spingervi ad uscirne o a non ricadervi.
Potete lavorare ad una scheda per giorno o per più di un giorno, a vostra scelta.
85
Scheda numero 25 - Il karma-ferma - «Il papavero»
Simbolo della stasi estiva.
Giaccio immobile,
non odo né il vento né pioggia
né calore né freddo
insensibile e vuoto in attesa del Risveglio.
Meditazione
Oggi rimango in silenzio per permettermi di vedere e di
ascoltare tutte le catene e le prigioni che io stesso ho creato.
86
Scheda numero 26 - Il karma-ferma - «La quercia»
Simbolo della staticità.
Devo andare in fondo alle mie radici per ritrovare la
mia vera essenza.
Meditazione
Oggi sono deciso ad entrare nelle mie radici più
profonde, ad accettare la mia stabilità, a ritrovare la mia
solidità. Accetto di essere su questa terra per ritrovare il mio
vero Essere.
87
Scheda numero 27 - Il karma-ferma - «Il serpente»
Simbolo della tentazione di arrendersi.
In ogni momento di stasi, in ogni attimo di gioia
riconosco la santa volontà del Padre mio.
Meditazione
Oggi volontariamente sceglierò di fermarmi, per leggere
dentro il mio cuore. Non permetterò oltre che né il ciclo
degli eventi né niente al mondo possa ostacolare la strada
del mio ritorno a casa.
88
Scheda numero 28 - Il karma-ferma - «Il cristallo diamante»
Simbolo della splendida apparenza.
Brilla, limpida luce cristallina, e mostrami la realtà
dietro ogni illusoria apparenza.
Meditazione
Oggi osserverò, ascolterò, odorerò, gusterò e toccherò
solo con il cuore. Non mi lascerò mai più ingannare dalle
false visioni illusorie del mondo.
89
• Prendi il quaderno e rileggi tutti gli esercizi che hai svolto riguardanti la sezione «karma-
ferma».
• Chiudi gli occhi e comincia a respirare lentamente e profondamente; assicurati di avere
sciolto tutte le tensioni del tuo corpo.
• Ora ripeti ad alta voce questa frase: «Io …[tuo nome] sono deciso fermamente a
riconoscere e quindi a lasciare andare qualsiasi situazione o persona che impediscano la
mia crescita spirituale. Metto ogni mia relazione nelle braccia del Padre divino e da
questo momento accetto solo gioia nella mia vita, perché so che è nella gioia che
incontrerò il mio Padre divino».
• Inspira profondamente poi, espirando dalla bocca vigorosamente, immagina di mandare giù
nel fondo della terra ogni blocco e ogni impedimento della tua vita, passato e presente.
• Ripeti per tre volte quanto indicato nei due punti precedenti.
90
Sezione 8 - Il karma-purificazione
Introduzione
Il karma-purificazione è una parte importantissima in questo lavoro, da questo lavoro dipende
in gran parte la liberazione del canale di comunicazione che porta a sintonizzarsi con l’anima
gemella. Quando c’è del karma sospeso e non sanato, non purificato non si può passare alla
classe successiva, si ripeterà la classe fino a che la lezione non si sarà appresa. Noi suggeriamo
un metodo infallibile per sanare il karma e per purificarlo: il perdono. Quando si arriva al vero
perdono si vive in un mondo dove non c’è più rabbia, non c’è più rancore, non c’è più motivo di
attacco. Un mondo perdonato è un modo puro, dove le nostre vibrazioni trasmettono solo amore.
Credeteci, non è un’utopia, stiamo già sentendo ciò che pensate, perché lo abbiamo sentito
numerose volte durante i nostri corsi: «Non potrei mai perdonare; è impossibile; lui/lei non se lo
merita; No! Non ora!, ecc.». Non perdonate per fare un regalo a chi pensate vi abbia ferito,
perdonate per liberare voi stessi. Il rancore e la rabbia accumulati sono come catrame incollato
sulla nostra anima, e le azioni che lo hanno causato, anche se ormai lontane nel tempo, hanno
causato karma. Per sanare questo karma potrebbero occorrere molte vite e ciò potrebbe causare
ancora molte sofferenze. Non avete voglia di liberarvi dal dolore? Non avete voglia di eliminare
per sempre il rancore e la rabbia dalla vostra vita? O preferite soffrire per millenni piuttosto che
perdonare? A voi la scelta.
91
Scheda numero 29 - Il karma-purificazione - «Il gabbiano»
Simbolo della purezza angelica.
Mi lascio andare sulle ali del vento, libero nell’Infinito.
Meditazione
Oggi decido liberamente di abbandonare ogni
attaccamento ed ogni impedimento che mi tiene ancorato al
passato. Libero da ora il mio presente.
92
Scheda numero 30 - Il karma-purificazione - «Lo smeraldo»
Simbolo del chakra del cuore. Affettività e purezza.
Il raggio di Amore infinito attraversa tutti i cuori.
Meditazione
Nell’Amore penso, nell’Amore agisco, nell’Amore vivo.
93
Scheda numero 31 - Il karma-purificazione «L’ametista»
Simbolo della Grande Madre divina unificatrice nel
Perdono.
In un mondo perdonato non c’è più rabbia, non c’è più
rancore, resta solo L’Amore
Meditazione
Oggi è giunto il momento della mia liberazione: nel
perdono sono finalmente libero.
95
Scheda numero 32 - Il karma-purificazione «Il lapislazzulo»
Simbolo della comunicazione limpida e purissima.
Comunico ora direttamente con la Fonte infinita,
ascolto solo la Sua Voce in me.
Meditazione
Gioisco nel perdono e nella liberazione, sento che si
avvicina la mia vera Meta.
96
• Quando hai terminato, fai un elenco delle paure che hai a cambiare la tua relazione.
• Al termine, fai un elenco delle cose che vuoi cambiare nella tua relazione (analizza la tua
parte, ciò che tu puoi fare per cambiare la relazione).
• Ora scrivi: «La mia parte di responsabilità nell’avere creato la relazione di coppia che
sto vivendo è: …». Sii sincero e, senza fare la vittima, cerca di verificare perché hai
permesso che la relazione divenisse quella attuale. Forse hai avuto paure, forse sono sorti
schemi di educazione che ti hanno portato a «subire» o ad essere «aggressivo», ecc.
• Quando hai terminato scrivi per 7 volte: «Io …[tuo nome] mi impegno a vedere l’innocenza
di …[nome del tuo partner] e scelgo di portare pace e amore nella nostra relazione in vece
di tutto quanto c’è stato finora».
• Prendi l’impegno di «guarire» la tua relazione. Ricordati che qualsiasi tipo di relazione va
guarita e il karma va sanato. Puoi scegliere di restare o di uscire dalla tua relazione, ma in
ambedue i casi va fatto con amore.
• Ricorda sempre che il tuo partner è il tuo maestro e che tu sei il suo maestro. Ogni relazione
di coppia serve a farci comprendere ciò che dobbiamo «guarire» in noi stessi. L’altro è
sempre innocente e così pure noi.
Per chi non è in una relazione di coppia:
Lavorerai sulla tua attuale situazione affettiva.
• Siediti comodo, rilassati, accendi una candela respira profondamente e lentamente, ponendo
l’attenzione sul respiro che entra ed esce dal tuo corpo. Ad ogni inspirazione inala luce e ad
ogni espirazione ripetiti al tuo interno la parola «chiarezza».
• Quando ti senti calmo e rilassato comincia ad analizzare la tua situazione attuale. Non
criticare, non giudicare ed evita di farti colpe o di proiettarle sugli altri.
• Prendi il quaderno e scrivi: «Desidero cambiare e migliorare la mia attuale situazione
affettiva?»
• Chiediti: «Lo voglio veramente?» Risponditi con molta sincerità.
• Se la tua risposta è «non sono sicuro» o «no», fai un elenco dei «vantaggi» che hai a lasciare
che la tua situazione affettiva rimanga allo stato attuale (forse ti piace sentirti vittima, forse
hai paura di iniziare qualcosa di nuovo, ecc.).
• Quando hai terminato, fai un elenco delle paure che hai di cambiare la tua situazione.
• Al termine, fai un elenco delle cose che vuoi cambiare in te (analizza la tua parte, ciò che tu
puoi fare per cambiare la situazione).
• Ora scrivi: «La mia responsabilità nell’avere creato la situazione affettiva che sto
vivendo è: …». Sii sincero e, senza fare la vittima, cerca di verificare perché hai permesso
che la situazione divenisse quella attuale. Forse hai avuto paure, forse sono sorti schemi di
educazione che ti hanno portato a fuggire dalle relazioni, a non sentirti sicuro in una
relazione, ecc.
• Quando hai terminato, scrivi per 7 volte: «Io …[tuo nome] mi impegno a vedere
l’innocenza negli altri e in me stesso e mi impegno ad aprirmi all’amore.
• Prendi l’impegno di «guarire» la tua situazione affettiva. Ricordati che qualsiasi tipo di
situazione ha racchiuso in sé un insegnamento, può fare parte di un karma e in tal caso il
karma va sanato. Puoi scegliere di restare o di uscire dalla tua attuale situazione affettiva, ma
in ambedue i casi dovrai arrivare a vivere con amore.
• Ricorda sempre che il tuo prossimo è il tuo maestro e che tu sei il suo maestro. Ogni
relazione serve a farci comprendere ciò che dobbiamo «guarire» in noi stessi. L’altro è
sempre innocente e così pure noi.
97
Introduzione dalla sezione 9 alla sezione 16
98
Sezione 9 – L’Azione
Introduzione
Agire vuol dire mettere in pratica con volontà e con fede quanto si è imparato dalle lezioni
precedenti e dalle esperienze della vita stessa. L’azione consapevole è strettamente legata alla
forza di volontà e alla fede. Anch’essa – come ogni parte di questo lavoro – è volta a
raggiungere uno stato di serenità e di benessere.
Questi esercizi hanno lo scopo di aiutarvi a prendere coscienza del vostro corpo e di
ricaricarlo attraverso un’azione volontaria e attraverso la preghiera. Una volta che abbiate fatto
pratica di questi esercizi vi consigliamo di eseguirli tutti e quattro giornalmente. Vi prenderanno
solo pochi minuti, ma ne trarrete un grande giovamento a livello fisico e mentale.
99
Scheda n. 33 - L’Azione - «Il quarzo rosa»
Simbolo dell’Azione del Cuore.
Apro il mio cuore all’Amore puro e incondizionato
Meditazione
Sono ormai pienamente cosciente dell’Amore del Padre
per me. Ogni mia azione da oggi sarà volta a conservare
quest’unione salda nel mio cuore e ad espandere Amore
incondizionato intorno a me.
Scheda n. 33 - L’Azione
Se sei single puoi seguire queste indicazioni:
• Prendi da oggi la decisione di «agire» per espandere amore intorno a te, sorridi e offri
pensieri di pace a tutti coloro che incontri.
• Pensa di iscriverti ad un corso di volontariato.
• Offriti di guardare i bambini di un’amica sposata, la sera (e gratuitamente).
• Offri il tuo aiuto per portare a spasso il cane di un amico/a.
• Trova un’azione di amore incondizionato da offrire «gratuitamente» al tuo prossimo.
• Sii disponibile e gentile a casa e al lavoro con tutti.
• Fai in modo di compiere un’azione benefica almeno una volta alla settimana.
• Scrivi almeno 5 cose che puoi fare per il tuo prossimo, pianifica il tuo piano in agenda e
fallo!
Se hai un partner, prendete da oggi l’abitudine di «agire» all’unisono:
• Consultatevi prima di dare una regola educativa ai vostri figli.
• Decidete insieme il vostro prossimo obiettivo e fate dei piani per realizzarlo.
• Offrite ad una coppia di amici vostri la vostra disponibilità a guardare i loro figli una sera, in
modo che loro possano uscire.
• Spegnete la televisione quando pranzate.
• Prendete l’abitudine di pregare insieme.
• Leggete libri insieme (magari mentre l’uno cucina o lava i piatti, l’altro può leggere).
• Visitate luoghi sacri insieme (le energie benefiche dei luoghi sacri accrescono l’energia
individuale).
• Praticate la meditazione insieme.
• Invitate amici che si occupano di crescita spirituale e trascorrete una serata con loro leggendo
alcune pagine di un libro di un guru e poi commentandole.
• Iscrivetevi entrambi ad un coro Gospel.
100
Scheda numero 34 - L’Azione - «Il topazio»
Simbolo del Potere e della Volontà al servizio
dell’Azione divina.
Brilla la Luce dell’Amore sui nostri cuori,
ogni nostra azione sia per volontà del Padre celeste.
Meditazione
Agisco solo in conformità al Suo santo e divino volere, le
mie azioni sono guidate, sento solo la Sua Voce.
Scheda n. 34 - L’Azione
Per single e coppie:
Decidete di alzarvi mezz’ora prima la mattina. Fate una doccia, quindi arieggiate la vostra
stanza ed eseguite questi esercizi:
• In piedi, le mani all’altezza del cuore; inspirate profondamente e aprite le braccia
lateralmente con i palmi della mani rivolte in alto; tendete bene le braccia fino a farle vibrare,
quindi, espirando, riportatele sul cuore, dicendo ad alta voce: «Mi apro per ricevere
l’Amore divino», (ripetete per 5 volte).
• In piedi, mani all’altezza del cuore; inspirate profondamente e portate le braccia dritte davanti
a voi con i palmi delle mani rivolte verso l’alto. Tendete le braccia fino a farle vibrare e poi
espirando riportatele al petto, dicendo a voce alta: «Mi offro come mezzo di Amore
divino», (ripetetelo 5 volte).
• In piedi, mani all’altezza del cuore; inspirate profondamente e portate le braccia in alto,
parallele, sopra la vostra testa con le palme aperte; tendete le braccia il più possibile verso
l’alto ed espirando riportatele al petto. Mentre lo fate dite ad alta voce: «Offro questa
giornata alla Gloria del Padre celeste», (ripetete 5 volte).
In conclusione:
• Sedetevi comodi per qualche minuto. Eseguite tre respiri profondi dal naso ed espirate dalla
bocca. Ad ogni inspirazione pensate di inspirare luce dall’alto della vostra testa ed espirando
emettete tutte le tensioni e le tossine.
• Pregate: «Padre, ti offro (ti offriamo) questa giornata, dammi (dacci) la Tua benevolenza
e guida le mie (nostre) azioni».
101
Scheda numero 35 - L’Azione -. «L’ossidiana nera»
Simbolo delle forze dominate dall’azione consapevole.
Agisco e consolido le mie radici nell’Amore divino.
Meditazione
Oggi ogni mia azione è rivolta a consolidare la mia
sicurezza. In ogni mio desiderio, in ogni mio respiro ripeto:
«Nel Padre celeste sono al sicuro».
Scheda n. 35 - L’Azione
Per single e coppie:
Alzatevi mezz’ora prima, fate una doccia, arieggiate la vostra camera ed eseguite i seguenti
esercizi:
• In piedi, a gambe leggermente divaricate; inspirate profondamente e portate l’attenzione sui
piedi, tendeteli fino a sentirli vibrare sul pavimento, rilassateli espirando; ripetete a voce alta:
«L’energia della Terra per potere divino entra in me».
• Portate l’attenzione ai polpacci, inspirate profondamente e tendete i polpacci fino a sentirli
vibrare; rilassateli espirando; ripetete a voce alta: «Sono forte, solido e stabile»
• Proseguite con le cosce, inspirate profondamente e tendete le cosce fino a sentirle vibrare;
rilassatele espirando; ripetete a voce alta: «Sono pronto ad agire in Suo nome».
In conclusione:
• Sedetevi comodi per qualche minuto. Eseguite tre respiri profondi, inspirando dal naso ed
espirando dalla bocca. Ad ogni inspirazione pensate di inspirare luce dall’alto della vostra
testa ed espirando emettete tutte le tensioni e le tossine.
• Pregate ad alta voce: «Padre, ti offro (ti offriamo) questa giornata, dammi (dacci) la Tua
benevolenza e guida le mie (nostre) azioni».
102
Scheda numero 36 - L’Azione - «Lo zaffiro»
Simbolo della purezza dell’azione di Comunicazione
divina.
Padre celeste, Madre divina, ti chiedo di comunicare
con me.
Peccatore o santo sono per sempre Tuo figlio.
Meditazione
Oggi mi apro alla comunicazione con il Padre celeste:
rimango tutto il giorno in ascolto della Sua Voce.
Scheda n. 36 - L’Azione
Per single e coppie:
Alzatevi mezz’ora prima, fate una doccia, arieggiate la vostra camera ed eseguite i seguenti
esercizi:
• In piedi, inspirando profondamente tendete gradualmente tutto il corpo, partendo dai piedi,
salite ai polpacci, le cosce, l’addome, lo stomaco, la schiena, le braccia, le mani, il collo e la
testa (immaginate di allungarvi verso l’alto come se un filo invisibile vi tirasse dalla cima
della testa); espirando rilassate lentamente il corpo e, molto lentamente, piegatevi come un
burattino in avanti, toccando con le dita il pavimento davanti a voi. (fatelo 5 volte). Ripetete
ad alta voce (prima di inspirare): «Sto ricaricando il mio corpo con la luce dell’Universo».
• Sedetevi comodi per qualche minuto. Prendete tre respiri profondi dal naso ed espirate dalla
bocca. Ad ogni inspirazione pensate di inspirare luce dall’alto della vostra testa ed espirando
emettete tutte le tensioni e le tossine.
• Pregate ad alta voce: «Padre, ti offro (ti offriamo) questa giornata, dammi (dacci) la Tua
benevolenza e guida le mie (le nostre) azioni».
103
Sezione 10 – L’Amore
Introduzione
Ricordiamo che quando parliamo di Amore parliamo di amore assoluto e incondizionato.
L’Amore non ha gradi di intensità. Quando siamo in pace, sereni, e vediamo tutto ciò che ci
circonda dalla dimensione «cuore» e non dalla dimensione «ego» siamo in grado di amare
indistintamente e incondizionatamente e scopriamo che la nostra vera funzione è quella di
condividere l’Amore con tutto il creato.
Questi esercizi non hanno la funzione di insegnarvi che cos’è l’Amore, ma hanno lo scopo di
farvi riscoprire una condizione che è già in ognuno di voi.
104
Scheda numero 37 - L’Amore - «La malachite»
Simbolo del cuore liberato, aperto all’amore
incondizionato.
Libero il mio cuore dalle prigioni dell’ego, e volo verso
il Padre
Meditazione
Apro il mio cuore e abbraccio il mondo, elimino ogni
sensazione di separazione e divento Uno.
Scheda n. 37 - L’Amore
Se sei single:
• Alzati qualche minuto prima la mattina, arieggia la tua camera, fai una doccia, quindi rientra
nella tua camera, accendi una candela, siedi comodamente, chiudi gli occhi e fai tre respiri
lenti e profondi.
• Prendi un quaderno e scrivi: «Io …[tuo nome] sono grato/grata per: …[elenca tutte le cose
per le quali ti senti grato: la salute, la tua famiglia, il fatto di essere vivo, gli amici, il lavoro,
la natura, il cielo, ecc.]».
• Scrivi ancora: «Io …[tuo nome] amo incondizionatamente: …[descrivi chi o cosa ti senti in
grado di amare incondizionatamente, esaminati con sincerità e osserva se hai limiti
nell’amare incondizionatamente qualcuno o qualcosa]».
• Rifai questo esercizio spesso, la mattina o la sera prima di andare a letto.
• Scrivi la data sul quaderno in modo da poter verificare, nel tuo percorso spirituale, i tuoi
progressi verso l’amore incondizionato.
Se siete in coppia:
• Alzatevi qualche minuto prima la mattina, arieggiate la vostra camera, fate una doccia, quindi
rientrate nella vostra camera, accendete una candela, sedetevi comodi mettendovi l’uno di
fronte all’altro, chiudete gli occhi e fate tre respiri lenti e profondi. (Se non vi è possibile fare
questo esercizio al mattino, fatelo la sera).
• Aprite gli occhi. Comincia lei e dice a lui: «Ti sono grata per …[e continua elencando tutte
le cose per cui prova gratitudine verso il partner]».
• Poi tocca a lui, che dirà a lei: «Ti sono grato per …».
• Prosegue lei e dice a lui, guardandolo negli occhi: «Ti amo incondizionatamente, sei
perfetto così come sei».
• Poi lui dice a lei, guardandola negli occhi: «Ti amo incondizionatamente, sei perfetta così
come sei».
• Prendetevi le mani entrambi e chiudete gli occhi: ascoltate la profondità del vostro amore in
silenzio per qualche minuto.
105
Scheda numero 38 - L’Amore - «L’opale»
Simbolo della trasparenza di un sentimento purissimo.
Il mio sentimento d’amore è puro come una pietra
preziosa
e ne faccio dono ai miei fratelli.
Meditazione
Oggi percepisco la purezza dell’Amore che c’è in me,
apro le porte del mio cuore ad ogni essere vivente e ad ogni
creatura sulla Terra.
Scheda n. 38 - L’Amore
Si tratta di una meditazione guidata (vi consigliamo di registrare la seguente meditazione, in
modo da poterla ascoltare e goderne i benefici).
• Accendete una candela e un incenso e sedetevi comodi o sdraiatevi (se non avete tendenza ad
addormentarvi).
Portate la vostra attenzione sul respiro, respirate lentamente e profondamente,
mantenendo un ritmo costante tra inspirazione ed espirazione. Inspirando molto
lentamente, immaginate di fare entrare dalla cima della testa una luce bianca, dite
al vostro interno: «Amore». Espirando espandete questo sentimento a tutto il vostro
corpo. (ripetete per 3 volte).
…
Immaginate di essere davanti al mare, avete i piedi nudi sulla sabbia bagnata e
davanti a voi c’è l’immensa distesa d’acqua salata. L’aria è calda e il cielo è
limpido. Le onde si susseguono regolari tra spruzzi di spuma bianca. Il mare ha un
colore tra l’azzurro e il verde smeraldo.
Immergete i piedi in acqua, l’acqua è tiepida e provate una sensazione di grande
benessere.
Aprite le braccia rivolgendo le palme delle mani verso il mare. Mentre lo fate
ripetete al vostro interno: «Questo è un oceano d’Amore, c’è Amore per tutti ed è
inesauribile».
Rimanete in silenzio guardando il mare e ripetendo più volte dentro di voi la
frase: «Questo è un oceano d’Amore, c’è Amore per tutti ed è inesauribile».
Poi immergetevi in quelle acque cristalline verde smeraldo e godete di questo
amore inesauribile.
Nuotate e lasciatevi galleggiare sentendo che il mare vi accarezza, vi culla, vi
avvolge.
Quando sentite un grande amore e una grande pace pervadere il vostro corpo e il
vostro spirito, uscite dall’acqua e sedete sulla spiaggia guardando il mare ripetete
la frase: «Questo è un oceano d’Amore, c’è Amore per tutti ed è inesauribile».
Riprendete lentamente coscienza del vostro respiro, del battito del vostro cuore e
lentamente riaprite gli occhi.
106
Scheda numero 39 - L’Amore - «Il brillante»
Simbolo del lucentezza e dello splendore dell’Amore
divino.
L’unica luce è la Tua luce o Signore, Padre mio,
permettimi di restare nel tuo splendore.
Meditazione
Accetto di vedere lo splendore e la luce che c’è in me.
Oggi, per tutto il giorno, osserverò la luce in ogni cosa e in
ogni persona che vedo. «Guardo attraverso il cuore».
Scheda n. 39 - L’Amore
Meditazione guidata (vi consigliamo di registrare la seguente meditazione, in modo da
poterla ascoltare e goderne i benefici).
• Accendete una candela e un incenso e sedetevi comodi o sdraiatevi (se non avete tendenza ad
addormentarvi).
Portate la vostra attenzione sul respiro, respirate lentamente e profondamente,
mantenendo un ritmo costante tra inspirazione ed espirazione. Inspirando molto
lentamente, immaginate di fare entrare dalla cima della testa una luce bianca dite al
vostro interno: «Amore» ed espirando espandete questo sentimento a tutto il vostro
corpo. (ripetete per 3 volte).
…
Immaginate di essere al centro di un prato verde, con l’erba soffice e rasata,
tutt’intorno a voi ci sono montagne. L’aria è piacevolmente fresca, il cielo è azzurro
intenso.
Avanzate verso il centro del prato e vi sedete sull’erba soffice.
Guardate le montagne e respirate profondamente, meditando sulla grandiosità
della natura.
Ora chiamate accanto a voi, nel prato, tutte le persone che amate: genitori, figli,
amici, ecc.; mano a mano che arrivano si siedono accanto a voi e si danno la mano.
Quando tutte le persone da voi chiamate sono arrivate, chiudete il cerchio
dandovi tutti la mano.
Immaginate ora che ognuno dei vostri cuori emetta un raggio di luce verde
smeraldo che si dirige al centro del vostro cerchio e proprio in quel momento al
centro del cerchio immaginate che vi siano tutte le persone che in questo momento
nel mondo hanno bisogno di aiuto, le persone negli ospedali, le persone malate e
sole, le persone nelle carceri, le persone che hanno fame, le persone che sono sole e
disperate.
Come una processione immaginate che tutto il mondo che soffre entri nel vostro
cerchio e riceva il vostro raggio di luce risanatore.
Sentite un profondo amore incondizionato per tutti, bambini e anziani, donne e
uomini, di tutte le razze e di tutte le religioni e di tutte le classi sociali.
Quando avete «benedetto» il mondo con il vostro amore incondizionato,
ringraziate tutte le persone che hanno partecipato al vostro cerchio e lasciate che
tornino alle loro occupazioni.
107
Rimanete ancora qualche minuto nel prato ringraziando l’Universo per la sua
benevolenza, poi riprendete coscienza del vostro respiro, del battito del cuore e
lentamente quando siete pronti riaprite gli occhi.
108
Scheda numero 40 - L’Amore - «Il topazio affumicato»
Simbolo del Potere divino dell’Amore presente in noi.
Il mio vero potere è quello di riconoscere in ogni forma
ed in ogni creatura il Padre celeste.
Meditazione
Il mio cuore esulta oggi nell’Amore infinito, espando
amore intorno a me. So che, ovunque io vada, il Padre mio è
con me: in ogni luogo e in ogni essere riconosco la Sua
presenza.
Scheda n. 40 - L’Amore
Meditazione guidata (vi consigliamo di registrare la seguente meditazione, in modo da
poterla ascoltare e goderne i benefici).
• Accendete una candela e un incenso e sedetevi comodi o sdraiatevi (se non avete tendenza ad
addormentarvi).
Chiudete gli occhi e portate la vostra attenzione sul respiro, respirate lentamente
e profondamente, mantenendo un ritmo costante tra inspirazione ed espirazione.
Inspirando molto lentamente immaginate di fare entrare dalla cima della testa una
luce bianca dite al vostro interno: «Amore» ed espirando espandete questo
sentimento a tutto il vostro corpo. (ripetete per 3 volte).
…
Immaginatevi sulla cima di una montagna. L’aria è rarefatta, il cielo è limpido;
vedete sotto di voi un paesaggio meraviglioso, monti, valli, prati, colline. Respirate
l’aria limpida e provate un grande senso di comunione con tutto il creato.
In piedi, con le braccia alzate verso l’alto ripetete al vostro interno: «L’Universo
è immenso come l’Amore, ed in questo immenso amore io posso includere tutti i
miei fratelli, incondizionatamente».
Sentitevi un tutt’uno con le montagne e con la natura tutta, volgete lo sguardo
intorno a voi, e godetevi il panorama nella magnificenza della montagna.
Percepite, oltre la montagna, in basso, il pulsare del cuore del mondo; provate
un senso di unità e di compassione per tutte le creature viventi.
Ripetete ancora una volta al vostro interno: «L’Universo è immenso come
l’Amore, ed in questo immenso amore io posso includere tutti i miei fratelli,
incondizionatamente».
Respirate lentamente per qualche minuto meditando su questa frase e poi
riprendete coscienza del vostro corpo e, con i vostri tempi, riaprite gli occhi.
109
Sezione 11 – L’Accettazione
Introduzione
Ricordiamo che accettare il nostro prossimo «così com’è» è essenziale per il nostro cammino
di crescita. È essenziale per apprendere dagli altri le lezioni che hanno in serbo per noi, per
uscire dal giudizio e per condividere l’amore. Accettare la diversità di ognuno di noi ci fa
prendere coscienza del fatto che siamo tutti su questa terra per uno scopo, che facciamo parte di
un’unica grande famiglia e che ognuno di noi sta semplicemente frequentando classi diverse di
un’unica scuola. Ogni situazione che affrontiamo e ogni relazione che intraprendiamo o
proseguiamo è per noi fonte di insegnamento-apprendimento, ma solo accettando le situazioni e
gli altri come maestri di vita possiamo comprendere la lezione ed essere promossi alle classi
superiori.
Gli esercizi che proponiamo in questa sezione possono essere eseguiti uno al giorno o, se
volete approfondire la lezione, potete lavorare ad ogni scheda per due o tre giorni di seguito.
110
Scheda numero 41 - L’Accettazione - «La tormalina rosa»
Simbolo di un cuore aperto e sincero.
Mi sveglio dal sonno di millenni e apro il mio cuore e
la mia mente al Tutto.
Meditazione
Accetto oggi me stesso, mi guardo come l’Essere divino
e santo che non è altro che il figlio di Dio.
Scheda n. 41 - L’Accettazione
• Questa giornata la dovrai trascorrere nell’approvazione di te stesso. Comincia la mattina
guardandoti allo specchio e dicendoti: «Tu …[tuo nome] sei il santo figlio di Dio e
pertanto, sei innocente e privo di peccato».
• Non preoccuparti se avrai resistenze a ripetere questa frase, probabilmente i vecchi sensi di
colpa affioreranno, ma non preoccupartene, non ti viene chiesto di giudicarti, bensì di
«accettarti così come sei». Ciò che stai ripetendo a te stesso non è altro che la verità, devi
solo accettarla e per farlo devi cambiare la tua percezione di te stesso.
• Durante la giornata il più spesso possibile (possibilmente almeno una volta ogni ora) ripetiti:
«Io …[tuo nome] sono innocente e mi accetto così come sono in quanto santo figlio di
Dio».
• Ricorda di ripetere questa frase prima di addormentarti la sera, sentila dentro di te proprio
così come la dici, assaporando con gioia l’unica verità possibile: «Tu sei il santo figlio di
Dio».
111
Scheda numero 42 - L’Accettazione - «Il corallo»
Simbolo di energia vitale completa.
Io sono solo energia d’Amore.
Meditazione
Oggi emano solo energia vitale d’amore. In ogni mio
gesto, in ogni mio sguardo ci sono solo amore e
accettazione.
Scheda n. 42 - L’Accettazione
• Oggi ti viene chiesto di accettare questa giornata con consapevolezza e amore.
• Osserva il cielo e semplicemente accettalo così com’è, sia che piova, ci sia vento o sole,
semplicemente accetta che tutto sia così come dev’essere.
• Prosegui la tua giornata e continua ad accettare tutte le situazioni che ti si presentano, vivile
con gioia, di qualunque genere esse siano. Ricorda che tutto serve per imparare e che ogni
situazione in sé è neutra, non è né positiva né negativa, diventa tale solo in base ad un tuo
«giudizio». Non ti si chiede di giudicare, ma semplicemente di accettare. Stai agendo sulla
tua volontà e correggendo la tua percezione di ciò che è accettabile o meno.
• Potrà aiutarti ripeterti spesso durante il giorno: «Io …[tuo nome] accetto questa giornata
con amore».
• Sarai stupito di come questa giornata, semplicemente con la tua approvazione, diventerà una
giornata «importante» per il tuo cammino di crescita.
• Al termine della giornata scrivi cosa è avvenuto e come hai accettato le varie situazioni.
112
Scheda numero 43 - L’Accettazione - «Il cavalluccio marino»
Simbolo di tenerezza e dolcezza nella fede
dell’arrendevolezza.
Accetto il Sole, il Mare, la Terra e il Cielo perché
accetto il divino in me.
Meditazione
Oggi sono Uno con tutto il creato, accetto tutti i miei
fratelli in me, noi tutti siamo Uno.
Scheda n. 43 - L’Accettazione
Questo esercizio non ha una durata specifica durante il quale può essere svolto. Di fatto ti
consigliamo di applicarlo quotidianamente fino a che non sentirai che l’accettazione è ormai
divenuta una parte naturale del tuo modo di essere.
• Ti viene chiesto di esercitare la tua accettazione verso tutti i tuoi fratelli e sorelle.
• Ti si chiede di prendere l’abitudine di guardare i tuoi fratelli e sorelle con amore. Sia le
persone che conosci e che frequenti, sia quelle a te sconosciute.
• Ti si chiede a cominciare da oggi di guardare tutti attraverso «gli occhi del cuore». Per farlo
potrà esserti utile, per ogni persona che frequenti, prima di rivolgerle la parola o di ascoltarla,
ripeterti al tuo interno: «Io ti accetto così come sei, …[nome della persona], sei mio
fratello/sorella».
• Per le persone sconosciute che incontri durante le tue giornate potrà esserti utile guardarle
con più attenzione di quanto fai solitamente e, mentalmente, dire loro «Ti accetto
sorella/fratello, sia pace a te».
113
Scheda numero 44 - L’Accettazione - «La nuvola nera»
Simbolo delle paure che impediscono l’apertura totale.
Non più timore, non più dubbi, solo gioia e amore
verso tutti.
Meditazione
Oggi mi sentirò accettato completamente. Il mio vero
Essere gioisce tra le braccia del Padre, sono al sicuro, la
pace e l’amore mi accompagnano ovunque io vada.
Scheda n. 44 - L’Accettazione
Oggi ti viene chiesto di mettere alla prova la tua accettazione. Ricorda che stai lavorando per
un Capo che osserva tutto, e che ti ama comunque incondizionatamente.
• Per tutta la giornata di oggi dovrai trovare il modo di «dimostrare» agli altri che li stai
accettando «così come sono» e che la loro diversità è per te fonte di insegnamento.
• Ti viene chiesto di mettere a dura prova il tuo ego e di sfoderare la tua umiltà.
• Mettiti a disposizione del Padre celeste almeno per oggi e chiedigli di metterti alla prova
nella tua capacità di mettere in pratica l’accettazione.
• Frequenta o stai vicino a persone che fino a ieri ti è stato difficile accettare, e semplicemente
osservati. Sii onesto con te stesso e cerca di correggere le tue percezioni e le tue emozioni.
Ricorda che ti stai sottoponendo ad un esame. Ricorda che l’altro (chiunque sia) è tuo
fratello/sorella e forse sta solo dormendo.
• Prova per tutto il giorno a ripeterti in ogni occasione in cui ti senti in difficoltà ad accettare
qualcuno o qualcosa: «Io posso accettare …, non lo giudico (non giudico tale situazione),
e metto la nostra relazione (la tale situazione) nelle mani del Padre».
114
Sezione 12 – Il Rispetto
Introduzione
Il rispetto è una parte integrante delle relazioni; non si possono instaurare relazioni serene e
amorevoli senza rispetto reciproco. Per rispetto si intende l’attenzione alla sensibilità altrui,
l’accettazione della diversità, la tolleranza e soprattutto la civiltà nei rapporti. Non è possibile
concepire il rispetto nella mancanza di educazione, nella sopraffazione, nel sopruso, nella
slealtà, nel tradimento, nell’abuso.
Il rispetto è anche tutto ciò che non vorreste «fosse fatto a voi» e che quindi vi dovrebbe
spingere a «non farlo agli altri». Vi ricordiamo che stiamo lavorando ad un cammino di crescita
personale e spirituale e che siamo, a questo punto, consapevoli e pronti ad agire sulla volontà di
cambiare i nostri atteggiamenti.
Gli esercizi di questa sezione non vogliono risvegliare colpe, hanno semplicemente lo scopo
di farvi prendere atto di eventuali mancanze nei confronti del rispetto e di farvi assumere la
responsabilità di cambiare. Il solo fatto di prenderne coscienza farà sì che possiate migliorare e
quindi cambiare il vostro atteggiamento nei confronti del rispetto.
115
Scheda numero 45 - Il Rispetto - «Il cavallo bianco»
Il simbolo della scelta di libertà totale nel divino.
Corro libero come un cavallo sulle ali del vento.
Meditazione
Rispettando me stesso scopro oggi un nuovo mondo.
Scelgo di ritrovare il mio vero Essere, che non può che
essere l’altare del Padre.
Scheda n. 45 - Il Rispetto
• Osservati oggi, e chiediti: «Ho rispetto per me stesso?»
• Stai subendo soprusi? Stai sopportando offese? Stai permettendo a qualcuno di ledere la tua
dignità umana?
• Se rispondi sì ad una qualsiasi di queste domande ribellati!
• Ricorda che tu sei il migliore amico di te stesso, se non porti rispetto a te stesso non porti
rispetto al Tempio del Padre che è in te.
• Osservati oggi. Ti trovi spesso a disprezzarti per cose che ritieni di sbagliare?
• Diresti al tuo migliore amico/a le cose che dici a te stesso?
• Ripetiti più spesso che puoi durante tutto il giorno (e se vuoi anche nei giorni a venire, finché
non ne sarai convinto/a): «Io …[tuo nome] merito rispetto e scelgo di averlo già da ora!»
• Non tollerare mai, per nessun motivo e da nessuno, soprusi, abusi, offese.
• Potresti tollerare che si offendesse il Figlio di Dio? Ricordati che è questo che tu sei!
116
Scheda numero 46 - Il Rispetto - «La stella marina»
Simbolo di coesione terra-acqua-cielo.
Apro le mie mani e raccolgo la Terra, il Cielo e
l’Acqua
Meditazione
Osservo oggi l’ambiente in cui vivo, accetto con gioia
ogni parte del mio pianeta, lo amo e lo rispetto.
Scheda n. 46 - Il Rispetto
• Oggi ti viene consigliato di essere attento e onesto con te stesso e di chiederti: «Rispetto
l’ambiente in cui vivo?»
• Fai attenzione a non buttare mai carte o rifiuti in strada?
• Dividi i rifiuti domestici per categorie riciclabili (carta/vetro/plastica)?
• Curi le tue piante?
• Sei attento e sensibile all’ecologia?
• Indossi pellicce?
• Risponditi con sincerità e ricorda che l’ambiente in cui vivi è il tuo ambiente e rispecchia la
tua maniera di porti nei confronti di te stesso; non puoi dire di rispettare te stesso se non
rispetti l’ambiente in cui vivi. Se fino ad oggi questo pensiero non ti ha mai sfiorato, oggi ti
viene suggerito di prendere consapevolezza del rispetto che hai verso la natura, gli animali e
verso l’intero pianeta.
• Potrà aiutarti ripeterti spesso oggi: «Io sono attento e rispetto tutto il Creato».
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Scheda numero 47 - Il Rispetto - «La capanna indiana»
Simbolo di calore rigeneratore, rispetto delle tradizioni.
Sono al riparo al mio interno, sono al sicuro tra le Sue
braccia
Meditazione
Oggi rifletto sulla saggezza, la rispetto ovunque penso
che possa trovarsi; rispetto chi è più anziano di me, rispetto
chi sa più di me, rispetto la mia parte divina.
Scheda n. 47 - Il Rispetto
• Prendi coscienza del tuo modo di rispettare le persone anziane: rispetti la loro esperienza, la
loro fragilità?
• Pensi di poter accettare un rimprovero o un suggerimento da chi sa più di te?
• Rispetti lo Spirito presente in ogni persona o il tuo metro per il rispetto è basato su valori
materiali?
• Rispetti tutti i componenti della tua famiglia?
• Hai manifestazioni impulsive incontrollate o scoppi di collera?
• Puoi essere certo di rispondere «no» alla seguente domanda: «Non faccio mai agli altri ciò
che non vorrei che gli altri facessero a me»?.
• Potrà aiutarti nel gestire le tue relazioni chiederti spesso: «Ciò che sto facendo a …[nome
della persona coinvolta nella relazione] vorrei che fosse fatto a me?». Sarà sufficiente per
farti comprendere se stai o meno rispettando l’altro.
118
Scheda numero 48 - Il Rispetto - «La piramide»
Simbolo della forza umana che si innalza al Rispetto
divino.
Sempre più in alto o Signore, sempre più in alto verso
di Te.
Meditazione
Oggi rifletti sull’idea che «Amore e Rispetto sono
strettamente legati». L’Amore del Padre rispetta le tue
scelte anche se ti allontanano da Lui. Ama nel rispetto delle
scelte altrui e ti avvicinerai sempre di più a Lui.
Scheda n. 48 - Il Rispetto
Lavoriamo ora al rispetto nella coppia.
• Chiediti con la massima onestà: «Ritengo che il mio partner mi rispetti?».
• Se dovessi risponderti «no», cosa sei disposto a fare per cambiare la situazione?
• Chiediti: «Io rispetto il mio partner?»
• Se dovessi risponderti «no», cosa sei disposto a fare per cambiare?
• Hai risolto fino ad ora i tuoi conflitti aggredendo?
• Se si, chiediti: «Li ho veramente risolti?»
• Ricorda che puoi sempre cambiare!
• Ripetiti più volte: «Io …[tuo nome] sono disposto a rispettare me stesso e …[nome del tuo
partner] non permettendo più che i conflitti, la rabbia, i rancori facciano parte della
nostra vita».
• E ancora, pensa ad una situazione di mancanza di rispetto subita da te o inflitta da te al tuo
partner e ripetiti: «Io …[tuo nome] posso scegliere pace e rispetto invece di tutto questo».
Ripeti questo esercizio ogni volta che si crea una situazione in cui subisci o infliggi una
mancanza di rispetto dal/al tuo partner.
• Ripetiti spesso: «Io …[tuo nome] posso sempre parlare con calma; posso ascoltare con
calma; posso rispettare le idee altrui; posso condividere gioia e allegria invece di rabbia
e rancore, ecc.». Il ripetere spesso queste affermazioni farà sì che tu le senta tue e che tu le
possa mettere in pratica in ogni occasione che ti si presenterà.
119
Sezione 13 – La Fedeltà, la Fiducia
Introduzione
La fiducia insieme alla fedeltà è uno degli elementi basilari, a nostro avviso, per instaurare un
rapporto di coppia sereno e felice. La fiducia è un dono di fede che un partner fa all’altro. La
fedeltà ci ricorda che «Non si possono servire due padroni». Quando si vive con coscienza, con
consapevolezza e con fede, risulta evidente che occorre stare in una relazione con fedeltà.
Sia che si tratti di una relazione karmica, sia che si tratti di una coppia di anime gemelle, il
rapporto va seguito con dedizione, attenzione, voglia di sanare e soprattutto con amore, ragion
per cui la fedeltà è una componente essenziale per evitare dispersioni e soprattutto per evitare il
crearsi di nuovo karma.
Diverse coppie potrebbero essere messe alla prova proprio sulla fiducia o sulla fedeltà, in
quanto potrebbe essere la loro lezione da imparare, occorre quindi stare all’erta e ricordare quale
padrone si vuole servire: l’ego (ovvero i sensi) o il Padre celeste?
Sta a voi la scelta.
Gli esercizi di questa sezione possono essere eseguiti giornalmente e rifatti tutte le volte in cui
ne sentite la necessità.
120
Scheda numero 49 - La Fedeltà, la Fiducia - «Una croce con una stella intorno»
Simbolo di resurrezione e di innalzamento al Cielo.
Mi volgo al cielo e alle stelle per vedere il Suo volto
Meditazione
Oggi pongo la mia fiducia in Chi non potrà mai, per
nessuna ragione, tradirmi. Vedo il Suo volto in ogni
persona, e do fiducia al mondo nel Suo nome.
121
Scheda numero 50 - La Fedeltà, la Fiducia - «Un cerchio con un cubo dentro»
Simbolo di Unità sulla Terra.
Siamo Uno nel Padre e siamo Uno sulla Terra
Meditazione
Espando oggi la fiducia nel mio mondo, la porto ai miei
fratelli, al mio mondo. Offro questo dono nel Suo nome.
122
Scheda numero 51 - La Fedeltà, la Fiducia - «La Terra»
Simbolo della Grande Madre.
Madre divina, Madre Terra apri le tue grandi braccia,
benedici e accogli me, tuo figlio nel tuo grembo.
Meditazione
Oggi, Grande Madre, desidero il tuo abbraccio
confortevole. Sento che in te ho fiducia, forza, fedeltà e
amore: sono tuo figlio, io sono Uno con te.
123
Scheda numero 52 - La Fedeltà, la Fiducia - «Il cielo»
Simbolo del Grande Padre divino.
Signore del Cieli e della Terra,
tu sei il mio unico Amato
la mia fiducia in Te è totale.
Io, tuo figlio ti esprimo la mia fedeltà per l’eternità.
Meditazione
Oggi medito sulla mia fedeltà al Padre dei Cieli. Mi
chiedo se è Lui Colui che è al primo posto nei miei pensieri.
Ricordo ad ogni istante che la mia fiducia in Lui è ben
riposta.
124
Sezione 14 – L’Impegno totale
Introduzione
L’impegno è parte integrante in una relazione di coppia che possa realmente definirsi
d’Amore. Senza la volontà di impegnarsi sconsigliamo vivamente di iniziare o proseguire una
relazione di coppia. L’impegno assicura la fede, la serietà, la consapevolezza, la sicurezza e lo
sforzo costante di voler crescere insieme all’altro.
Ricordiamo che per impegno intendiamo la chiarezza dei propri obiettivi e la volontà di
portarli a compimento proprio con quella data persona.
Anche le attività che affrontate nel corso della vita: il lavoro, i compiti domestici, o qualunque
altra cosa trattiate, senza impegno risulterebbero svolti svogliatamente, mentre il vostro interesse
è da un’altra parte e il risultato non potrebbe che essere deludente o in alcuni casi disastroso.
A maggior ragione non vi è motivo alcuno per cui possiate pensare di iniziare o proseguire
una relazione di coppia senza impegno.
Impegno, inoltre, viene richiesto anche nel vostro cammino di crescita spirituale. Ricordate
che ogni attività va svolta consapevolmente e, nel momento in cui la si affronta, va vissuta con il
massimo impegno.
125
Scheda numero 53 - L’Impegno totale - «Il vento»
Simbolo di «Colui che è onnipresente».
Sulle tue ali, fratello Vento, possa tu condurmi fino a
nostro Padre.
Meditazione
M’impegno, Padre, a servirti, amarti, adorarti, e nel Tuo
nome mi impegno ad amare, servire, adorare tutti i miei
fratelli.
126
Scheda numero 54 - L’Impegno totale - «Il mare»
Simbolo di Immensità divina sul Pianeta Terra.
Padre fa ch’io possa da piccola e insignificante onda
unirmi al grande mare del Tuo Amore.
Meditazione
Mi impegno Signore a svolgere la mia funzione su questa
terra. La mia funzione è solo quella che Tu mi hai
assegnato.
127
Scheda numero 55 - L’Impegno totale - «La montagna»
Simbolo della Maestosità, le alte vette per raggiungere il
Divino.
Nella pace, nel silenzio, nell’immensità delle più alte
vette
che tu ci hai donato Padre celeste cerco Te e solamente
Te.
Meditazione
Nel silenzio, oggi, odo solo la Voce, che mi dice:
«Ascoltami, figlio!».
128
Scheda numero 56 - L’Impegno totale - «Il Buddha»
Simbolo dell’Amore assoluto.
Tu sei il mio cibo Padre, Tu sei la mia acqua, Padre,
Tu sei il mio sonno, Padre.
Meditazione
M’impegno, Padre, ad espandere i Tuoi doni: oggi
prendo l’impegno di elargire gioia, pace, tolleranza.
129
Sezione 15 – Il Servizio
Introduzione
Il servizio è l’ultimo passo per riconoscere il nostro vero Essere e la nostra vera funzione su
questa Terra. Ci rivolgiamo a tutti i nostri fratelli e sorelle, ma soprattutto alle anime gemelle, a
coloro che si sono riconosciute tali. Prendete coscienza del fatto che avete ricevuto un grande
dono: l’Amore totale. Tale dono vi è stato dato per condividerlo con tutti gli altri. Il Padre vi ha
riunito per darvi modo di unire le due parti di una stessa mappa, la mappa che conduce al
Tesoro, la mappa che indica la via per il ritorno a Casa. È vostro preciso scopo aiutare i vostri
fratelli affinché si possa tutti ritornare a Casa insieme. I Maestri, i Guru, i santi, le anime
gemelle hanno tutti un medesimo scopo: riconoscere la loro vera strada e indicarla ai loro
fratelli.
Mettiamoci dunque tutti al servizio del Padre, uniamoci agli angeli e spargiamoci per il
mondo per donare Amore, senza più limite alcuno, senza condizioni, con gioia e allegria.
Questi esercizi sono semplici ripetizioni che hanno però un grandissimo potere di preghiera e
che otterranno senza il minimo dubbio una risposta. Possono essere eseguiti da soli, se non avete
ancora trovato la vostra anima gemella, o in coppia, se vi siete già ritrovati.
Per lavorare a questa sezione vi vengono richieste Volontà e Fede.
130
Scheda numero 57 - Il Servizio - «La moschea»
Simbolo della religione dell’Islam.
Signore, tu rispondi a qualunque mia preghiera, in
qualunque lingua e con qualunque nome io Ti invochi,
Tu sei sempre il mio Padre celeste.
Meditazione
Oggi voglio pensare all’Unità del Tuo nome. Tu, Padre,
sei in ogni singolo essere umano, indossi abiti scuri, chiari,
hai occhi azzurri, hai occhi neri, preghi in moschea o preghi
in sinagoga; preghi in chiesa o preghi nei campi. Tu Padre
sei in tutti noi.
Scheda n. 57 - Il Servizio
Da oggi ti viene chiesto semplicemente di affidarti completamente a Lui.
• Quando ti svegli, e spesso durante il giorno, ripeti: «Padre, sono a Tua completa
disposizione, dammi la Tua benedizione e guidami verso la mia funzione».
• Formula questa preghiera, sia la mattina, sia la sera prima di addormentarti.
131
Scheda numero 58 - Il Servizio - «La sinagoga»
Simbolo della religione giudaica.
Pace Padre, pace per ogni tuo popolo!
Meditazione
Mi metto oggi al servizio del mondo: mi chiedo che cosa
posso fare io, piccola onda, per il grande mare.
Scheda n. 58 - Il Servizio
Oggi chiedi al Padre che cosa tu (se sei da solo) o voi (se sei in coppia) puoi/potete fare per
serviLo. Chiedi: «Padre, io ti chiedo di indicarmi in quale modo posso servirTi, Ti prego
Padre, rispondimi».
Formula questa domanda la mattina appena sveglio e spesso durante il giorno e nuovamente
la sera prima di addormentarti.
La risposta ti verrà o tramite un’intuizione, un messaggio di un amico, un libro, o una persona
sconosciuta.
132
Scheda numero 59 - Il Servizio - «S. Pietro»
Simbolo della religione cattolica.
Uniti in Te tutti i tuoi figli
per sempre nell’unico nome: Padre divino.
Meditazione
Medito oggi sull’Universo, sulle sue Leggi, per ritrovare
gioia, amore e pace, e mi chiedo: «Che cosa posso
desiderare oltre a tutto ciò?».
Scheda n. 59 - Il Servizio
Oggi chiedi: «Padre, dimmi come posso aiutare i miei fratelli».
Fai un piccolo sforzo di volontà in più e pensa in quale modo, da oggi, potresti offrire un tuo
servizio al tuo prossimo, cominciando anche dalle persone che ti sono più vicine, (fare la spesa
per qualche vicino malato o anziano; aiutare un amico in difficoltà; fare un corso di volontariato;
prendere un bambino in affidamento; adottare un bambino a distanza, assistere persone anziane,
aiutare in un consultorio, ecc.), comincia tu ad agire e poi vedrai che ti verrà suggerita la tua
vera strada.
133
Scheda numero 60 - Il Servizio - «La giraffa»
Simbolo di «dedizione all’Alto».
Mi innalzo sempre di più verso le cime degli alberi per
poterTi respirare meglio.
Meditazione
Guarda in alto oggi, senza più limiti. Se servi Lui non ci
sono limiti per te. Vai, e semplicemente servi nel Suo nome.
Scheda n. 60 - Il Servizio
Ripeti spesso: «Padre, Tu sei la mia forza, nel Tuo nome non ci sono limiti per me, vivo
per la gioia immensa di servirTi».
Ogni volta che intraprendi un’azione o un lavoro ripeti questa frase.
134
Sezione 16 – La Felicità
Introduzione
Questa è l’ultima sezione, quella che ti spetta di diritto dopo aver concluso il tuo lavoro di
consapevolezza, fede, purificazione, servizio.
Accetta senza timore queste ultime schede, in ognuna di esse c’è un’affermazione che ti
permetterà di conservare questo stato che è l’unica eredità di noi tutti figli di Dio.
Se hai lavorato bene con noi, hai sicuramente compreso dove cercare la felicità e, se sei giunto
qui vuol dire che l’hai trovata.
Espandila, fai sapere a tutti che c’è e indica loro la strada per trovarla.
135
Scheda numero 61 -La Felicità - «La collana»
Simbolo di «grande ricchezza».
Sono ricco in Te, sono felice solo in Te, Padre.
Meditazione
Accetto con gioia ciò che mi spetta di diritto quale Tuo
amato figlio. Sono felice oggi e sempre!
Scheda n. 61 - La Felicità
Oggi ripetiti spesso: «La felicità è un mio diritto, la gioia è la mia naturale condizione,
come Tuo figlio, Padre»
136
Scheda numero 62 - La Felicità - «Il trono»
Simbolo del riconoscimento del vero e unico potere:
l’Energia divina in noi.
Il Tuo trono, Padre, è in me.
Meditazione
Oggi contemplo che meraviglioso Essere io sono. Ho
finalmente riconosciuto me stesso. La pace e la felicità sono
eternamente in me.
Scheda n. 62 - La Felicità
Oggi ripetiti spesso: «La felicità è in me e la espando a tutti i miei fratelli, gioisco insieme
a loro».
137
Scheda numero 63 - La Felicità - «La tiara papale»
Simbolo della Luce bianca in noi.
Luce, in me e intorno a me.
Meditazione
Oggi espando la mia luce ovunque io vada.
Scheda n. 63 - La Felicità
Oggi ripeti spesso: «Esprimo la felicità emanando luce, gioia e amore tutt’intorno a me».
138
Scheda numero 64 - La Felicità - «La nuvola con un occhio»
Simbolo della dimora angelica.
Angeli, fratelli divini, colmate d’amore il nostro mondo
Meditazione
Ti prego e ti ringrazio, potente compagno celeste,
portatore di gioia e di felicità. Restami accanto in ogni mio
passo terreno, illuminami e custodiscimi per sempre.
Scheda n. 64 - la Felicità
Ripeti spesso sempre: «La felicità è un mio diritto, la condivido con gli angeli, con i miei
fratelli, con le mie sorelle e con tutto il Creato».
139
Epilogo
140
Indice
Prefazione........................................................................................................................................................................... 1
Introduzione al libro ........................................................................................................................................................... 2
Introduzione alla parte prima ............................................................................................................................................. 6
Capitolo 1. La Relazione .................................................................................................................................................... 7
Capitolo 2. La fase illuminante ........................................................................................................................................ 11
2.1. La Consapevolezza..........................................................................................................................................12
2.2. La Volontà.......................................................................................................................................................14
2.3. La Fede............................................................................................................................................................16
Capitolo 3. Il karma.......................................................................................................................................................... 18
3.1. Il karma-osservazione......................................................................................................................................19
3.2. Il karma-ferma.................................................................................................................................................20
3.3. Il karma-purificazione .....................................................................................................................................21
Capitolo 4. L’Azione........................................................................................................................................................ 22
4.1. L’Amore ..........................................................................................................................................................25
4.2. L’Accettazione ................................................................................................................................................28
4.3. Il Rispetto ........................................................................................................................................................30
4.4. La Fedeltà e la Fiducia ....................................................................................................................................32
4.5. L’Impegno totale .............................................................................................................................................34
4.6. Il Servizio ........................................................................................................................................................36
Capitolo 5. La felicità....................................................................................................................................................... 39
Introduzione alla seconda parte ........................................................................................................................................ 42
Il rituale ............................................................................................................................................................................ 44
Sezione 1 – La Relazione ................................................................................................................................................. 45
Introduzione ...........................................................................................................................................................45
Scheda numero 1 - La Relazione - «L’elefante» ....................................................................................................46
Scheda numero 2: La Relazione - «Il pesce» .........................................................................................................48
Scheda numero 3 - La Relazione - «Il Sole» ..........................................................................................................50
Scheda numero 4 - La relazione - «L’albero» ........................................................................................................51
Sezione 2 – La relazione con noi stessi ............................................................................................................................ 52
Introduzione ...........................................................................................................................................................52
Scheda numero 5 – La relazione con noi stessi - «l’aquila»...................................................................................53
Scheda numero 6 – La relazione con noi stessi - «L’occhio» ................................................................................54
Scheda numero 7 – La relazione con noi stessi - «La corona»...............................................................................55
Scheda numero 8 – La relazione con noi stessi - «La gazzella».............................................................................56
Sezione 3 – La Consapevolezza ....................................................................................................................................... 57
Introduzione ...........................................................................................................................................................57
Scheda numero 9 – La Consapevolezza - «Il cuore»..............................................................................................58
Scheda numero 10 – La Cconsapevolezza - «Il libro» ...........................................................................................60
Scheda numero 11 – La Consapevolezza - «La mela» ...........................................................................................62
Scheda numero 12 – La Consapevolezza - «Il fungo» ...........................................................................................64
Sezione 4 – La Volontà .................................................................................................................................................... 66
Introduzione ...........................................................................................................................................................66
Scheda numero 13 - La Volontà - «L’aquilone» ....................................................................................................67
Scheda numero 14 - La Volontà - «Il serpente Kundalini» ....................................................................................68
Scheda numero 15 - La Volontà - «La finestra aperta»..........................................................................................69
Scheda numero 16 - La Volontà - «Lo scrigno» ....................................................................................................71
Sezione 5 – La Fede ......................................................................................................................................................... 73
Introduzione ...........................................................................................................................................................73
Scheda numero 17 - La Fede - «La nuvola»...........................................................................................................74
Scheda numero 18 - La Fede - «La piuma»............................................................................................................75
Scheda numero 19 - La Fede - «L’occhio di Dio» .................................................................................................76
Scheda numero 20 - La Fede - «Il leone»...............................................................................................................77
Sezione 6 - Il karma-osservazione.................................................................................................................................... 78
Introduzione ...........................................................................................................................................................78
Scheda numero 21 - Il karma-osservazione - «Il pianeta Marte» ...........................................................................79
Scheda numero 22 - Il karma-osservazione - «La penna indiana» .........................................................................81
Scheda numero 23 - Il karma-osservazione - «La tunica da frate».........................................................................82
Scheda numero 24 - Il karma-osservazione - «La palma»......................................................................................83
Sezione 7 - Il karma-ferma ............................................................................................................................................... 85
Introduzione ...........................................................................................................................................................85
141
Scheda numero 25 - Il karma-ferma - «Il papavero»..............................................................................................86
Scheda numero 26 - Il karma-ferma - «La quercia»...............................................................................................87
Scheda numero 27 - Il karma-ferma - «Il serpente» ...............................................................................................88
Scheda numero 28 - Il karma-ferma - «Il cristallo diamante»................................................................................89
Sezione 8 - Il karma-purificazione ................................................................................................................................... 91
Introduzione ...........................................................................................................................................................91
Scheda numero 29 - Il karma-purificazione - «Il gabbiano» ..................................................................................92
Scheda numero 30 - Il karma-purificazione - «Lo smeraldo» ................................................................................93
Scheda numero 31 - Il karma-purificazione «L’ametista» .....................................................................................94
Scheda numero 32 - Il karma-purificazione «Il lapislazzulo»................................................................................96
Introduzione dalla sezione 9 alla sezione 16 .................................................................................................................... 98
Sezione 9 – L’Azione....................................................................................................................................................... 99
Introduzione ...........................................................................................................................................................99
Scheda n. 33 - L’Azione - «Il quarzo rosa»..........................................................................................................100
Scheda numero 34 - L’Azione - «Il topazio» .......................................................................................................101
Scheda numero 35 - L’Azione -. «L’ossidiana nera» ...........................................................................................102
Scheda numero 36 - L’Azione - «Lo zaffiro» ......................................................................................................103
Sezione 10 – L’Amore ................................................................................................................................................... 104
Introduzione .........................................................................................................................................................104
Scheda numero 37 - L’Amore - «La malachite» ..................................................................................................105
Scheda numero 38 - L’Amore - «L’opale» ..........................................................................................................106
Scheda numero 39 - L’Amore - «Il brillante» ......................................................................................................107
Scheda numero 40 - L’Amore - «Il topazio affumicato» .....................................................................................109
Sezione 11 – L’Accettazione.......................................................................................................................................... 110
Introduzione .........................................................................................................................................................110
Scheda numero 41 - L’Accettazione - «La tormalina rosa» .................................................................................111
Scheda numero 42 - L’Accettazione - «Il corallo»...............................................................................................112
Scheda numero 43 - L’Accettazione - «Il cavalluccio marino» ...........................................................................113
Scheda numero 44 - L’Accettazione - «La nuvola nera» .....................................................................................114
Sezione 12 – Il Rispetto.................................................................................................................................................. 115
Introduzione .........................................................................................................................................................115
Scheda numero 45 - Il Rispetto - «Il cavallo bianco» ..........................................................................................116
Scheda numero 46 - Il Rispetto - «La stella marina» ...........................................................................................117
Scheda numero 47 - Il Rispetto - «La capanna indiana» ......................................................................................118
Scheda numero 48 - Il Rispetto - «La piramide»..................................................................................................119
Sezione 13 – La Fedeltà, la Fiducia................................................................................................................................ 120
Introduzione .........................................................................................................................................................120
Scheda numero 49 - La Fedeltà, la Fiducia - «Una croce con una stella intorno» ...............................................121
Scheda numero 50 - La Fedeltà, la Fiducia - «Un cerchio con un cubo dentro»..................................................122
Scheda numero 51 - La Fedeltà, la Fiducia - «La Terra» .....................................................................................123
Scheda numero 52 - La Fedeltà, la Fiducia - «Il cielo»........................................................................................124
Sezione 14 – L’Impegno totale ...................................................................................................................................... 125
Introduzione .........................................................................................................................................................125
Scheda numero 53 - L’Impegno totale - «Il vento»..............................................................................................126
Scheda numero 54 - L’Impegno totale - «Il mare»...............................................................................................127
Scheda numero 55 - L’Impegno totale - «La montagna» .....................................................................................128
Scheda numero 56 - L’Impegno totale - «Il Buddha» ..........................................................................................129
Sezione 15 – Il Servizio.................................................................................................................................................. 130
Introduzione .........................................................................................................................................................130
Scheda numero 57 - Il Servizio - «La moschea»..................................................................................................131
Scheda numero 58 - Il Servizio - «La sinagoga»..................................................................................................132
Scheda numero 59 - Il Servizio - «S. Pietro» .......................................................................................................133
Scheda numero 60 - Il Servizio - «La giraffa» .....................................................................................................134
Sezione 16 – La Felicità ................................................................................................................................................. 135
Introduzione .........................................................................................................................................................135
Scheda numero 61 -La Felicità - «La collana».....................................................................................................136
Scheda numero 62 - La Felicità - «Il trono».........................................................................................................137
Scheda numero 63 - La Felicità - «La tiara papale».............................................................................................138
Scheda numero 64 - La Felicità - «La nuvola con un occhio» .............................................................................139
Epilogo ........................................................................................................................................................................... 140
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