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La separazione tra Chiesa e Stato Una posizione simile assume la Chiesa di fronte alla fra Chiesa ¢ Stato, che essa respinge in linea ipio, ma ammette in date circostanze com’ un male minore, come la soluzione che pud offrire i mag- giori vantaggi. La Chiesa non pud ammettere di essere me una associazione privata, che Pambito del diritto comune: questo significherebbe ne- garle il carattere di societh sovrana, perfetta, che ha rice- vuto direttamente da Dio i suoi diritti e i suoi poteri, ificherebbe permettere allo Stato di determinare i limiti della sua azione. Né risponde a verith In teoria delle due paral yuale Stato © Chiesa, avendo diverse compet se sfere di azione, non si incontrano mai, possono ignorarsi. Stato e Chiesa si incontrano nella realta concreta del soggetto umano: uno € identico Il soggetto attorno al quale essi operano. so ¢ 'uomo Iaico non sono due persone che vivono uno accanto alPaltra, ignorandosi, ma una sola e identica persona. Ora, dovunque, vi ‘un unico i esiste un solo fine ultimo da raggiungere, perfezione fondamentale, un solo bene sostan- che convergono a questo fine unico arallele, Stato e Chiesa si incontrano poi nella realta concreta della vita, dove entrambi giudi- ano ¢ influiscono sulle stesse azioni, sia pure da punti i vista di lo Stato, dal punto tico-temporale, la Chiesa dal punto di vista religioso-soprannaturale: 10 Stato, per giudicare se un dato mezzo pud raggiungere o no un dato fine immediato; la Chiesa, per giudicare se il fine proposto ¢ i mezzi pre= scelti siano in armonia col fine ultimo dell'uomo e con Ja sua natura razionale, Ancora una volta, attivitt che confiuiscono nell'approvare 0 condannare la stessa azione non possono dirsi parallele. dove i cattolici sono una minoranza. Dove que- sta separazione & applicata lealmente, la Chiesa Paccetta come una situazione di fatto inevitabile, come ipotesi, purché le sia concessa piena elluso de teri, dei suoi diritti sercizio nell’educazione, purche di proprieta ed i cittadi zrione al sacerdozio o al ‘cati inconvenienti in questa soluzione: ma essa ha of- ferto spesso dei reali vantaggi. Meglio, in molti casi, questa reale liberti, della larvata oppressione del giu- nisdizionalismo. In Cile, osservava Mons, Larrain, ‘ve- scovo di Talca, si sono fatti progressi_ sostanzi ri di seguire la voca- ioso. Non sono man- Il significato del Sillabo E dunque ora possil ire le nostre conelusioni, € ribadire, se ve ne fosse ancora bisogno, il significato del Sillabo. TI documento pontificio condanna recisamente la pre- tesa di costruire la societi senza tenere conto dei diritti di Dio, di quella legge morale, universalmente valida, che non fa che sancire antecedentemente alla proibizione cid che & gid per 'uomo ¢ per la societi un bene o un male. Se vogliamo cogliere i punti chiave del Sillabo, essi pos sono ridursi a tre: la proposizione 39, che condanna la e Ia fonte di tutti i diritt, che gode di un certo suo diritto illimitato » ra (la concezione cattolica @ su questo punto completata dalla dottrina contenuta nella proposizione 29, che riven- ddica alla Chiesa i caratteri di societd perfetta); la pro- posizione 64, che condanna il falso nazionalismo, che Titeneva lecito ogni mezzo per la grandezza della nazione: ‘qualsivoglia azione scellerata & da lodarsi, quando si ‘commetta per amore della patria» ¢ la proposizione 58, che respinge Padorazione della rice propria del regime capitalists, per cui «ogni disciplina ed onesta i costumi riposta nellaccumulare ed accrescere per qualsivoglia modo la ricchezza ¢ nel soddisfare le proprie passioni s. B forse esagerato vedere in queste tre frasi 11 quadro di tanta parte del secolo x erale, uscito dalla rivoluzione, erede dei principi dell’89 ¢ della dottrina della sovranita popolare di Rousseau, «non pud assolutamente ammettere fuori di s@ altra fonte di diritto », «non pud e non deve rico- noscere altre proteste che quelle che dal suo seno innal- zano le varie forze spiritual, fra le quali anche la Chiesa, ‘ma non come forza eteronoma, C’é una spiritualith che viene dallo Stato... ». Esso si arroga una missione educa- tiva, ¢e riconosce Ia piena liberta dell'insegnamento, ma sottraendola ad ogni autoritA estranea allo Stato stesso », 42 creazione utilitaria, giuridica, e come tale persegue fini e metodi che non debbono essere giudicati etica- tale regime non riconosce altre forze le che da Tui stesso emanano, proclama suo valore religioso, si arfoge una missione educativa di fronte al cittadino, svincola il suo operato da ogni norma morale, separando morale & politica e dichiarandosi implicitamente pronto, al bisogno, ad ogni arbitrio, ad ogni violenza. Si proclama liberale, ma per una intrinseca dialettica tende necessariamente a trasformarsi in totalitario, e intanto non riconosce al (57) Pere, op. cit. p. 31 68 e passim. Ey cittadino diritti ¢ valori indipendenti dallo Stato, non tollera accanto a sé altre istituzioni sovrane, non si preoc- cupa di imporre obblighi in contrasto con la coscienza “Tale era lo stato uscito dal nostro Risorgi- ‘mento: si presentava in teoria come V'emanazione della volonti popolare, ma rappresentava I'l % della popola- zione. Minoranza esigua che imponeva alla maggioranza Ja sua volontA senza possibilita di appello. Bsso rappre- sentava in realtA una sola classe, la borghesia, ignorando per lunghi anni le sofferenze ed i bisogni della nascente Classe operaia e del Mezzogiomno, demolendo ogni autono- mia locale in ossequio alla assoluta sovranita dello Stato, che non ammetteva davanti a sé altro che inc E questo Stato si presentava come una creazione nuova ben diversa dalla semplice « cucitura » dei vari staterelli preesistenti, come un organismo dotato di una missione ftica € religiosa nei confronti dei cittadini, che preten- deva di educare secondo i suoi criteri, imponendo loro una data concezione di vita. Ancor oggi, questo 2 lo stato sognato ¢ difeso da molti scrittori liberali, eredi diretti dello spirito risorgimentale. ‘Molte, espressic desunte alla let- tera dai loro scritti ‘chi pretende di Il secolo xix @ anche il secolo del nazionalismo esa vede nelPunita nazionale non solo un bene, fo ed auspicabile raggiungere entro le norme lore assoluto, fonte di diritto. ogni mezzo diveniva lecito, La dimostra ad ogni pagina. la nazione, il Papa ricordava storia del. Kisorgimento Contro questa idotatria ancora una volta: non & raggiungere il bene, e imy dalle conseguenze ‘di quellesagerato_nazior all'inizio del secolo seguente, si sarebbe logicamente trasformato in imperialismo ed avrebbe scatenato im- mani conflitti. labo, pur non considerando esplicitamente gli aspetti economico-sociali del liberalismo, li stronca alla radice condannando anche la concezione mat i nomiche, che sempre esisteranno, ma anche Ja miseria pit squallida del proletariato. L’egoi come un castigo pet Ia loro cattiva condotta, non sapeva suggerire altro rimedio che la rinunzia all'uso del ma- io, € in nome di una uguaglianza ¢ libert’ illu- soria imponeva la sua dittatura agli operai. La morale del capitalismo era una «morale di concorrenza ¢ di lotta, che permette di verificare la potenza ¢ la grandezza deli’tomo sul solo piano dell’azione economica, condi- zione per il riscatto e la vittoria sul male », frase brillante per una verith sordida, il c 10 permetteva ai pith forti di schiacciare i pit deboli, esaltava anzi_ questa i cose. Dalla Francia del ’48 all'Italia della fine del secolo, il malessere conseguente questa situazione continuava a ‘serpeggiare. Il Papa si sollevava infine ai principi supremi da cui i derivavano. A coloro che volevano esal- erarlo da ogni vincolo, ricordava il valore rivelarione, i limiti della ragione umana, i dovere di accettare Ia voce divina ¢ di sottomett essa. Contro il criticismo che negava la post i ‘conoscere la verit’, contro Pindifferentismo per cui ogni religione ¢ buona, il Papa aveva il coraggio di dichiarare cche solo la Chiesa cattolica segue la vera religione, ¢ chi & fuori di essa scientemente € consapevolmente, per un Bs deliberato rifiuto, non pud essere salvo. Mentre V'idolatria i tanza della veriti, Quanto vi era di buono nelle idee liberali @ conservato. Il Sillabo non @ il rifiuto totale del mondo moderno. Liindipendenza ¢ a so dello Stato nel suo campo, il valore intrinseco delPattivita temporale ¢ politica (che tutti gli individui di fronte alla ione il controllo al governo, la liberta di parola ¢ di opinione che rispetti i diritti della verith ¢ della giustizi tutto cid @ condannato, La Chiesa non rispolvera le dottrine teocratiche che vari teologi e canonisti ‘cento avevano difeso con calore, secondo le quali auto- rita civile deriva il potere da quella ecclesiastica, & la esccutrice delle sue dir ;eorie che trovarono anche allora tra gli stessi catt tori, mai fu € furono in ogni caso ito sono nel loro ordine non pud mai viol i cittadini contro gl del potere Nonostante tutte le imperferioni della redazione, la unione e la frapposizione di polemiche contingenti ¢ di

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