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il:
Riformi
20-APR-2010
da pag. 10
Se le banche chiudono i rubinetti
Le imprese risolvono col “factoring”
‘CARTOLARIZZAT. Dinan sea sl red le Pano azo ngegnaehanno ps
rato acedee fanaa cred. Mas nis ome on imatsisuiprime american
i AnTowio Vanuzzo
4 Intempi difficili, le Pmi aguz-
zano Vingegno. La ripresa élen-
ta, gli ordinativi, soprattutto in
aleuni settori, sono ancora al di
sotto della media, e l'accesso ai
ianziati per reperire
liquidita & spesso proibitivo. Se
gli isttuti di credito sono preoc-
cupati per il mantenimento dei
propri requisiti patrimonial
prestano denaro con difficolt
in questultimo biennio di crisi
globale hanno vissuto un di
enorme sviluppo alcuni metoci
di finanziamento alternativi allo
sportello, come il factoring
1 dati evidenziati questa
settimana in un’ampia inchiesta
dal settimanale The Economist
riferitiprincipalmente al merea-
to anglosassone ¢ tedesco, sono
allarmanti: secondo la Federal
reserve, nell ultimo anno i tassi
sui prestti alle imprese, com:
presi tra 100mila e un milione di
dollari hanno toccato il livello
‘massimo dell’ultimo decemnio.
Nei primi tre mesi del 2010, a
Wall Street, il valore di titoli le-
gatia prestiti commerciale in=
dlustriali& sceso del 21 per cen-
to rispetto allo stesso periodo
del 2009.
Situazione simile nel Vec~
chio Continente: in Gran Breta-
gna I'Institute of the Directors,
luna sorta di sindacato delle Pmi
fondato nel 1906, ha affermato
che, nel!’ultimo biennio, nel 60
per cento dei casi le banche di
Sua Maesti hanno negato pre~
stiti alle aziende; in Germania,
invece la banea centrale tedesca
ha calcolato che nei primi nove
mesi del 2009, gli asset delle
Pini sono scesi di 50 miliardi di
euro rispetto all'anno preceden-
te. In Italia, Paese in cui 'im-
prenditorialitt € frutto quasi
sempre dell’intreccio con le pe~
culiariti territoriali, dopo un
dente, asso a espasione det
crediti alle imprese ha subito
‘una contrazione del 6 per eento
circa, ¢ i finanziamenti bancari
dell’S per cento. A dirlo & uno
studio di Bankitalia, realizzato
da Fabio Panetta e Federico Si
gnoretti e difluso all'inizio di
Aprile. Idati elaborati dai tecni-
ci di Mario Draghi mostrano
una ripresa del eredito al setto-
re privato a partire da gennaio
2010, ma con un tasso di espan-
sione maggiore al Sud, a pit 3
per cento circa anno su anno, ri
spetto a quello del Nord, anco-
ni individuate dagli imprendito-
ri italiani per superare il conta-
gocce creditizio si chiama fac-
toring, termine estico per indi-
care le aziende che si oceupano
della compravendita di fatture e
cessione di crediti d’azienda in
cambio di una serie di servizi,
trai quali il Hinanziamento me-
diante anticipo sui credit cedu-
nell'ultimo biennio. A dimo-
strarlo le cifte fomite da Assi-
fact, Passociazione di categoria:
se nel 2009 i crediti erogati alle
imprese hanno segnato un au-
mento del 4 per cento sul 2008.
{12010 ¢ iniziato con una cre-
scita che sfiora il 3 per cento ri-
spetto all’anno scorso. Volumi
pari al nove per cento de! Pil ita-
iano, Il trend, sottolinea I'Eco-
rnomist, pottebbe aiutare non po-
cole Pmi, Le quali, solamente,
possiedono la meta de! loro c
pitale circolante in conto clien
dell’Atlantico, da
Recievables Exchange, piazza
telematica dove le aziende pos-
sono vendere i propri credit ad
investitoriistituzionali, Il mer
cato, oggi una nicchia piccolis-
sima, ha circa mille clienti, ma
eresce al ritmo di cinaue al
giomo. Le transazioni vengono
chiuse entro 24 ore, e gli im-
prenditori ottengono subito il
98 per cento del valore delle lo-
ro fatture, tolte le spese di in-
termediazione. I! 20 per cento
del turnover tra il valore dei
crediti incassati e la loro gi
cenza viene ultetiormente ga-
rantito da una sorta di clearing
house, per coprire gli investito-
1i dal rischio di insolvenza dei
debitori delle aziende.
Aleuni lo usano come
nanziamento d’emergenza, altri
per ottenere liquidita per la pro-
pria attiviti quotidiana, e uscire
dalla spirale di quello che viene
definito dall’amministratore de-
legato della societ’, Justin
Brownhill, un adoppio credit
crunchy: la fine della piccola
‘media impresa tradizionale e la
sretta del credito bancario. Gli
investitori istituzionali_ hanno
fiutato 'affare: M&G, un fondo
britannico, ha raccolto di recen-
te 2,5 miliardi di dollari, circa
1,8 miliardi di euro, per ereare
un fondo specializzato in presti-
tialle Pi
Capire i contorni del nuo-
vo credito altemativo é pratica-
‘mente impossibile, ma l'aper-
tura di un mercato dei derivati
composto da obbligazioni ba-
sate su erediti delle Pmi, po-
trebbe assumere lineamenti pe-
ricolosamente simili ai mutui
subprime.