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Qui si tratta invece non di uno scenario futuro ma di un mondo parallelo; un mondo distopico e
ucronico (l ucronia la visione, coerente e plausibile, di un mondo, di un periodo, o di eventi
storici, basata su dati fittizi) che non mai esistito, forse, ma che possibile.
I tre attori, quelli che interpretano il ruolo da adulti di Kathy (io narrante), Ruth e Tommy, tre
giovani stelle emergenti del cinema inglese, si calano con molta empatia nel ruolo, dando volto e
interpretazione, con toni delicati ma intensi, al dramma orribile di scoprire e poi vivere la realt di
una esistenza personale molto simile ai vuoti a perdere della societ dell usa e getta.
Non urlano, non fuggono, non si disperano (a parte lurlo apocalittico di Tommy, unico gesto di
ribellione titanica allinsensatezza della vita e del destino, un urlo che il Tommy adulto replica
raddoppiando lurlo di Tommy da piccolo, a Heilsham); cercano con sussurri, pi che con grida, di
dare senso e soprattutto pi tempo alla loro propria, povera vita.
Anche qui come sempre lamore nasce e prende corpo dentro una condivisione, una sofferenza
comune: ed lamore, insieme allarte, lapparente via duscita da un percorso, gi segnato, di
morte.
Il cerchio chiuso dei sentimenti (laffetto e lamicizia, linvidia, la gelosia, la compassione
reciproca), non smuove pi di tanto per un mondo circostante fatto di cinismo e di larvata
compassione oppure di tacita obbedienza agli standard e alle regole della politica e della scienza.
Quella atmosfera di infanzia, di tempo perduto, tipica di tanti altri film in cui si mostra let
giovane, le fantasie e i turbamenti, quel mondo del college protagonista della prima parte del film,
qui lentamente mostra la sua faccia aberrante di gelido laboratorio dei corpi e delle vite.
La routine, lo studio, i giochi e le ritualit di quel luogo si rivelano solo ingannevoli ombre atte a
rendere ancora pi spaesante, per i protagonisti e per noi spettatori, la scoperta della verit.
Il doppio, qui, non semplicemente il clone; il doppio in questione il mondo raddoppiato dagli
adulti, il mondo vero che sempre si sovrappone alla favola (quella dei sogni che popolano i mondi
del Piccolo Principe o di Peter Pan), il mondo delle merci e della razionalit strumentale che si
impone sui sentimenti e su quello spreco gratuito e ingiustificato ma prezioso che ogni gioco e
ogni creazione spontanea rappresentano.
Come i disegni di Tommy, quelle forme immaginifiche e irreali che attraverso il tempo hanno
congiunto la fantasia stravagante del bambino alladulto drop out che costretto a diventare.
Anche su questo aspetto il regista ha lavorato in profondit cercando nel panorama degli artisti
britannici, un disegnatore il cui lavoro sottolineasse il legame viscerale e psicologico fra le fantasie
dellinfanzia, di Tommy, e le sue speranze di adulto, la cui vita in scadenza.
Lartista Charlie Cobb i cui disegni rendono il film, rispetto al romanzo, pi ricco toccante.
Un film troppo poetico per rappresentare un atto preciso daccusa ad una frontiera pericolosa della
scienza, o ai criteri dominanti, in generale, della scienza stessa.
Forse, pi verosimilmente una riflessione dolente sullimpossibilit di prolungare il tempo, di
rallentarne gli effetti, di fermare lattimo, al di l di quei ricordi sfocati ma pungenti, di un passato,
linfanzia, in cui era possibile pensarsi immortali, eterni ed era impossibile non immaginarsi
normali.
O semplicemente una meditazione triste sulloscenit di una vita programmata.
Nessuno di voi andr mai in America, o diventer una stella del cinema. E nessuno di voi lavorer
mai in un supermercato. Le vostre vite sono state programmate. Diventerete adulti, poi, prima di
invecchiare, ancor prima di diventare persone di mezza et, comincerete a donare i vostri organi
vitali. Ecco per cosa siete stati creati, ciascuno di voi. (Miss Lucy)
Passo il tempo non guardando avanti ma indietro, ai tempi di The Cottages e di Heilsham e a
quello che ci accaduto l. (Kathy)