Sei sulla pagina 1di 294
GIOVANNI MARIA ARTUSI L?ARTUSI OVERO DELLE IMPERFETTIONI DELLA MODERNA MUSICA ARNALDO FORNI EDITORE 2000 NOTA ALLA RISTAMPA La decisione di tistampare le operette dell’Artusi riguardanti le “Imperfezzio- ni delia moderna musica” é@ dettata dalla necessita di porre in mano agli studiosi i testi di una famosa polemica, che il IV centenario della nascita di Claudio Monte- verdi ha riportato sul tappeto, ma i cui termini, nei concreti dettagli, per un pit compiuto giudizio, non sono ancora con esattezza definiti. Il “Dialogo” del canonico bolognese stampato nel 1600, si presenta caratte- tistico ¢ suggestivo nella cornice festosa di Ferrara, ambientato in quelf’autunno del 1598, che vide convergere nella citta estense principi e nobili, porporati e pontefice, per i solenni sponsali di Margherita d’Austria con Filippo IIT di Spagna © per il contemporaneo matrimonio delPArciduca Alberto con F'Infanta Donna Isabella Clara Eugenia sorella del Re Cattolico. Si ricordi lo staglio iniziale del “Primo Ragionamento”: “Era quasi giunto il fine dell’Anno 1598. Quando la Sereniss. Regina Donna Margarita d’Austria arrivd alla Nobilissima Citta di Ferrara, che fu il terzodecimo giorno del Mese di Novembre, accompagnata dall’Arcidu- chessa Madre, dal Sereniss. Arciduca Alberto...” Sono due gentiluomini i protagonisti ¢ interlocutori: Luca, nobile straniero del seguito dell’Arciduca, e Vario, personaggio Aretino al servizio del Cardinale Pompeo Arrigoni (cui é dedicato if dialogo), un tempo compagni all’Universita di Bologna; e la sede non poteva essere pit: propizia: una citta nella quale confluivano tante esperienze d’arte e di poesia, e musicalmente all’avanguardia, per avere spo- sato le idee dei novatori (1). Si susseguono, nella solenne occasione, feste ¢ cerimonie, concerti ed esecu- zioni sacre: specialmente ammirati il concerto strumentale-vocale delle monache di §. Vito, ben conosciuto dagli studiosi, ¢ la serata cameristica in Casa Goretti, cui & presente Luca. E i due “Ragionamenti” prendono lo spunto proprio da queste esecuzioni, per trattare di musica strumentale e vocale, di prassi e di teoria, di musica antica e di musica moderna, allo scopo di fissarsi in quello che il Puteano, nel carmen dedicatorio, chiama: De veteri et nova musica iudicium, Dopo premesse varie, ecco la scintilla; € Luca a descrivere ia famosa serata artistica: “...invitato a sentire certi Madrigali nuovi..andassimo in casa del Sig. Antonio Goretti Nobile Ferrarese,...la ritrovai il Sig. Luzasco e il Sig. Hippolito Fiorini, huomini segnalati... Furono Cantati una, et due volte; ma tacciuto il nome deli’ Autore (= Claudio Monteverdi): era la tessitura non ingrata, se bene introduce nuove Regole, nuovi modi, et nuova frase del dire, sono perd aspri et alfudito poco piacevoli; né possono essere altrimenti; perch mentre che sf trasgrediscono le buone Regole...”. Ed & proprio qui che si appuntano i rilievi del teorico boto- gnese, sulla “trasgressione delle buone regole”, cio’, come dira poi, sull’uso indi- sciplinato delle dissonanze. (1) Si ricordino Ia presenza in Ferrara di Cipriano de Rove, di Wert, det Marenzio, del Principe di Venosa, del Luzaschi, di Alfonso Fontanelli, ed altri. Pud considerarsi, questa, la divergenza di fondo: per I’Artusi le dissonanze “non possono convenire allo istesso modo”, né si debbono “‘usare all’istesso mo- do” delle consonanze, per i novatori si; per Puno “le consonanze s’usano libera- mente senza rispetto alcuno; ma delle dissonanze bisogna havere altra considera- zione, perché sono di un’altra natura”, per i modernisti le une ¢ le altre sono della stessa natura, destinate, Je une e ie altre, alla medesima finalita espressiva. A chi gli chieda se & proibito ritrovare cose nuove, ?Artusi risponde che bisogna certo rinnovare, che “devono ancora gli musici dilatarsi; che il fare le cantilene tutte ad un modo genera nausea ¢ fastidio alPudito”; ma le dissonanze vanno usate “al modo ordinario” e “con ragione”, come fanno gli auctores: Adriano, Cipriano, il Palestrina, il Porta, Claudio, il Gabrieli, il Gastoldi...“non hanno forsi fatto sentire delle asprezze? *. Certo si, e nelle loro opere, continua PArtusi, “ne ritrovarete le Cataste piene”. E’ evidente che, dietro i rilievi specifici a testi particolari, é tutto un costume che i difensori della tradizione deprecano, il costume di chi trascura una severa etica di canto gid in uso, e la sua “compostezza”, che ¢ interiore ma si traduce anche alfestemo. La “violenza” di certi modi espressivi 8 negazione di questo contegno, I novatori sanno che certe soluzioni generano “‘scompostezza”, ma essi Ja vogliono perché determina “rottura”, & apportatrice di “emozione”, ¢ carica di pathos e di dramma la parola. Ecco quanto [’Artusi rileva in aggiunta: “A loro basta di sapere insfilzare quelle Solfe, a modo loro, et insegnare di Cantare alli cantanti, le loro Cantilene con molti movimenti del corpo, accompagnande la voce con quei moti, et nel fine si lasciano andare di maniera, che paia apunto che Muoiano, et questa é la perfezzione della loro Musica”. Pit complessa ed elaborata & la dimostrazione teorico-scientifica che ’Artusi fa di queste idee, tutta governata da teoremi speculativi, condotta su’citazioni di auctoritates greche, nei modi degli antiquari umanisti, come i] Bottrigari: anzi nel “Primo Ragionamento”, a proposito degli strumenti, si sente il ricordo del Deside- rio bottrigariano, e nel “Secondo”, é evidente T'imitazione (0 meglio il “plagio”, per esplicita accusa dello stesso Bottrigari) di alcuni passaggi dialogici dalla “Prima giornata” del Trimerone de’ fondamenti armonici, opera teoretica manoscritta dell’erudito cavatiere bolognese (2), Il discorso polemico continua nella Seconda Parte delle Imperfezzioni (1603) e si allarga il tessuto dimostrativo, convogliando anche la difesa di Francesco Patrizi (1529-1597) contro ii Bottrigari che ne aveva criticato le idee nell opera 71 Patricio, overo de’ Tetracordi armonici (1593). Anche questa seconda parte pud considerarsi un dialogo, non pit tra due interlocutori diretti, ma per scambio epistolare con un non ben identificato personaggio, chiamato P'Ottoso Accademi- co, musicista ¢ teorico, che si pone a difesa dei novatori (3). Nei due campi schierati, entro schermaglie raffinate di dottrina, le posizioni restano inequivocabil- mente le stesse: per POttuso, “essendo la modulazione nuova, per trovar con la novita sua novi concenti et novi affetti’, il rinnovare i metodi, anche fuori da quelli tradizionali, @ cosa conforme a “ragione”; per il Canonico di S. Salvatare 2 Il Bottrigari afferma questo plagio nella Lettera di Federico Verdicelti, Milano 12 luglio 1601: ms. B 48, p. 227 del Civico Museo Bibliografico Musicale di Bologna, Il Zrimerone si trova ms. (Sogn, B 44) press lo stesso Museo (G) Liidentificazione delf'Ottuto non @ ancora stata fatta in modo accettabile. L’Artusi ci dice soltanto: “Hebbi dipai in buona notizia, che questo era huomo di molta autoritA; et perch® egli faceva del Musico assal...”. invece, che non si allontana dalla tradizionale “poetica del dilettare”: “‘...altro & ferire Tudito con sua sodisfattione; e altro é ferirlo con cose, che sono in dispiace- re; queste non lo dispongono ne muovono; ma quelle che volentieri ascolta lo dispongono e muovono”, Una deile conseguenze positive deile disquisizioni teoriche artusiane, ¢ quella di aver provocato lautodifesa del Monteverdi (lettera agli Studlost Lettori nel “Quinto Libro de’ Madrigali a cinque voci”, 1605) ¢ la Dichiarazione deila Lettera (negli “Scherzi Musicali a tre voci”, 1607): di aver costretto, cioé, ad un “ripensa- mento teorico” e alla definizione poctica della “seconda prattica” lui, che affer- mava di “non essere sogetto adatto a cosi grande impresa (= scrivere delle “‘Istitu- zioni Melodiche”)” ¢ di lasciare “al Cavaglier Ercole Bottrigari e al Reverendo Zerlino il componimento di cos{ nobili scritti” (4). In realta, le affermazioni ¢ le intuizioni del Monteverdi, attesero invano di prendere forma sistematica in un’opera di teoria sulla “Seconda Prattica” overo “Perfezzione della Moderna Musica” (5): opera che il sommo Cremonese ancora vagheggiava di scrivere nella vecchiaia (lettera del 22 ottobre 1633): “Il titolo del libro gard questo: Melodia, ovvero seconda pratica musicale, Seconda (intendo io) considerata in ordine alla moderna, prima in ordine all’antica; divido il libro in tre parti rispondenti alle tre parti della Melodia: nella prima discorro intorno a Yara zione, nella seconda intorno all’armonia, nella terza intorno alla parte Rithmica” (6). Sullargomento cade opportuno I’accenno ai Discorso Musicale di Antonio Braccino da Todi, scritto appunto “per la dichiarazione della lettera aposta ne’ Scherzi Musicali del Sig. Claudio Monteverde” (1608): che @ il “secondo, mentre non @ giunto a noi il “Primo Discorso”, di cui ebbero a rammaricarsi i fratelli Monteverdi nella Dichigrazione suddetta. It “Discorso” é serio, meditato, ¢ allarga ai suoi elementi concreti costitutivi it rapporto parola-musica. Per essere “Melopeo perfetto”, si domanda il teorico che si cela “sotto finto nome di un Antonio Braccini da Todi’, cosa occorre? “‘Melopeo” & “facitore, fabricatore della Melo- dia”; ma “‘ciascuna volta che il Melopeo non havré quelia cognizione et scientia di quelle cose ad una ad una separatamente, et poi tutte insieme che entrano a componere et formare questo Genere Generalissimo detto Melodia; cio’ che non habbi cognizione, della passione, proprieta, qualita, effetti de] Rithmo, orazione, et delfArmonia, et come, et in qual modo convengano insieme; potra da ciascuno intelligente essere tenuto...indegno di questo nome di Melopeo perfetto” (7), Come ognun vede, la gerarchia fra questi tre elementi fondamentali della musica: ritmo, armonia, parola, é qui stabilita in modo diverso da quella monte- verdiana (nella lettera del 1633): anzi, principio primo é il “Ritmo”, mentre I!‘Armonia” e la “‘Orazione” ne sono servi. £ ancora: “L’Armonia ed il Rithmo sono scienze, che per se stesse hanno Pessere, ¢ la loro cognizione non dipende, dalla orazione, ¢ la forza e ’l vigore che hanno ’hanno da se stesse, dalla natura (4) La Lettera del V Libro monteverdiano ¢ Ia Dichiarazione della lettera si vedano tiportate in: G, F. Malipiero, Claudio Monteverdi, Milano 1930, pp. 71 sag. (5) G. F. Malipiero, op. cit, p. 72: “..Una lettera di Claudio Monteverdi mio fratello, la quale diede materia, ond’aite! saffaticawe, sotto finto nome di un Antonio Braccini da Todi, di farla parer al mondo una chimera e vanitl...”, (© G. F, Malipiero, op. cit., p. 293, Non si conosce il destinatario della lettera; Henry Prunitres pensa a Gio, Batt. Dori. (7) Discarso Secondo, ec. 9.5. loro propria, non la ricevono dalla otazione”. “II Rithmo & padre comandante, et TArmonia madre comandante alPorazione comandata”. Infatti: “Come potra lore zione comandare al Rithmo e all’Armonia? che senza questi due capi é un cadave- re, un nulla? ””. E cosi di seguito. La polemica qui si chivse, per stanchezza, resasi ormai inutile davanti alle esigenze dell'arte, che non si ferma per le tamentele dei /audatores del passato; perd, rimane aperto Pinterrogativo di Antonio Braccino per una definizione dei compositi rapporti tra musica e parola, tra armonia e melodia, in senso pil genera Je, tra scuola ¢ liberta, vero “cimento” di “armonia ed invenzione” (Vivaldi), o finale convergenza di regola e ispirazione, di “contrappunto e idea’’ (Padre Marti- ni) (8). GV. (8) ET Ia sintesi proposta anche dal Banchieri: dice il Martini: “‘Siccome le parti principali della pittura sono il dlsegno e il colorito, cosi le parti principali della musica sono il contrapun- to, che tiene il luogo del disegno, ¢ Pidea (= invenzione), che tiene il luogo del colorito...” (Esemplare, o sia Saggio fondamentale di Contrapunto, | Parte, p. XIII). BIBLIOGRAFIA G. Gaspari, Glammnaria Artusi, in “Atti ¢ Memoric Deput. Storia Patr. Romagna”, serie 11, vol. 11 (1876), p. 55 sag. x D. Amold, “Seconda Pratica”: A Background to Monteverdi's Madrigals, in “Music and Let- ters”, 1957, pp. 341 sa. G. Massera, Dalle “imperfeciont” alle “perfezioni” della moderna musica, in “Congresso Interna zionale di Studi: Claudio Monteverdi ¢ il suo tempo”, Venezia-Mantova-Cremona, 3-7 maggio 1968. LARTVSI Quero DELLE IMPERFETTIONI DELLA MODERNA MVSICA Ragionamenti dui. Ne’ quali fi ragiona di mole cofe vrili, & neceffarie alli Moderni Compoficori . DEL R. P. D. GIO. MARIA ARTVSI DA BOLOGNA. Canonico Regolare nella Congregatione del Saluatore, Nouamente Stampato. In Venetia, ApprefloGiacomo Vincenti, 1600. ALLILLVSTRISS. ET REVERENDISS. SIGNORE IL CARDINALE POMPEO ARIGONI g@Cco finalmente Mluftrif. & Reuerendif fimo Signore; che io mando al publico, le » Imperfettioni della Moderna Muficada me | in formia di ragionamenco ridottesper {cio- > glicrmiin a che parte dal legame , della * promeffa ch'io feci a V. S. illuttriffima & Reucrendiffima mentre, che con la Santicadi N. 9. Papa Clemente firitrouaua, nella Nobiliffima Citta di Ferrara, Sobeniffimo. tlluftriffimo & Reucrendiffimo Signore che quefte Imperfetcioni da meinfieme potte,che pit d’ogn’al tro imperfetco mi riconofco, non poffono effere, fe non imperfette, & a parangone dell’opre di tantic tanti grauif- fimi Auctori, Greci, e Laan che di Mufica hanno manda- to, nel Teatro a farli vedere, che come ftelle rluceranno per fempre nel Tempio della Erermea; fono per fe fteffe, come Carboni, che nel medefimo giorno, che riceuono lo fplendore, s'ammorzano. Nondimeno quando io con- fidero, che nel publico fe ne vengono, foto ’ombra del- le Virtu, Bonta, Benignita,& Auttonca ci V.S. Illuttriffima Ai & & Reuerendiffima.. Non poffo fe non confiderare, ¢ crede- re,che elle fiano peracquittare perfcttione fi come dal Sole Je piante,ei corpi tucti ricevono forza, € vigore; dimodo che fatte perf:ere dalle fue perfertioni, {¢ ne andrannoardi- tamente 4 Junga, e perpetua vita, fenzanota d’alcunaim- perfettione... E' ben vero che di tanto, & cofi fingolar fa- vore, che io dalle perfettioni fue riceuo 5 & di tante, ¢ tan- tefignalare gratie, che la Religione noftra‘continuamen- te, dalla Bonta, e ammoreuolezza di V.S illuftriflima & Reuerendiffima fi ritroua beneficiara , & di cur io come membro participante, fe bene mmnimo, fon tenuco 2 ren- dergliene gratie,con altro che con parole, (ela bafftzzd mia non mi'impedeffe; Ma foplira, per benignita fua, in uoco dello effetio ; I’afferto dell’animo mio fincero: contentan- doti di quello ch’jo poffo, per quello che1o debbo_Gradi- fea adunque V. S. IMluftrifs . & ReuerendifS. quefto mio picciolo,& :mperfctto dono; non perche venga da meyma perche viene alei. E fcnzaalcro retto pregando Dio, che doniaV.S, lluttrifs, & Reuerendifs. ynalunga ¢ felice vita. i Venctia, alli.20. Nouemb.1600. Di VS lluftrifs. & Renerendif& Deuotifs.Seruirote D.Gio. Matia Artufi. ALLILLVSTRISSIMO ET REVERENDISSIMO SIGNORE IL CARD. POMPEO ARIGONI. LECCELL, DOTTORE VICENZO MARIA SANDAL poelrrortrose gemme d Oriente Porto Pompeto ala gran Madre Roma; Per adornarlela faperbachioma , $e Che douea foggiogar tuttala gente. E in &altavirts, Cotdhe mente y Che gl errové del Mondo vince, edoma, L'adarni, ele fatricca, e nobil forma Pinche gemme eftimata, epiulucente. wind PAxrvsx.4 pumeri fonori, Le caufe lor diftinte., ¢ ben digefle Tenta illuftrar de tuoi fablimi bonort E chiede , eg fpera bauer tue gratie prefie, E ditronar almen le parts fuori De latua facra,e venerabilvefies. ALLILLVSTRISSIMO ET REVERENDISSIMO SIGNORE IL CARD. POMPEO ARIGONI. MVTIO MANFREDI RS B ell armonia , ch'in voi si chiara fplende D'ogni virtie, che'l fecol noftro honoris Ex alieraui al fommo de gli bonori, Ser Accioche'l Mondo del faa error Semende, Quella hor t Axxvsi per fia guida prende , Onde voi fol, Signor tra fuoi Signori , Orni de i vaghi , ¢ pretiofi fori De t Arte ,ch'ei ds far perfétta intendea. L' Arte ,ch'anco nel Ciel fi fima, eg vfa, De t Artefice eterno a gloria eterna; E da noi detta qui fara CAnrvsa, In quefta poi Svdrada mille voci, or con ‘vnita, hor con manicra alterna, Tussi pietofi far gli atimi atroci. IN IO: MARIAE ARTVSII DE VETERIL ET NOVA MVSICA IVDICIVM Ad Illuft”” & Reuerendifs, POMPEIVM ARIGONEVM S. R. E. Cardinalem. CARMEN ERYCI pvVTEANL KARI quis wetat, aut vetat fateri? y Indo&tus nift , bardus , atque blenaus? : Quondam muncre Mv sicENn Deorwm i) bars Humano generi datam? fed Orbis, SE Et Aevi wwitio malignioris Negletfam cecidiffe? Tam Deorum Nanci Coclituum fuére dona. ARS, postquam perijt , placere capit: Es quifque ingent} excitare vires. Kon poftliminis ve MELOS VETVSTVM. Calo duceret 3 at faperbiore ‘Dammaret fiudio MELOS VETVSTVM. Sic ARS eS NOVA mata: dum Deorum Nanci Celitwum fuere dona. Hine muffat Chorus eruditiorum : Quid Arrvsivs? ile @e ARTE, @'V6V Pollens , flos hominum eraditisrum 2? Is tantum VETERES at CAMOENAS Ilis POSTGENITIS preire: quantum Mortales pracunt (amane . Id ipfim Fari quis wetat , aut vetat ‘fatert , Indoétus mfi , bardus atque blennws? EA SIC res AL MOLTO REVER. P- D. GIO. MARIA ARTVSI. LVECCELL, DOTTORE VICENZO MARIA SANDRI ‘al'altro Arturo nel Séttentrione E Conduce eArtuft il Carro Trionfale YOK Dt Celefle Armonia , che finze eguale rs Vince dOrfte la Lira,e d'dnfiout. Ini le Confonanze, e la ragione, Che morta giacque, forge bora immortale, E la Fama feguendo fprega Lal Ad Euro, 4 Coro, ad Aufiro,e ad Aguilone. Felice ingegno a tanta glorie duce , Che da noi lieua il tencbrofo cwelo Mentre col vine raggio fuor traluct : of cui cedon glOracol adi Delo; Si che fia cinto di faperna lace Con Paltre Arturo eterwamente ii Cielo. EM On feu mai al Mondo cofa pris defdlicenole, edannofa al NED f bsome.gratsofi Lettors, dell ‘acto, Que flo fi pus con ogné eversta diresche fea fonte,origint,¢> fentine dopa: ma. fe: Nendico ds quello boneffo ocso,che per sl pre,ue’ lit. beret, d megatsatort, doppd molei fludij , ¢ males ma- Rae portant negotii, firitroua ; quando flanchie flracchs , danno qualche velaffamento all arumo , @ al corpo infieme: Ma dica ds quell'ocio, che? fimsle a quel carapo,, an cus per neghzenza,¢ dapocazine del Contadino , non tatra mai Aratra, ma inculto (fene fd, dt mamera che altro non produce , che Pini , flerpi, ortiche, herbe peflifere . Or mmu- sili,talmente, che ds lus non ficana fats alcuno, che gouar poffiall buo~ mmo. Es di quello che Seneca dife. Ocsene fine literss mors eft , es’ hors. as fepultura. D1 gus éche per fugire queft ocio,veleno cofi peltifero ; 10 per modo ds honeffo ,¢ crrtuofa acto, bo cercato ds confumare il tempo, co- fatanto pretiofa ne’ dolch, foans e delettewols ftudijdella Mufica; da’ qua- 4s doppo lo baucre veduto, ¢ letto molte cofe ds diuerfi Awttort st de pra- tica , come ds Theortca s Ho canato quefte Imperfettiom che hora 19 Us mando ;dandom a credere, che queflarma fatica ,f@ bene ¢ fata baffa , ja per darus altretanto ds contento , @ ds utile , quanto 'habbi dato VArte del Contraponto , che gst per mexo delle Stampe ds M. Giacomo Vincents rus led gis dnmi paffats, oA me none nafcoffo, che l wolere to srattare delle Imperfettions ds quefla Scienza, la quale appreffo moles, é gyenta d tal colmo ch perfettione che now cv fi pa aggiungere cofa alcunas ur parerd flrano, tanto psis,che ff feutono tante,e tante ‘variate forts dé Cantilene; dsusfed Vincenda mn tants Chortjcon tentecvarsats Lnfromen- ty ¢ tante Harmome che quafiridace 'bwomo,come fi dice, di fe fleffo fa0~ B re vi: Tuttauia firvaiee tute’ quelli che attendono A que? Arte,rui conten- tarete di leggere attentamente quefte poche di carte ¢x che lontani da ogni paffionevorrese confiderare le mic parole per quel ~verfo, che iole dice eo appigharus al vero; reStando feruiti ch'se Labbi ragionsto in romuerfil » fenxa nominere alcuno particolaxe ; non dubito punto, che intendendo quanto di nous ci apporti queffa noftra Africa Muficale,aueR- Re gid tants ficolsfono & cof moue,come bene diffe Anaffila Pocta. La Mufica come la Libiaé Dei , Og’ Anno nowa fera partorifee, Non fiate per reflare mtieramente fodssfattie contenti ; di che factone cer to,andrd ds nouo cercando rn qucfto ocio honefto per vitrouare qualche bel penfiero che cu'habbi da effere ds eutsle,ds contento,eo ds piacere. In tan- so per il premio di quefta mia buona cvolonta ~verfe dirvai , defidero, che preghiatest Signore per me ; Proteflandous che laintentione mia nom edi offendere alcuno particolare ma folo cercere la rverita,e palefarlad bem- fiio commune, Or ds chi defidera faperla, State Sani, 4, fignifica la prima fasciata: @) b, la feconds . A CVTO 2 pane del Graue. 40. b. Adriano & faa Inclina tione 8. b, duo dalni Compotto che for nifcein fettima 21. a. Intentione fua qual fale, 24 a 25a ‘Antonio Goretti tiene lo fnftromento di D. Nicola 15 h, Studiofo di Mo. fica. 39 a Ariftide cio che diffe invorno alligenen. 33% Rifesifce Yopinione d’Arittoffe- jb, Amibo della Sereniffima Regina di spa, gnain Ferrara, & perch. ta, Atiffolleno come diui da il Tuono in patti cquali. 3a. Arfis& Thefis quellochefia, 45. b. Ancitiment) & Cantoti & Sonatori, - .b. B, fafimod’alcunifonatori. 8. a Boetio malimtefoda Odo, & Guido ‘Aresino 60. a, {ua opinione 60. b. dili- gente feristore . 66.4 RINCIPAL TENVTE NEL’LOPERA. CSS Cc CA Regolari, & Irregolari qna- Jifiano. 68.4. Cegatione dele proportion 3 che cai 3.6. Contronto delli Modi di Tolomen con quelli di Euclide, 55. a. con nell di tio. Cha Confiderationichedebbono hauere quel- Tiche fi dilettano difarcon certi 2.a.b.3- a.b. deg?Anuchie Moderni de Gene- ri. 17. b. 18.2, b, intornoal Duo di M, ‘Adriano 14. b. 25,2. inornoalli Modi defcrini da Tolomeo. 2 Confonanza ¢ contaria alla diffonantia. 4r. be onions di Folomeo, & di Didi- 26. Contearieta fra Tolomeo ; ‘Aritoene & Euclide qual fia. a Corda finale ‘al roto, & del Collera. le, evnaiftefla. 65. b. di tutti li Modi. 65 bche manca nel Clauacembalo, 1 5° b Comuniy & panicoal del genere Platonicoqualifiano. 16. b, Croma- tiche particelari quali. nichequali. 19.b, Cromatiche perche fi debbano vfare. 48. b. del siitema Maflimo. sha A Cofe TAVOLA. Cofe nella Miifica dalle fngellenn confide sare11 ache ne en on pofono ope rate effero buono. 14 Corpo fonore qual fa. 4b. D Etro di Biante. 3.2. del Sanazaro. 3.0. }d' Atifioffeno 3.b. di Gaudentio. 3. b dArchita 3. b. di Dratiog2. a. di Lucd- 0. 47a Deduttione quelioché fia, 28.b. 29.2, Dichiatationed'unluoco del Stapulente, 61. b.della tegolade Modi. 69.b. Difei del Sonatore del Trombone. 7.b. del Cornero. 7b Difelad'Ariftoffene. — 54.a.b.96.a.b, Dificolta perfonareilCoreno. —_y.b, Difinitione della Mufica finta, 28.b. del ‘Modo diCaprare accemato, 41.& Dimottratione de tre Generi. 20. a. della roportionalita Arithmetica. 46.2, del- [rpvoparsonatita Geometrica, 46.b,. Difpura di D, Nicola col Lufrano qual fofle. 37-b. Diftiosione de gl'oggerti. Ta * Difunione de gl'inficomenti, da chena- fea. . 4a Dinifione de gl'Inferumenti 8b. 9. a. b. defuoni facta da gl’ Antichi. inb E. Ceellente fenkbile corrompe il fen(op 4b. 43.8 , . Efewi diuerli che fanno le corde ne gl'In- Stromenti pofte. 6.b. che facea la Mu- fica Antica. 13. 2, del termine meza- no. 44 b. Errore del Benelli, & del Salines. 16. 17., 32. b. attribuiti ad Atiftoffeno. 34-6. 55.2 Efperienzafarta dall’ Auutore, - a7.b, Euuclideio qual tempo fofte. 54a F, fie fate per lo Spofalitio della Regi nadi Spagna. 1b. FinidiverR 4. a, Qello del Mufico qual wie lo che & ah Fingere quello che fia. 29. Finta Muficada chimaliotefa, —25.b. Formatione de tunili Modi. 68.69. France(co Salines Lettot publico nello Studio di Salamanca, 11. b. faa opi- nione. bore G nere nonden(o,onon (petfo fecon- dog’ Antichi. 16.b. fecondoli Mo demi qual fia. 13.2. Giofefto Zatlinos'e confrontato col Gla~ iano, & inche. 66. b. come conttitui- feale fpetie della Diapafon, diapen- te, & Diatefanon, 67. Giovannide Muris, inuentore delle figu- recantabili. qa Gio. Spataro Mulico Eccellente de {noi tempi. 22. fuo difeorfo fapra il Duo di M. Adriano. 22,a3+ Glofade Maderni compofitori. 40. b, Grecihaucano quatro Modi. 63.4 Gregorio Santo aggiunte quatro Madi al~ li Antichi, & ccmefecce. 63a Guido Arctino aggingle wnaCordaal G- ftema Maffimo, 13. b.jin qual rempo fioti. 14a H. Aucano gl Antichi, per diftonanti H JeConfonanze imperfene de M “derni. 4b. Henrico Glareano,& fua opinione, 66.4 Hiperche Significhi. 57... Hipetmiftolrdio falfamente antibuico a Tolomeo. 4a Hipo che lignifichi. job. Hipodorio Mode da chisitrouaté, 50. & I. Mpecfettione de fenfi. 11.b. Impore tantiffima . 6h. Tthpertinéria del Madrigale’d Mintillo.48. de Modcrniintorno alli Modi, 59.b. 'b. Inconueniente che nafce dalla Mufica fia 26.428 In TAY Inqual cofa'habbino derto megliogtAa- tichl; & dous li Moderni. 13% Intelletto pucerrare. 12, a. conofce lo in- gannofarwoal fenio. 4a Inretualio diuifo Arthmeticamente, 8 Harmonicameme quale fia. 68.4.Na- turale,& pacticiparo fono diuerii. $3.4 Inrornoa ch: fi debbono aflaticare, liMo derni Mufici. sha Anftromenti che entrano, nel Concerto di § Vito. 1. b.de gl’ Antichj ache ferni- wano. 13. b, Infegnano il falio. 56 b 42.0 Indicidelia Mufica quali fiano. 44.2. L A. Spetie fyntona di Tolomeo e dif- L feremte da quelle di.Ariftoffens,7, a Areeimiatticedellanauta, 30.4. Lecofetemplici, piu faciimeute simpri- monowefenli, cheleMifte. 14.b Lingwedi tre forti ane Lode di Coftanzo Porta. 7 ©. a. ‘Lonrananza de Modi principali dalli Col Jacrali. baa M, ‘Eglio é loeffere puco pratico , che M puro Theorico. 34% ‘Malta della Madorng Mufica.t 5a. dey feritra da Euclide. 37.8, Moderni non confiderano differenza di Tuoni, né di Semituoni, 13.b non ficurano di fodisfare altroche il fenlo. 438 Modondchefis.45.b. Modid Ariftot fenequali, &quann, $7.58. quan- aolontani I'wno dalaltro. 58.2. de Moderni afcendone al numero di 64. 65 b. Miftura loro, 69.b Modo dimouerela Voce de gl’Amichi. 44a. di ritrovare il rermine mezano Arithmetico.45. a. il Geometrico 46, T'Harmonico. 47. a. Contr'Harmo- nico. 47d. ‘Mufica non debbe dilectareil Solo Senfo. a1.ab, Antica. 1$.a, accemata, 41 ha hauto principiodaGreci. 60. a, OL A. Mufici Ececllenti. $0.65, 2. N. Arura delledue Cifte. b, 23. b. del. Modo Dotio, 53. b, delleChiaui nel Canto, agb, Nouo mododi trafportarelecantilene fen zaaccidenti. 29. b. di Compore.43.a, Numero Sonoroquello chefia. 44. b. Settenatiode Modi non volfe Tolo- meochefi paflatfe, & perche. 53. b. 6. Pere diuerfe di Mufica. fa. Oc inione di Tolomeo, Ariftoffenc, & dell Austore. 7,4 di vn Moderna Parmegiano. 8. 59. b, Del Salmes. 33. de gl'Aatichi internoral Modo Dorio. 53.8. di Guido Arctino 64.8 di Odo. 64.5. Ordine di quelli Inftromenti che vite f poffono. 11. a. Naturale cauato da Vecceffi delle Confonanze. 18. b. je gi'ono Modi da che fi fono moflt ‘Inuentori. -57. a. delle fese, ff dispute facondo Eucla an Pp Agina cio che fignifchi. oa Prec del Zathino dichiarate, 25. &ie. Parere d’ Ariftorele. 10.8, Patieha relationeal catto . 406. Partiche concortonoa confeguire i fine . 4.b. che fi ricercano 3 fare buono In- ftromento. pb Paflaggi vfati da alcdi modetni.3 9 b.4o.a Perche !’Aru, ¢ le Scicnze,Gauo fare late. ak Perfertione della Mufica Antica. fk della Moderna. 15.8 43s he Proprio del Senfo qual fia. 44k Pioprieta degh Amici. 1.6. del Senfo, & della ragione. 446, Proporionalita offeruata da Mufici, & come, 45m Aa i TAY aq wal iano Glle cofe che firicercioad vn Cécerco bene vnito,2.acheimpe Eicono al Mulfo aimmoralia.43.. ial Conuenienza habbino It Genertin- me. 19.8 Quali inftromenti foneranola Muficadet 12 Fina, az.b. (Quali Dia pafon fon ricewano La dinifio- ie Arithinetica ; & "Harmonica, 66.b. Quarto di Coftanzo potta. 7 Quatro proportionalita da Mulici ado- prate. Asa Quynte fiano lontanili Modil'uno dalt’al ra, ft R. Adice Inrationale come f defcriua, R 46.b. Regola del nono modo di Compote: ayb. s. Sunt Miracolofo di N, Sighére.1.b. Semituona Antico. 26.8. i Bc fua nacura. 39.b Senfo dal (enfibilec i 10. 12. anon indicaquellecolechenon fence. 41.2. OLA. Sentenza di D. Nicola. gS.a Siftema maffimo della Finta Mufica. 26a. ic Syntona di Totomeo, ft permuta inquelladi Didimo 28a, primadel- la Dia pafondi Tolomeo. 51. a. della Diapente del Stapulenfe. 62, a. della dia teflaron, on Spofalitio della Regina di Spagna , & della Infante, 1. Suoni Gravi fpefli, quali fiano. 55-b. 5 T. Tee perche pofta alli Lauti.1o.a Tetracordognelloche fia. 16.4. ‘Tre differenze de fuoni 6a, ‘Trombone qual (petie fuoni. Fae Tropos che fignifichi . 49. Tuonj degl’ Antichi,quanti & quali, 50. Tueno ha quatro fignificati. 49.4 Tunele corde feruone 3 peaticiindiferen- temente, 16a. ve ‘Alenti Sonatori di Cornetto. 6. a+ Malic, 8.b. 42.2 Yditonon riceue quelle cofechenon odes 49.4 tea. Vilta de Modcrai Mafici. pu I! fine della Tawole, RRRORI secorRs tk A, Significa le prima facciata: Et B. Le feconde. Canes. b. linea Ereoti 37 Inauerente, G. 16% linea 29 Se nonconcon 20, b. go Interualli 27. 5m propofizione az. be 13 ineguali 28 a 7 mutal 28, b. a4 mutando 19. & be ba gle &e IT articipali gu bat iano frano fra, 35.8 diTolomeo 36 17 il propofito a8 ak fino 40. bo 35 Grofando 454 68 Tordato 470 book proportion: 47. b. $0 sgpinnol 4o be wg [ono 43 50 Euclide che. flea 1s Javariata duuifions, 3408 Pproftanti 39. b 30 ‘Sroni ax bry ge 64. am 24 icrolugre Ga. a 2p Tuace Coren auertenze Senon Con, Infolite. proportione inegualica enutar. murandoft. ha, arcicipati ano fra. dice Tolores. il proprio fo no Glofando. Tordano. provoion jantoui. Mode. Buclide dice che. Tavasiata fede. prefanti. Suoni. Sie LARTVSI OVERO DELLE IMPERFETTIONI DELLA MODERNA MVSICA, DELR-PADRED-GIO-MARIA ARTVSI. Ragionamento Primo. SRA quefi ginnto sl fixe del! Anno 1 598. Quando la Se- renifs, Regine Donna Margarita d Aufiria arviud alls Nobshffima Citta di Ferrara, che fusl terzodecimo gior. Artivo 0 del Mefe di Newembre ; accompagnata dalf eArcida. tlle Se- Wy cheffia Madre ; dal Sereni3. Arciduca Alberto; Daca Regina = eile ds Candia; Duca dV mala; dal: gran Conteftabsle ds Spa di Spa- gra Gouernstore di Milano ; @/ da molti altri Prencipi, Titolati, Ambafeia- Perearee tori, Duchelfe,Principeffe,@> Dame, Fu quefia venntenon folo per caufa ds a gche. baciar sl piede dX, S. Papa Cliente VILL.ma di Celebrare il Sponfalite, tra Sua Maeffa.eg la Masfla del Re Carbolco Felipe di queffa nome III. eg Fra sl Serenifi, Arciduce Alberto,@& la Serenifi. Infante Donna Ifabella Cla 7a Eugenia ,forella della MaeSta del Rg Catholco, 1! Sabbatosche fie il giorno quartodeciene andd Sua Mackta & pranfo'con la Santita di X, Sig. Ma le Domenica mattina;che fusl giorno quintodecimo, giorno memorabile ; pompo- famente Sua Macha eveflita , @ richiffimamente ornata,da i lupoithas @ Rewerendifs, Cardinale Farnefe,eg Santiquattro,dalla guardia de'T ode- [hi nobsh fiat da tutta la Corte fius,che depofte hanes la -veflimenta lu. gubre,co vinefists alla love hurea,preni d'allegria, accompagnata sé ne entrd nella Chiefa Cathedrale, che fontuofamente era addobata: La doue altresi fa portata la Seauta di N.S. Pontificalmente wefita ; Corda moolei Ubufbrs {fii && Renerendsfi, Signori Cardinals, Vefcous, Co tants altri Prelati, che a rife Spofali. geardants rendewa,non paca meranigha s crrcondata, St fece Capella folenne, tio detls "lo Spofalitio com quella grandexza,pompa,€> cerimonsa, che d tanta Mac- aan ’ Safi conuenua. Sua Maefia fis Spofata dal Sereni{s. Arciduca Alberto, d intvere wome del Re Catholico Felzppo Terxo ; Co sl medefime Arcsduca Spos 0 Ubu di Spa 4 frp. * Ragionamento rift. Ambaftiatoré di Spagna a nome della Infante ds Spagna,Donna Ifabel hae sien Sorell del Re Catholica,co fighuola ds Fslippo gea ds quefto Fefte far meeme Secondo. Furonofatte quel giorno Mafcare per la Cirtayer alere fofte, ep Tab bene Sua Marfa per rinerenze di tanto Sacrapento nom fi lafeed mar ven del Spar dere. Mail Luneds mattis @ buon’ bora,che fast fefbadecima grarno ds No. falition yembre,Sua Maeffa accompagnata da tutta la fua farmgla,@/ da molts Da- cht,Prencipt, Marchefi, Barant, Ducheffe,Priacipelfe, Dame,cr alert Gentil- huomins Terrierito Forastiert s fe ue andd in Carrozza alla Chiefa dels R, Canonics Regalars del Saleatore Santa Maria del V ado,cofi detta ; per ~vdi~ Sangue re la Meffajes' wedere la Capella del miracalols Sangue di N.Sig. lefie Chri. miracor #9 di noua dalla fel, mens. del Duca Alfonfa d'Bffe fabricata, ( arnata , We véite laMeffaafiefe le feale poflafi ruatrentemtate con ambe le genocchia fo- pradi vn Coffina ds ryelute nera coperto, auanti quel miracolofa fanguesche tanto é wermiglio, quanta fe bor bora foffe [parfa s eg pur fono de gl Anni 430. cbe facceffe sl msracalo ; con fegna de molta deuotione ¢ (pirtto,non fen. xe accompagnamnenta ds qualche lachrima ; fece wnfieme con UcArciduchelfs Madre, ¢ U'altre Prencipeffe ¢ Dame, la fua Oratrone. Ind: partita per ol Monelte Mouafleria delle Reuer. Madre di San Vita per afcaleare quel Concerto, che yea S: da tanti,e dinerft Mufics della Lealsa,tor fuarné cummerfalmente celebrate, Eraui per buona forte alla ferastis del Screm/i, Arciduca Alberta,un Gentile duomo per nome Luca chiamata,della Citta de Crasc, che per altrs tempt, era ato allo Studio nella Nobsliffima Cuta ds Balogaa : con que os accompagna a Sig, Varta Geatilbuamo Avetinache della Muffca ¢ affas sntendente, es di tutta La Tralta molts pratico,ilguale pochi gions ananti,era di Toftana arvi= wato,non per altro,che per uedere que tte fontuofé fefle degne ds perpetua me. morta. Reconofcsutsfi , fe bene evano malts gle anni che in Bologna haneano Proprie- coutratta amifia infieme sfecero molta allegrenxa ; ilche ¢ proprio de gl ami- 3 de Bhi ¢iquando lungo tempa lontam uno dal altroper qualche accidente,ft raveg smth comoye s‘imcontrano. Entrati nella Chsefads San Vito, fatta la lore confucta Oratione,as diuerfe cofe, asa tra di lora occarfé, ragionanda ; confirmorno, con gran contento dell uno ¢ laltro, la vecchia arcitia. In quefto mentre Sua Macha con moles della faa famigha era entrata nel Monasterro dh quelle R. Madriche in numero paffanosl centena. Quando finalmente dope laen- Inftzo~ fita di molts lnoche casuer[al,@> lanze particolartyds che n’hebbe Sua Mat miésche fia gran fodisfattione, arrinata al luoco determunato ¢ folsto per sl Concerto, nel Con. effendo osm cofa gurcta, s'udirno con tanta foausta,, ¢ doleexna d Harmonta , ger a Cornetts,Trombom, Vialai, Viole baftarde, Arpe doppre, Lauti, Corman _ Flauts, Primo. 2 Flauti, Cauacembali,evock in un tempo ifeffo, che propriamente ivi pa~ veache folfe ul Monte dh Parnafo,e'l Paradi{o sfleffo aperto ; @6' noncofa bu mana, Al fine con vn filentea sncredsbile, formio Concerto,re/? nelle orec che dell audsenti un’ Harmoma efile, tanta che voltandoft rl Seg, Va- rt0 al Sig. Luca le diffe, Sano molte Mefi , @ Aunt, che io non bo -vdito Concerto alcuno, che tanto bene fia umto come queffo, Quius fi frorge una smaeStria,rona eccelleaza ds Donne eftraordinaria sma che dico 10 ds Dore ne? Se folfero Stats al guSto mo ds maggsors buomins, che habe la Itala , non ras baurebbouo cofi fadssfatto,né credo che haneffero fasto pin ds quello che fatto hanna quefle Mads, Quefla ma opimone ws fara manifosta,fe & parte per parte, noi warremo effaminare s Quali flano quelle cofé che con- Qualico uengono ad run Concerto bene corto, Co in quella maggior perfettione, che fe ticer far pad lAveeye gh Avtefice sflefft recitato, € vacominciando dal luoco,come tn bugs cofa che fenzads Ini non fi pwd fare.) ¢ wnadelle principals parts 5 Conve. no, &u- [fonde can tanta proportion che par quafi che quer prim fondatort,non ba oe. se ffero all hora alero rifguardo,che formare un luoco refonante,e corrsfpon- Prima dente alle parti pitt lomtane,¢o che non dewora le woct,es fisons ; ma che ls contd. autrifce, @ conferua nella fa integrita, fine che fano peruenuts alle orec. chie de gls afColtants 5 erano profaghi,che ims fi doweano effercitare le Mufé iflefc, non Donne, le cuci attsons foglono effere per lo pais wmperfetce, eo nel gouerno delle Caft pronte,eo attiwe pit,che nelle adoperare Inftromenti di dante forts,¢7 1 tanta eccellenzg, Neel fecondo luoco roogho , che comfi- Seconda dersamo la elettione delle Compofitions , che Voglono effere Composite, fe. Conlid. condo la natura de gl’Inftroments, co delle ruocs , che i questa Concerto eatvano, ds modo che nox fieno quelle Cantslene ,con le recitanti,e con gli Inftroments (proportionate: Uogho dire, che non bifogna che le parti a feendeno, § difcendano nello acute ¢ nel graue pride quello, che comporta Js natura ,e le proprieta ds ciafiuno Lnftrumento naturale, C* artificiale 5 ma che tutte firano ne' loro termint ; sche vende prie facsle sl Concerto spss cuntto, @ affas pris grato alls afcoltanti. ACet rerao luoco cs ~uole la Terza debita daflanza, che debbe effere fra quelli che recitano,e gle aftolsanti 3 ¢ contid. non & dubio , fe queite Rewerende Madri , 3 pris lontane, ¢ pik wicine al loco ds dowe -vfcaffe ! Harmonia, foffero ; che farebbe molta differenza,e non poca quella che apporearebbe,guc/ta indebsta diftanxa; mex ¢ loro nor wrod, che fi poffine allontanare ds pel, n2 gh aféoleancs finaslmente, fe non eufisffere fuors del Tempio: ds mamsera, che ft urene a versficere la pri- mia Confiderarione , Or questa debita diftantia, 42 Ned Primo. 3 fa fentivesche ali afcoltanti da molto piacere 5 ¢* atubidai gli bo fensisiins “una ds quefle Citta famoft, dove ‘en fore ff fanno Concerti di rvarij It. SFeomentiszon talbara per queflorifpertocon tanta difgratia ¢ male fod Fattione de gts afcoleantische pris tofto genera fastidso che piacere, . Vario. Non? caufa ds quefte errore, altro che la Inuidsa ché uno di loro porte all altro ;ma lafcsatesche ne fannola penitenxa, ficondo che appreffo i Lacrtio diffe Biante Pslofofo ; fi come il fervo dalla ragine ruiene confi Deno di mato , coff 'inuidiafo dat fao proprio rvitio ff deftragge x el ferro-fé bene Bianve. non ¢ offe(6 da cofa alcana genera perdda fe fleffo quel -veleno-che lovode s pero ben chffe & quelto prepafite il Sanangro Porte famofiffime, LInnidia figlinol mio,fe fteffa macera, Dena. E fi dilegua,come Agnel per fafcino, del Sa- Che non le gioua ombra diPino.d d'Acera. puare. Ma laftiamo che coftut fi confumi nella-propria paffione, ma diciame noi, che. Nel feffo luaco wi dobbsamo ponere nella confideratione de” Concerti Sefta c& da elettione delle Compofitions ; dico ds quelle che vengono fatte da buono, liieratio @ eccellente Arcefice s waglio dire,che non basta, che fiano fatte al propo.” fito de gi Inffromentsyeo devove 3a che flanorufeste da ryalente prati. £0; come quelle del Sig. Claudio,ai Coftenzo Porta, Andres Gabrielli,Gia. Mufei netto Paleftina,Gio.lacomo'Gafoldi,Benedetto Palauicino,Raggitro Gia- eccellétis wanclli, Gio, Maria Nanino, @) altrs che fono, es’ fono flati eccellenti. Nel fettimo laco,preparate tutte le cofé dette,bifogna che li retitenti babbi- Seria 20 quelle parti che a-loro fono conmemensi come fi foorge in quele Madri, nts. she quelle che fono nel Trombone effercitate, fe bene fanwo adoprave altri Infiromenti,non fies perd da parte quells per gueSti, ma ff ferwone di quello in cui peril longo effercisio,eo per la natura inchnata, fi foo fatte scccllenti s nors partendafi dal proprio snftinto,¢> elettione naturale,né quel te che nelli Lasti,d Arpe doppre,fone effercisate,{e bene fue affercisare al- ti Inforoments; nondimeme attendono & quello in cui la natura gli ba dato atia particolare,aintata dacvns lange confactudine,@ effercitio, Quel Tina che Cantano quella parte che alle difpofftione loro ¢ di comodita s sameana con bella manicra,accompagnata da molsi belli Palfaggs tantorve- ghi,che luditove me refta tutto anusivatigo ; ilche farebbe contvario effet. t0,fesn-vece ds Cantare quella sparte,che alla natura fa ¢ commode; Can. talfe quelle che le folfe difcommoda,andanda dtroppa nel grane,d nell act. 805 1d onde per tutts queffi rifpetts,rvi conclude che gutffo & il pile eccellen.. terunitoe be proportionate Concetto che habs EItala. Luca, Ragionamento Luca. Quefle conclafione mi piace,@r ro rifolue di comcorrere nella voftre ragioneuole opintone, Vario. Kon {fete per rifaluersi male,quando Vi aggiungerete cn altra com Oraua —_fideratione,e fara Vottaua, @/ dds molte umportanza,e forfi prs d ogn'al- confide. tra,fia qual fi vogha. . Luca, Titre le confiderationi da evoi dette, fono di molta importanxa ma che cue ne fia cya altrasche vads del paro alle gra dette,rveramsente 10 non Ja sb penetrare, Infiro. Wario. Elle’ degna d'effere notata particolarmente: T wtti gl Infiromenti di mentida gueffo Concerto fono ridott: altemperemento da ne fola orecchta ; Una chi ridar feta di quelle Madrs befogna,che gls accordi surts,dsco le V iole,V tolins,Ar- taméc, pe doppre, Lanti,Clauacembals,cx le Viole baftardescon altrs Inffroments, che in quefto Concerto entrana, Luca. oi mirvenite quali d dire,che duioucro tre valent’ buomini non fa anno baeuols ad accordare,es ridure dun temperamento bene runito, moles Inffroments,come un folo, Vario, Saranno buona non comevn folo ;lacaufa é che sl fenfo dell udsto non ¢ tutto vno,ma fono pit,eg talbore anze per il piirdiuerfi l'uno dal- Paltro 5 pero non faranno accordats da pst orecchie m quella eccellenza,che Quinte dacune fola, Et a quefto propofita diffe Quimtshano. Nom gui eff ca liano. jushbet aursz exigere meruorum fonos, Et eAriftoffeno Eccellesti fino Dew i Mufico de’ fuos tempi , diffe, che brfognaua bauere sl fenfo ; slquale non ¢ foro ine — efteffo fempre nelle sfleffo huomo, affucfatto perfettamente alla vntelligen. rorno al ta di rune certa cofa rimanente,d labile, del Mofo; percioche all’ hora Todvo, fi conofcone le differenze de' fuoni, delle Confbitutiom, s: Confonante, come diffonanti, ¢/ ds tutte quelle cofeyche in tutto om parte Sappartengono & Denojai questa fecaled. Et Gandentio nel principio del faa imtroduttorio ds Mu. Gauden —fica,efforta tutti quell che fono roxzs,@/ groffolans,che mon hanno le orec Ho. chic affucfatte all Harmonia 5 ad aftenerfi,to lar lontani da guellryche sx 13 fono flati Cccellents,@) hanno cogustione del rimancate,¢o del Mofo: Devo di Ex Archita Tarentino 1m quel fio Libro, che intitolo della Mathematica, Archina quando dimofira sn qual modo fi facino ls fuots,atce che a molsi non bcom no. ceffo, comprendere le nasura del fuone: 10 adungue vs concluda, che Una fola orecchia, affisefarca alle cognitrone ds fiamsle maneg 210, fara piu ficura che molee ; di qus é che una fola ds queste Madrs bail carico ds tempera. vee comire quells Inflroments mfieme s Ne fi pwd dire fe non che ella fia molto effercitara,éo- che ds queft’ Arte babbi granciffime cognittone, Luca, Primo. 4 Luca, Miraccorde talhora bauer fewtito alcani Concerti,che pits toffor'of- Sindeayo l uditogehs le ddlettalfere,co pur erano valent’ buomini;ben mac Ditunio corgo,chd facilmente cx potes nafcere dalla dhfansone de gl Instromenti, ate che da dinerf{ donenane effere fate ridotti al temperamento, 3 evagho dire da the. asStemperamento; maf come quefts meritana biafiros coff quelle dialere Palca. tanta lode fono degne, . Vario. Potramo adangue con ragione dire,che quelle Reuerende Madri, per tutti ts rafperti dettts confeguifcanc quel fine che ds gua fi foro propofte di nae 0 che almens le fon af PIO evicine , che quelli da “yas ga entith , Luca, Quelte noffre parole m'eecitano & dimandarai un quefite; che Wo- lete dire del fine? ¢ forff il fuo fine sl Cantare, ¢ Sonare con qualche gra- tia? fe gucfto foffe,ogn'wno che sb Gancare, overo Sonare,fi prefame de So ware eCantare con qualche gratia, che coft comporta Lamor ds {é fleffo, fe Ditero bene non ¢ vero che coufegusfcano aucto fine : fe pot cwolete dive daltro fi- Sonate ne, qual fardegh? — HCA Vario. Il fine del Mujico,e quelle del Pocta tutto ¢ —n0 sma auanti che paf fara pia olera,riraglsa che fappiate ; Che ogni operatione fatta da qualin— que Artefice,t fattad qualche fine,come ben diffe sl Frlofafo. Ma perche diuerfi fono 1 fini,diasr{é ancora ona e debbono effere lp operationi, Qual Fini die ffiasl fine che Phyomo quol conféguere, bifogna conofcerto, ¢ hawerlo nel la mente prima ds tutte (‘aleve cofe s che quando dallo Agente non fia cone. fanto mance posra operare & fine alcuno, Qunefo five d canfa detuite lecan Fine cau foes tutte Uglere coft che concorrono a confegurre queflo fine debbono ba. fa delle were corrifpondentia,e relatione al fines Co all bora potremo dire d bauer. loconfeguito.quando lopera fara ridotta alla perfettione ; dowete pera ayer tire,che guint non dico ds quel fing, che lo Agente communicando le grati¢ Duelor- fie d queffo ¢ quellaltro confégusffe sma ds quel fine,che operando egh flef" ai fine fo confegusffe. . Luca, 56 Seneffimo, che fe 11 Compofitore-vuol Componere una Cantilens Che co- Ja prema cofa che penfar deue,bsfagna che fia sl fine; <> per confeousrla ap. {dene parecchsare quella matersa,che sa effer neceffirta ; dipos co'l mexo della in- cotaers uentione far Lopera,e darle quelle forma che gra ha nella mente,t9 rider- poliore. laalla perfertione ; a fine ds quells che Cantano,e Suonano per fé fob, @) ne’ Concerts.qual dictamo che fia? Vario. Quelle sSeffo,che é quello del Poota,come ui ho detto. Luca. I fine del Poeta é de guoware, 9 dilettare ; adungque quiilo del Can. Tine del tore, Myfico qual fia. Auerti- méti,che fi debbo no confi derarne’ Céceni. Partiehe cScorro- noi con feguirei ‘fine. Di tre fore di Jingne fonare il Corneto Ragionamento tore, 6 Senatore fierd di giouare, co diletcare. Vario. Coff fa s cvedete mio noiseg andite bene confideranilo,(Oque i Can tori dilettanc,@/ giotano ; (> allbord faprete fv ceff confeguifcome quel fine, che di gid fi fono propofte diconfigare, Luca: Hora rui intende ; bifogna dboie adi affaminando bene le partiche ba tutto il corpo del Concerto; segls ¢ bene runito f¢ corrs[pondono quelle partitvina all alsra,fé “ono fuptta Pubdro,fete oncrbamnanecon gl Taftro- minti Nanudinuna iftelfa egualita, eo altri purticolari, che ad fimili Con. conti f'ricercano,@h althora conofcerd quel ranttoche io defidero ds fapere 5 cofe tuste che nel Concerto ds queffe Rewerende Madrs habbiamo detto ef- firsigtn quelle maggior eccellenza,e pebfertione,che boggidd fi poffi defide vave,in qual fi voglta Arcefice di queft Arte, Vario. Tanto he walute dire,@hew: dito, Foi come indiciofo andvetedi{cor réndo le parti de chi ~uengono Sinate,la gratiache le dano,la maniera bel La del fare le tivata, fe dano vindtita ulh paffaggs, fe i farmo buono miro. mento quelle che faonano Cornetti , Cornamufe (> Horts ; (¢ hanno buona lingus,{é sforzano la natura dells Luftvoméuto in parte alcuna,che mentre ebe andrete confiderands fimil} particolars,che foup quelle parti che concor vono dconfoguire quefto fine,davoi fleffo conoftérete quel che ne’ Concer. ti vii fia de buono, eo ds bello s @ fe gle So confeguifcono quefto fine, Luca. Sevoglio bauer cognitione de'Concerti iniqual perfettione,@/ imper- fittions ff flano,lo 33; ma quefta cognitione ['hawrd pile compita,guande mi awerete detto,es dichiarato dui termini guals s'appartengono a gt Infra enti da fiato. Vario. Etguals fono? dite,cheevolontitricei fodisfard. Luca. L’unoé, che babbino buona lingua, ¢ Laltroche faccino buono inflre mento. Vario. Alla cognitione di quelle che voi ricercate,non bafta la dichiaratio. ust di questi due particolari sma ~vi concorre la intelligentia delin perfet- tione,¢» imperfettione de gl Infromenti. Luca. Son contento, che vi iano dell altve cofé neceffarie de faperff ; ma io tanto dichiaratemsi queSte, che dipoi m' andrese aprendo con l alere la men. » te alla intelligentia,ds quello che 10 defidero,@/ che é neceffario. Vario. Quefhs Sonatori dicono,che la lingua ¢ quellache pited'ogn'altra co. fringuefto effercitio del Sonare il Cornetto effettus il buono e'| belle; fe be. nerosconcorre il labro,ched di mélea importanza per proferire sl fuona : Bifogma dungue fapere che tre fouo le Yingue primspals. La prina é dette Primo. 5 Rinnerfa,ty/ la principale delle tre per offered frarighanxe dellaGorgis; & qHali. @ aliuns lachiamano Iovene a Corgi Trecho ited y od . Prima, cile daraftenare ; la batter fio ¢ al palato, & fi proferifce ia tre mods s sl prito,ler ler ler; to é dolce > foase : sl fecondoder,ter der ler, der,ler ; eg é mediocre :il terzo.cheé pitcrudo de gls alers i proferifie,ter lerter, “lersterJer, La feconda hngua s addimanda, Lingua dritta; @ ul fuo bat. Secdda, tare b ne’ dents,fi profersfies tere,tere,sere : Qucffa b affar lodata da Sona. tori,eo d buona per la mssuta ds Croma,to della Semicroma ; effendo na. turalmente rafrenata, La terxa lingua ft batte nel palato appreffo li den~ Tena tite) 2 per natura crads, fi proferifce, teche,teche,seche ; ella 3 bwona per pred quelli,che wogliono fare terribslta,e ftrafarecome fa quel vostro atin nee &, Quetta lingua won é grata alle oreccine ya le offtnde; ella é per natu. ra faa affai rveloce, eo difficile da raffrenare: Ve ne fono as molte aitre, cuna delle quali fi profersfee me” dents,te,te,te,¢ fe we ferwe sl Sonatore al Ja proferta delle note,fino alla winuta dsCroma :l'altra fi proférsfiede,de, de, co non ¢ troppo veloce matiene alquanto della pigritia : Queffe fe be- ant fone comodamente buone tuttania,letre prime fona le prencspaliet quel le che da buoni Macktri fon effercitate,es’ adoprate. Luca. Sebene,come dite,cve ne fono dt molte alere dene peri il buon’ Artiflas fare elettione delle mighori,es in quelle effercitarfi; nom reftando perd de fapere, @ bauer buona cognitions dell'altre ancora, affinche ritronandofs, doue fono altrs Sonatori,che alle ewolte -voghono (per parer puis fawi; de gle altri) fare,per dir cofi,delle terribsta; egli ancora poff vifpondere, ufando quella proportione d uguaghanza sche gra detta haucte,che fideue ritrouare ne’Concerti,e» umsone de gl IsStromenti. Quanto moal fare buono In. Sromento,come lo dichiarate? Nafee forfé sl bene, est mate dallo Inffro~ mento,o dal Sonatore? 3 dall uno,e6 L altro vafieme? {é lo Iaftromento fara cattino , @ falfo, potra forfi sl Sonatore fare,che diuents buono, 3 appata buona? ex fé lo Inftromento fara buono,porra sl Sonatore far siyche denen 41,0 appara cattiuo? Vario. Andate adagso Sig. Luca, oi in poche pak ricercate la cogmitio. ne ds malte cofe,em tutte unpartants, alle quale fodrsfare s perd us dicoche tases quest difardiat naftono dal Sonatore ; dal Sonatore dice, ogni volta che lo Inslromento fara buono, @ fatto da buon Maeftro 3 che quando lo Inyjfi omento folfe fatto da Macfiro,che non baveffe molta cognittone dh que SP Aree farebbe graue errore dalla parte dello Inftromento : Ma notate,che UCor- netto & questo InStromento é atto quanto ogni altro adsmiterc la ea bamenss nam imitare Ja voce ‘humana Patti che firicerca nod fare buon in- ftrométa Quello che deue offeruar il Sona tore, Diligéza del Sona tore. Proucr= bie. Difcol- adiSo- nare il Cornet. to, Ragionamento e'l buono,eo eccellente Sonatore Ladopra forte,ciod lo fa fentire cou ions geglardo,co con fuxono pris vimeffo,alto,baffo, @/ 1m ogni forte ds tuora,co~ ‘me pitt le piace,pits ¢ manca,fecondo la fua eccellenna. Bifagna perd efferci- tarfi lungo tempo,d far buono Infiromento ; accs0 fi poffi guardare dt now fare,che lo Inflromente habs del corna,del muatooucre del sfeffa : lo tene~ re il labro aperto lo fa bancre del Corno,es Muto: lo tenere sl labroférra. to pois del bifoguo,lo fa hauere del Sfeffo: Adunque a far buono Infiromen to brfogna,chesl Souatore dia run apertura al labro,che fia de mexo : Vo Le ancora effer Sonato con deferetione,es’ con molto rudcto; la lingua couol effere ni troppo morta,né troppo battuta; ma file alla Gorgsa: es quefto 2 il fare buono Inflromento. Quando sl Sonatore entra nella minutafard voba, ma buona: Talche per concluderui questo particolare,bifogna che lSonatore attends al buono, ¢97 buono Inftromento, alla bella lingua, alla bella minuta, @> ad umitare quante pit puote le voce bumana. Quanto por ad quelle che coi ricercate, fe effendo l'Inftromento buono , it Sonatore lo poffi far cattina,@ ds falfo buono : vi rfpondo,che teccellen- te Sonatore con la indufiria, (> Arte, non puo fare che lo Inflrumento dé cattino, €8 falfo, dinents buono ; ma ff bene,che non offenda tanto Undsto, quanto fe foffe Sonato da qualungue altro, che non foffe coft pratico, @ eccellente come lus ; ff come ancora, potra Sonando un' tnflromeato buono, ox fatto da buon Matftro. farlo parcre smperfetto , Cm falfo s non vi ri corda di quel Prouerbio, che s'accomoda a tutte le cofe, Albuon Solda- to ogni arma fé gli accomods bene nelle manz? Soggiangete ancora che fe il Sonatore non fara ecellente , @ che lo Inftromento babbs dells diferti molti, non conofciati dallo Artefice, che la imperfettione venira dall'uno, dall'altro infieme, Luca. Cs ewoghono ds molte cerimonie, tm anertenze a chi Sonar bene de- fidera que§to Inftvomento , non credo che ci flano altre tante difficolta a Sonare qualungue altro lnflromento fia qual fi vogha 3+ Trombone ba runs fola profirte 3 tl Laato, sl moto delle mani ; #1 Clanacembala, @ FeArpa ferplice, ef doppia,lo iffelfo, accompageata con una longa pra- tica 5 mad quefo ci vuole la coguitrene ds pris lingue ; la mutatione ds una dopo Valera, fecondo la qualita delle note : Liapertura a tem- Po conuemente de’ Labrs, le preflexxa delle dita, (> una lunga con. fuetudine 3 ds modo, che non bafta faperle dare sl wento, @ aprire la bocca, dt labro con rune fala proferta, come fifa nel Trombone set per «ad deco,che porta molte cifficolta, et imauertenze . Vario. Primo. 6 Vario. Veramente éun’Inftromento defficilees di mola fatica,e di gran UCor- Studio ; ilqnale per Sonare ona [ola parte ¢ dz malta dilettatrome, quan- pene do peri sl Sonatore ha qualche eccellenzascome bauea slCauakero del Cor in(tro- netto,ne’ buoni tempi ; Co M.Guolemo da V dine nelle Citta de Venetia, Eatin infteme con tanti altri che ist quefia noftra Ital fono florets. Sonatori Luca, Gl interualls che da que/it Inflroments wferfeono,d per meglo dive,ds di Cor- fuoni che proferiftono, ds che grandexza credete che fianv? faranno come "“"° quell:,che da altrs InStroments fono proferts? & pur come quell della voce humana? io pur vado penfando,che fra ds loro rv fia qualche notabsle dif Ferenza ; perche talbora fento qualche varreta,che mn da che penfare. Vario. Quando fara temposche evs dich sl mo parere,ds gue/to ancora ve ne vagionard ;¢ allbora satenderete delle cofe che molto bene vr apriran 220 La mente alla snteligentsa ds que tie Concerti, Luca. Er queSto defidero, ma poi che bora non evi compiacete ds efplcarmi quello che 10 bramo, ms parerebbe bene, che ci rnusaffimo in luoca psit da. ge alera curcino efarebbe in propofite Santa Marta del V ado; la doue ba. arene la comodita di ques Padrs, che fono amsci ds V. Sig. d-una Came. ra,per potere(bifognando) ferinere,e dimoffrare qualche cofa appartentate & queff Arte ; in quefto mentre,fe vi fard in piacere, m:cvenirete fple. cando.femntorno a quefht Inftromenti evi fono alere smperfettioni, che pur mi da Lanimo,che vi fiano dell altre cofe degne dimolta confideratione. Vario. E ben fatto,so apunto ho la chiaue d'une lanza molto al propofito, em comoda: Andsancenc, che quando faremo la wi rifponderd a quanto cuoi mn hanete addimandato; uferts della Chiefa deS.V ito preflo guungeffi- mon quella dell R.P.ds Santa Marta del Vado, la dowe fatea la rine. » venza.e debita falutatione al! Altare mag prove, entraffimo in Cafa, grunts alle Slanza, pofts a federe, preparato carta @/ mcbiosiro; rifpofi al Sig. Luca, che molto bene banea ragione ; @ tre Confiderationi mi parea, che Tre con reflaffero da derle,¢o* che ciafeuna ds loro apportane molta differenza fra fideraio he faom,che dalf'une all altra nafcono. La primaé la materta ds che gl In- Prima frromenti wengono da glt Artefics fats, La feconda, che le Corde che ne Seconda gllnpromenttrendono if fisono,d fiano Cannecome ne gl Organi; fone di materia luna dall’altra differents. La terza, che leCorde, lequal: fono Terza, percoffe rendono Harmonta ; fono percoffe da diuerfé cofé de natura con- nichia. travie, Interna alla proma, dicous,che perche rl corpo del Lanto fatto dr ratione legname doi.e, co molto fottslee> ba maggsor corpa della Cetra ; che per della pe quelto rifpetto , diffondendoft sl fuono per entro a quel carpo +! rebombo teratio- B 2 fune Ml corpo della In- ftrométo fa differé zxdi tug nO, La diner fd delle corde fa diverfi sffetti. Dichia. fatione della fe- codacd- fideratio ne. Dichia- ratione della ter za confi- deiatio- ne. Ragionamento rvitne ad effere alquanto pris dsfunito,em perctd pris foane di quella,che vem de la cena autade lene pn om lgouno pra grof fedel Lanto,nt potendafi difondere tanto,che acqusstar pofft dalcexxa,cr sconcerte modo temprare quella crudexra,che dalla natura féco porta 5 refla percsd sl faono sn quella afprexza. Argomento certsffimo cus fara le efpericana iffeffa s ponete delle cords ds Cetra foprarl Lauto ¢o ds quelle del Lauto fopra la Cetra,che bene percotendo l'une es U'altra fentirete ef fire differents di fiono,t- dreffetto da quello che faceano, quando ne' pro. prij Inflroments erano collocate ; slehe nafce dal corpo de gl'IaStromenti,to non dalle corde, lequals non mutano qualita alcuna 1 fe fle(fe s altretanto evi dico fe ponerete delle corde di budella fopras! Clauacembalosegls ¢ tanto grande di corpo,che perdendousfi per entra,tl fuono s'amiautifte. Seado~ perarctedelle cords d Argenta,fecondo le leghe,faranno fucua l'wno pri fo- nora dell'altro ; ma tuttauia haura fempre del muta: fe d'Oro, quello dt Spagna,perche ¢ ds lega pri: dura di quelleds V enctiasa altrs,pojle fopra la Cetra rendera fuono molta foaue 5 maogn'Ora non ¢ buono: Nel Clana. cembala quefts metall: Oro, & lo Argenta renderanno rrdotti a Corde it faonosche baura del Mutos sche non pudnafiere da altro, che dalle grane dexge del corpo dello Inftromento, eg dalla natura del metallo infieme Intorno alla feconda,non ¢ dubio,che [ Harmonia, che nafce da-un' Orga. nole canne ds cui fona dt pionsbo, fara pris foaue affas ds quella checufaffe dalle canne ds Hagno,ouera altva materia priscruda. foda s @/ le canne di budella,che per natura fos fono affai pri tenere ds quelle d'gcciaio, rende. ranno él fuono pris dotce ¢faane all udito. Quanto alla terxa confidera. trone,fé le corde flano d'acciaro,0 dt budella,d doro,d d'argente faranao per coffe com le dita faranno cone offttto,che effendo percoffe con altra materia pi dura faranao il fiono diser{o dal primiero; (' cso nafce,perche men tre che con le dita, che fono moll ¢ tenere fitoccana, par quafiche quelle mollitic frmorzi alquanto ds quella afprexzasche feca dalla natura portano; Si come ancora percotendole con altra matersa pris cruda,renderannoil fio no pits crudo ale orecchie non tale che fia infoportabile, ma fi bene che le ciffirenza fra Fano, Cr laltro fi foorgera. Praici Luca. Queste confiderations, che anno dimoftranda la imperfettione de non céf fiderano Ji diferi dell’In-~ gl Insiromenti , poco fono da pratics confiderate ; perche ls dsfetts poco ff fencprona al fenfo, ni fino ds moles offefa all udsta 5 maffime quando pi fuori in con’ fleffo tempo fi fentono, Srométh Vario, Secs conpderaffero,farebbono pits auerciti nel recitaré le love Cattin lene; Primo. 7 dene ; ma di laraychi la wuole per cun verfo, ef chi per eon’ altro s talche quando fi penfano ds proferive eun'snterualle naturale, in luoco fio, fe ne fence cong accedentale ; che'evi pare? Luca, Quefto 2 quello,che 10 apuntn voleua dirai ; fono andato molte volte pénfando intorno d quefio particolare,ma io He{fo mi confoudeno; bora che ci fete entrato per dichiararmi quello che io defidero fogustate, Vario. GUlufromenti fono diserfi.@> fi come fono ds forma tuna dall'altra differenti;fono anco fra di loro differents nella grandegza de gl interualli che ciafeuno ds loro proferiffe s voglo dire, che nel Genere Diatansco uno finerd la fpetie desta da Tolomeo Syntona,d wna cofa che le fardvicinas Sette con'alero quella di Arifteffeno,d la vicina ; che per effere quefe due [Petie a Tolo- differenti una dall altra,faranno ancora differenti quelli suceruallt,che da meedi gtinflromenti,che mette in effecutione quella ds Tolomeo s da quells che gls rife. Inftromenti, che fecondo Arsftoffeno fono temperati, wengono prodotti in difieréu, atto, La onde mentre che andarcino confiderando la imperfestione che ap porta la materia di che fouo fatti ol Inflromenti; ik wento che le viene de 20, 0 le cordeche di natura fono diuer{e,@r da duserfé cofe pereoffe, ele Beri dare che fuonanos non disbio che fcopriremo imperfittion: notan 1» & fi rverifizara quel Prouerbio, Multa pauca,fatiunt unum fatis, Prouet- Luca. Ion ¢ dubio,che molte cole picciole infieme pofte,fanno run corpo af (fi grande,che per cid molec e prcciole imperfettsons, infieme sonite fines notable imperfettione ; (@ bene alle arecclie di quelli,che fono groffolani , coche fone fuori della buona intelligentia,queite minutexze non dano fa- frdio,come quelli che vanno affucfacendo sl fenfo a cofe dure,afpre, fuori de’ termini della ragione; ¢ lontani dal dilettare st fenfo,e timteliztto infie~ ame come quelli che hanno Lignorane per guida. Hora feguseate sl woftro ragionamento, ¢S fé talbora io rei wstervompo perdonatemi,che il defide. vio,che ho d'intendere le cofé per quel rverfa che i denemi trafporta a di- re qualche ¢ofa. Vario. Dite cis che-vi piace,che mertre,che voi addimandate qualche du- bio,8 che ragionate intorno al propofite naftro,svi "vedo rwicino al fapere, non effendo poi queSta interrempimente fenza rutile e fedesfattione ~o- fira. I Trombone per incominciare da queStocapo,e us Infromento li. UTrdbo bero,¢> per la faa hiberta pus Sonare la {pete Syntona di Tolomeo,che ha fe pad 4s Tuons che fono ineguals, bi Semstuom altresk meguals : la Syntonads quai fpe etriftoffeno, che ba ls Twani che fonoegual, / li Semstuoni loro ancora Heli pis- eguals : Quelle ds Didimno,che tiene gran parce com quella di Tolomeo ; em pas Difeai del Sona tore di Trombo ne Qualifpe tie Soni it Trom Difterti delgona tore del Cornet. toy Parete di Tolo- meo, & Arittof. feno. Opinie. ne del~ TAnto- Ragionamento pwd angi imita le natura, > larvoce humana , pitt dogn'altro Inthro. mento da fiato; fecondo perd la perféttione, e8 tmperfetteone del Sonate re: Qual ds quefte (petse affirmatieamente egh fuons: bsfagnera conciu- dere fecondo sl mo parere ,rsmettendons a chs meglio di me dimoftraffe altvimenti: che perche fempre sl Sonatore non ¢ difpofto ad un modo sftef fine fimpre dail fate ad run modo shteffo, né.ad on fegno sSteffo moue quella parte del Trombone,che va moffa.ne firinge,d allarga il labro all's. Hteffo fegno: bifognera dico concludere,che hora Suoni una fpette,¢o hora cun'altra,d per megho dereron'interaallo prs corto,o pris longo una vol ta dell aleras fanno bemffimo gh Theortci,che 4 volta per volta,non ban- 120 il Compaffo,che co'l tempo accompagnato fi poffi mifurare ogm interwal- loze'l fenfé dell'udeto non ¢ sudece tanto fincero,che per fe Steffo pofft suds. care la grandexza di -uno,t/ peggso dtdut,o pitt tnterualls in run atime codsti: Co/percsé non poffono effere altriments che “vartats,@/ trationa- 4; ds qual fpecse mo ff fianoadbuc fsb wdice hs eff. IlCornetto, fe bene bas ri determinati non fi pua pero affirmatinamente dere,che fuont pits una fpécre,che un altra s effendo che quefts fors fono fatts a cafo, ela bee diflanza fattadtaflom,e> non concert: Co determisati numert,ds che gle Arteficigche li lanorano ue ne fanna certo; dlrrache sl darla sl wento una evolia pits gaglarda ell alerasnacutsffes] Suono; Co quando men gaghar do lo agoraua,@r abaffas ever che l: Sonatori.guanto pri poffono,fi sfor xano dsfarle proferire ls fisoni,sn quella maggior effatexra,che fia poffibs de ; ma lo firsngere,owero allargare le labra pr,o manco ds quello che com. _ porta le natura de quel fuono,che proférer vogliono,ts fa Variave di mo- do,che noné pris quella fperie, che fi prefame ds Sonare, mawn'altras Et a quefte propofito.vogho dirus quello, che Tolomeo nell Ottano Capitolo del Primo Libro dice,es nel Duodecim del Secondo,dice adungue, Nelle Tibrees fifole non fi pwc hanere certexnadella quantita de’ fuon,che da loro cufisfiono, Et Arsfloffeno nel Secondo dicesche ¢ grande errore a cer- care nello Inflromento,la natura della cofa Harmonica: lequats parole, co auttorssa altro non woglono dive, fe non che abbaghano alla Luna, quelli che fi prefamono di fapere la certerna della quantita voc, o fuoni de gl in sernaths,che da gl'lnfiromenti ufes{cono.effendo che fono srrationalt,@/ di lovo non fe ne pus affirmatiuamente dar conto : Io adunque per tutte que— Ste ragsont,ardird ds dire,che quests Infiromenti faonano “Una jpetie mi- fas @ che quell snterualls che da lororufisfeono,talbora poffano effere ra. tunali, Co tal volta srrationali, fecondo la eccellenza, Cm difpofitione det Sonatore ; Primo. 8 Sonatore 3dimodo che per le cofe dette,fi pus tenere di certo,che queffs So- nators non poffono confeguiresl fine da loro determinato, ix quella perfet- srone,che defidera s € tanto pin potiamo tener questo per vero : Quan to che in queft Concerti ; guafi fempre uff ritroua qualche bell bamore , che fi perfaade ds fapere pri de gh altrs, eo sa manco: perfaedendofp, che Perlaa-- per far fentire sl fuo Cornetto pride gl altri, che Cafcolracore lo babbs da fioa dal tenere per un Apollon T himoteo,un' Orfeo,¢ wn Dio della Mufica: paroci. Ma come diffe quel Poeta y Ne Ja Mufica pare un gran Gigante, Et benche f{appia apenna il Gamaue Si fa ben lui fentir fin’al Levante. Ma fe del La, fapefle fin’A I'Vt, Farebbe tal tropiceio diGiachette, Che lo farta reftar un Cefaut. Al fine fi feuoprono fim al Grembrale a Pitarepersi rel ritorno ddi- Biaimo re,che non poffono conféguire quel vero fine,ciod de dilettare perfertamen Valeuni te; ma wnperfertamnte (P: effendo malts ls difetts eo dalla parte degt In SOMs°H Broments,@/ dalls parte de’ Sonators 5 6 talbora fono maggtorie psis sm. portants le smperfettronische fono ne* Sonatort, (> Cantort, che quelle che ne gl Iultroments firstrouano, Luca. Hora fis che so m'accorgo dell errore del Modern Parmegiano , che Opiaio- par oftinatamente dice,@/ replica pris volte ne’ fisoé Lebrs,che orto que. ne gel Sto capo ds Mufica Inftromentale, tutte gl'Inftroments fuonano una cofa ao Par. iftelfayes che fra gl’mterualls dell wno,es dell alsro non ws cade alcuna dif megiano . ferenza ; @ forfi che non farun gran romore fopra que| partcolare > quafi che habbi ragrone darwendere : fe baueffe Studsato ts buoni Axtto- riscredo,che prefto haurebbe mutate penfiero ; perche alle cafe davor dette, eo alla ragone sfleffa, parin che lus singauna molto ; nt ms merauigho,é forxa che baueffe sl fenfo depranato ds mamera,che quefle fortigherre non foffero dal fo emf comprefe, me dallo intelletto conoferute, @ pur fr per- faadeua pris del donere, owero tifegna che talmente foffe musluppato nello Stucko d'sleuns Auttors, come nelle Scintille del Lanfranchi, me” Dsaloghi Opere del Dentice, nelle cofe ds Pranchino Gafforo, (> altrs ds quella Schola, che dinerle poco curanciofi di fare efhersenza delle cofe, fia carunato, come fidsce, alla dM u bomffima; dando satiera fede alle cofe de quefhdette,fenxavoler cercare fe be pots Mod. ree dicona sl eveross,d nd, Vario. Laftsemo,che steaeg refis wella sua ignoranna infierme com guells,che gor 20 Mafici walenti. Diferti piccioli noncoft bene dal fenlo {co peri, & pesehe. Ragionamento giorno ¢ notte s’affaticane com lo Inflromento per ritrouare cof firauagan- ti,fuuori della ragione,t lontani dalla efperienza gid fatta da’ noftrs palfati, e ridorta in regole cerse dal fenfo abbracciate co dall smtellesto confirmates @/ 201 attendsarmo al fatto noftro,che al fine s‘accorgerano loro ancora del. feo graue ervore ; per haner confamatos! tempo in cofe, che le portano po~ co honore; poténdolo confismare tn operation degne ds eterna memorsa,co- me ba fatto él Gabriels, s1 PaleStina,s! Merulo,sl Gaffoldi, sl Namno,il Luxafchi,il Giouanells,sl Porta,éo alert infinits : Diciamo adunque,che rl fife dell udsto prende gran dslettatsone de’ Concerts bene units, (o parti- colarmente quando fone effercitats,eo farts da haomint 0 donne che per la lunge confuetudine,es effercitio fano fates eccellentrs ( quando ancora fra cofi fatti Concerts v1 cade qualche picciola imperfettione non effendo cof bene dal fenfo feoperta per la moltstudine delle “vacs,to de gl InStromentt, che le fuperano,ne pigha gran diletto;ma quando poi per lasimprudenxa,d ignoranza de oli Artefics ws fi fertono delle cofe fuore de’ termsni,al fenfo molto bene feoperte fenza dubso,che sn vece ds dslettarfi,co* reStar fodsf~ fatto, fi crncca,fi forcese gli abborrsfie, Prouer- Luca. In efftete é cofi,brfagna hauere motta pratica, es’ lungo tempo haere bio mal intefo. Adriano andd a Pangi p fiudiar Legge. Diuifio- nedegli inftromé effercitato quefs Inftroments & chs uel Sonarlids maniera,che diano prs cere,ae afte che Ubusmo molto s'affarschifidandofi di quel Prowerbio,che 1a gocciola dell’ acqua per 11 contmoue percuotere,caua la pittra; ma 2 nt~ ceffarco,che fF conofce autato della natura,eltrimenti ¢ un grteare sl tem po: di quid.che frritroxano alcuns talbora d'ingegnotanto ueloce d-un'ef fertitio,che in breusffimo tempo fa quello,cheron'altro ds tarde apprenfiua a molto tempo confégusfce,effetto che da altro non procede, fé non dalla na tura che allunoé flata bemigna Madre,@> all altro cruda Madvegna : (™ wm raccordo fentive & quefto propofito lo Ecvellentsffimo Adrtano pts vol, te raccontare, che egh eraandato alla Nobiliffima Cstta ds Parigi per im. parare Legge; ma la Natura,che eva inclingta alla Mufica,ystrouddo refi feazg grande alle Leggimparé la Mufica,eg fece dipos con tanta fare. putatione tante, ¢ tante Cantilene , nobilstando questa Italads Difcepoli fomoft : Ma lofeiamo da parte queflo ragionamente, ditemi, quefti Infra. mcatiche imperfettioni barno,che alcun:ne fanno certe diusfioni; ia Infiro sential tutto flabslrytm al tutto alterabsls,@) in flabsli alterabsh? ds que Ste tre parti,le due non a defpracione; c100 gli al tutto flabshet gli al tut soalterabils: ma la terza, in flabsls alterabsls,non mia per la fantafias la causa eve Le diré, fe fono feabslicome poffono effere alzerabsls? et {2 fone alteran Prime. 9 alterabilicome poffono effere flabil? in un iflelfe tempo,che fiano abil, 08 alterabils,non lo divete mai ; perche due cofe contrarse non poffono effere nell sSeffo foggetto, ¢ nelt’s ‘ae tempo: bifagna, che una fegutt: laltra , eo che la aba fia dell alterexza dsuifa ; defidero che ms dictate 1 euo- Siro parere intorno & quefto particolare,ad oat modo, que/to penfiera wa 4 fersre,che quefts Sonatori non poffono conféguire sl fine propoftofi,fenon in-un certo modo wmperfetto dall intelletto conofciuto,et dal fen{o confeffato, Vario. Quells che hanno fatta ladsusfione de gl Inftromentiin duemanteres jyca 4. alcuni hanno detto,che fono labile, ¢6 altrs smplabals nel primo ordine-vi vifione poftre il Clanacembale, Monocords, Sprnette,@ altri di natura fimili,i deg Ine qual tutti ridotts alla fea participatione.tn quelle maggior offaterxe, che Crdine Fi puote; percoffisouero Sonati nor cvarsano sl Concento,che da loro we use. primo, ne,fia la percoffa debsle,d gagliarda 5 ma glinftabili ridotts & quella mag- gior perfettione di temperamento,che fi peote,fempre d per la percoffacema volta prrdell'altra porente,ouero per sl diffetto della pofitura delle dita, una volta prit sit,d psh git dell altra rvarsano in qualche parte il fuono; (2 fono Inftromenti da fiato,quando il vento le rusene dato una wol.. tad psr-gagliardo,d prix debsle fa nafcere varieta ne’ fons & ¢ Tendo da (fors la apertura,s ferratura pi perfettarvria wolta dell altrasfa faccede. re fiansls efferts : effendo cke tal proportions ba con faono all'alevo, quale Qual 2. bala quantita di quella corde da cui prowiene 5 eo ogni interualla fi dice portions forfl pets graue 2 pri acuto di tanta quantita, quanta ela proportions del. babi a In corda,che fé-le aggsunge,d leua,tanto dalla parte grauc, quanto dalla.aces Vilwo, ta; @& fard srrationale,d ratiwonale,fecondo la grandexza fua, to della par to aggivnta,o lenata s fe bene il finfo dell udsco nom 2 capace intieramente di quella minima cuariatione, Nel fecondo ordine vi pongonotutti gt'In. Oxdine Hromentigfiano qual fi-voghano ; reputando per “vero, che la inftabilita, condo. che feco portano,fia d nafea dalla smperfettrone dello Artefice, non mas dallo Inffromento per fe fleffo. Et quando io woleffi diftorerus della Imperfet- tione de gl'InStromenti per fe effi, vi deres,che i alcuno dt lore non firi- troua nd Rabshta,nd fermerxa,fie qual fi-vogha; perchest caldo, il fred- Qualica dof bumido,la nebbsa,e tl vento,ds tal forte ts moue tattiche li fortopone le offen- alla mftabslitasnconftanga,to wmperfettiones fi come fono tutte le cofé, che dano gl dull’ Artefice -vengono fatte. Ma quando con rvoi ragiona della mftabils. racnti. t2,d1co ds quella snflabiliedeo imperfestione che nafce dalle operationt del lo Avtefice sSteffo fatta,éo che fia il-vero,quando evi ha deta delle imper fettione,) initabelsta di quell: Infiromentiche ft foonano per sf flato. gid c eviba Inftro- tment di tre ma-- niere. Seconda manicta. Tetza Wnanicra Latafta- qura ne gl Inftro menti nd é caufa di Rabi- yira. Ragionamento evi bo cénclufo,che la imperfettione nafte dal dargli tl fiato debile,d gaglar doe dal chiudere ¢ non chiudere cofi bene ls fart; diferto che nafee daile Ar zefice; fe de gl Inflroment: da corde come Lauts,d V tole : chi non sé, che fé men forte,d pur forte fard la percoffache sl fuona wariera flatione,@/ pits Siisd pris grit pofle le dita fara vartarenl fuono,smperfettione che nafce dat fo Artefice? fé mo lo Arcefice percuotera sl Clauacembala, outro la Sprnet— tz, non potra-la smperfettione della Artefice fare, che gl internals, che da quells ufceranuo fiann alterats,o moffi dail effer fio; perdvr dco di-guel. la inflabrhtaye> imperfettione,che nafce dalle Artefice s5te{[0,@> non dal loIuftromento, Caloro che dimoStrano altra diusfione da quefla diferente, dicono,che el Inflroments fono di tre mansere,alcunt fone dette al tutio fla bils,e> fotto quefto capo ut pongono l Orgauo,sl Clanacembato, dr picordi, Spinette,co Arpe doppre; Cm gl pouerells non s'accorgono,che LOrgano per il wenta,che talhora le wrene con troppo empito mandato da chs la caccia, per forza bifogna che vari) ch internails,e fuom; @0° ds manera s'alterme, che gh afcoltantt ne refiuto in parte con ['udsto offeft. L’Arpe doppre altre- si,toceate da manocuna pin grane dell altra,o leggeera,non le fa vartare tl fuono,e gl'snteruall:? fe foffero rationals non diuentarebbono irvationals? Non hanno intefecoftore la natura d: quefloInfiramento,né hanno faputo difcernere,e feparare quell: InStroments,che dallaneceffitd,@) natura fia fono flabsliyda gl iaftabil: per accidente. Alcuns alers ls dsffero ad tutto al. terabilh,co forte questo capo ur pofere la Lira, Rebechint,t! Trombone: t/ in quefio conuengono con nor,cs0é con glinslabils, Ma nel terzo capo, che le chramano Stabsls alterabsls, ms pare che molto fi ingannano.fe bene i quest ovdine le pongono ht Lawti,le Vrole,co alers fianti,che perche han no la taftatura dicono,che [no flabsles che per la percoffa,per la pafatu- va delle dita prt sia,0 pun gois,che favarsare tl fuono, fouo alterabtl : ma fe ls Rebechsanye la Lira nonbanno sn atto la taflatura sno Uhauno forfé in potenza ? O @ si Lauto nella faa accordatura é flabile,non fono nell ifleffa accordatura git altrs Stabsl ancora? fe per smperfettione dello Arce. frees Rebechra,la Lira, @> altrs fimels fono inflabrlenon foro fort per to iffeffo Agente altrecanto mflabsl s Lauts, le Viole? fara forft Fabule tt Lauto,perche babbs la taflatura? fara for [i mftabsle sl Rebechino, e la L- va,perche non.banno la taflatura? fe tal nflabslita non cwsene dalle hanere es’ non hanere la taflatura, ma dalle umperfettione della Artefice Agente? Ad ogm modo tanto ¢ mmftabile 11 Lauto,fe bene ba lataftatura,quanto il Re. bechino,che non ha la taflatura us attoma us potenza,? quella potenza fa. reboe Primo. 190 vebbe vana,guanda non ff poteffe ridare in atto;'e la pone inattol Artefice ds molto tempo effercitato con la eccellentia Veesquandh effercsta sl fuono,che talbora ol mnterualh,che da quefto Inflromento oferfcono fono pri rational € firmilt a quells,che fono dalla natura prodottsche quell della V tolao del Lauto. Bifogna adunque dire,che fenxatante cofufions di flabsh alzerabils, Afferoe bene,gucl: che dsusfero gl’ Inftroments,in flabiliyto inftabsls, Luca. Diten digrataypotrebbefi fapere la caufa,perche alls Lauts poneffero la taflatura,e> a molt: alert Inffromenti nd? Vario. Crederes,che molto bene ques primi muentoridopd lo bauer fintito ds. uerfiaccordse diner{e Harmonte all wadsto gratesrvolendo dare ad intender tacaula s luocki particolaridowe fi potefero hauere fimtls accords, accorgeffero,che perche é Te facea dsbsfogno poner sl nome a tutte le corde, ee dipos con qualche fegno, pote ta ificare a quante partis dette corde,fi poteffero ds certo bauer quefizcon alli Lau- routs per ridure fotto regale uminerfals,sl mododi far fentsre le Copofitio- - mt tatte,fiano qualt fi renglano im quefto Inflromento,come fi -vede,che ban no fatto con sl dare nel publica tantese tante variate Intabolaturesche fer~ tnahola nono a ogni intelligente , @ ignorante della Mufica,né era polite poten tara fer fare altrimenti; em come gl umemtort lafesando le cofé srrefolute, e@ inde- fick ae terminate,baurebbouo potuto snfegnare coft fatte cofe? ignoran- Luca. Veramente quefia ragione ms: prace;et tanto pii,guidtoche effendo que tee Mu fio Inftromento di molte corde,et andido toccate talbora tutte infiemem un sedefizno tempo,era neceffario,né fi potena far ds mato fecédo che detto ha- weteds non ritrouare termum conuerfals per lquals ogn'uno poreffe suten. derl, ¢ ferwivfene ; ma questa taStatura voghamo nos dire,che fia da gh Artefics pofta con qualche vegolato ordine,o pur a cafe? Vario. Fusa ragsonamento con M.V enere,che a’vrorn: nofiri é lato ualente huomo,e fingolare nell’ Arte di fare ls Laust nella Cited ds Padoa;¢o m dif” fiche la taflatura da las ne'Lautiera pofta a taffone,et searegola alcuna; Tata fe bene haucanocerte loro forme dscur fe ne ualewano,per far li mantcht,che ap ‘Tae sn proportione corrs{podelfero al corpo dell'smffromtto;ma quato alla taffates iaitoni, rand hauca né regolantordiae;fenon chedops l'hauer tsrate le corde fapra U'Inflrométo,et accordatesn quella maggsor perfertione che lanaturaelarte git hauea safegnato,pontdo le dita hor qua hor la,rstrouaua sl luaco propria dt crafiun tafto: et queftoe lordine offernato da buons Mae firs tn firmsls far sure.fe bene alcsns cb la dssusfionedella meta della corda in 18.parts,fifona Divitio. dats ad mntédereds diusder'sl mansco del Lanto,et delle Vole fecondo la mite @ Arsfloffinoset cro porrebbe facslmméte effere sl uero fend us occoreffero mol ict Lau tesmperfettions;fi come fackdone l efperstxa ritronara quello che non crede, ‘0. c 2 Luca. Perfuafi ua caufa di male, Senten- ga di Ati ftorele, Dimida Ragionamento Luca. Senza dubio quefte imperfeetioni per lequali non poffono li Moderni ager certerra aleunasche forma fiadella quantita de gl interualh ; van no & ferire,che non poffono perfettamente confegutre tl fine da lore propo. fofi per dewer ff rifpetti. Vario. ot dite dl vero,ma rona delle principati cause, che & 010 gl'smpedt fee per mito indscioé, che tanta é la perfaafina d'alcant,e quaft tutts, che quando fono per fare fimels Concerts, 0 iano d'Infbromenti,é dievoct , 3 de gli uni e gli altri infleme,difficslmente firiducono a far proua,fe fiana por far rusfcita si, 0 na s @/ pur fi dice per Prouerbro, La effercitatione da perfettione all'operamaffime quando v1 concorrone mole perfine ; pe. rid quefto propofita Ariftotele nel Problema Quinto, ef anco nel Dud. rantefiao primo alla decima nona particola diffe, bewe 5 Com pris foautta, econtento dell udito afcoltramo una Cantilena dt cui ne babbiamo prats- casche quella di cus non habbiamo rotitra aleuna ; Co per confequenca li recitanti, mégho recitano quelle cofé de cus se hanno quatche pratica, che quelle di cui non hanno cogmtione alcuna, Bifagua adunque praticare le tof d far st, che rsefibrho fecondo sl defiderio, ¢ s' ausciamno al fine da lore propoftofi,fe perfetramente geungere now Ut poffono. Luca. Vos dite ileveroye nella pigrstiatanto incallita la caterua de’ Moder- mi Cautori, che difficelmente ff poffora wnfieme cvasre per far proua della vinféita &> pate apunto,che quelle che manco ne fanuo babbina bifogno ds maggior preghiere « Ma due cofé mi reftano da dimandarui ds toolta impor tanza ,funa fard, qual Inftroments fi poffino fra ds loro comire ne’ Con- certi,banendo dinerfé disifioni fra dt loro: Caltra é,fe quefia dilettateone hadacfferenc’ finfi folamente,d pur nell intellerto,oucro nell una eo fal. tro infiemé; ciotnel fen{o,¢o nell intelletto, Vario. Mauedo che revo micvolete ridure & qualche paffo tanto difficele,che adipoi baurd che fare & canarne il piede s tuttaniasn bret parole vi rs ponders intorno alla prima dimanda,co dipoi cercaré ds fodssfarui an- coraintorno alla feconda , fecondo le debol forze mie. Intorno alla prima dimanda,la difficolte confiste nel fapere dsfcernere de gt Inflramenti,qua- bi fiano quelii che hanno sl tuono,e'l feraituono eguale ; ef quali fiaua quel liebe funo 6 Ualtro,onsro ambidui gli babbino meguale ; slche conofciute, facilmente potete poi rumrlizes fra dé love gli fimslouero,com una tera xa forte,ché fi piegana in ogni verfo : Pero crederei, che ff poteffere cvni- renel figuente modo, Prima Primo. Il "Primoordine, | — Seconda ordine. Terzo ordine. Ordine Inflromenti, che fone Inflromenti,che fi piega.\InSFronrenti, che danno x1 Sigel temperati co'l Tio} no per ogniverfo, Twono desifoin dice par- wéti,che no eguale,e'lSemi-; Voce humane, Hi egualeses? ls Semsstwoni 4 Pollo- tuono inegnale, Trombori. Sono equal. infemes Organo. Trombette, Lauti, Clanacembalo, Ribechini. Vole. Spinette, Cornetti, Vrole baftarde, Monocordi., Flauti, Cetera, Arpedoppie. Dalgaine, | dare. Potrere hora dalla foprapafta dinsfione conafcere quali Instromenti fi pof- forovonire infieme@ quali fiano da quefta mone lontanische la prima Peise con la terxanon pui.nb potra mas conirf finza offela dell’ udsto,co. nofcinta dallo istelletto ; porra beniffimo la fecondacon la prima,e> con la terzaunirfiinfieme, @& fara larifpofta per hora,cheio vogho dave alle primarvoffrarichiesta, Quanto alle feconda, fe io wogho affermare, ch Dts. tutta quefta dilettations habbi da effere ne‘fenfi folamente,fara proprio mn wone nd evolere che il Naranzo dinenti un porno, ( un ponere in difpregio que dshbe ef Se feienza, di cui tanto ne godvebbe um Contadsno rozo, / groffolano , fark quanto urso che foffe de lei mtelligente,to che in quefta ftienza hanelft fe fH grorni fuvis ilche ¢falfe . Se anco -voghono dire, che il folo intelletta goda di quefta cofi foanese dslettenole Harmonia, farebbe finza dubio gran diffimo errore; perche Lintelletto non apprende cofa alcuna, che prima non fia dal fenfo ricewuta, @ ricenuta Lapprefenta all'intelletto ; olera che fF euede mamfeflamente che gls buomini roxs ancora fi comptationo, e le dt. letta gueta Harmonra : Bifogna adungue dire,che il fenfo,e lo sntellett0 1 (enfo, infieme,pighno piacere, ¢ dslettatione infinita ds quests Concerti ; G/ necef”& Vineet fariamente byfogna,che jl fenfo dell'udsto fia il premojperche sl fuono,che ¢ ler Pi al proprio obietto dell’udsto, viene ricewto dall'udsto che sn lui (8 compra- Jettatio.» cenella mantera che il vedere fa della cofa vyfibile, e'ltatto della cofa tan ne dv i grbtle e'l gsefta della cofagupabsles et dopa hauerlo riceunto,e dslettatofs di fou. lus,lo apprefenta all mtelletto, che por va confiderande quals proportioni Qualico babbino fra ds loro quer faoni,es quelle parti di quella Cantilenase quel- f conti. & sstérnalls,L inuentione,e'l foggietto,t ordinesla forma datad quella ma- ‘alieuo,, teria 3 fé il file 2 purgato.: cofé tutte, che allo insellesto s'appartenvono, il difcerneressmtenderle, @) gidlicarles & quefa é quella partesche alla in- selletta s'appartiene, Luca. Ragionamento Hfenfod Luca. Se bene voi ms concladete che quefta dilettatione debbe effere ne" fen il Primo fie nello intellestes now negate perd che sl fenfo won fia sl promo a godere icdlena 0 quefla dtlettatione,e> come prima eo prinuipale ne debbe ancora bauer tione, maggtor contento as quello che tintelletto ne pigha. Vario. Ti confermo, che ludito eel primo,che gade, OP fi deletta ds quella parteche a lus s’ appartrene;cioe det fisono,fuc proprso oggetta Co é la ma- terra delle Cantelene; ma rus disco ancora,che il fenfo fenga l sntelletto,non pad da fe folo indtcare cof alcuna.perche é fottopofto a moltedifetties & molte imperfettioni; née riceue le cofé,fé non imcun certo modo confufe,fe be wervicine al vero: sche é confermate da Boetto nel Primo Capstolo del Quinto Libro della fina Muficay@/ da Tolomeo nel Cap.Primode ob Har aontci ; oltra che la efperienza iffelfa vi dimofira quefta wmperfettione: Imperfet quante volte hauete vor V dito la woce duno, O v'é parfo di vdire la toe de voce d'un'altro? il bianco,percoffo dall cmbra,non pare che perda della faa , bianchexxa? e'l baStone prautato nell acqua corrente, non ws pare che fia eeu vettoin due parts,@ fe eintrero? perd fel [info non fi congiunge con lo fenza io _—atellerto,come Lora al parangont,non pao ne & bastante per fe po iudica imelleno re cofa alcund appartenente al fao obtetto, daria * Luca. Mr pare,che quello che bora detta m'hanete,fia contra la opinione ds Francefco Salina, pableco Lettore néllo Studied: Salamanca,come puo {fe resche quelte fra il vero,d Puno 6 Lalere erra, Vario. Dutemecrd che dices! Salines,che forfi non fara coft manifeftamente Ogn'ho contra le fit erate; quando foffeogn' uno eattoa fallareset non fapete il mod at» — Pronerbio,Chinon fa,non fallatintti nd potiarno effere perfettiogn uno dal ace, fal propria intereffe.et dalle proprse opinions, fecddo il fine puo effere mpanato, Luca. Nel Quario Libro della faa Mufica nel Capstolo trigefino primo, dice Opinio che sl fenfosntutte Le cofe che & lus s appartengono fempre é ffato,@ é ott: cefco Sa #0 idice; ¢/ per proua ds quefla conclufione,dice che nox pud effere buon lines. Cuoco,et eccellente,/é non ba tl gufto delrcato; néun Psttore ds gran fima, fend hala-ciflaacuta,buona,co bene infiratta; cofisl Mufico non potra,de ce eghieffere nella faa perfettione ualent huome,fe ud haura Cadito ben pur gato,che come buon wdice sudscar pofft le cofé -ppartenents al fuo obetto, Propofi. Vario. Quefle propofitsone appreffo tuts s Filofoft é famofayt fenfo intorna tione dial proprio feufrbile,onero oggetto proprio mat non erra. Ma fe uplicemen he jimen, 26S e4Edeffe,come le parole dicono;nd é dubto,che non errarebbe,come [i we noal fen de che fa,ne patirebbe eccertione alcuna:ma perche s0,che cofeffate la umper fibule, fettione de fenfinoglso dsrus come lasntédo, De gls oggetts fenfroth,alert fone mediatt; Primo. 12 ssediatiyeltri imsmediati ; chiamo mediati quelli,che non fi poffono fiatire Diftimio fe 20n col meza d'un altra cofascome sh faono,che non ff puote vdsre, fe nan pede “gH pers! mezo dell aria, nella quale fi fi sl fuono ; ff come dichiaré con quelle *° condstrons conuenientsl Artufi nell’ Arte del Contraponto nel fine. Logger. to fenfibsle emmedsato,chiamo quello, che fenxa mexo ¢ dal fenfa compre- foscome la cofa sangsbile, che fotto +l finfo del tatto cade fenxa mexo alea. wo: Ducons perd che. quando gh oggettr,che {ono medsats,cadona sotto: ah fen 0 com le delite corconftantie che Laere fie pursficato,che sl fenfo da qualche srapedinento smpedito,non potelfe fare l'affitso faa, che 'oggetto folfe pro- porttonato col fenfa: Crederes quaff, che poteffe effer wero affolutamente , quello che dice sl Salines ; ma fempre v1 cade qualche cofa,che impedifee st evero,o dalla parte del finfo,o det fenfibsle, onero dal mexo ; de.modo che non puo da fe fleffo sudicare sl werosntieramente ; €8 fe bene, come dyce il Salines,lo hauere st gufto delscato; sl vedere acuto,ex bene inftrutto ; @- Ludo ben purgato fa che slfenfo nel fenfibsle poffi,es habbs facalea di man co mgannarfi; non é per queftosche non fia fecondo dsuerff refpetts come us bo detto,sl fenfosngannate dal fenfibsle; ma fard mancoingannato,gaando 11 {enlo dopa lohauerlo apprefo,@ apprefentato allo atelletto,l'offitso de cus ¢ ds inganar> andare effaminando ,¢ difcorendo intorno alla cversta 5 9° mfieme con lus fal seal frarne sh rudvero, Ma fe lentelletto pud errare alle wolte difcorendo,co- 5 nel. me veramente erra; quanto maggarmente sl fen{o potra ingannarfi? perd \ero pud rxi dico,cherl fenjo fenza le ragsonese la rageone fonra tl fonfonon pud dar “are. sudscroche vero fia ds qualungue oggetto fi rwogha ferentsfico; ma fi bene quando accompagnats, (() infieme units fono: che fig sl vero, fe worrete con +l mezo del feufo diuedere qual cof rox pare in due parts eguals, onero in pria, sas La por rete sntreramente diuudere,fino a tantoche la ragione non conferma cd effere 6 ben fatto,o mal fatto; effendo chesl fenfodal poco,c» dal troppo refta confufo,fi come ne’ (won fi dimofira,che Uudito dalla gran. dexaa dy alcun Streprto ¢ offefos 6) dalla prcsolexza , 6 quantita minimae tacapace. Luca. "Conofe bemiffimo quefa imperfettione de’ fenfito “veda che non br (foqna untieramente dh loro fidarfiperche fono fallact s vedo ancora che il Salines per confequenza potena affar prischraramente dire questo fo con cetto,che nd haurebbe dato materta a’ Lettori ds ragsonare fopra ds c1d cofa alcuna, Ma lafsamolo e ritormiamo al propofite noftro ; Ecc altra canfa per laquale fi poffi dire,che que(ts Inflroments non fianeyne fi poffino per fettamente vaire infieme;di modo che non confegusftanc rl defiderato fine? Vanto. Diffini- tione del Mufico diEuttts tio. Empete fettioni 16 fi pof fono t- moucie gute. Ragionamento Vario. Now mi fouieme cofanotabsle, ma per confermatione delle cofe deite, poffe dechrararui la diffinitione d'EuStratio del Mufico,che sn fe fleffa sz elude tl tutto,e fara come +l condimento,¢> run ficullo delle cofe dette; dalla quale difcorendo con lo intelletto wostro ne potrete canare qualche bel penfiero. Luca. Dite pur,che mi fodssfo affai in quefle fpeculationi, Vario. Dice, che sl proprio fine del Mufico ¢ +1 Cantave con modulatione , ouero Sonare ogns Infiromento con Harmonia, fecondo le precetti dati dal Mafico. Che cofacvnol dire,Cantare con modulatione,fe nonCantare con mansera tale che ly Cantor: s’ babbiwo rifpetto Luno all altrosche una non fapers Caltroné mand: fuori voce pis gagharda,o pric debile dell altrosche nella pronuntia delle parole non fra befizante,né baloutiente, es ff guards dalle cofé dette,bancada quelle auertenze,che haner dene il buon Cantore? Et quando dice, che il proprio del Mufice é1l Souare lo Iaftromento con Harmonia,che alero ruual infersre ; fe non che ftij bene auerteto +l Sona- tore,ds fare che lo Inflromento da lui adoperatosmnty la reoce naturale pris che puote,segls ¢ Cornetto, 0 Trombone; che babbt rifeuardo & gl: altriyche ton lai Suonano nel Concerto 5 che aucrtifchs ds tegolare lo Inftromento di tal forte,che non fi fenta deforrutd, né Suont di alcuna forte? e facet che quei Suoni, che da gl laftroments oféifcouo, vftfcano ix quella maggior offaterza, ¢ perfettione,che fia poffibrle. Luca. 4 me pare, che come detta baucte, che guetta diffinitione in fe feejfa includa tutte quelle imperfections che di gra habbiamo detto ritrowarfine’ Concerti, per differto de” Sonators ¢ Castors ;@ chi varrd fave qualche Concerto, che babi del buono, ¢ giuidsciofamente fia Concertate, bifognerd anertive di lenave tutti,d in parte quei diffetts, che gia habbiamo {coperti, igqnali wmpedifcono, che il Mufico non puote confegutre quel fine che {i pro- pone; co allbora 2 potra dsre,che sl Concerta fara cwicing & qualche per. fettione, fia poi ds woes , 0 d'InStromenti,o dell'uno ¢ l'altre infieme m. feliati. Vario. Vosdsteslvera,fe prouedere fi poreffe d tutte le smperfettions , che di gid babbiamo dette, fi fentwrebbe run’ Harmome Hraordinariamente al ladito foasse co dslettenoles ma per effere le unperfertiont molee,anzt iz- finitesa me pare impoffibile di potere remouerle tutte s eg fe poteffero efer vimoffsarhre dire, che farebbe ds queth offeets sfteffi , che anticameate ff legee,che col mexo della Mufica faccana gli buomins dk ques temps che pur ewidonete raccordare d'hanere [parfamente letto ne" Pocti,e ne gis Orato riche Primo. 13 ris che Pitagora fonenme drond famigha, che fi ritrouaua in gran persica. lodalla faria ds alcuni giouani feandalofi, che contra quella, con mantere snfolite erano sofieriati ; per ilche impofe al Mafico, che mutaffe 11 modo, e antiga quello rmpeto giouanile, Et Domodoco fofpinfe Vlifed prangere : Thimoreo incitd Aleffandrod pighar Larme,é dipos lo rstsrd da quel pen fiero: -vn'altro,lungo tempo conferns la pudscstea ds Chtenneftra:(@ T ale- te ds Candia isberé dalla Pefle ts Lacedemoni.. Ma rudite, che gran forza Eferio- auea la Mufica dt quer temps 5 Racconta Atheneo,che vn certo Clinta,dal pees da Ja colera fopraprefo pighana la Cithara,e> Citharvzana: addimandato ci5 Mab che faceffe : rofpofe,1o mi tempero. Luca. Ms raccordo Phaner letto im diuerfi lochs de gh offesti grands, @/ importanti, che & ques tempi la Mufica operawa ; ma mt pare ancora, che quella fisena non folfe cofivolgare, ne che foffe effercitata nella mamera che hoggrds la effercstano quefts Mafici, Vario. Esl wero , che Anticamente non fi ritronana una moltitudine di Mufici, come & tempi nofirs: ma evano feminat rari, perctd in mag. Vikide gsor riputatione , che non foro quests ; totalmente dati allo effer fera: ,s- Mabe clinati al guadagho: Non haneano tante Arsent tante forts d'Taftromen si, ti, comets infieme con tante "voci, e tante rvarteta d Harmonie s lequals cof tutte , fono sl prs delle volte , caufa ds molta confafione ,in svece de solta cvnione ; nb fi pud fare ds meno, perche done concorre le operatio. ne di molti, bifogna ancora, che molte fiano le imperfettioni,per la diuer~ Jit de’ pavers e del modo de operare ; fe bene tutts mirano adcun berfa. glo ; ma mentre, che or andate penfandosche ono 2 pris dell’ alero Eccel. Vino é lente,rus fard ancoracredere,che unoé pri perfertodell ‘altro; per con. pibeccel fequenza,runo pris dell altro imperferto,né percso poffono confégusre ol fine, altro. ft nin in concerto moda wnperfetto. Luca, Mi piace,che fiamo entrats in quefto Afeorfo dela Mufica Antica, dan, domia credere,che Argomentarete dalla perfettrone ds quella, alls smaper- frstrone ds queffa,ficondo apunto sl noftro propofite, Vario, Non fard gran cofa, che argomentiamo dalla perfettione d: quella , alla imaperfettione di quefta ;¢/ dalla imperfettione ds quella,alla perfet- tone ds quefla: che quefta propofftione ff conuerte fecondo diwerji rsfpetts, Ma prima cvoglio divut come gh Antichi effercstanano quefia Scsenxa.es fara come fondamento del ragsonamento: dipos uedremo in faccia gual yw ds love fia pric perfetta, oucre imperfitta. Erano datrcamente une co- Mufico ff ifteffiz, sl Mufice , Q il Pocta, né da loro eva chiaraato uno con ctanout D que Ragionamento guefo nome di Potta, fe non era Mufico ; @ per il contrario, col nome di Sabo, — Mufico fe mom era Poeta, Et come dice Strabone,con nome de fapients era. ne. x0 nominati;Cantauano loro feffi le lore Compofitioni al fuono della Cetra, Plinio, == Lira, Prfare,i altro Inflromento; ilcbe ficonferma con Uaustorita ds Pluto ; nella Naturale Hifforta nel C ap.56. che racconta come Lino da N. egrepon Mic te Compofe Hinni,eo Canta al fuono della Cerra : @r Terpandro Compofé ePocti, dace Plutarco, Poewst al fuono della Cetra: do Oratio nella Poetiea dsce,che Apolle fis Sonatar dt Liraje Cantore: ¢5 Orfeo con Arione fureno Mufics, & Poeti, Quefti adungte Cantanano.al fuono della Lira,eg della Cetra le Compofitions loro,né adoprauano tante variate fortid Inftromentiia cunt ifefforempo,né ranti Concertiyto Arse 3 ma al faono d'uz folo Inflromento Acheter Cantananalecofe loro, De gl'sflefi Inftromenti me aCantare le sl intro Lods de’ lore Dei, ne’ Sacrificij, nelle fepolture, ¢ fanerali de’ loro Mortis mentide elle feene, nelle Noxxe, eConuiti ; fi come Ouidio ne’ Fafti : Awlo Gelto gh Ami- — Titohuso, (> molts altri Hiftoriografi degni ds Fede, nelle loroOpere vac. shi. contano ; tal costume fu offerssato ancoda gis Hebrei welle fepotture de’ lo- ro Morts, di che ne fa chiara teStimomanra l' Enangelio nella Refurret~ tione della figluala del Prencipe della Stsagoga , per imuitare hs circon. Stanti al pranto ; Cr dice Ambroffo Santo, che cio faccana per imitare li evecchi lore, Luca. Queffa maniera di Cantare,che noi cuftamo, es di Concertare, non é adungque tl modo, che gl: Antichs offernauano ; al fuono don folo Inftve- mento,quet fapienti le cofe da loro composite recitanano, Vario. E'cverifime, es fe ne volete una raccolta della maggior parte,len gete la Deca Hiftoreale delle Poetica del Patritioe ne reStarete fodtsfatto apieno. V2 particolare dowete intorno 2 quefto auertire, do é che pochi Anni fono,che noi habbiamo queft ordine d' saterualli dinifi wella manera che wos edete,con il mode dsCantare taute,e tante Arie infieme. Luca. Se quefo modo non é Antico, chi é Stato lo inucutore? quanti Agni poffono effere? Guida Vario. Guido Aretino Mujjco Ecceltente di ques tempi sil fiflema maffirno, Arctino che prima in tre Tetracord: dinifos dsuifé in effacordsordine ds fuicorde, ordind il : . ° : . pe Siftema ‘#cludendo in crafiuno effacorda, reno de” Tetracords de gli Antichi s @* in effa- per far questo pia commodamente,rv'aggiunferuna corda fotte la acqui- cord fata, > le pofe l nome dt Ganraut, fognandola con un I. Gamma Gre~ ta, GF prima lettera delle Alfabetto ; volenda dare ad intendere, che li Cree: erauo Stats Is primi inuentort, fe bene dipoi , da’ Latini era Stata accre- Primo. 14, accrefiinta, ef augumentata, poneudo nomi difeventi alle corde ds tutto 1h fifttma maffimoda quelle de’ Grect, Fuori quefte valent buomo fatto la Sel. mem, di PP.Gronanm XX comme dicono alcuniyche fal Anno 1024, @ 329. anns dope nella Cura di Parigs Grouanns de Muris,ritrous le fi Giowkni gure, che nor adopersamo ; Maffima lunga, brene , femibrene, 8 mimma ; 1eMaris as modo che ff pud fare sl conto che 1024. 00n 3 29. fanno 15 53.1g4al Die fh. numero fottrato,e cavato da 1600, reste 247, anni ; fe par ~voghama gus Ci dere, che all hora fi sncommncsaffe ad adoprare, fiznils frgwre fiemficaciue il. de fuont , Co tante arse infieme s tlche non é cofi credibile, Sotto qual mil lefimo.tt) qual anttore foffe +l primo d componere nel modo, @/ ordine, che fi fa bogerd?, non fene retrowa vega alcuna,fé bene Boctio defcrs- Boctio we nel Capstolo Tero del Libro Quarto, alcune Cifreche gli Ansichs po- delerine nenano fopra le fillabe dells loro cuerfi, dalle quals compredenano in gual 4; modo manera donenano Cantare, ¢ mouere la voce, quando verfoil grane,te tc la vo- guanda werfe acute, Q ad ogni corde havewane le partscolar Cifves eo % ‘econ quelle Cifre, che ferumanoalla corda pit graue.non ferusmano pos a corde ticki pid acute ; ma ctafiuna bauca le fue proprie Cifre, em quefte da loro erano radopprate,O pofte,alcane de fopra.@e aleve ds forto: quelle de fapra figns- ficauana te note,d carattert ;¢> quelle di fattocrano applicats alla breata, 6 longhexxa ds tempo: Con tutto ced non bo mar-vedutond fentito che altri habbino veduto forma,nd modo di alcunaCantslena, fatta in guei primi temps, dalla quale ff poffi cauarne cn modelo ficuro im gual manera Cantaffere tante Arte mfieme, Luca. Lewatem quefto penfiero, Cx ditemi; Anticamente haucano le Confo- nanze,che habbramo not fi,6 nd? Se le baneuano,come to mide d credere ; perche non Cantanano,e Sonanano nel modo,che faccsamo noi? qual cofa gl dauarmpedsumento? fe non le hauenano, bavenano ancorain un modo, molto imperferto cognstsane di quefta fisenza 3 G pur d ques temps fiors. inano tutte Le belle lettere, (> cranus buonans molt fegnalati, mdsciofi, @ d'mgegno acuts, fpeculatinie pratsch eccellents; che ds esd ve, fanno fede eh foruts loro,che ancora dano da penfare alls T heovics Modernt, pra che non worebboua, Vario. But fta nafcofo sl woftro errove. Nego che gli datich: haneffero cognstione ds tutte quelle Confananae che nelle Compofition Moderne adoperiamo not; @& fe dt questo ne wolete chiaregga, legete ArsSoffeno af Tradoteo dat Gogauina a carte 1 6. del Primo Libro,che vs ritronarcte gucite parole. Modulamur ens minora ineerualls» quan dtateffaron , 2 cum Ragionatmento ch Anti cum plura quidem tamen omnia diffona : ¢ nel Secondo Lib.d car.219.4 havea, — questo ifteffo propofito replica, Canimus enim quidem nos cum plura 1p(6 per colo dsateffaron minora 5 Diffonatamen ommia, Et Tolomeo nel Primo Libro, nanze le nel fine del Cap. 1 0.dsce,Incompofitum vero ditonum,a melo alenum,ut we wfet quod in ratione 81.ad 64. fenfibus autem facshora percepta fant , que comenfarabslora, Et Ruchde Prencipe de' Marhematter,diffe, Sunt on. fone dsate[faron Diapente,Diapafon, eo fimilas Diffona autem fant eague minora,quam diateffaron,cut dsefis, Semstomsnm,T onus, Sefqustonns Er Ditonus, Da quefte auteorita certificate,-us bifognera confelfare,e crede. re,che gl Antich: non bebbero mai per Confonants quelle Confonanze, che noi chransamo imperfette,come luna elaltra Tergazelunae l'altra Se. Sta, che pur fona iarvagherxa delle Compofition moderne: @ fe bene fi Antichi —evede daile loro parole,che bebbera cogmstione ds quefte confonanze,le conob mon eb bere perd per diffonantine mas da loro furno adoprate;perche teneano per imperfer Wn" affioma,che folfero diffonanti; ué percsd poterone come noiCantare tan teperdi( ge arse mnffeme. fonanti Luca. Come pud effere adunque,che la Mufica in quei tempi operalfe, es fa- ceffe tants, cor tants fegnalati effetts; effenda cof pouera ds Confonanze? @ la noftra , che ds queSte & reecheffima ue fia prima,eo quaft fi pud dire,che faccé contrari effetti alla loro, Vario. Non é gran cofa,che cum Mufico folo,e Poeta eccellente al fuono di un Glo Infromento dt quattro,é pis cordeoutro ds altro 1 aftromento,fecanda tufoloro,Cantaffe ¢ recitaffe coft conform alla natura, eg volonta de gli afcoltanti drfpoits d riceuere quella coft fatta materia,per dir cofi;e in lore fi imutalfe st fenfo,e faceffe quegh effettiche gia babbramo detto,che ft- Le cofe Setytmaffitme che ne’ fénfi ff imprimono Le cofé pra femplici, pen factlmente femplici che le msfde, Sonatanoe Cantauano Deatonscatmente; ¢o fé bene toccana- pi facil wo qualche cofa di altro genere,non era talmente muita, che sl fenfo non la imptimo _pate/fe difcernere,e conofcere. Ma boggids, che fi adaperano tante arse, po ne fen dope questo fono le Compofitsoms ds diuerfimadsds dtuerfi genes i. ai ma- mit, Mera che ffente una miftura ds-cofe diwer{é una compofitione dt “voc digerfe,run romore di Harmoniaal fenfo incomportabile; rune Canta un Cotecé- moto weloce,un'altra tarde; reno proferifce wna fillaba d'una jorte,an'al tratic f-—r@ d'un’ altrasrumo Ua nello acuto con la rwoce,run' altro nel graue,eg per no diver > ‘ fiefieni, _ fianco fi ode uma voce poffa fra Cacuto e'l grane :cuno Canta la Diapa- fen Harmomcamente drusfa,ron altro Arithmeticamente - di modo che non pao fare quel buss effetto,che gia faceua, Es fe bene lamwzo ¢dsffofto a recenere Primo, 15 ricenere ogni forma mentre,che de dinerfe cofecontrarie ¢ agitatocome 0 lereche fiacquets? Bifagna per forza, che ntllo afcoltante geners contra. ria effete, es che dela fi parta,pieno put tafto ds confiaffone,che ds effetto alcuno,che lo habs da indure sn qualche buon bebito 3 vero che ne rap- porta le orecchie prene ds romore,6 dicramo Harmencoff faont,ma confafi. Quanto pos alla Mufca Antica,» Moderna ; ame pare chet Antica fof: Perienio Stefi come fu puis powera, ¢> mperfetta della Moderna rifpetto alla priaa- oem tione dell Harmonsa,@ delle Confonanzes to la Moderna,effendo prisric regan, 6a dt Confonanze,eo di Harmnonia,piis di quella perfetta, Et quella pre Mulica perferta quanto al confeguire il fio fine di dsleceare,es? gioware. Et gue. ama fla pits imperfetea smyfpetto a non confegasre altro fine,cheds occupare il fix na qual fo del udito, ds molte arie,éo molti romori, con tnterualls Harmonics, ds- fia. lettando folamente qualch'uno; manon per quefte fivede,che gious in par te alcunas 0 fe bene alcunirvoglsono,che facciye/ fia per fare gl sfteffi of (fette,che ged ella facewas non ff eaedono,nd fentono pers in aleuno, operare fimili effecsianzs ff vede, che tn quella parte che dsletta, non diletta tutti rumuerfalmentesma de gh afcolantirono pris.to' meno dell altro ne prglia diletto: @& fone rstronano di quell,che non pa ono feretive qucfts Concerti, nd queste Moderne Mufiche : es’ per concludlerus, rifpeste & diner{é cofe, ‘una ¢ pie perfirta,es anco pil umperfétta dellattra, Luca. Veramente non sd come poffi fare buon effetto rune cofa miffa pits di rona fermplice ; effendo che mentre, che eranella faa fimplesta, fi vedeano tffetts tanti e tanti, Hora che ella é mifta,e pitna di molte mpertinentie, yc, € cofecontrarte.ms pare apwato impoffibile,che fea per fare, Co demostrare mifta nd offetto buono: della mn ftura di quefla Moderna pratica,mi raccordo d'ba. Po ope wer veduto rune Cantilena dite valent’ huomo pienae adornate ds malts fae ns, shefis,co talkora ds molti b molls,co eccouene leffempio, efferwo al cuno, Ragionamento Vario. Ped che la parte del Contr’ Aleo , recita sntievamente il Tetracor. do Cromatico, che pracede per femtuono maggsore pofte fra la Corda es C. e9’ per un' altro femituono fra la corda C to ta sfieffa fegnata con Corde, «4 Cafra sy. eo per cuna terza mmore,da quefia ad E, econdo la opratone che non de’ Theovics Anticht,@r d'alcunt Modernt. Ma quello che peggro mi pa- Clan a re,nel Si oprana lultima figura é fegnatacon sl &, ef pur quella cofi fates balo or- Corda non ¢ Cromatica, né Enarmomtca ; ma partecolare Diatomca, né ad dinatio. altro de generis’ appartrene.feconde la mente de’ buont Theavics paffate. Luca. Msraccorde ancora d'bauer vedute la corda ds D. fol,re,in alcunt Madrigal ds Moderut Compofftors,fegnata con 11%%, lagual tarda non fi pud Sonare ne! Clauacemsbale ordinarso,né fopra !Organo ; ma fi bene wel. Intro ['Ifromente fatto fecondo la diuifione di Don Nicala V wentino, che fi ri- méo di trouain queSta Citta nelle mane del Sig, Antonwo Goretts, prouane molto aie Studiofa delle cofé appartinents alla Muficac> ne’ Madrigal d: Ciprians tino. as Rore,di Andrea Gabrielh:rords giaal 6 mnolle,nella corda ds Ala mire; to E la mis cofe tutte che mi vanuo confermande,che quefte Catslene, non fiato pure Daatoniche; macuna terzg cofa mifla: ecco le effempro. paper eg ar Wario, E vero che M. Cipriano usd ite quel luoca il b molles ma s'iowo- leffi dire che Joffe Diatomco,now é rvero; perche non fi rstroua fimil cords : sella duafione,0 cojlitutione del Siffema maffimo; ma pid toffo potres dire, che foffe Cromatica, quanto alla dinifione del nono che firitroua fra la cor da D. folve,cm le E la mi,in dui Semstuom disifo ; tuttausa a chi diceffe, che quel b molle vfato in quelle corda,non foffe né Cromatico,nt Enarmo. sico,non direbbe forfe cofa,che folfe lostana dalla verita, Et quefta euna LaMug quelle cofe, che m: faano credere con “yor, che la Mufica Moderna fia ca Mo Una meftolanza ds diuer{e cofé non da tutes conofcinta, derma? Lyca. Me piace, che confiderando le cofé a poco a poco wi conformate col fecliza, #10 penfiero, Va.io. Everoche confiderando molte cofé,che nella Moderna praticato fen to,e wedo; non paffe far di manco ds non confermare, € conformarm: co'l parer wojfre in quefta parte: Ma dail "altra parte,fe (s pratiut M oderni ca nofteffero le cords comunt,co le particolart de' geners, fécondo la mente de gli Antichtjex de’ niolti Moderns, che pur non fi difcoftano dalla loro opt Bone Primo. 16 nione; tal volta non farebbouo delle cofe,che per feapriclanfi, fenxeragio. ne alcuna fanno, Luca. Mt-volete concludere,che queste corde non fone né comuni,né parti. colari d’alcuno de ‘generis ma fe non fono nt comuni,nd particolari; perche lerufano? ad me pare che tatte le corde fiano comuni, @r non particolari s Perche : pratecs ff eruono di tutte indsferentemente, @) in tutte pongono Ui Prat Wi defi, quadrr¢) 6 mal ae Vario. Par che d quelle corde, che le viene in penfiero di fegnare con %, # tutte le @ b molls, feccinol praticiche con gt ifleffi fogni & quelle corrifponds ©? Sprde in runa,é altre corde in ottanae quinta ; queffo le basta parendole d'bawer mene. fatto il tutto beniffimo,fécondo gh ordinije Regole della Mufica 3 non s'aca co rgendo, che la maggsor parte di quelle cofi farte operationt, non folo non Ff poffono Sonare nell’ Organo,e Clanacembala; ma valendole con la vece che fe fie per ogni werfo Cantare, difficilmente risflone : Eben vero, dice sh Pronerbio; Lacomodsta fa thuomo ladro:s [pratico firstroua ha. uere nel fiftema maffimo, due terze mnori,buna detvo all altra; es? due maggors: la prima delle minori é pofta fra le cords D.fol ve,@) F. faut: Ja feconda fra Bla mi,@/ G.folre wt. le maggiors, buna fra F fe ut, to" Als mre; laltrafraG folre ut, o> b febe ms: feil pratico vuole nel. Ja corrifpond:ntia delle partische luna "> Lalera ds quelle minors diuenti maggrore ; owero luna ol altra delle maggiori pigh natura de minore: non psd con altro mexo,che con lx, Cm b moll operare, ¢ tramutare que fh in- Non pot serualls d'ano nell altro; che perceo fono introdotti quests fegm accidentals fone gli nelle Mufica; né per questo reffa, che quella Cantilena non fia Diatomca- li mutar mente fatta; ma lo ~ufare troppo fpeffo,e le corde partscolari, co il tetra. natneae cordo intiero Cromatico nelle Cantilene, che vogliono nommere Diatoni~ mero de che fanno shche bifagna confelfare che quefte fia una mefcolanza : Et no. b molli, tate,che le terzeminort non fi poffona far maggzors con altro fogno, che cd eer od iL: eo le maggiors minors fe non con con sl b mole, Luca, Questa Regola ms prace, ma defidero che mi fate una demostrationt delle corde particolari,@/ delle comuns de geners,affin che confermato nella Lora cognstrone poffi derus pris alla libera quello,che sone fento. Vario. Accioche habbsate occafione de dere quel che vi fentste vi dird quel bo diche m’bhauete ricercato, Sapprate adungue,che 1m ogni tetracordasche Quella é-vw ordine ds quattro corde, con slquale glk Antichs dinsdeano sl fiflema chefia e snaffima ; wi fi ritrouano nella fsa rafpeffatsone le corde consuni,co le par ‘scordo trcolareds crafcun genere; ct la prima,e U'ultizza del tetracordo,fona fempre comuns Corde communi, & par! i- colati » quali fiae no, Genere denfo,o~ nero (pe foquello che fia, Genere Cromati co quid. lo chefia Opinio~ ne del Be eelli. Ragionamento communi ad ogni genere; (x la Terza nella dissfione del geneve Diatoni. c0.¢ partscolare Diatonica; fe bene cllae mobile ne gli altri genert: mace cout lo effempio del Dratomico, auntie “apigom SY vou OWI 2b] 03740 T { ‘ Dueflo geneve da gh Antichs era chiamato non Denfa,d non fpeffo; > ta. lechramauano quel genere, che hanea nelle accopramento dell due inter- wall: pris grauc infieme ; maggror interuallo,che non é sl reflante al compt.. mento del Tetracordo,d della Diateffaron ; Nella dinifione pos dt guest’ al tre Tetracorda, che fara Cromatsco, che ual dire Colorito ; firmlitudine talta da alcuna faperficie, laqual effendo leuata, wariasl colore ; coft le. nando la terza corda al Tetracorda Diatonsco,che ¢ le fra particolare,¢o introducendoui un altra corda, farvariare glinterualls, che in quel Te- tracordo fi ritrouana ; ¢ d: Diatontca diuenta Cromatica, Né peresd fa- rarvero quello,che dsce st Benells co'l Saknes, ragronando de generi, che ft fionaro fopra gl Inflromenti da tafts ; Cromatico, dice,non importa altro, che colorste farto que fie tafts ds color nero diuerfo dal color ds tutte quejle altrs tafts ordinary,cuiene ragioneuolmente nominata Cromatica : valen~ do in fomina, che, perche nel!’ Organo foo ls tafts, neri colorati, per mexo de’ qual: fi fa rune miftura d'iternallt, ds genere Cromatico co'l Diatom. co ; fia detto Cromatico: Ma dstemi caro Sig, Luca,anants che foffe ritra wato sl Clawascembalo, 6! Organa, credete vos, che foffe ul genere Croma~ tico, dma? Luca. Senza dubia fu prima sl Cromatico del Clauacembalo,d dell Organa, snuentato ; ¢ farebbe rune uantd d tener contrarto: perche non fisd, che al tempo di Thmotea Mulefio ,che fu l'muentore ds quefto genere st Clanacembalo, né l' Organo erano per ancora flat dall Arte rierouate? Opinio. Vario. Now fard adunque vero, che fia detrs Cromatuo perche net Clatsaa ne de! Be nelli nd wera. cembalo,6 nell Organo fi fuommo gl'mterual, del Cromatico fopra gh tafti nert ds cotals Infiromenti “Et fe quell: tafts foffero bianchi, come gi altri, effendo Primo. 17 effindo fisors dell ordine de gh altricanto fonarebbono gl interuall: del ge nereCromatsco ; ma fano lati cred'to coff pofh neri per due rifpetts: I uno accroche fidrfcernano glinterualle,a le freon: che da loro nafiono; O> che per effere el colore “un accsdente che anca colorats ferwano al genere Duatonico 4 quet fons, che talhora per accidente vengono alterat:. l'altro, perche quella cofa cofi warrata,megho Cm pik -vagaappare alla cfd; fi come fan 0 melte Compofitori Moderatche empionale carte di % diefis, moll, fo- kr contrafegm,che mente altra apportano alla rvrSta, che wagherna ; toa dificolta al Cantore, Horstsdiciamo pur che Boetso habemfimo detto; M1 us rvoglso dire wun'alera ragsone contrail Benelli,che har hora mi fourene. Se nella srafportatione d aleuna Cantilena Deatomca,im bifognera foruere della corda de b molle, che camina fipra ts tajts ners nel! Organo : faranno forfé allbora quell snterualls Cromatici,® pur Dratonics? Luca. Io erederes,che foffero Diatonict ; ma fé vi ferarffs delli ® diefis, eo de’ minori Semituoni troppa fpeffo, @/ della dussfione del T uora nell sSte[f corda,come lo effempio de Cipriano ; crederet ancora che ques fuoms, 3 Mo dulare folfe Cromatsco, Vario. Vos dite bene ; ma io dsco,che quei tasti neri non feruono femplice. Tati ne mente al genere Cromatico,ma al Diatonico ancora: tS percidnon praef in ferno- fer ev0, che fia chidmato Cromatico, perche nel’ Organo fi fuons cote fle tonico, genere fopra ls tafti neri. Luca. In fono compitamente fodssfatto,foguitate con lademoffratione del gen nere Cromatico, La tera corda é particolare Cromatica@ ¢ fegnata con il diefis. Quen So genere & chramato da gls AntichiDenfo, 6 fpeffo: Et Ppeffo 3 denfa chia Genere. manano quel genere,che nel fuo Tetracordo, ¢ra maggiore lo rnteruallo po ipetfo Gt flo fra la terza,ém ultima cordasche fra la prima,e [a terza,guells dae mafic loche ba ane accopiats; nel numero de qual: ponenano ancora!’ Enarmonico: (1a que fo nell acuta una terxa mnore,ma incompoflache pur Apetecome ssprefe & fe ro Divifion de’ fuoni fara da gli Antis chi. Memo-. tiade gli Antichi dell’eife- Ragionamento di loro era diffonante,co interualle maggiore delli dae posti nel graue ; ft come ' Enarasontco barona maggwr Terxa,d Ditononella parte acuta,tn. teruallo maggiore de gis due pofti nel graue, Mal Dratomsco come ha detta basl contrario ; percheé msinore lo suteruailo pofte nella acuto dell: due mfie me accopiati, poftt nel grave 5 86 percea era dette non Denfa, 0 non [eff . Hauenano gh Antichi nels due Geners un'altra confideratione, (> era che quelle fons che in{pef[anano la Diateffaron,chiamauana alcum Graus fpef fi altri Mexans [pefft 5 co altri Acuts peffi sls primi erano le corde graui d ogni Tetracordo : ls feconds quelli che erano pofhs fra lacutae'l graue :¢ gle rolsinsi gls acutiyche percso le cwoct aggsuntous lo dimoftrano, Luca. Quefts penfiers de gls Antichs,olrramado mst piacronos@e/ tanto prische Saffrontano con Uopinsone de’ Modernis 0 per meglio dive li Moderns s'ad- beriftono,es offeruano le cofe de gls Antichs: non effendo bene sl deffraggere le memoria loroyanxi confernarla,co wiustarlas poi che da loroe evenuto sl buono,e'l bello della Mufica,ed de tucte l'alere Screnze, reconfer Variu, Voi dite il wero; ina perche vedoyche ws compracete di fentive delle ata. Confide ratione degliAn tichi, Confide ratione de’ Mae derni. Confiderations de gis Antscht,wogho diruene un’ altra: Dicone tt Greci ye éal-vero,che frail color branco,e'l nero,ws érve colore,che fra quefts eftre mi ¢ mexano,e partcipg della natura dell’ uno e ['altro effremo; Dicono an. > cora,che fra sl raroye lo pra freffe ws firstroua lo Peffosche non é in tutto raro,né in tutto fpeffo : V oglono dire,che fra al Diatonsco, che fi pigha per ilcolor bianco,e'l rare; es fra lo Enarmonico,che ¢ lo fpeffo; e'l color sero, che fono li due eftremsi; evi é lo color mexano,e> lo [peffo, che participa dei- lunae laltra natura; @ ¢ilCromatico,Genere mexano fra'l Diatonico,e fs Enarmonicos o quefotempera la natura dell’uno,che ba troppo del cra do;ea dell altro troppo molle Li Moderns confiderano queffe cofé imalrra maniera, per dirt, quelle ancorz. Imperoche chiamano quel genere, non fPeffos0 non Denfo,nel quale le Confonanze foro intermediate dal: prit ra. ri interteails che ci flano; ilebe wedete nel Genere Diatonico,che la faa Dia teffaron dail acuta al graue, oucrodal graue allo acuto,2 intermediate da due Tuoni coun Semstuono, che fono tre mteruatl, ef quattro Suozt : Genere {peffo, 6 Den{s, cuogliono che fia quelle, ia Dsateffaron del quale & con [péffi suterualls infpeffata dal graue allo acuto,6 dalf acuto al rane) quefla ¢ per Semituons dunfassquals fone prs [bef del Tuono s¢> fra gli eftreratla Diateffaron del Cromatico genere fpeffo,ne gl'Infiroments ords. nati dalls Moderni evi cadono camque saterualls, es fes fuons, ft come ui dimoftra la feguente figura. Coft Coft © 1 Tribemstuono,che gli Antichs dicewano effere sncomposto , @7 particolare interuallo ds queSto genere ; non fard vero,mentre che not lo adoprarcmo come confonante ; effendo il dowere ,che tutte le Confonanze svenghino ripiene ds Tuoni to Semstuont; @& ls Tuom,es Semtuoni che foro dsffonants,ono fard infpeffate da Serutuont,e Laltro da Diefis. Ne fi dene marausghare alcuna,che in guefto geneve la Puateffaron babs for faon:,fe bene fecondo la fa €tbimologiasnon dourcbbe hawerne pils ds quat tro: Bafla,che nel genere Diatonsco,fi ritrous queffa offernatione 5 (> che ne gls eftremi ds crafiuno di quefti altri geners fuoni la Deateffaron. Lo Enarmomto cofi detto, quaft ottimamente accomodate ; ¢ pris d'ogn'altro Enarmo fpeffosee perd procede per Semituono e Diefis,interuatls fpeffifimi,@> ms 7 hota sumische nelle noflra Mufica non pati{Cono,alira dvesfione ; cs quefto genc— re dicewano gl Antechi,ed dicono malts Maderni,che tl Ditono ¢ internal bo fro particalaree to confideranano wncompo§te.@r diffonante: Quin m pare as farui ona confideratione bor bora foncautamis@ ¢ che gl Ants. Ordine chs nelle comftisutione di quefts due generi [peffiymi pare che babbino tenn. de ian 30 belli fimo ordine; el ordine ¢ flato, che conftderando s! Genere Diaton. conftinal ¢oprimo inuentato, @/ naturaleyche nelle fue corde camina per Semituono, *¢ duege Tuono ¢> Tuono ; confiderando dico, che fea guefte corde non-ur naftons fo pet altro.che due mteruall composts,per dire cofi, ds que Sts; Puno de’ quals ¢ sl Dutono,e altro sl Semdstono :volfero, che luna feruffe al Cromatsco, ¢ fu tl Sermdstonos e (‘altro allo Enarmonsco,che fis sl Ditono: eg che fof. fiero confiderats incompolti,es diffonants; effendo che appre(fo ds loro era no communemente da tutts tenuts per dsffonants,firmuls snternalls, Ma per- che le Strenze nel principio del fuo nafesmento fono tutte flate prene di mol 41 abuftsche pos con fircceffione ds temporeffende fate imitate, accrefitutee poltte,fano ridotte d questo fato s potsamo dere,che megho habbino detto, ¢ Inqual dicano ls Moderni sntorno & queffo particolare de gli Antichtymentre, che 2! hab confiderande quefls due generis fpeffs,non attrsbusfcono ad alcuno ds loro,ne ine tl Ditono,ne ul Sermdstono,incompofls,effendo che fono psi rari quefds m- glio ti ternallr,che non fono quells che ordmano sl Diatonico ; ¢ percsd non fi pof- Mote fone con ragsone dire prit fpeffiquanto alla confideratsone de gl'interwalh ; arsichi. cwolendo che fiano recente come {ono in effetto confonants,pero bsfagna,che loro ancora ricenauo diusfiane,e rrempimento,e> allhora Jaranno menue B 2 tae Confidg Tationc de’ Mo. derni in-« torno als ligeneri. Ordine’ naturale canato dagh ec ectli dels leconfo. nanze, Ragionamento hi de gener: pits fpeffi. Et fra le corde della Diateffaron di queflo genere pit [peffodetto Enarmonco,ru cadra noue mterualls,e drect fuom ; o> e¢ couene la demoffratione, ere Suppone sl pits Moderno,@) él wero, che ul Semituono mageiore fianclla constitutione ds quefta genere,diatform dus Diefis Il Tuono mrnore fie ds ron Senutuona mag giore./ wn minore,detta,Diefis; el Tuono maggrore fiadall una ¢ Calero Semituona,e/ ron Comma diuifo ds mado che a fare il conta,faranno tre Semituons maggiorietciaftuno fard duafa in due Dre- fissche fono fei interuall: ; dai Semmtuont amor, coil Comma che fono al tompimento dt nowe intertalls cm dect fuomsné ct fara difbuta fei! Dita- 120,¢'! Semidttono fiana mncompasts,d diffonants ; wan conoftenda tt Moder- 14i firnsle incompofitione,ae diffonantie ; ma tutte confanants : 28 [2 flane, d now fiano pris particolars dt questa genere, che ds guell’ altrosd [pute tutte she tranaghana la mente de" fudiali fuors dh prapofite, quella woghano che or dint e con fiituifca sl genere Diatonico ; cod mentre che fi diurde diaffematicamente in Tuoni,e Semituont maggiori,¢ minorts ordin ¢ confistnsfca il genere Diatomeo: Ma ladsfferenza,che fi rstroua fra la Diapente,es la Diate/ farciyche fono le parti maggiori fatte della Diapafon fonte,co origine,eg “principio da cut nafcono tutte Le Confonanze, che ¢ il Tuono ; @ venendo alla dinsfione fua,fi conftitusfea il genere Cromatica: Et ladifferenza, che firitroua fra la Diateffaron,e'l Ditona,che é la parte mazgiore delle Dra. ente Harmoncamente dusfayche ¢ él Semtuono; vogliono,che venenda. fialla dusfione de las,sn dut Drefis, ff con ffiturfce tl genere Enarmonico ordine proprio dellanatura,cauato da gh escefft ds quests wnterualls, fecons do che Primo. 19 do che buna faptra,d viene dall alsro fuperato, gradatamente con ordine naturale, Oltra ds queflo wogho che fapprate,che quefts gener hanno fra Qual 0 A: loro quella conuemenza,@/ rafpetto che ha Uottimo al mighore; ¢" que isbbis Sto al buono; pus ftare tl buono da fe folo, ox pid baner Leffere feara che \i generi ews fia sl anghore,e Uortimo ; ma sl mghore,non pud effer neiglore, fe no inteme. rifpetto al buono; nd Pottima pud da fe fteffohaner leffere,fenza tl magi. ree rl buono: Fi ita sl buono adunque come principio, e fondamento del mirghore,te dell ottimo; ¢'l buono, (sl maghore hanno perfetttone nell ot timo. Cofidvzamn al propofito noftro,che sl Deatorico pao flaretm ba Lef- Jere da fe folo; perche egh écreata dalla nature, e9 per molto tempo ¢ ato effercicat well cffer foo naturale, fin tanto che venne Tlumoten Milefio, fecondo la mente dt Susdajes de Boetio, smcomincid a-vartare, (> allonta. narfi dal Deatowico; rstronando la diusfione del T nono,mollifcando la ds rite del Diatonico; ordind naono genere dette Cromatico. Questo fi vede che non pus fare in moda alcano per fe falo, fenaa sl Diatonsco; non effen- du 'uralero che Deatontco mafpelfato: és perche mollefice ladurttre ds quel lod que é,che s°acqus/t0 tl nome dh mghore cm pris perfetto, L’ Enermo- aco jivailmente,non pud per fe feo baner Lefferes perche queffo et quello fone fabricats foprasl Diatonsco, ma questo ¢ pris fpe(fo del Cromatico, Tatctana adungue quelli, che oftinatamente woghono,che sl Cromatico,e to Fravmonio fiano fate prima del Dsatonico 5 Che to per sl tefimomoa d: Ariftalfeno,er dt Tolomeo,eg della vagsone sfleffa,fi mamfefta sl contra. r10: De queles diffe ArsStsde,e Briemo,che pereffere sl Dsatonico natura. Neto di lee pane facile de gle altrs daeffere Modulato sl Cromatico, perche ¢ preno Arifide di Duefis co ds fuons che hanno del mollese fofentatt rene del diff, ma all gene lo Enarmsonico difficel{fimo : perche gle fwont.e gl intersalls,che lo cmpon fie g0n0,fono pris de ght altrs heft firm: co fe gh Arcefice non foro prische bene snfirusts in quejla non ¢ paffibile per le fue dificolta Medularle. Luca. Quejle opintone de” pew Moderne dich:aratatm,mtorno alli generi,al. tramodo mt piace; perche ame pare che fia pris rumuerfale, prt facile, Co affas pris conforme alla naturads quella de gl Antichi. Del geneve (Peffo, 6 Cromatico,come dite due cofe cy erano da confiderare; la prima,che sl Tuo n0 dsurdeano in dus Semtuons ; la feconda,che +l Semsdstono era saterual. do diffonante,e» pareicolare ds qucfto genere. Ma appreffo quefti pss Mo~ dern: ni accorrono gquejte dificolta,d confiderationt : Quanda HT wono fa ve drnfo undue Semstuons eo ognt Mane patird quefta duusfione,fardin- seraailo ds quefto genere {peffo ; ¢ lo Semdstono fard confonante, és prene ds alers Ragionamento ai alers istevualls diwiftbili, fecondo loccafione, Ma lo Enarmonico, che 2 il pitt [Pelfos itz qual modo lo intendeffero gis Antichi, per ancora non me wt bauete fatta la demoftvatione : feguita forfe la sfleffa legged ordine, 3 pur mutera forma > ordine? Vario. Senza dubio mutera forma,em ordine; fe appreffo el: Antichs in que Sto genere pits fheffo, era diuife sl Sermituono im due Diefis : banea ancora il Dstono per interuallo incampafto,diffonante,ex particolare ds quefto ge- mere: Ma appreffo ts pits Moderns,rus baffera che sl Semituono fia dimfa in due Diefis,@ fara mteruallo ds questo genere.e lo Ditono fard confonan sespieno lus ancora d'alers interualls, che fecondo tl bsfagno faranno del ge. were pit fpeffo: Et eccoui la deraostratione, fecondo gls Antichi; che fecon- do li pin Moderni,rwe bo dimaffrata, Dimo- ftratione del gene re Enar- S £ 2 2 ‘monico 3 Ss. = Antica. ® 88 = . # 5 = 3 » a8 Luca. Selultima corde di queflo Tetracordo,? commune ad ogni genere ts che delle cords communt,fe ne debbono is pratics feruire come communi, re~ flando pers nell effer loro naturalize fenza alteratione d'aleuno accidente: perche M. Cipriano fe n’é feruito come particolare del Cromatico,come gia wm hawete dimofStrato ? Vario. Et perche quella-corda é commune & tutti li generi,(é n'2 fernito is quel cafo,sl Cromatsco col fegno del b molle,come covda 2 lui appartenente, nt farebbe conoftinta per fia f@ non fojfe fegeata col faa fegne: ci come al- lhora dictemo, che ellaé Diatonica quando refta nel fuo naturale: Ma per- che vi ha dettoche fecondo i pin Modern, wel genere (peffo,s'attende alla dinifione del Tuono,che conflitwifce quefto genere s pero quel Tuono, che fi vitrona fra ls corde D folre@> E la mi,con lb molle nella corda pri acte- te pofto,wiene dinifa in due Semstuoni,t/ fara corda Cromatica: Ma lo pit fpeffo fi ferue ds quella corda,quando dunde sl Sezmtuono posto fra la E lames F, indue Dsefis, Poljieze Luca. E fate sdiciofa compofttore M. Cipriano, @ ba date gran lume a’ me Gi. pratici ;¢> fe io diceffische foffe flats! primo,che hane{fe mcomincate ad accome. Primo, 20 actomodare bene le parole, @/ con bel ordine non direi bugia s effendi ‘3 fads antoceffori ,@ nel medefimo tempo, molto ia ufil fare de" bar- ifta , vanes “rvero,sna ha hauute buontffimo, QF eccellente Precettore ; ¢¢° poi dalla natura é flato fanorito di tal modo che propriamente fi ¢ rveduto, che la natura lo he fatto nafcere & quefto effetto, Luca. Le Opere fie lo dimoftrano; ma al fatto noftrodefidero che per eux’ ottena intiera, mi dimoftrate le Corde particolari , fecondo Lordine de gli Antichi-di ciafiun genere,accid poffi alle volte pit ficwramente defcernere vero dal falfo, Vario. E sl douere, né poffo mancare di fadisferui, eccows fecondo che defi- derate la demoStrationt, / soc ti= = SE PEPE PP PPE PE PEERED ED EEE? EF R FR PEP ERE Reksobaiao ks Bee es ER ERE ETS sisiigisiig § eP ere PERE ETS Quint vsi potete vedere dsfintamente quali flano le corde Communi,le particolari,e'l Tuono della defginntione, che ad ogni Genere iritroua effer commune ; di qualungue genere fi fia ; e9 fé bene in quefte demoftratione, fi caminea per Tuoni €> che il Cromatico,e lo Enarmonico,pelle loro Meds lations, fecondo gli Antichi non baucano fimile procedere ; tuttawia é flato neceffario,volendo dimoStrariai tutti tre lk Generi infieme , deferiuere il Diatonico,eo dipoi snfpeffarlo con le corde de gle altri generi. Luca. Non mi pare,che la cognitione ds quefte cofe de gl Autichiintorno a’ Gentri,fia molgo neceffaria a pratici Modern spa che nelle loro Compofi- tioui,ogn'uno ff le taglia large, lunga a (iso modo, poco curandofi delle buo. ne Regole ; co come poco fa haucte detto, ogni Tuono da loro con b molls,e wx deefis viene dinifonfinga haver altra confideratione,wa rifguardo & cof aleuna, Co questé le pare fufficiente fisenza di quanto a lore debba effere necelfario . Vario. Dimo- ftratione di rani tre lige neti infie me de li Amichi, LiMo-+ deri po co cittae noleco- fe de gli Antichi Mufici. Ragionamento Vario. Bil wero,che ege'uno fa d faa modo; es percid ui diffi poco fa,che la Moderna Mufica non 2 altra,che una Meftolauze di due Gener: infie- in fra ds loro confufamente confufi; ( guefia folenne confufione,nafce dal La sguoranza de’ prarisa cus bafta ds faper, femza altra smelligentia uni re infieme “un Falfo bordone ; fisa por hene o male,bafte che & lovo pare dt far mracol; @ per tale ta predecane . Ma por che ftemo in quefio regio. namento,voghe dirai -un mio penferasiquale cana dalle Cantslene ds que Shs Moterns Compofitors,¢& forfé non ms difeofare troppo dal wero, Luca. Afpetto con defiderio qualche bella Confideratrone, Ge) mentre che la andate catzando dalle cofe de’ Moderns , von pe altriments effere. fe aon tale, LiMo. Vario. Afentre che ie wade confiderando,che li pratici pie Moderni non co derind — woftona Adferenza alcuna de T nomnt dtSemicuons; ma tutts diwidano con confide %, co b molls,femxa hauer de lovo alera confideratrone che banere li rincon ferenza, #71 delle Confouanze simperfette per fare quegh effets, che al loro capricio nrédimo —fodhsfanno, eg moles altrs particolaré intorno a’qual ne ragqonaremo: U4. no. né di do ance penfando, che loro fief nonconofcano qual fia quella [peste d Har. no. moma,che fi Canti,e Suanis fe bene fi pnd udicare,che habbrno opinsone ds , figattare Ariftoffeno,che diardea sl Tuono apanto im due parts eguale: Ar- gomentacertiffineve ne davé quella Cantilena fatta a due voci di M. Adriana,da cus ne canarcte leeverita ds queflo fatto: ne fara molto lonta- no de quefto molts Madrigal del Porta as Crpriano,del Gabrielle altri tantic tantine' quals fi uedons cofe per leguats owemrete mn confideratione . frewra dt quantorus dico. , Luca. Mt pared bauer fentito mentoare altre volte questa Cantilena a due cwoci,fe pur é quella,che in cunfee fornsfce in fettuma,le parole ds cut dicon no; Qudnam ebrittas: ma non bo peré fentita difcorere fopra ds les 60m fa che ti fia andata per la famtafia; fono Compofitions infalite,rvogliano an cora snfoliee fheculations ne credo che s'appartengano a pratict que fie pa- Sure ,sona cofe forts nteruallt,e belle ; evoglona ancora dion a’ buomi. ui sntelugenti d'altro che ds mettere infieme quattro folfe, opera da buo- tnini ferutls,@> non da beri. Vario. Nox é dubso,che el difcorere ds cofe difictls ,@> dt molta fPeculatione, impertie mom S‘appartiene al pratsco ; ma queffo é officio del Theorico ; non potendo Yaw det sl femplue pratico penetrare tanto anantiche arrint alla cognitsone de fi- praico Mails particolari: ds gus ¢, che non potendo col loro ratelletto geungere al da che fégno ds quefla uersta : firvedono molte impertinentse, @/ sumperfettromt nafcane. , nelle Primo. 21 nelle compofitioni da loro faste s il che nom apporte fe non roergogna inf muita. Luca. Di queSte impertinentie nz ragionaremo con altra volta d mighor Propofito ; per bora attendramo a quefta Cantelena di M.Adriano,cherve- ramente fis “on belliffimo penfiero. Vario. Fu dt meramgla all bora,@) adeffo fara flupire qualch'uno,che prit non ha weduto,ne fentsto nominare; érocro che forme in fettima,appa- rentecome vor detto grad hanetes ma fe nox cvorremo con lo intelletto bene effammarlo,ritronaremo che la vifla usene sagannata; Oo che guefta Can trlena fasta da M. Adriano uomo fingolare a’ noftrs tempigfarmyie sn ot | taua,@ non in fettuma, come appare ; tm accid meglio potiate cvederla & evoftro comodo, ecco che “vi faccio dona de una Copia , fidelmente dalla originale ds mano ds M, Adreano copsata, Gio. Spa dato é ftato Boe tiano. Ragionamento Site See! ella Et fé bene Gio, Spadaro Mufico Bologne/2,di quei tempiin un fica Difcor fo,0 lettora,gia ferstta lt Anno 1524.4 D. Petro Aaronalls 9, dt Settemb, come cui mofirerd de faa propria mano; Conclude, che Uultama figura Can. rabsle nelle graue parte, pofta; forns(ia per un Comma Antico pr graue di run'ottauaslqual Comma é maggiore del Moderno,come potete vedere in quefig dewoftratione,@> di quanto. Tustania tdeguo di molta feufasperche cof fiao Maeffro, che tutto era Boe. tian, tence perform cle T Antica [petite Dlatoma; che ne’ fui Tetracordi camina per Tuono e Tsono ambidus {e{quiottaui,es vn Semituono d: pro portione faper 3 partiente 243. folfe quella fpetic che fi Cantaffe,es So. niaffe in ogni forte d'Lifitomento : ef zion la Syutona dt Tolomeo,che dalla acento al graue procede per desi Tuont,ma differenti ds proportione [uno da Laltroy (on Semituona di proportione fefq nigquintadecimaserra ne'prin cipi Co percia bifegea chenella Conclufione i: > quando ancora ba. ueffe effaminata la Cantilena,fecondo la Mente dt Tolomeo s per la warrerd de" Sermituoni ses Tuoniyaurebbe fatta ancora la Conclaftone falfeses pur M. Adriano non bebe mai penfiero ds wolere che la Cantilena baueffe sl fine in fettumasne pri grauesne pit acuta dell ottaua,ma m ottaua perfetta. Luca. Gro.Spatare é flate a’ fio gears: buomp acuti fino nella Mufica,peré wida Lamimo,cbe vedremo qualche cofa notabsle,e bells, Vario, Primo. 22 Vario. Eccoui laletteradi faa man propria, legerela,to fe nel legerle,lege(ti qualche pavola non coft T oftana, fexfate l'etd, e'l tempo,che cof comporta- uaall hora, ma legete . Cenerabilis wir (» Muficorum Décus. S. wAlli dd 3. Septemb, bo riceputo cuna di rvoftre Eccel, dels db 9. Augusti tercera Signata,laquale A me non potriaeffer lata nt pita grata,e tocondas non tan ti Gio. t0 per effermi clarito d'alcune mie dubieta,e fafpetto; ma etiam per bauer Spadaro intefi,che quelle non esmpedsto d’alcano finefiro ex male,es che come fo- leui me amati: Circa el Canto di M, Adriano,voftra Eccellentia dice,che d uno quarto; & non run duo,bo bene intefo dire,che de faa Eccellentia prs ma fis facto d duis@> dipoi fis fatto d quattro. Ma perched me affas m Rana vedere come el fine del Tenore con el Canto finina in Settima comcor dante in diapafon, per tanto to non dimandai a fina Eccell. fe nom el Canto con sl fuo Tenore,perche 10 ~voltando la faatafia it molte parte non pore. ua tronart,che. wade ft an Settima prodaceffe. integra chapafonspure quan do io urdstal Cantoconel fegno di b revo (it wars} lochs locato) ats compreff la fies intentione,do ingegno grande ; el quale fuo ingegno cran. ae "hr ae affai poh ledabie e eee, f 5 re Ce E fofe reufcita ; io pretermeta quello che ~woftra Eccell, dece .s.che tal Tenore 0 affai deforme dalla natura del Canto, onero Soprano ; perche tal Tenore circa quiflo M. Adriano mersta excufetiome, perche faa Eccell. lo attefe a dimoftrare con arte tm induftriayel {patio apparente della fettima;Vwr- tualster fia {patio d'ottaut,owcro drapafin ; el qual Canto dalls nofiri Can. tori to Mufics é Stato pis volte Cantato, e fopra Inftroments Artificrals Sonato 5 ¢o cofi prima facie remaffs molto contenti, cm fatisfacts, perche tion banno attefo, nd confiderato pi oltra ds quello che dmoftra lord:me aells InFtromenticuficatt. Ma io cognofcendo,che Organi,Arpicords,V 10. lomyes altrs Infiromenti predscti, dalla mano della Artefice ; non fono fis. periort al Theorice,n? dano regola al Mufico Ppeculatino ; Ma bene el Ma. fico é quello che dé regola, co laura sutti ls Arteficials Inftrements ; non fone flato contento & guello che li pratzcs pulfators medsante l fos Inffromen tt hanno sedscato; Ma confiderando con la rafone,co fpeculando con el lu- me dello snteletto ; credo bauer trouato la mera verstd,le qual versta cor tamente non po effere apparente,per ls Inflroments bogesdt prodotts dalla mano dello Artefice ; perche tals Inflroments, mancano ds molts mternallt, @ partiments, bs qual: fon necefferij volendo Sonare tale Tenore 5 fopra Foi tals Ragionamento tali cofitati Inftromeuts; per la qual cof, M, Pretro mio honovando, doue volta Eccell. dice che bauete trouato , che dito Tenore, per el procedere ' com la experientia dello Inflromento termina in lo loco dt D folre ; rifpon- do,e> dicoche quefto é tmpo(fibrles e@ ancora dico,che tale Tenore non man ta di uno Comma della mtegra drapafon con el Canto, come dice woftra Eccell. che molse dicono : perche quando so menfuro tal Texore con el com. paffe,ee Monocorda Mufico ;s0 ratonabslmente trouochetal Tenore ext beraseg tranfiende oltra la dapafon de uno Comma, in modo che fa, che tra effo Tenore,e'|Canto,cade ema fpatso ds acto Sont,e vero fhatio de fet Tuoni,come eva la opinione ds Ariffoffeno,da Boetro recttata ; ferlicet com- pofta d:cinque Tuonie dis Semituom; dell: quals dus Semstuom,cuno fa- rd maggure,t/ Laltro minore, come per expertentia voftra Eccell, com. prenderd,fe pantndo da parte li practics Iufiromente,per mano dells Arte- fics facti con el lame della intelligentia guardareee in tal Tenore & quella fegno deb rotondo mG fal re ue pofto rut bic Eb Trot per el qual feguo de brotondo,la nota feguata per tal fegno,refla D_--D-S— collocata tra G fol recut acuto, eg F fa vt graue.d: modo che ~~ quefto fpatio ds Tono cadente in tra G tm F, predicts rela deuifa per Semssonto wnunore ina grane, @/ maggiore im acuio .5.che da F. graue al predetto fegno dt b rotondo cade (patio di minare Semitomo ; ef da effe fegno de b rotondo ad G acuto,cadera [patio dt maggror Semitomo ; notate che to parlo Theo ricey¢o non pratice ; (/ perche tale Tone cadente tra F es G prediéti nel. bo Arpicordo, wt etiam sn altri Inflromenti, non refla per tal modo disi- fo.s.cou Semitonio minore im grane,to maggiore in acute ; ma per molte caufe refie dinifs Theorsce loquendo,per maggror Sermtomoim graue, @ Mminore in acuto; perd primamente dico,che tale Terore non potra effer ffa- to bene,ne reéiamente modulate da voftra Eccell, in tale vafiro Arpicar- do,per now bauere proceduto, fecundum nataram ipfius Tenorts, Da por la nota predilta,rur bic in G fignata & i tal Tenore procede gradattm ad C acutayut bic pot Ea O-2S- circa tal proceffo ——~ ft habbiamo molto bene da auertire d quel La quarta mizstma Cantabile poffta wa C acuta pred:éta con el b rotondo fi- guata,la qual minima,da certi nofirs prattici pulfatore de Tufbroment: per Arte faitt .¢ Stata confiderata, eg pulfata in paramele , owero wn acl mii ds b fa A mi; laqual cofa da me le fu dimoffrata effere ervoned; per- che fe dal fegno ds b rotonda prediita figuatoin G acuta vt luc f = proce. (~.0 Primo, 23 Pprocedemo per disteffaron in lo intenfo, tele diatef[aron non potria cadere fopra paramefe,ouero fopra sl mi de bf mi s perche cof come tra F gra eco lb rotondo ds b é micade refta diateffaron , feguitara chewntra la data corda puis * acuta di effo F | per Semitonio winare,eo la data corda pss acuta del b rotondo, del b dt ki | fa be m per Semitonio mi- nore,etsam caderd diateffaron, la qual corda pofita sm acuto per Serntonio minore,con el b rotondo ds b fa fa mi non potrd attingere in paramefe,oue- roal mide b fa mssperche fe ‘intra trite{ynementet paramefe cade ba tio ds maggior *Semsomo reflarft che fabtratto el munore Semitonia, dal maggiore Semitonso prediifo le reftara quello (Patso chiamato Comma, @ per tal modo effacorda,d nota preditta fignata in C acuta,con el b ro~ tondo cadera intra trite{ynemenon ,¢8 paramefe. dsurdendo el [patio del maggior Semitonio intra cl b rotondo, es el b quadro affignato per femt. tomo minore in graue,eo per [patio de Comma in acuto ; > perche lk wo- Siri Inftromenti , @& Arpicordi mancano de tale dinsfione; dsco, che tale Tenore non potra vottra Eccell. ne daalers effere lato rettamente fonato, Dal quate predsite fegno de b rotondo fituato in C acuta,e{fo T enore do- posdhfcende per incompofta diftentia de drapente,er dato che in apparentra, tale defcenfo di dsapente,fia fignato in F graneut bic at a iE pure perche ineffentia fi difparte da rao Comma pint depreffo de parame(tsreflara che tale diffantia figna- tain F graue,non potracadere fopraE graue,come da moltié Stetoexifti- mato,ma cadera forte E graue per (patio de one Comme; perche coff mera paramacfe, @) Hipatemelin cade diapente vemiffa, coft fe tui remeteremo per dapente da run locos corda remilfayda paramnefe per Comma,tale dia- pence cadera per Comma remiffo rsfpetto Hipatemefon. Et perche tale cor da per Comma remiffa,forto Hepatemefin non fi trona in bs woStrs Arpi- » Corda, alers fils Stroments; dico che vt fupra tale Canto nan potera re amente effere cond {to 1 tals Inflromenti; Ma pos fegustando tal Teno. re procede sm lo mntenfo per deateffaron sucompofte ut bic BY tt Teen per lagual cof quella minima punttata,Or ta fequente, -: equsale 1m apparenza, fignata inh fa fq mt cadente tra C ~~ ” 7 A acutesin modo che con A la me ve concurano per [patio ds Comma, & perche le Arpcords eo alers fils InStromenti non fono per tale modo dusifi s reflare che wut fapre tale Tenore non fi potra modulare sn tale In- fromento; dalle quale note predséte per Comma virtualmente foto A acu ta confiderata; ei predilio Tenore,fe remette per dsapente incompoffa ut bic abort: Ragionamento DEE Tb eae dato che el dette fpatia ds diapente in quanto alla appa. ventia fia locato wm E graue,tamen virtualter fard intefo cadere tra Byes D graue,in modo, che con D reflera depreffe per fatto ds Comma; la qual cofad affas clara; perche fé daruno Tono,ouero corda; la qual fla pofita ad A acuta per [Patio ds Comune ce remeteremo per dsapente, tale drapente , etiam cadeva pris graue per Comma rifpetto al D graue, (x per tale moda accailera,che procedendo in tale Tenoreufguc in finem; ctafcund nota, la gualeinapparenita jferd locata mC grane,fempre im cuirtis é6 effentia ca- dera forte D graue per fatto ds run Comma; per la qual cofacontlada,che tal Tessore terennato,eg finsto into loca feptsmo rs{petto el [iso Canto,ouero Soprano;non potrd per tale arte effer inte{o(realiter) cadere in retta diapaa. fon s perche uz dixt in tra tale Tenove, @/ el Canto predsfo, in tals locht cadono fer font, &/ etsam appare che da voStva Eccell, tale Tenore ton polfae(fere rettamente modalato 1% ly cvafira Arpscordo; perch manca del bi fpaciy delli Comui dt fopra dimoSivatt ; Matale Tenove potria meglio ef fore modulate con [Organo, ¢» Inftromento della natura, perche !Organo naturale now mancads perfettione s per la qual cofa arte con tutto el fao potere fempre cerca mutare lanatura: Ma perche lo audito per la {na im- perfertiont male pud sudscare di quefts [batiy minimsite sanfitati,per tan. to la rafone da foplemento, done el fenfo refta deficrente ; per tanta ia exi~ Stimo,che M.M arco Antonso noftro,fi ha portato da faprente;perche for ff cognoftendo fuse Eccell. correre in evrore, credo che V. Eccell, Jappia, che dal; Muficsé Stato foloordinato dui fegm,per i quali ls foi naturelmen- ve confiderati (5 polfonoremouere dal loco proprio; qual: fegni fono questi «5B, b, id primo .5.% remone el fono naturale per Semitonio maggiore in acu’ el feconda.g.b opera per contrario ; ¢.cheremoue el {ono dal loca naturale per Semstonio maggsore in graue: Adunque a M.Adriana é lato impoffibsle, che E grane fia D graue s perche fe quefto fegno b, producera due volte el fuo offetto, tale {uo offerte duplicate produce con Comma pile - Dun Bune fe[quiottano ; perche dus Semtuons maggrors wmfieme toles fu, perano el Tuono de uno [patio de Comma ; perchea tale Tono bafta un Semituono maggiore, fé bene feguitando come faceus lo Spadaro il {uo Muefiro Bartholorsco Rar Lettorea quei temps'ds Mufica nello Studso ds Bologna,con tutts ls Theorsciyche d-quei tempis(>* asapsi dé dus viweuano,la Diatontca Diatona, venina & forme ps nel grake d'un’ preaud per un Comma Antico ds quella proportione,che (o uibadivse/ira. t0,@ fécondo che {us nel Difcor{o fivo rx conclads nom per quelle dobbia. mo nostenere,che quefta fia lata la Opsmione ds M.Adviaio, Manco paija- Inteetio mo credere,che la intentione fisa foffe ds foguteare Le. vpimone di T oloweo , eo de' Modern; per due caufe: luna @ perche al {uo tempo non fi nomine. gual fot. ua la Diatonica Syntona ds T olomeo,non offendo wn confideratione ad alcu-{& intor- 10,2 non da certs annisn qua,che sl Foghani,@> depa sl Zarlino,t'] Sale nes che hanno introdatto queffs modo dz Felefofare,dops lo haute fatto mol te efperienze,e belle peculations,come ne’ loro ferstsi fi wede, L'altraz,per— che fe ~woglsamo effaminare quefie Cantilina,fecondo +1 modo di Falofofere de Moderss,lewato da T olomeo,rstronarcmo,che ella nan arrinaré alla'ot tana; ma fara ds manco,di mansera che fecondo le Diatonsca Didtona ffe- tity! Ragionamento vie ella trappaffa Uortana; @ fecondo la Diatonsca Syntona,non arvina al lottaua ; ela mtentone ds M. Adriano ¢ flata come ho detto,che tn appa- rena fia va fettima t fine ds quefla Cantelena, ma invirtis e forza fia in ottawa altriments,a che propofite si Cantarla? ache il Sowarls con ds- uerfi InStroments ? tutto farebbe frustatorse €* vano? Luca. Et come potres so chiarsrms, che fecondo la opimione di Tolomeo non arriualfe all ottaua? por che fecondo gis Antichs lo Spadarow' ba dimofira- to che paffa nel graue per -un Comma . Vario. Donete fenza altro confiderare, che nella corda di G, wi é pofto sl b molle come wedete Bet tl quale fa quefto fecondo la mente ds Tolomeo, Dinerfe eg de’ T béorset fuosT_DS feguace,dimde el Tuono fefquinono,in due Se. confide- ji d decrmas Calero di pro- sationi watuoni , uno di ~~ proporttone fé{quiquintadecima; P intone —portione fe{uiuente[ima quartaambidut fuperparticolari; perche da que. alTuo-- Ss dus come dz fase parte renene quefloT wono reintegrate : esl Tuono fara Ro. fefquiottano, bifognera hauere ‘uni altra confideratiane, effendo che bi dui Semstuoni parti de lui fatte uno fard fefqerquintodectmo; lalere faper 7. partiente 28. pereunlomina fefqui 80. maggiore del fefquiz4. Hora zon é dubto,che il Tuono pofte fra F,¢/ G,é Tuano maggsore dk fefqusor. tana proportrone; e§ fra la Feo 1G, fignato con la sufra b, feconde sf fio offertort firstroua sl Sermenono féfquiquintedecima; adunque vi refie. vail fuper 7. partieste 28. peril reftante, Stando quefto fondamento,per caminare dalla G fignata col b nzolle, alla C. per ritroware la asStantia dt una Diateffaron nella faa modulatione dal graue alloacuto 2 neceffarioy che la C naturale frponga nel grane per altre tanto mteruallo, quanto rtm Sia laG,col b molle ; pin del fuo naturale nel graue so" percid ponendo in cil & molle lo fa corrifpondere alla G, col b mole per una diateffaron, il qual fuono verebbe ad effere psi graue del A fab ms,feds la per modula- rerun falto ds quinta,vorvete partirut; * neceffartamente quella quits ta,mon fara neila corde D fol resné manco nella E la mine come dice il Spadaro piu grauedella D fol ve 3a fard fra la D fol reco la F la miz di modo che la intentione ds M. Adriano non é flatayné ds fornire in fetts~ ana {enon apparente,ne econdo il Spadaro per wn Comma pth grane del- fa D fol rend mance fra le covda E la mg) la D fol re; ma nella D fot re wita per Diapafon sntegra,@/ perfetta. Luca. Come pud dangue effere? che cofa ue penfate vat, ben neceffarwo che M. Adriano habs bauuto nella mtentione fat; eg per megls diresl finecor rifponda al principio,co al mexo. Vario. Primo. 25 Vario. Auanti che to vi dimoftraffi sl Duovi accennas la intentione , che io tengo che haneffe M. Adreano; hora ve la duré alla feoperta. Tengo per firmo, che M. Adrsano habs feguitata la opmione di Artfioffeno, tl quale diadena Tuono sn due parti eguali, ctod in due Semstuom ; tlhe vedete Opinio- offerato ne’ Lautset nelle Vsole,es’ voglsa ance credere,che M. Adriano co % “Ai M, me huorso prudente.fanio,e> accorto,eo che in queffe cofé hauea pruslegio “""° particolare dalla natura, accompagnata dauna grande efperienza, faceffe prowa ne’ Lauti,¢e V sole,conofcendo che ne’Clauacembats,che tengono dit foe da quefta difftvents,non era poffibsle hawcrne Leffato.Sta pero tutta la Dificoa abficolta di quefla Cantilena sa quelle poche d figure Cantabsltyche hora u del Duo dimoftro nella parte pits grane pofle SE—""TT-at tt intendendo,cheilb ite. mole pofto nella corda ds G fol re weU ie Co bla prama nell'ef fimpio pofta;habls forza di poncre ~*~ nel grame quellatal figure per unmexo Tuonoset di terxaminore che firitrousefferecol Sopra. no,per Paggiunta di que/to Semituono,dusentaternamaggiore,Et era quel Terza fe Je tera minore,fecondo Arifteffeno,de tre Sermstuani; bora effendo ds quat Onde, troyvengono ad effere dus Tuonsmaggrori.Seguttando poi dopa le paufa dt foros. minumauerfolo acuto,con queff ordine di terze maggiors dt quattro Semi. che con- tuoni accrefeinte d'un Semstuono dalf'antecedente b rotanda, quella figura che pofkaésnC fol fa ut conil b mole niene a difcendere let ancora per un'al tro Sermituono,che firitrona nel b de Cet quello di b fabs mi per b mollé; di maniera che wiene a ritrouarfi quelle figura ch'ésnC,col *b,nella b fats mt: em ds quizzta che ¢ apparente ‘i Soprano diaenta una feta; daquefta * par tendoft per modulare una quinta sicompofta,fe bene la figura feguente fi ri trona fegnata nella corda ds F tuttausa uence ad effer in E la mi; coft, fegui- tando por tutto sl Canto fino al fine,non folo formrd tn ottana perfettas ma baurd redotto la meta ds questa Cantelena, pris graue in dus colpi,per un Duodi Tuono: @/ che fiasl uero,fe worrete ne gl’ Infiromenti ordinarij Clanacems. M. Adtia bal Organtes firtli,fentire quefla Cantilena ;perche hanno li Semituoni pe on ineguals fé bene li Tuoni eguats ni potrete:ma. gue efpersenza le farete tire ne ne Lantises nelle V sole ne'qualili T uom,et Serastwon: fono egual (ecido la 8 Inttvo mente d Arifloffeno,fentiretesee in effetto confiffarete,che quadto us ho detto Timer i, é la sfleff'e wersta.Dicano pur ls Moderm quanto vogliono,che ni tatti diran noche quefta fia la [Pette Syntona,che fi Cita 8Suona,dsco ds quelle dsT ole mto,ma bona partetemra che fia quellad’ Arsftoffeno,di che cene fafede M, Adriano quefto Catoet ce ne afficura la dessifione de tutte ls tont pofti nelle Catslene,e le mols aleve cofe da pratici pofte in pratica,fe bene quefts T eorscs G htigano Ragionamento litigane infleme,¢™ che per ancora nou effendo fornita la effamine : Ad- bac fsb indice bis fit, — Luca. Molte volte fono andato confiderando 4 questi particolers ; ma per non hancre quella buona cognitione delle cofe, che mi bsfagneria, fon reftato ne’ miei perafiert pitt tafto poffa dire confufe,che chiara; ma borache VS. mi apre lamente , incomincto ad afficurarint, @ & conofcere affat prods quello che fin' bora non bo conofcsto, Vario, Du bene in megho andrete confiderando quefte cof, @ w'haurete guflo safimste ; 2 fe rut occorera qualche dubstatione lafcsareteu intende- re,che ad ogmi mio potere cercard di fodisfarui. Namnrg LUCa+ Apante mi fouiene di dirni,che mi pare che tanta fia la forza dt que delle x. S8¢ Zafre, che non folo mutano wna Confonanze in taltra, dico dt b ro. fre, 8 ponds , ma ancora ritmouono tutto un Siffema intrero dal fuo natural brovsdi —affere s co quefto rumonimento non mi pare che ff poffi fare ogni celta che s'habbino da confiderare i Tuomi maggrori, Ob) ts mnori; perche non paticono cua iffe(fa diusfione ; sé mi pare che fia vero quello che dice Benell: della Mujica finta ; pers andro confiderando, che ls Tuont fiano egualses’ ts Semituoni,fecondo che voi hanete conclufo per opinione d'Art. foffene. Vario. Mi fardcaro fapere cid che el Benell: dice, Luca. Diceche le Mufica finta 2 quella che wera mon ¢ ; percioche efce fuori Importer e" fsoivers Tetracords ; el Tuono che dicono delle diusfione ds maggiore uoneche —ch'egh é.trale cords Mefe.es’ la Paramefe; devogliamo dire A le mi rest) ralce nel b fa 5 ai dinenta minore,tra la Licanos Mefon,es effa Mefe ; cioe tra G ca fina, folre 'wt.e9' A la mire mentre che perun Tuano pin baffo fi riduce la Mu fica ft; te Seglié vero,che fiCantela fpetse Syntona di Tolomeo come ewoghons lave apanto,non ff pad in modo alcuno ritsouere quefta Siftema dal {uo loco proprio; ma fi potrd mentreche farannoa ls Tuont eguali, @/ Li Semituom firailmente egualcome dice Arsffoffena. Vario. MMs piace,che vot la intendsate, és? baucte gran ragione : non pud it Tuono,che dice il Benells, di maggiore diuentar minore come dite vor; troppo grande farebbe sl dsfordine > ¢ a quefto propofite voglsa vefersr Parole us quello che dice #1 Zarliao buomo ds malta Dottrina, @/ auttorita ,nel- del Zar- dt Quarta Parte delle Inffeeutioni Harmomche, quando dite, che wuole dino d= wnfegnare ds trafportare Is Mods in due mansere ;runa con li b molls co * Ealera con ts yy Diefis : molto bene bifegna auuertire, che lui dsce, che li Moderns chiamane guelte trafportationt ; Mod: trafpartats per Mofica fata,

Potrebbero piacerti anche