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1

MATLAB-SIMULINK
Simulink

Ing. Alessandro Pisano


pisano@diee.unica.it

Indice

3
7
9
11
16
20
27
28
31
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90
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109
112
123
133

Introduzione
Librerie e blocchi elementari (1)
Realizzazione di un modello
Esempio: costruzione e visualizzazione di una sinusoide
Scelta del solutore
Modifica delle impostazioni predefinite
Utilizzo di variabili dal workspace
Librerie e blocchi elementari (2)
Esportazione dati verso il Workspace e su file esterno
Esempio: filtro passa basso
Integratore
Esecuzione automatizzata di test
Analisi spettrali (FFT)
Filtraggio digitale
Esempio: sistema termico ad 1 e 2 gradi di libert
Utilizzo di blocchi Trasnfer function
Esempio: Simulazione di un sistema di regolazione di temperatura
Creazione di sottosistemi
Mask
Esempio Distribuzione di temperatura nel rotore di una turbina
Realizzazione di sistemi MIMO LTI
Variabili popup e checkbox
Esempio: sistema di frenatura con ABS
Embedded Matlab Function
Toolbox avanzati. SimMechanics e SimDriveline

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Finestra di avvio (v. 7.8.0)


Editor M-files
Avvio SIMULINK

Cartella corrente

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Programmazione dei modelli di simulazione per via grafica

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Possibilit di suddividere il modello complessivo in sottosistemi paralleli o


embricati (un sottosistema pu essere importato direttamente in un
modello di simulazione differente)
Possibilit di definire finestre di parametrizzazione (Masks)

Esportazione nel workspace Matlab dei risultati della simulazione

Esecuzione automatizzata di test

Toolbox avanzati: SimDrivelline e SimMechanics

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Avvio SIMULINK

New

Librerie principali

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Libreria Commonly used blocks

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Libreria Sinks

Libreria Sources

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Realizzazione di un modello Simulink

Pagina di lavoro

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Realizzazione di un modello Simulink


3 fasi
1. Importare nella pagina di lavoro i blocchi elementari Simulink
necessari, trascinandoli con il mouse dalla rispettiva libreria
(drag-and-drop)

2. Parametrizzare i blocchi Simulink nelle rispettive finestre di


parametrizzazione, alle quali si accede dalla pagina di lavoro
facendo doppio click con il mouse sopra il blocco stesso.

3. Collegare tra loro i blocchi Simulink tracciando le opportune linee di


interconnessione in modo da realizzare le funzionalit desiderate

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Esempio introduttivo:

costruzione e visualizzazione di un segnale sinusoidale

Sono sufficienti due blocchi elementari: un blocco che generi il segnale desiderato, ed un
blocco che ne permetta la visualizzazione.
Il primo blocco lo troveremo nella libreria Sources (blocco Sine Wave),
Il secondo blocco (blocco Scope), si trova nella libreria Sinks.

I blocchi necessari vanno


importati nella pagina di lavoro
Untitled
trascinando con il
mouse (drag-and-drop) licona
del blocco allinterno della
pagina di lavoro. Il risultato di
tale procedura mostrato in
Figura.
Salvare il modello e attribuire un
nome al file con estensione .mdl

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Si deve ora collegare luscita del generatore di funzione Sine Wave con
lingresso del blocco di visualizzazione Scope.

Per effettuare un collegamento tra due blocchi vi una procedura rapida. Si


deve selezionare il blocco di origine (cliccandovi sopra), e si deve
successivamente selezionare il blocco di destinazione con il tasto ctrl
premuto.

Un collegamento correttamente
indicato come in Figura

eseguito

viene

In alternativa, si pu portare la freccia del mouse nel punto di origine del


collegamento e quindi tracciarlo tenendo premuto il tasto sinistro del mouse,
portandosi fino al punto di destinazione.
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Devono ora essere impostati i parametri di ampiezza, frequenza e sfasamento
che definiscono la particolare sinusoide che si desidera generare. A tal fine
necessario fare doppio click sul blocco Sine Wave, e come risultato si apre
una finestra di dialogo allinterno della quale vanno impostati i parametri di
funzionamento.

Ampiezza

Bias
Frequenza

Sfasamento

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Tasto OK

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Si deve ora impostare la durata (cio lintervallo temporale) della simulazione.


La durata si pu impostare direttamente dai men della pagina di lavoro
Tasto RUN

Cliccando sul tasto RUN viene


eseguita la simulazione.
Dopo che stata eseguita la
simulazione si pu visualizzare il
segnale generato cliccando sul blocco
Scope.

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Durata
(valore di default 10.0)

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Ora si aumenti la frequenza della sinusoide da 1 rad/s a 2 rad/s
Si ripeta la simulazione. Si ri-aggiorni il grafico della finestra grafica Scope
cliccando sul pulsante

nella barra dei menu della finestra Scope

Grafico spigoloso
Si deve andare a modificare il metodo
di integrazione, che definisce il passo di
discretizzazione temporale che viene
impiegato
nella
simulazione
del
modello.

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Il metodo di integrazione (Solver) si imposta selezionando il menu della pagina di
lavoro Simulation->Configuration Parameters

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La scelta del solutore con il quale di risolvono numericamente le equazioni
differenziali del modello ovviamente irrilevante per il semplice esempio in
esame che non coinvolge alcun legame differenziale.
Il motivo della spigolosit del grafico sta nel fatto che il metodo proposto di default
(ode45 a passo variabile) ha scelto dei passi di discretizzazione temporale
piuttosto elevati, e sono stati quindi generati pochi campioni del segnale
In modelli di simulazione complessi, la scelta del solutore numerico (Runge-Kutta,
Dormand-Prince, Eulero,) e delle relative caratteristiche (passo fisso/variabile,
etc) va fatta con criterio.

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Runge-Kutta e Dormand-Prince sono degli ottimi solutori general-purpose.


Per simulazioni multi-domain con la copresenza di costanti di tempo molto
differenti tra loro sono consigliati i metodi a passo variabile dedicati ai problemi
Stiff (es. ode15s/stiff).
Per simulazioni con elementi discontinui (non-smooth dynamics) i metodi a passo
variabile talvolta forniscono risposte non veritiere. Il solutore Eulero a passo fisso,
con un passo sufficientemente piccolo, ritenuto affidabile per sistemi nonsmooth.
Si scelga il solutore ode1 (Eulero) a passo fisso, e se ne imposti il Fixed-Step size a
0.001

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Considerazioni aggiuntive

Una scelta ottimale per il solutore bilancia, per il problema in esame, la precisione
della soluzione e la mole di calcoli richiesta, che influenza il tempo di simulazione.
Per identificare un solutore adeguato serve esperienza. Il passo di campionamento
deve essere commisurato alla rapidit di variazione dei segnali in gioco. Quando si
sceglie un solutore a passo variabile si pu pensare di introdurre un limite massimo
per il passo adattativo.
Quando il modello non contiene stati continui (non vi sono cioe blocchi dinamici
come Integratori, blocchi Transfer Fcn, etc.) Simulink usa il solutore discrete
anche se viene specificato un solutore differente,.

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Modifica delle impostazione predefinite per i files Simulink allapertura

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Modificare le Solver Options come in figura

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Modificare le Data Import/Export Options come in figura

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Si ripeta la simulazione e si riaggiorni il grafico

Il grafico della sinusoide ora correttamente


rappresentato.
In base alla scelta fatta per il passo fisso del
solutore, vengono ora generati, e interpolati dal
grafico, 1000 campioni per ogni secondo di
evoluzione del segnale.
La sinusoide viene per mostrata a partire
dallistante t=5.
Sono stati persi i campioni precedenti.

Il motivo che, al fine di non saturare rapidamente la memoria del programma,


vige in Simulink una impostazione di default in base alla quale nei blocchi di tipo
Scope vengono visualizzati e mantenuti in memoria solo gli ultimi 5000 campioni
del segnale.

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Per modificare tale impostazione per uno specifico


blocco si deve cliccare sul pulsante Parameters nella
finestra del blocco Scope

La finestra Scope Parameters ha due sottomenu: General e Data History.


Dal sottomenu Data History si deve disselezionare la check-box Limit data points to last ..

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Ora ripetendo la simulazione e riaggiornando il grafico la sinusoide viene
visualizzata per intero

Per visualizzare un segnale costituito dalla somma di tre sinusoidi importiamo


nella pagina di lavoro due nuove istanze del blocco elementare Sine Wave, ed
importiamo anche un blocco che rappresenti un nodo sommatore (blocco Sum
dalla libreria dei Commonly Used Blocks)

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Il
blocco
Sum
deve
essere
preliminarmente
parametrizzato
specificando il numero di segnali in
ingresso, ed il segno con il quale
concorrono alla sommatoria, per
mezzo di una stringa (es. +++ +)
Scegliamo +++
Laspetto del blocco diventa

Dopo aver cancellato la linea di collegamento


preesistente tra il primo blocco Sine Wave ed
il blocco Scope, si realizzi la connessione
riportata in Figura.

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Ora si possono assegnare i parametri di ampiezza, frequenza, bias e sfasamento, delle
tre sinusoidi, rieseguire la simulazione e visualizzare il grafico prodotto dal blocco
Scope .

Tutte le variabili definite nel workspace di Matlab sono disponibili e accessibili da


parte dei blocchi Simulink.
I parametri di un modello possono essere espressi utilizzando delle variabili (es.
A1,f1,b1, ) alle quali si pu assegnare un valore con un file script Matlab da
eseguirsi prima della esecuzione della simulazione.
A1=1;
f1=1;
b1=5;
phi1=0;
A2=4;
f2=pi;
b2=2;
phi2=pi/2;
A3=1;
f3=4*pi;
b3=2;
phi3=0;

Il modello pu essere in questo


modo riparametrizzato con estrema
facilit.

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Libreria Continuous

Libreria Discontinuities

Libreria Discrete

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Libreria Lookup Tables

Libreria Math operations

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Libreria Model Verification

Libreria Signal routing

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Vediamo come esportare in Matlab i dati prodotti eseguendo i


Simulink.

Serve il blocco To Workspace

dalla libreria Sinks

Il blocco To Workspace riceve in ingresso il segnale


(scalare o vettoriale) che salva nel workspace. Il
blocco si interconnette agli altri come in Figura.
Per tracciare un collegamento a partire da un
collegamento preesistente si deve portare il mouse
nel punto di diramazione, premere il tasto destro, e
poi allontanarsi e tracciare il collegamento tenendo
il tasto destro premuto, fino a giungere al punto di
destinazione del collegamento

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modelli

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Il blocco To Workspace va parametrizzato specificando il
nome della variabile che verr creata nel workspace di
Matlab (scegliere y) ed il formato di salvataggio (
opportuno modificare il formato di default Structure e
selezionare invece Array) .
Per ottimizzare limpiego della memoria del programma si
pu anche impostare un fattore intero di decimazione
(es. con decimation = 10 i dati vengono salvati nel
workspace con uno step temporale 10 volte superiore,
quindi si avranno meno elementi nel vettore y).
Si mantenga il valore unitario di default.
Il vettore dei tempi viene salvato di
default sotto forma di array con il
nome tout.
Bisogna per disabilitare
una
impostazione che limita a 1000 il
numero massimo di elementi per
tout. Si deve andare ne Simulation>Configuration Parameters, e nel
menu
Data
Import/Export
disselezionare la check-box Limit
Data Points to Last
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Lanciando la simulazione vengono creati nel workspace di Matlab gli array y e
tout.
Verificarlo digitando il comando whos
Si pu visualizzare in Matlab il grafico del segnale con il comando

plot(tout,y),grid

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Esportazione su file dei dati prodotti da modelli Simulink.
Se si desidera che i dati siano non solo esportati
nel workspace di Matlab ma anche salvati in
modo permanente su un file, si pu generare un
file dati nel formato binario .mat con il blocco To
File, dalla libreria Sinks

I files con estensione mat sono detti mat-files.


Il blocco deve essere parametrizzato specificando
nella apposita finestra di configurazione:
-Il nome (comprensivo dellestensione) del mat-file
che verr creato (es. y_test1.mat).
-Il nome che verr assegnato alla variabile
quando il mat-file sar successivamente
aperto in Matlab (scegliere y)
E possibile impostare una decimazione dei dati.
Se si sceglie una Decimation > 1 bene generare
anche un vettore dei tempi sincrono con la
variabile sottocampionata
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Lanciare la simulazione, e verificare come nella cartella di lavoro sia ora presente il
file y_test1.mat
Possono essere esportati segnali vettoriali. Per mezzo del blocco Mux (libreria
Commonly Used Blocks) si possono aggregare i tre segnali sinusoidali in un unico
segnale vettoriale con tre componenti.

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La struttura interna dei mat-files prevede la memorizzazione dei dati in una struttura
rettangolare

t1

t2

y1 t1 y1 t 2

y2 t1 y2 t 2
...

ym t1 ym t 2

t3

t N 1

y1 t3

y2 t3
ym t3

tN

y1 t N

y2 t N
ym t N

I mat-files possono essere aperti successivamente in Matlab con il comando load.

>> load y_test1


Viene generata nel workspace di Matlab una variabile matriciale avente il nome
specificato nella finestra di configurazione del blocco To File e la struttura rettangolare
riportata sopra.

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Filtro passabasso
Consideriamo un filtro passa-basso RC

Vin

Equazione differenziale
Equazione differenziale esplicitata rispetto
alla derivata di ordine pi elevato

Vout

RC Vout t Vout t Vin t

1
Vin t Vout t
Vout t
RC

Posso realizzare uno schema di simulazione utilizzando un blocco Integrator, un blocco


Sum e un blocco Gain, oltre che ovviamente un generatore di segnale per costruire la
tensione di ingresso ed un blocco Scope per visualizzare la tensione di uscita.

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Modello Simulink.
Grazie al blocco Mux possibile visualizzare i segnali Vin e Vout nel medesimo blocco
Scope. Inseriamo anche un blocco To Workspace (nome variabile vout, tipo array)

1
Vin t Vout t
Vout t
RC

Assegniamo un valore ai parametri


scrivendo un semplice script

R=1e4; % 10k Ohm


C=1e-5; % 10 pF
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La costante di tempo del filtro vale RC=0.1 s

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Finestra di parametrizzazione del Signal Generator.


4 tipologie di segnali disponibili (sinusoidale, onda quadra,
dente di sega, random)
Il filtro pu essere implementato in forma pi compatta
mediante un blocco Transfer Function

RC Vout t Vout t Vin t

F s

Vout s
1

Vin s sRC 1

Rappresentazioni equivalenti

Si devono specificare i
coefficienti dei polinomi a
numeratore
e
denominatore della FdT
utilizzando la notazione
Matlab
per
la
rappresentazione
dei
polinomi

sRC 1

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[ RC 1]

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Integratore
Nella finestra di parametrizzazione dellintegratore il parametro piu importante da settare
la condizione iniziale (Initial Condition), che di default viene impostata pari a zero

Se lintegratore riceve in ingresso un segnale


vettoriale, genera in uscita un vettore di pari
dimensione che contiene lintegrale delle diverse
componenti del vettore di ingresso

Possono essere introdotte saturazioni inferiori


e/o superiori sulle uscite dellintegratore.

Pu essere anche applicato un reset sulluscita


delintegratore.
Il
reset
riporta
luscita
dellintegratore al valore della condizione iniziale

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Integratore con ingresso vettoriale

Condizioni iniziali diverse per le uscite

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Integratore con saturazione superiore

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Esecuzione automatica di test


Il seguente codice lancia in sequenza due simulazioni con valori diversi dei parametri R e
C, memorizza la Vout nelle due prove nei vettori y1 ed y2, e traccia dei grafici delle varie
soluzioni in tre finestre grafiche distinte
% VERIFICA CHE IL MODELLO SIA APERTO, E IN CASO CONTRARIO LO APRE
if isempty(find_system('Name','filtropassabasso'))
open_system('filtropassabasso')
end
R=1e4; % 10k Ohm
C=1e-5; % 10 pF
sim('filtropassabasso');
y1=vout;
figure(1)
plot(tout,vout)

IMP. Utilizzo della funzione sim(model)

R=1e4; % 10k Ohm


C=2e-5; % 20 pF
sim('filtropassabasso');
y2=vout;
figure(2)
plot(tout,vout)
figure(3)
plot(tout,y1,tout,y2)

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Risposte in frequenza e analisi spettrali


Impariamo ora a visualizzare la risposta in frequenza di filtri lineari, e a visualizzare lo
spettro di frequenza di un segnale campionato.
Per il filtro considerato

F s

Vout s
1

Vin s sRC 1

RC 0.1

Le seguenti istruzioni richiedono allutente linserimento da tastiera dei parametri R e C


R=input('Inserire il valore di R [Ohm] (valore consigliato: R=1e4): \n');
C=input('Inserire il valore di C [Farad] (valore consigliato C=1e-5): \n');

Con i valori consigliati per R e C, la pulsazione di taglio pari a 1/RC = 10 rad/sec ft=1.6 Hz
omega_t=1/(R*C);
disp(['La frequenza di taglio : ',

num2str(omega_t/(2*pi)), rad/sec']);

45
Posso definire in Matlab un oggetto di tipo Transfer Function

e visualizzarne quindi la sua


risposta in frequenza (pi
precisamente: i diagrammi
semilogaritmici del modulo in
dB e della fase della Funzione
di Risposta Armonica F(jw) in
funzione della pulsazione w)
con il comando Bode
bode(F),grid;

Cambiamo il valore della


costante di tempo RC, e
ritracciamo i diagrammi

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Ora riferiamoci allo schema modificato

Il generatore di segnali sostituito da un blocco Fcn (libreria User-Defined Functions) che riceve
in ingresso il segnale prodotto dal blocco Clock (libreria Sources) , cio il tempo corrente.
Il blocco To Workspace scrive la variabile out, di tipo array.
Il blocco Fcn puo implementare una qualunque funzione statica, e si parametrizza
compilando, nella apposita finestra di configurazione del blocco, una casella di testo in
linguaggio Matlab, con la variabile standard u che denota la variabile in ingresso al blocco
Il codice A1*sin(omega1*u)+A2*sin(omega2*u) definisce un segnale somma di due
sinusoidi con ampiezza e pulsazione parametrizzate dai coefficienti A1, omega1, A2, omega2.
Il blocco Fcn consente di implementare facilmente segnali con una espressione analitica
anche complessa, che potrebbero richiedere un elevato numero di blocchi elementari.
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Assegniamo un valore alle costanti.
A1=1;
omega1=1.6*(2*pi); %rad/s
A2=0;
omega2=0;

(pari alla pulsazione di taglio)

Vogliamo visualizzare lingresso e luscita del filtro, ed i relativi spettri di potenza


figure(1)
plot(tout,out(:,1),'k',tout,out(:,2),'k--'),grid,
title('Segnale di ingresso V_{in} e segnale di uscita V_{out}'),
xlabel('Tempo [s]'),
legend('V_{in}','V_{out}')
axis([0 10 -2 2])

ZOOM

48
Si salvi nella cartella di lavoro il seguente codice nel file spettro.m
function spettro(t,x,n)
% calcolo del vettore delle frequenze
f=0:1/t(length(t)):1/t(2);
f=f';
% calcolo della Fast Fourier Transform
Y=fft(x);
% calcolo dello densit spettrale di potenza normalizzato
% che permette di ottenere un'ampiezza unitaria dello spettro
% per una sinusoide di ampiezza unitaria
P=2*abs(Y)/length(Y);
% creazione grafico nella finestra n-esima
figure(n),
plot(f(1:ceil(length(f)/2)),P(1:ceil(length(P)/2)))
xlabel('Frequenza [Hz]')
ylabel('X(j2 \pi f)')
title('Spettro di potenza normalizzato')

La funzione spettro riceve come argomenti, nellordine: il vettore dei tempi, il vettore del
segnale, ed il numero della finestra nella quale tracciare il diagramma

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49

Ora si pu utilizzare la funzione spettro() per produrre i grafici desiderati


>>spettro(tout,out(:,1),1), axis([0 3 0 1.1])
>>spettro(tout,out(:,2),2), axis([0 3 0 1.1])

Vin

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Vout

50
Per ottenere uno spettro maggiormente fedele a quello, ideale, a larghezza nulla, si deve
aumentare il tempo di simulazione.

Tsim=100

Tsim=10

Vin

Vout

Vin

Vout

51
Si salvi nella cartella di lavoro il seguente codice nel file spettro2.m
function [freq data]=spettro2(t,x)
% calcolo del vettore delle frequenze
f=0:1/t(length(t)):1/t(2);
f=f';
% calcolo della Fast Fourier Transform
Y=fft(x);
% calcolo dello densit spettrale di potenza normalizzato
% che permette di ottenere un'ampiezza unitaria dello spettro
% per una sinusoide di ampiezza unitaria
P=2*abs(Y)/length(Y);
freq=f(1:ceil(length(f)/2));
data=P(1:ceil(length(P)/2));

Rispetto alla funzione spettro, la funzione spettro2 non produce il grafico, ma restituisce
allesterno i due vettori che consentono di produrre il grafico successivamente (ad esempio,
allinterno di una struttura subpplot)
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52
Analizziamo il seguente codice
[F,X]=spettro2(tout,out(:,1));
figure(4),
subplot(2,1,1),
plot(tout,out(:,1)),title('Segnale di ingresso'), xlabel(Tempo[s]')
grid,axis([0 10 -1.5 1.5])
subplot(2,1,2)
plot(F,X),grid
xlabel('Frequenza [Hz]')
ylabel('X(j2 \pi f)')
title('Spettro di potenza normalizzato')
axis([0 5 0 1.1])
[F,X]=spettro2(tout,out(:,2));
figure(5),
subplot(2,1,1),
plot(tout,out(:,2)),title('Segnale di uscita'), xlabel(Tempo[s]')
grid,axis([0 10 -1.5 1.5])
subplot(2,1,2)
plot(F,X),grid
xlabel('Frequenza [Hz]')
ylabel('X(j2 \pi f)')
title('Spettro di potenza normalizzato')
axis([0 5 0 1.1])

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53
Loutput del precedente codice il seguente

Concludiamo questo esempio puntualizzando come il modello possa essere reso


completamente parametrizzabile e gestibile da script avendo cura di specificare le grandezze
come la durata della simulazione, le condizioni iniziali degli integratori, il passo di
discretizzazione, etc, per mezzo di costanti simboliche.
Definiamo la variabile Tsim
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Analizziamo il seguente codice
% VERIFICA CHE IL MODELLO SIA APERTO, E IN CASO CONTRARIO LO APRE
if isempty(find_system('Name','filtropassabasso2'))
open_system('filtropassabasso2')
end
A1=1;
omega1=1.6*(2*pi);
A2=0;
omega2=0;
Tsim=20;
sim('filtropassabasso2');
[F,X]=spettro2(tout,out(:,1));
figure(6),
subplot(4,1,1),
plot(tout,out(:,1)),title('Segnale di ingresso'), xlabel('Tempo[s]')
grid,axis([0 10 -1.5 1.5])
subplot(4,1,2)
plot(F,X),grid
xlabel('Frequenza [Hz]')
ylabel('X(j2 \pi f)')
title('Spettro di potenza normalizzato')
axis([0 5 0 1.1])
[F,X]=spettro2(tout,out(:,2));
subplot(4,1,3),
plot(tout,out(:,2)),title('Segnale di uscita'), xlabel('Tempo[s]')
grid,axis([0 10 -1.5 1.5])
subplot(4,1,4)
plot(F,X),grid
xlabel('Frequenza [Hz]')
ylabel('X(j2 \pi f)')
title('Spettro di potenza normalizzato')
axis([0 5 0 1.1])

55
Analizziamo il seguente codice (cont.)

A1=1;
omega1=3*(2*pi);
A2=0;
omega2=0;
Tsim=20;
sim('filtropassabasso2');
[F,X]=spettro2(tout,out(:,1));
figure(7),
subplot(4,1,1),
plot(tout,out(:,1)),title('Segnale di ingresso'), xlabel('Tempo[s]')
grid,axis([0 10 -1.5 1.5])
subplot(4,1,2)
plot(F,X),grid
xlabel('Frequenza [Hz]')
ylabel('X(j2 \pi f)')
title('Spettro di potenza normalizzato')
axis([0 5 0 1.1])
[F,X]=spettro2(tout,out(:,2));
subplot(4,1,3),
plot(tout,out(:,2)),title('Segnale di uscita'), xlabel('Tempo[s]')
grid,axis([0 10 -1.5 1.5])
subplot(4,1,4)
plot(F,X),grid
xlabel('Frequenza [Hz]')
ylabel('X(j2 \pi f)')
title('Spettro di potenza normalizzato')
axis([0 5 0 1.1])

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Loutput del precedente codice il seguente

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57
% VERIFICA CHE IL MODELLO SIA APERTO, E IN CASO CONTRARIO LO APRE
if isempty(find_system('Name','filtropassabasso2'))
open_system('filtropassabasso2')
end
R=1e4; % 10k Ohm
C=1e-5; % 10 pF
A1=1;
omega1=1.6*(2*pi);
A2=2;
omega2=10*(2*pi);
Tsim=20;

2 armoniche distinte

sim('filtropassabasso2');
[F,X]=spettro2(tout,out(:,1));
figure(8),
subplot(4,1,1),
plot(tout,out(:,1)),title('Segnale di ingresso'), xlabel('Tempo[s]')
grid,axis([0 10 -4 4])
subplot(4,1,2)
plot(F,X),grid
xlabel('Frequenza [Hz]')
ylabel('X(j2 \pi f)')
title('Spettro di potenza normalizzato')
axis([0 15 0 2.1])
[F,X]=spettro2(tout,out(:,2));
subplot(4,1,3),
plot(tout,out(:,2)),title('Segnale di uscita'), xlabel('Tempo[s]')
grid,axis([0 10 -4 4])
subplot(4,1,4)
plot(F,X),grid
xlabel('Frequenza [Hz]')
ylabel('X(j2 \pi f)')
title('Spettro di potenza normalizzato')
axis([0 15 0 2.1])

58
Loutput del precedente codice il seguente

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59

Filtraggio digitale
Molto importante nei sistemi di acquisizione dati
n

aj y
j 1

Es.

k j

b j yk j
j 0

y F k a1 y F k 1 b0 yk

n 1

m0

Un filtro digitale del primo ordine rappresenta una implementazione discreta


del filtro passa-basso studiato nellesempio precedente

a1 e Ts /

b0 1 e Ts /

= costante di tempo del filtro


Ts = passo di campionamento della sequenza di input

60
Schema SIMULINK

A1=1;
omega1=2*(2*pi);
Tc=0.01;
tau=0.1;
a1=exp(-Tc/tau)
b0=1-exp(-Tc/tau)

Per ruotare di 90 un blocco lo si deve


selezionare
e
si
devono
premere
successivamente i tasti CTRL + R

Blocco UNIT DELAY


(libreria discrete)

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61
A1=1;
omega1=2*(2*pi);
Tc=0.01;
tau=0.1;
a1=exp(-Tc/tau)
b0=1-exp(-Tc/tau)

62
clear all
close all
clc

Implementazione del filtraggio digitale in Matlab

Tc=0.01;
tau=0.1;
a1=exp(-Tc/tau);a2=0;
b0=1-exp(-Tc/tau);b1=0;
ordine=2;
t=0:0.01:20;
y=sin(t);
rum=0.1*rand(1,length(t));
y_rum=y+rum;
figure(1)
plot(t,y);
grid,title('segnale senza rumore')
figure(2)
plot(t,rum);
grid,title('rumore')
figure(3)
plot(t,y_rum);
grid,title('segnale rumoroso')
yf=zeros(1,length(t));
for i=(ordine+1):length(t)
yf(i)=a1*yf(i-1)+a2*yf(i-2)+b0*y_rum(i)+b1*y_rum(i-1)+;
end
figure(4)
plot(t,yf);
grid,title('segnale FILTRATO ')

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63
Ora simuliamo un sistema termico
Consideriamo un sistema termico rappresentato da un volume V circondato da una
parete e contenente un fluido

qt

T f t

Te t

Sia Te(t) [K] la temperatura esterna alla parete, Tf(t) [K] la temperatura del fluido interno al
volume, e q(t) [J/s] una sorgente di calore interna al volume.
Sia Cf [J/K] la capacita termica del fluido, e sia Kie (J/K s) il coefficiente di scambio termico
tra interno ed esterno.

C f Tf t qt Kie Te t T f t
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64
Per tradurre una equazione differenziale in termini di una combinazione tra blocchi Simulink
si deve esplicitare lequazione differenziale rispetto alle derivate di ordine piu elevato.

K
K
1
1
Tf t qt ie Te t ie Ti t
qt KieTe t KieT f t
Cf
Cf
Cf
Cf

Con un blocco integratore (Integrator) e con dei blocchi Constant e Gain si pu realizzare
il seguente modello di simulazione che ipotizza dei valori costanti per q e Te

Si noti come allingresso dellintegratore, punto cui corrisponde il segnale dTf/dt, venga

costruita elemento per elemento la formula


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1
Tf t
qt Kie Te t T f t
Cf

65
Per eseguire la simulazione bisogna assegnare un valore ai parametri Cf [J/K] e Kie [J/Ks],
alla condizione iniziale Tf(0), ed al valore costante dei segnali Te e q.
La condizione iniziale dellintegratore si specifica nella relativa finestra di dialogo

Script di parametrizzazione
Tf_zero=298.16;
q=2000;
Te=323.16;
Cf=2e3;
Kie=1e2;

%[K], pari a 25C


% J/s q=2kW
%[K], pari a 50C;
% J/K per 1 kg di sostanza
% J / K s , per 1 m^2 di superficie di scambio

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66
Si desidera visualizzare Tf sia in gradi Kelvin che in gradi centigradi in 2 finestre Scope separate.
La conversione da K a C pu essere realizzata con il blocco Fcn (libreria User Defined Functions
Il blocco Fcn consente di realizzare una funzione
statica tra un parametro di ingresso (scalare o
vettoriale) e un parametro di uscita scalare.
Si deve scrivere lespressione della funzione,
denotando con u (parola riservata) la variabile in
ingresso al blocco

Si desidera anche modificare il profilo di q(t)

q(t)
q
100

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Si pu utilizzare il blocco Step, libreria Sources.

67
Si realizzi lo schema seguente

Grafico della temperatura Tf in


gradi centigradi

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68

Realizziamo lo stesso modello in maniera pi compatta, utilizzando il blocco Transfer


Function (libreria Continuous).
Trasformiamo secondo Laplace lequazione differenziale

C f Tf t qt Kie Te t Ti t qt KieTe t KieTi t

sC f T f s KieT f s Qs KieTe s

T f s

sC

KieTe t
+
q(t)

Kie T f s Qs KieTe s

1
qt KieTe t
sC f Kie

Schema a blocchi

T f t
1
sC f K ie

T f s

1
Qs KieTe s
sC f Kie

Notazione impropria, ma chiara

Schema Simulink compatto

69
Parametrizzazione del blocco Transfer Function
Il blocco deve rappresentare la Funz. di Trasf.

F s

1
sC f K ie

Si devono specificare i coefficienti dei polinomi a


numeratore e denominatore della FdT utilizzando la
notazione Matlab per la rappresentazione dei polinomi
(un vettore che contiene i coefficienti dl polinomio in
ordine decrescente rispetto alle potenze di s)

sC f Kie

[C f

Kie ]

Si pu aggirare la trasformazione secondo Laplace ragionando sui coefficienti della equazione


differenziali

C f Tf t KieT f t ut

ut qt KieTe t

[1]

u t

[C f

T f t

Kie ]

70
FdT del secondo ordine

u t

a2T t a1T t a0T t b1ut b0ut

[b1 b0 ]

a2

a1 a0

T t

71

a2 yt a1 y t a0 yt b1ut b0ut

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72
Obbiettivi aggiuntivi

Far variare nel tempo la temperatura esterna ed osservare le corrispondenti fluttuazioni


della temperatura interna

Nellipotesi che q(t) possa assumere solo due valori (il valore nullo q=0, ed un valore
costante q=Q* ) realizzare un sistema di controllo ON-OFF per regolare ad un valore
desiderato la temperatura del fluido interno al volume

Confrontare i risultati ottenuti impiegando come controllore un rele con e senza isteresi

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73
Schema SIMULINK

FILE: termico1dof_feedback.mdl
Tf_zero=298;.16
%[K], pari a 25C
q=2000; % J/s
Te=323;.16
%[K], pari a 50C;
Cf=2e3;
% J/K
Kie=1e2;
% J / K s

74
Sistema a ciclo aperto

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75

Ampiezza
isteresi = 4C

Ampiezza
isteresi = 2C

76
Complichiamo il modello
Trattiamo in maniera distinta gli accumuli termici nel volume e nella parte di contorno.
Definiamo quindi un modello pi complesso che mi fornisca anche levoluzione temporale della
temperatura della parete Tp(t).

Tp t

qt T f t

temperatura della parete

Te t

Cf [J/K] la capacita termica del gas interno al volume


Cp [J/K] la capacita termica del materiale che costituisce la parete
Kip [J/K s] il coefficiente di scambio termico tra linterno del volume e la parete.
Kpe [J/K s] il coefficiente di scambio termico tra la parete e lesterno.

C f Tf t qt Kip Tp t T f t
C pTp t K pe Te t Tp t Kip Tp t T f t

77
Esplicitiamo il sistema di equazioni rispetto alle derivate di ordine pi elevato

Kip
1

T f t qt Tp t T f t
Cf
Cf
K pe
Te t Tp t Kip Tp t Tf t
Tp t
Cp
Cp
Importiamo nella pagina di lavoro un ulteriore blocco integratore la cui uscita sar la
temperatura Tp della parete.
Utilizziamo anche un visualizzatore a Display (libreria Sinks)
Lo schema pu essere realizzato come segue

78
Script di configurazione dei parametri
Tf_zero=25+273.15;
%[K], pari a 25C
Tp_zero=10+273.15;
%[K], pari a 10C
Cf=2e3;
% J/K
Cp=10e3; % J/K
Kip=1e2; % J/K s
Kpe=1e2; % J/K s
q=2000;
% J/s
Te=20+273.15
%[K], pari a 20C;

Risultati della simulazione

79
Si desidera acquisire il segnale q(t) da un file esterno.
Il segnale q(t) sia disponibile nella forma di un file dati di tipo ASCII

File dati_problema.dat

La prima riga riporta i tempi e la seconda riporta il valore del segnale


Bisogna creare un mat-file (lo chiamiamo dati_mat.mat) che contenga tali informazioni.
%clear all
load dati_problema.dat
M=dati_problema;
tempi=M(1,:);
%non utilizzato
segnale=M(2,:);
%non utilizzato
save dati_mat M
%si puo fare direttamente >> save dati_mat dati_problema
Tf_zero=298.16;
%[K], pari a 25C
Tp_zero=10+273.16;
%[K], pari a 10C
Cf=2e3;
% J/K
Cp=10e3; % J/K
Kip=1e2; % J/K s
Kpe=1e2; % J/K s
q=2000;
% J/s
Te=20+273.16;
%[K], pari a 20C;

80
Per importare il segnale si pu utilizzare il blocco Simulink From File, dalla libreria Sources
Schema Simulink

In accordo con i dati acquisiti,


la durata della simulazione deve
essere posta pari a 2.

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81
Creazione di sottosistemi
Si vuole rendere pi compatta la rappresentazione del modello attraverso la definizione di un
macroblocco come in figura

qt
Te t

Tp t

T f t

Tp t

Simulink consente di definire dei macroblocchi (sottosistemi) che rappresentano una particolare
interconnessione tra altri blocchi, alla quale si accede esplorando il contenuto del sottosistema.

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82
Creazione di sottosistemi
Si dispongano i blocchi del modello come in figura, in modo che sia possibile tracciare un
rettangolo nel quale entrano i segnali di input del sottosistema e dal quale escono i segnali di
output.

83
Con il mouse si deve tracciare nella pagina di lavoro un rettangolo come quello nella slide
precedente.
Poi, dal menu Edit della pagina di lavoro Simulink, si deve selezionare il comando Create Subsystem
Ridisponendo i blocchi dello schema si puo realizzare la seguente configurazione

Cliccando sul blocco


Subsystem si accede al
suo contenuto.
Si notino i blocchi In1,
In2 , Out1 ed Out2

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84

Rinominando i blocchi In1, In2,


Out1 ed Out2 si pu fare in
modo che nelle porte di input e
di Output del Subsystem
compaia il nome della grandezza
associata

La parametrizzazione del modello attualmente effettuata per mezzo del file di script
precedentemente illustrato, che assegna una valore alle costanti simboliche usate nel modello
Simulink definendo opportune variabili omologhe nel workspace di Matlab. Tale m-file di
script deve sempre accompagnare il file Simulink (che ha estensione .mdl) e deve essere
lanciato prima di questultimo

Pu essere conveniente disporre di una maschera di parametrizzazione interna al


modello Simulink.
In questo modo tutte le informazioni associate al modello sono contenute in un unico file (il
file .mdl) e la riparametrizzazione del modello avviene in maniera pi semplice, senza dovere
ogni volta rilanciare il file script con estensione .m
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85

Creazione di MASK

Bisogna portarsi con il mouse sul Subsystem


Camera di Combustione, premere il tasto
destro del mouse, e selezionare Mask
Subsystem dal menu che compare

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86
Dopo avere selezionato Mask Subsystem si deve nuovamente portarsi con il mouse sul
Subsystem Camera di Combustione, premere il tasto destro del mouse, e selezionare stavolta
Edit Mask dal menu che compare.
Finestra di configurazione della mask

Andare nel sottomen:


Parameters

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87
Nel sottomen Parameters completare le voci Dialog Parameters come in Figura,
creando una riga per ognuno dei 6 parametri da settare .

Pulsante Add

Aggiunge una riga.

Per ciascun parametro , oltre al nome della relativa variabile (Cf, Cp, ) si pu riportare
una frase descrittiva che comparir nella maschera di configurazione, che riportiamo
nella slide seguente.
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88
Maschera di parametrizzazione del Subsystem
Viene visualizzata facendo doppio click sul blocco Simulink del
Sottosistema
E possibile inserire manualmente il valore dei parametri nelle
opportune caselle di testo. I valori inseriti vengono memorizzati
al salvataggio del file, e riproposti alla sua riapertura.
Per accedere al contenuto del blocco mascherato premere il
tasto destro del mouse e poi selezionare Look Under Mask

Script semplificato
%clear all
load dati_problema.dat
M=dati_problema;
tempi=M(1,:);
%non utilizzato
segnale=M(2,:);
%non utilizzato
save dati_mat M
q=2000;
% J/s
Te=20+273.16;
%[K], pari a 20C;

FILE:
termico_2dof_matfile_mask01.mdl

89

Si inserisca una ulteriore mask che consenta limpostazione manuale di q e Te

FILE:
termico_2dof_matfile_mask02.mdl

Script
%clear all
load dati_problema.dat
M=dati_problema;
tempi=M(1,:);
%non utilizzato
segnale=M(2,:);
%non utilizzato
save dati_mat M

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90
Esercizio

91

92

X0=0.1;
Y0=0.1;
A=1;
B=1;
C=5;
D=1;

93

Sistemi termici spazialmente distribuiti


Barra metallica filiforme di lunghezza L = 50 cm

x0

xL

Variabile di interesse: la temperatura

T x, t

Ipotesi : barra uniforme, termicamente isolata, in assenza di sorgenti di calore


Equazione del calore monodimensionale

T x, t
2T x, t
2
C p
k

T x, t
2
t
x
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94

T x, t
2T x, t
2
C p
k

T x, t
2
t
x

la densit [kg /m3 ]

Cp

la capacita termica a pressione costante per unita di massa [J/kg K]

la conduttivit termica [J/s m K ; W / mK ]

Valori per il ferro puro (rif. Schaum Trasmissione del calore, Tabella B-1 pag. 306)

7856 kg/m

k
C p

c p 435 J/kgK

il coefficiente di diffusione [m2/s]

T x, t
2T x, t

t
x 2

k 63 W/mK (a 100 C)

1.8 105 m2 / s (a 100 C)

PDE

95

Analisi in regime stazionario

2T x
0
2
x

T x, t T x

Siano noti e mantenuti costanti i valori di temperatura agli estremi

T0 T 0 TL T L

La soluzione calcolabile in forma chiusa, ma scegliamo di risolvere lequazione


numericamente perch questo modo di ragionare di consentir di risolvere agevolmente
anche i problemi distribuiti in regime transitorio , che vedremo in seguito.

T T
T x T0 L 0 x
L

Soluzione in forma chiusa

h
x0

h
x x1

x x2 x x3 x x4
4 NODI SOLUZIONE

h L/5

h
x
xL

96
Definiamo il vettore che contiene le temperature incognite nei nodi soluzione.

T T1 , T2 , T3, .T4

Approssimiamo lequazione in un intorno dei nodi soluzione, e mettiamo a sistema

T2 2T1 T0
2

T
x

2
x 2
h
x x

T4 2T3 T2
2

T
x

2
x 2
h
x x

T3 2T2 T1
2

T
x

2
x 2
h
x x

TL 2T4 T3
2

T
x

2
x 2
h
x x

T2 2T1 T0 0
T3 2T2 T1 0

T4 2T3 T2 0
TL 2T4 T3 0

97
Isoliamo alla sinistra delluguale le temperature incognite, ordinandole

2T1 T2 T0
T1 2T2 T3 0
T2 2T3 T4 0
T3 2T4 TL
Sistema di equazioni lineari

AT b

0
0
2 1
1 2 1

A
0
1 2 1

0
0
1

T1
T
T 2 A 1b
T3

T4

T0
0

b
0

T
L

98
50

T0=10; %temperatura nel punto x=0


TL=50; %temperatura nel punto x=L
L=0.5; %Lunghezza della sbarra
N=4; %numero di nodi di discretizzazione
h=L/(N+1);

b=[-T0;0;0;-TL];
disp('il vettore incognito :')
T=inv(A)*b

40

Temperatura [C]

A=[-2 1 0 0;1 -2 1 0; 0 1 -2 1; 0 0 1 -2];

45

35
30
25
20
15

disp('Vettore completo:')
T_tot=[T0 T' TL]'
x=0:h:L;
T_teorica=T0+(TL-T0)/L*x
plot(x,T_tot,'*',x,T_teorica,'r'),grid
xlabel('Ascissa lungo la sbarra [m]')
ylabel('Temperatura [C]')

10

0.05

0.1

0.15
0.2
0.25
0.3
0.35
Ascissa lungo la sbarra [m]

0.4

0.45

0.5

99

Modificare il codice per includere un numero


arbitrario N di nodi soluzione.

100
50

A=zeros(N,N);
for i=1:N,
A(i,i)=-2;
end
for j=1:N-1,
A(j,j+1)=1;
A(j+1,j)=1;
end
b=zeros(N,1);
b(1)=-T0;
b(N)=-TL;
disp('il vettore incognito :')
T=inv(A)*b
%ISTRUZIONE ALTERNATIVA
T=A\b;
disp('Vettore completo:')
T_tot=[T0 T' TL]'
x=0:h:L;
T_teorica=T0+(TL-T0)/L*x
plot(x,T_tot,'*',x,T_teorica,'r'),grid
xlabel('Ascissa lungo la sbarra [m]')
ylabel('Temperatura [C]')

45
40

Temperatura [C]

T0=10; %temperatura nel punto x=0


TL=50; %temperatura nel punto x=L
L=0.5; %Lunghezza della sbarra
N=10; %numero di nodi di discretizzazione
h=L/(N+1);

35
30
25
20
15
10

0.05

0.1

0.15
0.2
0.25
0.3
0.35
Ascissa lungo la sbarra [m]

0.4

0.45

0.5

101
Ora studiamo un problema differente
E noto e prefissato il valore di temperatura T0 allestremo sinistro, mentre la
temperatura allestremo destro non imposta.

Poich la sbarra termicamente isolata si avr che il flusso termico nei bordo
destro pari a zero

T x 0
x
x L
La soluzione in regime permanente ancora calcolabile in forma chiusa

Soluzione in forma chiusa

T x T0

0
2
T x

2
x
x x
4

T x T x
x
x
xL
x x4
h

T T
4 3
h T3 T4

h
h2

102

2T1 T2 T0
T1 2T2 T3 0
T2 2T3 T4 0
T3 T4 0

Modificare il codice Matlab

AT b

0
0
2 1
1 2 1

A
0
1 2 1

0
0
1

T0
0

b
0

103
Ora analizziamo il caso in cui anche la temperatura allestremo sinistro non
imposta.
Seguendo il medesimo ragionamento adottato in precedenza si ottiene il sistema:

T1 T2 0
T1 2T2 T3 0
T2 2T3 T4 0
T3 T4 0

AT b

0
0
1 1
1 2 1

A
0
1 2 1

0
0
1

0
0
b
0

0

Il sistema lineare non puo essere risolto numericamente perche


ammette infinite soluzioni
Soluzione in forma chiusa

T x cost.

104

Cosa succede se le due temperature agli estremi, ancorche imposte


dallesterno, siano variabili nel tempo ?.

Lanalisi in regime stazionario perde di significato !


Lequazione del calore deve ora essere considerata nella sua interezza.

T x, t
2T x, t

t
x 2
Il ragionamento svolto in precedenza va opportunamente modificato.
La discretizzazione del dominio sempre valida.

h
x0

h
x x1

x x2 x x3 x x4

h L/5

h
x
xL

105

Definiamo il vettore che contiene le temperature incognite nei nodi soluzione, che a
differenza dal caso stazionario non sono pi delle costanti, ma sono delle funzioni del tempo.

Tt T1 t , T2 t , T3 t , T4 t

T0 t

TL t

Condizioni al contorno NOTE

T x, t
2T x, t

t
x 2
T 0, t T0 t
T L, t TL t

Questa tipologia di condizioni al contorno sono dette di DIRICHLET.

Ti t T xi , t

i 1,2,3,4

L
xi i h i
5

106
2

T x, t

Ti t
x 2 x x

T xi , t
T x, t

t
x 2 x x
2

i 1,2,3,4

Le derivate seconde vengono approssimate mediante differenze finite, in maniera analoga a


quanto fatto in precedenza ma coinvolgendo funzioni del tempo anzich costanti

T2 t 2T1 t T0 t
2

T
x
,
t

2
x 2
h
x x
1

T3 t 2T2 t T1 t
2

T
x
,
t

2
x 2
h
x x
2

T4 t 2T3 t T2 t
2
T x, t

2
x 2
h
x x
3

TL t 2T4 t T3 t
2

T
x
,
t

2
x 2
h
x x
4

107
2

T x, t

Ti t
x 2 x x

i 1,2,3,4

Sostituendo le approssimazioni alle differenze finite si ottiene un sistema di equazioni


differenziali ordinarie (ODE), di ordine pari al numero di nodi soluzioni (4 nel caso in esame).

T1 t 2 T2 t 2T1 t T0 t
h

T2 t 2 T3 t 2T2 t T1 t
h

T3 t 2 T4 t 2T3 t T2 t
h

T4 t 2 TL t 2T4 t T3 t
h

108

Risulta conveniente separare alla destra delluguale le quantit incognite dalle quantit note
T0(t) e TL(t)

T1 t 2 2T1 t T2 t 2 T0 t
h
h

T2 t 2 T1 t 2T2 t T3 t
h

T3 t 2 T2 t 2T3 t T4 t
h

T4 t 2 T3 t 2T4 t 2 TL t
h
h

t ATt But
T
Tt T1 t , T2 t , T3 t , T4 t

ut T0 t , TN 1 t

0
0
1 0
2 1
0 0
1 2 1

0

B 2
A 2
h 0 0
1 2 1
h 0

0 1
0
1 2
0

109

Ora sia il coefficiente di diffusione che lo step h di discretizzazione spaziale influenzano


esplicitamente la soluzione. Lanalisi in regime stazionario prevedeva la scomparsa di tali
coefficienti dalle relazioni risolutive
Devono essere note le temperature nei nodi soluzione allistante iniziale t=0, cio il vettore
costante

T0 T1 0, T2 0, T3 0, T4 0

Va rimarcato che trascorso un transitorio sufficientemente lungo i profili di temperatura non


dipendono pi dalle condizioni iniziali, e tendono ad una soluzione di regime dinamico le
cui caratteristiche sono indipendenti dalle condizioni iniziali

110
clear all
clc
L=0.5;
N=20;

x=linspace(h,L-h,N);
t=0:Tcamp:Tfinale;
numsample=length(t);

rho=7856;
Cp=435;
k=63;
alfa=k/(rho*Cp);

Tinit=10*ones(1,N);

h=L/(N+1);

T_soluz(1,:)=Tinit;

A=zeros(N,N);
for i=1:N,
A(i,i)=-2;
end
for j=1:N-1,
A(j,j+1)=1;
A(j+1,j)=1;
end

T0=30+5*sin(0.1*t)';
TL=30*ones(numsample,1);

B=zeros(N,2);
B(1,1)=1;
B(N,2)=1;
Ac=(alfa/h^2)*A;
Bc=(alfa/h^2)*B;
Tcamp=0.1;
Tfinale=100;

T_soluz=zeros(numsample,N);
T_dot=zeros(numsample,1);

for i=1:numsample-1
Tdot=Ac*T_soluz(i,:)'+Bc*[T0(i);TL(i)];
T_soluz(i+1,:)=T_soluz(i,:)+Tcamp*Tdot';
end

Cond. al contorno

Eulero esplicito

x_ext=linspace(0,L,N+2);
T_soluz_ext=[T0 T_soluz TL];
[X,Y] = meshgrid(x_ext,t);
h=mesh(X,Y,T_soluz_ext);
title('Distribuzione temperatura lungo la sbarra.');
xlabel('Coordinata spaziale x [m] ','FontName','times','FontSize',14);
ylabel('Tempo [s]','FontName','times','FontSize',14);
zlabel('T(x,t)','FontName','times','FontSize',14);
set(gca,'FontSize',14,'FontName','Times');

Grafica

111
Profilo spaziotemporale della soluzione

112
clear all
clc
L=0.5;
N=5;
rho=7856;
Cp=435;
k=63;

x=linspace(h,L-h,N);
t=0:Tcamp:Tfinale;
numsample=length(t);
Tinit=30*ones(1,N);
T_soluz=zeros(numsample,N);
T_dot=zeros(numsample,1);
T_soluz(1,:)=Tinit;

alfa=k/(rho*Cp);
h=L/(N+1);
A=zeros(N,N);
for i=1:N,
A(i,i)=-2;
end
for j=1:N-1,
A(j,j+1)=1;
A(j+1,j)=1;
end
B=zeros(N,2);
B(1,1)=1;
B(N,2)=1;
Ac=(alfa/h^2)*A;
Bc=(alfa/h^2)*B;
Tcamp=0.01;
Tfinale=100;

T0=30+20*sin(0.1*t)';
TL=30*ones(numsample,1);
for i=1:numsample-1
Tdot=Ac*T_soluz(i,:)'+Bc*[T0(i);TL(i)];
T_soluz(i+1,:)=T_soluz(i,:)+Tcamp*Tdot';
end
x_ext=linspace(0,L,N+2);
T_soluz_ext=[T0 T_soluz TL];
[X,Y] = meshgrid(x_ext,t);
h=mesh(X,Y,T_soluz_ext);
title('Distribuzione temperatura lungo la sbarra.');
xlabel('Coordinata spaziale x [m]
','FontName','times','FontSize',14);
ylabel('Tempo [s]','FontName','times','FontSize',14);
zlabel('T(x,t)','FontName','times','FontSize',14);
set(gca,'FontSize',14,'FontName','Times');

113

114
Ora applichiamo una condizione al contorno che non fissi il valore della temperatura
nellestremo destro, ma imponga lisolamento termico dellestremo destro x=L in
analogia con quanto fatto nella analisi a regime.

T x, t
2T x, t

t
x 2
T 0, t T0 t
T
L, t 0
x

Questa tipologia di condizione al contorno viene detta di NEUMANN.

T
L, t TL t TN t
x
h

Si ricava il modello discretizzato

115

t ATt But
T
Tt T1 t , T2 t , T3 t , T4 t

ut T0 t , 0

t ATt But
T
Tt T1 t , T2 t , T3 t , T4 t

ut T0 t

0
0
1 0
2 1
0 0
1 2 1

0

B 2
A 2
h 0 0
1 2 1
h 0

0 1
0
1 1
0

0
0
2 1

1 2 1 0
A 2
1 2 1
h 0

0
0
1

1

0
B 2
h 0

0

116
clear all
clc

Tcamp=0.1;
Tfinale=1000;

L=0.5;
N=20;

x=linspace(h,L-h,N);
t=0:Tcamp:Tfinale;
numsample=length(t);

rho=7856;
Cp=435;
k=63;
alfa=k/(rho*Cp);

Tinit=10*ones(1,N);
T_soluz=zeros(numsample,N);
T_dot=zeros(numsample,1);

h=L/(N+1);

T_soluz(1,:)=Tinit;

A=zeros(N,N);

T0=10+5*sin(0.1*t)';
TL=0*ones(numsample,1);

for i=1:N,
A(i,i)=-2;
end
for j=1:N-1,
A(j,j+1)=1;
A(j+1,j)=1;
end
A(N,N)=-1;
B=zeros(N,2);
B(1,1)=1;
B(N,2)=1;
Ac=(alfa/h^2)*A;
Bc=(alfa/h^2)*B;

for i=1:numsample-1
Tdot=Ac*T_soluz(i,:)'+Bc*[T0(i);TL(i)];
T_soluz(i+1,:)=T_soluz(i,:)+Tcamp*Tdot';
end
x_ext=linspace(0,L,N+2);
T_soluz_ext=[T0 T_soluz T_soluz(:,end)];
[X,Y] = meshgrid(x_ext,t);
h=mesh(X,Y,T_soluz_ext);
title('Distribuzione temperatura lungo la sbarra.');
xlabel('Coordinata spaziale x [m] ','FontName','times','FontSize',14);
ylabel('Tempo [s]','FontName','times','FontSize',14);
zlabel('T(x,t)','FontName','times','FontSize',14);
set(gca,'FontSize',14,'FontName','Times');

117

k=63

118

k=630

119

Sistema LTI (Linear Time Invariant)


MIMO (multi-input-multi-output)
AT t

t ATt But
T
ut
Uso di Matrix Gain

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But

t
T

Integratore saturato

Tt

120

Un processo termico 2D a parametri distribuiti


Cilindro cavo.
Parti grigie in acciaio.

statore

Parte bianca: volume con vapore ad alta temperatura.


Parte nera: piccolo volume interno

Coordinata
radiale

rotore

rmax

Es. Sezione di una turbina a vapore

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121
Es. Sezione di una turbina a vapore

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122
Ipotesi: simmetria angolare della distribuzione di temperatura
Si desidera calcolare la distribuzione di temperatura nel rotore (in uno dei suoi raggi)

T r , t

rmin r rmax

Mediante misure acquisite in una turbina in esercizio, si suppone nota la temperatura nella
parte bianca (regione del vapore in alta temperatura)
In una modellazione pi dettagliata, si potrebbe essere interessati a valutare la distribuzione di
temperatura nella superficie delle pale di rotore, onde valutare gli stress termici sui materiali.

Problema complesso (anche nella formulazione semplificata sotto esame) perche il modello
matematico una equazione alle derivate parziali (sistema a parametri distribuiti, sistema
infinito-dimensionale)
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123
Eq. di diffusione (Equazione del calore) monodimensionale in coord.
cilindriche , con unica variabile spaziale la coordinata cilindrica radiale r

k
C p

Cp

il coefficiente di diffusione [m2/s]


la capacita termica a pressione costante per unita di massa [J/kg K]

la conduttivit termica [J/K s m]

la densit [g /m3 ]

124

r rmax

ri rmin i h
i 0, 1, 2, ..., N 1

r rmin
r =0

rmax rmin
h
N 1

Ti t T ri , t

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125
Approssimazione delle derivate spaziali mediante differenze finite

Ti 1 t Ti t

Ti t
r
h
Ti 1 t 2Ti t Ti 1 t
2

T
t

i
r 2
h2
Sistema di ODE

1 Ti 1 t Ti t Ti 1 t 2Ti t Ti 1 t

Ti t K

2
h
h
ri

2
1
1
1
K 2 Ti 1 t 2 Ti t 2 Ti 1 t
ri h
ri h
h
h
h

K
h2

T
t

T
t

T
t

i 1
i
i 1

ri

ri

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i 1, 2, ..., N

126
Sistema di ODE

K h
h

T1 t 2 1 T2 t 2 T1 t T0 t
h r1
r1

K h
h

T2 t 2 1 T3 t 2 T2 t T1 t
h r2
r2

K
h
TN t 2 1
h rN

h
TN 1 t 2
rN

TN t TN 1 t

Tt T1 t , T2 t , T3, ..., TN 2 , TN t

T0 t

TN 1 t

Boundary conditions

ut T0 t , TN 1 t

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t ATt But
T

127

t ATt But
T

h
h

0
0 0
0

r
r
1
1

h
h

0 0
0

r
r
2
2

h
K

0
0
1

0
A 2

r
3

h
0
0
1

0

0
0
0

rN 1

0
0
0
0
1

rN

T0 T1 0, T2 0, T3, ..., TN 2 , TN 1 0

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Condizioni iniziali

0
1
0

K

B 2

h 0
0

h
0 1

rN

128
Modello Simulink

FILES
TurbinaVapore01.mdl
T_centrorotore.mat
T_vapor.mat
Esportazione dati
verso il Workspace

Contenuto del Subsystem Modello termico Rotore

Due diverse modalit di specificare i


due segnali di input.
Linee spesse che rappresentano
segnali multidimensionali

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129

Parametrizzazione del modello


Utilizziamo una mask

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130
Costruzione della maschera di parametrizzazione

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131
Calcolo delle Matrici A e B

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132
Codice copiabile
ed seguibile

Matrici A e B

n=40;
r_min=0.05;
r_max=0.392;
rho=7900;
C=0.45;
k=73;
T_in=80;
h=(r_max-r_min)/n;
K=k/(rho*C*1e3)/h^2;

A=zeros(n,n);B=zeros(n,2);
for i=1:n,
A(i,i)=-(2+h/(r_min+i*h));
end
for j=1:n-1,
A(j,j+1)=1+h/(r_min+j*h);
A(j+1,j)=1;
end
B(1,1)=1;B(n,2)=1+h/r_max;
A=K*A; B=K*B;

(per

n = 6)

133

Documentation - descrizione della MASK

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134
Analisi dei risultati
Impostiamo preliminarmente due valori costanti per le temperature al contorno
T
ut T0 t , TN t

30
C
300

Profili temporali degli elementi del vettore T

Uscita del blocco Scope T

135
Profilo di temperatura al nodo 40

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136
Con dei profili differenti per le boundary conditions, levoluzione del profilo di temperatura
differente.
Ora processiamo in Matlab i risultati della simulazione, creando dei grafici 3D.

r_min=0.05;
r_max=0.392;
n=40;
[X,Y] = meshgrid(linspace(r_min,r_max,n),tout);
h=mesh(X,Y,Trot)
title('Distribuzione temperatura rotore.')
xlabel('Coordinata radiale r [m]
','FontName','times','FontSize',14)
ylabel('Tempo [s]','FontName','times','FontSize',14)
zlabel('T(r,t)','FontName','times','FontSize',14)
set(gca,'FontSize',14,'FontName','Times')

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137
Invertiamo la direzione dellasse dei tempi

138
Completiamo questo esempio mostrando limpiego, nella Mask, di variabili di configurazione
tipo popup o checkbox e un loro possibile impiego.
Si apportino le seguenti modifiche alla lista dei Parameters

139
Si apportino le seguenti modifiche alle istruzioni di Initialization

140
Si apportino le seguenti modifiche allo schema Simulink

Ora si esegua il modello con diverse scelte per le variabili pop up e checkbox, e si analizzino i
risultati.
FILES:
TurbinaVapore02.mdl
T_centrorotore.mat
T_vapor.mat
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141

Anti-lock bracking system (ABS)


Simulazione di un sistema di frenatura con ABS

I T f Rr Fps
m
v Fps
4
mg
Fps
s
4
mg

I T f Rr
s
4
m
mg
v
s
4
4

Modello quarto di veicolo

= velocit ruota

Fps = forza da interazione


pneumatico/strada

s 1

Rr = raggio ruota
I = inerzia ruota

T f = coppia frenante
s = scorrimento

v / Rr

Sistema dinamico NON LINEARE, del secondo ordine

Caratteristica -s nota in forma tabellare

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142

I T f Rr

mg
s
4

Modello SIMULINK

m
mg
v
s
4
4

Lookup Table

Blocco Fcn per il calcolo dello scorrimento


clear all
g = 9.81;
v0 = 40;
% velocita iniziale (m/s)
Rr = 0.6; % raggio
Stop a veicolo fermo
m = 200;
% massa
J = 5;
% inerzia
% Curva mu-slip
slip = 0:.05:1.0;
mu =
[0 .4 .8 .97 1.0 .98 .96 .94 .92 .9 .88 .855 .83 .81 .79 .77 .75 .73 .72 .71 .7];

143

Lookup Table (libreria Lookup Tables)


La caratteristica viene disegnata sulla
maschera del blocco

Blocco Stop Simulation


(libreria Sinks )
Interrompe la simulazione
quando il veicolo si ferma

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Integratori saturati

144

Dettaglio sulla parte che


interrompe la simulazione

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145
Integratori saturati
Soluzione semplificata per
interrompere la simulazione quando
il veicolo si ferma

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146
Ora modelliamo lABS

La dinamica del sistema di frenatura idraulico approssimata da un filtro del primo ordine
(dinamica cassetti distributori) e da un integratore saturato (pressurizzazione).
Il controllo un rel (controllo bang-bang). Lapposito blocco Relay si trova nella libreria
Discontinuities

Kf = 3; %guadagno
PBmax = 1500; % saturazione
TB = 0.01; %costante di tempo

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147
Modello complessivo

FILES:
ABS_OpenClosedLoop.mdl
ABS_OpenClosedLoop_DATI.m

E stato aggiunto un blocco Manual Switch (libreria Signal Routing) per poter simulare una
frenatura non controllata (Tf=-1000).
Eseguiamo una simulazione, e visualizziamo i risultati nei blocchi Scope
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148
Frenatura non controllata (ABS disattivato)

Il pneumatico si blocca dopo 1.5 secondi circa, mentre la marcia del veicolo
continua per altri 4 secondi.
Lo scorrimento diventa unitario quando il pneumatico si blocca

149
Frenatura con ABS attivato

Il pneumatico ora si blocca solo nellultima parte della frenata.

Il bloccaggio del pneumatico avviene quando ormai la velocita di marcia


del veicolo prossima a zero, la marcia del veicolo si arresta infatti dopo
pochi decimi di secondo.
Lo scorrimento viene regolato attorno al set point desiderato 0.2.
diventando unitario solo a frenata ormai conclusa.
Nella prossima slide si confrontano due diversi test del sistema ABS con
una diversa velocita di marcia iniziale V0.
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150
Con ABS

Con ABS

v0 = 40 m/s
145 km/h

v0 = 70 m/s
250 km/h

151

Embedded Matlab Function block


Consideriamo nuovamente il sistema
termico del secondo ordine

qt T f t

Kip
1

T f t qt Tp t T f t
Cf
Cf
K pe
Kip

Te t Tp t Tp t Tf t
Tp t
Cp
Cp

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Tp t
Te t

temperatura della parete

152
Realizziamo il modello SIMULINK in maniera differente, generando i segnali q e Te con dei
blocchi Signal Builder (libreria Sources) ..

FILE:

termico_2dof_matfile_mask01_EMF.mdl

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153

.. e realizzando le equazioni per mezzo di un blocco Embeddbed MATLAB Function (EMF)

y = uscite
u = ingressi
p = parametri

Integratore
vettoriale
(bidimensionale)

154
Il blocco Camera di Combustione conserva la medesima maschera della
implementazione precedente

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155
Codice del blocco EMF
function ydot = fcn(y,u,p)
Cf=p(1);
Cp=p(2);
Kip=p(3);
Kpe=p(4);
q=u(1);
Te=u(2);
Tf=y(1);
Tp=y(2);
Tfdot=q/Cf+(Kip/Cf)*(Tp-Tf);
Tpdot=(Kpe/Cp)*(Te-Tp)-(Kip/Cp)*(Tp-Tf);

ydot=[Tfdot Tpdot];

Codice analogo a quello


di un Function file
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Variabili globali non concesse


allinterno di blocchi EMF.
I parametri della mask non sono
direttamente accessibili da parte
della EMF

156
Parametrizzazione dei Signal Builder

Target

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157
Zoom on T

Spostiamo
verso
sinistra
questa linea
(dopppio click su di essa)
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158

Spostiamo
verso
destra
questa linea con modalit
analoghe

Spostiamo verso lalto questa


linea con modalita analoghe

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159
Profilo completo q(t)

Proflo piu complicato per T(t)

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Profilo pi complicato per q(t)

160
Non serve piu un file script in abbinamento

Risultati della simulazione

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161

Toolbox avanzati
SimMechanics
Modellazione di sistemi
meccanici multi-body

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162

Modello VMRL 3D

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163

Vista differente

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164

Variare il controllo sul FUEL


(Subsystem Control)

Osservare la velocit dellalbero motore in RPM, e correlarne le variazioni ai


corrispondenti incrementi e decrementi del fuel rate

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165

Toolbox avanzati
SimDriveline
Componenti e modelli
area automotive

Animazione 3D

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