Oltre alla lettura romantica, il convento le propone la vocazione
religiosa: ma Emma non interessata al rapporto con Dio: il suo
rapporto con la fede solo estetico e sensuale: le piaceva pensare a Cristo come al "fidanzato, lo sposo, l'amante celeste". Morta la madre, la recita del convento non regge pi ed Emma viene rispedita a casa. Dopo il matrimonio con Charles la vita coniugale prende il suo ritmo fatto di rituali ripetitivi che annoiano rapidamente la giovane sposa. Le parole "felicit", "amore", "ebbrezza", su cui aveva sospirato e che le erano apparse belle nei romanzi letti in convento le appaiono ora "ingannevoli e prive di senso".