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ARCHIVIO STORICO DELLA EH DIRETTO DOMENICO GNOLI ANNO VI-1893 ROMA DANEBI, EDITORE ‘x pdoe xemt Batista del Cervelliera fece alla piazza dol grano por Poperaia del duomo lo imposto di dus finestre © bbandellate e Vemposte @ con le spranghe ¢ coftune useio dana camera for: nite del tutto: e'dette finestre e uncio le foci 10, the stavo con dette 'm” Batista et dipoi alle sopra» dette fineskte.feee le fodere diabeto « fornite ta comissione Yel'operaio # dette spese pag Topetaio am" Benedetto « conto dim” Batiste, ot la porta la foce finire Voperaig © paghd proprio. < Le misure dolle finestre furno Wraccia 11), che ' braceia &'/, a ragione di soldi 12 1 braeelo, tanto mb pagato Talire daite-opernio © Tuscio del ma iphasino, come i detto, mi pugi Tire, « il restante ATeew uscio a a pagare al dotto Batista del Cer” velliora, << Bt por fede thre 1550. «To Tomaso di Mariano Tantini da Solorine del Chonte & fato la presente di mia propia mano, « di cingue ottobre di deto ».* fatio la presente quosto di 3 Wot 4 Ter POgers ial Powe, di Piva. «Che dellaporta di Lronso stimata per detti-». o «Tao, Baptista Cerveliera ne fu pagato come per 2 bon © i poi stimate por stimatore ‘accordiv chiamati¢ por Ii libri di detta Opera dove gli mo dato in dito, c. 168,91 vede, per Ii qu conti stime apparisee esverili fatto buono tutto Jo cho per ditta porta potessi domandare. Ft impor’ non 2 vero, che si lassi « dreto cosa nie tuna per conto di, détta. porta, como pare che dett stimatori voglino dre ta stima por lor fatte, mt di quelle mai dixai” parole al'operaio, che harebbi-> lor monstrd-cho erano pagate © non vedeno) ib stima, wb ordito 0 tibet dell Opera “ darioy-ehe sara di quella grandecza © lanire che 2 ‘i workelle sguiate « stato fatte da. macstre Battista Lovensis seltore forentne. 10 gugnio 1385, | i rederh ¢ Hogiorh a recente seritta, come it <7 Girolamo Pappeni, d- fissimo operaio del Duomo di Pisa per 8. AS 1 Arch. dell Ope. Entrta e Unis, m 230 curio, ane st ya ne Notisie svete d'ariali, Provincia Pea, = is hen fore a.m! Vingentio dim? Giovanti Posantt 4H Pisa uno Yammpanaio da tenere lampane, che da soeviee in domo di Plan in quello Yeogho cho detio yechio Ki motto « inel modo e chenvensione Morpatti ehe qi dis6tto si dirk: prima che detto lampanaio sin d'otono o le. fighare di bronzo tutto buono © merchaiitile ¢ di quella grandezea ¢ le oro he & il modells sepia © stato fatto da tw Batita Jorensi, schultore forentino, il quale modollo ¢ apreso al»! operaio, Per poterlo fare € chonprare atone hronzo per dette chont, is ope aio sobxizha darli o farti dare di mano in mano {quella soma di-danari che averh di bisognia, se chondo © lavoro che ark fatto a la giornata, ¢ detto rm Vincontio prom verbo fitted tuto punto a tuite mua spose, come di sopra & dott, per da ogi a uno anno peosimo, salvo givsto impadimento,Fichaso che not Faves fnitt in detto fnno per suo manchaimcito © anchors in «hase di morte 0 d'ugai aliro avento, che 1a detta opera thom fas fiitta por dete m Vincenti, is opersio ‘nom sia tenato mi wbrigato piglarla mal; detto tm: Vincenti e'sua rede siane tonutie oigatt Fistiulro tasto quollo che per detto conto aves fut © por Ti sopea detti chase einscheduno desi < chome principale, promette Ginglame di Michole Tchaci ai Pisa. Bt avondolp.détto m” Vincentio ito im dette anno, chome, A sopra si dive, i operaio. sin ubrighaG>. pigliarlo per quella “ima che da dua amiai chomani serk gindicato, inbatendo i dette. stima tutto quelo che per ett chouto aresi auto, E per oid oscervare il £7 oporai obrigha ta detta Opera em.” Vin ‘Girolamo sopra sertti obrighano lro-¢ tro "redo « ten presente futari« inunslano a ngui lege, tae tuto che per Toro faces, sotometandosi in agnt “Yuogho dove rugione si tonesi, « Foverranza ne giv ano ¢ vogliano ehe questa rertta vaglin tongha quanto se fast chomtratofattd por mano di pubricho notaio, € in fede dela Reith sark xoncritta di loro propia mano, afermando « ubrighandosi a quanto ‘questa ei dice questo ai anno. sopra. scritto in Pia. 1oVineentio di m” Giovaun!rotroserito mi obrigo promote s quanto in questa si contiene, @ per fede del vero 0 fato questo di mia propia mano ogi questo al ano di Th cerita in Pina. Jo Girolamo di Michele Bochaci mi obrigo © promote a quanto ailla deto_e) per fede de! yoro 3 ato questo mia propia mano og questo dh dette 7 Pim, NUOV DOCUMENTI A tengo: Wobsigho di m* Vine™ otonaio dj j* lane pansio che & preso a fare in duon La lampeda fa te anni dopo; pord egti alldta doveite rifaryi qualche i 25 ottobre dollo stesso «amo ai pageno a Tui Fire settan bronzo © fattara a Fifere il Tampa del dvome,* Vavor0 cho wow ® deito, ‘a meno di-non voler supporre come malo pra nata nel 1581, ciod due in conto ‘oi qitindi pu dite in ehe consistosse, LAMPADA DI GALI bile, che, non rieseita*We). tutto bene Ta fusione, it Possanti vi abbiacdovuto rilavorure; il presro pagatogli stareblav' dimostrarci, ehe, pit ehe i imento, Qi, Restauro dovesso trattarsi 11 20 dicembro 1a lampada fa mewn a posts, © i manovali conticearone wu eerroechi da tire tenere « tampanaio del dnomo,* yor Hh quale mace stro Battista Lorenzi fece venire da Firemze 86 lan pede di eristallo © 4 di vetrm lire 53, comprese it porto ¢ la gabella.' I 3 gon naio dello stesso unno (atile pinano) cbbe maestro fe ai spese in tutto Arch. delPOpera Borite © Qbblighi, m. 1181. © Archivio dell Opern. Bhtrala « Uacila, me 2h, ps 22° Ti, paid! Ss, pa A ‘Vincenzo Possanti fire settanta per 36 entene cow 1 per tomer 3 loro cerchi ¢ uncini e alten dtl pad dé tro det lamranaio, 0 giugno 1588 tle comune) renner & Pisa Jgcopa' dl orefice roraano, stante « Fireite, ¢ Taldas- Tire Meroville, orice, stonte a Luct,* per stimare il lavoro di maostro. Vineenma;ed essi rilasciarono i xoguemti document! enie tolgo dalla filza 1 del. Farehivio del Capitolo (pag. 392401 0 SEL DUOMO DE MISA. aus A di 0 di giugno 15 Io Jachopo di Rocho Giorgi orebiee romano, gi mato dal molto Mag.” et Eee"S." dotiere et ope aio de Ia Chatreda del Duomo di Pisa por ta parte sun por istimare una lamiora di o fata faro da sua Signoria mag. « maiestro Vjo- centio Posanti, ottonaio ¢ fonditore di campane dotta citth di Pisa, © di sua propria yolontd mi di abeoh. et 3 Facopo di Roceo Giorgi, prima dol IK: fee tre ‘aieliert Wargonte per i duomo di Pin Baldaanarre Mocoville, Hiamminge, To sappiamo niMacatare a Lacea lle tate d'argonte dei Santi Vigeanso « Renigeo.e a ee candelicr! dargeate poe*qualle eattedrale. Voi Tarte a Loven, pag. 248240, 28 NUOVE DOCUMENT! Lheramente licentia © si rimate in me detto signore ‘paral, che tuto quelo ch'io fard « ginioar® per In parte sua sia ben fato ¢ be’ gindicata o stimata dotin umiera, @detto maiestro Vineentio per Ia parte san iglamato mesere Baldastri Morotile, toreice in Tatcha, ¢ Kk datto tiberamente tgemtia fe utarhthy che di tuto quelo che tui gliizhérh « stimerk sia hen fate, © dete signore operaio.e chost etic musiro Vincentio sono cootenti tata dua ‘arordo, che detio Messere Baldasari¢ ie Jachopo sopradeto lodinmo e stiniamo detia Iumiers,e cos sono content Te dette parte, ehe tato quella che hol lodereme ¢ stimeremo di stare cantenti © tar cithi per Ia atima e(i)e noi abiamo fata, che qul otto si nacerd. Inv prima abiamo visto o ealehulaio dette lumiera a poze por poro a preve tale a g¥Sle 4 peso, nobonde © presi fati in ditto Tnvora, ¢ ol dettarpi? Vincontio & dotto oho ta dette Tasers & Ai peso Kbbre 760, © per tanto abiamo valutato | dito metalo 0 alo ¢ radoto, « acordo tate des | insiome lodiamo o stiminmo gotta lamiera asendere | 4 Ta soma di wend cinguecento setanta di moneta, | competandovi ogni chosa chome di sopra dic feudi 810; 6 dotto Newser Taldansari si sottorchri- ‘eri di sua propa. mano per la parte di detto mae: stro Vinoentio, « jo Jachopo sopraschrito 3 fate | le preveate-&f mia propia mano per fede della Pith ogiquecto di infraschrito in Pisa To Baldassare Merovile, orefie, aferae quanto 4 contione nella presenta, et in fede de la verith ho fatto « sotescritia di min propria mano questo 49 i Gingnio 1587 in Pisa, “A tergo: Stima schritta de In Tumiers fata da osteo Vincontio Posanti di Pisa. Ad... - a Sobre 1587 Noi Jacopo Giorgi orefice in Firenze ct Bab amar MoFigilo oreice in VLucea, aveml, tome stimattori stati ehiamati Wacordio dalle part; sti- mato @t aprezato una Tursiera dottonn.¢ Ut bronzo co" igure et Iavor!fatta por m* Vine" Pobsant fon- datore di eampane del Duomo i Pisa, ot quella ‘vista © considorata con ungui diligensia stimato in tuto coud 570, come appare per In stima da noi {atta e sottoeritta © perchi ditto m:* Vine” di pid 4 dette lumiera avers fatio trenta sei troanguli di catenello di ottone, che rogiano le lampane, Je ~qualle noi now sbiamo visto nd auto considerasione i quelle:come di cossa ispartata, inperd per jevate ‘in -wngot dubbio faeiamo fede ot dichiaraiwo per i Feri at not i'ditia atime wo i AbD cots | ‘prove le dette catenelle ma quelle si intendino fora Ai difta stima, ot in fede wbinino sottovehritio Ia prevents di nostra mane questo diet ano sopradetio. ‘Jo Daldasso Moreville, orofico in Lucca, uno de’ chiamati da una delo sopraseritte parte ad est- ‘mare una lumiera di oton fate da mastro Vine’ Pox sant, fonditore di eampane.det Duomo di Pisa, in ‘compaguia del sopraseritio Jacopo Giorgi, orefici Firenze, la quale sistassimo seudi 570, « perch i sono molte eatenelle ai oton, quale rogano le Tampe, alor no" si fu mostrate, © per cid dichia- riamo che dette entonne siano pagato fore del precto | di sopra’ ndminato, et i mancho no'le stimo di seudi 106 tanto fachio fede, di min propria mano sotte scritto questo di § di novembre 1887 in Laces Secondo the ia ho visto Wotte eatenne « siorai passat. ‘Jo Jacopo Giorgi, orice romano, fv ede questo 4128 novembre 1987. in Firenze, chome & ln yerith, home mi sono trovati'in Pisa giamato dal 9g. ope- raio del Dadimo ai Pisa per Ia sua parte, © per la arte di m:" Vincetio Posanti fonditore di canpene jn Pisa per le va parte giamd m” Taldasarj Mo- rovilo, orefice in Lucha, chome tuta dua insieme, ‘data In sopradetia lumiera ¢ considerate ogni © {qualunche c6sa minutamente ¢ gustamente in con ioneia nostra, chome per iL lody Tato in quel tenpe dda noi per In deta istima dé Ta sopradetia lumiera, ‘come per il dotto Yodo.parla ¢ Io dette parti, ‘aprosentamo ano I*ledo per uno in lor mane sale stimamo la detta Tumiera « in dette otimn no’ v'® compres eatane di lampane dette di sopra, perch’ ‘a nol non ¢i fu mostrate né lanpane, mb catene i ampane, e no’ Je vide ¢ solo si stimd solo In Inmiora, come dice ol lode che no'si intende eom- ceatene di lanpane, peri Ano da esere stimate for do In stima de la Iumiera.e di tanto fo" fode esore cos In verita di mia:mano propia questo di sopra detto in Firemme. ‘A tergo: fede alli pitaatori del Ianpinaio fato mx" Vine Da questi documenti si pud dunque stabilire ‘che Ja Tampada, comunemente detta di Galileo, & opera di manstro Baitisia Lorenri, s¢ultoro fo- renting ¢ cho Ia fusione in bronzo & dovutn alla non dubbia abilith nel fondere © nel rinottare il retalio del Possanti; ma poich® nelle opere ai tal genoro il merito va sempre om a chi ba parte ‘nol lavoro materiale ma ‘#Mfartista, cul si dove, tre idea, it modell, oosT mal xi eppovere” quelli ‘eho sino ad orn voller questo lavore attribuito all'artefice pisano, Torso Brxvexero Sveixo.

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