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LETTURA ED ANALISI
DI UN
BILANCIO
Dispense ed esercizi
Predisposti per le giornate di
PARLOMES - BRESCIA
Aprile 2004
1- Premessa
Il bilancio di esercizio un documento aziendale ufficiale, depositato presso la
camera di commercio, che rende conto della situazione economica, finanziaria e
patrimoniale dellazienda, a disposizione di tutti coloro che abbiano rapporti con l
azienda stessa, ( Clienti, Fornitori, Creditori, Fisco, Dipendenti ecc.) al fine di
tutelare i propri interessi.
Il bilancio quindi un documento pubblico, che non pu e non deve essere coperto
da riservatezza.
Il bilancio infatti, se letto correttamente ed analizzato opportunamente in grado di
fornire una miriade di informazioni che vanno dalla situazione pi o meno precaria
dei rapporti col sistema bancario, alla capacit imprenditoriale e di gestione dei
vari manager, ai rapporti di forza esistenti in azienda fra le diverse funzioni, alla
redditivit del prodotto, ecc.
Potrebbe sembrare a prima vista che tale tecnica sia appannaggio ed interesse
solamente di pochi specialisti, ed in parte tale convinzione potrebbe essere
rispondente a verit, se andiamo a perderci nella selva intricata degli indici di
bilancio.
Negli ultimi anni per con un mercato largamente pi selettivo diventato molto
pi pericoloso muoversi in ciascuna funzione. A titolo di esempio possiamo
pensare alle vendite. Le domande divenute pi pressanti sono del tipo: Chi il mio
nuovo cliente? Ha la possibilit di pagarmi a scadenza? Lo sconto che mi chiede
giustificato dalle maggiori vendite? Le dilazioni che il cliente mi chiede sono in
linea con quelle che spunta mediamente con gli altri fornitori? E potremmo
seguitare ancora con tutta una sequela di domande: La dilazione che mi appresto a
concedere quanto costa alla mia ditta? Fino a che punto posso spingermi senza
mettere in crisi la mia tesoreria?
Ancora potremmo seguitare prendendo in esame gli acquisti, il magazzino,
lassistenza tecnica ecc.
Tutte le risposte vengono da una oculata analisi del bilancio, o meglio dei bilanci,
del cliente o fornitore e da una conoscenza profonda del bilancio della propria
ditta.
Ovviamente siamo ugualmente certi che lattenzione da noi dedicata allanalisi del
bilancio dei clienti e fornitori verr dedicata allanalisi del nostro bilancio da parte
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di coloro che hanno interessi da tutelare nei nostri confronti. Quindi non vi sono
possibilit di fuga e qualunque sia la funzione svolta in azienda occorre avere una
sia pur minima capacit di capire la controparte attraverso quanto egli si
raccontato attraverso il bilancio.
Logicamente potrebbero esservi tentativi di falsare la realt stando al limite del
consentito, ma le grandezze espresse nel bilancio, come si potr vedere nel
prosieguo, sono tutte legate fra di loro in maniera congruente, e tentativi maldestri
di rendere la realt meno drammatica o comunque diversa da quella che
emergono immediatamente alla luce di una analisi sommaria.
Prima di addentrarci per in queste tecniche di analisi, occorre avere una visione
sintetica e globale di cosa sia un bilancio in modo da uniformare sia le conoscenze
dei partecipanti sia il linguaggio adottato.
2- Il Bilancio di esercizio
3. Lo Stato Patrimoniale
L'attuale stato patrimoniale , nella sezione delle attivit, diviso in quattro grossi
raggruppamenti, contraddistinti ciascuno da una lettera maiuscola :
A) Crediti verso i soci per versamenti ancora dovuti
B) Immobilizzazioni
C) Attivo circolante
D) Ratei e risconti
Tralasciando la prima voce, il cui enunciato gi di per s esplicativo, e che
interessa solo le aziende nella loro prima fase di vita o successivamente a valle di
qualche aumento di capitale non ancora perfezionato, la voce B), riguardante le
immobilizzazioni , viene a sua volta suddivisa in tre raggruppamenti inferiori,
ciascuno contraddistinto da un numero romano:
B - Immobilizzazioni
I) Immobilizzazioni immateriali,
II) Immobilizzazioni materiali
III) Immobilizzazioni finanziarie
Ciascun sottogruppo a sua volta suddiviso in un certo numero di voci specifiche
di dettaglio, che rappresentano un terzo livello di informazione, e ciascuna voce
viene contraddistinta con un numero. L'elenco completo il seguente:
I - Immobilizzazioni immateriali
1. Costi di impianto e di ampliamento
2. Costi di ricerca, sviluppo e pubblicit
3.Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere dell'ingegno
4. Concessioni, licenze, marchi e brevetti
5. Avviamento
6. Immobilizzazioni in corso ed acconti
7. Altre
In questo gruppo di voci sono riportati essenzialmente dei costi capitalizzati, cio
sostenuti nel corso di un determinato esercizio ma che interessano anche esercizi
successivi. L'oggetto dell'analisi quindi rappresentato da un bene non materiale, e
non individuabile fisicamente. Pu trattarsi del diritto di fare qualcosa, della
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capacit di produrre dei beni, dal Know-how specifico, che pur non essendo
qualcosa di palpabile fisicamente rappresenta un patrimonio dell'azienda.
La prima voce ad esempio riguarda le spese di costituzione della societ o i costi
relativi ad aumenti di capitale o altro.
Analogamente la seconda voce riguarda spese di Ricerca e sviluppo per la messa a
punto di prodotti o processi che verranno utilizzati negli anni successivi, ed
quindi logico suddividerli su vari esercizi.
Le voci 3 e 4 riguardano il valore dei brevetti ottenuti, valorizzati al costo ed il
valore delle licenze, marchi o altre cose similari acquisite , anche esse valorizzate
al costo di acquisto.
L'avviamento il maggior valore di acquisto di alcune partecipazioni rispetto al
valore nominale, e verr effettuato un esempio pi oltre per la determinazione di
tale valore in un caso ipotetico.
Le altre due voci sono self-explaining e non meritano una particolare attenzione.
II - Immobilizzazioni Materiali
1. Terreni e fabbricati
2. Impianti e macchinario
3. Attrezzature industriali e commerciali
4. Altri beni
5. Immobilizzazioni in corso ed acconti
In questo gruppo di voci sono elencati i beni che sono fisicamente individuabili ed
i raggruppamenti sono fatti pi per natura che per destinazione. Terreni e
fabbricati sono messi insieme perch sono beni con ammortamento lunghissimo o
inesistente.
(I terreni si considerano avere una durata eterna ed i fabbricati si considerano avere
una durata trentennale)
Seguono impianti e macchinario la cui durata pu oscillare da un minimo di cinque
anni ad un massimo di dieci o dodici anni.
Le attrezzature differiscono dal macchinario per la minore durata ( Massimo 4
anni), e possono talvolta generare confusione con il macchinario o con le parti di
macchinario.
Le altre due voci sono self explaining e quindi vengono tralasciate. L'unica
precisazione da fare, visto che la dizione simile a quella delle ultime due voci
delle immobilizzazioni immateriali, riguarda gli acconti: ovviamente da una parte
vi sono gli acconti versati al fine di acquisire un bene materiale e dall'altra gli
acconti per acquisire un bene immateriale come un brevetto o una licenza.
Esaurita la disamina delle voci, vediamo adesso quali siano i valori che vengono
inseriti nel bilancio per tali singole voci.
Le immobilizzazioni materiali ed immateriali, ammesso che non vi siano nuove
acquisizioni negli anni successivi, andranno gradualmente diminuendo nel tempo,
perch si considera che in ciascun anno degli esercizi successivi verr portato
come costo una frazione dell'immobilizzazione. Vi un deprezzamento
dell'immobilizzazione sia per la normale usura (caso di immobilizzazioni
materiali) sia per la diminuzione del tempo disponibile per poter sfruttare il
brevetto o la licenza.
Per questi due tipi di immobilizzazioni quindi il valore sar definito dai valori
originari di acquisizione dei beni, diminuito del fondo di ammortamento , vale a
dire dalla somma di tutti i deprezzamenti dei beni, calcolati ciascuno
separatamente ed analiticamente. La tabella dei calcoli apparir nella nota
integrativa.
rilevante al capitale sociale della societ da parte del soggetto interessato, ma nel
primo caso si ha la responsabilit del management, e quindi si pu ipotizzare una
partecipazione largamente maggioritaria, mentre nel secondo caso si ha una
partecipazione di minoranza. Piccole partecipazioni vengono accolte nella terza
voce, partecipazioni in altre imprese
Analogamente avviene per le voci relative ai crediti, suddivisi in crediti verso
controllate, verso collegate, e in crediti verso la controllante, visto che potrebbe
essere la controllata che finanzia la casa madre.
Infine vi una voce, la 4), che riguarda le azioni proprie, voce che interessa in
genere quasi esclusivamente le societ quotate in borsa che possono acquistare
azioni proprie per sostenere il corso della quotazione in alcuni particolari momenti,
ma tale eventualit regolata da restrizioni sia sulle quantit che sulle durate.
Per quanto riguarda le immobilizzazioni finanziarie si pu riscontrare un livello di
dettaglio estremamente elevato che interessa in genere solamente i grandi gruppi
industriali, in modo da favorire una certa trasparenza della gestione.
Per quanto riguarda infine la diminuzione o l'incremento dei valori da un anno
allaltro, nel caso di partecipazioni generato dalle variazioni del patrimonio netto
delle consociate/ partecipate/ altre imprese, e nel caso di crediti, dal parziale
rimborso o dall'erogazione di nuovi finanziamenti alle collegate/ controllate /
controllante o altri.
C Attivo Circolante
Lattivo circolante raggruppa quattro voci, caratterizzate dai numeri romani :
Rimanenze, Crediti, Attivit finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni,
ed attivit liquide. Ciascuna voce poi suddivisa in altre sottovoci coma dallo
schema seguente:
I - Rimanenze .
1 Materie prime, sussidiarie e di consumo
2 Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati
3 Lavori in corso su ordinazione
4 Prodotti finiti e merci
5 Acconti
II Crediti
1 verso clienti ( al netto del fondo svalutazione crediti)
2 Verso imprese controllate
3 Verso imprese collegate
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4 verso controllanti
5 Verso altri
III Attivit che non costituiscono immobilizzazioni
1 Partecipazioni in imprese controllate
2 Partecipazioni in imprese collegate
3 Altre partecipazioni
4 Azioni proprie
5 Altri titoli
IV Attivit liquide
1 Depositi bancari e postali
2 Assegni
3 Denaro e valori in cassa
La voce rimanenze ovviamente raccoglie, dettagliando per natura delle merci, il
valore del magazzino. I valori che vengono assegnati alle varie partite di merci
sono quelli di costo. Se ci abbastanza intuitivo per le merci acquistate,(Materie
prime e componenti acquistati fuori), diviene abbastanza complesso nel caso di
prodotti in corso di lavorazione o di prodotti finiti. Come vengono valorizzati tali
prodotti?
Il valore al costo, ma come si fa a calcolare il costo di ciascun prodotto?
La rilevazione viene effettuata a costi standard, nei quali entrano sia il costo delle
materie prime che il costo del lavoro. Il costo delle materie prime per viene
assunto sulla base dei costi realmente sostenuti, e tale costo pu variare nel corso
dell'anno e pu non essere indifferente assumere per un lotto di materie prime il
prezzo dell'inizio dell'anno o del lotto pi antico giacente in magazzino o il prezzo
di quello acquisito pi recentemente. Si hanno diverse possibilit di scelta per
evitare confusione. La prima consiste nell'assumere costantemente come
riferimento il prezzo del lotto pi antico in giacenza, indipendentemente dal lotto
dal quale viene realmente prelevato il materiale. ( Metodo Fifo = First in , first out)
Il secondo metodo consiste nell'assumere costantemente il prezzo dell'ultimo lotto
acquisito ( Metodo Lifo = Least in , first out)
ed il terzo, forse il pi equilibrato, consiste nel prendere come riferimento la media
mobile dei prezzi di acquisto dei beni giacenti in magazzino.
Per quanto riguarda il costo della manodopera, ricordiamo che essa viene calcolata
in minuti di lavorazione ed i minuti vengono moltiplicati per un costo standard che
include sia il costo medio dell'operaio sia i vari costi distribuiti, costi nei quali
entrano anche gli ammortamenti e gli altri costi fissi. Tale distribuzione si basa su
ipotesi di ore lavorate e di efficienza del lavoratore ipotizzate inizialmente e
possono differire talvolta anche in maniera non trascurabile dalla realt
contingente. Pu capitare soprattutto che vadano a spalmarsi su alcune voci le
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inefficienze di alcuni singoli reparti- Ci significa che fra tutte le voci del bilancio
quella che da o pu dare adito a qualche incertezza sempre il magazzino.
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4. Il conto economico
Il conto Economico ha come scopo la determinazione del reddito prodotto
nellesercizio; esso risulta dalla somma algebrica di cinque raggruppamenti di voci
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Due di queste nove voci, due devono essere dettagliate in maniera esplicita, la nove
e la dieci
9. Personale
a) Salari e Stipendi
b) Oneri sociali
c) TFR
d) Trattamento di quiescenza e simili
e) Altri costi
10. Ammortamenti
a) delle immobilizzazioni immateriali
b) delle immobilizzazioni materiali
c) altre svalutazioni delle immobilizzazioni
d) dei crediti di attivo circolante e disponibilit liquide
Le prime quattro voci sono auto esplicative; si tratta di conteggiare tutti i costi
sostenuti per realizzare la produzione realizzata nellesercizio, mentre le altre voci
sono in varia misura delle voci correttive; gli ammortamenti e svalutazioni sono
una voce che esprime il deprezzamento delle immobilizzazioni per effetto delluso
o dellobsolescenza, mentre la variazione del magazzino materie prime o delle
merci, serve a tener conto del fatto che nel corso dellesercizio si pu aver
consumato di pi o di meno rispetto a quanto acquistato. Nel primo caso (consumo
maggiore) si avr una diminuzione del magazzino materie prime, nel secondo caso
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Proventi da partecipazioni,
Altri proventi finanziari
Interessi ed oneri finanziari
in altre imprese
La distinzione data dal fatto che nelle prime si presume vi sia una influenza della
casa madre nel management e nellassunzione di decisioni sulla politica dei
dividendi, mentre nella seconda no
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Come si pu notare una nota ricorrente la distinzione sia per i proventi che per gli
oneri dellorigine degli stessi ( da controllate e collegate, da controllanti, da altri).
Le rimanenti voci sono abbastanza autoesplicative, e si collegano alle voci dello
stato patrimoniale a cui si rimanda.
Le novit in un certo senso sono solamente le voci adeguamento cambi, perdita su
cambi e costo pro soluto di effetti, che avremo modo di trattare pi avanti in
maniera dettagliata.
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delle quali prevede tre sottovoci identiche per stabilire con pi precisione loggetto
della variazione.
18 Rivalutazioni
a) di partecipazioni
b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni
c) di titoli iscritti nellattivo circolante che non costituiscono partecipazioni
19 Svalutazioni
a) di partecipazioni
b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni
c) di titoli iscritti nellattivo circolante che non costituiscono partecipazioni
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ROL
------------Cinv.
C pers.
C amm. acc.
- -------- - ------------V
V
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Cpers
------- = indica per ogni lira di vendite quanto viene assorbito dal costo del
V
personale
Camm.acc.
---------- = Indica quanto viene assorbito da ammortamenti ed accantonamenti
V
per ogni lira di vendite
Ciascuno di questi indici a loro volta potrebbe essere ulteriormente scomposto nei
vari componenti, ma il livello della significativit abbastanza limitato
Vediamo prima il rapporto
V.Agg
------------
V
Il valore aggiunto dato dalle vendite, + la differsnza di magazzino - il consumo di
beni, - il consumo di servizi, - costi diversi. Sostituendo tali elementi al V.Aggiunto, si
avr:
V.Aggiunto
V + Mag - Cons.beni - Cons.serv. - Costi div.
------------- = ----------------------------------------------- =
V
V
V.Aggiunto
Mag
Cons b.
Cons serv.
Costi div.
------------- = 1 + ---------- - --------- - ------------ - ----------V
V
V
V
V
Della somma di indici, risultanti dalla scomposizione del rapporto valore aggiunto
/ vendite, quello relativo al magazzino ci da qualche notizia ulla politica delle
scorte, mentre gli altri indici ci dicono sostanzialmente quanto l'azienda si rivolga
all'esterno o all'interno per fare la propria produzione (Make or buy).
Analizzando adesso l'altro termine importante della scomposizione del rapporto fra
reddito operativo e vendite, quello relativo al costo del personale.
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Cpers.
------V
Il costo del personale pu essere rapportato al numero dei dipendenti, cos pure le
vendite, ed il numero di dipendenti pu essere rapportato alle immobilizzazioni. Si
possono cos ottenere i seguenti rapporti:
Cpers.
Cpers. / N.Dip
------ = -----------------V
V / N.Dip
Cpers.
------- = Costo medio di un dipendente
N.Dip
V
------ = Fatturato per dipendente
N.Dip
Quest'ultimo rapporto inoltre pu essere ulteriormente scomposto, introducendo le
immobilizzazioni
V
V
Immobil.
Fatturato per dipendente = ------ = --------- x ----------N.Dip
Immobil
N.Dip
ove :
V
-------- = da un indice dell' utilizzo della capacit produttiva
Immobil.
( Quante volte gli investimenti producono un incasso
pari al loro valore nel corso di un esercizio)
Immobil.
-------- = fornisce il Grado di automazione del processo
N.Dip
(labor intensive o capital intensive)
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Vediamo adesso l'altro ramo di indici, quello derivante dal rapporto del capitale
investito e delle vendite
Cinv
---------
V
Il capitale investito, che ricordiamo si pu desumere dallo stato patrimoniale
leggendo il totale dell'attivo, pu essere schematizzato in due grosse parti: le
attivit correnti e le attivit fisse. Su tale base si pu scrivere:
Cinvest
Att.Corr
Att.Fix
------- = --------- + ---------V
V
V
Il primo indice segnala il grado di efficienza nella gestione delle attivit correnti,
ed il secondo indicativo della politica degli investimenti
Una diminuzione di entrambi gli indici segnala un miglioramento nella gestione.
Le attivit correnti a loro volta si suddividono essenzialmente in Crediti ( liquidit
differite) e Magazzino, e sostituendo tali valori si ha:
Att.Corr.
Liquid.
Magazz.
--------- = --------- + ---------V
V
V
la cui variazione indica un cambiamento nella gestione del capitale circolante.
Considerando poi le attivit fisse rapportate alle vendite,si possono ottenere degli
indici addizionali che possono dare una indicazione sulla politica adottata per le
diverse immobilizzazioniad es Crediti commerciali a lungo, oppure
immobilizzazioni materiali o immobilizzazioni immateriali ecc.
Interessanti sono anche altri indici che si ricavano utilizzando informazioni non
presenti attualmente in bilancio ma nei vari dettagli della nota integrativa, quelle
relative agli ammortamenti.
Partendo da uno degli indici derivati dal rapporto fra le attivit fisse e le vendite,
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Fondo ammortamento
------------------- = Grado di ammortamento degli impianti
Immobil. tecn.lorde
ed inoltre
V
---------------- = Utilizzo capacit produttiva
Immobil. tecn.lorde
E' interessante vedere come tali indici si combinino con quello utilizzato come
originario. Le immobilizzazioni tecniche, che chiameremo Itn, che verranno
rapportate con le vendite, sommate con il fondo di ammortamento genera le
immobilizzazioni lorde.Partendo quindi dal rapporto Itn / V e dividendo entrambi i
termini per le immobilizzazioni lorde ( I.L. ), si potr scrivere:
Itn
Itn / Imm. tecn.lorde
(Imm. tecn.lorde - Famm ) / Imm tecn.lorde
-------- = ----------------------- = -------------------------------------- =
V
V / Imm tecn.lorde
V / Imm tecn.lorde
Itn
--------- =
V
Immobil. tecn.lorde
----------------- = Durata media degli impianti
Qam
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Reddito Netto
R.O.E. = ---------------------------------Patrimonio Netto (Equity)
Rimane da chiedersi come le due relazioni, ROE e ROI siano legate fra di loro, ela
soluzione stata fornita da due economisti, Modigliani e Miller, che hannoo messo
a punto una formula in grado di legare i due rapporti, fornendo inoltre come
prodotto addizionale un metodo per capire se le condizioni in cui lavora l'azienda
possono portare con l'incremento dell'attivit ad un miglioramento o ad un
peggioramento del ROE.
La formula di MODIGLIANI - MILLER la seguente:
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Attivit Correnti
Indice di Disponibilit = Current Ratio = ----------------------------Passivit correnti
Per attivit correnti e passivit correnti si intendono le voci dello stato patrimoniale
inerenti a crediti e debiti, anche finanziari, relative al breve termine,
In termini pi semplici, quindi, nella maggioranza dei casi tale indice il rapporto
fra la somma di (cassa + crediti a breve + magazzino) ed i debiti verso fornitori,
sommati eventualmente con altri debiti a breve non finanziari, ed al debito verso
banche.
Tale rapporto, in condizioni di perfetto equilibrio, dovrebbe essere
sempre maggiore od uguale ad 1.
Qualsiasi giudizio favorevole espresso sulla base di tale indice potrebbe per
essere fortemente inficiato dalla presenza fra le attivit correnti di un magazzino
molto elevato, che nasconda difficolt nelle vendite o una cattiva politica degli
approvvigionamenti o la presenza di materiale obsoleto di difficile impiego nella
produzione futura.
E' per tale motivo che in parallelo si ricorre all'indice di liquidit.
L'Indice di Liquidit detto anche Acid Test un indice derivato dal precedente, ma
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Il valore dell'Acid Test si dovrebbe mantenere poco al di sotto di 1 per avere una
situazione abbastanza buona.
Giudizi separati sull'acid test e sull'indice di disponibilit sono per abbastanza
poco significativi, mentre pu essere estremamente interessante un giudizio
complessivo sui due indici, specialmente se espresso su una serie di dati
consecutivi nel tempo. Se si dispone ad esempio di una serie storica di tre bilanci
(o pi) e si calcolano i due indici, che per comodit chiameremo K1 e K2, sar
possibile individuare su un grafico avente come assi K1 e K2 un punto per ciascun
anno, e dall'andamento di tale sequenza si potr esprimere un giudizio sulla
evoluzione dell'azienda e su quello che potrebbe essere il suo comportamento
futuro.
L' "Indice di Disponibilit" dovrebbe essere sempre maggiore dell'Acid test, visto
che rispetto ad esso ha qualcosa in pi al numeratore. A seconda dei settori di
attivit il magazzino ha dei valori fisiologici, che oscillano fra il 10% ed il 20%
delle attivit correnti, e quindi il maggior valore di questo indice rispetto al
precedente dovrebbe essere compreso in tale range. Se quindi l'indice di
disponibilit dovesse asssumere valori eccedenti il 20% dell'Acid Test vuol dire
che il magazzino dell'azienda ha del materiale eccedente, forse obsoleto e quindi
di difficile vendita, oppure che nella contabilit qualcosa non funziona a dovere.
I due indici possono essere messi su un unico diagramma ,riportato in figura,
avente in ascisse K1 ed in ordinate K2. I due indici calcolati individueranno un
punto sul diagramma, ed a seconda dell'area nella quale esso cade si potr
immediatamente vedere la condizione in cui versa l'azienda. Per fare ci si
assumono alcuni parametri guida per l'acid test che sono :
Acid Test compreso fra 1 e 0,8 Situazione stabile e relativamente tranquilla
Acid Test compreso fra 0,8 e 0,5 Situazione con preoccupazione crescente man
mano che si va verso valori pi bassi
Acid Test inferiore a 0,5 Situazione preoccupante che consiglia un disimpegno
rapido, sia che si tratti di fornitore che di cliente
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La preoccupazione crescente per anche man mano che il rapporto fra Current
ratio e Acid test va aumentando, e se tale rapporto supera 1,2 (cio il magazzino
superiore al 20% delle altre attivit, occorre essere estremamente prudenti.
Il 20% per tale tipo di analisi ovviamente un valore indicativo che potrebbe
essere inadeguato se si dovesse analizzare il caso di una azienda costretta ad
approvvigionarsi su mercati lontani o con merci di difficile o lunga reperibilit,
mentre potrebbe essere ridondante se le materie prime fossero "disponibili dietro
l'angolo" ( just around the corner). Il diagramma quello riportato in figura:
mag.=0%
10%
Acid test
T ran q u illit
30%
0,8
20%
40%
p re o c c p azio n e c re sc e n te
0,6
0,4
zo n a d i fu g a ( Clie n te o
fo rn ito re in affid ab ile )
0,2
Current Ratio
0
0,1
0,2
0,3
0,7
1,1
1,2 1,3
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Capitale Netto
Rapporto di copertura delle attivit fisse = -------------------------Attivit Fisse
L'equilibrio finanziario di una societ legato alla possibilit di far fronte agli
impegni a breve termine con disponibilit esigibili nel breve termine, lasciando le
disponibilit esigibili o liquidabili a lungo termine a pareggiare gli impegni a lungo
termine.
In altre parole ci significa che le immobilizzazioni (disponibilit a lungo termine)
devono essere bilanciate da impegni a lungo termine come il capitale sociale
(Debiti verso i soci da liquidare alla fine della vita della societ) e dalle altre poste
del patrimonio netto, e in caso di insufficienza anche dai finanziamenti a lungo
termine.In una situazione abbastanza ben equilibrata il patrimonio netto +
finanziamenti a medio/lungo termine dovrebbero coprire le immobilizzazioni nette
e una parte del magazzino, costituita da quella parte di scorte fisiologiche
permanenti.
100
100
Crediti
Debiti a breve
66
55
Magazzino
Banche a breve
TFR
30
25
Immobilizzazioni
Nette
0
Patrimonio netto
0
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1- Alcune definizioni
LEVA un termine costituito da un acronimo, cio dalle prime lettere di varie
parole. Per esteso esso suona come Economic Value Added ed il termine stato
depositato in America, in Europa ed in vari altri paesi dalla Spencer Stuaed,
Tale grandezza rappresenta in breve quanto valore lazienda nel corso dellanno
riuscita a creare, dopo aver remunerato tutto il capitale investito, quello dei terzi e
quello dei soci, essa quindi il plusvalore che rimane in azienda dopo aver
remunerato equamente il capitale ed aver pagato tutti i fattori di produzione.
L EVA quindi un indicatore di performance interno adottato dalle societ per
valutare lefficacia dellimpiego del capitale investito considerando
contemporaneamente i due fattori che impattano sulla reddeitivit:
Il rendimento minimo richiesto perch un investitore sia convinto ad investire
in una determinata attivit
Il costo del capitale di terzi a titolo oneroso investito nellazienda.
Prima di definire con una formula lEVA, conviene soffermarsi su alcune
grandezze tipiche dellanalisi di bilancio anglosassone che entrano come
componenti nella formula dellEVA e che stanno penetrando gradualmente nella
rosa dei parametri considerati anche nelle nostre realt:
WACC = Weighted Average Cost of Capital il costo medio ponderato tra costo
del capitale proprio ( cio il rendimento richiesto dagli azionisti ) ed il costo del
debito, ove con questultimo termine si intende il costo effettivo del debito, tenuto
conto del recupero fiscale dovuto alla detraibilit degli oneri finanziari.
NOPAT = Net Operating Profit After Operating Taxes lutile operativo netto
dopo le imposte operative, cio in altri termini il reddito operativo derivante
dallattivit tipica dellazienda al netto delle imposte, al lordo degli oneri
finanziari, e depurato dalle voci contabili non monetarie, ma al netto degli
ammortamenti, che costituiscono lunica voce non monetaria che viene sottratta
per il calcolo del NOPAT.
Pertanto il NOPAT risulta essere:
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2 - La formula dellEVA
LEVA, come stato precedentemente accennato il valore eccedente del reddito
dopo aver remunerato tutti i fattori di produzione e le varie componenti del capitale
ed aver assolto tutti gli obblighi fiscali.
Il reddito risultante da tale operazione il NOPAT (Net operating profit after
Taxes)
Diminuito degli oneri finanziari e della remunerazione del capitale , che con le
grandezze precedentemente definite sar riassumibile nel prodotto WACC x
CAPITAL, quindi:
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e p2 = C2 / ( C1+ C2)
Allinterno di tale spread vi sono poi variazioni diverse a seconda dei settori di
attivit e naturalmente per non inficiare il lavoro di paziente calcolo della media si
ricorre ad un fattore correttivo dello spread indicato come Fattore , che esprime
la variabilit dei risultati di un settore rispetto allandamento generale della totalit
dei titoli considerati. Esso moltiplica lo spread standard e pu variare, a seconda
dei settori pi o meno rischiosi di attivit, da 1,2 a 0,8. I valori superiori ad uno
sono per i settori ciclici ( siderurgico, meccanico, chimico ecc) mentre i valori
inferiori ad uno sono per i settori anticiclici come ad es. il settore alimentare.
Avremo nquindi:
i1 = Rendim. no risk + Spread x Fattore
Il calcolo di i2 invece molto pi agevole; occorre avere il costo medio del danaro
acquisito allesterno a titolo oneroso e tener conto che gli oneri finanziari sono
portati in detrazione come componente negativo di reddito, quindi il costo effettivo
40
per lazienda minore. Considerando quindi che lincidenza fiscale sia di un certo
x% (in questo momento il 37% visto che lIRAP non considera gli oneri fiscali in
deduzione), chiamado con i* il costo del danaro e con t lincidenza fiscale, avremo.
i 2 = i* ( 1- t )
A questo punto diviene facile calcolarsi il WACC.
Supponiamo di avere una azienda meccanica con un capitale di 1.000.000 di Euro
e con un debito verso le banche di 1.500.000 Euro il cui costo medio sia dell8%. Il
rendimento no risk dei titoli di stato sia oggi del 3,5% ed il fattore del settore sia
1,2 e lo spread standard sia del 5%. Lincidenza fiscale sia del 37% .
Calcolare il WACC.
I pesi delle due componenti del capitale sono rispettivamente:
Per il capitale proprio = 1.000.000 / (1.000.000 + 1.500.000) = 40%
Per il capitale di terzi = 1.500.000 / (1.000.000 + 1.500.000) = 60%
i1 = 3,5% + 5% x 1,2 = 9,5%
i2 = 8 %( 1 0,37 ) = 8 % x 0,63 = 5,04 %
WACC = 9,5 % x 0,40 + 5,04 % x 0,60 = 3,8 % + 3,024 = 6,824 %
4- Il calcolo dellEVA
Riprendendo i dati dellesempio appena concluso sul calcolo del WACC, possiamo
completare le ipotesi al fine di avere tutti i dati necessari per il calcolo dellEVA.
Con i dati gi ipotizzati abbiamo gi il CAPITAL = 2.500.000 Euro.
Vi sia un fatturato di 7.000.000 di Euro, un EBIT ( utile prima delle tasse e degli
oneri finanziari) di 700.000 di Euro, avendo accantonato a fondi 200.000 Euro;
Oneri finanziari per 120.000 Euro, tasse per 380.000 Euro.
La prima cosa da calcolarsi il NOPAT
NOPAT = 700.000 + 200.000 380.000 = 520.000
NOPAT
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