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LA SVOLTA SEMIOTICA (Paolo Fabbri)

Intro
Da sempre gli uomini si interessano ai problemi del significato, ma dalla pubbli
cazione nel 1897
del libro di Michel Bral, Essai de smantique, che si affermata la necessit di uno s
tudio
linguistico della semantica, questo perch il problema del significato, ancor prim
a di essere trattato
da discipline quali la filosofia e la psicologia, un problema legato allo studio
delle lingue.
Da pochi anni in corso una svolta nel modo di studiare i problemi della signific
azione, lo studio
della semantica ha preso, in seguito a una lunga serie di trasformazioni progres
sive, una nuova
piega che verr trattata dall autore in modo generalizzato
Capitolo1 LA SCATOLA DEGLI ANELLI MANCANTI
Basi storiche
Sul significato del segno si discusso in tutte le epoche, dall antica Grecia all Ind
ia, ma la
Semiotica ha avuto affermazione come disciplina autonoma solo negli anno 60. Da q
uel momento
la si pu riassumere in de filoni principali ognuno dei quali fa capo al nome di u
no studioso.
a) Semiologia e tradizione umanistica (Roland Barthes)
Barthes praticava una disciplina, la semiologia, come critica delle connotazioni
ideologiche presenti
all interno dell iper-sistema di segno che la lingua.
Semiologia linguisticizzante: esistono diversi sistemi di segni all interno di cul
ture date, questi segni
non vanno studiati separatamente ma come sistemi di significazione; tutti questi
regimi di
significazione sono comprensibili e traducibili in quello supremo che la lingua.
La lingua infatti
un sistema di segni si che oltre ad essere in grado di significare, gode della p
ossibilit di poter
nominare se stessa e gli altri segni.
In tutto questo la Semiotica una sorta di trans-linguistica: una linguistica cap
ace di parlare oltre
che della lingua, di tutti i sistemi di segni. Quindi, ritrovando segni diversi
nascosti dentro o
attraverso la lingua la semiologia diventa una critica alle connotazioni ideolog
iche, uno svelamento
dei segni dell ideologia sociale.
L idea di Barthes di arrivare alla decostruzione dell apparato ideologico che nel te
mpo la
borghesia ha calato sulla lingua, e di liberarne un grado zero , una forma pura e i
ncontaminata.
Tutti gli studi di Barthes sono frutto di un epoca dove gi operava Bertolt Brecht
(decostruzionismo
culturale attraverso il teatro..) e risentono del linguistic-turn: il tentativo
filosofico di porre il
linguaggio al centro dlla problematica sociale perch si vede proprio nel linguagg
io (maniera
attraverso la quale gli uomini si rappresentano e comunicano tra loro) un mezzo

attraverso il quale
studiare l uomo.
Al giorno d oggi la tradizione umanistica che pone il linguaggio al centro della c
ondizione umana si
chiama ermeneutica, ma da considerarsi polverosa e sorpassata, cos come qualsiasi
tentativo di
far risalire a figure del discorso (uso di metafore ) delle teorie del linguaggio
che finito col
tempo a dissolversi nelle diverse arti liberali.
b) Il paradigma semiotico (Umberto Eco)
Il paradigma di Eco si poneva in netta contrapposizione con l eredit saussuriana (c
he segnava la
rottura ad inizio secolo tra la semiotica e la pi scientifica semantica) e valori
zza la tradizione di
Charles Sanders Peirce.
Per Peirce la teoria del segno era una semiotica, ossia uno studio di tutti i se
gni, non una
semiologia, ossia uno studio dei segni a partire dal linguaggio verbale e umano.
Eco va alle origini della teoria, ancora prima della rottura epistemologica saus
suriana con l idea che
c una storia del segno che risale per vie filosofiche sino all inizio della nostra c
ultura [...].
Strategie costitutive di questo paradigma semiotico sono:
-una morfologia e una gerarchia di segni molto complesse: classificazione dei se
gni a priori

-una teoria di tipo tassonomico che classifica i vari tipi di segni e studia i m
odi in cui si passa
da un segno all altro. Ad una componente classificatoria si associa una componente
sintattica: i movimenti e le azioni trai segni si compiono attraverso azioni di
rinvio: il segno
non che un rinvio, si d quando qualcosa sta al posto di qualcos altro, tale rinvio
si pu
spiegare attraverso l inferenza logica. Si passa da un segno all altro attraverso in
duziona,
abduzione e deduzione.
-il quadro entro il quale avvengono questi movimenti da segno a segno eminenteme
nte
testuale. Il testo a cui ci si riferisce il testo scritto, parlato, in ogni caso
linguistico.
Dopo aver affermato l importanza teorica della non-linguisticit -il testo, sia esso
letterario, o
mass-mediatico, diventato il nuovo modello di tutti i funzionamenti semiotici
si
tornati cos ad
una riflessione di tipo linguistico.
-La storiografia del segno, capire come si giunti oggi all immagine del segno stud
iando il
modo in cui stato trattato. Ma qui sorge il problema della possibilit di una rico
struzione
storica coerente per cui segno ha lo stesso significato sia per me che per Aristot
ele.
Pars destruens

(i risultati della restrizione storiografica)

L immagine del lessico


Un ostacolo epistemologico alla nozione di segno.
La nozione di segno: essa non da associare al lessico , un segno non una parola, la
semiotica
non una semiologia, e nemmeno una lessicologia! La lingua non una somma di parol
e come un
sistema di significazione non un insieme di segni.
Nessun semiologo dovrebbe accettare il fatto che i sistemi di significazione sia
no fatti di segni, ma
interessarsi al modo in cui attraverso una certa forma sonora (significane) noi
produciamo sistemi e
processi di significazione. Perch siamo in grado di significare mediante un certo
tipo di
organizzazione espressiva (fonetica, iconica, gestuale), come si arriva a modell
i esplicativi che non
hanno nulla a vedere con una sommatoria di parole??
Se si persegue a credere che il linguaggio verbale sia primario e lo si immagina
attraverso n
modello teorico di tipo lessicale (ogni gesto ha un entrata lessicografica di un p
roprio specifico
significato, come nella lingua) non si superer mai l ostacolo epistemologico della
nozione di segno
e non si render mai conto della complessit del senso che sta nel processo, e non n
el risultato.
Codici e decostruzionismo
Si tratta di capire cosa metta in relazione i segni tra loro; se in linguistica

si pu parlare di
grammatica , nella semiotica si pu parlare di codice , esso un sistema di elementi min
mi in
grado di regolare i funzionamenti, i limiti e le possibilit di comunicazione. Sec
ondo Eco ogni
opera aperta, ogni segno rinvia all altro pressoch all infinito, fu proprio a partire
da questa basi
che verso gli anni 70 si afferm il decostruzionismo, con l idea che per decodificare
fosse
necessario decostruire, rompere le catene di un imposizione esterna e arbitraria e
ritrovare lo spazio
per una libera interpretazione resa possibile grazie a nuove interpretazioni del
le opere.
Decodificazione come azione politica necessaria di rottura dei codici. Eco: nozi
one di opera aperta
(idea fondamentale per Peirce) secondo la quale ogni segno pu rinviare a una altr
o segno
pressoch all infinito; il decostruzionismo esaspera questo concetto affermando che
in sostanza
ogni cosa pu essere messa in relazione con un'altra.
Ma a questo punto si rischiava di cadere nella pi totale arbitrariet, e fu proprio
lo stesso Eco ad
invocare un qualcosa in grado di controllare ed indirizzare la Babele di interpr
etazioni. Ed cos
che fu deciso di reintrodurre una tradizionale dimensione della razionalit all inte
rno del
linguaggio. La quale controlla la fuga irresistibile dei segni che rinviano ince
ssantemente ad altri
segni.

Pars construens
Secondo l autore il segno non percepibile attraverso un lessico o un enciclopedia, e
ssi sono
semplici strategie semiotiche, come i lessemi sono strategie linguistiche, neces
sari per utilizzare la
lingua e far funzionare il senso; ma la semiotica pi ce di questo si dovrebbe occ
upare del problema
pi profondo dei sistemi e dei processi di significazione, si tratta proprio di ad
ottare un altra
organizzazione concettuale.
Dallo studio dei segni a
La glossematica elaborata da Louis Hjemslev non si basa sui segni (ritenuti even
ti variabili perch
storicamente determinati) ma cerca di articolare il significato della lingua in
unit elementari di
senso detti sememi (come i fonemi nel suono, i lessemi nella linguistica) che veng
ono rese
pertinenti dal contesto dato in base alla combinazione.
Cosa ne deriva?
-la possibilit di separare le due facce del segno: significante e significato e d
ividerle in piano
dell espressione e piano del contenuto
-una scissione articolata all interno del concetto di segno: la negazione dell arbit
rariet del
segno, l affermazione che pur non essendo coincidenti, piano dell espressione e pian
o del
contenuto, si presuppongono
In Peirce il segno una globalit che rinvia a un altra globalit, si distinguono gli u
no dagli altri ma
non hanno una faccia significata e una significante .
l ipotesi di Peirce teoricamente antecedente
a Saussure.
Numerose critiche vengono mosse alla Semiotica, prima tra tutte l incapacit di inte
ressarsi di cose
reali e di prediligere la problematica tra segno e realt pi che interessarsi a chi
effettivamente si
scambia i segni. Questa immagine della semiotica come disciplina principalmente
idealistica
ancora viva e circolante.
Parole, cose e oggetti
Noi ci immaginiamo che sia il mondo ad essere intagliato dagli strumenti umani,
per renderlo
intelligibile, ma il mondi ha una sua naturale indipendenza: il problema dimostr
are come questi
due mondi siano tra loro correlati.
Prima si credeva nell importanza delle formazioni discorsive (Foucault, Deleuze) c
ome mezzo
attraverso il quale la gente si rappresentava la realt, una sorta di storia del r
eferente, fatta di
discorsi e rappresentazioni concettuali, indipendente dal discorso. (v. la prigi
one come formazione
discorsiva ne Sorvegliare e punire ).

Es.: L illegalit intesa come forma del contenuto, mentre la prigione una forma
dell espressione. Per comprendere la nozione variabile di illegalit che ogni epoca
si rappresenta,
occorre andare a vedere come sono costruite le prigioni reali, NON i discorsi su
lle prigioni. Da
questa prospettiva non esistono opposizioni di senso tra cose e parole
Successivamente lo stesso Foucault realizz che la sola realt esistente non nelle p
arole, n nelle
cose, ma negli oggetti.
Gli oggetti sono l esito dell incontro tra parole e cose che fa s che la materia del
mondo diventi
grazie alla forma organizzativa concettuale dentro cui viene posta una sostanza
articolata da
quella forma.
????
Esistono oggetti, non cose, le cose in quanto dette, espresse, messe in scena e
rappresentate sono
oggetti, insiemi organici di forme e sostanze
L assunto della svolta semiotica tale che: non possibile, come si era pensato, (v.
Hjemslev)
scomporre il linguaggio in unit semiotiche minime per poi ricomporle e attribuire
significato al
testo di cui fanno parte. Operazioni a priori di questo genere sono impossibili,
piuttosto si pu

investire in universi di senso particolari, senza ricercare generalizzazioni val


ide in ultima istanza.
Solo in questo modo possibile lo studio degli oggetti -siano essi parole, gesti,
movimenti, sistemi
di luce, stati di materia
gli oggetti sono la nostra comunicazione.
La pasta sfoglia e i due cervelli
Le persone sono inclini ad associare al linguaggio all idea trasposta di scrittura
. In realt, afferma
Barthes, il linguaggio tutt altro che lineare perch dotato di intonazioni, gestuali
t e tratti
fisionomici precisi. Esso si pu associare a una pasta sfoglia molto complessa fat
ta di elementi e
segni di valore molto diverso.
Il vecchio divario semiotico tra analogico e digitale1 nasce con la teoria della
lateralit e vede il
linguaggio verbale collocato dal lato del discontinuo (emisfero sinistro) e l imma
gine e la musica
dal lato dell analogico (emisfero destro), a questo punto sorpassato. Una distinzi
one cos
dicotomica non ha ragion d essere, infatti non possibile ridurre il linguaggio a s
emplice
emanazione dell emisfero sinistro in quanto esso utilizza simultaneamente due sist
emi di segni: uno
digitale e uno analogico.
Quadri, atomi, parti del discorso
Il linguaggio ha dunque una dimensione stratificata in due livelli: organizzazio
ne espressiva e
organizzazione del contenuto e questi due livelli sono organizzati all interno ste
sso degli oggetti.
La prima semiologia presupponeva che tutto ci che dicibile in qualche misura pens
abile, ma la
verit che esiste un organizzazione dei contenuti e dei concetti indipendentemente d
al fatto che
essa venga manifestata attraverso qualche sostanza dell espressione. Non tutto pu e
ssere trasmesso
tramite il linguaggio verbale, alcune forme del contenuto sono organizzabili a p
artire da forme di
segni diverse indipendentemente dall espressione linguistica, significanti che il
linguaggio verbale
non assolutamente capace di trasmettere. Es.: un quadro: con le parole non sono
in grado di
esprimerne l intero significato.
La prima cosa da fare di liberarsi di una semiotica la quale creda che tutto der
ivi dalle parole (da
significanti enunciabili linguisticamente) Penrose.
Da qui la caduta della prima semiotica:
il segno non ha pi una taglia , nessuna unit minima, ma varia a seconda del tipo di
segmentazione che operiamo nel testo e da ci che stiamo cercando: dalla grana del
la voce alla
divisione in capitoli. Il problema dell unit non pu pi essere affrontato costruendo a
strattamente
delle tipologie di segni ma va ricostruito volta per volta.
Le parole possono essere considerate dei segni ultimi ma questo raro. Il vero pr

oblema che ancora


ci si pone : secondo quale criterio posso dividere la realt?
Il significato che scorre fra noi viene suddiviso in tipo di categorie, e questa
categorie sono tra loro
interdefinite. Ci significa che non ci sono categorie e parti di significato prim
a della
comunicazione (aggettivi, verbi ) ma vengono ad esistere al momento della comunica
zione stessa.
La comunicazione un ritaglio formale della materia che produce sostanza. La semi
otica ha il
compito di lavorare sulle interdefinizioni, di ricostruire i criteri di pertinen
za necessari per
specificare di volta in volta il significato dei testi.
Azione e passione
Per scindere la nozione di segno da quella di rappresentazione si ricorso a una
serie di mosse
differenziate:
-l introduzione della narrativit come logica delle azioni
1 La vulgata semiotica associa l analogico alle cose che assomigliano al proprio r
eferente e associata al continuo; il
digitale avrebbe a che fare con tutto ci sia caratterizzato dalla discontinuit, no
n riconoscibile nel piano reale.

la narrativit mette in movimento la significazione non solo combinando parole, ma


attraverso
la configurazione di attanti sintattico-semantici che diventano poi personaggi ecc
. Essa ha
funzione configurante rispetto a un racconto dato, rinviando d acchito a un signif
icato di
insieme. La nozione di narrativit fa della semiotica una teoria dell azione: il lin
guaggio non
fatto per rappresentare stati del mondo, esso azione e serve semmai a trasformar
e quegli stati.
-lo studio delle passioni (in relazione narrativa con le azioni)
Le passioni sono fortemente presenti nell attivit configurante del racconto e lo st
esso Barthes
gi da tempo ne studiava l introduzione nel modello semiotico in quanto vedeva negli
affetti
veri e propri oggetti di senso
Conseguenza1: Con l introduzione dell affettivit, l intera teoria della significazione
ne esce
alterata. La nozione di segno scissa da quella di rappresentazione e ci si inizi
a a porre questioni su
i tipi di segni non linguistici (linguaggio dei gesti per sordomuti).
Conseguenza2: Il corpo ritorna a coprire un ruolo fondamentale.
Livelli semiotici e anelli mancanti
La semiotica ha da sempre una vocazione empirica che la spinge a lavorare sulle
immagini di
pensiero che sono soggiacenti ai testi che si vuole analizzare, siano essi filos
ofici, pittorici ecc. Essa
lavora su qualsiasi tipo di opera cercando di dis-implicarne le idee di segno im
plicite. Mantiene
quindi un anima prevalentemente filosofica, ma lo fa attraverso lo studio delle pr
atiche, nel senso
che lavora sulle immagini soggiacenti ai testi che essa vuole analizzare (siano
essi filosofici o
meno).
Essa insomma, si compone di diversi livelli:
il livello empirico pu essere considerato il primo, in successione troveremo
Il livello metodologico: la base teorica fatta di metodi con cui i procedimenti
di senso sono spiegati.
Il livello teorico: in cui si definiscono e si giustificano le categorie che si
usano nei momenti
empirico e metodologico.
Il livello epistemologico: implica una presa di posizione riguardo il problema d
ella conoscenza
scientifica in termini di principi e metodi.
Gli anelli mancanti sono ci che dovrebbe legare tra loro i diversi livelli che spes
so nella ricerca
semiotica non riescono ad essere presenti in modo chiaro ed efficace. Quello che
congiunge
epistemologia a teoria, quello che congiunge teoria a metodo, e metodo a descriz
ione.
Capitolo2 LO SCIBILE E I MODELLI
L elasticit e la parola data

Il linguaggio dotato di elasticit: attraverso la parafrasi e la condensazione ess


o in grado di
generare delle forme dell espressione ulteriore rispetto alle forme del contenuto.
Ha inoltre una
doppia virt: quella di poter riferire di certi contenuti e quella di potersi rife
rire a s stesso e a
quanto sar/ stato detto nel corso del discorso.
In tutto questo la semiotica si pu ridefinire NON come studio dei segni, bens come
una ricerca a
vocazione scientifica dei sistemi e dei processi di significazione. Ed appunto a
ttraverso questa
ricerca di modelli che lo scibile
l insieme di saperi condivisi da una comunit
dive
nta sensato.
La narrativit
Lo studio della narrativit parte essenziale della semiotica anche se col tempo st
ato via via
messo da parte; La ricerca sulla narrativit all interno di un analisi della significa
zione ha portato al
cambiamento della concezione di narrativit da semplice studio di racconti orali dal
la prospettiva
linguistico-semiologico a tutto ci che si presenta ogni qual volta siamo di front
e a concatenazioni e
trasformazioni di azioni e passioni.

La narrativit vista dunque come un atto di configurazione del senso tramite azion
i e passioni
organizzate dal punto di vista della forma del loro contenuto e manifestate da f
orme espressive
diverse che ridefiniscono e trasformano questi significati (esprimere la narrati
vit con la musica o
con le parole ben diverso).
E stato detto che il segno una presupposizione reciproca tra forme espressive e f
orme dei
contenuti, come anche un organizzazione contemporanea di contenuti semantici e del
le sostanze
espressive, perci non vero che esistono pensieri che restano uguali quando vengon
o manifestati
con forme diverse.
Esiste in ogni caso la possibilit di studiare la narrativit come organizzazione vi
rtuale di
significazioni, ma questo va fatto prima della semiosi, prima dell incontro tra of
rme di espressione
e organizzazioni di senso. Questo tipo di narrativit che si dellinea non caratter
istica soltanto di
racconti verbali o scritti, ma qualcosa che presente in ogni intreccio di passio
ni e azioni
organizzato in vista di una qualche realizzazione dei termini in gioco.
Questo nuovo concetto di narrativit riesce a coprire quel vuoto concettuale tra t
eoria semiotica e
fondazione filosofica costituendo una sorta di interfaccia tra organizzazione de
i concetti e base
epistemologica.
Si tenta di ridefinire l affettivit insita nei linguaggi
La passionalit
Barthes per primo tent di inscrivere la tematica delle affettivit all interno della
teoria del segno, la
cosa pi difficile era riuscire a trovare un linguaggio comune, prima cerc elementi
del piano
affettivo nella la trans-linguistica di Saussure, in un secondo momento si rivol
se alla psicoanalisi
che in qualche misura sembrava vicina ai temi per via della linguisticit caratter
izzante la cura
analitica.
La passione scollegata dalla tipica opposizione con la ragione e associata all azi
one, ed solo cos
che si apre la possibilit di riflettere sulla questione semiotica della passione.
Proprio secondo
Descartes infatti la passione sarebbe il punto di vista sull azione da parte di ch
i riceve. La passione
la prospettiva sull azione di chi colto e trasformato rispetto a questa azione , pas
sione sarebbe
dunque il punto di vista di chi subisce gli effetti dell azione (patire, non goder
e!).
Azione un interferenza con uno stato di cose capace o di trasformarlo
se esso deve
cambiare
od i mantenerlo cos com .
Questo spostamento dell accento sulla problematica delle azioni comporta una messa
tra parentesi

della nozione di rappresentazione e una conseguente nuova immagine del linguaggi


o, la smeiotica
inizia a pensare agli atti di senso non pi in termini prettamente concettuali (co
mpiuti attraverso
parole), e si apre ala gestualit, alla musica.
Si pensa ai segni come azioni, trasformazioni di situazioni, messa in campo e mo
difica di attori,
spazi e tempi.
La vera novit della semiotica attuale l insistenza non solo sulla performativit del
linguaggio,
sugli atti linguistici e segnici, ma sul fatto che questi atti sono sempre legat
i ai loro effetti di senso
sul lato delle passioni.
Tipologie e configurazioni passionali
Nella retorica aristotelica la dimensione passionale viene trattata attraverso l
a distinzione tra
argomentazioni retoriche (luoghi, prove..) e passioni (tipologia, gerarchia, for
me di opposizione).
Noi uniamo queste due cose chiedendoci quale tipo di azione ha provocato una det
erminata
passione. Noi classifichiamo le emozioni in termini psicologici e le dividiamo i
n emozioni interiori
e segni esteriori delle stesse. La classificazione di queste emozioni procede in
modo binario e per
sistemi gerarchici creando delle macro categorie (tipo amore/odio) e da l svilupp
ando sistemi

complessi di passioni e sotto-passioni che non sono altro che tassonomie logicolinguistiche e modi
intellettualistici d lessicalizzare stati d animo colti nel momento della loro for
mazione.
La semiotica attuale ha per seguito una differente strategia: definisce le passio
ni NON
componendo un singolo fenomeno patetico nei suoi elementi ultimi (v. decostruzio
nismo) ma
partendo da universi discorsivi specifici
avarizia, gelosia -e tentendo di descri
verli nella loro
strutturazione interna complessiva attraverso i processi continui e discontinui
a cui danno luogo e
nelle trasformazioni narrative.
Quattro componenti della passione
Queste componenti sono da considerarsi come fenomeni semiotici soggiacenti a qua
lsivoglia
sistema di significazione (sostanza dell espressione) sia esso musicale, linguisti
co, spaziale,
gestuale, iconico. Solo ed unicamente in questi termini possibile una descrizion
e radicale delle
passioni.
-componente modale
nel senso classico (volere/potere/sapere/dovere) ma anche in termini di certo/in
certo,
possibile/impossibile.
Es.: vendetta un sentimento di dovere ma di non-poter fare, il desiderio voler f
are, la
curiosit spinta dal voler sapere
-componente temporale
La speranza rinvia a qualcosa concernente il futuro, cos come la disperazione per
qualcosa che
non si vuole pi.
-componente aspettuale
anche questa legata alla temporalit perch ha a cha fare con il tempo e con il modo
di scansione
dei processi, ma dal punto di vista di un osservatore esterno che coglie il proc
esso attraverso cui
si sviluppa la passione in termini di durativit, incoativit e terminativit. Le pass
ioni avendo un
tempo hanno anche un ritmo, ciascuna passione ha un ritmo. Ritmo e tempo sono co
stitutivi
della dimensione passionale.
Es.: sensazioni come l angoscia pu essere definita durativa, la disperazione lo di
meno, cos
come la curiosit , che ha un tempo oscillante a dispetto della vendetta che si mo
stra continua e
lunga.
La musica in questo senso, a partire dalla sua composizione ritmica, ed essendo
il ritmo
costitutivo di passioni, pu dirsi un arte passionale dotata di referente (e quind
i di significato).
Cos come la musica anche l architettura, il cinema hanno ritmi interni che suscitan
o emozioni.
Col tempo le forme espressive correlate al tipo di passioni vanno a modificarsi,
ed per questo
naturale processo che oggi, alla vista di film d epoca, non riusciamo a provare le

stesse
emozioni che al tempo avrebbero suscitato.
-componente estesica
Questa componente riguarda la sensorialit e parte dall assunto che non ci pu essere
passione
senza la presenza di un corpo; infatti una qualsiasi trasformazione passionale c
omporta sempre
una trasformazione dell estesia, della percezione dell espressione corporale, propri
o a livello
fisico. Detto in modo pi tecnico si tratta di uno scambio tra configurazioni d orga
nizzazione
del corpo e tra concatenazioni pi astratte di significato come la modalit o il tem
po.
Es.: la vanit ha un certo colore, l invidia pure, cos come la timidezza
La continuit
Il nesso strettissimo di tipo analogico tra corpo e emozioni conduce all ipotesi t
eorica molto forte di
segni non discontinui e non arbitrari.
Questa affermazione totalmente antitetica alla visione Saussuriana della questio
ne: il segno
legato all oggetto in modo arbitrario e tra di loro sono distintivi l uno rispetto l a
ltro, nel linguaggio
questa discontinuit resa dalla prova di commutazione in cui da pane si pu ricavare
ne ,

sane , vane , ecc. Ci che la lingua non considera per sono le interiezioni2, queste non
sono
distintive e presentano tratti continui ed proprio in esse che ha sede gran part
e del linguaggio
affettivo. Insomma, nella morfologia stessa della lingua rientra qualcosa che i
linguisti stessi non
sanno spiegarsi perch troppo abituati alla discretezza del segno, si tratta di im
magini emotive, di
passionalit che i linguisti dell intonazione chiamano gesti vocali di cui fanno parte
interiezioni
come ah , oh , ih , e l intonazione.
Il sentimento del dubbio
L inferenza da segno a segno, dice Peirce, nasce dal
sentimento
provocherebbe in primo luogo uno stato di turbamento
ene a breve
calmato, l operazione inferenziale una maniera per
vo dell uomo. Il
sentimento logico un sentimento di cui la logica
formare uno
stato di dubbio in uno stato di certezza.

sentimento del dubbio. Questo


che insostenibile se non vi
calmare il turbamento costituti
soltanto uno strumento per tras

L analisi passionale
Introducendo la dimensione affettiva nel linguaggio l analisi passionale pu trattar
e i fenomeni
dell affettivit tanto da chiedersi cose del tipo: ma le altre culture hanno le nostr
e stesse
emozioni? . Un modo di trattamento dei fenomeni dell affettivit in termini che posson
o essere in
qualche misura riconoscibili.
Come il linguaggio dei segni modifica le idee sulla semiotica
L immagine e il gesto
A differenza del linguaggio verbale, l immagine non si presta ad essere rivestita
di un modello
linguistico, non ha caratteristiche linguisticamente traducibili, almeno non in
modo diretto; per
evitare paragoni azzardati con il modello linguistico si dunque pensato ad un li
nguaggio
specifico dell immagine.
Es.: linguaggio dei sordomuti fatto di gesti che veicolano caratteristiche forte
mente iconiche
(pugno chiuso=albero) ma anche molto astratte (pugno chiuso=forza) che lo rendon
o una vera e
propria forma espressiva parallela al linguaggio.
Il linguaggio dei sordomuti l esempio che il gesto, e di conseguenza l immagine, ha
potuto
specializzare una parte di s stesso nella grammaticalit; e grazie a questa col tem
po esso potuto
evolvere (sintatticizzazione) verso una dimensione meno iconica (meno motivata)
e pi astratta fino
ad imitare quasi pienamente il linguaggio naturale per esempio nel il tono.
Oggi si pensa alle origini del linguaggio attraverso l ipotesi della co-evoluzione
tra verbalit e gesto

(proprio come nel linguaggio dei sordomuti), questa cosa molto importante perch r
ompe la rigida
separazione che vigeva tra discontinuit verbale (arbitrariet dei segni linguistici
, digitali, valenza
sintattica) e continuit iconica (continuit, analogico, agrammaticale ).
Un ermeneutica semiotica?
Ermeneutica un esplicazione della lingua con i mezzi della lingua stessa, una sort
a di parafrasi
condotta con gli strumenti di ci che si vuol parafrasare. Si pu iniziare a pensare
ad
un ermeneutica dei sistemi di segni diversi dalla lingua e si avranno sistemi di s
egni che parlano di
s stessi e di altri sistemi di segni attraverso sostanze dell espressione che ritra
ducono in parte il
significato nel sistema stesso di origine. Es.: un quadro a valenza ermeneutica
un dipinto che
parla di un altro dipinto, esplicitandolo o interpretandolo, cos come la pittura,
si pu parlare anche
di cinema, o di musica.
Insomma, esiste la possibilit di parlare di esprimere ipotesi teoriche manifestab
ili non solo da un
punto di vista linguistico, infatti possibile parlare di significati es. pittori
ci, che non sono
2 Breve sequenza di suoni inserita in una frase per esprimere uno stato d animo

manifestabili con le parole, ma solamente attraverso la superficie pittorica ste


ssa. La significazione
linguistica non ha privilegio sugli altri segni.
L enunciazione che la metafora, pur essendo problemi di natura diversa, pongono l es
igenza di
pensare in modo nuovo al paradigma semiotico
L enunciazione e l interpretante
Secondo Peirce un segno in grado di rinviare incessantemente a un altro segno, d
urante questa
procedura di rinvio necessario un interpretante, una sorta di terzo polo tra il
segno che rinvia e il
segno a cui si rinvia. L interpretante non una persona fisica, ma un segno esso st
esso, un segno
ulteriore in grado di mettere in relazione gli altri due; oltre a questo c da aggi
ungere che l int. Non
esterno ma fa intermente parte del sistema semiotico.
Esiste insomma questa istanza di collegamento tra segni, essa stessa di natura s
egnica, ora, che
forma le diamo?
Il concetto di enunciazione si sviluppa entro il paradigma di ricerca linguistic
o-saussuriano e
permette di esplicare in modo migliore l intuizione dell interpretante affermando ch
e da un segno
si rinvia a un altro segno, l operazione di rinvio essa stessa un operazione semioti
ca .
L enunciazione quella particolare istanza attraverso cui l intersoggettivit si trova
ad essere
inscritta all interno del discorso stesso. All interno dei testi semiotici di divers
o tipo letture,
musica, pittura -ci sono i simulacri di interazione che sono inscritti all interno
del testo stesso
attraverso processi di enunciazione.
Es.: nella lingua si usa il sistema pronominale io-voi per inscrivere all interno de
l discorso i due
simulacri dell enunciatore e del destinatario. Nella pittura vascolare greca l oppos
izione tra
faccialit e frontalit e profilo esprime a un livello non linguistico la problemati
ca soggettiva della
relazione io-tu/egli, oppure pi in generale la personalit e l impersonalit.
La pittura insomma, in grado di esprimere modi di inscrizione della soggettivit e
dell intersoggettivit esattamente come fa la lingua attraverso i pronomi.
Nel linguaggio non ci sono soltanto rappresentazioni concettuali, n soltanto rapp
resentazioni di
azioni e passioni. Nel linguaggio c l intervento di un istanza di enunciazione inscrit
ta nel testo,
che porta a trasformare i racconti in discorsi .
discorso qualunque sostanza espressiva che oltre a
rappresentare qualcosa, rappresenta e inscrive al suo interno la forma della pro
pria soggettivit e
intersoggettivit.
Partendo da questo siamo in grado di comprendere ci che Lotman dice: un testo cont
iene i propri
principi di comunicazione ; questo significa che il testo non pura comunicazione s

provvisto di
criteri comunicativi ma l insieme delle istanze che io iscrivo mentre sto parlando
.
Il testo non una mera serie di rappresentazioni di stati del mondo, o meglio.. u
na
rappresentazione di stati del mondo , tra i quali si trova quello specifico fatt
o che il testo in
comunicazione con qualcuno. Assieme alla semantica e alla sintassi, anche la pra
gmatica3 diviene
ad essere interna al testo, una pragmatica semanticamente inscritta che ha il co
mpito di mostrare
come un testo crei la propria contestualizzazione interna.
Attraverso l enunciazione scompare l opposizione tra semantica e pragmatica e quest ul
tima ha il
compito di mostrare come il testo letterario in grado di creare dall interno la pr
opria
contestualizzzione, senza il bisogno di ricorrere al contesto.
3 La pragmatica nasce come disciplina sociologica che ipotizza i significati div
ersi che i testi possono avere in contesti
diversi.

Le teorie scientifiche hanno bisogno di una spiegazione testuale


Metafore e cognizione
I fenomeni enunciativi possono essere considerati delle metafore?
La metafora generalmente considerata come un segno messo in relazione con un alt
ro segno; la
metaforicit ha valenze e possibilit non solo lessicali ed enunciazionali (quella d
onna una rosa, io
sono il mio week-end), ma anche narrative. Quando la metafora ha una taglia di t
ipo narrativo si
pu parlare di parabola: essa una narrazione che rinvia ad un altra narrazione, che
presenta una
relazione metaforica con un altro livello narrativo. Es.:la storia di Mos una met
afora della storia
di Cristo.
Se si nega la distinzione tra le due maggiori strategie cognitive -l inferenza, fa
tta di sillogismi e
prove, e la metafora composta di figure retoriche (tropi decorativi) con semplic
e funzione estetica diventa
possibile assicurare alla metafora oltre che alla dimensione estetica una capaci
t cognitiva
di tipo inferenziale. Attraverso il meccanismo dell abduzione (Bateson) si compie
un movimento
inferenziale che anche un approfondimento laterale di una metafora o di una para
bola che
permette un amplificazione del racconto suscettibile di scoperta; l abduzione chiede
re alla
metafora di saper ragionare nell usare la figurativit per portare avanti la catena
di inferenze. Ci
sono numerose metafore morte, senza alcun tipo di valore conoscitivo, ma esiste
per la possibilit
di usare il meccanismo metaforico come estensione della conoscenza, proprio come
l inferenza
sillogistica viene usata nell estensione dei saperi. Ed proprio attraverso questo
nuovo utilizzo del
meccanismo metaforico che la semiotica peirceiana, fatta di inferenze e cognizio
ni, e la semiotica
greimasiana, fatta di metafore e narrativit si incontrano in quel che stato defin
ito un
Gendankenexperiment.
Prova della possibilit di questa unione il fatto che la maggior parte degli esper
imenti sono stati
prodotti secondo procedimenti narrativi, insomma: esperimenti mentali si trovano
ad avere valenza
scientifica (vedi Einstein, Galileo ).
3_ CORPO E INTERAZIONE
Annuire ed enunciare
Si guarda all enunciazione in quanto fenomeno semiotico pi che linguistico, e la si
indaga
all interno di forme e sostanze dell espressione diverse da quelle verbali. In un anal
isi del cinema
pasoliniano si introduce l idea del discorso indiretto libero , dove l enunciazione fil
mica al
contempo oggettiva e personale. In generale comunque c l idea che determinate strate
gie, quali

shifting, embrayage e dbrayage e giochi di enunciazione possono essere presenti i


n dimensioni
semiotiche non soltanto linguistiche.
Una parte della semantica contemporanea va nella direzione di incardinare l esperi
enza corporea
all interno del funzionamento stesso del significato
Corpo e schemi astratti
Questione della metafora e della corporeit intesa come rapporto con la dimensione
percettiva ed
estesica.
Gran parte della semantica contemporanea si rappresenta le metafore come portatr
ici di schemi
corporali, sia fissi che motori. Lakoff e Johnson hanno esaminato la collera dal
punto di vista
metaforico, e dal momento che il passionale non una configurazione immobile (v.
cp2) sono stato
in grado di costruire una successione narrativa di questa serie di metafore: and
are in collera
cominciare a bollire, diventare paonazzi fino a scoppiare.

L idea di Lakoff e Johnson che le metafore si ordinano secondo un processo di simu


lazione di un
evento fisico in cui il corpo viene usato come contenitore: all'interno di quest
o esistono fenomeni di
transizione di fase che si vengono a creare che sono sottesi al funzionamento se
mantico del
linguaggio.
Quindi: alla base di ogni metafora non si hanno soltanto opposizioni semantiche
elementari
(alto/basso, dx/sx) ma vere e proprie storie naturali che riguardano la percezio
ne del corpo,
fenomeni estesici, esperienze concrete del mondo ordinate nel tempo; l esistenza a
stratta si incarna
con concrete esperienze del mondo.
Queste metafore dipendono da un meccanismo di narrativizzazione: vengono incaten
ate in modo
seriale l una all altra formando un processo che ha una sua organizzazione di senso
a carattere
narrativo.
L Organon

semiotico

Se l estetica va verso la scienza e la scienza verso l estetica, la semiotica si tro


va al centro del
dibattito epistemologico contemporaneo e dovrebbe assumere il ruolo di organon p
er una teoria
delle scienze e uno studio delle tecnologie. Le teorie scientifiche hanno bisogn
o di una spiegazione
testuale.
A questo proposito Bruno Latour tenta di costruire una semiotica delle tecniche,
si specializza nello
studio degli oggetti e dell inter-oggettivit fino ad arrivare a dire che ciascuno d
i noi in qualche
modo legato a uno strumento, ed grazie a questi che siamo in grado di costruire
la nostra
soggettivit; non si tratta di semplici protesi, bens di unit complesse di relazioni
inestricabili tra
persone umane e cose-strumenti che producono degli attanti collettivi.
La tecnologia attuale porta alla formazione di queste cose-persone, veri e propr
i soggetti umanotecnici che secondo Latour vanno trattati con le stesse categorie con cui la sem
iotica tratta i
fenomeni di significazione antropomorfa. In tutto questo infatti la semiotica do
vrebbe giocare un
ruolo di Organon , una regola di uso pratico in grado di fornire modelli e massime
per il
funzionamento di conoscenze cognitive e discorsive locali.
Fatti e

fatticci

Attraverso la metafora della scoperta di un pulsar l autore spiega i momenti fonda


mentali della
costituzione di un oggetto: prima il dibattito e la conversazione (formazione de
l fatticcio) e
successivamente la trasformazione testuale in fatto. Il fatticcio il feticcio de
l fatto, esso nasce
attraverso un opera di traduzione e esiste in funzione di una grande quantit di cos
e; questo fatticcio
diventer poi un fatto una volta che raccontato in una relazione scientifica uffic

iale sar accettato


dalla comunit.
E solo dopo che l esito della costruzione viene riconosciuto esistente che il fatti
ccio diventa fatto.
Agoni testuali
Riprendendo il discorso precedente sull esistenza o meno di un pulsar il testo scie
ntifico in
generale si basa su risposte implicite a possibili contro-ipotesi pi che sul fatt
o o meno che una cosa
esista. Ogni testo un controtesto.
Si cerca di orientare lo studio della discorsivit dalla problematica grammaticale
della
rappresentazione (l oggetto di studio) a quella semantica della conflittualit insit
a nella produzione
dell oggetto stesso. Quindi, non ci si concentra pi sulla rappresentazione in s, piu
ttosto nel modo
in cui essa stata ottenuta, nella dimensiona agonistica.
In seguito a questo la conflittualit testuale si diffonde a tutti i livelli del l
inguaggio: dal pi basilare
ai pi complessi tanto da pensare l intera comunicazione in termini conflittuali.
Cosa deriva da questo? Ogni dinamica pu essere interpretata attraverso logiche di
conflittualit (es.
differenza tra can e may: il primo presuppone che anche se si incontrasse resist
enza da parte di un
attante, si sarebbe in grado di sormontarlo, il secondo significa che si in grad
o di superare

qualcosa. La storia dell esercito con le spalle al burrone permette un aumento del
la forza a livello
simbolico.
L efficacia simbolica
Il linguaggio in grado di modificare le azioni e le situazioni pragmatiche, di r
appresentare l uomo
ma anche di essere efficace sul mondo. L efficacia simbolica si basa su processi d
i passaggio delle
informazioni (fenomeni cognitivi) e su processi che investono direttamente il co
rpo
La forza dei modelli
Possibilit per i concetti semiotici di trovare una loro forma di grammatica susce
ttibile di confronti
tra diversi tipi di sistemi di segni
Prima si parlato di agonismo come modello esplicativo per la teoria generale del
le strategie di
senso. La semiotica cerca di costruire modelli generali di spiegazione dei fenom
eni della cultura
umana, che siano per in armonia con un ipotesi teorica pi generale (es. poeticit (Jak
obson) c p.
quando un segno si riferisce a se stesso attraverso la proiezione del paradigma
sul sintagma.
Il modello della poesia di Jakobson utile nello studio della narrativit, nella co
nversazione e nella
rima all interno dell immagine; insomma generalizzabile ed applicabile a testi prodo
tti con
sostanze diverse perch media tra un certo grado di astrazione e la possibilit di a
pplicazione
adeguata.
La modellistica una delle forze della semiotica
La semiotica soprappensiero
La problematica dei modelli introduce la questione della transduzione: la traduz
ione da sistemi di
segni diversi, per es.: traduzione da lingua a lingua, o da sistemi di segni div
ersi tipo poesia-testo
scientifico o poesia-pittura.
La semiotica ha il compito di fornire modelli adeguati al mondo della scienza e
mostrare la capacit
descrittiva che le propria.

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