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Motivazioni e considerazioni fonte della richiesta

di Consiglio Comunale Aperto


La richiesta di convocazione del Consiglio Comunale Aperto
stata sottoscritta, volutamente, da appartenenti a questo
Consiglio Comunale e non come gruppo politico, al fine di essere
condivisa o almeno condivisibile a tutti gli altri Consiglieri.
Essa infatti rivolta nellinteresse di tutto il Consiglio ed il
Territorio che esso rappresenta.
La richiesta nasce da una serie di semplici considerazioni:
Dalla relazione annuale del Sindaco, si prende atto,
ufficialmente e dopo tanti silenzi, della presenza di un mattatoio
comprensoriale in via di definizione nel territorio comunale,
con le sua problematiche di gestione e i rischi che la struttura corre
una volta completa;
Lassenza dellargomento mattatoio dallo.d.g. di una
qualunque seduta consiliare, che consentisse ai rappresentati
dei palazzolesi di comprendere e far proprie, pur limitatamente alla
proprie competenze, tutte le problematiche legate ad una delle
infrastrutture pi rilevanti mai realizzate, con denaro pubblico, nella
zona montana;
La convinzione che Consigli Comunali interessati siano
legittimati, tramite interventi ed atti di indirizzo, a garantire il
perseguimento delle finalit del Patto Territoriale, per lo
sviluppo delle imprese agricole che operano nel territorio;
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Lapprendimento della notizia dellimminente conclusione dei


lavori, a riscontro di una carenza di informazioni sugli
strumenti di gestione dellopera;
La costituzione di una cooperativa di operatori agricoli
appartenenti ai Comuni dellUnione, con evidenti e giustificate
aspettative verso lopera;
Lindividuazione, in una delle tante varianti del progetto, del
sistema di depurazione dei reflui tramite fosse Imhoff, con
successiva utilizzazione agronomica degli affluenti ai sensi dellart.
112 L. 152/06 e secondo la normativa nazionale e regionale
vigente, che impone ed individua quali operatori certi di
gestione gli allevatori del territorio e gli operatori agricoli
aventi i requisiti necessari;
La notizia che il Sindaco di Palazzolo, in unarticolata lettera, ha
chiesto al Libero Consorzio tra Comuni (ex Provincia), la
gestione in uso dellinfrastruttura mattatoio comprensoriale,
con condivisione della stessa richiesta da parte degli altri Comuni
dellUnione, senza che si conoscano i termini dellaccordo;
La carenza, annunciata, delle attrezzature e degli strumenti,
previsti dal bando di rimodulazione del Patto Territoriale e dal
progetto originario, necessari per limmediata gestione,
determinata, si suppone, dalla serie di varianti che hanno
bruciato e sbilanciato le risorse ad essi destinate;

Le

difficolt

economiche

degli

operatori

agricoli

eventualmente interessati, gi frequentemente vittime di scelte


politiche ingiuste e dannose da tutti i livelli, e la scontata
impossibilit di accesso al credito, che dovrebbero suggerire
alla comunit politica, ai Sindaci ed alle Amministrazioni, altri
strumenti, tipo unAssociazione Temporanea di Impresa, che
possano, anche se in via provvisoria, risolvere i problemi e
consentire lavvio, anche con gli strumenti gi disponibili nei vari
Comuni.
Si tratta di considerazioni, unitamente ad altre che possono
scaturire dal dibattito di questa sera, che riteniamo utili a mettere
un punto fermo sullo stato dellopera e, soprattutto, sul suo
futuro.
Lauspicio che il Territorio, quello indicato nel Patto, non venga
scippato di unopera rilevante, realizzata con denaro pubblico con
la finalit del solo sviluppo del territorio e delle imprese agricole. Non
risultano,

dalla

documentazione

tecnico/amministrativa

del

progetto, altre finalit da perseguire.


Il loro mancato perseguimento registrer, per la nostra comunit,
un ulteriore fallimento e la certificazione della definizione, per
lopera appena realizzata, di cattedrale nel deserto, al pari di altre
gi presenti nel Territorio.
Territorio che non necessita di ulteriori esempi di spreco di
denaro pubblico, con precise responsabilit, in parte gi suggerite
ed individuate nei dibattiti avvenuti in questo Consiglio, che
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segnerebbe indubbiamente unulteriore sconfitta di quella


politica sana che, come intero Consiglio, pretendiamo di
rappresentare.

Considerazioni
Va senza dubbio riconosciuto che il Frigomacello (o Mattatoio
comprensoriale) , almeno potenzialmente, da intendersi come
unopera importante per il nostro territorio.
Eppure, almeno fino a ieri, per questo Consiglio, esso stato
considerato alla stregua di un oggetto misterioso, probabilmente
per tentare di camuffare e non alimentare levidenza di un conflitto
dinteresse, arrivando addirittura a negare lesistenza di una
documentazione attinente presso lente comunale.
Per alcuni mesi abbiamo, volutamente, tralasciato le polemiche,
considerate le difficolt nel procedere ad un sereno dibattito,
registrando linsensibilit fuorviante di chi avrebbe dovuto
garantire una regolare vita amministrativa.
Tuttavia parliamo di unopera che stata il fulcro delle ultime
campagne elettorali di questa Amministrazione, che suscita
linteresse e le aspettative dei tanti operatori del settore, che oggi
vivono un momento particolarmente difficile, ed anche la diffidenza
ed il sospetto di molti, che invece vi intravedono lennesimo esempio
di opera pubblica, utile, non certo al Territorio.
Ricordiamo che il progetto di Mattatoio comprensoriale il frutto
del Patto Territoriale Agricolo Val dAnapo ed stato definito sul
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bando di rimodulazione del Patto stesso, redatto dalla societ


incaricata Europrogetti & Finanza, come infrastruttura pubblica di
tipo socio-economico.
Con ci si intendeva lopera come a servizio e per lo sviluppo del
territorio in linea con le finalit perseguite dal Patto Territoriale
che, citando il bando, attivano unarticolata fase di sviluppo
grazie ad idonee infrastrutture che agevolino lo sviluppo delle
aziende da insediare nonch alle insediate.
Pertanto si predisponeva la realizzazione di uninfrastruttura,
lacquisizione e posa in opera degli impianti e delle attrezzature
necessarie, nonch la realizzazione delle opere esterne a
servizio, per un finanziamento complessivo di 4,5 milioni di
euro.
Dalle basi del progetto possibile evincere facilmente le evidenti
responsabilit politiche e gestionali gravanti sullopera, legata ad un
Patto, le cui finalit trovano definizione nella deliberazione del
Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica
(dalla Gazzetta Ufficiale n. 4/99), avente per oggetto lestensione
degli

strumenti

di

programmazione

negoziata

anche

allagricoltura.
La delibera evidenzia essenzialmente le necessit di:
Garantire una partecipazione adeguata e duratura dei
produttori dei prodotti di base ai vantaggi economici che da
essi derivano;
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Favorire la partecipazione del settore agricolo al processo di


sviluppo economico locale;
Favorire lintegrazione economica di filiera e lorganizzazione
dellofferta.
Come ricordava lallora Sindaco di Palazzolo, in una lettera datata 17
aprile 1998 ed indirizzata alle massime autorit dello Stato ed ai
segretari nazionali delle forze politiche dellepoca, il Patto
Territoriale, tra i primi ad essere portati a compimento, aveva
suscitato grande soddisfazione ed entusiasmo tra gli imprenditori e
le forze sociali e politiche, autori di una strategica concertazione dal
basso, partita dal Territorio e tesa, citando la lettera, a far emergere
una voglia imprenditoriale senza la quale il Sud non potr
marciare verso lEuropa.
Un Territorio al quale questopera dovr necessariamente rivolgersi
per essere ritenuta utile, efficace ed efficiente e fedele alle finalit per
cui stata ipotizzata. Diversamente, saranno gli scetticismi ed i
sospetti ad aver trovato pi di un fondamento.

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