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RUGGERI
MANUALE
DI ARMONIA PRATICA
RICORDI
RICORDI
ISMN ---
$-'.-+.
INGRAF s.r.l. - Via Monte S.Genesio 7 - Milano
Stampato in Italia - Printed in Italy - Imprim en Italie 2012
ER 2986
E.R. 2986
RUGGERI
MANUALE
DI ARMONIA PRATICA
per lo studio del basso continuo,
dellaccompagnamento e della composizione
secondo il metodo della Scuola Napoletana settecentesca
RICORDI
E.R. 2986
ai miei allievi
del Conservatorio di Novara
colophon
Copyright 2012 Casa Ricordi
via B. Crespi, 19 - 20156 Milano
Tutti i diritti riservati All rights reserved
Stampato in Italia Printed in Italy
ER 2986
ISMN 979-0-041-82986-9
SOMMARIO
1.
2.
Premessa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
1.1
1.2
1.3
1.4
1.5
3
6
7
8
8
21
2.1
2.2
22
2.3
2.4
2.5
3.
23
25
26
28
31
3.1
3.2
3.3
Aspetti generali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Situazioni ricorrenti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Esercizi di concatenazione con triadi
allo stato fondamentale e in I rivolto . . . . . .
31
33
4.
43
5.
La cadenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
45
51
6.1
7.
39
51
54
55
57
58
63
6.2
6.3
6.4
6.5
7.1
7.2
7.3
7.4
7.5
8.
Dominanti secondarie . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Esercizi sulla settima di dominante
con modulazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
71
79
8.1
63
65
66
67
68
77
79
82
82
83
9.1
9.2
9.3
83
85
89
8.2
8.3
9.
24
24
6.
7.6
7.7
10.1
86
89
90
91
10.2
11.1
11.2
11.3
91
93
95
97
12.1
12.2
12.3
12.4
12.5
12.6
12.7
12.8
12.9
Considerazioni generali . . . . . . . . . . . . . . . . .
Nota di passaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Nota di volta. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Arpeggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Appoggiatura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Ritardo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Anticipazione o portamento . . . . . . . . . . . . .
Nota sfuggita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Nota cambiata . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
97
98
98
99
99
101
101
101
102
Aspetti generali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Ritardo della terza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Ritardo dellottava . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Ritardo della sesta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Ritardo della quinta. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Ritardi nei rivolti degli accordi di settima
di dominante . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
14.7 Ritardi nellaccordo di settima diminuita. . .
14.8 Ritardi multipli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
14.9 Ritardi al basso (basso legato) . . . . . . . . . . . .
14.10 Ritardi con risoluzione evitata. . . . . . . . . . . .
111
112
114
115
116
116
120
121
122
125
iv
sommario
Appendici
i.
ii.
iii.
17.1
17.2
17.3
17.4
17.5
Sesta napoletana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Seste implicite. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Sesta italiana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Sesta francese . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Sesta tedesca e svizzera. . . . . . . . . . . . . . . . . .
143
144
144
145
148
iv.
iv.4
iv.5
210
211
214
215
217
Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 224
PREMESSA
uesto metodo nasce direttamente dallesperienza didattica e dalla necessit di dover fornire agli
allievi una serie di esercizi pratici di ripasso dellarmonia, propedeutici alla realizzazione vera e propria
del basso continuo. Lo studio di brani della letteratura barocca richiede infatti una padronanza armonica
(sia teorica che pratica) e una capacit di analisi della
partitura (modulazioni, movimenti contrappuntistici,
note estranee allarmonia, ecc.) che vanno richiamati
in separata sede, preliminarmente, cio prima di affrontare il repertorio vero e proprio. Questo, infatti, a
sua volta pone altri problemi esecutivi inerenti il numero delle parti, la posizione degli accordi, ladattamento alla dinamica dellinsieme vocale-strumentale
che si accompagna, luso dei registri, ecc. che possono
essere arontati solo se gli aspetti fondamentali della
comprensione armonica sono gi stati agevolmente
superati. Da qui lidea o, meglio, la necessit, di creare
appunto una quantit di esercizi propedeutici, utili a
richiamare le nozioni di armonia e a indirizzarle verso
casi concreti, situazioni tipiche, formule-tipo presenti
nella letteratura.
La connotazione pratica di questo lavoro non oggi
molto presente nei trattati di armonia, generalmente rivolti allesercitazione compositiva o allo studio storicoanalitico. La praticit del metodo viene dalleseguibilit diretta e immediata di formule essenziali, svolte
per esteso e poi lasciate alla ripetuta esecuzione dellallievo nelle varie tonalit, previa memorizzazione della
formula stessa. In tal modo si vuole indurre lo studente
a sviluppare la capacit mnemonica, il meccanismo digitale (anch diventi quasi un automatismo), lorecchio armonico e il trasporto.
La semplicit e, a nostro modo di vedere, la genialit di questo metodo non sono opera nostra, ma vengono direttamente dalla gloriosa Scuola Napoletana
settecentesca di composizione. Uno su tutti, il metodo
di Fedele Fenaroli che grande fortuna ebbe per tutto
lOttocento e fu ristampato sino agli anni 30 del Novecento basato su questo tipo di esercizi pratici: brevi
formule, precisamente mirate ad arontare un singolo
problema armonico, e loro immediata trasposizione
nelle varie tonalit per favorire nellallievo la memorizzazione e la pratica del trasporto tonale.
Larmonia ridotta in formule presenta altri vantaggi: innanzitutto porta a capire che il pensiero armonico barocco era essenzialmente concepito come accostamento di tessere prestabilite, ecacemente sintetizzate nella cosiddetta scala armonizzata, nelle regole
fondamentali di concatenazione e in moduli standard
di progressione. La conoscenza pratica di tali meccanismi compositivi costituisce anche la base per limprovvisazione che in termini generali rappresenta proprio la realizzazione concreta di schemi e procedimenti
modulari. Dunque, lo studio dellarmonia secondo il
metodo settecentesco napoletano pu a nostro avviso
conservare anche oggi la sua utilit nella pratica del
basso continuo e dellaccompagnamento in genere.
Marco Ruggeri
CAPITOLO 1
Propedeutica tecnica e armonica
rima di affrontare lo studio delle concatenazioni degli accordi materia che sar trattata a partire dal
secondo capitolo bene che lallievo possegga gli elementi tecnici di base. La realizzazione estemporanea
del basso richiede, infatti, non solo una conoscenza teorica delle relazioni tra gli accordi (specialmente per il
basso senza numeri), ma prima di tutto una buona pratica nellesecuzione accordale. Dunque, nella prima fase
dello studio, necessario sgombrare il campo da limiti o difetti tecnici, spesso frequenti nello studente non
abituato alla scrittura polifonico-accordale (con 3-4 parti simultanee) perch proveniente da un percorso di
studi pianistici di tipo tradizionale, basato su scale, arpeggi, studi facili, sonatine classiche, ecc.
Lapprendimento sicuro di una tecnica accordale dunque fondamentale per poter accedere alla
comprensione teorica delle concatenazioni. Scopo principale di questo capitolo propedeutico il raggiungimento
dellesecuzione accordale con mano morbida e rilassata, agile a collocarsi nelle varie posizioni richieste dalle
distanze tra i tasti, il tutto con un disinvolto uso delle sostituzioni e con un rapido anticipo nella lettura. Per
far questo non necessario addentrarsi ora nella comprensione delle ragioni teoriche che stanno alla base delle
concatenazioni, aspetti che verranno affrontati successivamente: anzi, lassimilazione puramente meccanica
dei movimenti sar di grande aiuto per il proseguimento dello studio.
1.1
Gli accordi utilizzati nellarmonia tradizionale sono sostanzialmente di tre tipi: gli accordi di tre suoni o triadi,
gli accordi di quattro suoni o settime e gli accordi di cinque suoni o none, con le loro derivate tipologie interne.
La triade costituita dalla sovrapposizione di due intervalli di terza, con quattro possibili combinazioni (esempi
1-4).
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Le triadi vengono indicate con i numeri 3, 5, 8 o, come spesso accade nella letteratura, senza alcuna cifra.
Il numero indica almeno in sede teorica lintervallo relativo esistente tra il basso e la parte pi acuta
dellaccordo: quindi, la cifra 3 sta a significare che laccordo posizionato con la terza al soprano; e cos via
(esempio 5). Nella pratica, per, questi numeri (quando esistono) vengono usati liberamente (soprattutto 3 e 5)
ad indicare in senso generico laccordo perfetto, indipen-dentemente dallintervallo della parte acuta.
esempio 5
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ww
w
8
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La triade pu presentarsi in tre posizioni, a seconda di quale delle tre note costituenti laccordo (fondamentale,
terza o quinta) si trovi nel basso. Se la nota fondamentale dellaccordo ad essere nella parte pi grave, la
triade si definisce in posizione fondamentale (cfr. esempi 1-5); se nel basso troviamo la terza, allora laccordo si
definisce in primo rivolto e viene indicato dai numeri 6 o 6/3 (esempio 5); se troviamo la quinta, laccordo sar
detto in secondo rivolto, segnato con i numeri 6/4 (esempio 6).
esempio 6
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esempio 7
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Se alla triade aggiungiamo allacuto unaltra terza, otteniamo un accordo di settima, cos detto per lintervallo
tra le due note estreme. Questo accordo presenta varie tipologie, generate dalla diversa conformazione delle
terze interne. Per indicarli seguiamo la tradizionale suddivisione in specie, con il comodo ausilio dei gradi
della scala per una loro rapida individuazione e memorizzazione.
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CAPITOLO 2
La concatenazione degli accordi perfetti
engono ora affrontati alcuni bassi senza numeri da realizzarsi con triadi perfette in posizione
fondamentale. Le regole di concatenazione sono molto rigide e non lasciano certo spazio alla creativit.
Da apparente svantaggio, ci risulta per di grande aiuto nella fase iniziale del corso, poich consente
allallievo di procedere in modo sicuro ed autonomo. Man mano che la materia si amplier il rigore di questa
impostazione iniziale non sar sempre tale, anzi, vi saranno momenti in cui si presenteranno varie soluzioni.
Tuttavia, i concetti fondamentali espressi in questo capitolo (note comuni, moto contrario, linearit melodica),
se ben assimilati, si dimostreranno di grande utilit anche con accordi pi complessi. Dunque, opportuno
esercitarsi molto con queste regole basilari della concatenazione, fino a che la corretta successione degli
accordi diventi spontanea e sciolta. Lo scopo quello di acquisire il controllo costante del movimento delle
parti, con particolare riguardo alle note comuni delle triadi. Ci porta ad evitare errori di movimento (quinte
e ottave parallele, intervalli eccedenti) e garantisce la pienezza e la cantabilit dellarmonia.
Concatenare gli accordi significa, dato un accordo iniziale su una nota del basso, trovare la posizione
migliore dellaccordo successivo. Partendo, ad esempio, da una triade in posizione dottava sulla nota Do,
concatenare larmonia sulla seguente nota Mi del basso significa collocare laccordo perfetto di Mi in una
posizione tale da soddisfare le esigenze di un corretto movimento delle parti e garantendo una buona condotta
melodica (esempio 39).
esempio 28
2
3
4
5
&
&
&
Negli esercizi seguenti, la posizione dellaccordo iniziale verr indicata con i numeri consueti (8, 5, 3).
Lapplicazione corretta delle regole consentir di giungere allaccordo finale nella stessa posizione di partenza. La
concatenazione delle triadi perfette avviene seguendo i movimenti intervallari del basso, che possono
sostanzialmente riassumersi in tre situazioni generali e due casi particolari.
er 2986
22
2.1
Quando il basso si muove per intervalli di terza (minore o maggiore, ascendente o discendente) e, analogamente,
di sesta, gli accordi avranno due note comuni nelle stesse parti.
esempio 29
& C
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esercizi
Si consiglia di studiare ogni esercizio prima nella posizione di ottava (in tutte le tonalit prescritte), poi in terza e
infine in quinta, facilitando cos lapprendimento e la memorizzazione.
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CAPITOLO 5
La cadenza
lemento strategico nelleconomia del brano poich porta alla conclusione della frase e, dunque, definisce
larticolazione del discorso musicale, la cadenza viene realizzata in forme standardizzate che derivano da
elaborazioni pi o meno complesse del modulo di base, ossia la successione delle triadi perfette V-I (cadenza
semplice).
esempio 51
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Le varianti sono determinate dal prolungamento di durata del V grado, in modo da poter ospitare altre
armonie, in particolare laccordo di 6/4 e uno o pi ritardi:
1) accordo di 6/4 e triade perfetta (cadenza consonante):
esempio 52
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6
4
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esercizi
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CAPITOLO 7
Accordo di settima di dominante
7.1
Gli accordi di settima indicati dal numero 7 si caratterizzano principalmente per lobbligo della risoluzione.
In altri termini, questi accordi non possono essere utilizzati in modo isolato, ma necessitano di un secondo
accordo verso il quale tendono e risolvono. Laccordo di settima, infatti, reso dissonante dalla nota a distanza
di settima dalla fondamentale, non pu rimanere sospeso, ma deve confluire in una triade nella quale la
tensione accumulata dalla dissonanza trovi un suo naturale rilassamento. In tal modo, proprio con gli accordi
di settima, larmonia comincia a caratterizzarsi per funzioni, ossia per relazioni univoche determinate dai
vari gradi di tensione degli accordi. La funzione dunque la propriet di un accordo di tendere verso un
altro, creando nessi e relazioni ben precise.
Tutti gli accordi di settima risolvono sulla triade posta a distanza di quarta superiore del basso (o quinta
inferiore). Il principale accordo di settima quello posto sulla dominante e, dunque, muovendo con intervallo
di quarta ascendente, risolve alla tonica.
esempio 62
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I
La funzione esercitata dallaccordo di dominante la risoluzione verso laccordo di tonica, il che comporta
un preciso movimento delle parti: la fondamentale al basso, come gi detto, si sposta verso la tonica; la terza
(sensibile) sale di semitono (tonica); la settima (sottodominante) scende di semitono (mediante); la quinta,
non attratta da nessun semitono laterale, libera di spostarsi un tono sotto (tonica) o sopra (mediante); la
fondamentale di raddoppio interno rimane ferma.
Laggiunta della settima alla triade di dominante crea un accordo di quattro suoni che, con il basso,
porta ad un insieme di cinque suoni. Dovendo per convenzione svolgere le realizzazioni a 4 parti, occorre
togliere una voce. Le possibilit sono due: eliminare il raddoppio della fondamentale (esempio 63-a), oppure
rinunciare alla nota a distanza di quinta dalla fondamentale (esempio 63-b), nota forte quanto a conferire
stabilit allaccordo, ma conseguentemente debole quanto a capacit di produrre tensione. Nel primo caso,
la risoluzione porter ad una triade incompleta; nel secondo, ad una triade completa. Si noter la relazione
completo-incompleto, e viceversa, nella conformazione degli accordi.
esempio 63
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7 completa
risoluzione
incompleta
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risoluzione
completa
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64
esercizi
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