Cibi
Rg a ear naarC dah gesAndé addirittura, secondo che aveva disegnato, alla casetta
d’un certo Tonio, ch’era li poco distante; e lo trove in cucina,
che, con un ginocchio sullo scalino del focolare, ¢ tenendo,
con una mano, l’orlo d’un paiolo, messo sulle ceneri calde,
dimenava, col matterello ricurvo, una piccola polenta bigia,
di gran saraceno, La madre, un fratello, la moglie di Tonio,
erano a tavola; ¢ tre 0 quattro ragazzetti, ritti accanto al babbo,
stavano aspettando, con gli occhi fissi al paiolo,
che venisse il momento di scodellare. Ma non c’eva quell’allegria
che la vista del desinare suol pur dare a chi se l’é meritato
con la fatica. La mole della polenta era in ragion dell’annata,
enon del numero ¢ della buona voglia de’ commensali:
e ognun d’essi, fissando, con uno sguardo bieco d’amor rabbioso,
la vivanda comune, pareva pensare alla porzione d’appetito
che le doveva sopravvivere. Mentre Renzo barattava
i saluti con la famiglia, Tonio scodellé la polenta sulla tafferia
di faggio, che stava apparecchiata a riceverla: ¢ parve una piccola
luna, in un gran cerchio di vapori. Nondimeno le donne dissero
cortesemente a Renzo: — volete restar servito? —, complimento
che il contadino di Lombardia, e chi sa di quant’altri paesi!
non lascia mai di fare a chi lo trovi a mangiare, quand’anche
questo fosse un ricco epulone alzatosi allora da tavola,
¢ lui fosse all’ultimo boccone.
38 neo ren vom
Dal mais alla polenta
LUIGI MARIANI
Labitudine di sottoporre a cottura in acqua le farine di cereali o legu-
minose @ consuetudine antica che rimanda alla puls, antico piatto dei
popoli italici. In questa sede ci limiteremo tuttavia a trattare della po-
lenta a base di mais, cereale originario dell’ America Centrale, coltiva-
to in Italia dal xv1 secolo ed indicato anche come granoturco, termine
frutto dell’antica abitudine di chiamare “turchi” i prodotti d’oltremare
che nel medioevo afiluivano in Italia dall Oriente attraverso la Turchia,
Negli ultimi sessant’anni questo cereale tradizionale é stato al centro
i un’imponente innovazione tecnologica che ne ha fatto una coltura
ad altissima produttivita ed i cui prodotti sono suscettibili di una vasta
‘gamma di impieghi, la maggior parte dei quali esula dal settore alimen-
tare, Il mais trova ad esempio impiego nell’industria della carta, delle
materie plastiche biodegradabili, dei prodotti farmaceutici, dei medi-
cinali, dei prodotti tessili e dei materiali per I'edilizia
La coltivazione del mais in Lombardia: storia e attualith
mais, il ei nome botanico é Zea mays I, & planta erbacea annua fratto
della domesticazione de progenitore selvatico, Zea mays subsp, Parviglumis
(noto come ceosinte da teocintl, termine della lingua Nahuai che sta per
‘seme degli dei"), La domesticazione del mais, avvenuta circa diecimila
anni fa’ per merito degli indios preistorici,segnd la rivoluzione neolitiea
in terra americana e Iavvento della eiviltd del mais, fra le eu expressio:
ni citiamo le civiltd monumentali dei Maya, degli Azcechi e degli Inca,
To Messer Pietro Martie d’Anghira ho ricevuto in dono dall'ammiragio
Colombo aleuni chicehi di un nuow tipo di granaglia gallo vss edispost
in mirabile ovine su una pannocchia': questa testimonianza indica che il
mais giunse in Europa nel 493 a seguito del primo viaggio di Colombo,
quale invid alcuni campioni lla Sede pontificia in Roma edi liad aleuni
principi italian tra cui il milanese Aseanio Sforza, Turtavia i semi porta
ow 9«da Colombo appartenevano a variet brevidiurne! e dungue ineapac di
fore in Buropa per cui si doverce artendere Iarrivo delle vareta foro:
indiferenti verosinilmente prelevate da Amerigo Vespucd in Argentina
durante il suo viaggio del 1501. Per inciso & da tal varieta che deriva la
vitrosia caratteristica della granella dei nostsi mais da polenta, simile a
‘quella dei mais Plata diffuse anche oggi in Argentina
Le fontistoriche indicano che la colvazione del mais in Italia ebbe
inizio dal Nord lala alla fine del xv1secolo, Nel 1580 era gid seminato in
ppieno campo nel basso veronese, nel Polesine nel ferrarese ed il suo arf
‘vo in Lombardia si colloca allinizo del xva secolo allorché compare nel
Dresciano, nel bergamasco e nello staro di Milano, A livello mondiale il
rmais@ oggi una delle principalicoltute cerealicole ed in termini di super:
ficie& sopravanzato dal frumento che invece precede in termini di produ
zione, In Lombardia la sua coltura da granella occupa oggi 350.000 hadi
1 Nelespecc vase vegetal sel xoprindoiadeione Gora, veto cine er
Iaprodasiane del nat, dence dll nghere del porno. Pi parser nl pec
seri brevdunelindusone ha ogo solos le or luce givers onan 21214
Lespei rnferesnon sono ene senabl al otperode,
60 neo ren vom
mais: note botaniche e sul cilo di sviluppo
mais é pianta monoica in quanto ogni in-
dividuo presenta fori dt ambo i ses, quel:
i maschuli post in un‘iniorescenza apica
le Gl pennacchio, in termini botanici una
pannocchia) e quell femminili postin una
spiga, comunemente chiamata pannocehia,
posta lingo i fusto,all'ascella di una foghia
ced avvolta da foglie specializzate (brattee,
Acosiddetto caztoccio),
| fori maschli iberano il polline che va a
depostars sullapice dello silo (sete 0 bar-
be) dei fio fermi i qual, una volta fe
condati, si trasformano in cariossii (ogni
filamento delle sete si collega ad un ehiceo
della spiga). I rutt sono cariossdilucide che
1 seconda della varieth presentano gamme
‘romatiche che vanno dal bianco al giao al
rosso eal violacea e forme che vanno dal 0
tondeggiante al dentato (forma che ticorda
quella di un dente molare) al rostrato,
Le varieta odierne raggiungono in media
in-g met d'altezza e pera crescita neces
sitano di emperatute superior’ a8-10°C e
diparecehia acqua (nella pianura lombarda
su un intero ciclo colturale si praticano in,
media 46 itrigazioni),
mais & cereale a ciclo primaverile estivo
ce nell pianura lombarda viene di norma
seminato in primavera (intorno a marzo.
aprile) oppure a maggio dopo la raccolta
della loiessa (una graminacea da foraggio)
‘ancora a giugno dopo la raccolta dei ce
realia semina autunnale (ffumento 0 0120).
ciclo consta di una fase vegetativa che si
caratterizza perlo sviluppo di un fusto, che
presenta nodi e internodi e che di norma &
dlotato di 12-18 foglie
[Nella terza decade di maggio inziano a svi
Jupparsi gli organi riproduttivi (infiorescen
‘ze maschilie femminili ela iortura nella
pianura lombarda ha luogo nella prima de-
cade di luglio, Alla fecondazione dei forse
gue lo sviluppo della geanella che attraversa
luna serie di fas earatcerisiche (fase latte,
fase cerosa). La raccolta avviene in gene-
se afine estate quando la granella ha rag-
giunto la maturazione fsiologica, segnalata
dalla comparsa alla base delle eaiossid di
lun carattrisico setto nero che si individua
asportando con un'unghiail tegumensto alla,
base de seme e la cu presenza indica che il
seme stesso ha ormal interrotto i contatt
con a pianta che lo ha generato.
Allaraccolta della granell, il mais presenta
<4inorma un'umidita (20-30%) troppo eleva
taper conservazione, Pertanto per evitare
lo sviluppo di mutfe & necessario essicatlo il
che avviene oggi con essiecatoi mentte tra
dizionalmente avveniva esponendo le pan.
nocchie ola granellaall'aria aperta
‘cui 240,000 sono da granella € 110,000 da srinciato integrale per Tinsila
mento, La gran parte del mais prodotto in Lombardia édestinato alla
mentazione animale, ¢ all industria dell'amido ¢, recentemente, alle bio
energie, mentre una quota decisamente minoritaria ¢ oggi destinata alla,
produzione di polenta e prodotti per colazione.
om 6mais: note agronomiche
mais ¢ coltura da rinnovo in quanto oc
ccupa tradizionalmence i primo posto nella,
rotazione (rinnovo) ed ¢inoltre considerato
coltura miglioratrice in quanto da ua lato si
sgiovava particolarmente delle aratuze rela
tuvamente profonde e del letame, pratiche
in grado di dar luogo ad un miglioramen
to della feu
to a righe e pertanto era passbile di sar.
chiatura per il controllo delle malerbe. Ad
‘esempio la cassia rotazione delle aree ce
realicolo zooteeniche del lodigiano si art
colava su7 anni con la seguente sequenza
1° anno: mais (rinnovo);2* anno: frumen
to (depauperante), 5" anno mais, 4°, 5° ¢
6° anno rifoglio ladino (miglioratice pra
tense); 7° anno. (depauperante).
Mladino trovavalla sua ragione nella neces
sith di valorizgare terreniscilti mentre nei
terreni argillose profondi del vogherese e
del mantovano veniva di regola sostiuito
dall'rba medica, La coltvazione del mais
da polenta non presenta sostanzial diffe
rene rispertoallacohivazione del mais per
alti impieghi. Le due colture si differenzia
no perla varietascelta, pela concimazione
dallaksro viene semina
Gt impieght
(pid parca nella varietd da polenta, meno
produttve),e perle successive lavorazioni
Le varietatradizionali da polenta (es: Mara
no vieentino, Nostrano del isola, Scagliolo
3A, Rostrato Cajo Duiio, San Pancrazio,
Taiolone, Pignoletto, gli Otofie, ecc) si
differenziano dagl ibridi dentati farinosi
moderni poiché alla molitura presentano
fatura vitea. Inoltze oggi sono disponibii
brid vitrei derivationnon dalle radizionali
varieta da polenta.
Le varietd di mais da polenta tradiziona
K sono meno produttive rispetto agli or
‘mai lassici mais ibrii, i quali nella pianu:
a lombarda presentano oggi produttivitA
smedie di rx —13 t/ha mentre le rese delle
varieta tradizionali da polenta sono di 1.5
2,5 wha. Gli ibridi vitrei dianzi segnalati
consentono invece di raggiungere pord
zioni sensibilmente pil elevate e quant
ficabil in 5,0-7.0 t/ha, per eu possono in.
‘molt casi rappresentare una solusione in.
grado di conciliae le esigenze qualitative
con le necessta di reddito dle produrrore.
izionali del mais vedevano I'vso della granella ma
iL utolo ed i fusto utlizzati
dustria delle fermentazioni, nel edilizia(ritardante per cementi speciali)
ce nell industria della plastica biodegradabile. Nel settore farmaceutico
derivati del mais sono utilizeati per produrze antibiotic, vitamine, solu
zion fiiologiche o come eccipiente nella formulazione dei medicinal
Laraccolta ela macinazione
mais da polenta viene in prevalenza raccolto con le normali mietitreb
bie da mais e solo nel caso di piccole produzioni si raccolgono a mano le
spige, che saranno sgranate previa esscazione. Quest ultima pratica, pur
cessendo assaidispendiosa in termini di manodopera, permette ad exempio
diprocedere ad wna cernita manuale prima delle successive fas di lavora
zione. Dopo queste operszioni a granella@ proata per la macinazione
1a farina integrale, ottenuca per mezzo della macinazione artigiana
le nei mulini di pietra, conserva Litera frazione grassa, Tuttavia in cal
caso i grass e gli enzimi provenienti dal germe di mais tiducono sensi
bilmente la conservabilita
| mulinia palmenti oa rulli permetcono invece di separare il germe €
Ja crusca con un rendimento alla macinazione di circa '$0%, Mente la
‘Sons
perce
cinata per lalimentazione umana (polen
come combustible ee foglieutlizate per /alimentazione del bestiame 0
pertiempire materassi, gli stocchi come letiera, Tuttavia il mais é pianta
plastica per eccellenza ele rilevantissime ativita di miglioramento gene:
‘ico condotte neg ultimi settant‘anni ne hanno fatto una pianta caraste
rizzata da produttivita akssime (fino a 6-8 volee quelle delle varieta tr
dizionali) ¢ susceribile di un numero elevatssimo di impieghi, /amido
di mais trova impiego nell industria cartaria, dolciaria, nel tessile, nell in
oe neo ren vom ow 6crusca viene utiizzata per lalimentazione animale, la farina da polenta,
in base a finezza e composizione, viene distnta in:
= farina bramata, ricavata dalla frazione vitrea della cariosside, & pid
conservabile,assorbe megho I'acqua ed é di pid pronta coturarspetto
aque!
= farina comune o fioreto, rcavata dalla frazione farinosa della carios
side, contiene pochissimi grass ed & el rapida cotura,
farina nostrana, otenuta dalla frazione farinosa eda quella vitrea della
_granells,é poco granulosa e cuoce pit rapidamente di quella br
Formentén, melgén, carlén: anti nomi per una stessa pianta
rato trovare per alte pian un tale biz:
zarriti nellindividuare nomi colori €
spetso accresiv. Segno certo del fatto
che Fimmaginario colletivo era stato col
pito profondamente dalle dimensioni del
sais, dlla sua produtvitae dalla sa ri
levanza economia,
‘Ne alettdi gran parte della Lombardi i
sais correntemente designato con nomi
sulla cui origine & nutrone ben pochi dub
bi. Mi riferisco a formentén (nome che as-
socia il mais al frumento) 0 melgén (con
richiamo diet alla mége, ermine che
designa a saggina, per cui si isconsrano
a seconda dei ioghi uso diverse varian
sifonecche
Pia complesso&darsragione del origine
del termine Carin, con ui & designato i
sais in una vast area preapina che com
prende le provncie taliane di Varese, Lec:
0 ¢ Como elo svizzero Canon Ticino,
Sul onigine dial termine s @ scrito pa
recchio el jpotesiin campo sono divers.
Inpremessa dird che San Carlo Borromeo
(Arona, 1538, Milano, 1584, una delle pi
6
ceminenti Ggure della Controziforma, era
assai noto ed amato nella vastissima dio-
esi di Milano (che comprendeva anche
‘buona parte del Canton Ticino) anche gra
zie alle sue ripetute visite pastoral nelle
parrocchie.
San Carlo muore nel 1584 € di soli pochi
anni dopo (1592) ad esempio il documen-
10 di Mesocco che comprova I'uso del ter
imine carlone recitando fia altro che “e
il per sacchi mo 4 carloni hat es signor.]
smesser VT deve dare per sacho uno calon haut
lei di marzo 1592” (annacato, 2002)
qui sottolineo che le due date, 1584 €
1592, paiono a prima vista del tutto com-
patibili con Iipotesi sostemuta da svariati
urori che vuole il nome carn associato a
San Carlo, Turtavia, ei porta ad escludere
tuna tale ipotesi un atto notarle comaseo
del 1511, che richiama un contratto di lo-
cazione del 1508, citato da Mascetti (2002)
c segnalatomi da Giorgio Grandi
Intale documento, conservato presso Ar
chivio di Stato di Como (Fondo notarile,
Malactida Francesco, ¢.169), il mais gid
La preparazione ed il consumo della polenta
Fin dallepoca pre-romana presso le popolazioni ruralierainvalsala tradi
zione di fare polenta con farine di cereal (panico, spelt, ecc.),eastagne e
semi dileguminose, che a differenza del frumento tenezo e duro non po:
tevano estere panificate, Se a cid si aggiunge che il mais presentava una
productivita decisamente superiore a quella dei cereal coltivat in prece:
denza, per di pil prestandosi ad esser coltvato in piccoli appezzamenti
znoa soggett al controllo padronale, si comprendono imotiv del succes
‘compare tra i beni in natura richiesti dal
locatore Gian Antonio Riva al contadino
finavolo Stefano éa Garzeno, abitante aRo
nnago, peril pagamento dell aftto di terre-
ni in quel Pertanto, a soli sediei anni dalla
scoperta dell’ America, il mais non solo era
gif arrivato in quel di Ronago, ma la sua
produzione era considerata interessante
EE soprattutto ~ ed 2 questa la novita sor
prendente sotto il profilo linguistico ~ era
chiamato frumenco carlone, rent‘anni pri
sma che nascesse san Carlo,
Occorre allora sipiegate su altre ipotesi
Una prima @ quella che individua Torigi
ne del nome nell'antico tedesco karl, un
aggettivo appunto che significa “grosso”
tan’é vero che laddove non si adortato
per qualifcare il “frumento gross0”, ess0
hha trovato un corrispondente surrogato
nell'accrescitivo di frumento 0 meliga: for
smentén o mein
Altse ipotesi sono quelle che associano il
termine earlone a nom illusti come Car-
Jo v (sovrano cui si collega limportazio-
ne del mais dalle Americhe) oppure Carlo
‘Magno. Quest’ultima ipotes, segnalatami
dalfamico Tommaso Maggiore, merita una
spieguzione: i primi mais introdott erano
molto “diordinat:altezze diverse pighe
inserte anche adverse altezze, clos delle