IL DIAVOLO

di
MARTINA MACCARI
ELISA TOSI
ASIA PADERNI
CHIARA BENEVELLI

Cera una volta un uomo sceso

dalla Luna che usava le teste
delle persone come bottoni per
la sua giacca. Quando gli serviva
un bottone, andava di fronte
una persona, la fissava negli
occhi mostrandogli le sue tre
dita e, un attimo prima di
tagliargli la testa, canticchiava
una filastrocca. Un giorno si
ritrov senza bottoni e, non
incontrando persone, decise di
usare la propria faccia: si tolse la
pelle dal viso e gli rimasero solo
le ossa del cranio; per
irrobustire i bottoni, utilizz le
cartilagini del naso e delle
orecchie.

Mentre compieva quest'operazione, vide

una casa che al posto della porta aveva un
cerotto nero, e si accorse che sul tetto di
essa si trovava un diavolo intento a
mangiarsi un biscotto gigante.

Appena il diavolo si accorse che un intruso aveva

invaso la sua propriet, salt gi dal tetto in
posizione di combattimento e subito inizi ad
assalirlo con mosse da cintura nera di karate:
l'omino spaziale cadde a terra svenuto!

Il diavolo, pensando di
averlo ucciso, volle
premiarsi andando
sulla ruota
panoramica.
Nel frattempo, per,
l'omino spaziale si
svegli e decise di
vendicarsi del torto
subto: si diresse verso
la ruota, dove trov il
diavolo.

Pass di l un clown ubriaco che,

inciampando, lo spinse verso la
leva che velocizzava il giro della
ruota.
Cos, il diavolo vomit addosso
all'omino e questi, infuriato,
cerc di staccargli la testa.
Il clown, vedendo che i due
litigavano, cap che era anche
colpa sua e, per farsi perdonare,
don all'omino la propria testa;
l'omino, a sua volta, cap che era
un gesto di scuse e si accontent
della testa dl clown che rese la
sua giacca pi colorata con quella
chioma variopinta.
Il diavolo, vedendo questa scena
cos sdolcinata, sput addosso a
entrambi e corse sul tetto di casa
sua a mangiarsi un altro biscotto.