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Clifford Geertz Interpretazioni di culture 1. Verso una teoria interpretativa della cultura I Nel suo libro Filosofia in uma nuova chiave', Susan Lan ger osscrva che certe idee esplodono con forza ditompente sulla scena intellettuale: risolvono in un sol colpo talmente tanti problemi fondamentali che sembrano essere in grado di risolverli tutti, di chiarire tutte le questioni oscure. Tutti se ne appropriano come se fossero una sorta di «apriti Se samo» di qualche nuova scienza positiva, i nucleo concet tuale intomo al quale si pud costruire un sistema di analsi connicomprensivo. a moda improwvisa di una grande idee che per un po’ spazza via quasi tutte le altre, & dovuta, se- condo lei, «al fatto che tutte le menti sensibili ¢ attive si mettono subito a sfruttarla, La mettiamo alla prova per ogni connessione, per ogni scopo, la sperimentiamo nelle possibili estensioni del suo significato specifico, con genera lizzazioni e derivazioni. Tuttavia, dopo che ci siamo familiarizzati con la nuova idea, dopo che @ divenuta parte del nostro patrimonio ge nerale di concetti teorici, le nostre aspettative tornano in equilibrio con i stoi usi effettivi e si pone termine alla su eccessiva popolariti. Qualche entusiasta insiste nel conside- ratla la chiave dell’universo, ma i pensatori pitt cauti dopo tun poco ritornano sui problemi che l'idea ha in realta ge nerato. Cercano di applicarla e di estenderla dove & appli cabile e dove & susccttibile di estensione, ma vi rinunciano dove cid non @ possibile. Essa diventa davvero, se lo era 1S, Langer Philisophie in @ new Key, Cambridge, Mass. 1960, trad. it. Filosofia i wna nove cbiave, Roma, Armando, 1972 10 VERS UNA THOR TERRETATIVA DRELA CULTURA gia all'nizio, un'idea seminale, un elemento permanente ¢ dhrataro del nostro patrimoni intelletuale,ma non be pid il grandioso e promertente raggio d'azione, 'apparentemen: te infinite versatilita di applicazione che aveva prima. La seconda legge della termodinamica, il principio della sele- vione naturale, la nozione della motivazione inconscia Porganizzazione dei mezzi di produzione non spiegano tut to, e neppure tutto cid che & umano, ma spicgano tuttavia gualcosa: e la nostra attenzione si volge a isolare proprio che cosa sia quel qualcosa, per liberarci da tutta quella pseudoscienza a cui, nel primo rigoglio della sua celebrita, essa ha dato origine. ‘Non so se questo sia il modo in cui si sviluppano real: mente i concetti scientifici veramente importanti ¢ decisivi, rma certamente questo modello ben si adatta al concetto di cultura attorno al quale é sorta Vintera disciplina dell'antro- pologia, e il cui dominio questa disciplina si & sempre pid interessata di delimitare, specificare, mettete a fuoco e con tenere. 1 saggi che seguono sono tutti dedicati, in modi di versie da differenti punti di vista, a questa delimitazione Gel concetto di cultura, allo scope di continuare e preser vare Timportanza invece di indebolirla, Tutti i saggi so. stengono, a volte esplicitamente, pitt spesso semplicemente attraverso il particolare tipo di analisi che sviluppano, un concetto di cultura circoscritto, specializzato ¢, a mio pare: re, teoricamente pit efficace, il quale sostituisca il noto «in -sieme_complestom i-E.B.-Taylor che, senza con.cid.negar- ne il potere generativo, mi sembra abbia raggiunto il punto in cui rende oscuro molto piit li. quante-tiveli Le secche concettuali a cui pud condurte i modo con fuso in cui Taylor teorizzava la cultura sono evidenti in guella che & ancora una delle migliori introduzioni generali allantropologia, lo Specchiati, uomo! di Clyde Kluckhobn. Nelle circa ventisette pagine de} suo capitolo dedicato a questo concetto, Kluckhohn @ riuscito a definire Ja cultura di volta in volta come 4) «il complessivo modo di vivere di tun popolo»; 6) «Veredita sociale che un individuo acquisi sce dal suo gruppon; c) «an modo di pensare, sentire e cre dere»; d) «un'astrazione derivata dal comportamentor; ¢) ‘, «supericalen, I! signifcato duc espressioni & comungue chiro nel contesto (NR) {VERSO UMA TEORIATSTERPRETATA DELLA CLTURA 13 modo molto preciso ¢ particolare: a) intenzionalmente, 6) con qualcuno in particolare, ¢) per tasmettere un particola- re messaggio, d) secondo un codice socialmente stabilito e e) senza che il resto dei presenti lo sappia. Come fa notare Ryle, non é che chi ammicca ha fatto due cose, contratto le palpebre © ammiccato, mentre chi ha un tic ne ha fatto solo una, ha contratto le palpebre. Contrarre le palpebre apposta quando esiste un codice pubblico per cui farlo equivale ad un segnale dintesa, é ammiccare. Vi @ qui tutto questo: un briciolo di comportamento, un granello di cultu ra e — voild ~ un gesto. (Questo tuttavia é solo il principio. Supponete, continua, che G sia un terzo tagazzo che «per divertire maliziosamen. te i suoi amici» faccia la parodia della strizzata d’occhio del primo ragazzo perché dilettantesca, goffa, banale e cosi via. Naturalmente lo fa nellidentico modo in cui il secondo ra gazzo ha ammiccato ¢ il primo ha avuto un tic involonta- tio, contraendo cioé la palpebra destra: soltanto che questo ragazzo non sta né ammiccando né strizzando l'occhio in- volontariamente; sta parodiando il tentativo di qualcun al- tro, ridicolo a parer suo, di ammiccare. Anche qui esiste un aes era socialmente («ammiccheri» in modo labo- rioso, fin troppo apertamente, forse aggiungendo una smor- fia: i tradizionali artifici del clown) ed esiste anche un mes- saggio. Solo che in questo caso non si tratta di intesa, ma di ridicolo, Se gli altri credono che stia effettvamente’ am miccando, tutto il suo progetto fallisce completamente, benché con risultati un po’ diversi, come se pensassero che abbia uno spasmo involontario. Si pud andare oltre: incerto sulle sue abilita mimiche, Paspirante comico pud far pratica ‘a casa davanti allo specchio, nel qual caso non ha un tic, non ammicea, non prende in giro, ma fa le prove; benché, per quello che registrerebbe una machina fotografica, un comportamentista radicale 0 uno che crede nelle proposi- zioni protocollari’, stia solo contracndo rapidamente la pal- pebra destra come tutti gli altri. Dal punto di vista logico, se non pratico, sono possibili complicazioni senza fine. ‘Ad esempio, lammiccatore originario in realta avrebbe > Cio? un positvista logico IN potuto essere un falso ammiccatore, per indurre magari ali Estranei ad immaginare che vi fosse un’intesa segreta dove Gi fatto non cera, nel gual caso la nostra descrizione di cid the il comico sta parodiando e Pattore provando si modifi cca di conseguenza. Ma Pimportante & che tra quella che Ryle chiama thin description di cid che il personaggio (pa- rodista, ammiccatore, ragazzo con il tic..) sta facendo (econtrarre rapidamente la palpebta destra») e la thick de scription (esta facendo la parodia di un amico che finge un ammiccamento per ingannare un ingenuo c fargli credere che sia in atto un complotto») risiede Moggetto_dell’etno- grafia: una gerarchia stratificata di strutture significative nei €ui termini sono prodotti, percepiti ¢ interpretati tic, am- miceament, falsi ammiccamenti, parodie, prove di parodie, senza le quali di fatto questi non esisterebbero (neppure tic nudi e crudi che come categoria culturale sono in tanto non-ammiceamenti in quanto gli ammiccamenti sono non: tio) ‘Come tante storielle che i filosofi di Oxford amano in- ventarsi, tutti questi ammiccamenti falsi ammiccament, fal 3 ammiccamenti parodistici, prove di falsi ammiccamenti parodistici, possono sembrare un po’ artificiosi. Per aggiun pete un'annotazione pili empirica, mi sia consentito riporta- fe, volutamente senza nessuna introduzione esplicativa, un tipico brano estratto dal mio diario sul campo per dimo strare che Pesempio di Ryle, benché schematizzato per sco- pi didattici, presenta un'immagine fin troppo esatta del ge- here di strutture sovrapposte di inferenze ed implicazioni atiraverso cui un ctnografo cerce continuamente di aprirsi Ia strada, T francesi [disse l'informatore] erano appena atrivati. Costrui rono una ventina di fortini sparsi tra qui, la citta ¢ la zona di Matmusha, su in mezzo alle montagne, ponendoli su alture in modo da poter sorvegliare il paese, Ma nonostante tutto non. po: fevano. gatantire la sicure7za, specialmente di notte, ¢ quindi benché il sistema del mezrag, il patto sul commercio, fosse.const derato legalmente abolito, di fatto esso continuava come prima. Una ‘notte, quando Cohen (il quale parlava correntemente il berbero) era lassit a Marmusha, altti due ebrei che commerciava ho con una tribir vicina vennero a comperare delle merci da lui, ‘Alcuni betberi provenienti da una terza tribit vicina tentarono di VERGO UNA TEOWA NTERPRETATIVN DELLA CULTURA. 15 itrompere in easa di Cohen, ma lui searicd in aria il suo fucile (Tradizionalmente, agli ebeei non era permesso di portare armi, ma in questo periodo cera una tale confusione che molti lo face ‘yano lo stesso.) Questo attird T'attenzione dei francesi ¢ i predoni fugatono. 1 futtavia tomarono la notte dopo; uno di loro, travestito da donna, bussd alla porta con una scusa. Cohen aveva dei sospetti gam yleya lsc enare, mu ali ere sro: a to pene, @ soltanto una donna». Cosi apricono la porta e tutta la Cohen riusei a barricarsi in una stanza adiacente, Sent che i pre dloni stavano. progettando di linciarlo vivo nella botteza_dopo aver rubato le sue merci ¢ apri la porta: roteando selvaggiamente un bastone attorno a sé, riusci a fuggire dalla finestra Si reco poi al forte per farsi medicare le ferite e si lament’ col comandante locale, un certo capitano Dumari, dicendo che Yoleva il suo ‘ar ~ ciot quattro o cingue volte il valore della mer Canzia che gli era stata rubata. [ predoni venivano da una tribi che non ser ancora souamese allio fancese ed ea cora in aperta ribellione, ed egli voleva Tautorizzazione ad andare col detentore del suo miezrag, lo seeicco tribale di Matmusha, a raccogliere Vindennizzo che gli spettava secondo le regole trad zonal Il capitano Dumari non poteva dara ufficialmente il per tmeaso di farlo a causa del divieto francese del mezrag, ma gli die de Taucorzacione vebale icendogl: Se tft ammazzare& a ar o> Cori lo scciceo, Vebreo e una piccola compagnia di: Marmu: shani atmati si spinsero per dieci o quindict chilometsi nella zona ei ribeli, dove naturalmente non cera nessun fancese, cattura rono in un agguato il pastore della tibit di predoni © rubatono Te sue preggi. | membsi della tibiy cominciarono ben presto a in seguirli a cavalo, armati di fucii © pronti ad attaccari, ma. quan: a Widero chi eran {laid peor i rpensaron e dro ‘«Va bene, patliamo». In effetti non potevano negare quanto era sceaduto che slewni de loro uomintavevano derubato Cohen ¢ tcciso i stoi due ospiti - e non exano intenzionati ad iniziare coi Marmushani quella pericolosa faida che una scaramuccia col gruppo di invasori avrebbe causato. Cosi i due gruppi parlarono 4 lungo, fi sulla pianura in mezzo alle miglisia di pecore, e dec: sero finalmente di iquidare i danni con 500 pecore. T due gruppi smut di berber quind alingarono cot Toro caval al ete rita opposte della pianura con le pecore ammassate tra di loro © Gahen con i suo abito ner, To auecheto¢ ke panos a ia solo in mezzo alle pecore scegliendo le migliori per il suo pa amento, walla vole ed a gan vdoad. ® Cosi Cohen prese Ie sue pecore e le port a Marmusha. 1 francesi nel loro fortino li udirono arrivare da una certa distanza (cbarba-ba» diceva allegramente Cohen, rievocando la scena) dissero «Che cosa diavolo succede*> e Cohen disse «Questo @ il mio ‘arm. I francesi non siuscirono a credere che avesse fatto re: almente cid che aveva fatto e lo accusarono di essere una spia di berberi ribeli, lo misero in prigione e gli presero le pecore. In citta la sua famiglia, non avendo sue notizie da tanto tempo, cre: ceva che fosse morto, Ma dopo breve tempo i francesi lo rilascia- rono ed egli tod a casa, ma senza pecore. Alora ando in citta a Tamentatsi dal colonnello, il francese che comandava tutta la re- gione. Ma il colonnello disse: «Non posso fare niente per questa faccenda, Non é affar mio». la buona, questo brano ci fa comprendere abbastanza bene, come farebbe qualsiasi altro brano del ge- here presentato allo stesso modo, quanti fattori entrino in tuna descrizione etnografica anche del tipo pid semplice, quanto sia straordinariamente rhick. Nella stesura finale de- ali scritti antropologici, compreso quello raccolto qui, que- sto fatto — che cid che chiamiamo i nostri dati sono in real ta le nostre ricostruzioni delle ricostruzioni di altri su cid che fanno loro ¢ i loro compatrioti — rimane nell’ombra perché tutto quello che ci occorre per comprendere un particolare evento, un rituale, un’usanza, un'idea © qualun ue altra cosa, viene inserito’ come informazione di sfondo prima che la cosa stessa sia esaminata, (Perfino il rivelare che questo piccolo dramma ebbe luogo sugli altipiani del Marocco centrale nel 1912 ~ e qui venne raccontato ancora nel 1968 ~ significa determinare gran parte della nostra comprensione di esso.) Non c’é niente di male in tutto cid, in ogni caso @ inevitabile, ma questo ci porta a concepire la ricerca antropologica come un’attivita pit: basata sull’os servazione, e meno sullinterpretazione di quanto non sia in realta. E invece, gia al momento dellesposizione dei fatti veri ¢ propri ~ il nocciolo duro, se pure ve ne € uno, del Vintera storia — noi stiamo gia dando spiegazioni: ¢, quel che & peggio, spiegazioni di spiegazioni. Ammiccamenti ad ammiccamenti ad ammiccamenti Pertanto Vanalisi consiste nella scelta delle steutture di significazione - cid che Ryle chiama codici convenuti, un'espressione un po’ fuorviante perché fa pensare che si tratti delimpresa di un telegrafista quando @ molto pitt si mile a quella di un critico letterario ~ ¢ nella identiicazio ne della loro base sociale e della loro importanza. Qui, nel nostro testo, una simile scelta comincerebbe distinguendo le tre diverse linee di interpretazione (ebrea, berbera ¢ francese} che rientrano nella situazione, ¢ quindi procede rebbe a dimostrare come (e perché), a quellepoca e in quel luogo, la loro presenza contemporanea abbia prodotto tuna situazione in cui la sistematica incomprensione ha i dotto le forme della tradizione a una farsa sociale. A fare inciampare Cohen ¢ con fui tutta lantica struttura di rap porti sociali ed economici entro i quali egli operava, fu una confusione di linguaggi. Tomerd pitt tardi su questo aforisma sin troppo sintet- co, come pure sui particolari del testo stesso. Per ora la cosa importante & solo rilevare che l'etnografia & thick des cription. Tranne che quando segue (come naturalmente deve fare) le pratiche pitt automatizzate della raccolta di dati, Vetnografo si trova di fronte a una moltepliciti di strutture concettuali complesse, molte delle quali sovrappo- ste o intrecciate fra di loro, che sono al tempo stesso stra- ne, irregolari e non-esplicite, che egli deve in qualche modo riuscire prima a cogliere e poi a rendere. E questo @ vero ai livelli pitt bassi della sua attivita di lavoro sul campo: it tervistare gli informatori, osservare i rituali, definire i termi: ni usati per la parentela, tracciare i confini delle propriet censire le famiglie... e scrivere il diario, Fare etografia & come cercare di leggere (nel senso di «costruire una lettura dis) un manoseritto ~ straniero, sbiadito, pieno di elissi, di incongruenze, di emendamenti sospetti ¢ di commenti ten: denziosi, ma Seritto non in convenzionali caratteri alfabetici, bensi con fugaci esempi di comportamento strutturato. I La cultura, questo sorta di documento agito, @ quindi pubblica come la parodia di un ammiecamento 0 una finta incursione contro delle pecore. Benché comprenda il mon: do delle idee (ideational) non esiste nella testa di nessuno; henché non sia fisica, non & un'entita occulta. Lintermin ile (perché non terminabile) dibattito all'interno dell’an: tropologia se la cultura sia «soggettivay o , insic epsom lo scambio reeiproco ai insult intelletuali («ideal Stal», «materialistal, «mentalistalm, «comportamentistal», ‘ Chiainata di volta in volta etnoscienza, analisi compo- nenziale o antropologia cognitiva (un ondeggiare terminolo- tuico che riflette tna incertezza pitt profonda), questa scuola di pensiero ritiene che la cultura sia composta di strutture psicologiche per mezzo di cui gli individui o i gruppi di in- 950 UNA TEOMA INTEPRETATIA DELLA CULTURA 19 ividui guidano il loro comportamento. «La cultura di una societ ~ per citare ancora Goodenough, questa volta in un passo che & divenuto il Jocus classicus dell’intero movimento = consiste in tutto cid che si deve sapere 0 credere per operare in maniera accettabile ai suoi membriv. Da questo modo di vedere la cultura deriva una concezione, altrettan to sicura di sé, di cosa significhi descriverla — la compila- ione di regole sistematiche, un algoritmo etnografico che, se seguito, renderebbe possibile agire in modo da passare per un indigeno (a parte Paspetto fisico). In tal modo un estremo soggettivismo si sposa con un estremo formalismo, col risultato previsto: un’esplosione di dibattiti sul proble: ma se particolari analisi (che si esprimono sotto forma di tassonomie, paradigmi, tabelle, diagrammi ad albero e altri ingegnosi espedienti) riflettono cid che «realmente» pensa- no ali indigeni, oppure sono semplicemente abili simulazio- ni, equivalenti dal punto di vista logico ma diverse nella so- suanza, di co che esi pensino ato che, a prima vista, questo metodo pud sembrare abbastanza simile a quello qui elaborate, al punto da essere scambiato con esso, & utile chiarire cid che li distingue. Se, lasciando da parte peri momento i nests} emmiceament le nostre pecore, prendiamo — per esempio ~ un quartetto di Beethoven come un eampione i cultura (un esempio piuttosto speciale, lo ammetto, ma che illustra molto bene i nostri seopi), nessuno, penso, lo identificherebbe con il suo spartito, con Je abilita e Ia conoscenza necessarie per suo: narlo, con la sua comprensione da parte dellesecutore 0 delPascoltatore, né (pensando en passant ai iduzionisti © ai reificatori) con una sua esecuzione particolare o con qual: che misteriosa entiti che trascenda l'esistenza materiale. Tl anessuno> é forse troppo forte: ci sono sempre persone in. correggbl; ma che un quatetto di Beethoven sia una struttura tonale temporalmente sviluppata, una sequenza Coeente di suouo modulatg: iu una parols, che sia cimien non quello che qualcuno conosce o crede di saper suona- re, questa @ un’affermazione su cui @ probabile che concor di la maggior parte delle persone, dopo aver riflettut. Per suonare il violino & necessario possedere certe atti tudini, abilita, conoscenze, determinati talenti, sentirsi in vena di suonare e (come dice una vecchia storiella) avere 20 ease UNA THOR INTERERETATVA DELLA CULTURA un violino. Ma suonare il violino non coincide con Ie atti tudini, le abilita, la conoscenza e cosi via, né con la vena, né (cid che invece evidentemente ritengono i credenti nella cultura materiale») con il violino stesso. Per fare un patto commerciale in Marocco dovete compiere determinate cose in determinati modi (tra cui sgozzare, cantando in arabo coranico, un agnello davanti ai membri maschi adulti non deformi riuniti della vostra trib) ed essere in possesso di certe caratteristiche psicologiche (tra le altre, il desiderio di cose lontane]. Ma un patto commerciale non @ né lo sgo2: zamento né il desiderio, benché questo sia sufficientemente reale come scoprirono sette parenti del nostro sceicco di Marmusha quando, in una precedente oceasione, furono giustiziaci davanti a lui per aver rubato a Cohen una pelle agnello tignosa, del tutto priva di valore. La cultura pubblica perché lo @ ill significato. Non potete strizzare l'occhio (o farne una parodia) senza sapere che cosa significa ammiccare 0 come si fa, fisicamente, a contrarre la palpebra, € non potete rubare un gregge di pe- core (o mimare il furto) senza sapere che significa rubare tuna pecora e come realizzare praticamente la cosa, Ma trar re da tali verita la conclusione che saper ammiccare & am miccare e saper rubare una pecora @ rubare una pecora tra disce una confusione profonda come, scambiando la descr. zione thin con quella thick, identificare V'ammiccamento con le contrazioni delle palpebre o il furto di pecore con Patto di cacciare animali lanosi fuori dai pascoli, Lerrore cognitivista ~ per cui la cultura consiste (per citare un altro portavoce del movimento, Stephen Tyler) in «fenomeni mentali che possono [vuol dire «dovrebbero»] essere ana lizzati con metodi formali simili a quelli della matematica e della logica» ~ @ altrettanto dannoso per un uso efficace del concetto quanto gli errori dei comportamentisti ¢ degli dealisti, di cui @ una correzione distorta. Forse lo & anche di pit, visto che i suoi errori sono pidi complicati e le sue distorsioni pit sottil. Dopo il primo Husserl ¢ il secondo Wittgenstein le po- lemiche generalizzate contro le teorie sulla privatezza del si sgnificato costituiscono cosi tanta parte del pensiero moder no che non accorre proseguirle ulteriormente qui. E. neces sario invece far si che 'antropologia ne divenga consapevo- ‘ves NA FROM INTERPRETATIVA DELLA CULTURA 2 le, ¢ in particolare che si chiarisca questo: dire che la cult ra consiste in strutture di significato socialmente stabilte, nei cui termini le persone fanno cose come lanciarsi dei se snali d'intesa ¢ regolarsi di conseguenza, o percepire insult € rispondere, non significa affermare che essa sia un feno- ‘meno psicologico, una caratteristica della mente di qualew- no, o della sua personaliti, della sua struttura cognitiva 0 gualunque altra cosa pitt di quanto non significhi affermare To stesso del tantrismo, della genetica, della forma progres- siva del verbo, della classificazione dei vini, della conmrmon law © della nozione di «maledizione condizionale» (come Westermarck defint il concetto di ‘ar nei cui termini C sollecité le sue tichieste di indennizza). In un posto come il Marocco, cid che pitt impedisce a quelli di noi che sono cresciusi facendo altsi ammiccamenti o badando ad altre pecore, di capire che cosa fanno gli uomini, non & ignorare come operano i processi cognitivi (benché sarebbe meglio saperne di pit, visto che, si presume, tra di loro agiscono allo stesso modo che tra di noi), quanto la mancanza di fa miliarita con Yuniverso immaginativo entro il quale i loro atti diventano segni, Dato che si @ evocato Wittgenstein, si pud anche citar. eas Noi... diciamo di alcune persone che per noi sono trasparen- ti. E tuttavia importante icordare per quanto riguarda questa os servazione che un essere mano uo essere per un altro un com pleto enigma. Ne diventiamo consapevoli quando arvviamo in un Daese straniio con train totalmente exrance quel che & pegaio, anche se con la padronanca dell lingua del paese. Not hon capiamo pli alti, (E non perché non sappiamo cosa si dico no.) Non riusciamo a mettre ne loro pans Vv La ricerca etnografica, in termini di esperienza persona- le, consiste nel metterci nei loro pani, unimpresa snervan- te che non riesce mai perfettamente; tentare di esprimere i motivi per cui ci si immagina, sempre troppo ottimistica mehig, di esseréi Husciti: in questo consiste la serittura.an tropologica come impzesa scfentifica. Noi, 0 almeno io, non cerchiamo di diventare indigeni (parola squalificata in ogni 22 VERSO UNA TEDRIA INTERPRETATIVA DELLA CURTURA caso) 0 di scimmiottarli: soltanto i romantici o le spie, a quanto sembra, lo troverebbero sensato, Noi cerchiamo di dialogare (nel senso esteso del termine che abbraccia molto pill del parlare) con loro, una cosa molto pi difficile di quanto non si_riconosca comunemente, € non soltanto con ali stranieri: «Se parlare per qualcun altro sembra essere un procedimento misterioso ~ ha notato Stanley Cavell ~ que- sto pud essere perché parlare a qualcuno non sembra abba: stanza misterioso». In questa prospettiva, lo scopo dell'antropologia @ I'am. pliamento dell'universo del discorso umano. Naturalmente questo non @ il suo unico scopo ~ altri sono la trasmissione della conoscenza, il divertimento, i consigli pratici, Jo svi- luppo morale, e la scoperta dellordine naturale nel com- portamento umano ~ né l'antropologia & lunica disciplina che lo persegua, Ma @ uno scopo a cui si adatta particolar- mente bene il concetto semiotico di cultura, In quanto co: stituita di sistemi interconnessi di segni interpretabili (cid che io chiamerei simboli, mettendo da parte gli tsi local), la cultura non & un potere, qualcosa a cui si possano. cau: salmente attribuire eventi sociali, comportamenti, istituzioni © processi; essa.é-un.contesto, qualcosa entro cui tutti que- sti fatti possono essere descritti in maniera intelligibile — cio in modo thick Tl famoso coinvolgimento antropologico nell'esotico (per noi) ~ cavalieri berberi,trafficanti ebrei, legionari francesi ~ @ pertanto essenzialmente un espediente per dislocare quel- Yortundente senso di familiarita che ci nasconde il mistero della nostra capacita di relazionarci con gli altri in modo per cettivo, Guardare le cose ordinarie nei luoghi dove queste prendono forme inusitate non rivela Parbitrarieta del com portamento umano, come si @ preteso tanto spesso (non c’ aulla di particolarmente arbitrario nello scambiare in Maroc co il furto di pecore per insolenza), ma la misura in cui il suo significato varia secondo il modello di vita da cui.é influenza: to... Comprendere la culture-di-uitt popolo.ne.mette-in-luce Ja.normalita senza ridurne Je.peculiarita. (Pid riesco a seguire Te cose che stanno facendo i marocchini, pitt esse mi appaio- no logiche e singolari.) Le rende accessibili: ponendole nella camice delle loro banalita, ne dissolve Popacita E da questa manovra, definita di solito troppo inciden: ‘ESO UNA TEORLA INTERRED DELLA CULTURA 23 talmente come «vedere le cose dal punto di vista dell'atto- re», troppo librescamente come «il metodo del verstehem» © troppo tecnicamente come «analisi emica», che deriva cosi idea che Pantropologia sia una vatieta di lettura della mente a grande distanza o una fantasticheria sulle isole dei cannibali e che, se si é ansiosi di navigare oltre i relitti di una dozzina di filosofie affondate, deve perd essere eseguita con molta cura, Per comprendere che cosa sia T'interpreta- vione antropologica fino a che punto sia interpretazione, & necessario comprendere soprattutto che cosa signilichi — che cosa non significhi ~ dire che le nostte formulazioni dei sistemi di simboli di altri popoli devono essere orienta te rispetto agli attori Sinnifica che le descrizioni della cultura berbera, ebrea 6 francese devono essere expresse nei termini delle inter: pretazioni che, cosi come noi le immaginiamo, i berberi, gli ebrei o i francesi attribuiscono al mondo in cui vivono, alle formule che usano per definire quanto accade loro. Cié non significa che tali descrizioni siano esse stesse berbere, ebree o francesi: vale a dire parte della realta che stanno ppalesemente descrivendo. Esse sono antropologiche: cioé parte di un sistema in evoluzione di analisi scientifica. De: Yvono essere espresse nei termini delle interpretazioni a cui persone di una particolare categoria sottopongono la loro esperienza, poiché questo @ cid di cui dichiarano di essere le descrizioni; sono antropologiche perché sono, di fatto, gli antropologi ad avanzarle. Normalmente non & necessario definire in modo tanto sofisticato che loggetto dello studio & una cosa ¢ lo studio di esso un’altra cosa: & abbastanza hiaro che il mondo fisico non & la fisica e A Skeleton Key to Finnegan's Wake non @ Finnegan's Wake, Tuttavia, dato che nello studio della cultura Panalisi penetra nell oggetto stesso — vale a dite, of cominciamo con le nostre interpreta- zion! di cid che fanno i nostri informatort, 0 quello che pen siamo che facciano, e pot le sistematizziamo — il confine ta 4 Non solo degli atti popali: Pentropologia pud essese epplicata sul la cultura di cui essa sessa fa parte, ¢ questo. tvviene sempre pid spess: facto di grande importanea tna che mettero da parte per il momento, vi fo che solleva alcuni problemi di second ordine insidiosie piuttosto par ticle. 24 VEHS0 UNA TEOMA INTERPRETA DELLA COLIURA la cultura (marocchina) come fatto naturale ¢ la cultura (marocchina) come entiti teorica tende a divenire confuso. Tanto piti che quest’ultima @ presentata sotto forma di de- scrizione (vista con Vocchio di un attore) delle concezioni (marocchine) di ogni cosa, dalla violenza allonore, dalla di- Vinita alla giustizia, dalla tribi. alla proprieta, dal patronato al ruolo di capo. In breve, gli scritti antropologici sono essi stessi inter pretazioni, ¢ per di piti di secondo o di terzo ordine, (Per definizione solo un «indigeno» fa quelle di prim’ordine: @ la sua cultura)’, Sono quindi invenzioni, invenzioni nel sen so che sono «qualcosa di fabbricato», ‘«qualcosa di confe- zionato» ~ il significato originario di fictio ~ nom che sono false, irreali o semplicemente ipotesi pensate «come se» Costruire delle descrizioni orientate rispetto agli attori sulle interrelazioni tra uno sceicco berbero, un traificante ebreo un soldato francese nel Marocco del 1912 & chiaramente tun ato immaginativo, non tanto diverso dall'interpretare, ad esempio, le interrelazioni tra un dottore francese di pro- vincia, la sua sciocca moglic adultera ¢ il suo inetto amante nella Francia dell'Ottocento. In quest'ultimo caso i perso: nnaggi sono rappresentati come se non fossero esistiti e gli avvenimenti come se non fossero accaduti, mentre nel pri ‘mo sono rappresentati come se fossero, o fossero stati, rea i, Questa @ una differenza di importanza non trascurabile: in effetti, proprio quella che Madame Bovary non riusciva ad afferrare, Ma importante non sta nel fatto che la sua storia fa inventata mentre quella di Cohen venne solo an- notata. Le condizioni e lo scopo della loro creazione (per non parlare dello stile e della qualita) sono diverse, ma Tuna é fictio, «una costruzione», tanto quanto Valtra Non sempre gli antropologi sono stati consapevoli di > Di nuovo il problema dellordine & complesso.[ avori antropolo- basatt sw altri lavori anttopologics (quell di Lévi-Strauss, ad esem: Pio) possono, naturalmente, essere di quatordine 0 superior, € spesso, perfino abitualmente, pli informatori dann delle intesprtazioni di se Cond ordine ~ quelli che hanno finito per esse noti come «cnodell in digeni», Nelle culture alfabetizzate, dove le interpretarioni «indigenes possuno procedere «live superiori— rguardo al Magheeb, barta pensa re ad Tbn Khaldun, per sli Stati Uniti, 2 Margaret Mead ~ question! di questo genere diventano davvero complicate {ESO USA TEORLA INTERPRETATA DELLA CULTURA, 25 questo fatto quanto avrebbero potuto: che, sebbene la cul: tura esista nella stazione commerciale, nel forte sulla collina (© nei pascoli delle pecore, V'antropologia esiste nel libro, nelaricolo, nella conferenza, nella mostea al museo o, tal volta, ai giorni nostri, nel film. Rendersi conto di questo si: gnifica comprendere’ che nell'analisi culturale, cosi_ come nella pittura, non. sipud tracciare_iL conline-tre-i-modi-i rappresentazione.¢ il. contenuto, effettivos © questo fatto a sua volta sembra minacciare lo status oggettivo della cono scenza antropologica, suggerendo che la sua fonte non @ la realta sociale ma un_artilicio-dello-seudiose: ~ “or mifiaccia esiste, ma non & pericolosa, Linteresse di un resoconto etnografico si basa non sullabilita del suo au tore di cogliere fatti primitivi in luoghi remoti ¢ portarli a casa come una maschera 0 una scultura, ma sul grado in cui & capace di chiarire cié che accade in questi luoghi, di ridurre lo sconcerto ~ che tipi di uomini sono questi? ~ na- turalmente suscitato da atti poco familiari che emergono da sfondi sconosciuti. Certo, questo genera qualche serio pro: bblema di verifica: 0, se «verifica» & una parola troppo forte per una scienza cosi poco rigida {io stesso preferirei «valu tazione»), qualche problema sul modo di distinguere un re soconto buono da uno meno buono. Ma proprio questa & fa sua virtd. Se l'etnogratia & deserizione thick e se gli etno- sgrafi sono coloro che descrivono, allora il problema deter minante per ogni esempio fornito — si tratti di un fram mento di un diario sul campo 0 di una monografia di di mensioni malinowskiane - se distingue gli ammiccamenti dai tic e gli ammiceamenti veri da quelli parodiati, Non nei confronti di una massa di dati non interpretati, di de: sctizioni radicalmente thin che dobbiamo misurare la forza delle nostre spiegazioni, ma rispetto alla capaciti dell’imma gginazione scientifica di metterci in contatto con le vite delle persone estranee. Non vale la pena, come diceva Thoreau, fate il giro del mondo per contare i gatti di Zanzibar. v Ora, V'affermazione secondo cui non & nel nostro inte resse amputare il comportamento umano proprio delle ca 26 VINO UNA THOR TEROMEATIA DELIA ULTRA ratteristiche che ci interessano maggiormente prima di co- minciare ad esaminarlo, ha assunto un significato pitt am- pio: e cioe che, dato che sono soltanto quelle caratteristiche ad interessarci, non c' affatto bisogno di badare al com portamento globale se non superficialmente. Secondo que- sto ragionamento, la cultura trattata nel modo pit ffica- ce puramente come sistema simbolico (lo slogan é «nei suoi propri termini»), isolandone pli clementi, specificando i rapport interni fra quegli clementi e quindi caratterizzando intero sistema in qualche modo generico ~ in base ai sim- boli centrali attorno a cui & organizzata, alle strutture fon damentali di cui @ un'espressione superticiale o ai principi ideologici su cui si fonda. Benché sia un notevole migliora mento rispetto alla concezione della cultura come «compor- tamento appreso» ¢ «fenomeni mentali», ¢ fonte di alcune delle pid stimolanti concezioni teoriche dell’antropologia contemporanea, mi pare che questo approccio ermetico corra il rischio (che si & concretizzato sempre piti spesso) di separare l’analisi culturale dal suo proprio oggetto, la lo: gica informale della vita teale. Serve a poco disincagliare un concetto dalle secche dello psicologismo solo per farlo subito ripiombare in quelle dello schematismo. Bisogna occuparsi del comportamento, ¢ con una certa precisione, perché & attraverso il flusso del comportamento ~ o, pitt esattamente dellazione sociale ~ che le forme cul- turali trovano articolazione, La trovano anche, naturalmen- te, in vari tipi di manufatti ¢ in vari stati di consapevolezza, ma questi traggono il loro significato dal ruolo che assumo: no (Wittgenstein direbbe dal loro «uso») in un modello ef- fettivo di vita, non dai rapporti intrinseci che li legano. Tl nostro dramma pustorale @ saxo creato da Cohen, dallo sceicco e dal capitano Dumari con quello che facevano qquando hanno intralcato a vicenda { propr scopi = esere. tare il commercio, difendere lonore, istituire un. predomi: nio — ¢ questo percid & Pargomento del dramma. Qualun: que cosa e dovungue siano i sistemi simbolici «nei loro propri termini», noi otteniamo un accesso empirico ad essi esaminandoli, ¢ non sistemando entita astratte in schemi unificati Questo implica anche che la coerenza non pud essere la maggior prova di validita per una descrizione culturale. | sistemi culturali devono avere un grado minimo di coeren va, o alttimenti non li chiameremmo sistemi c, se li osser- viamo di norma ne hanno anche di pit, ma non c’é nulla Gi pitt coetente delle allucinazioni di un paranoide o della storia di un imbroglione. La forza delle nostre interp ioni_non_pud basarsi, come speiso. accade ora, sultt co pattezza con cai sono assemblate, o sulla sicurezza. con. cui Sono. arjomentate. Credo che nulla abbia , in parte da profugo, in parte da pellegrino, in parte da pa: triarca morente. Ma quello che si «dissero» — in senso este- so come intendo io ~ sessant’anni fa su un altopiano del- PAdlamte, @ conservato per lo studio, anche se non perfet mente. «Che cosa fissa la scrittura?» chiede Paul Ricoeur, da cui ho preso a prestito, e in qualche modo distorto, tut” ta Pidea dell iscrizione dell azione. Non l'evento del parlare, ma il «dlettom del parlare, expressio re con cui intendiamo quell esteriorizzazione intenzionale che co- Situsce lo scopo del discorso grazie a cui il sagen ~ il die ~ Quol-diventare Paus-sage — Venunciazione, enunciato. In breve WB che nol scriviamo & il oenta (il «pensicrom, il «contenuso», il Ssuccos) del_pariare.-E. il signilicato_dell'evento. discorsivo, non evento some.tale Questo non é di per sé tanto un «detto» — se i filosofi di ose ticorrono alle storielle, i fenomenologi ricorrono alle frasi lunghe - ma ci porta comunque ad una es pia precisa alla nostra domanda originatia, «Che cosa fa Petnberafo?s: serive™. Anche questa pud apparire una sco pent tom proprio sorprendente, e per qualcuno che cono: eer bene la wletteratura> corrente, pure poco plausibile. Ma poiché la risposta standard alla nostra domanda @ stata epi osserva, repsta, analiza» ~ una specie di concezione alla veni, vidi, vici -, ha forse aie pil vaste fa Ue er oi ais a tata prima, non tlie quella che pos anche ee ‘normalmente impossibile distinguere que: ea ag della ricerca cognitiva; ed esse possono di fatto we sore come coperazioni» ton07e. : Ia situazione & anche pit delicata perché, come si & gia notato, quello che noi iscriviamo (o ‘cerchiamo di iscrivere) non é il discorso sociale bruto a cui non oe (aes diretto, non essendone gli attori se non in modo molto mar- drei maéaonalmene, i Sokanco quella piccola parte di aise che i nostri informatori possorio portarci @ capire’. Que 60 ancora, pid esatamente«ingrves. In ffi In magtior pace aerate muse! 0 ao; ma anche nc ibs © negh ariel pos sath eosin Surman frograbe, seg, ciagramm,tabele va smear iMerconsapereeza dgi aneepeog ica le modal di dicen. tan pt bon arlare dep espresso a ese) € stata fe aan in ci ha raforat Tmpulso del wntopologo a im. fon come persone pia che come eet pemmars om i prop informatie ao oko presse. Ma, nel cance eenanate Tanttopalogo ad ignore la patra moo pat mu Sa Pe Roslmente ct wipe, del suo runloe ad immaginar saa Aas fun copate inersat (el doplice senso dela Soon uaa la sta fete maggie ok malaede 30. VERSO UNA TEORISIsTERPRETATIVN De sta non @ un'affermazione definitiva, come sembra, perché he vow tute Treat sno bugiacd enon & teeceaa sapere tutto per capire qualeosa, ma fa apparire piuttosto zoppicante lu concezione dell'nals antropologca come ma. nipolazione concettuale di fatti scoperti, come ricostruzione logica di una pura e semplice sealta, Estrarte cristalli simme- ici di significato, purificati dalla complessita materiale in cui erano collocati, ¢ poi attribuire la loro esistenza a pi di ordine autogeni, proprieta universali della mente uma- nna, © vaste Weltanschanungen aprioristiche, & simulare una scienza che non esiste ¢ immaginare una realt che non si pud trovare. Lanalisiculturale consiste (o dovrebbe consiste re) nelLipotizzare significati, valutare le ipotesi e trarre con clusion esplcave dalle ipotest mglios ma non scope i Zontinente del Significato e tracciare il paesaggio immate- Hale su una sorta di canta geogtaica, : vl Ecco quindi le tre caratteristiche della desctizione eino- arafica: & intexpretativa; quello che interpreta & il fusso del discorso sociale; ¢ linterpretazione ad essa inerente consiste nel tentative di preservare il «detto» di questo discorso_dal le possibilita che esso svanisca e di_fissasloin.termini-che ne consentono una lettura. Tl kula & scomparso 0 mutato y ma, nel bene ¢ nel male, Gli argonauti del Pacifico occiden tale restano. Esiste inoltre una quarta caratteristica di que- sta descrizione, almeno come la pratico io: & microscopica. Questo non vuol dire che non ci siano_interpretazioni antropoloiche su vasa scala incre iit, soci, awe nimenti mondiali ¢ cosi via: & este @ proprio questa estensione delle nostre analisi a contesti pit ampi ch yntesti pitt ampi che, insieme all foro impliceioal teoriche, le tarcomana allattensione ger nerale e giustifica la loro costruzione da parte nostra. Nes- guno si cura piu di quelle pecore, neppure Cohen beh Cohen forse si). La storia pud avere i suoi punti di svolea in sordina, «grandi rumori in una piccola stanza», ma que- sto piccolo episodio non era sicuramente uno di quest. Cid signitica semplicemente che 'antropologo si avvici nna in modo caratteristico a queste pid ampie interpretazioni ¢ pili astratte analisi procedendo da conoscenze molto este: Se di faccende estremamente piccole, Egli affronta le stesse grandiose realta che altri ~ gli economisti, i politologi, i so- Erologi ~ affrontano nci loro contesti pili fatidici: il Potere { Mutamento, la Fede, 'Oppressione, il Lavoro, la Passio: ne, PAutorita, la Bellezza, la Violenza, I'Amore, il Prestigio: tna li alfronta in contesti abbastanza oscuri ~ luoghi come Marmusha e vite come quella di Cohen ~ per togliete loro Je maiuscole. In contesti cosi mili queste costanti troppo tumane, «quelle parole grosse che ci intimoriscono tutti», jssumono una forma dimessa: ma il vantagsio & proprio questo, ci sono gia abbastanza cose profonde nel mondo. Tuttavia non si risolve cosi facilmente, con vaghe allu- sioni alle vist della concretezza ¢ del buon senso, il proble: tna del passaggio da una raccolta , quale che sia la loro validiti empiric. Sono inter pretazioni giuste o sbagliate come ogni altra, ottenute come Sar, iimamentenconcilens come’ oe ala, € iI tentativo di investirle dellautorita della sperimentazione fie vokanto’ on gioco a desieza metalic, 1 ogiche non sono privilesiate, sono particolar Miro” paese, Considerarle come qualcosa di ‘i'd fren) distorce loro € le loro implicazio hii che sono molto pit profonde, per la teoria sociale, della semplice clementarita Notizie da un altro paese: il motivo per cui le descriio ni ripetute di lontani furti di pecore (c un etnografo vera mente bravo si sarebbe addentrato nel problema di che tazza fossero) hanno una silevanza generale & che esse of frono al pensiero sociologico materiale sostanzioso a cui at- tingere. Nelle scoperte dell’antropologo la cosa importante Ela loro complessa specificta, il fatto che” sianorricche di particolari. Ecol genere di materiale prodotto con una - Cerca sul-campo.a-lungo termine, principalmente ‘anche se fron esclusivamente) qualitativa, molto partecipativa ¢ quasi fossessivamente filtrata_in. contest limitatt che, ai_megacon- cetti-da-cui-é-afflita la scienza sociale contemporanea ~ la Tegittimita, la modernizzazione, Vintegrazione, il conllitto, i carisma, la struttura, .. il significato ~ pud attribuirsiquella Sorta di realta sensibile che rende possibile non solo pensa trad essi in mado-redlistico € concreto ma, cosa piu, im portante, pensare con essi in modo cteativo © immaginifico problems metodoogico. generate dalla narra mica scopic delemografia € teale e critico, ma non lo si puo MeiNete considerando una remota localita come il mondo in una taza di te e come l'equivalente sociologico di una camera oscura: si deve tisolverlo ~ 0 per lo meno tenerlo M ;emente a bada ~ con Ja consapevolezza che le azioni sociali sono commenti. su. qualeosa. che Te-trascéride; che Vorigine di una interpretazione non determina la sua désté tazione, T piccli fi parlane a grand- problemi, gi an miccamenti alfepistemologia, le razzie di grepgi di pecore alla rivoluzione, perché questa la loro funzione, vi E questo ci porta infine alla teoria. Tl lato debole degli approcei interpretativi a qualunque genere di cosa ~ la let teratura, i sogni, i sintomi, la cultura ~ @ che essi tendono a resistere, © vien loro permesso di farlo, allarticolazione concettuale ¢ a sfuggire cosi alle valutazioni di tipo sistema: tico. Si capisce uninterpretazione oppure no, se ne vede Timportanza oppure no, la si accetta oppure no. Imprigio: rata nellimmediatezza del suo proprio dettaglio, & presen: tata come autoconvalidantesi 0, peggio, convalidata dalla sensibiliti presumibilmente sviluppata dalla persona che la presenta: un qualungue tentativo di esprimere cid che dice in termini diversi dai propri & considerato un travisamento, considerato etnocentrico, il termine pi severo usato dal: Fantropologo come insulto morale. Questo non va assolutamense bene per un campo di studi che afferma di essere una scienza, anche se timida mente (per quanto io non sia affatto timido a questo pro: posito). Non esiste nessuna ragione per cui la struttura concettuale di un'intezpretazione culturale dovrebbe essere meno definibile, quindi meno suscettibile di essere valutata in base a canoni espliciti, di quella, ad esempio, di un’os servazione biologica o di un_esperimento fisico — nessuna ragione se non che i termini in cui si possono esprimere queste definizioni sono, se non del tutto, quasi inesistent. Siamo ridotti ad insinuare delle teorie perché ci manca la forza di affermarle Allo stesso tempo si deve ammettere che esistono, diver- se-caratteristiche. nellinterpretazione culturale che ne dono lo sviluppo teorico pit difficile del solito. La. prima & la necessita che la tcoria resti piit vicina a terra di. quanto tende ad essere nel caso di altre scienze maggiormente.in {VERSO UNA TEORA FVTERPRERATIN DELLA CULTTRA 38 grado_di abbandonarsi all'astrazione.immaginativa,.Soltanto. voli-brevi-del-raziocinio tendono ad essere. efficacin.an- tropalogia: quelli pitt Iunghi tendono a scivolare in. sogni logici, sconfinamenti accademici nelle simmetrie formali. Lo scope di un approccio semiotico alla cultura Fo detto, di aiutarct a raggiungere Paccesso al mando concet tuale in cut-vivono i nostei soggetti cost che possiamo dia logarecon loro, in qualche senso esteso’dél"termine. La tensione tra limpulso @ penetrare in un universo sconoscit to di azione simbolica ¢ le esigenze di avanzamento tecnico nella teoria della cultura, tra il bisogno di capire ¢ quello di analizzare, & di conseguenza necessariamente grande ed essenzialmente incliminabile. In effetti, con il progresso del Jo sviluppo teorico, questa tensione diventa sempre pitt grande. Questa @ la ‘condizione primaria per une teoria del fa cultura: non essere padrona di se stessa. Essendo insepa- rabile dalle immediatezze presentate dalla thick description, Ja sua liberta di modellarsi nei termini della sua logica in: tema & piuttosto limitata, Cid che generalmente riesce & raggiungcre nasce dalla finezza delle sue distinzioni, non dalla potenza delle sue astrazioni Eda questo deriva il modo particolare in cui, come semplice questione di fatto empirico, Ja nostra conoscenza della cultura... delle culture... di una cultura si sviluppa: essa cresce a sprazzi, Invece di seguire una curva ascenden te di scoperte cumulative, V'analisi culturale si frammenta in luna sequenza sconnessa ma intellegibile di sortite sempre pit: audaci. Le sicerche-si edificano.su_altre-ricerche, non nel senso che riprendono dove le altre smettono, ma nel senso che, meglio informate e meglio concettualizzate, aps profondiscona i pilJe stesse cose, Ogni seria analisi cul- turale.comincia da-un-qualsiast inizio c termina dove riesce ad arrivare prima di esaurire il suo impulso intelletniale..Si mobilitano fatti scoperti in precedenza, si usano concetti sviluppati in precedenza, si provano ipotesi formulate in precedenza; ma non si procede da teoremi_ git dimostrati alla-dimosteazione.di-teoremi-auovi; si passa invece da un golfo brancolare verso la comprensione pil elementare a tuna pretesa ben fondata di averla raggiunta e quindi supe rata. Una ricerca costituisce un progresso se. 2 pitt incisiva = qualunque cosa cid significhi — di quelle che Pharin ceduta, ma non si appoggia sulle loro spalle, loro fianco, come stidante ¢ sfidata E per questo motivo, tra gli altri, che il saggio, fosse di 30 pagine o di 300, & sembrato il genere naturale in cui presentare interpretazioni culturali ¢ le teorie che le sosten nono, ed & pet questo che, se si cercano trattati sistematici in questo campo, si hanno delle delusioni, specialmente se li si trovano. Anche le rassegne sono rare in questo campo, ¢ il loro interesse non supera quello bibliogeatico, Non solo i-maggiori-contzibuti teorici si trovano. in. sicerche. specifi che ~ questo & vero quasi in ogni campo ~ ma & molto. dif: ficile. estrapolarlida.tali-ricerche e integrarli_ in qualcosa wre invece al che si pottebbe chiamare una vera e propria «teoria. della, culturay,( Le formulazioni teoriche si clevano cosi poco so- pra le interpretazioni che governano che, separate da esse, non hanno molto senso né interesse.\E non perché non sia: no generali (se non sono generali, non sono teoriche) ma perché, affermaie-indipendentemente. dalle-loro. applicazio ni, sembrano-banali.o.prive-di senso. Si pud, € questo il modo in cui il campo progredisce concettualmente, prende- re una linea di ricerca teorica sviluppata in connessione con un esercizio di interpretazione emogratica e impiegarla in un altro, portandola ad una maggior precisione ed una pid ampia rilevanza, ma non si pud scrivere una «tcoria ge- nerale dell'interpretazione culturale». O meglio si pud farlo, ma serve a poco, perché il-compito.essenziale nel costruire tuna teoria non é'di-codificare regolarita astratte,, ma rende- re-possibile-la-thiak, description; non di. generalizzare. attra verso. i casi, ma-al-loro- interno, Generalizare all’interno dei casi si chiama, almeno in medicina e nella psicologia del profondo, inferenza clinica. Invece di cominciare con una serie di osservazioni e tentare di sottoporle a una legge che le governi, questa inferenza comincia con una serie di segni (presumibilmente) significa tivi e cerca di collocarli entro una struttura incelligibile. Le misure sono abbinate alle predizioni teoriche, ma i sintomi (anche se misurati) sono esaminati per le loro peculiarita teoriche ~ sono cio® diagnosticati. Nellanalisi della cultura i segni sigoficativi non sono sintomi o aggregati di sintomi, ma atti simbolici o aggregati di atti simbolici, ¢ lo scopo non la terapia, ma lanalisi del discorso sociale. II modo in cui si usa la teoria - estrarre Ja segreta importanza delle cose ~ & comungue lo stesso. Arriviamo cost alla seconda condizione della teoria della cultura: non @, almeno nel senso stretto della parola, pre: dittiva. Il diagnostico non predice il morbillo: decide che uno ce Tha, 0 al massimo anticipa che probabilmente uno se lo prendera entro un breve lasso di tempo. Ma questa li mitazione, che @ piuttosto reale, & stata comunemente frain tesa ed esagerata, perché si € pensato che V'interpretazione culturale fosse semplicemente post facto: che, come il conta- dino nella vecchia storiella, prima facciamo i buchi nello steccato ¢ poi ci dipingiamo intorno gli occhi del toro. Non si pud negare che ci sia parecchio di questo in giro, anche in posti importanti; si deve perd escludere che sia il risultato inevitabile di un approccio clinico all'uso della teoria E vero che nello stile clinico della formulazione teorica Ja concettualizaazione & diretta al fine di generare interpre- tazioni di questioni gia disponibili, e non di proiettare ri- sultati di manipolazioni sperimentali o di dedurre stati fu: turi di un determinato sistema. Ma questo non significa che la teoria debba solo adattarsi a realta passate (0 meglio a generarne valide interpretazioni): deve anche sopravvivere sopravvivere intellertualmente — a realta che verranno. An- che se talvolta formuliamo la nostra interpretazione di una serie di ammiccamenti o di un caso di abigeato molto tem: po dopo che sono avvenuti, la struttura teorica entro i cui termini si fa una tale interpretazione deve poter continuare a sfornare interpretazioni plausibili via via che appaiono al- Yorizzonte nuovi fenomeni sociali. Benché ogni tentativo di thick description, al di la dell owio ¢ del superficiale, inizi da uno stato di confusione generale su che diavolo stia ac- cadendo cercando di raccapezzarsi - non si comincia mai (0 non si dovrebbe) a mani vuote. Le idec teoriche non si creano totalmente dal nulla in una ricerca: come ho detto, si traggono da ticerche alfinh-e, raffinandole nel corso della ricerca, si applicano a nuovi problemi interpretativi. Se ces- sano diessere.utili riguardo a tali problemi, tendono a non essere usate € sono pid o meno abbandonate. Se continua no.ad_essere utili, aprendo la via a nuove interpretazioni, sono ulteriormente elaborate ¢ continuano ad essere usate’ Questa concezione del funzionamento della teoria in tuna scienza interpretativa fa pensare che la distinzione, in ogni caso relativa, presente nelle scienze sperimentali o ba sate sullosservazione, tra la_adescrizione» e la, «spiegazio: ne» prenda qui la forma di una distinzione, anche pitt rela- tiva dell'altra, tra «inserizione> (rhick description) e «specif cazione (wliagnosis) — tra To stabilize che significato ab- iano le patticolari azioni sociali per coloro che le eseguo’ no ed affermare, il pitt esplicitamente possibile, che cose dimostri la conoscenza cosi ottenuta rispetto alla societi in cui @ stata ricavata e inoltre rispetto alla vita sociale come tale, UL nostro duplice compito & di scoprire le strutture concettuali che informano gli atii dei-nostri atiori, il «det- to» del discorso sociale, ¢ costruire. un. sistema di analisi nei cui termini cid che ® pertinente a quelle strutture, cio che appartiene loro perché sono quello che sono, risalteri sullo sfondo di altre determinanti del comportamento uma: no..Nelleinogratia, il compito della teoria & di fornire un vocabolatio in cui si possa esprimere cid che P'azione sim: bolica ha da dire su di sé — cioé sul rnolo della cultura nel Ia vita umana. A parte un paio di studi orientativi che siguardano que stioni pit fondamentali, ¢ in questo modo che opera la teo ria nei saggi raccolti in questo libro. Un repertorio di con: cetti e sistemi di concetti molto generali e accademici — © Chiaramente questa ® una forma di idealizeazione. Dato che le teorie sono ben di ado smenste definiivamente nel uso clinico e sili mitano a divencare sempre pit ingorabrant, improdutive, forza 0 vx fue, spesso esse persistona moo tempo dopo che tutti, tranne un pu sno dl persone (che sono perd spesso decisamente appassionate) hanno erduto molto del loro interesse. Adige il vero, per quanto riguarda ancropologia, costiuisce maggiormente un problema eliminare le idee onal esaurte dala letteratura che introdurvd quelle produttive, © quind: malta pit discussione teorca di quanto si voreebbe & pid ertica che co: ftnutivs, e intere carrere sono stare dedicate ad alfretae la diparita di idee moribonde. Via via che la ricerca progredisce si spererebbe che aquesa specie di controllo delle erbacee intllettalt diventaste una parte meno importante delle noste attvita, ma per il momento resta vero che le wecchie teorie, invece di morie, tendono a trasfrisi nelle seconde edizioni «integration», «cazionalizzazione», «simbolo», «ideologia» «ethos», ativoluzione», «identita», «metaforan, «struttura», «ctituale>, «visione del mondo», «attore», «funzionen, «sa cro», naturalmente «cultura» ~ Viene insetito nel corpo del la tbick description etnografica, nella speranza di rendere scientificamente eloquenti i semplici eventi’. Lo scopo é di trarre grandiconclusioni da fatti piccoli, ma fittamente it: tessut di sostenere affermazioni generali sul ruolo della cultura nella costruzione della vita collettiva, confrontando- Te nei dettagli con 'analisi di casi specifici Cosi non é solo l'interpretazione a scendere al pitt im. mediato livello di osservazione, ma anche la teoria da cui tale interpretazione concettualmente dipende. I mio inte: esse per la storia di Cohen, come quello di Ryle per gli ammiceamenti, 2 derivato da’alcune nozioni_ veramente_ge- neriche, Il modello della «confusione delle lingue» — Videa che il conflitio sociale non sia qualcosa che avviene quando per debolezza, imprecisione, obsolescenza o trascuratezza le forme culturali cessano di operare, ma piuttosto qualcosa che aecade quando, come gli ammiccamenti burleschi, tali forme sono sospinte da situazioni insolite o intenzioni inso: lite ad operare in modi insoliti ~ non é un’idea che ho trat to dalla storia di Cohen, ma un'idea che le ho aggiunto, istruito da colleghi, studenti e predecessori T nostei «appunti alla buona», dall'aspetto innocente sono piti che un ritratto delle comici di significato di com: mercianti ebrei, guerrieri berberi € proconsoli francesi, delle loro interferenze reciproche: sono la. dimostrazione che riclaborare il modello dei rapporti sociali significa isi stemare le coordinate del mondo vissuto. Le forme della societi sono la sostanza della cultura. 9 La maggior parte dei capitoli successvi riguarda pi Indonesia de! Marocco, perche ho appena iniziato ad affrontare i problemi del mio rateriale-nordaficano che, pet la maggior parte, & stato raccolto pit di recente. I lavoro sul terreno in Indonesia & stato compiuto nel 19 1957.58, e nel 1971; in Matocca nel 1964, 1965-66, 1968-69 e nel 1972, 40 VERSO UNA TERN BSTEREREATIVA DELLA CULTURA vu C’® una storia indiana — almeno I'ho appresa come sto: ria indiana - di un inglese che, avendo udito che il mondo opgiava su una piatiaforma che poggiava sul dorso di un clefante il quale poggiava a sua volta sul dorso di una tar taruga, chiese (forse era un etnografo: @ il loro modo di comportarsi); su che cosa poggiava la tartaruga? Su un'altra tartaruga. E quella tartaruga? «Ah, Sahib, dopo quella sono tutte tartarughe>. Questa € in veriti la condizione delle cose. Non so quanto a lungo sia utile meditare sull'incontto di Cohen, lo sceicco e Dumari (forse ho git oltrepassato il limite) ma so che, per quanto potessi continuare, non arriverei mai a toc care il fondo. Né ei sono mai andaco vicino in tutto quello che ho scritto, sia nei saggi successivi sia altrove. anal culturale & inttinsecamente incompleca e, ancer peggio, pitt si_approfondisce tanto meno @ completa, E_una_ strana scienza, Je cui affermazioni pitt rivelatrici sono. quelle con la base pit vacillante, in cui portarea compimento_l'argomen. to-che"si sta trattando significa aumentare i sospetti, sia vo stri-siaaliru, che J strada. intrapresa non sia proprio quel 4a giusta, Ma questo & quello che fa l'ctnografo, oltre a tor. ‘meniare la gente intelligente con domande stupide Esistono diversi modi di evitare cid — trasformate la cultura in folklore e farne collezione, trasformarla in carat teristiche ed enumerarle, trasformarla in istituzioni e classi- ficarle, trasformarla in strutture ¢ manipolarle. Ma queste sone scappaoi. Il fatto & che alfdars ad un concertos miotico della cultura ¢ ad un approccio interpretative per studiarla significa alfidarsi a una concerione delle propos! zioni etnografiche come, prendendo a prestito Pormai fa. mosa frase di W.B. Gallie, «essenzialmente contestabili» Lantropologia, 0 per lo meno l'antropologia interpretativa 2 una scicnza i cut progressi sono contrassepnati pid da un ralfiaamento det cibatuti che da un aumento. di-consenso cid. che migliora & la precisione con cui ci tormentiamo a vicenda. E molto difficile accorgersene quando Vattenzione & monopolizzata da una sola delle parti che discutono. 1 mo- nologhi valgono poco qui, perché non vi sono conclusion 880 UNA THOMA INTERRETANVA DELLA CLLZURA da riportare, ma soltanto una discussione da_sostenere Quale che sia Timportanza dei saggi qui raccokti, essa non E tanto in quello che dicono ma in quello che testimo: niano: un enorme aumento di iateresse, non solo in. antro pologia, ma nelle scienze sociali in genere, verso il ruolo delle’ forme simboliche nella vita umana. Il significato quella pseudoentia sfuggente e mal definita che un tempo lasciavamo volenticri ai filosoft ed ai critici letterari perché i giocassero, @ ora ritomato nel cuore della nostra discipli na. Anche i marxisti citano Cassirer, ¢ i positivisti Kenneth Burke, La mia posizione in mezzo a tutto cid @ stata di cercare di resistere al soggettivismo da una parte ¢ al cabalismo dalfaltra, di cercare di tenere l'analisi delle forme simboli che il pit strettamente possibile legata agli eventi sociali concreti, al mondo pubblico della vita in comune, e di or ganizzarla in modo tale che le connessioni tra le’ formula ioni teoriche ¢ le interprctazioni descrittive non fossero oscurate dal ricorso a scienze occulte. Non mi sono mai la sciato influenzare dall'argomento che, essendo la completa obiettivits impossibile in queste faccende (come natural mente @), tanto vale lasciar libero sfogo ai propri sentimen ti, Come ha notato Robert Solow, cio equivale a dire che, non esistendo un ambiente perlettamente asetico, tanto vale esercitare la chirurgia in una fogna. Né daira parte mi ha influenzaro la pretesa che la linguistica strutcura Tingcgnetia dei calcolatori o qualche altea forma di pensie ro avanzata ci metteri in grado di capire gli uomini senza conoscerli, Per screditare in fretta un approccio semiotico alla cultura non c’ altro da fare che lasciarlo scivolare in tuna combinazione di intuizionismo e alchimia, anche se le intuizioni sono espresse in modo elegante e V'alchimia & fat ta apparize moderna. I pericolo che 'analisi della cultura, in cerca di tartar ghe troppo in profondita, perda il contatto con le superfici dure della vita - con le realta dell’economia, della politica, della stratificazione sociale in cui gli uomini sono sempre inseriti - e con le necessita biclogiche e fisiche su cui pos: giano quelle superfici, @ sempre presente. La sola. difesa contro di esso, e quindi contro la trasformazione dell’analisi della cultura in una specie di estetismo sociologico, 2 svol sere questa analisi in primo luogo su queste realtd © queste necessita. E cosi che ho scritto sul nazionalismo, sulla vio- lenza, Videntiti, la natura umana, la legittimita, la rivoluzio. ne, letniciti, urbanizaazione, lo status, la morte e soprat. tutto sui particolari tentativi di particolati popoli di colloca Fe queste cose in qualche tipo di struttura comprensibile ¢ significativa Osservare le dimensioni simboliche del!'azione sociale arte, la religione, Videologia, Ia scienza, il dititto, la mora: lita, il senso comune ~ non significa allontanarsi dai dilem mi esistenziali della vita alla ricerca di qualche empireo di forme desensibilizrate: significa immergersi in mezzo. ad esse. La vocazione essenziale_dell'antropologia interpretativa non @ di rispondere alle nostre domande pit profonde, ma di_mettere a disposizione risposte che altsi (badando ad a: tre pecore in altte vallate) hanno dato e includerle cosi nel. Varchivio consultabile di cid che P'uomo ha detto Parte seconda

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