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GESTIONE BANCARIA

[21/07/13]
CAPITOLO I - EVOLUZIONE DEI MODELLI DELLA BANCA E DELLASSICURAZIONE

1) I modelli dellintermediazione bancaria


Intermediario deposit funded
Struttura dellintermediazione creditizia:
-

Passivo: depositi (soprattutto a vista), obbligazioni (importanza crescente),


patrimonio
Attivo: prestiti, portafoglio titoli (per generare ricavi e come riserva di liquidit),
cash

Funzioni dellintermediario creditizio:


-

Produzione
Produzione
Produzione
Produzione

di
di
di
di

passivit non rischiose (depositi)


servizi di pagamento (es. bonifici)
finanziamento (prestiti)
liquidit nello spazio e nel tempo

Caratteri distintivi del processo produttivo:


-

Trasformare le scadenze: produrre crediti con durata pi lunga dei debiti


Trasformare i rischi: produrre passivit non rischiose per finanziare attivit
rischiose

Equilibrio reddituale, finanziario e patrimoniale


Equilibrio economico (margine dinteresse > perdite attese + costi operativi): basato
sul margine di interesse, ossia lo spread tra ricavi per interessi attivi e costi per
interessi passivi. Questo spread motivato da 3 fattori:
-

Premio di liquidit: i tassi a lungo (sulle attivit) sono generalmente pi alti dei
tassi a breve (sulle passivit)
Premio al rischio: i tassi su asset rischiosi (sulle attivit) sono pi alti dei tassi su
asset non rischiosi (sulle passivit)
La domanda dei clienti delle banche presenta caratteri di mobilit limitata,
dunque i mercati di impiego e di raccolta non sono perfettamente competitivi;
per questo motivo in molte situazioni la banca price setter e non price taker

Equilibrio reddituale (sostenibilit dinamica delle uscite rispetto alle entrate): la


capacit di produrre reddito presuppone che la gestione dellintermediazione creditizia
si svolga in condizioni di equilibrio monetario (di breve) e finanziario (di medio-lungo
periodo):
-

La dinamica tra entrate e uscite di cassa dipende prevalentemente dalla


congruenza tra rotazione dellattivo (erogazione rimborsi) e quella del passivo
(versamenti prelievi o estinzioni)

La rotazione del passivo potenzialmente pi veloce di quella dellattivo, il cash


serve a compensare questo squilibrio
Il cash costoso (in termini di costo-opportunit)
E utile cercare di aumentare al massimo la probabilit di sostituzione di
passivit estinte con passivit nuove, con le stesse controparti oppure con altre

Equilibrio patrimoniale (attivo > passivo):


-

Affinch si abbia solvibilit il valore dellattivo devessere superiore a quello del


passivo, questa condizione tanto pi soddisfatta quanto pi il patrimonio
grande rispetto ai debiti
Una parte dei rischi (in particolare le perdite attese) coperta dai premi al
rischio che la banca incorpora nei tassi attivi; laltra parte (in particolare le
perdite inattese) devessere necessariamente sostenuta dal patrimonio netto

Evoluzione dellintermediazione
Il rischio principale dellintermediario creditizio la disintermediazione.
Def. Disintermediazione dal lato del passivo: lintermediario creditizio viene
disintermediato dal lato del passivo quando i soggetti che detengono le sue passivit
(depositi e obbligazioni) cercano e trovano opportunit di investimento in strumenti
finanziari alternativi emessi da agenti economici diversi.
Def. Disintermediazione dal lato dellattivo: : lintermediario creditizio viene
disintermediato dal lato dellattivo quando i debitori della banca (prevalentemente
imprese indebitate) decidono di ottenere risorse finanziarie mediante lemissione di
titoli di partecipazione e di debito nei circuiti dello scambio diretto.
Fattori che hanno causato uno spostamento della domanda di investimento e di
credito dal circuito intermediato a quello diretto:
-

Formazione e sviluppo dei fondi comuni di investimento


Progressiva eliminazione delle barriere normative nazionali ai movimenti dei
capitali su scala internazionale
Evoluzione recente dei mercati mobiliari regolamentati

I clienti dellintermediario creditizio che hanno con maggiore successo riposizionato le


domande di investimento e finanziamento sui mercati mobiliari sono i clienti migliori,
ossia quelli pi grandi e solidi. La disintermediazione da parte dei clienti meno rischiosi
genera, a parit di altre condizioni, un aumento del rischio medio del portafoglio
dellintermediario.
Guardando i conti economici delle banche italiane dal 1991 al 2008 si nota una forte
contrazione della redditivit lorda in parte compensata da una significativa riduzione
del costo operativo unitario.
Eventi principali del cambiamento dellordinamento bancario:
-

1987: primo accordo di Basilea: adeguatezza patrimoniale


1988: Second Banking Coordination Directive: armonizzazione degli ordinamenti
bancari comunitari
1992-95: privatizzazione delle banche italiane possedute dallo Stato

1999: unione monetaria europea, nascono il SEBC e la BCE; abolizione della


separazione tra commercial e investment banking negli USA
2007: Basilea II

Complessivamente vi stata:
-

Deregolamentazione strutturale e riregolamentazione secondo la normativa


prudenziale
Abbattimento delle barriere normative ai confini dellattivit bancaria
Ampliamento dei mercati bancari (estensione, numerosit e variet dei
soggetti)
Aumento della competitivit dei mercati bancari
Privatizzazione

Lintermediario mobiliare
La nuova impostazione dellordinamento consente allintermediario creditizio, oggetto
di disintermediazione da parte del mercato mobiliare, di reintermediare attivamente
gli scambi della clientela rispetto al mercato mobiliare.
Il nuovo modello quello della negoziazione delegata: la banca non assume posizioni
di debito o di credito nei confronti del cliente, ma da questo riceve il mandato a
eseguire operazioni finanziarie in suo nome e per suo conto.
Sulla base delle diverse tipologie di cliente si possono distinguere:
-

Private banking: servizi di investimento e asset management per la clientela


privata
Corporate (o investment) banking: consulenza,quotazione in borsa, emissione e
collocamento di titoli, acquisizioni e fusioni...

Gli scambi finanziari possono essere diretti o intermediati; gli scambi diretti possono
essere a loro volta autonomi o assistiti, nel primo caso lintermediario non ha un ruolo,
nel secondo caso lintermediario contribuisce in modo essenziale alla conclusione dello
scambio.
[22/07/13]
Differenze tra intermediario mobiliare e intermediario deposit funded:
-

Se lintermediario deposit funded era in competizione con il mercato


mobiliare, lintermediario mobiliare ha invece una relazione di forte
complementarit e integrazione con il mercato
Stato patrimomoniale e conto economico radicalmente diversi
Non si osservano la trasformazione delle scadenze e dei rischi, non si forma il
margine di interesse
I ricavi sono provvigioni e commissioni applicate ai servizi, i costi sono
provvigioni e commissioni pagate ai soggetti che producono quei servizi (vi
dunque un margine provvigionale)
I rischi principali non sono pi credito, mercato e liquidit ma diventano
significativi i rischi di reputazione e di conflitto di interessi

Funzioni economiche dellintermediario mobiliare:

Progetta e costruisce strumenti di mercato mobiliare


Rende possibile laccesso al mercato mobiliare degli agenti
Rende pi efficiente la liquidit del mercato

Soddisfa i bisogni di famiglie e imprese:


-

Gestione di incassi e pagamenti e cash management


Negoziazione e gestione di attivit finanziarie
Finanziamento e gestione della struttura del passivo
Gestione di rischi finanziari (hedging e copertura)
Copertura dei rischi puri

Integrazione dellofferta assicurativa processo di integrazione crescente 3 fasi:


-

Distrubuzione di prodotti assicurativi in outsourcing


Condivisione della propriet di processi produttivi assicurativi
Controllo totalitario dellimpresa di assicurazione

I prodotti assicurativi assumono man mano caratteristiche sempre pi finanziarie,


dunque si formano e si consolidano competenze professionali di asset and risk
management allinterno delle imprese di assicurazione. Il pricing dei crediti simile a
quello dei prodotti assicurativi perch entrambi hanno la probabilit di una perdita, in
realt i due prodotti sono comunque diversi perch il credito non rispetta le due
condizioni :
-

Non ci devessere correlazione tra i rischi


Levento rischio non deve dipendere dalla volont e dalla convenienza del
soggetto che lo determina

Intermediario creditizio market funded


E il terzo stadio dellintermediazione creditizia:
-

Concede credito nei circuiti tradizionali


Colloca indirettamente passivit nel mercato mobiliare
Intermedia tra emittenti di passivit illiquide e investitori mobiliari

Una delle principali innovazioni nel modello market funded la cartolarizzazione dei
crediti
Def. Cartolarizzazione: cartolarizzare i crediti significa cederli a una societ veicolo, la
quale a sua volta emette strumenti di mercato mobiliare (in sostanza obbligazioni),
dette generalmente ABS (asset-backed securities) in quanto garantite da degli asset,
in questo caso i crediti. Le entrate dovute al collocamento di questi titoli finanziano il
pagamento dei crediti ceduti dalla banca.
Le attivit di questa tipologia di intermediario sono:
-

Valutazione, selezione e concessione dei prestiti


Cessione dei crediti a un soggetto che li cartolarizza
Concessione di nuovi prestiti con la liquidit ottenuta

Lintermediario generalmente mantiene sulla societ veicolo lattivit di


amministrazione gestione.

Obiettivo: formazione di un margine assoluto crescente passaggi:


-

Se il margine di interesse della singola operazione di finanziamento diminuisce,


diviene essenziale, in un contesto di mercato favorevole, aumentare il volume
della produzione dei prestiti
Reperire risorse aggiuntive per concedere volumi di credito crescenti
La cartolarizzazione permette maggiore libert nel processo aprendo laccesso a
una tipologia innovativa di funding

[23/07/13]
Condizioni di equilibrio dellintermediario creditizio market funded:
-

Equilibrio reddituale: determinato dal margine ricavabile dalla cessione dei


crediti; ovviamente affinch si abbia un margine positivo, il tasso attivo
applicato dalla banca sui prestiti devessere superiore al tasso di attualizzazione
applicato per valutare i crediti ceduti
Equilibrio finanziario: determinato dai flussi in uscita derivanti dalla
concessione di nuovi prestiti e dai flussi in entrata per la cessione di questi
prestiti; dunque il principale rischio non pi un rischio di prelievo dai depositi
ma un rischio di cessione dei prestiti, perci non pi nesessaria una riserva
di liquidit per coprire questo rischio: se la banca non riesce a cedere i prestiti
smette semplicemente di erogarne altri mantenendo cos lequilibrio finanziario.
Non vi pi una significativa trasformazione delle scadenze
Equilibrio patrimoniale: vi ancora trasformazione dei rischi, ma questi vengono
immediatamente trasferiti tramite la cartolarizzazione, dunque non vi un
fabbisogno di capitale economico o di patrimonio regolamentare in funzione
dellassorbimento del rischio di credito. Grazie a ci lintermediario creditizio
market funded pu conseguire un livello maggiore di produttivit del capitale
proprio

Una banca che limita la propria attivit allerogazione di prestiti e alla loro cessione
potrebbe classificarsi come un non-banca poich priva di attivit di raccolta fondi. La
societ veicolo della cartolarizzazione non pu essere considerata una banca in
quanto non concede nuovo credito (acquista credito gi concesso).
Negli USA si osserva che spesso vi una banca originator che si limita alla
concessione di nuovi prestiti che poi cede ad altre banche, dette securitizers, che a
loro volta li confezionano in pacchetti e li cedono a delle societ veicolo. In Italia
spesso una stessa banca sia originator che securitizer.
Def. Tranching: lemissione di ABS da parte della societ veicolo (SPV), spesso avviene
in diverse tranches con priorit decrescente e rischio crescente, ognuna delle tranches
pu essere ricartolarizzata con un ulteriore intervento di tranching, che produce nuovi
titoli.
La societ vecolo, per soddisfare le preferenze degli operatori, spesso emette titoli con
scadenza pi breve della media ponderata delle scedenze degli asset che ha in

portafoglio, dunque si crea un mismatching delle scadenze e conseguentemente un


rischio di liquidit in capo alla societ veicolo.
Qualit degli ABS:
-

Spesso le emissioni sono accompagnate da un rating continuativo da parte delle


agenzie di rating
Il rischio di liquidit pu essere eliminato se la SPV riceve una linea di credito a
fermo dalla banca originator o da altre banche
Talvolta possono esserci garanzie rilasciate dalla banca originator che coprono
parte del rischio di insolvenza ad esempio tramite credit default swap

Anche se loriginator trasferisce i rischi allSPV, esposto comunque a un rischio di reintermediazione, cio di involontaria trasformazione in un intermediario creditizio
tradizionale, ma ormai sprovvisto di raccolta autonoma, di riserve di liquidit e di
patrimonio adeguato. A causa dellilliquidit del mercato della cartolarizzazione,
leffetto dispersione del rischio che avviene tramite il processo, in parte illusorio.

La banca universale
Alcuni intermediari hanno scelto uno solo dei modelli precedenti (deposit-funded,
mobiliare o market funded), mentre la maggior parte degli intermediari ha scelto una
combinazione di questi modelli, applicandoli contemporaneamente e diventando cos
banca universale.
Riguardo alla banca universale ci sono due tematiche fondamentali:
-

Il conflitto di interessi: la banca originator aiuta a collocare i titoli emessi


dallSPV, ossia gli ABS, tramite attivit di collocamento, trading o acquisto per
conto terzi nellesercizio di mandati di gestione patrimoniale; in questa
situazione vi un potenziale conflitto di interessi
Combinazione di raccolta tramite depositi e raccolta tramite cartolarizzazione:
in questa situazione la banca deve decidere quali crediti tenere in bilancio e
quali cartolarizzare, in particolare vengono valutate la forma tecnica e la
dimensione; le aperture di credito in c/c o i prestiti di grande importo non sono
idonei alla cartolarizzazione. Si pu ipotizzare che la banca ceda i prestiti
migliori in quanto pi facile cederli, il margine maggiore generato da questi
prestiti va a coprire i maggiori rischi che si assume la banca trattenendo i
prestiti peggiori

Studiando il rapporto prestiti ceduti/prestiti concessi si pu valutare quanto la banca


sia vicina o lontana dal modello tradizionale. Un rapporto alto indica che la banca
fortemente orientata al modello market funded, mentre un rapporto basso indica che
pi vicina al modello tradizionale deposit funded.
Dopo lerogazione, i crediti vengono messi in un magazzino in previsione di scaricarli
attuando la cessione con procedura FIFO.
Def. Seasoning: il tempo di permanenza in magazzino.

Misurando il seasoning possibile valutare la qualit di un credito, intesa come


rapporto tra valore della garanzia (stabile nel tempo) e valore del debito residuo
(decrescente nel tempo).
Il rapporto

tempo di permanenza mediamagazzino /scadenza media ponderata del passivo

una misura della trasformazione delle scadenze. Si pu osservare che adottando un


metodo pi market funded si riduce fortemente la durata dellattivo, in questo caso
uninterruzione delle operazioni di cessione genererebbe una forte dilatazione della
trasformazione effettiva delle scadenze.
In conclusione combinando i modelli di intermediazione si ha:
-

Un aggravio del conflitto di interessi


Una riduzione della percezione di effettiva trasformazione dei rischi e delle
scadenze

Il secondo problema dipende dalla durata temporale intercorrente tra erogazione e


cessione, se non esistesse questa distanza temporale il problema sarebbe risolto alla
radice.
[PARTE FACOLTATIVA]
2) I modelli di intermediazione finanziaria delle imprese di assicurazione
Il processo di integrazione comunitario ha mirato nel tempo a disciplinare in modo
omogeneo vari profili dei comparti del sistema finanziario; le barriere normative tra
banche e assicurazioni si sono ridotte e le banche sono entrate nel comparto
assicurativo e viceversa.
Lunico vincolo rimasto che le due attivit non possono essere svolte dalla stessa
entit legale, quindi si sono formati gruppi composti di imprese delle due tipologie
(conglomerati finanziari).
Modello originario
Lintermediazione delle imprese di assicurazione consiste nellassunzione dei rischi
puri, ossia quelli che possono solo avere effetti sfavorevoli (al contrario dei rischi
finanziari). Grazie alla legge dei grandi numeri, limpresa riesce a fronteggiare rischi
singoli avendo un minore rischiosit.
Vi un intervallo temporale tra lacquisizione del premio e la liquidazione del sinistro,
dunque limpresa di assicurazione ha sempre un surplus di risorse che vengono
investite in attivit finanziarie e reali. Queste somme di denaro rappresentano un
debito verso la massa degli assicurati e sono chiamate riserve tecniche.
Caratteristiche delle passivit assicurative:
-

una raccolta di risorse di tipo derivato: limpresa di assicurazione non si


propone di collocare riserve, ma di fornire prodotti di copertura dei rischi che
hanno come conseguenza la formazione di passivit verso la clientela
Natura aleatoria delle riserve tecniche: tali riserve sono il valore attuale degli
impegni attesi verso la massa degli aventi diritto ai risarcimenti che, sulla base

delle ipotesi fatte, sono equivalenti a un debito nei loro confronti. Nel ramo
danni il singolo individuo non pu chiedere il rimborso dei premi, nel ramo vita
talvolta possibile chiedere un riscatto dopo che passato un certo periodo di
tempo
Non hanno un mercato: risulta difficile immaginare come possa nascere un
mercato per i contratti assicurativi; una volta emessi, questi contratti hanno
caratteristiche peculiari e regole ben definite e dunque difficile individuare
tipologie contrattuali omogenee
Tassi di mercato: nel decidere il premio, la compagnia attualizza i rischi a un
certo tasso (tasso tecnico) che va a scontare il premio, perci affinch la
compagnia non subisca perdite tecniche, essa deve riuscire a ottenere dalle
attivit investite un rendimento almeno pari al tasso utilizzato per scontare il
premio, ci espone limpresa di assicurazione a un rischio di mercato
particolarmente consistente nei contratti di lungo periodo
Le riserve tecniche sono la posta fondamentale per fronteggiare gli impegni
presi nei confronti degli assicurati, perci sono oggetto di specifiche regole di
viglianza

[24/07/13]
Le attivit e le passivit assicurative risultano avere uninfluenza reciproca che le lega,
perci fondamentale che abbiano una gestione unitaria: asset and liability
management.
La compagnia deve ripartire le attivit in due classi: il portafoglio durevole e non
durevole. Il primo valutato al costo di acquisto e quindi non subisce i riflessi delle
variazioni dei corsi del titolo a meno che non venga rettificato in quanto durevolmente
ridotto, il secondo valutato al minore tra il prezzo di acquisto e il valore di mercato.
Le imprese di assicurazione detengono la propriet dei titoli che hanno in portafoglio,
dunque non hanno una politica di investimento predeterminata in termini di rischio
rendimento e rispondono con i mezzi propri in caso di insuccesso.
Equilibrio economico: limpresa sconta il premio che riceve dallassicurato a un tasso
determinato ex ante, dunque sottoposta al rischio di non riuscire a conseguire un
rendimento almeno pari a quel tasso. Per coprirsi da questo rischio limpresa adotta
ipotesi prudenziali inserendo un margine a suo vantaggio nei calcoli, un margine alto
rende limpresa meno competitiva. Lequilibrio economico determinato da:
-

Entit dei risarcimenti rispetto a quelli ipotizzati


Rendimento finanziario diverso da quello corrisposto allassicurato
Caricamenti distributivi e amministrativi diversi da quelli sostenuti

Equilibrio finanziario: gli impegni assunti non hanno sempre una scadenza da
rispettare (es. liquidazione di un sinistro), inoltre la compagnia ha spesso una certa
discrezionalit nel trattare le pratiche, tuttavia spesso ci sono vincoli temporali che
limitano il periodo di tempo tra la denuncia e il pagamento. Complessivamente la
regolamentazione meno stringente per le imprese di assicurazione rispetto alle
banche, ma un sistematico ritardo negli adempimenti rischia di minare il rapporto
fiduciario con gli assicurati.

Equilibrio patrimoniale: limpresa fronteggia i rischi attesi con laccantonamento a


riserva, i rischi inattesi sono fronteggiati con il patrimonio. Le autorit di viglianza
richiedono regole specifiche da rispettare.
Evoluzione del modello
Fino agli anni 90 lofferta assicurativa si caratterizzava per la decisa prevalenza del
ramo danni e al suo interno soprattutto lrc auto (obbligatoria dal 1970). Il contesto in
cui le imprese operavano era protetto e vi era bassa competizione a causa della
regolamentazione volta a mantenere la stabilit. Nel ramo vita la INA svolgeva parziali
funzioni di vigilanza e le imprese erano obbligate a cedere definite percentuali dei
premi di riassicurazione, con finalit di tutela degli assicurati. La distribuzione era
quasi esclusivamente imperniata sulla rete di agenti, lavoratori autonomi pagati a
provvigione.
A partire dagli anni 90 vi sono importanti cambiamenti:
-

La vigilanza viene reimpostata, ottenendo maggiore competitivit, lINA viene


privatizzata
Lintegrazione tra banche e assicurazioni viene consentita
Riorientamento de irisparmiatori verso il risparmio gestito

In questo contesto si sviluppa una forma di compagnia di assicurazione che colloca


esclusivamente o prevalentemente prodotti assicurativi del comparto vita a forte
contenuto finanziario attraverso la rete di sportelli bancari. I prodotti assicurativi
vengono concepiti appositamente per essere collocati tramite sportelli. Vengono
create nuove piccole societ per offrire questi prodotti.
I nuovi prodotti inizialmente si riferiscono al ramo I del comparto vita, ossia le
assicurazioni sulla durata della vita. In questo caso, se il capitale assicurato pari al
valore del premio rivalutato, il rischio della compagnia molto basso e lattivit svolta
prevalentemente linvestimento finanziario del premio.
Anche se il rischio demografico contenuto, rimane il rischio di tasso di interesse,
considerato anche il fatto che generalmente viene data la possibilit di un riscatto da
parte dellassicurato a condizioni non particolarmente sfavorevoli.
Nascono anche le polizze rivalutabili che non solo corrispondono il rendimento ex ante,
ma anche parte del rendimento ex post ottenuto dagli attivi a copertura, tipicamente
titoli pubblici.
La compagnia trattiene dunque per s laltra parte del rendimento ex post (minimo:
0,5%) e anche altri caricamenti per fronteggiare oneri distributivi e di gestione.
Nella seconda parte degli anni 90 si sviluppano anche contratti assicurativi se cui
prestazioni, riferite alla durata della vita, sono espresse in quote di fondi comuni di
investimento e in indici (prodotti di ramo III).
Def. Polizze Unit Linked: i premi e le prestazioni sono riferiti a quote di fondi comuni di
investimento: lassicurato versa il premio e in cambio riceve un certo numero di quote
assumendosi il rischio di variazioni del valore delle quote.

Def. Polizze Index Linked: le prestazioni sono legate a un indice, tipicamente di borsa.
La compagnia pu investire in titoli che replicano esattamente queste performance,
eliminando cos il rischio di investimento.
Def. Credit Protection Insurance: sono contratti finalizzati a rimborsare un debito
assunto, ad esempio un mutuo, in caso di morte, invalidit, infortunio, malattia.
[26/07/13]
Le compagnie di bancassicurazione: agli inizi degli anni 90, sulla scia della nuova
regolamentazione, molte banche hanno iniziato ad acquisire partecipazioni in imprese
di assicurazione, successivamente spesso hanno acquisito il controllo totale della
compagnia, mentre altre volte hanno preferito utilizzare la forma della joint venture.
Se una banca assume una partecipazione in unimpresa assicurativa, la partecipazione
viene completamente dedotta dai mezzi patrimoniali utilizzabili per il rispetto dei
requisiti di capitale. In questo modo si toglie la possibilit che avrebbe la banca di
aumentare i rischi a cui esposta, senza aumentare il capitale. Questa
regolamentazione favorisce il passaggio dal controllo bancario a quello assicurativo.
Lentrata delle banche nel comparto assicurativo attraverso le compagnie di
bancassicurazione stata inizialmente subita dalle compagnie gi esistenti, in seguito
per queste si sono organizzate per proporsi come validi partner del modello in joint
venture, pi conveniente per quelle banche che desideravano contenere gli
investimenti diretti nel settore assicurativo. Le imprese di assicurazione hanno dunque
predisposto una serie di servizi specifici per lofferta di prodotti allo sportello a
condizioni molto competitive in modo da poter offrire alle banche un compenso
significativo per lo sfruttamento della rete. Il modello della joint venture a controllo
assicurativo si diffuso sempre di pi ed quello prevalente ai giorni nostri.
Complessivamente lentrata in scena del canale bancario come distributore di
successo di prodotti assicurativi, ha consentito ad alcune imprese di assicurazione
tradizionali di trarre vantaggio dal nuovo assetto.
Sebbene nella maggior parte dei conglomerati una delle due parti (bancaria o
assicurativa) domini sullaltra, sono nati anche gruppi bilanciati. Questi hanno subito in
particolar modo la crise del 2008-09 a causa delle forti perdite della parte bancaria,
ci ha evidenziato il rischio di contagio fra le due attivit.
Convergenza tra assicurazione e mercati finanziari
Negli anni a cavallo del secolo vi stata una forte innovazione finanziaria che ha dato
grandi possibilit di sviluppo, in particolare si sono sviluppate forme di
cartolarizzazione dei rischi assicurativi. La pi importante la nascita delle Insurance
Linked Securities (ILS) che consentono alle compagnie di trasferire in parte il rischio
assicurativo agli investitori.
Le ILS vengono emesse in alternativa o per integrare la tradizionale copertura
riassicurativa. Il processo quello tipico della cartolarizzazione: viene creato un SPV
che acquista indirettamente e parzialmente il debito verso gli assicurati, cio le
riserve. LSPV a questo punto emette bond e li colloca sul mercato.

In questo modo la compagnia mantiene gli impegni presi nei confronti dei propri
assicurati e assume un credito nei confronti dellSPV corrispondendogli le riserve
accantonate, le attivit a copertura e i futuri premi relativi ai rischi oggetto del
trasferimento.
Per trasferire in parte questi rischi al mercato lSPV emette titoli obbligazionari, le ILS,
attraverso un private placement. Se i contratti di riferimento superano una certa soglia
di rendimento (trigger), si modificano le condizioni di rendimento periodico o di
rimborso a scadenza dovute agli investitori.
La copertura ottenuta in questo modo dallSPV solo parziale, sia perch esclude
larea inferiore al trigger, sia perch al soglia, che esprime il livello di rischiosit, va
calcolata in modo che sia correttamente valutata dal mercato.
Trovare un equilibrio tra le preferenze degli investitori e quelle della compagina non
facile: la compagnia preferirebbe che le condizioni per il trasferimento fossero legate
al suo effettivo livello di sinistrosit, al contrario gli investitori vorrebbero criteri che
fanno riferimento a indicatori di rischio esterni alle parti come i risultati ottenuti
dallintero settore assicurativo o i rischi stimati da modelli elaborati da istituzioni
indipendenti.
LSPV utilizza il ricavato dei bond per acquistare attivit finanziarie a basso livello di
rischio (tipicamente titoli pubblici), poich gli investitori gradiscono rendimenti
ancorati al libor, richiesto lintervento di una banca di investimento che tramite uno
swap trasforma i flussi fissi in variabili.
Riassumento lSPV ha i seguenti flussi:
-

In entrata: i premi, il rendiemento delle attivit a fronte delle riserve e delle


attivit acquisite con le ILS
In uscita: i sinistri, i pagamenti per interessi sulle ILS

Alla scadenza le ILS sono rimborsate liquidando le attivit in cui sono state investite e
con le altre risorse del veicolo. Le emissioni delle ILS possono riguardare catastrofi
naturali, epidemie etc. Il loro rendimento il libor + uno spread calcolato sulla base
della perdita attesa, del trigger e della pluralit di rischi in portafoglio.
Il valore delle ILS scarsamente correlato ai mercati, essendo invece correlato a
eventi esogeni come i disastri naturali. Questa particoalrit rende le ILS
particolarmente adatte per diversificare il portafoglio. In realt nei momenti di forte
tensione, anche questi titoli sono soggetti a vendite.
Unaltra tipologia di cartolarizzazione il life settlement, una forma di
cartolarizzazione dei crediti vantati dai contraenti di coperture caso morte che
registrano un significativo peggioramento delle loro condizioni di salute rispetto al
riscatto. In questo caso, il probabile momento del pagamento del capitale si avvicina e
si genera uno spazio per larbitraggio fra il capitale che lassicurato ha diritto a
ricevere come riscatto e il valore attuale probabile del suo contratto caso morte,
questo spazio potrebbe interessare un terzo acquirente che continuerebbe a pagare i
premi diventando beneficiario alla morte dellassicurato.
In questo caso il processo di cartolarizzazione il seguente:

Limpresa di assicurazione raccoglie le polizze di persone che registrano un


cambiamento significativo nelle condizioni di salute
I contratti vengono ceduti a un SPV, che li aggrega in un portafoglio rischi
Il portafoglio di rischi viene valutato da una societ di rating
LSPV emette titoli sul mercato

Il life settlement vietato in molti paesi.


[FINE PARTE FACOLTATIVA]

[28/07/13]
CAPITOLO II LA GESTIONE DELLA RACCOLTA BANCARIA
Def. Raccolta Bancaria: tutte le obbligazioni che sorgono in capo al soggetto giuridico
in relazione al conferimento di capitali o di risorse finanziarie da parte di soggetti terzi.
Si distinguono due tipologie di obbligazioni:
-

Obbligazioni a natura strettamente debitoria: consistono in debiti nominali che


la banca ha assunto nei confronti dei terzi (depositi, obbligazioni bancarie,
pronti contro termine); hanno lo scopo di finanziare lerogazione di prestiti e
lacquisto di titoli e sono di propriet della banca
Obbligazioni che sorgono per il fatto di ricevere da terzi attivit finanziarie in
custodia, in amministrazione e/o in gestione (raccolta indiretta); queste attivit
rimangono di propriet dei clienti, la banca deve restituirle al termine del
contratto e non vengono iscritte a stato patrimoniale (sono poste fuori bilancio)

I bisogni della clientela sono:


-

Trasferire a terzi la moneta a scopo di pagamento


Conservare o accumulare potere dacquisto secondo modalit convenienti che
lo rendano disponibile in tempi successivi per future, previste o imprevedibili,
decisioni di spesa

La banca svolge la propria attivit producendo e offrendo strumenti pi efficienti della


moneta legale nel soddisfacimento dei bisogni di pagamento e di investimento.
La gestione della raccolta diretta
Lattivit di raccolta diretta persegue obiettivi di dimensione (volume) e di
composizione, che tengono conto del contesto (condizioni di mercato, concorrenza,
interrelazioni tra le variabili).
I principali vincoli nella politica della raccolta sono:
-

Equilibrio reddituale: la banca deve produrre reddito


Equilibrio finanziario: la banca deve poter far fronte tempestivamente alle
obbligazioni

Equilibrio reddituale: assumendo che la concessione di credito comporti ricavi


marginali decrescenti e che invece lo sviluppo della raccolta comporti costi marginali
crescenti, allora la dimensione ottima della raccolta sarebbe quella che eguaglia costi

marginali e ricavi marginali, tuttavia lindividuazione di questo punto di equilibrio


molto difficile perch la banca opera su mercati frazionati e segmentati a causa della
diversa mobilit della domanda delle varie categorie di clientela e della diversa
concorrenza.
Equilibrio finanziario: si dovrebbe avere un matching tra le scadenze dellattivo e del
passivo, ossia la scadenza media ponderata dellattivo dovrebbe essere uguale alla
scadenza media ponderata del passivo, in questo modo la banca potrebbe sempre far
fronte al rimborso delle obbligazioni in scadenza. Tuttavia guardando i bilanci delle
banche si nota che non vi affatto un matching: la scadenza media ponderata
dellattivo molto superiore a quella del passivo, ossia la banca effettua una notevole
trasformazione delle scadenze per venire incontro alle preferenze della clientela;
ridurre questa trasformazione delle scadenze comporterebbe la rinuncia a una quota
significativa delle opportunit di raccolta o di impiego.
Unelevata trasformazione delle scadenza genera un reddito alto per la banca perch i
tassi a lungo sono pi alti dei tassi a breve, per porta anche a rischi significativi:
-

Rischio di liquidit: difficolt di rinnovare le passivit in scadenza


Rischio reddituale: se i tassi di mercato salgono il margine di interesse scende,
questo rischio pu essere limitato ancorando i tassi su attivit e passivit ad
alcuni indici che riflettono i tassi di mercato oppure sottoscrivendo contratti di
interest rate swap con altre banche

Per ridurre i rischi la banca pu ricorrere a un frazionamento della clientela effettiva


cercando di stabilizzare il volume complessivo della raccolta indipendentemente dalla
sua struttura per scadenze, oppure pu segmentare la clientela in modo da
raggrupparla per bisogni finanziari omogenei e successivamente combinare i segmenti
di mercato secondo il criterio della correlazione pi favorevole cercando di aumentare
la probabilit che si ottengano compensazioni fra comportamenti finanziari di segno
contrario (prelievi e versamenti).
Funzione monetaria dei depositi in c/c
La banca, tramite il conto corrente fornisce:
-

Un servizio di custodia: infatti solleva il cliente da ogni attivit, costo e


preoccupazione relativi alla moneta legale
Un servizio di pagamento: consente il trasferimento a terzi della moneta senza
che questa venga realmente impiegata

E dunque chiaro che la moneta bancaria pi efficiente della moneta legale; la banca
deve far leva su questa efficienza sostituitiva per aumentare la propria raccolta.
Lefficacia sostitutiva dipende da quattro variabili:
-

Funzionalit tecnica del c/c


Prezzo
Notoriet
Accessibilit

Politiche di raccolta dei depositi in conto corrente


Segmentazione della clientela

Segmentare il mercato dei potenziali utenti del servizio di conto corrente significa
studiare come le loro decisioni dacquisto reagiscono rispetto alle possibili
combinazioni delle quattro variabili sopra indicate. In questo modo possibile
individuare gruppi (cluster) di clienti che presentano reazioni omogenee in termini di
preferenza di acquisto rispetto alle combinazioni di prodotto prezzo comunicazione
distribuzione (marketing mix). Es. di segmentazione: famiglie e imprese, poi imprese
al dettaglio e imprese manifatturiere allingrosso etc.
Politica di prodotto e di servizio
La politica di prodotto si concentra sulle possibili modalit di articolazione delle
specifiche tecniche degli strumenti che realizzano la funzione monetaria del c/c. In
questambito linnovazione tecnica e tecnologica sono determinanti (es. MAV, RiBa,
carta di debito...).
ATM = Automated Teller Machine: sono cassieri automatici virtuali che consentono
laccesso ad alcuni servizi come prelievi, versamenti, bonifici, ricariche etc.
MAV = incasso mediante avviso di pagamento: il cliente incarica la banca di mandare
avvisi di pagamento ai suoi debitori.
RiBa = Ricevuta bancaria: limpresa creditrice incarica la banca di riscuotere una
somma dai debitori presentando ricevute bancarie ossia documenti di incasso
commerciale.
RID = Rapporto interbancario diretto: una procedura automatizzata di incasso di
crediti (es. addebito automatico periodico delle utenze come acqua, luce, gas).
RNI = Rete nazionale interbancaria: consente i trasferimenti tra tutti i soggetti titolari
di conto corrente.
Politica di prezzo
I tassi pagati sui depositi a vista sono generalmente molto bassi (negli USA addirittura
sono 0), infatti il cliente non ha un obiettivo di investimento, ma rivolge alla banca una
domanda di servizi di cassa.
La politica di prezzo sui depositi complicata in quanto si deve definire:
-

Una combinazione di prezzi costo: cio il tasso di interesse corrisposto al


cliente
Una combinazione di prezzi ricavo: cio le commissioni applicate ai diversi
servizi

I principali fattori che influiscono sulla determinazione dei prezzi sono:


-

Elasticit della funzione di offerta (fondi) e di domanda (servizi) dei clienti


rispetto al prezzo
Strategie di prezzo dei concorrenti
Livello e variabilit dei tassi interbancari
Livello dei tassi di mercato
Costi di produzione dei servizi di c/c

[29/07/13]
La banca pu adottare e applicare diverse politiche di prezzo:

Politica analitica dei prezzi: consiste nella presentazione separata e analitica di


tutti i prezzi di tutti gli oggetti dello scambio (tasso di interesse e commissioni)
in un tariffario che definisce le condizioni contrattuali. Queste condizioni
possono essere rinegoziate dalla banca in qualsiasi momento e, la controparte
dispone di un tempo definito per rinegoziarle o risolvere il contratto (vale il
silenzio assenso). La clientela spesso reagisce male alla presentazione di un
tariffario complesso e articolato, dunque spesso le banche non usano la politica
analitica dei prezzi ma preferiscono altri approcci
Politica dei prezzi correlati: consiste nellarticolare in modo studiato la
convenienza comparativa di modalit alternative di sussidio incrociato fra i
singoli prezzi, si basa su leve psicologiche (es. la banca riduce il tasso sui
depositi e riduce i costi unitari dei servizi e il cliente percepisce bene il risparmio
sui servizi (perch espresso in euro) ma non percepisce altrettanto bene il
mancato guadagno sugli interessi (perch incostante ed espresso in %)
Politica condizionale dei prezzi: consiste nel condizionare i prezzi in funzione di
alcuni parametri che determinano la convenienza dello scambio (es. offrire tassi
crescenti al crescere dellimporto del deposito; i bonifici costano meno se ne fai
tanti etc.)
Politica relazionale dei prezzi: consiste nel correlare i prezzi del conto corrente ai
volumi di utilizzo di altri prodotti e servizi da parte del cliente (es. i servizi
costano meno se il cliente acquista strumenti finanziari emessi o collocati dalla
banca; i tassi sul c/c sono pi alti allaumentare della dimensione della gestione
patrimoniale; condizioni pi favorevoli ai familiari del cliente depositante etc.)
Politiche ibride dei prezzi: sono combinazioni tra le politiche precedenti, spesso
vengono creati dei pacchetti di prodotti, servizi, condizioni e modalit di
utilizzo pensati appositamente per rispondere ai bisogni di un dato segmento di
mercato

Politica di comunicazione
Il prodotto devessere proposto e comunicato alla clientela potenziale attraverso
strumenti promozionali volti a far conoscere e a far preferire la proposta (value
proposition), in modo da sollecitare decisioni di acqusito.
Nel marketing si distinguono 3 tipologie di prodotti:
-

Search goods: possono essere conosciuti a priori dal cliente mediante analisi
comparativa
Experience goods: possono essere conosciuti a priori dal cliente mediante una
sperimentazione diretta
Credence goods: possono essere conosciuti solo indirettamente tramite
informazioni esterne che generano fiducia nella reputazione del produttore

Il prodotto di conto corrente rientra perlopi nella terza categoria, dunque la banca
nella sua politica di comunicazione deve presentare:
-

Un richiamo forte di immagine reputazione


Informazioni sintetiche sulle funzioni duso
Convenienza del costo prezzo
Promesse convincenti

Politica di distribuzione

La politica di distribuzione delle banche avviene tramite:


-

Rete di filiali
Phone banking
Remote banking
Rete ATM e POS
Internet banking

Generalmente la banca spinge le funzionalit del deposito sui mezzi telematici tramite
forti incentivi di prezzo.
Stablit della raccolta
La banca pu ottenere una maggiore stabilit della raccolta:
-

Inducendo i clienti a sostituire luso della moneta legale con quello della
moneta bancaria
Estendendo la propria attivit a un numero elevato di clienti
Selezionando e combinando cluster di clienti i cui flussi di cassa hanno segni
contrari

Per ottenere il terzo risultato la banca pu puntare a ottenere un elevato grado di


chiusura dei circuiti, che si ottiene quando la maggior parte degli incassi e dei
pagamenti fra tutti gli agenti economici risulta eseguita mediante addebiti e accrediti
su depositi della stessa banca.
Il moltiplicatore
Se

MLP

la moneta legale posseduta dal pubblico e

sono i depositi, la

propensione del pubblico a detenere legale rispetto ai depositi

p=

MLP
D .

Le banche detengono anchesse moneta legale per far fronte alle richieste del
pubblico di convertire depositi in moneta legale. Questa scorta pu essere definita
come riserva bancaria

RB . La propensione delle banche a mantenere moenta legale

in relazione ai depositi data da:

b=

RB
.
D

Poich la moneta legale pu essere detenuta dal pubblico o dalle banche, la moneta
legale complessiva data da

ML=MLP+ RB .

Sostituendo le espressioni di

p e

dove il moltiplicatore

1
p+ b

nella terza espressione si ha

D=

ML1
( p+b)

detto moltiplicatore dei depositi ed esprime la quantit

di depositi esistenti in condizioni di equilibrio, data una certa quantit di moneta


legale.

Se

sono i prestiti e trascuriamo quantit come il capitale proprio, i titoli etc. Si ha:

RB+ P=D

perch i fondi ottenuti tramite i depositi vengono investiti in prestiti o

mantenuti sotto forma di riserve. Quindi si ha:

dove il rapporto

1b
p+ b

D=

P
1b

e dunque

P=

ML1b
p+b

detto moltiplicatore del credito. Poich il moltiplicatore del

credito generalmente maggiore di 1, i prestiti hanno un importo complessivo


superiore rispetto alla moneta legale esistente.
Da questo modello di apprendono 3 cose:
-

Prestiti e depositi sono determinati dai vincoli di bilancio delle banche, dalla
quantit di moneta legale e dalle propensioni dei vari soggetti economici a
detenere moneta legale
Le politiche di raccolta e impiego delle banche non possono conseguire risultati
oltre ai limiti di sviluppo dei depositi e dei prestiti, dunque le azioni competitive
dellebanche puntano a sottrarsi a vicenda quote di mercato pi che a creare
nuovo mercato
Le banche centrali possono controllare lofferta di moneta modificando la
quantit di moneta legale oppure modificando il coefficiente di riserva
obbligatoria (e dunque modificando

b )

Concetti fondamentali:
-

La moneta bancaria un fattore stabilizzante dellintermediazione creditizia e


perci del core business di una banca commerciale al dettaglio
Lefficienza della moneta bancaria dipende dal suo grado di sostituzione rispetto
alla moneta legale
Laumento della moneta bancaria aumenta il moltiplicatore dei depositi e il
moltiplicatore dei prestiti
Unalta quota di mercato dei depositi e dei prestiti consente alla banca di
sfruttare meglio il moltiplicatore tramite la chiusura del circuito
La propensione
propensione

delle banche a mantenere riserve dipende dalla

p del pubblico a detenere moneta legale

Lefficienza del processo dellintermediazione creditizia depositi prestiti dipende da:


-

La capacit della banca di operare in regime di riserva frazionaria, ossia di


tenere basse le riserve cercando, tramite incentivi, di portare la clientela a
ridurre

p . Un valore pi basso di

p consente alla banca di ridurre

riducendo dunque il capitale infruttifero

La capacit della banca di operare in leva finanziaria efficiente, cercando di


massimizzare la produttivit del capitale proprio

[30/07/13]
I depositi a scadenza e la funzione di investimento
Il deposito a scadenza una forma di investiemento intermedio tra il deposito in conto
corrente e gli strumenti finanziari caratterizzati da scadenza formalmente pi lunga,
rendimenti effettivi pi elevati, in presenza di maggiori rischi (obbligazioni, azioni...).
I depositi a scadenza rappresentano una piccola percentuale delle passivit di una
banca e sono caratterizzati da bassi rischi e bassi rendimenti. Possono essere:
-

A scadenza determinata
A scedenza determinabile con preavviso

Al crescere della durata generalmente cresce il tasso di interesse applicato.


I depositi a scadenza possono essere considerati search goods in quanto tutte le
caratteristiche sono conoscibili e confrontabili ex ante.
Precedentemente questa tipologia di contratto era al portatore e dunque cedibile,
ora nominativo per evitare evasione fiscale e riciclaggio di denaro.
Pronti contro termine
Loperazione di pronti contro termine consiste in un contratto in base al quale la banca
vende al cliente una quantit di titoli di Stato o di altri titoli obbligazionari di largo
mercato a un dato prezzo e contestualmente si impegna a riacquistare gli stessi titoli a
un termine futuro (breve) a un prezzo determinato maggiore di quello a pronti. In
sostanza unoperazione di raccolta a scadenza determinata.
La banca, dopo aver venduto i titoli al cliente, continua a custodirli e incassa eventuali
cedole.
Obbligazioni
Le obbligazioni sono passivit finanziarie destinate a soddisfare le preferenze di una
clientela molto diversificata e numerosa che devessere opportunamente segmentata
in profili di rischio/rendimento.
Lemissione di obbligazioni regolata da norme tese a generare informazione e
trasparenza e perci a favorire lacquisto consapevole. Linformazione riguarda:
-

La descrizione dellemittente e i principali fattori di rischio a esso associati


Le caratteristiche essenziali del prestito obbligazionario oggetto di emissione
(importo, periodo, condizioni di collocamento, prezzo, modalit di calcolo del
tasso, quotazione, regime fiscale...)

Politiche di prodotto e di prezzo


E possibile creare pressoch infinite tipologie di obbligazioni in funzione di 3 elementi
fondamentali:

Le opportunit offerte dal mercato finanziario e le sue condizioni competitive


Le preferenze redimento rischio dei potenziali investitori
Le prestazioni che si intendono attribuire allemissione obbligazionaria, con
particolare riferimento al profilo rendimento rischio

Le macrocategorie di obbligazioni sono:


-

Obbligazioni semplici: hanno un prezzo di sottoscrizione di solito sotto la pari,


una durata pluriennale, un prezzo di rimborso di norma coincidente col valore
nominale del prestito e dei flussi cedolari periodici. Il tasso applicato pu essere
fisso oppure variabile sulla base di parametri rilevati da terzi estranei
(obbligazioni indicizzate)
Obbligazioni strutturate: anno flussi cedolari o valore di rimborso dipendenti da
uno strumento derivato (swap, opzione, future), alcuni esempi sono:
obbligazione reverse floater: linvestitore riceve un tasso fisso e paga un tasso
variabile
obbligazione equity linked: non prevede cedole ma paga a scadenza leventuale
incremento del valore di un indice azionario (index linked) o di un paniere di
titoli (basket linked)
obbligazione credit linked: il pagamento delle cedole e il rimborso del capitale
subordinato al fatto che alcuni soggetti predeterminati non falliscano
Obbligazioni subordinate: il creditore sar pagato soltanto se saranno stati
soddisfatti altri creditori che hanno priorit (depositanti, dipendenti, Stato e
obbligazionisti non subordinati)
Obbligazioni garantite: la banca identifica un aggregato di attivit (in genere
prestiti) destinandolo al prioritario soddisfacimento dei relativi sottoscrittori.
Possono essere emesse solo dalle banche e generalmente vengono collocate
con lausilio di una societ veicolo

Il prezzo di unobbligazione riflette le preferenze della domanda e dipende dunque


dalle condizioni del contratto, dallapplicazioni di modelli di stima e di copertura e dalla
congiuntura del mercato. La determinazione del prezzo affidata allequilibrio
domanda offerta nei mercati regolamentati o nei sistemi multilaterali di
negoziazione.
[31/07/13]
Politiche di comunicazione e di distribuzione
In alcuni casi le prestazioni future di unobbligazione presentano caratteri di variabilit,
dunque i principali problemi nella comunicazione sono:
-

Lillustrazione esauriente del prodotto e delle sue caratteristiche (set di


informazioni complesse e articolate)
Il destinatario dellinformazione ha generalmente scarsa cultura finanziaria

Le obbligazioni sono experience goods e la sperimentazione pu essere fatta solo


simulando scenari futuri.
Vendere obbligazioni fa sorgere 3 problemi:
-

Linvestitore non in grado di simulare scenari futuri

Linvestitore si fa guidare in modo pi o meno consapevole dal consiglio della


banca
Linvestitore pu subire un danno se non fa la scelta ottimale

La banca dunque obbligata dalla normativa MiFID a:


-

Presentare un prospetto informativo che illustra le caratteristiche dello


strumento anche tramite simulazioni di performance
Classificare i propri clienti attribuendo loro un profilo di rischio
Classificare gli strumenti con un profilo di rischio
Non proporre a un investitore strumenti con grado di rischio superiore a quello
del cliente

La raccolta allingrosso (wholesale funding)


E lattivit di raccolta che ha come controparti sogetti dotati di notevoli risorse
finanziarie, in particolare altri intermediari finanziari e investitori istituzionali.
Il Mid (Mercato interbancario dei depositi) il luogo in cui la banca pu prendere a
prestito o prestare liquidit eccedente con scadenze molto brevi, da 24 ore a 6 mesi. Il
tasso che si applica a questi prestiti interbancari leuribor.
Secondary Bank: una banca che attua sistematicamente raccolta allingrosso con
volumi consistenti, in questo caso la banca intermedia capitali gi intermediati da altre
banche. Una secondary bank ha una raccolta complessiva pi flessibile ma esposta a
maggiori rischi di funding.
E possibile effettuare raccolta allingrosso anche tramite lemissione di obbligazioni
pensate specificatamente per rispondere ai bisogni di singole controparti.
Raccolta tramite cessione e cartolarizzazione dei prestiti
Pu assumere due distinte modalit tecniche:
-

Cessione semplice a un investitore allingrosso


Cessione e successiva cartolarizzazione: in questo caso vengono emessi dei
titoli potenzialmente rivolti anche alla clientela al dettaglio

Il contesto competitivo dellattivit di raccolta


Le due variabili da massimizzare per la banca sono:
-

Quota di mercato rispetto al volume delle attivit/passivit di un certo tipo


presenti in un certo settore
Quota dellattivo finanziario degli investitori (share of the wallet), preferenza
relativa di un certo tipo di passivit della banca in un segmento di clientela

I due ambienti competitivi sono:


-

Funzione monetaria (competizione con altre banche e con le poste)


Funzione di investimento (competizione con altre banche ma anche altre
imprese e con le pubbliche amministrazioni, cio con tutti i soggetti che hanno
capacit di produrre e di distribuire attivit finanziarie

[01/08/13]
La raccolta indiretta
La raccolta indiretta non appartiene allambito dellintermediazione creditizia, ma si
compone di servizi accessori che contribuiscono in maniera significativa alla
formazione del margine industriale della banca.
Questi servizi hanno la finalit di consentire alla banca la copertura completa di tutti i
bisogni finanziario-assicurativi del cliente.
Servizi di negoziazione in senso lato
Il cliente ha il bisogno di acquistare e vendere:
-

Strumenti finanziari o valori mobiliari quotati e negoziati nei mercati


regolamentati: la banca pu raccogliere lordine del cliente ed eseguirlo a
mercato oppure dare al cliente contropartita diretta (ossia rendersi controparte
dello scambio). La banca ha lobbligo di eseguire loperazione alle migliori
condizioni disponibili e applica commissioni proporzionali al valore degli scambi
Strumenti di investimento collettivo: fondi comuni, fondi pensione e hedge
funds, non sono quotati e dunque il prezzo deciso da specifiche normative del
produttore
Prodotti assicurativi con prevalente funzionalit di investimento finanziario:
polizze index linked e unit linked, rendite finanziarie e annuities
Prodotti assicurativi previdenziali
Polizze assicurative rischi

Servizi di custodia e amministrazione


Il deposito amministrato offre lopportunit al cliente di depositare gli strumenti
finanziari a scopo di custodia e amministrazione. Il mandato a custodire e
amministrare completamente passivo (incasso di cedole e dividendi, valori di
rimborso, esercizio di opzioni, adempimenti fiscali sui redditi da capitale...) e non vi
alcuna discrezionalit per la banca.
Servizio di consulenza
La problematica principale in questambito la presenza di conflitti di interesse, ad
esempio:
-

La banca
La banca
rilevante
La banca
La banca

induce il cliente ad acquistare servizi remunerativi per la banca


vende strumenti di societ controllate o in cui la banca ha interesse
pu agire in contropartita diretta del cliente
potrebbe agire nellinteresse di un altro cliente preferibile

Servizio di gestione delegata


Il cliente d alla banca un formale mandato ad agire in suo nome e per suo conto in un
contesto contrattuale che definisce obiettivi, oggetti, estensione, durata e condizione.
Il mandato ad agire pu assumere forma individuale o collettiva.

Produzione e distribuzione degli strumenti della raccolta indiretta


Tutti gli strumenti della raccolta diretta sono prodotti dalla banca, al contrario gli
strumenti di raccolta indiretta sono in genere prodotti da altre societ e poi erogati
tramite servizi prodotti dalla banca. Queste societ esterne sono generalmente legate
alla banca tramite:
-

Accordi commerciali
Alleanze strategiche in partnership industriali
Alleanze strategiche di tipo consortile, in cui la propriet del produttore
condivisa da un consorzio di banche
Controllo proprietario e strategico del produttore

Questi modelli di raccolta indiretta non sono esclusivi ma possono variamente


combinarsi. Per quanto riguarda la distribuzione dei servizi di raccolta indiretta, la
banca utilizza canali fisici (rete delle filiali), tecnologici (phone, remote e internet
banking) e reti di promotori finanziari.
Obiettivi e aspetti caratteristici della politica della raccolta indiretta
Fornendo unofferta articolata, modulare, differenziata e diversificata, la banca
minimizza la possibilit che i suoi clienti siano attratti da intermediari finanziari
concorrenti. Generalmente le strategie distributive sono del tipo one stop banking
cio un servizio globale e integrato che consente al cliente di unificare la propria
utenza presso un solo fornitore.

[03/08/13]
CAPITOLO III I PRESTITI
Rilevanza dellattivit creditizia: questioni teoriche e pratiche
Lattivit creditizia il cuore dellattivit bancaria e il credito bancario una fonte di
finanziamento primaria per le famiglie e per le imprese. I prestiti costituiscono il
motore della crescita dimensionale di una banca, infatti aumentano la raccolta tramite
depositi e securitization, inoltre portano a un aumento del margine di interesse e
contribuiscono anche alla crescita del margine di intermediazione in quanto spesso
segnano lavvio della relazione tra cliente e intermediario dando origine a
commissioni.
La ragion dessere delle banche la capacit di offrire credito e di assumere e gestire i
relativi rischi in modo pi efficiente ed efficace di altri intermediari o degli investitori,
ci possibile in quanto le banche sono in grado di raccogliere e produrre
informazione a basso costo, sia in una fase antecedente sia in una fase successiva
allerogazione del prestito e dunque attuare unappropriata selezione e monitoraggio.
Inoltre le banche:
-

Strutturano contratti non standardizzati soddisfando bisogni finanziari diversi


Diversificano le attivit contribuendo a ridurre il rischio
Assorbono perdite inattese con i mezzi propri

Il rischio di credito: definizione e gestione


Il rischio di credito leventualit di una perdita dovuta a uninsolvenza totale o
parziale del debitore, ci ha un impatto sullequilibrio economico della banca in quanto
pu generare un costo a titolo di perdita o di rettifica su crediti, ma ha anche un
impatto sullequilibrio finanziario in quanto il ritardo nel pagamento pu generare
tensioni di liquidit. Il rischio di credito la tipologia di rischio pi rilevante a cui le
banche sono esposte.
Sotto un profilo gestionale, la concessione di prestiti solleva due problematiche:
-

A livello micro: in termini di decisioni relative alla singola operazione


A livello macro: in termini di scelte riguardanti il portafoglio prestiti nel suo
complesso

Def. Istruttoria di fido: lattivit di valutazione ex ante e di selezione delle potenziali


controparti al fine di attenuare i fenomeni di selezione avversa.
Al termine dellattivit di selezione la banca misura il rischio, attribuisce il rating e
determina il tasso di interesse da applicare al credito. Dopo lerogazione del presito vi
la fase di monitoraggio delle posizioni in essere, se in questa fase emerge
unanomalia, la banca pu dar luogo alla rinegoziazione del contratto oppure alla
revoca dellaffidamento. A livello di portafoglio le scelte riguardano prevalentemente
la dimensione e la composizione del portafoglio prestiti.
La gestione del rischio di credito delle singole posizioni
Def. Fido: la massima esposizione che una banca disposta ad assumere nei
confronti del cliente
Def. Prestito: la modalit, il mezzo pratico, attraverso cui il fido attivato dalla banca
e utilizzato dal cliente.
Nella fase di istruttoria di fido avvengono la produzione, lo scambio e lelaborazione
delle informazioni sul soggetto richiedente. Lintermediario bancario esprime un
giudizio di affidabilit utilizzando non solo informazioni pubbliche (come i bilanci), ma
anche informazioni confidenziali, perci il contratto di prestito personalizzato e poco
trasparente ed dunque difficilmente cedibile e negoziabile. Questa illiquidit espone
la banca a un rischio di liquidit in caso di corsa agli sportelli, infatti la banca non
dispone di un mercato secondario in cui rivendere rapidamente i prestiti.
Istruttoria di fido
Questa fase coinvolge le strutture periferiche (gli operatori commerciali delle singole
agenzie), che raccolgono tutti i dati di natura anagrafica e reddituale necessari; a
queste informazioni esterne si aggiungono informazioni prodotte internamente alla
banca come accertamenti catastali su immobili dichiarati, esposizione complessiva
verso banche...), quest informazioni sono raccolte grazie alla consultazione della
Centrale dei Rischi (CR).

Def. Centrale dei Rischi: un database informatico gestito dalla Banca dItalia, in cui
sono elencate le esposizioni debitorie di un dato soggetto verso il sistema bancario e
parabancario (es. leasing, factoring).
La fase dellistruttoria di fido viene integrata da unanalisi:
-

Qualitativa: es. assetto proprietario, dimensioni, politiche di unazienda


Quantitativa: es. condizione reddituale, patrimoniale e finanziaria dellazienda

Procedura e grado di accuratezza dellistruttoria variano a seconda della clientela


richiedente e dellimporto richiesto. Vi un tradeoff tra grado di accuratezza
dellistruttoria e redditivit delloperazione di affidamento. Nel caso di piccole imprese
unistruttoria analitica a forte componente qualitativa potrebbe risultare troppo
onerosa, perci spesso si valuta la disponibilit di garanzie reali pi che la capacit di
generare redditi prospettici.
Nei prestiti rateali a individui e famiglie la valutazione condotta seguendo metodi di
tipo statistico analitico che attribuiscono un punteggio a singoli debitori sulla base di
dati giudicati rilevanti. I modelli di scoring hanno 2 obiettivi:
-

Previsione delle insolvenze


classificazione degli impieghi in diverse classi di rischio

Listruttoria si conclude con una relazione di fido che sintetizza gli esiti della
valutazione condotta su tutte le fonti informative. Nella relazione:
-

contenuta la proposta della dimensione del fido accordabile


identificata la forma tecnica attraverso cui concluderl attribuito un rating
individuato il tasso di interesse congruente

La relazione di fido viene infine presentata agli organi decisionali dellimpresa, che
deliberano la decisione di affidamento. In seguito ci pu essere un periodo di
negoziazione tra la banca e il cliente (es. se la banca richiede garanzie accessorie).
[04/08/13]
Clausole contrattuali (covenants) e garanzie accessorie
Esistono clausole contrattuali che hanno funzione di:
-

scoraggiare comportamenti indesiderati (es. clausole che vincolano il


finanziamento a un uso specifico)
incoraggiare comportamenti virtuosi (es. clausole che prevedono la revoca del
finanziamento se viene superata una certa soglia di indebitamento)
impegnare a mantenere elevato il valore della garanzia reale (es. obbligo di
assicurare un fabbricato contro incendi e scoppi)

Esistono due tipologie di garanzie:


-

garanzie reali: sono beni che vengono depositati in pegno o sui quali viene
iscritta unipoteca a favore della banca, in caso di insolvenza del debitore, la
banca ha diritto di prelazione su questi beni
garanzie personali: possono essere predisposte mediante firme di avallo o
fideiussioni

La richiesta di garanzie reali e personali d luogo a due problematiche:


-

implica unesigenza di valutazione


pu dare origine a un approccio eccessivamente prudenziale in fase di
concessione del credito

Forme tecniche di prestito


Si distinguono:
Prestiti di firma
La banca si impegna a garantire il pagamento di un debito di un cliente (affidato) nei
confronti di un soggetto terzo (creditore). Lerogazione del finanziamento dunque
solo eventuale e condizionata allinadempimento del cliente della banca.
Un cliente pu richiedere un prestito di firma per vari motivi come evitare esborsi per
depositi cauzionali, garantire le proprie obbligazioni per partecipare a gare dappalto,
ottenere a condizioni migliori un credito per cassa.
La forma pi comune la fideiussione, con cui la banca si impegna personalmente nei
confronti del creditore garantendo ladempimento dellobbligazione dellaffidato.
Prestiti per cassa
Le forme tecniche pi diffuse sono:
-

mutuo: a media lunga scadenza tipicamente assistito da una garanzia reale,


la banca eroga il capitale in ununica soluzione e il debitore rimborsa man mano
con rate periodiche, il tasso pu essere fisso o variabile
leasing: la banca acquista un bene e lo mette a disposizione del proprio cliente
a fronte di una successione di pagamenti periodici. Alla scadenza il cliente pu
esercitare unopzione di riscatto del bene tipicamente a un prezzo pi basso del
valore di mercato del bene
apertura di credito in c/c: la banca concede al cliente la possibilit di addebitare
sul c/c importi superiori alla disponibilit del conto, nei limiti della somma
concordata in fido. Pu essere a tempo indeterminato oppure avere una
scadenza, in entrambi i casi la banca pu revocare prima del termine il fido
accordato e chiedere rimborso con un congruo preavviso
smobilizzo di crediti commerciali: le forme tecniche principali sono lo sconto,
lanticipo e il factoring, in tutti e 3 i casi il cliente cede alla banca un credito nei
confronti di un terzo. La cessione pu avvenire pro solvendo o pro soluto. Lo
sconto riguarda le cambiali o i crediti non cartolari, lanticipo riguarda le fatture,
il factoring pi complicato perch pu avere anche accredito alla scadenza
credito al consumo: includono prestiti personali (es. per acquisto di beni di
consumo, per studenti...) e aperture di credito rotativo (con ammontare
predefinito e a tempo indeterminato utilizzabili in ununica o in pi soluzioni
tramite carta di credito revolving)

I rating interni nel processo di concessione del credito

Il meccanismo del rating consente alle banche di ordinare ciascuna controparte in


relazione alla sua rischiosit, assegnandola a una delle classi di rating previste. A ogni
classe corrisponde una diversa probabilit di insolvenza.
Il rating una valutazione della capacit di un soggetto di onorare le obbligazioni
contrattuali:
-

riferito a un dato orizzonte temporale


viene effettuato sulla base di tutte le informazioni nagionevolmente accessibili
espresso mediante una classificazione su scala ordinale

Il concetto di rating stato introdotto con Basilea II e serve a calcolare il coefficiente di


ponderazione da applicare a ciascuna esposizione. Le attivit ponderate per il rischio
(Risk Weighted Assets - RWA) devono essere coperte almeno per l8% dal patrimonio
della banca. Il calcolo del coefficiente di ponderazione dipende da:
-

il merito creditizio del soggetto affidato


la rischiosit delle singole operazioni creditizie

che vengono misurati da 4 componenti di rischio:


-

probability of default (PD): la probabilit di insolvenza della controparte


debitrice
loss given default (LGD): la perdita in caso di default
exposure at default (EAD): lesposizione della banca al momento del default
maturity (M): la scadenza delloperazione

Il requisito patrimoniale dunque =

8 RWA=f ( EAD , PD , LGD , M ) .

Una quantificazione pi precisa del rischio pu essere ottenuta tramite la perdita


attesa (Expected Loss EL), cio la perdita che si manifesta in media entro un certo
intervallo temporale su ogni esposizione in portafoglio.

EL=PDEADLGD
La perdita attesa un elemento di costo del credito e dovrebbe essere assorbita ex
ante in termini di spread sul tasso del credito.
Il vero elemento di rischio la perdita inattesa (Unexpected Loss UL), cio il rischio
che la perdita effettiva sia superiore a quella attesa. E su questo valore che viene
definito il patrimonio di vigilanza.
Un indicatore di perdita inattesa molto utilizzato il Valore al Rischio (Value at Risk
VaR) che esprime la massima perdita inattesa che si pu verificare in un certo
orizzonte temporale di riferimento con una certa probabilit di accedimento
(tipicamente il 99,9%).
Ci sono due tipologie di sistemi di rating:
-

rating esterni: le autorit di vigilanza calcolano i coefficienti di ponderazione


sulla base di rating esterni di agenzie qualificate come Moodys, Standard &
Poors e Fitch

rating interni (IRB): i coefficienti di ponderazione sono determinati dalla banca


applicando funzioni regolamentari fornite dalle autorit di vigilanza. I sistemi di
rating interni devono essere validati dalla Banca dItalia prima di poter essere
utilizzati, infatti devono rispettare i requisiti minimi prudenziali.

[05/08/13]
Il pricing dei prestiti
Il pricing una fase rilevante nella concessione di un prestito, un pricing inadeguato
infatti:
-

distrugge ricchezza per gli azionisti della banca minacciando la sua capacit di
generare ricavi in grado di coprire i costi
genera effetti distorsivi nellallocazione del credito come effetti di sussidio
incrociato tra fasce di clientela o addirittura effetti di selezione avversa

Se vi competizione intensa le banche potrebbero applicare tassi fuori mercato


particolarmente favorevoli ai clienti soltanto per attirare nuove fasce di clientela o
promuovere nuovi prodotti.
I criteri di determinazione del tasso attivo
Un modello di determinazione del tasso lintrinsec value pricing, basato sulla stima
delle componenti intrinseche del prestito come il rischio, lesposizione complessiva e
altre componenti di costo (finanziario, operativo). Per determinare il tasso necessaria
una stima dei costi:
-

legati alleventuale insolvenza della controparte


delle risorse raccolte dalla banca per finanziare quel prestito
amministrativi (personale, software...)

La banca pu essere:
-

price setter
price taker

La banca price setter


In questo caso il tasso attivo determinato a partire dal rischio di credito
delloperazione in modo tale che le entrate previste al netto della perdita attesa
coprano tutti i relativi costi. Dunque il tasso

di un prestito pu essere definito in

questo modo:

i=

Con

id + ( PDLGDR ) +C( K id ) +cop


1( PDLGDR )
id

costo delle fonti di raccolta a titolo di debito,

attesa del singolo prestito ( LGDR

PDLGDR

= loss given default rate),

tasso di perdita
quota di capitale

assorbito dal prestito,

Kid

premio al rischio richiesto dagli azionisti della banca

costo del capitale di rischio e

id

costo del capitale di debito),

cop

incidenza

dei costi operativi per unit di prestito.


La banca price taker
Partendo da un tasso attivo di mercato

, la banca calcola la redditivit del capitale

assorbito dal finanziamento tenuto conto del rischio arrivando al risk adjusted return,
ossia il rendimento adeguato delloperazione di prestito tenuto conto del rischio e di
tutti i costi.
RAROC (Risk Adjusted Return On Capital): un indicatore di rendimento corretto per il
rischio, viene espresso come il rapporto tra il risultato economico prodotto
dallimpiego in prestiti (corretto per le perdite attese) e il capitale assorbito dal
prestito.

RAROC=

( 1PDLGDR )id( PDLGDR ) cop


VaR

La banca dovrebbe finanziare solo i prestiti idonei a generare valore per gli azionisti,
ossia quelli in cui il RAROC ecceda il costo del capitale o il ROE obiettivo della banca;
nella pratica per la banca talvolta finanzia prestiti con redditivit pi bassa in quanto
consegue altri obiettivi (attrazione di nuova clientela, crescita reddituale tramite cross
selling...).
Una delle problematiche pi importanti nel calcolo delle formule sopra la stima delle
variabili considerate: come calcolare il premio al rischio sul capitale? Come ripartire sul
singolo prestito i costi comuni a pi operazioni bancarie? Come calcolare la probabilit
di insolvenza per periodi pi lunghi di un anno? Etc.
[06/08/13]
La valutazione del rischio ex post: lattivit di monitoraggio
Lazione di monitoraggio serve a evitare che il debitore adotti comportamenti
opportunistici (moral hazard) e consiste nel controllo continuativo della posizione di
rischio e nella verifica del permanere delle condizioni di affidabilit del cliente.
La banca controlla le modalit di utilizzo del finanziamento da parte del cliente e ne
osserva il comportamento bancario unendo le informazioni ottenute dai dati
andamentali interni a quelle ottenute dalla centrale dei rischi. Uleriori forme di
controllo sono la verifica del rispetto delle clausole contrattuali e lemergere di eventi
pregiudizievoli.
Al termine dellazione di monitoraggio la banca:
-

classifica la posizione: in bonis oppure come incaglio o sofferenze


procede con uneventuale modifica del rating

Def. Partite incagliate: sono le esposizioni nei confronti di soggetti in temporanea


situazione di obiettiva difficolt, che possa essere prevedibilmente superata in un
congruo periodo di tempo.
Def. Sofferenze: sono i crediti al valore nominale nei confronti di soggetti in stato di
insolvenza o in situazioni equiparabili.
La gestione del contenzioso: soluzioni di tipo negoziale e giudiziale
Le modalit di gestione del contenzioso possono essere soluzioni:
-

negoziali (stragiudiziali): es. ristrutturazione del contratto (revisione del tasso,


richiesta di nuove garanzie...), liquidazione con accordo, trasformazione del
credito in partecipazione
giudiziali: avvio di procedure di recupero legale del credito mediante adesione a
procedure concorsuali , generalmente viene attuata quando esistono garanzie
su cui la banca pu rivalersi
di mercato: cessione del credito a soggetti esterni specializzati nel recupero
crediti o attivi sul mercato secondario dei prestiti

La scelta tra le 3 alternative viene fatta con unanalisi costi benefici. Alcuni costi
potrebbero essere: spese giudiziarie, legali, amministrative, costi di rinegoziazione,
costi di reputazione, costi sociali.
La scelta dipende anche dallintensit della relazione banca cliente: forti esposizioni,
relazioni di lunga durata, elevata ampiezza dei servizi offerti riducono la probabilit di
una soluzione drastica.
Le soluzioni di mercato
Le principali modalit di gestione di incagli e sofferenze sono:
-

cessione pro soluto tout court: la banca vende, realizza una perdita, ma libera
patrimonio che pu essere allocato in attivit pi remunerative. Spesso le
societ che acquistano i crediti fanno parte dello stesso gruppo della banca.
Quando la cessione di attivit dequalificate rientra nellambito di un piano di
salvataggio, si parla di operazione di bad banking (es. Banco di Napoli 1997)
cessione nellambito di operazioni di cartolarizzazione: gli attivi vengono ceduti
a un SPV che emette ABS e li colloca sul mercato. Il trasferimento dei flussi di
cassa dai debitori allSPV compiuto dal servicer (che spesso la banca
stessa), spesso vengono attuati meccanismi di credit enhancement cio forme
di garanzia con lo scopo di incrementare la qualit delle emissioni; in questi casi
i soggetti garanti possono essere interni o esterni alla struttura. E prevista la
figura del trustee, una societ fiduciaria che agisce per conto degli investitori e
sorveglia il comportamento delle altre parti coinvolte. Spesso tutta loperazione
organizzata da una banca di investimento detta arranger. I principali obiettivi
di una cartolarizzazione sono: funding, asset&liability management, credit risk
management, gestione del capitale

[08/08/13]

La gestione del rischio di credito a livello del portafoglio: la politica dei


prestiti
Lobiettivo primario di una banca lo sviluppo dimensionale e i prestiti rappresentano
la porzione pi remunerativa degli impieghi in termini di ricavi da interessi e
commissioni.
Un altro obiettivo della banca quello del mantenimento di una qualit soddisfacente
del portafoglio creditizio relativamente alla concentrazione (dimensione relativa delle
posizioni in portafoglio) e alla diversificazione (correlazione tra le probabilit di
inadempienza delle controparti).
Vi un sistema di vincoli che definisce la possibilit di governare il portafoglio da parte
della banca.
Vincoli esterni
Sono quei fattori su cui la banca non ha una diretta capacit di intervento, come:
-

la domanda di credito, che dipende dal ciclo economico


le caratteristiche strutturali e le modalit di funzionamento del sistema
finanziario, ad esempio lefficienza dei mercati di borsa, che incentiva la
disintermediazione, oppure la competitivit del settore
decisioni di politica monetaria e di vigilanza, come variazioni dei tassi di
interesse o normativa sui grandi fidi

Vincoli interni
Sono i fattori interni alla banca che influenzano la politica dei prestiti:
-

dimensione e caratteristiche della raccolta: tasso di sviluppo, composizione per


forma tecnica, profilo di scadenza, modalit di remunerazione
caratteristiche dellassetto organizzativo: numerosit e localizzazione
geografica degli sportelli, dimensione ed efficienza delle strutture di valutazione
fidi e gestione rischi
livello obiettivo di rischio/rendimento del management e dellazionariato della
banca

La gestione dinamica del rischio di credito: gli strumenti di credit risk


transfer
Tecniche di credit risk transfer (CRT) sono cessioni pro soluto e cartolarizzazioni, ma
anche i derivati creditizi.
Def. Derivato creditizio: un contratto che consente di trasferire il solo rischio di
credito relativo a un prestito o a una obbligazione oppure di assumerlo. La forma pi
diffusa il credit default swap. In questo caso loggetto del trasferimento solo il
rischio e non la titolarit del contratto, per questo motivo il trasferimento non genera
attivit e dunque non pu essere utilizzato per il funding.
Grazie alle tecniche di CRT diventato possibile:

massimizzare la crescita degli impieghi indipendentemente dai vincoli legati alle


fonti di raccolta
modificare la composizione originaria del portafoglio (per settore, area
geografica, forma tecnica...) e aumentarne il grado di diversificazione
indipendentemente dai vincoli di localizzazione geografica ed estensione della
rete distributiva

Lintenso utilizzo dei CRT ha avuto ripercussioni profonde sul business bancario
effetti sul modello di intermediazione tradizionale (originate to hold):
-

si diffuso il fenomeno dellunbundling, cio la disgregazione delle fasi e dei


ruoli in cui lattivit di intermediaizone creditizia tradizionale si articola infatti i
CRT hanno consentito agli operatori di specializzarsi in alcune funzioni (es.
origination e servicing), trasferendo a soggetti terzi altre funzioni
si ridotto il grado di personalizzazione dei prestiti per rendere pi probabile la
vendita
ha modificato i ricavi tipici (da margine di interesse a margine commissionale)

effetti sul processo di gestione del rischio di credito:


-

aumento della dimensione dei prestiti grazie alla possibilit di cederli


aumento della flessibilit nella composizione del portafoglio
separazione tra origination dei prestiti e risk management

effetti sulla stabilit del sistema finanziario:


-

processi spinti di originate to distribute possono portare a crisi finanziarie


(2008)
lattuale orientamento delle autorit di vigilanza sollecit le banche a un utilizzo
pi cauto degli strumenti di CRT

[11/08/13]
CAPITOLO IV LEQUILIBRIO FINANZIARIO DELLA BANCA
Caratteri specifici dellequilibrio finanziario della banca Le variabili
elementari
Def. Equilibrio finanziario: la capacit dellimpresa di mantenere nel tempo un
bilancio adeguato tra i flussi di cassa in entrata e in uscita. La banca deve sempre far
fronte alle obbligazioni di pagamento e di rimborso di passivit.
Bassa liquidit genera un rischio di funding, alta liquidit genera un costo opportunit
significativo (la moneta non produce interessi), dunque utile concepire una soglia
minima e una massima di liquidit oltre le quali necessario agire per riportare
lequilibrio.
La capacit di fare previsioni sui flussi di cassa futuri su diversi orizzonti temporali
fondamentale per la gestione dellequilibrio finanziario.
Le entrate monetarie dipendono da:

variazioni positive di passivit: pi depositi, emissioni obbligazionarie,


indebitamento
variazioni negative di attivit finanziarie: rimborso di prestiti, vendita di azioni e
obbligazioni
cessioni di attivit reali: vendita di immobili
aumenti di capitale a pagamento
ricavi finanziari: interessi attivi su prestiti, cedole, dividendi, commissioni,
provvigioni, premi su opzioni, margini su futures

Le uscite monetarie dipendono da:


-

variazioni negative di passivit: prelievi su depositi, rimborso di obbligazioni


variazioni positive di attivit finanziarie: erogazione di prestiti, acquisto di titoli
acquisto di attivit reali: immobili, attrezzature tecniche
costi finanziari: interessi passivi su depositi, cedole su obbligazioni, commissioni
e provvigioni passive
costi non finanziari: salari e stipendi, premi di produzione, canoni di locazione
imposte e tasse
dividendi pagati

Gran parte delle variazioni di attivit e di passivit, dei ricavi e dei costi e cos via, non
ha manifestazione monetaria poich trova contropartita in una variazione
compensativa che produrrebbe un flusso di cassa opposto, ad esempio:
-

gli interessi passivi dui depositi non vengono in genere pagati ma accreditati sui
conti correnti
gli interessi attivi vengono addebitati sui c/c
salari e stipendi vengono accreditati sui depositi
imposte e tasse vengono accentonate in un fondo spese future

La banca tende a favorire con ogni mezzo la probabilit che tutte le transazioni,
operazioni, contratti con soggetti terzi vengano regolati con moneta bancaria.

Liquidit, solvibilit e rischi relativi


La banca attua una trasformazione delle scadenze, maggiore la trasformazione delle
scadenze, maggiore il rischio di liquidit, ossia il rischio che alla banca potrebbe
essere richiesto di far fronte allestinzione di passivit prima che la graduale estinzione
spontanea delle attivit finanziarie contrapposte produca i flussi di cassa necessari.
Dalla trasformazione delle scadenze discende un rischio di liquidit e dalla
trasformazione dei rischi discende un rischio di insolvenza,la sostenibilit della
trasformazione delle scadenze dipende dallequilibrio nella trasformazione dei rischi.
Lequilibrio finanziario dipende dallequilibrio reddituale patrimoniale, il rischio di
liquidit condizionato dal rischio di insolvenza.
Def. Solvibilit: il valore delle attivit proprietarie della banca superiore al valore
delle passvit in essere, evidenziando un valore positivo del patrimonio netto
aziendale. Ci sono 3 aspetti fondamentali al riguardo:

la misura della solvibilit si fonda su una differenza di valori ed perci


influenzata dai criteri impiegati per la determinazione di questi valori: i valori
del passivo sono prevalentemente nominali, quelli dellattivo sono stimati e
incerti, dunque la solvibilit notevolmente influenzata da fattori esogeni
influenti sul valore delle attivit che la banca ha acquisito
adottando il criterio del valore di cessione o di liquidazione i valori di realizzo
sarebbero pi bassi dei valori correnti, evidenziando cos una condizione di
solvibilit peggiore
la solvibilit strettamente e direttamente correlata alla dimensione relativa del
patrimonio netto della banca: tanto maggiore la dimensione relativa del
patrimonio netto, tanto maggiore la sua capacit di assorbimento di eventuali
svalutazioni dellattivo

RISCHIO DI
SOLVIBILITA'

Solvibilit elevata
Solvibilit critica
Solvibilit
insufficiente

RISCHIO DI LIQUIDITA'
Equilibrio Disequilibrio Crisi di liquidit
1
2

La matrice qui in alto mostra le relazioni tra rischio di solvibilit e rischio di liquidit.
Concetti chiave:
-

unalterazione durevole dellequilibrio finanziario in senso negativo e lo sviluppo


di una crisi di liquidit (da 1 a 2), in genere determina il sorgere di forti timori
riguardanti la solvibilit della banca e innesca processi (come laumento dei
prelievi) che costringono la banca a effettuare costose operazioni di
ribilanciamento dellequilibrio finanziario e a cedere attivit
levidenza di un deterioramento dei valori dellattivo (per esempio crescenti
svalutazioni) accrescono il rischio di solvibilit (da 1 a 3), ci innesca timori
riguardanti la liquidit della banca e alimenta i prevlievi dai depositi
si osserva sperimentalmente che le crisi di liquidit e quelle di solvibilit sono in
genere strettamente interdipendenti, alcune si originano dalla liquidit, altre
dalla solvibilit, ma leffetto finale osservato lo spostamento da 1 a 4.

La prevenzione delle crisi bancarie presuppone perci unattenzione continua sia alle
condizioni di liquidit che a quelle di solvibilit, infatti:
-

una banca insolvente predestinata a diventare illiquida, poich potr far fronte
allestinzione delle proprie passivit soltanto in maniera parziale e nei liquidi
della liquidit posseduta o generabile mediante la liquidazione delle attivit
una banca illiquida ha unelevata probabilit di diventare insolvente, se la
necessaria liquidazione delle attivit determina svalutazioni delle stesse in
misura superiore al patrimonio netto e perci risulta impossibile estinguere tutte
le passivit

Poich una crisi bancaria ha enormi costi sociali, la Banca Centrale offre un prestito di
ultima istanza alle banche che hanno crisi di liquidit reversibili.

previsione, di misurazione e di gestione dellequilibrio finanziario e dei rischi


di liquidit
Nella prassi operativa della banca ci sono 3 metodi per misurare lequilibrio finanziario
prospettico:
-

il metodo delle riclassificazione delle quantit dello stato patrimoniale per


liquidit
il metodo delle rilevazioni dei flussi di cassa generati dal normale svolgimento
dellattivit della banca secondo una scalettatura temporale predefinita
(maturity ladder)
metodi ibridi che combinano i metodi precedenti

I tempi di trasformazione delle attivit e delle passivit in liquidit e i tempi di


formazione dei flussi di cassa devono essere stimati e non possono essere desunti da
una tabulazione formale delle scadenze contrattuali.
[13/08/13]
Il metodo delle quantit di stato patrimoniale riclassificate per la liquidit
Si suddividono le attivit in attivit monetizzabili (AM) e non monetizzabili, si
suddividono le passivit in passivit volatili (PV) e non volatili.
-

Le attivit assimilabili alla moneta legale sono tutti i crediti convertibili in


moneta in qualunque momento (depositi liberi presso la banca centrale e il
sistema postale)
Crediti verso banche: la liquidit prestata ad altre banche overnight e a
scadenze pi lunghe + regolamenti da e per lestero per conto di clientela
Bisogna includere le posizioni fuori bilancio

Def. Capital Cash Position (CCP): il saldo tra attivit monetizzabili e passivit volatili
e rappresenta la quantit di liquidit di cui labanca pu ragionevolmente disporre nel
periodo futuro considerato ed entro la scadenza prescelta, sotto la condizione che le
ipotesi sottostanti alla riclassificazione si realizzino.
Il CCP uninformazione puntuale e non dice nulla in merito alle variazioni del CCP nel
periodo compreso fra il presente e lorizzonte temporale scelto (OT), inoltre non
considera i flussi generati dalla percezione dei ricavi (incassi) e dal sostenimento di
costi (pagamenti).
E possibile fare stress test e valutare limpatto sul CCP.
Il metodo dei flussi di cassa attesi
Si assume come riferimento una situazione iniziale di stato patrimoniale e, partendo
da essa, rileva i flussi di cassa effettivamente generati dalle singole attivit e passivit
nel tempo futuro, con riferimento a una scala di scadenze (maturity ladder).

Le due fondamentali regole di rilevazione sono:

I flussi riferiti alle attivit e alle passivit a scadenza a vista o indeterminata


vengono stimati in relazione alla probabilit che gran parte di esse si mantenga
nel tempo
I flussi generati dalle scadenze contrattuali (interessi incassati e pagati, capitali
rimborsati...) delle attivit e delle passivit a scadenza determinata vengono
attribuite alle scadenze moninali contrattuali previste (non si considera il fatto
che alcuni titoli possano essere venduti prima della scadenza o usati come
garanzia)

Def. Liquidity gap: la liquidit che manca allequilibrio monetario nellintervallo


temporale considerato.
E possibile fare stress test per simulare la sensibilit del liquidity gap a ipotesi
alternative di scenario.
Metodi ibridi
Consistono nel riformulare il prospetto dei flussi di cassa futuri includendo nella
previsione dei flussi di cassa in entrata la vendita definitiva o temporanea (PCT) dei
titoli di propriet non impegnati o lottenimento di finanziamenti mediante la
costituzione in garanzia degli stessi titoli. Nel primo caso bisogna stimare eventuali
minusvalenze in ipotesi di mercati sfavorevoli e nel secondo i margini di sicurezza o gli
scarti di garanzia normalmente applicati.
E dunque possibile riconfigurare la struttura per scadenze del portafoglio dei titoli di
propriet non pi in base alla scadenza ma in base alla possibilit di monetizzare

Alcuni aspetti specifici della gestione della liquidit


Incertezza dei flussi di cassa futuri
I modelli precedenti non prendono in considerazione lincertezza, esistono modelli pi
sofisticati che tengono conto non solo del tempo di aacedimento dei flussi ma anche
del loro ammontare.
Contingency funding plans
Def. Contingency funding plan: un piano dazione preordinato alla ricostituzione
dellequilibrio dei flussi di cassa in condizioni di emergenza o di crisi di liquidit. E
volto a predisporre le condizioni necessarie per attivare nuove fonti di liquidit facendo
leva sia su attivit finanziarie idonee sia su passivit potenziali.
Nel primo caso si tratta di strumenti utilizzabili facilmente in operazioni di PCT con
operatori istituzionali come altre banche o la banca centrale (che sceglie quali attivit
sono stanziabili a date condizioni di tasso, durata e margine di garanzia (haircut)). Nel
secondo caso si tratta di linee di credito la cui disponibilit preventivamente
negoziata, i titoli utilizzabili a questo scopo e quelli vendibili con facilit senza
particolari rischi di prezzo fanno parte della Riserva di Seconda Linea.
Def. Riserva di Prima Linea: constituita dalla moneta legale e dalle attivit a essa
assimilabili.

Impatto delle politiche di raccolta e di impiego


I metodi precedentemente descritti ovviamente non includono alcuna previsione in
ordine alla formazione futura di nuove attivit e passivit per effetto dellattuazione
delle politiche di impiego e di raccolta. Invece, utilizzano una tecnica di rollover, ossia
aggiornano costantemente le previsioni incorporando di ocntinuo gli eventi di
formazione-estinzione delle passivit, cio solo glie effetti della gestione e non quelli
futuri.
Relazione di interdipendenza tra previsioni di equilibrio finanziario e politiche di
impiego e di raccolta:
-

Le previsioni finanziarie evidenziano posizioni future di liquidit (CCP) e flussi di


cassa netti futuri
Informazioni sulle tendenze in atto sono fondamentali per la formulazione delle
politiche di impiego e di raccolta, che modificheranno le future condizioni di
equilibrio
Applicando le previsioni alle situazioni patrimoniali si generano continuamente
nuove informazioni sugli equilibri futuri

Dunque nel brevissimo termine la gestione della liquidit consiste nellesecuzione di


operazioni immediate di tipo compensativo, nel medio-lungo periodo la gestione
dellequilibrio finanziario mantiene e sviluppa strette relazioni di interdipendenza con
le politiche di impiego e di raccolta.

[14/08/13]
Cessione dei crediti e nuove prospettive di gestione dellequilibrio
finanziario
La cessione dei prestiti innova in modo radicale la gestione bancaria della liquidit,
poich consente di estendere praticamente alla totalit dellattivo finanziario della
banca lopportunit della monetizzazione.
La banca tiene in bilancio fino a estinzione le attivit non liquide e rischiose generate
dalla concessione del credito e le finanzia stabilmente con passivit con scadenze
mediamente inferiori e per larga parte a vista, sostanzialmente esenti da rischi di
insolvenza. Con la cartolarizzazione sistematica dei prestiti lattivit di origination
assume centralit, mentre lattivit di asset holding viene trasferita a soggetti terzi.
Con questo modello orginate and distribute il rischio di liquidit e il rischio di credito
vengono trasferiti completamente e lattivit della banca puramente commerciale
(compra e vende rischi e scadenze).
Se il tempo intercorrente tra erogazione e cartolarizzazione dei prestiti si dilata per
motivi tecnici, nella banca si riforma una struttura di attivit-passivit con tutti i rischi
che ne sono propri.

Esposizione al market liquidity risk

E possibile distinguere tra:


-

Liquidit posseduta: effettivamente e potenzialmente contenuta nellattivo


patrimoniale
Liquidit imprestata: attingibile mediante indebitamento

La liquidit di prima linea ha rendimento scarso o nullo, la liquidit di seconda linea


hanno un costo opportunit significativo perch comportano la rinuncia a investimenti
pi rischiosi e meno liquidi; per questi motivi la banca tende a minimizzare entrambe
le riserve preferendo ricorrere a una liquidit potenziale il cui reperimento e
ottenimento presuppone operazioni di mercato e lesistenza di controparti disponibili.
Ci comporta il rischio che il mercato non sia, alloccorrenza, liquido (market liquidity
risk).
Al riguardo si distinguono:
-

Condizioni soggettive della banca rispetto al mercato e le controparti di scambio


Modalit tecnico contrattuali di acquisizione di liquidit dal mercato
Condizioni oggettive di liquidit del mercato

Considerazioni sulla liquidit:


-

Tutti hanno bisogno di liquidit, ma preferiscono immagazzinarne quantit


minime e fare affidamento sulla circostanza che alloccorrenza essa sar
disponibile a prezzo di mercato
Non esistono veri e propri produttori di liquidit a eccezione delle banche
centrali

Def. Mercato liquido: il mercato liquido se la liquidit generalmente disponibile e


accessibile, il mercato non liquido se la consuetudine della condivisione potenziale
della liquidit non viene pi creduta.
Anche supponendo che il mercato sia liquido, bisogna sempre considerare che, al
crescere dei timori sulla liquidit di una banca, cala drasticamente il numero e la
disponibilit delle parti contraenti. In queste condizioni, viene esclusa nettamente
qualsiasi modalit di indebitamento e le operazioni di PCT possono risultare difficili
(liquidit imprestata)
Invece, la vendita di attivit liquide trova quasi sempre contropartita nel mercato,
indipendentemente dalla situazione soggettiva o creduta del venditore (liquidit
posseduta).
Dunque molto pi realistico fare affidamento sulla liquidit posseduta piuttosto che
su quella imprestata.

[15/08/13]
CAPITOLO V IL BILANCIO DELLE BANCHE E LANALISI DELLE PERFORMANCE
Cenni sullattivit bancaria moderna
Attivit delle banche:

Raccolta e impiego
Gestione portafoglio titoli di propriet
Attuazione di operazioni su derivati
Gestione dei rapporti creditizi interbancari

Servizi alla clientela:


-

Servizi di pagamento
Servizi di investimento
Servizi di custodia e amministrazione degli strumenti finanziari della clientela
Servizio di cassette di sicurezza
Servizi di consulenza finanziaria
Concessione di crediti di firma

La banca pu detenere partecipazioni in imprese non finanziarie con alcune limitazioni,


e, senza limitazioni, in imprese finanziarie.
Per quanto riguarda il bilancio le voci di stato patrimoniale pi rilevanti sono:
-

Debiti verso la clientela (attivit di raccolta)


Crediti verso la clientela (attivit di impiego)
Partecipazioni in altre imprese
Titoli del portafoglio di propriet

Quelle di conto economico sono:


-

Interessi attivi e passivi


Risultati delle operazioni su titoli di propriet
Commissioni attribuibili alle diverse attivit di servizio

Il bilancio bancario: norme generali e norme speciali


Dal 1992 al 2005-2006 le banche non hanno applicato le norme di redazione del
bilancio dettate dal codice civile ma quelle del decreto legislativo 87 del 1992,
specificamente dedicato alle banche. Questo decreto, unito alla circolare 166
disponeva le norme relative a:
-

Principi generali di redazione del bilancio


Struttura e forma del bilancio
Modalit di contabilizzazione delle diverse operazioni
Criteri di valutazione delle attivit alla fine di ogni periodo contabile

A partire dal 2005 il settore bancario italiano ha progressivamente accolto la


legislazione contabile nota come IAS (International Accounting Standards) o con la
sigla successivamente introdotta IFRS (International Financial Reporting Standards). I
principi contabili IAS sono emanati da un organismo sovranazionale e indipendente
chiamato IASB (International Accounting Standards Board); il processo di accoglimento
di tali principi nelle legislazioni nazionali detto endorsement. Nel 2005 la Banca
dItalia ha sostituito la circolare 166 con la circolare 262.

Struttura, forma e contenuti del bilancio bancario

Premessa
La circolare 262 stablisce in primo luogo la struttura obbligatoria del bilancio bancario,
i documenti principali sono:
-

Lo stato patrimoniale
Il conto economico
La nota integrativa
La relazione sulla gestione

La disciplina contabile stabilisce anche la forma del bilancio e i suoi contenuti.


Lo stato patrimoniale
Lo schema di stato patrimoniale obbligatorio, ci consente una pi agevole
comparabilit tra i bilanci di diverse banche.
La variabile totale attivo usualmente utilizzata come variabile di scala nelle analisi
relative al settore bancario. A seconda del totale attivo la Banca dItalia classifica le
banche italiane lungo la seguente scala:
-

Banche minori (<1,3B)


Manche piccole (1,3 9B)
Banche medie (9 26B)
Banche grandi (26 60B)
Banche maggiori (>60B)

La Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) americana suddivide la banche in


community banks, large community banks, regional banks, large banks, mega banks.
Lo schema obbligatorio dello stato patrimoniale bancario propone in linea generale
una distinzione per natura delle diverse voci:
-

Tra le attivit i crediti si distinguono in crediti verso banche e crediti verso la


clientela
Tra le passivit i debiti finanziari si distinguono in debiti verso banche e debiti
verso la clientela
...

Per quanto riguarda le partecipazioni:


-

In una societ controllata, la condizione di controllo presunta se la banca


detiene la maggioranza dei diritti di voto esercitabili nellassemblea ordinaria
della partecipata
In una societ collegata, la condizione di collegamento presunta se la banca
detiene almeno il 20% dei diritti di voto esercitabili nellassemblea ordinaria
della partecipata

Le voci che non rientrano nella categoria sopra sono:


-

Voce 20 (HFT Held For Trading): strumenti acquistati con carattere speculativo
Voce 50 (HTM Held To Maturity): strumenti finanziari caratterizzati da una
scadenza fissa, che la banca intende mantenere in portafoglio fino alla
scadenza

Voce 40 (AFS Available For Sale): strumenti non derivati che la banca ritiene di
mantenere in portafoglio per un certo periodo di tempo, ma non
necessariamente fino alla scadenza
Voce 30 (FVTPL Fair Value Through Profit and Loss): strumenti acquistati per
diverse finalit, ma per I quail la banca ha deciso di applicare il criterio di
valutazione al fair value
Voce 80 (Derivati di copertura): valore corrente dei derivati stipulati dalla banca
per coprire rischi finanziari

Elementi strutturali tipici dello stato patrimoniale bancario:


-

Preponderanza dei crediti verso clientela rispetto alle altre voci dellattivo
Peso ridotto delle componenti patrimoniali rispetto al totale dei debiti al passivo

Def. Recognition: il modo con cui un determinato strumento finanziario viene accolto
in bilancio nel momento della sua acquisizione.
Def. Derecognition: riguarda la fase di rimozione dal bilancio di uno strumento che la
banca decide di cedere.
Per quanto riguarda la recognition, uno strumento finanziario deve essere accolto in
bilancio nel momento in cui la banca diventa parte del contratto, ossia il giorno della
transazione (trade date) senza alcun riferimento al momento del regolamento
(settlement date), che invece il momento in cui il titolo viene pagato dallacquirente
e consegnato dal venditore.
Per quanto riguarda la derecognition, la banca deve rimuovere dal bilancio uno
strumento finanziario nel momento in cui essa cede a un terzo soggetto lo strumento
e perde il controllo sui relativi diritti contrattuali, in altre parole la banca deve
trasferire tutti i rischi e i benefici connessi allo strumento.
[16/08/13]
Conto economico
Il conto economico di tipo riclassificato e prima di arrivare allutile o perdita
dellesercizio, vi sono diversi margini intermedi in evidenza:
-

Margine di interesse: definito da interessi attivi e passivi


Commissioni nette: definite da commissioni attive e commissioni passive
Margine di intermediazione: che include i due margini precedenti oltre a
dividendi, risultati netti per negoziazione e copertura e utile e perdita per
cessione e riacquisto di vari strumenti
Risultato netto della gestione finanziaria: si ottiene sottraendo al margine di
intermediazione le rettifiche per deterioramento di crediti o altre attivit
Costi operativi: ottenuti sommando spese amministrative, accantonamenti
rischi e rettifiche su attivit materiali e immateriali
Utile o perdita dellattivit corrente al lordo delle imposte: ottenuto a partire dal
risultato netto della gestione finanziaria sottraendo i costi operativi e
sommando gli utili netti da partecipazioni
Utile o perdita dellattivit corrente al netto delle imposte: ottenuto sottraendo
le imposte al margine precedente

Utile o perdita dellesercizio: ottenuto dal margine precedente sommando utili e


perdita delle attivit non correnti in via di dismissione al netto delle imposte

Il margine di interesse unottimo indicatore per valutare la redditivit dellattivit


core della banca. Il rapporto margine di interesse / commissioni nette un ottimo
indicatore del tipo di business della banca (se alto la banca commerciale, se
basso la banca di investimento).
La nota integrativa
La nota integrativa un documento importantissimo in grado di fornire unenorme
quantit di dati, essa composta da 9 parti:
A)
B)
C)
D)
E)
F)
G)
H)
I)

Politiche contabili
Informazioni sullo Stato Patrimoniale
Informazioni su Conto Economico
Informativa di settore
Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
Informazioni sul patrimonio
Operazioni di aggregazione
Operazioni con parti correlate
Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

La nota integrativa ha due caratteristiche fondamentali:


-

un documento di tipo sia quantitativo (presenta valori monetari) che


qualitativo (presenta anali, descrizioni e commenti)
un documento di tipo analitico: offre informazioni di dettaglio che integrano le
informazioni sintetiche presentate nello stato patrimoniale e nel conto
economico

In questo documento la banca deve tra le altre cose:


-

Illustrare i criteri di contabilizzazione, di classificazione e di valutazione di ogni


voce del bilancio
Fornire informazioni riguardo ai rischi di credito, di mercato, di liquidit e
operativo
Esplodere ogni singola voce di bilancio presentando dettagli distinguendo per
diverse categorie
(es. commissioni per garanzie, per servizi di incasso e pagamento, per servizi di
gestione etc.)
Presentare un dettaglio delle garanzie rilasciate alla clientela
Presentare un dettaglio dei servizi di investimento offerti alla clientela
Presentare un dettaglio delle spese per il personale e del numero dei dipendenti
suddivisi per categoria

La relazione sulla gestione


La relazione sulla gestione elaborato sotto la responsabilit degli amministratori
della banca ed volto a dare una descrizione generale delle dinamiche strategiche,
organizzative e gestionali della banca. E un documento prevalentemente di tipo
qualitativo e i suoi contenuti non sono stabiliti in forma obbligatoria.
I principali contenuti devono essere:

Commento alle dinamiche fatte registrare dalle principali voci dello stato
patrimoniale e del conto economico
Alcune informazioni in materia di organizzazione e di presonale
Le tendenze macroeconomiche e del settore

Nella prassi la struttura pi o meno la seguente:


-

Parte
Parte
Parte
Parte

macroeconomica (situazione generale delleconomia)


sulle tendenze in atto sui mercati finanziari
sulle condizioni del mercato del credito e dellindustria bancaria
dedicata alla banca

[18/08/13]
Lanalisi delle performance aziendali della banca attraverso lanalisi di
bilancio
Lanalisi di bilancio mira a mettere in evidenza una particolare condizione aziendale,
identificandone ove possibile le cause determinanti. Le variabili su cui si concentra
sono la redditivit, lequilibrio patrimoniale e lefficienza nellimpiego delle risorse. In
genere lanalisi di bilancio viene sviluppata attraverso un confronto con banche
concorrenti (per quanto possibile simili) e con le condizioni della banca stessa in
periodi precedenti.
Lanalisi di bilancio si fonda su due tipologie di strumenti di indagine:
-

Il processo di rielaborazione dei dati contabili


La selezione e la misurazione di alcuni indicatori gestionali di sintesi (indici di
bilancio o financial ratios)

La riclassificazione dello stato patrimoniale e del conto economico


Diversamente dal caso delle imprese non finanziarie, per le quali la logica di
riclassificazione dello stato patrimoniale si fonda su liquidit/esigibilit delle voci
contabili, nel caso delle banche gli analisti finanziari ritengono pi significativo un
criterio fondato sulla natura delle stesse voci e di conseguenza sul contributo alle voci
del conto economico.
Coerentemente con questo criterio, dal lato dellattivo le voci dello stato patrimoniale
sono distinte in due categorie:
-

Attivit finanziarie: interessi, dividendi, guadagni o perdite, rivalutazioni o


svalutazioni...
Attivit di natura non finanziaria: crediti fiscali, ratei, attivit reali...

Gli impieghi in attivit reali sono decisamente marginali sul complesso degli
investimenti della banca.
Dal lato del passivo vi sono:
-

Passivit finanziarie: debiti finanziari, certificati di deposito, obbligazioni,


Altre passivit: debiti di natura non finanziaria
Patrimonio netto contabile della banca

Tramite la riclassificazione possibile sapere ad esempio:


-

Limportanza che la banca assegna agl iimpieghi in prestiti rispetto alle altre
forme di investimento
Se la banca datrice o prenditrice di fondi sul mercato interbancario
La differenza tra partimonio e le attivit immobilizzate

Gli indici di bilancio: selezione, misurazione e coordinamento


Si possono distinguere indici di:
-

Redditivit
Efficienza
Solvibilit

Alcuni financial ratios tipici sono:


-

ROE (return on equity): un indice di redditivit che rapporta il risultato netto di


esercizio al patrimonio in essere alla fine dello stesso esercizio. Il ROE pu
essere valutato in termini assoluti (ad esempio rispetto alle attese) e in termini
relativi (confrontandolo con il ROE di banche concorrenti o con risultati
precedenti)
RN/RL risultato netto / risultato lordo: misura il peso dellimposizione fiscale sui
risultati della banca
RL/RG risultato lordo / risultato di gestione: misura il peso delle componenti
valutative sul conto economico (es. rettifiche di valore sui crediti)
RG/MIT risultato di gestione / margine di intermediazione: misura il peso dei
costi operativi
MIT/MI margine di intermediazione / margine di interesse: misura il contributo
delle attivit finanziarie ma non creditizie ai risultati complessivi
MI/TA margine di interesse / totale attivo: esprime il contributo alla redditivit
complessiva dellattivit di intermediazione creditizia in senso stretto
TA/PN totale attivo / patrimonio netto: un indice di leva finanziaria

Si ha la relazione:

RN
RL
RL
RG
RG
MIT
MIT
MI
MI
TA
RN
TA
( roe )=
PAT
PAT
[19/08/13]
CAPITOLO VI
INTERNI

RISK MANAGEMENT, GESTIONE DEL CAPITALE E CONTROLLI

Rischi e capitale
Una certa quantit di rischio un tratto caratteristico e positivo delle banche e delle
altre istituzioni finanziarie (es. trasformazione delle scadenze). Una banca

correttamente gestita non quella che evita i rischi o che li riduce al minimo ma,
piuttosto, quella che riesce ad assumere i rischi in modo equilibrato, premiando
linvestimento degli azionisti ed evitando di mettere a repentaglio la propria stabilit.
Il capitale deve coprire le perdite eventualmente generate dai rischi, affich ci
avvenga necessario:
-

Censire e misurare i rischi in essere, arrivando a quantificare le possibili perdite


future a essi associate
Garantire che il capitale sia adeguato a sopportare le perdite, anche alla luce
della prevedibile evoluzione dei volumi intermediati e dei rischi

Le principali tipologie di rischio


Un elenco non esaustivo delle principali tipologie di rischio il seguente:
-

Rischio di credito (default, downgrading, recupero, esposizione, concentrazione)


Rischio di mercato (cambio, interesse, azionario, merci, volatilit)
Rischio di tasso
Rischio di liquidit
Rischi operativi
Altri (strategico, reputazionale...)

Il rischio di credito
Il rischio di credito ha a che fare con la possibilit che il debitore non rimborsi
interamente quanto dovuto nei tempi previsti. Tale rischio non limitato agli impieghi
classici di una banca (titoli o prestiti), ma si estende alle posizioni fuori bilancio come
le garanzie prestate, i derivati OTC e le transazioni in attesa di regolamento.
Il rischio di credito comprende le seguenti principali tipologie:
-

Rischio di insolvenza (default): viene misurato attraverso la PD (probability of


default) del debitore su un orizzonte temporale stabilito (di solito 12 mesi), una
particolare tipologia di rischio di default il rischio-paese. Linsolvenza si
traduce in una perdita pari a

EA DLGD , e dunque comporta anche un

rischio di esposizione e un rischio di recupero


Rischio di esposizione: indica il rischio che lammontare prestato subisca un
incremento in prossimit del default cos che lEAD risulti maggiore di quanto
stimato
Rischio di concentrazione: indica il rischio che il livello di diversificazione di un
portafoglio comprendente una pluralit di crediti si riveli inferiore alle attese (es.
crediti concessi a debitori di uno stesso settore)

Il rischio di credito non confinato al rischio di insolvenza, ma include anche il rischio


di downgrading, cio il rischio che il merito creditizio del debitore si riveli essere
inferiore di quanto originariamente stimato. Perci il rischio di credito va misurato e
gestito non con una distribuzione binaria (insolvenza vs. Non insolvenza), ma tenendo
conto di tutti i possibili casi intermedi in cui il rating del debitore peggiora, ma non si
arriva allevento estremo dellinsolvenza.

Vi anche il rischio di spread, cio il rischio connesso a un eventuale rialzo degli


spread richiesti dal mercato a un debitore, ci pu essere collegato a un aumento
della PD ma anche a eventi politici, catastrofi naturali o grandi fallimenti finanziari; in
questo caso avviene un flight to quality, e lo spread tra i tassi dei bond di alta qualit e
quelli dei bond di bassa qualit aumenta.
Tornando al rischio di insolvenza, la perdita attesa EL data da:

EL=EADLGDPD

. Tale perdita, in quanto attesa, non rischio, e dunque non d origine a un rischio di
credito propriamente detto. La reale componente di rischio data dalla possibilit che
le valutazioni effettuate su EAD, LGD e PD, si manifestino a posteriori errate. La
perdita attesa, non essendo rischio, un costo legato allattivit creditizia.
Exposure at default (EAD): una variabile la cui aleatoriet dipende dalla forma
tecnica del finanziamento concesso al debitore (in un fido la controparte potrebbe
aumentare lesposizione in prossimit del default, in un forward short sul petrolio
negoziato sul mercato OTC lesposizione aumenta al decrescere del prezzo del
petrolio...). La stima dellEAD attesa su un fido in conto corrente richiede di conoscere
la quota di fido utilizzata (DP Drawn Portion) e la quota inutilizzata (UP Undrawn
Portion), e di stimare un Credit Conversion Factor (CCF, anche detto Loan Equivalent
LEQ) che rappresenti la percentuale di fido inutilizzato che ci si attende venga
utilizzato al momento dellinsolvenza. Sperimentalmente si verifica che il CCF spesso
compreso tra 40% e 75%. A questo punto si calcola

EAD=DP+UPCCF . In alcuni

casi lEAD quantificabile a priori (mutuo, bond a tasso fisso...)


Rischio di recupero e Loss Given Default (LGD): sono influenzati da 4 principali
categorie di fattori:
-

Caratteristiche dellesposizione: presenza di garanzie (collateral), efficacia delle


garanzie, priorit dellesposizione (senior o subordinata)...
Caratteristiche del debitore: settore in cui la societ opera, paese, leverage,
rapporto tra EBITDA e fatturato...
Caratteristiche della banca che gestisce il processo di recupero: livelli di
efficienza dellufficio che si occupa del processo di recupero (workout
department), frequenza di accordi stragiudiziali, tendenza a cedere pacchetti di
crediti in contenzioso...
Fattori esterni: stato del ciclo economico, livello dei tassi...

La stima dellLGD avviene spesso attraverso il confronto con i valori di LGD


effettivamente registrati su un campione di prestiti con caratteristiche simili terminati
in default negli anni precedenti, inoltre si tiene conto del valore finanziario del tempo
(es. se sono stati necessari 3 anni per recuperare 60000, il recupero effettivo dato
dal valore attuale dellimporto scontato a 3 anni con un opportuno tasso corretto per il
rischio).
Il rischio di default e la PD vengono generalmente stimati tramite modelli di rating
e scoring, nel rating prevalgono valutazioni qualitative, mentre nello scoring la
procedura pi automatizzata e basata su parametri quantitativi. Lo scoring pu
basarsi su griglie di ponderazione definite da un comitato di esperti o, pi spesso, su
analisi statistiche basate sugli eventi passati. Lo scoring viene spesso usato per le

operazioni semplici e il rating per soggetti pi grandi e complessi. Rating e scoring


vengono trasformati in PD attraverso lanalisi dello storico della clientela. E anche
possibile stimare la PD dalla quotazione dei bond.
La misura della perdita inattesa pu essere misurata a partire dalla deviazione
standard della distribuzione delle perdite effettive. La perdita effettivamente sostenuta
pu scriversi come

L=EADLGDD

dove

una variabile binaria che assume

valore 1 in caso di insolvenza e 0 altrimenti.


Se EAD fissa e rischio di default e rischio di recupero sono indipendenti, si dimostra
che la deviazione standard di L data da

( L)=EAD PD( 1PD )LG D2 + PD 2 (LGD) , dove

2 ( LGD)

la varianza del

tasso di perdita in caso di default.


Il rischio di concentrazione pu essere Name Concentration (quando vi sono grandi
prestiti erogati a pochi grandi soggetti) oppure Industry Concentration (quando vi sono
prestiti erogati a soggetti che tendono a fallire insieme). In ogni caso importante
stabilire la correlazione tra le insolvenze dei debitori, tuttavia difficile stimare questa
correlazione in quanto non si ha una serie storica dei default dei soggetti, quindi si
usano metodologie indirette, ad esempio osservando la correlazione tra i default
passati di imprese appartenenti al medesimo settore o area geografica, oppure
osservando la correlazione tra le quotazioni di borsa.
Il rischio di mercato
Il rischio di mercato trae origine da possibili variazioni inattese delle condizioni di
mercato, esso dunque riguarda gli strumenti finanziari per cui esiste un mercato
secondario su cui sia possibile leggere con continuit i prezzi di riferimento.
A seconda del tipo di prezzo di riferimento, si possono classificare 5 principali
categorie di rischi di mercato:
-

Rischio di cambio: relativo ad attivit e passivit in valuta estera e derivati su


valute
Rischio di interesse: relativo ai bond e a derivati sui tassi
Rischio azionario: relativo a titoli azionari e derivati su azioni come le opzioni
Rischio merci: relativo a posizioni su commodities spesso prese tramite futures
e opzioni
Rischio di volatilit: relativo a opzioni e titoli strutturati

La correlazione tra i titoli nel portafoglio della banca svolge un ruolo essenziale: una
bassa correlazione o una correlazione negativa riducono il rischio.
Def. Funzioni di mapping: collegano la volatilit del valore dei rendimenti di mercato
alla volatilit del valore del portafoglio effettivamente posseduto dalla banca. Talvolta
le funzioni di mapping sono molto complesse, tuttavia spesso possibile
approssimarle con formule pi semplici, ad esempio una posizione long su azioni
vodafone in sterline pu essere considerata come un investimento in azioni vodafone
coperto contro il rischio cambio + un investimento in sterline. Nelle funzioni di

mapping relative alle obbligazioni, un ruolo fondamentale svolto dalla duration che
consente di tradurre variazioni dei tassi in variazioni dei prezzi dei bond.
I modelli utilizzati per calcolare il rischio di un portafoglio tengono anche conto del
fatto che la volatilit dei titoli cambia nel tempo e che le quotazioni dei prezzi tendono
a formare grappoli o cluster (volatility clustering).
Il rischio operativo
Il rischio operativo il rischio a cui unimpresa finanziaria esposta non in quanto
finanziaria, ma in quanto impresa. Riguarda ad esempio le perdite causate da infedelt
del personale, eventi naturali sfavorevoli, vulnerabilit dei sistemi informatici,
responsabilit legali e ambientali verso terzi, risarcimenti ai consumatori etc.
Basilea 2 definisce il rischio operativo come il rischio di perdite derivanti
dallinadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni,
oppure da eventi esogeni.
La misura del rischio operativo generalmente pi complessa rispetto a quella dei
rischi finanziari, visto che esso include fattori casuali molto diversi fra loro; in generale
comuque un sistema di misurazione dovrebbe mirare ai seguenti obiettivi:
-

Consentire la tempestiva rilevazione e archiviazione degli eventi di perdita non


appena si manifestano
Permettere alla banca di stimare le perdite attese e le perdite inattese
Consentire una migliore comprensione dei fattori da cui origina il rischio
operativo, cos da permettere limpostazione di adeguate politiche di
contenimento e copertura del rischio, la cui efficacia possa essere verificata nel
tempo

Le perdite possono essere dovute a:


-

Eventi LFHI (Low frequency high impact): come le calamit naturali


Eventi HFLI (High frequency low impact): come piccole truffe su carte di credito

Gli eventi LFHI sono difficimente stimabili e per analizzarli si usano metodologie come
lextreme value theory (EVT), mentre per controllare gli eventi HFLI pu essere utile
creare consorzi interbancari per la condivisione di dati sulle perdite operative passate.
Il rischio di tasso di interesse
Il rischio di tasso di interesse il rischio che variazioni nei tassi di interesse di mercato
producano una riduzione delle redditivit e del valore economico di una banca. Tale
rischio dovuto al fatto che attivit e passivit bancarie hanno differenti scadenze e/o
istanti di revisione del tasso.
Se i tassi salgono, i depositi dovranno essere rinnovati a costi pi alti, mentre il
rendimento degli impieghi a tasso fisso rester invariato, dunque si avr una riduzione
del margine di interesse della banca.
Se attivit e passivit sono negoziate sul secondario, allora il rischio di tasso di
interesse pu essere considerato un caso particolare del rischio di mercato; tuttavia
nel bilancio spesso vi sono molte attivit e passivit non negoziate come depositi e

prestiti contenuti nel banking book, in questi casi per calcolare il rischio di tasso
bisogna ricorrere ad approcci ad hoc, i pi noti sono:
-

Il repricing gap (reddituale): se la data di riprezzamento medio delle attivit


superiore alla data di riprezzamento medio delle passivit, allora la redditivit
della banca vulnerabile a un aumento dei tassi
Il duration gap (patrimoniale): a partire dalle duration delle poste attive e
passive, calcola il differenziale tra duration media ponderata di asset e liabilities
quantificando gli effetti delle variazioni dei tassi sul valore della banca

Def. Repricing gap: la differenza tra la quantit di attivit finanziarie sensibili e


passivit finanziarie sensibili di una banca (sensibili = che giungono a scadenza o che
prevedono una revisione del tasso nel corso di un dato arco di tempo, di solito un
anno). Approssimativamente la relazione tra repricing gap e variazione del margine di
interesse data da:

MI= iRG .

Def. Duration gap: la differenza tra la duration modificata dellattivo e la duration


modificata del passivo (corretta per il grado di leva):
duration attivo,

Va

valore attivo,

Dp

DG=(Da

duration passivo,

Vp

Vp
Dp)
Va

con

Da

valore passivo.

Approssimativamente la variazione del valore netto della banca si pu indicare con

VN=DGVa i .
Il rischio di liquidit
Il rischio di liquidit il rischio che un intermediario non possa onorare
tempestivamente il rimborso delle proprie passivit a causa di un volume di richieste
inaspettatamente elevato, o che, per far fronte a tali richieste, sia costretto a vendere
rapidamente (fire sale) un elevato volume di attivit realizzando un prezzo inferiore al
loro valore corrente di mercato, realizzando dunque una perdita.
Il rischio di liquidit si distingue in:
-

Funding risk: il rischio che lintermediario non sia in grado di far fronte a
deflussi di cassa inattesi
Market liquidity risk: il rischio che lintermediario, cercando di monetizzare una
grossa posizione, finisca per influenzarne negativamente il prezzo a causa
dellinsufficiente profondit del mercato

Gli altri rischi


I principali rischi tra quelli non menzionati sopra sono:
-

Il rischio strategico: il rischio di una flessione degli utili derivante da


cambiamenti del contesto operativo o da decisioni aziendali errate, attuazione
inadeguata di decisioni, scarsa reattivit a variazioni del contesto competitivo

Il rischio di reputazione: il rischio di una flessione degli utili derivante da una


percezione negativa dellimmagine della banca da parte di clienti, controparti,
azionisti della banca, investitori o autorit di vigilanza

Il capitale a copertura dei rischi


Se mettiamo su un grafico la distribuzione delle perdite future legate a tutti i rischi
insieme (di credito, di mercato, operativo, di tasso...) su uno stesso orizzonte
temporale, otteniamo un grafico con una lunga coda sulla destra (dovuta a scenari
estremi poco probabili) e un picco sulla sinistra dovuto ai frequenti casi di perdite
contenute. La media della distribuzione rappresenta lammontare delle perdite a cui la
banca normalmente destinata nei successivi 12 mesi, ovvero la perdita attesa (EL).
La distribuzione mostra che la perdita effettiva potrebbe essere notevolmente
superiore alla perdita attesa, in questo caso la banca deve disporre di un adeguato
cuscinetto di capitale. Per calcolare quant il capitale necessario, si fissa un valore di
massima perdita probabile (ad esempio il percentile 99,9) e si copre con il capitale
proprio la differenza tra la massima perdita probabile e la perdita attesa; questa
differenza detta Value at Risk (VaR). Il percentile viene ricavato in via analitica con il
metodo Monte Carlo, tuttavia difficile elaborare un generatore di scenari di mercato
che tenga conto delle regolarit empiriche emerse in passato.
Capitale a rischio, capitale disponibile e pianificazione del capitale
Il VaR anche detto CaR (Capitale a Rischio) o Economic Capital (EC); questo di solito
non coincide con il capitale disponibile presso la banca (AC), che dato dal valore
delle attivit meno il valore delle passivit presso terzi. Dunque si hanno 3 casi:
-

AC>EC: il capitale disponibile non interamente utilizzato, in questo caso


possibile assumere nuovi rischi o restituire il capitale inutilizzato agli azionisti
tramite dividendi straordinari o buyback
AC<EC: la banca in una condizione di disequilibrio, dunque necessario
procedere alla raccolta di nuovo capitale e/o a diminuire i rischi in essere
AC=EC: una condizione apparentemente ideale, ma rigida e difficile da
mantenere; preferibile avere un capitale disponibile leggermente superiore al
capitale a rischio

Il problema dellintegrazione dei rischi


Generalmente per ogni classe di rischi, viene calcolato separatamente un VaR, in
quanto la stima del rischio avviene utilizzando strumenti diversi e orizzonti temporali
diversi nelle varie tipologie. Lintegrazione in un unico valore dei VaR delicata per
due motivi:
-

Prima dellintegrazione gli orizzonti temporali devono essere resi omogenei


Nellintegrazione bisogna tener conto della correlazione imperfetta tra i rischi
(sommarli semplicemente sarebbe eccessivamente pessimistico)

Il secondo problema ancora aperto e per ora le autorit di vigilanza richiedono


prudenzialmente la somma semplice dei rischi.

Capitale economico e risk-adjusted performance measurement


Il capitale economico svolge un ruolo importante anche nella valutazione delle
performance di una banca. Nel valutare una banca il RoE fuorviante perch non tiene
conto del rischio, un indice migliore il ROCA (return on capital absorbed), talvolta
detto RAROC (Risk-adjusted return on capital) che dato dal rapporto tra utili aziendali
e capitale a rischio.
I controlli interni
Lattivit di misura dei rischi e di gestione del capitale deve avvenire sotto il diretto
controllo della direzione. Le istituzioni di viglianza in Italia obbligano le banche ad
avere un sistema di rilevazione, misurazione e controllo dei rischi coerente con le
dimensioni della banca.
Il sistema di controlli interni ha i seguenti obiettivi:
-

Efficacia ed efficienza dei processi aziendali


Salvaguardia del valore della attivit e protezione dalle perdite
Affidabilit e integrit delle informazioni contabili e gestionali
Conformit delle operazioni con la legge, la normativa di vigilanza e i
regolamenti interni

I principali principi dettati dalla Banca dItalia in materia di controlli interni sono:
-

Principio di separatezza: funzioni operative e di controllo devono essere


separate
Principio di escalation: le anomalie devono essere riportate rapidamente ai
livelli superiori
Principio di separabilit: ogni fatto devessere rilevato con un elevato grado di
dettaglio

Gli organi coinvolti nei controlli interni sono:


-

Il consiglio di amministrazione
Il collegio sindacale
La direzione
Tutto il personale

I controlli interni si articolano principalmente su 3 livelli:


-

Controlli di linea: effettuati dalle strutture produttive della banca (filiali,


tesoreria...)
Controlli sulla gestione dei rischi: affidati a strutture diverse da quelle produttive
Attivit di revisione interna: affidata a strutture indipendenti

Le banche possono concentrare tutte le funzioni di misurazione e di controllo integrato


dei rischi in una struttura ad hoc di risk management, affiancata eventualmente da
comitati per la gestione dei diversi profili di rischio (comitato crediti, comitato liquidit,
comitato rischio di tasso sul banking book...).

CAPITOLO VII LORGANIZZAZIONE DELLA BANCA

Concetti generali e principi di specificit


Lorganizzazione dellattivit bancaria, in quanto attivit di impresa in un contesto di
economia di mercato competitivo, risponde ad alcuni principi o criteri generali:
Principio della funzionalit
Lorganizzazione devessere funzionale alla gestione economica delle attivit, ponendo
attenzione ai suoi caratteri specifici, distintivi e qualificanti: se i caratteri delle attivit
di produzione, di distribuzione, di amministrazione, di controllo etc. Cambiano in
conseguenza di cambiamenti esogeni o endogeni, lorganizzazione esistente deve
essere cambiata per renderla nuovamente funzionale alle mutate condizioni e
caratteristiche dellattivit.
Principio dellefficacia
Lorganizzazione deve perseguire gli obiettivi strategico gestionali predeterminati e
raggiungere risultati in linea con essi. Eventuali scostamenti dei risultati rispetto agli
obiettivi possono essere spiegati dal mutamento imprevisto e imprevedibile delle
condizioni esterne allimpresa, anche se gli scostamenti possono essere dovuti alla
non efficacia dellorganizzazione nel definire obiettivi realistici e ottimizzare le
combinazioni economiche preordinate al loro raggiungimento.
Principio dellefficienza
Unorganizzazione efficiente ottimizza limpiego delle risorse (capitale umano, mezzi
tecnici, capitale finanziario...) con la finalit di produrre reddito o valore conseguendo
livelli competitivi di remunerazione aggiustata per il rischio per gli azionisti.
Il successo competitivo della banca dipende dalle sue capacit di organizzare tutti gli
aspetti della gestione: scelte strategiche, politiche di prodotto e di prezzo,
segmentazione della clientela, posizionamenti di mercato, scelta e implementazione
dei modelli di business, acquisizione e uso delle risorse etc. Assumendo come punto di
riferimento i seguenti stati di natura:
-

Situazione statica: ottimizzare limpiego delle risorse minimizzando i costi


unitari considerando invarianti le dimensioni dellazienda e dei processi e lo
stato di diversificazione delle attivit
Situazione dinamica per dimensioni: ottimizzare limpiego delle risorse
minimizzando i costi unitari al variare delle dimensioni evidenziando la
potenzialit delle economie di scala
Situazione dinamica per diversificazione: ottimizzare limpiego delle risorse
minimizzando i costi unitari ampliando la diversificazione degli output
consentendo un impiego pi efficiente di fattori produttivi o risorse comuni
condivise (economie di scopo)

Lattivit bancaria si distingue da altre attivit industriali in quanto:


-

LICT assumerilevanza maggiore, poich vi un elevato grado di immaterialit


di input, output e processi produttivi
La funzione di risk management ha un ruolo centrale

Le banche sono distribuite sul territorio, dunque lorganizzazione delle deleghe


e dei controlli assumer importanza particolare
La regolamentazione influisce particolarmente sulle decisioni e sui processi
organizzativi

I modelli organizzativi
Concetti chiave:
-

Non esiste un modello organizzativo universale


La progettazione organizzativa deve tener conto dei caratteri dellattivit
bancaria (dimensione, grado di diversificazione...)

Organizzazione funzionale: lorganizzazione aziendale pi semplice per le imprese


con una sola area strategica di affari. A ogni funzione (fidi, titoli, estero, tesoreria,
direzione commerciale, contabilit e bilancio, pianificazione, affari legali e societari...)
viene assegnata ununit organizzativa con professionalit e competenze specifiche.
Aumentando le dimensioni operative si estendono le attivit esistenti ad aree
territoriali nuove, aumentando la diversificazione si entra in nuove attivit. Una nuova
area di attivit pu essere definita area strategica di affari (ASA) se si caratterizza per
una distintiva combinazione di:
-

Segmenti di clientela e di mercato


Portafoglio di prodotti/servizi offerti a questi segmenti
Sistema di risorse e fattori impiegati nei processi produttivi e distributivi

Organizzazione divisionale: a ogni ASA viene assegnata una divisione caratterizzata


da:
-

Mandato imprenditoriale riferito allarea di attivit


Attribuzione di obiettivi gestionali e operativi
Dotazione di risorse adeguate per il perseguimento degli obiettivi
Struttura organizzativa funzionale
Responsabilit di risultato economico

Con il modello divisionale si fa scendere lautorit del comando nei livelli inferiori della
scala gerarchica al fine di:
-

Avvicinare le decisioni alla realt


Responsabilizzare el linee intermedie di comando/governo

Ogn divisione ha generalmente le proprie funzioni amministrative di acquisto, di


marketing, di pianificazione e controllo, di gestione del personale, di ICT etc. Perci in
una banca multidivisionale vi un fenomeno di duplicazione di funzioni uguali. Per
perseguire economie di scala, si tende a mettere in comune tutte le attivit e i fattori
che possono essere unificati. A seguito di questa riorganizzazione emerge ub disegno
organizzativo nuovo composto da:
-

Unit organizzative prevalentemente dedicate alle attivit sui mercati,


eventualmente segmentate secondo diversi criteri (tipo di clientela, aree

geografiche, canali di distribuzione), esempi sono leasing, factoring, credito


ipotecario etc.
Unit organizzative prevalentemente dedicate alle attivit di produzione, cio
alla fabbricazione dei prodotti e servizi che presentano vantaggi di
accentramento. Se questi servizi sono destinati esclusivamente alle divisioni,
lunit organizzativa una fabbrica di prodotto
Unit organizzative prevalentemente dedicate ad attivit di servizio
specialistico, che presentano forti vantaggi di accentramento (centro
elettronico, sistema informativo etc.)
Unit organizzative dedicate ad attivit di servizio caratterizzate da una
prevalente funzione di coordinamento, ad esempio pianificazione, controlli, risk
management etc.

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