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Celio

Celio
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Il colle Celio uno dei sette colli su cui venne fondata
Roma.

Geografia
Il Celio una sorta di lungo promontorio lungo circa 2
chilometri e largo dai 400 ai 500 metri. Esso si distacca
da un pianoro dal quale nascono anche l'Esquilino, il
Viminale e il Quirinale.
Il Caeliolus (o Caeliculus o Caelius Minor) corrisponde
ad una sezione del colle, forse quella pi occidentale,
verso la valle poi occupata dal Colosseo, oppure quella
attualmente occupata dalla chiesa dei Santi Quattro
Coronati.

Storia
Et arcaica
I sette colli di Roma : Aventino, Campidoglio, Celio, Esquilino,
Il mons Caelius fu inserito nel perimetro cittadino gi
Palatino, Quirinale, Viminale
con Romolo, ovvero con Tullo Ostilio o Anco
Marzio.[1] Si trova menzionato nell'elenco del
Septimontium e fece parte della I regione cittadina (Suburana) nella suddivisione serviana. Nella nuova suddivisione
augustea costitu la II regione (Caelimontium).

In origine il nome doveva essere Querquetulanus mons per la ricchezza di querce, mentre l'origine del nome Caelius
viene concordemente fatta risalire all'etrusco Celio Vibenna, uno dei due fratelli di Vulci che avrebbero aiutato
Servio Tullio a diventare re di Roma.
Dell'epoca arcaica resta traccia nel ricordo di culti dei boschi e delle fonti, come quello della Ninfa Egeria nel bosco
delle Camene appena fuori Porta Capena. Pare che al suo santuario fosse particolarmente legato Numa Pompilio.

Et repubblicana
In gran parte il colle si trovava al di fuori del recinto sacro del pomerio, per cui vi potevano essere edificati templi a
divinit straniere, come il tempio di Minerva Capta o l'antichissimo sacello di Diana fuori dalle mura serviane.
A quest'epoca risalgono alcuni sepolcri, come quello a camera sulla via Celimontana, poco prima di piazza San
Giovanni in Laterano.

Et imperiale
In et augustea il Celio costitu la II delle 14 regioni della citt, detta Caelimontium. La zona tra il Laterano e Porta
Maggiore venne inclusa nella V regio (Esquiliae), anche se fisicamente fa parte del Celio.
Sul lato rivolto verso il Colosseo, nel punto pi elevato sorse il tempio del Divo Claudio, dedicato all'imperatore
Claudio, divinizzato dopo la morte.

Celio

Dai resti rinvenuti nell'area del colle si pu ricostruire una fase edilizia abitativa cospicua nella seconda met del II
secolo d.C., mentre edifici precedenti del I secolo a.C. furono probabilmente distrutti da un incendio del 27 d.C. Nel
IV secolo vi avevano sede ricche domus inserite in vasti parchi, come quelle delle famiglie dei Simmaci (presso cui
sorse la basilica hilariana) e dei Tetrici e quella di Fausta (domus Faustae), forse identificabile con la moglie di
Costantino. Le propriet degli Annii e di Domizia Lucilla (della famiglia di Marco Aurelio) e dei Quintilii, entrarono
a far parte della domus Vectiliana di Commodo.
Nella parte extraurbana del colle sorsero diverse caserme per le truppe di stanza nella capitale: in corrispondenza
della chiesa di Santo Stefano Rotondo erano sorti i castra peregrina (costruiti in epoca traianea e restaurati pi volte
nei secoli successivi). Nei pressi si trovava inoltre un'ampia residenza dei Valeri (domus Valerii). Di fronte, si
trovava la sede della V coorte dei vigili (statio cohortis V vigilum).
In un possedimento della famiglia dei Laterani Settimio Severo fece edificare tra il 193 e il 197 i castra nova
equitum singularium ossia una nuova caserma per il corpo di cavalieri della guarda imperiale, di fronte alla vecchia
caserma costruita sotto Traiano (castra priora equitum singularium). Quando il corpo militare fu sciolto da
Costantino l'area dell'accampamento severiano fu in parte occupata dalla nuova basilica dedicata al Salvatore che
divenne poi San Giovanni in Laterano.
Gli edifici del Celio furono fortemente danneggiati durante il sacco di Alarico del 410 e a partire da quest'epoca si
vanno accentuando sul colle abbandono e ruralizzazione.

Medioevo
Nel VI secolo fece parte della II regione ecclesiastica per la presenza nelle vicinanze della basilica Lateranense, tanto
che per l'intero colle venne spesso utilizzato il toponimo di "Laterano". La costruzione del "Patriarchio",
probabilmente ancora nel VI secolo, diede luogo alla creazione di diversi tituli (i pi antichi luoghi di culto cristiani,
spesso ambienti di case private) e xenodochia (centri di assistenza e accoglienza per pellegrini e ammalati).
Nuove chiese continuano a sorgere, inizialmente in sostituzione e sopra i precedenti tituli, pi tardi
indipendentemente da essi, come quella dei Santi Giovanni e Paolo, dei Santi Quattro Coronati, di Santa Maria in
Domnica, di Santo Stefano Rotondo, di San Giovanni a Porta Latina, di San Gregorio, di San Tommaso in Formis, di
San Sisto Vecchio.
Vi furono inoltre fondati monasteri, circondati da fondi ed orti e alcune torri delle famiglie nobiliari, del X e XI
secolo. Una nuova distruzione viene subita con il sacco del 1084. A partire dal XII secolo fece parte della regio
Montium, che si estendeva fino al Quirinale.

Epoca moderna e contemporanea


Attualmente il Celio compreso nell'omonimo rione e vi sorge, proseguendo la tradizione assistenziale, l'Ospedale
militare del Celio costruito su progetto di Salvatore Bianchi e Filippo Laccetti.

Monumenti

Tempio del Divo Claudio


Basilica dei Santi Quattro Coronati
Clivus Scauri
Biblioteca di Papa Agapito I
Basilica dei Santi Giovanni e Paolo
Oratorio di Sant'Andrea
Basilica di San Gregorio al Celio

Chiesa di Santa Maria in Domnica


Arco di Dolabella

Celio

3
Villa Celimontana
Obelisco di villa Celimontana
Chiesa di San Tommaso in Formis
Porta Metronia
Porta Latina
Basilica di San Giovanni a Porta Latina
Oratorio di San Giovanni in Oleo
Sepolcro degli Scipioni
Basilica di San Sisto Vecchio
Santo Stefano Rotondo

Note
[1] Strabone, Geografia, V, 3,7.

Bibliografia
Filippo Coarelli, Guida archeologica di Roma, Arnoldo Mondadori Editore, Verona 1984.
Caelius I Santa Maria in Domnica San Tommaso in Formis e il clivus Scauri, a cura di A. Englen, Erma di
Bretschneider, Roma 2003

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Fonti e autori delle voci

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