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DETLEF BLUHM

LA GATTA CHE AMAVA LE ACCIUGHE


Storie curiose di gatti insoliti

Traduzione di Sergio Vicini


CORBACCIO
A Paul e Lisa
che normalmente fanno finta di non sentire quando li si chiama, i cui gusti capricciosi possono
condurre al limite della follia, il cui ozio non padre dei vizi, ma il principio della beatitudine. In
breve: ai due gatti che ogni giorno mi onorano della loro presenza (e a volte addirittura del loro
affetto).

Premessa
I gatti volano per il mondo (addirittura nello spazio). I gatti fanno amicizia con creature di specie
diversa come orsi ed elefanti (di tanto in tanto capita che un simile onore sia concesso anche agli
uomini). Talvolta i gatti sono ricchi sfondati oppure vivono con le star di Hollywood (e amano
mangiare acciughe scandalosamente care). Ci avvertono dell'imminenza di catastrofi naturali, ci
aiutano a scovare i criminali, oppure, al contrario, offrono un efficace supporto alla riabilitazione dei
detenuti. I gatti lavorano nei musei, salvano vite umane e non disdegnano il divertimento indotto
dalle sostanze stupefacenti. Con un po' di fortuna riescono a sopravvivere (quasi) senza danni agli
attentati terroristici e non di rado si ritrovano a essere l'oggetto di insolite cause civili.
Sono passati pi di 9500 anni da quando i gatti hanno assunto il ruolo di compagni dell'uomo. Da
allora questi animali, che hanno scelto volontariamente di diventare domestici, si sono lasciati alle
spalle un bel pezzo di strada. E oggi addirittura possibile clonarli con considerevoli margini di
guadagno. Perch meravigliarsi, dunque, se i gatti finiscono regolarmente sulle prime pagine dei
giornali del mondo intero?
Gi durante le ricerche per il mio libro Impronte di

gatto ho raccolto dalla stampa internazionale notizie divertenti e sbalorditive, bizzarre e tali da
indurre a riflettere. E tutte avevano i gatti come protagonisti. Le ho trovate soprattutto sui quotidiani,
ma anche in siti web e su altri media. Ora, in questo libro, ne presento una selezione per quei gattofili
che sono curiosi almeno quanto i gatti, che sono sbalorditi dalla loro natura e che proprio per questo
desiderano sapere di pi dell'animale domestico pi amato al mondo.
Non mi sono limitato a raccogliere le notizie, ma le ho analizzate, ho fatto telefonate e ricerche in
internet, contattato uffici stampa, a volte ho addirittura visitato i luoghi in cui si sono svolti i fatti, e
cos ho imparato molte cose nuove sui gatti. Per venire subito al dunque: la stragrande maggioranza
delle notizie raccolte in questo libro si rivelata vera. E io sono stato il primo a stupirmi.
Cos, siete gentilmente invitati ad accompagnarmi in una passeggiata nel variegato mondo dei media,
sulle tracce di un sapere antico e di nuove conoscenze relative ai gatti. Tuttavia, anche stavolta non
sar possibile spiegare il pi grande dei misteri: perch a un certo punto il gatto abbia deciso di
diventare un animale domestico.
Detlef Bluhm Sandberg, febbraio 2006

DELLE STRAVAGANZE LUCULLIANE


Acciughe bianche per settanta dollari
LA GATTA CHE AMAVA LE ACCIUGHE

Halle Berry, 38 anni, nel suo amore per i gatti ormai non conosce
pi limiti, almeno quando si tratta di Play-doh, la partner a quattro
zampe con cui ha girato

Catwoman

deciso di tenere con s. Il

e che alla fine delle riprese ha

New York Post

scrive che recentemente la

Berry stata vista a Beverly Hills mentre acquistava per settanta


dollari delle acciughe bianche. La gatta della Berry deve andare
pazza per quella specialit di pesce spagnolo.
Sddeutsche Zeitung,

7 gennaio 2005

Dal punto di vista culinario, il mondo dei gatti non diverso da quello degli uomini: una piccola
minoranza di gourmet si contrappone alla massa di quelli che si limitano a cibarsi esclusivamente
di ci che sono abituati a mangiare , come disse, riferendosi ai berlinesi, lo scrittore francese Jules
Huret in occasione del suo viaggio in Germania all'inizio del XX secolo.
La pi grande azienda del mondo per la produzione di cibo per animali, l'americana Mars Ltd.,
impiega a Waltham, in Inghilterra, seicento gatti che in una fattoria appositamente ristrutturata
testano i nuovi mangimi. Ma questi non sono gatti gourmet, anzi, esattamente il contrario. Dal loro
gusto medio dipende quali cibi verranno immessi sul mercato mondiale. La notizia della Sddeutsche
Zeitung lascia intendere che Play-doh non rientri fra i consumatori del fast food globalizzato per
gatti, ma appartenga alla piccola lite di gatti gourmet di cui abbiamo trovato innumerevoli tracce nei
libri.
Schopenhauer, il gatto di Rudolf Hagelstange, si trattava bene fin dalla colazione. Per quel quarto
d'ora occupa, senza che nessuno osi contenderglielo, il seggiolone della nostra Annette, svuota la sua
scodellina di latte, si mangia del pane con miele, apprezza molto anche le fettine di formaggio e,
quando divido con lui una o due sardine sott'olio, per lui un vero banchetto. A una situazione
simile si riferisce anche Wolfgang Koeppen quando racconta del suo gatto Mucki: Era dotato di un
palato da gourmet e sembrava avesse letto il Savarin. Prendeva il latte solo quando era scaldato
esattamente, ma proprio esattamente, a 20 C, e non c'era pericolo che mangiasse del pesce se non
era cotto al punto giusto, che per lui significava ancora un po'crudo.
Ci sono alcuni gatti che a cena si vedono servire anatra arrosto. Come Thomas Henry, il gatto di
Jerome K. Jerome, che la amava pi di ogni altra cosa al mondo: La sua dignit gli cadeva di dosso
come un mantello. Cercava di agguantare l'anatra arrosto, per amor suo strisciava sulla pancia. Per
l'anatra arrosto avrebbe venduto l'anima al diavolo. Il gatto, per quanto riguarda il cibo, sa essere
molto schizzinoso: Una volta, un nostro ospite gli diede un pezzo di cartilagine. Thomas Henry
non 'disse' nulla, ma lasci la stanza in silenzio e non lo rivedemmo finch il nostro amico non se ne
fu andato .
Il gatto di Eugen Skasa-Weiss amava le patate, quello di Thophile Gautier a pranzo e a cena se ne
stava su una sedia a tavola con il suo coperto, senza coltello e forchetta ma con un bicchiere .

Pierre Loti racconta di un membro dell'Acadmie che una volta mi fece l'onore di sedersi al mio
tavolo e non consider disdicevole offrire a ciascuno di loro [i gatti di Loti] un po' di panna montata
con il suo cucchiaio .
L'articolo su Halle Berry e la sua gatta mi ha ricordato l'erudito inglese dottor Samuel Johnson, di cui
si sa da fonte sicura che ogni giorno andava a comperare ostriche fresche per il suo gatto Hodge. Lo
faceva di persona e non mandava mai il cameriere perch temeva che potesse sviluppare
un'avversione verso il povero animale .
Lo so... anche voi andate a fare acquisti per i vostri gatti. Ma non vi capita mai di prendere loro
qualcosa
di fresco? I vostri coinquilini ne sarebbero certamente felici. E non necessario spendere settanta
dollari per le acciughe bianche.
IL GATTO PI GRASSO D'INGHILTERRA
Londra.

nuovo

Per provare l'efficacia della discussa dieta Atkins c' un


testimonial:

il

gatto

pi

grasso

d'Inghilterra,

Fidget

(l'irrequieto). Quando il gatto, arrivato a pesare dieci chili, era


ormai quasi incapace di muoversi, il suo proprietario, Shaun Kirk,
l'ha sottoposto a una rigida dieta, povera di carboidrati e ricca di
proteine. In questo modo, il diciottenne Fidget ha perso met del
peso e ora arrivato a cinque chili. Il problema derivava dal fatto
che Kirk gestiva un negozio di cibo per animali e Fidget aveva
libero accesso al magazzino: aveva l'abitudine di rompere i
sacchetti e mangiarne con gusto il contenuto.
Hamburger Abendblatt,

21 ottobre 2004

In effetti, un gatto di dieci chili decisamente sovrappeso. Il fatto che vivesse in un negozio di cibo
per animali spiega perch sia diventato un peso massimo. Ma se un gatto di dieci chili pu vantarsi
di essere il pi grasso d'Inghilterra questo significa che i gatti delle isole britanniche non sono certo

dei ciccioni. Perch in confronto al gatto pi grasso di Berlino, Mikesch, Fidget un peso piuma.
La sera del 1 aprile 2004, il gatto, che allora aveva sei anni, fu portato in taxi alla pensione per
animali di Berlino-Falkenberg, perch il suo proprietario era stato ricoverato in una casa di riposo.
Le dipendenti della pensione rimasero sbalordite alla vista del gigantesco Mikesch: pesava diciotto
chili e mezzo. Abbiamo deciso di non dare la notizia alla stampa perch abbiamo pensato che
sarebbe stato preso per un pesce d'aprile , si legge sul sito della pensione per animali. Ma il 3 aprile
comparvero sui giornali degli articoli dedicati al gatto pi grasso di Berlino. La BZ, il giornale pi
grande di Berlino, riport la notizia sotto il titolo: Chi vuole il gatto pi grasso di Berlino?
L'articolo parlava anche di Jimmy, il gatto australiano che, come riportato dal Guinness dei primati,
pesava la bellezza di ventun chili e mezzo. Nel numero successivo, la BZ dedic a quel gatto
insolitamente grasso una mezza pagina e cos Mikesch divenne una star con il soprannome di
Colosso di Falkenberg .
Nella pensione, Mikesch, che era abituato a mangiare due chili di carne macinata al giorno, rifiut il
cibo. E' un comportamento normale quando i gatti si trovano in un ambiente nuovo e hanno perso la
loro persona di riferimento , dichiar al Klner Stadt-Anzeiger la direttrice della pensione, Carola
Ruff. E aggiunse: Visto che in una normale gabbia per gatti non ci stava, l'abbiamo messo in un
box per cani . Mike-sch perseverava nel suo sciopero della fame e la situazione stava
diventando rischiosa. Una perdita di peso troppo rapida, specialmente nei gatti con qualche chilo di
troppo, pu arrecare danni al fegato e pu addirittura provocare la morte.
Una stagista della pensione per animali fu talmente commossa da quel gatto che rifiutava il cibo e
soffiava a chiunque si avvicinasse che decise di portarselo a casa per occuparsi di lui. Dopo qualche
giorno, il gatto ciccione riprese a mangiare, ma rimase fedele alle proprie abitudini alimentari.
Bastava un grammo di cibo dietetico nella sua adorata carne macinata perch la rifiutasse , si legge
sul sito della pensione. Non si riusciva a tentarlo neppure con la carne di pollo secca. Cos, ci
siamo rassegnati a fornirgli una razione quotidiana di 250 grammi di carne macinata. Se non altro,
la razione era ridotta quasi a un decimo di quella solita. Nonostante il rigido regime alimentare, il
gatto non ce l'aveva con la stagista, anzi, nel suo appartamento si trovava decisamente bene, tanto
che scov addirittura un posticino adatto a lui: la vasca da bagno.

Finalmente, il 13 aprile, la direttrice della pensione per animali pot comunicare alla BZ il primo
notevole successo: Mikesch in buona salute. E' curato venti-quattr'ore su ventiquattro da
un'assistente che si occupa con dedizione delle condizioni fisiche e psicologiche del gatto bianco e
nero. Una veterinaria che abita nella zona lo visita ogni giorno .
Undici giorni dopo la BZ riport le parole di Claudia Pfister, la portavoce della pensione: Una
notizia incredibile! Mikesch saltato su un davanzale dell'abitazione della sua mamma adottiva. Una
vera impresa per un gatto ciccione come lui. Quello stesso giorno, comparvero le prime riflessioni
sul futuro di Mikesch. Doveva essere affidato a qualcuno, ma con una condizione imprescindibile:
l'affidatario non avrebbe dovuto avere altri animali. Mikesch un testone individualista. Non
tollera la presenza di altri animali.
Circa quattro settimane dopo, la pensione per animali convoc una conferenza stampa: E'
dimagrito o no? Questa era la domanda cruciale che aveva mosso dozzine di reporter, troupe
radiofoniche e televisive. Ed erano tutti l per assistere al momento in cui il gatto pi grasso di
Berlino sarebbe stato pesato pubblicamente. C'era una ressa spaventosa, tutti volevano ottenere la
migliore immagine del colossale gatto Mikesch, a cui gi nelle settimane precedenti erano stati
dedicati titoli a caratteri cubitali. E quando due addetti collocarono sulla bilancia il peso massimo
peloso tutti trattennero per un momento il fiato, poi scoppi una tempesta di flash: s, era dimagrito,
la bilancia indicava la perdita di ben due chili! Chiunque abbia provato a mettere a dieta il proprio
gatto rester ammirato di fronte a una perdita di peso tanto sensibile.
Quanto profondamente si sia presa a cuore la sorte di Mikesch a Berlino dimostrato anche da una
telefonata giunta alla pensione per animali. Un principe dell'Arabia Saudita aveva chiesto tramite
l'ambasciata di poter ospitare il gatto nel suo palazzo in quella lontana terra desertica. I responsabili
della pensione declinarono l'offerta principesca adducendo motivi di salute; decisero invece per una
famiglia di Berlino-Kaulsdorf che aveva fatto richiesta poco tempo prima. Nella sua nuova casa c'
un giardino molto grande in cui si pu muovere quanto gli pare.
Il team di veterinari che si occupa di lui ha stabilito che l'ideale sarebbe una perdita di peso
settimanale dell'uno per cento rispetto al peso complessivo iniziale. I veterinari ritengono che sul
lungo periodo , cos si legge sul sito della pensione, Mikesch dovrebbe arrivare a perdere dieci

chili.
E cos siamo tornati alla notizia iniziale. Con una sola differenza: nelle isole britanniche, un gatto di
dieci chili considerato il gatto pi grasso d'Inghilterra , mentre per il suo omologo berlinese si
parla di Mikesch peso piuma .
Poscritto: poco prima della chiusura di questo libro, ho ripreso contatto con la pensione per animali.
La nuova portavoce, Evamarie Stiekele, mi ha raccontato che il gatto Mikesch continua a vivere
felice a Kauls-dorf, che apprezza particolarmente il giardino e che gli piace gironzolare. E'
dimagrito : arrivato a quattordici chili e continua a perdere peso, anche se molto lentamente.
PERCH I GATTI NON COMPREREBBERO MAI DOLCI

A differenza di tutti gli altri mammiferi, i gatti non sono attirati dai
dolci. Il motivo stato scoperto da alcuni ricercatori americani: i
gatti, esattamente come le tigri e i ghepardi, non sentono il sapore
dello zucchero perch sulla loro lingua non ci sono le papille adatte
a percepirlo. La notizia arriva dal team guidato da Xia Li e Joseph
Brand dell'istituto di ricerca Monell Chemical Senses Center di
Philadelphia ed stata pubblicata dalla rivista specialistica on line
PLoS Gene-tics.
Berliner Zeitung,

27 luglio 2005

Quando gatti ghiottoni si pappano con gusto la panna montata o del Quark zuccherato, non lo fanno
perch ingolositi dal sapore dolce, ma per l'albume che contengono, cos recita il comunicato degli
scienziati. E con questo cancellano ogni residua illusione. Peccato, eravamo convinti di dare una
gioia ai nostri gatti offrendo loro della panna.
Ma possiamo stare tranquilli, perch l'industria del cibo per animali instancabile nell'inventare
nuove ghiottonerie. Il quotidiano Die Welt del 9 agosto 2001 ha dato notizia di un congresso tenutosi
a Vancouver, durante il quale la Mars Ltd. ha presentato un nuovo cibo che dovrebbe contribuire ad
allungare la vita dei gatti. La speciale miscela di vitamine C ed E da cui composto dovrebbe
preservare il patrimonio genetico degli animali. La ditta Iams ha lanciato una campagna pubblicitaria

basata su un concetto analogo: il suo cibo rafforzerebbe il sistema immunitario dei gatti
proteggendoli dalle malattie.
E' vero che un portavoce dell'Istituto per l'alimentazione animale della Freie Universitt di Berlino
esprime perplessit su entrambe le affermazioni, ma sembra che le aziende non ne siano
particolarmente turbate, perch con le loro campagne pubblicitarie si inseriscono perfettamente nello
spirito dei tempi. In fondo, se ci si pensa bene, la pubblicit per gli alimenti destinati agli uomini
gi andata ben oltre e ci spiega con una forza di persuasione irresistibile quanto siano sani i prodotti
dell'industria alimentare. A sentire gli annunci pubblicitari e gli spot televisivi e radiofonici, sembra
che ormai non mangiamo pi per riempirci la pancia, ma per restare sani e vivere il pi a lungo
possibile. E visto che sempre l'uomo a comperare ci che
mangiano i gatti in futuro l'offerta si baser su cibi sempre pi sani e naturalmente differenziati per
et: per i gattini, per i gatti adulti e per quelli anziani.
A Roma, i gatti mangiano decisamente bene. Anche i gatti randagi. O per lo meno quelli che
stazionano nell'Area Sacra di largo Argentina. il caso di spiegarsi meglio.
Nel dicembre 2001 si poteva leggere sul Tagesspie-gel che il Consiglio comunale di Roma, con la
sua maggioranza di centrosinistra, dopo una lunga e controversa discussione ha deciso, su proposta
del sindaco Walter Veltroni, di rendere onore ai gatti romani. Nonostante la rabbiosa reazione
dell'opposizione conservatrice (chiacchiere da animalisti di sinistra), i romani, in forza di una
delibera, sono stati obbligati a occuparsi dei gatti randagi, cio dei gatti della citt.
Stiamo parlando di quasi 150.000 randagi. La cifra stata pubblicata da la Repubblica il 19 maggio
2006, dopo un censimento degli abitanti non umani che ha dichiarato Roma capitale dei gatti .
A Roma, come in tutte le altre grandi citt, ci sono i quartieri popolari, quelli abitati dal ceto medio e
quelli esclusivi. Lo stesso vale per i gatti. L'indirizzo pi esclusivo per i gatti romani appunto
quest'Area Sacra, venuta alla luce nel 1926 a sud del Pantheon. Sulla piazza, circondata da un
traffico assordante, sorgono quattro templi risalenti all'epoca repubblicana, non lontano dal podium
della curia di Pompeo dove fu assassinato Giulio Cesare. L, fin dall'inizio degli scavi, vive una
popolazione di oltre cento gatti, l'aristocrazia dei felini romani. Da decenni vengono alimentati dalle

dame della migliore societ romana, per esempio dall'attrice Anna Magnani, morta nel 1973. E non
con normalissime scatolette di Whiskas! No, qui le mogli di uomini ricchissimi, le attrici, le scrittrici
e le altre romane benestanti offrono generosamente ai loro adorati randagi le pi raffinate
prelibatezze, spesso cucinate da loro stesse.
La comunicazione ufficiale della delibera stata fatta alla presenza del sindaco proprio nell'Area
Sacra il 12 dicembre 2001. Come c'era da attendersi, gli abitanti felini della piazza non hanno
degnato della minima attenzione la cerimonia. In realt, alcuni di loro hanno atteso impazientemente
l'arrivo di Lollo Marini, moglie di un imprenditore, che abita proprio dietro l'angolo e prepara per i
suoi adorati gatti fettine di tacchino.
Eppure, in confronto agli hotel di lusso di New York, anche questo prelibato nutrimento per gatti
appare provinciale. L (e dove altrimenti?) non si pu presentare alla high society dei gatti della
misera carne macinata o delle semplici fettine di tacchino. Un articolo della Berliner Zeitung del 20
agosto 2005 ci fa sapere che nel leggendario Ritz-Carlton vengono offerte squisitezze per gatti
preparate nella cucina dell'hotel (sono disponibili anche collari e guinzagli dorati; per chi lo desidera,
c' anche l'aromaterapia). Nell'aristocratico Loewes non ci si accontenta nemmeno di questo. Il
servizio in camera propone men con diverse portate (se lo si desidera anche con verdure) studiato e
sviluppato appositamente da un veterinario specializzato in alimentazione animale.
Probabilmente, questi gatti gourmet viziati sono come un ex cancelliere della Repubblica federale
tedesca, che anche dopo un banchetto ufficiale, sulla via del ritorno, spesso aveva ancora appetito e
si fermava a mangiare un Currywurst sul Kurfstendamm. Ma, a differenza dell'ex cancelliere, queste
povere creature non possono placare da sole la loro fame, neppure con il pi semplice dei piatti.
CLIENTE ABITUALE

Joey, un gatto bianco e nero inglese di un anno, cliente abituale


di un pub. La sua abitudine gli ha procurato danni al fegato. Ora
agli arresti domiciliari.
La sua padrona, Katie Perftt (22 anni) di Ingleby Barwick, si
meravigliava perch dopo la passeggiata serale il gatto assumeva

comportamenti
diagnosticato

strani.

Inoltre,

l'ingrossamento

il
del

veterinario,
fegato,

ha

dopo

avergli

chiesto

alla

proprietaria: Non che per caso questo gatto beve? Una sera,
Katie ha visto il suo gatto entrare di corsa in un pub a una
cinquantina di metri da casa e lo ha seguito. suo questo gatto?
si sentita chiedere dalla donna dietro il bancone, che ha aggiunto:
un cliente abituale. Viene ogni sera e si serve da solo. Gli
avventori lo lasciavano bere dai loro bicchieri finch voleva. Ora la
pacchia finita.
Der Tagesspiegel,

13 dicembre 2001

Molti gattofili accoglieranno questa notizia con scetticismo e meraviglia. I gatti non bevono alcol
, questo il credo della maggior parte delle persone che vive con i gatti. In fondo, i gatti sono esseri
sobri che non si ubriacherebbero mai. Falso, totalmente falso.
E' vero che la propensione per l'alcol nei gatti rara, ma di tanto in tanto capita di leggere qualcosa
del genere. L'attore e scrittore inglese Jerome K. Jerome nel 1886 raccont quanto segue: Una gatta
che ho avuto si ubriacava quotidianamente. Stava in agguato per ore davanti alla porta della cantina
attendendo il momento opportuno per intrufolarsi e andare a leccare le gocce di birra cadute dalla
botte. Il fotografo americano Terry deRoy Gruber, per il suo affascinante libro Professione: gatto,
ha immortalato il gatto Ben in una rosticceria. Ben si sta leccando i baffi e guarda di sottecchi. E'
tutto arruffato, e la sua strana postura evidenzia ancor pi questo aspetto. Il proprietario della
rosticceria ha dichiarato al fotografo: Sempre, a Capodanno, Ben si beve un bel goccio, che a lei
piaccia o no. Fin da quando sono stato sufficientemente grande per sbronzarmi, a Capodanno ho
sempre fatto ubriacare anche tutti i miei gatti. In fondo, i gatti esistono per essere sempre a fianco
dell'uomo .
Anche se non vedremo praticamente mai gatti ubriachi barcollare per strada, sappiamo che esistono
anche altre sostanze inebrianti che li attirano, per esempio la cannabis.

La vedova dello scrittore polacco Christian Skrzy-poszek, in un'intervista alla radio tedesca, ha
raccontato questo aneddoto sui gatti del marito: Christian fumava molto, decisamente troppo, e
quello che peggio
che fumava anche tanto hashish. La cosa davvero comica che doveva combattere con i gatti, che
erano golosi di canapa e gliela rubavano. Ne coltivava un po' sul davanzale dello studio, dove i gatti
non sarebbero dovuti arrivare, ma tutti, anche il pi grasso, che era il pi avido, erano riusciti a
saltare sul davanzale e a spazzarla via. Un mattino, quando ci siamo alzati, siamo rimasti sbalorditi
dall'aspetto strano dei gatti: avevano tutti il muso lilla. All'inizio non avevamo capito cosa fosse
successo, ma improvvisamente ho sentito Christian urlare: 'Queste bestiacce sono dei veri criminali,
ci hanno rubato tutto! ' Loro se ne stavano pacifici sdraiati sul tappeto e sono stati - bisogna proprio
dirlo - davvero high per tutto il giorno .
Qualcuno obietter che queste notizie non bastano per dimostrare l'effettiva dipendenza dei gatti
dalle droghe. In linea di principio, nulla si potrebbe eccepire rispetto a questa affermazione se non
esistesse una sostanza stupefacente che i gatti consumano regolarmente e con grande piacere: l'erba
gatta. Pi della met dei felini - e questo vale per tutti, dal gatto selvatico al leone - quando si
ritrovano fra le grinfie l'erba gatta vanno letteralmente fuori di testa. Ci ficcano dentro il muso, si
mettono a fare le fusa come trattori, si rotolano per terra, si muovono a scatti, hanno lo sguardo
opaco e a volte si mettono a saltare senza alcun motivo. Cadono in uno stato di ebbrezza molto
simile a quella degli uomini che hanno assunto hashish o sostanze simili. Finora, non stato ancora
scoperto cosa accada nella testa dei gatti.
L'unica cosa certa che l'erba gatta (nepeta cataria) contiene un olio, il nepetalactone, che provoca
l'ebbrezza. Inoltre sappiamo che la sensibilit alla sostanza determinata dal patrimonio genetico,
non dal sesso, dall'et o dalle condizioni emotive. I gatti si avvicinano all'erba gatta fin dall'et di tre
mesi e lo stato di ebbrezza dura circa dieci minuti. Non si conoscono effetti collaterali. Quindi potete
tranquillamente provare almeno una volta. In ogni caso, quando il gatto in questo stato di ebbrezza
meglio non toccarlo, soprattutto se avete ancora tracce di erba gatta sulle mani. Infatti, il gatto
potrebbe cercare di mangiarsele...

DELLE FANTASTICHE ESCURSIONI E VIAGGI NELLO SPAZIO

Tre settimane come clandestino attraverso gli USA


RITORNO DOPO OTTO ANNI

Otto anni fa, spinta dalla gelosia per un cane, la gatta Fufu
sparita. Oggi ritorna trionfante dalla sua padroncina, nei pressi della
citt siciliana di Ragusa, cos afferma il Corriere della sera di
luned. Il tempismo non potrebbe essere migliore. Il suo rivale, il
cane, era appena stato sottoposto a eutanasia perch malato.
Fufu, che probabilmente era rimasta in zona per tutto quel tempo,
ha scoperto la morte del cane e ha deciso di ritornare perch
finalmente poteva essere l'unica padrona di casa, dice commossa
Maria, la proprietaria.
Maria ha riconosciuto immediatamente la fuggiasca grazie ad alcuni
segni distintivi: la mancanza di un dente e la coda mozza. Fufu era
sparita alla tenera et di sei mesi, quando un vicino di casa aveva
regalato alla famiglia un cagnolino. Un caso singolare, commenta
lo studioso del comportamento animale Danilo Mainardi, perch i
gatti sono molto legati al luogo della loro infanzia.
Der Tagesspiegel,

5 settembre 2000

I giornali riportano spesso storie di gatti che spariscono da un giorno all'altro e ricompaiono dopo
mesi o addirittura anni. In molti casi, la scomparsa dei gatti non dipende dalla loro volont. L'etologo
italiano sopra citato ha ragione: normalmente i gatti sono molto legati ai luoghi. Tuttavia, accade che
i gatti spariscano improvvisamente senza lasciare traccia. E a volte vengono ritrovati in luoghi
lontanissimi.
Come Findus, una gatta di due anni che vive a Oldenburg e di cui si occupato nel giugno 2005 il
General Anzeiger di Bonn. Il 1 maggio 2005, la gatta nera della famiglia Cornelius non aveva fatto
ritorno dalla sua solita passeggiata serale. Le ricerche erano rimaste infruttuose. Sei settimane dopo,

un volontario della protezione animali tedesca si mise in contatto con Katharina Cornelius e le rifer
che Findus aveva trovato rifugio presso una famiglia di Bonn. La famiglia adottiva aveva notato il
tatuaggio sull'orecchio e aveva informato la protezione animali che, attraverso l'anagrafe degli
animali domestici (www.tierschutzbund.de), era riuscita a risalire ai proprietari di Findus.
Il Deutsche Haustierregister (anagrafe tedesca degli animali domestici) un'istituzione lodevole.
Secondo quanto dichiarato da un portavoce dell'associazione, nel solo 2004 ha permesso di restituire
ai proprietari oltre cinquecento animali domestici smarriti. Un servizio simile offerto
dall'emergenza animali Tasso (www.tiernotruf.org). Il sito elenca, ordinati per codice di avviamento postale
della localit, i gatti (o altri animali domestici) smarriti. Una breve descrizione e una fotografia
facilitano la ricerca dell'animale.
Ovviamente, al ritorno della propria gatta, Kathari-na Cornelius si chiese come avesse fatto a finire a
Bonn, che dista 325 chilometri da Oldenburg. Il mistero fu presto svelato: grazie a un commerciante
che abitava nella zona e si recava tutte le settimane in macchina a Bonn. Prima di partire caricava
l'automobile e quindi lasciava il cofano aperto per qualche minuto. Probabilmente, Findus si era
infilata nel bagagliaio per farsi un pisolino e vi era rimasta imprigionata.
La Fuldaer Zeitung d notizia di un episodio simile avvenuto la stessa estate. Anche in questo caso,
il luogo in cui stato ritrovato il gatto fuggiasco dista oltre trecento chilometri. E anche in questo
caso i proprietari del gatto si sono chiesti come avesse fatto a percorrere una simile distanza. La
risposta suona incredibile , scrive la Fuldaer Zeitung, perch stato trasportato nel vano motore
dell'automobile del fratello di Christina Ranke, che allora prestava servizio a Colonia nella polizia
federale di frontiera. Fra le altre cose, a provarlo c' la presenza di peli di gatto nel vano motore.
Sull'Hamburger Abendblatt del 23 aprile 2005 ho letto una notizia sbalorditiva. Karl, il gatto
dell'assistente di un veterinario di Heimfeld nel quartiere Harburg di Amburgo, il 16 dicembre 2003,
durante una visita a Marmstorf, distante circa quattro chilometri, spar. Tutte le ricerche di Karl a
Heimfeld, Marmstorf e nelle zone limitrofe sono state inutili. Circa un anno dopo, la figlia di un
commerciante di Marmstorf si messa in contatto con il veterinario per comunicare che aveva
trovato Karl. Da pi di un anno vedeva un gatto molto spaventato che vagava nella zona. Un po' alla
volta aveva cominciato a prendere confidenza e a entrare in casa. Solo a quel punto era stato notato il
tatuaggio sull'orecchio che ha permesso di riconoscere Karl.

Tanto questa storia quanto quella della gatta italiana Fufu sono interessanti perch i fuggiaschi erano
rimasti a vagare non distante dalla loro casa. Questo significa che non erano alla ricerca di una nuova
sistemazione. La questione ancora pi interessante perch gli esperimenti scientifici hanno
dimostrato che, entro un raggio di cinque chilometri, praticamente ogni gatto in grado di ritrovare
la strada di casa.
Non sapremo mai cosa abbia spinto Karl a starsene lontano per tanto tempo, tanto pi che una volta
tornato a casa ha mostrato di trovarsi perfettamente a proprio agio.
IL GATTO ALATO

L'uomo non ancora arrivato a tanto: il gatto Billy fuggito dalla


sua gabbia collocata nella stiva di un aereo e ha volato per tre
settimane come clandestino nei cieli degli USA. Ora sta per tornare
a casa. Luned, il giornale Arizona Republic ha scritto che Billy dovrebbe
ricongiungersi ai propri padroni questo fine settimana.
La compagnia aerea comunica che Billy ha volato attraverso gli
USA chiuso nella stiva per 19 giorni. Poi, a Manchester (New
Hampshire), i meccanici hanno sentito miagolare e hanno scoperto
Billy. Secondo quanto affermato dal giornale, il gatto era ben nutrito
e aveva solo bisogno di una razione supplementare d'acqua. E
stato affidato a un veterinario fino al momento del volo
transatlantico.
Sddeutsche Zeitung,

21 aprile 2004

Billy appartiene a una coppia tedesca che ha vissuto per tre anni negli Stati Uniti. A Philadelphia,
durante il volo di ritorno in Germania, il gatto era scappato dalla gabbia e non era stato possibile
ritrovarlo. Il Mnchner Merkur del 22 aprile 2004 comunica che, per il (secondo) volo verso casa, la
gabbia di Billy stata dotata di chiusure supplementari e tenuta nello spazio riservato ai passeggeri.
Un lusso normalmente precluso ai gatti. Sulla gabbia era appeso un cartello con la scritta Escape
Artist , artista dell'evasione.
Il volo finale US-Airways 014 da Philadelphia atterrato alle 11.15 del 21 aprile all'aeroporto di

Monaco e l'equipaggio ha potuto consegnare Billy alla coppia fuori di s dalla gioia. C'era anche un
biglietto della clinica veterinaria in cui Billy aveva trascorso i giorni successivi al ritrovamento:
Buona fortuna per il viaggio. Questa volta ti consigliamo di non uscire dalla gabbia .
Di tanto in tanto, sulla stampa compaiono notizie di gatti volanti, anche se non sono sempre
divertenti come quella appena riportata. Per esempio, il Klner Stadt-Anzeiger nell'estate 2004 ha
raccontato la vicenda di un gatto di nome Gin che, dopo il decollo da Bruxelles di un aereo diretto a
Vienna, misteriosamente comparso nella cabina di pilotaggio e ha mostrato un atteggiamento
aggressivo, al punto che ha attaccato il secondo pilota. Probabilmente una reazione dovuta al panico.
Per precauzione , cos riportato nell'articolo, l'equipaggio ha deciso di fare ritorno all'aeroporto
di partenza. I passeggeri sono ripartiti per Vienna con due ore e mezzo di ritardo. Ancora oggi non si
sa n come abbia fatto a entrare nella cabina di pilotaggio n a chi appartenga quel gatto.
Un articolo della Sddeutsche Zeitung del maggio 2005 riferisce che la compagnia aerea inglese
Virgin Atlantic ha predisposto un programma speciale per gli animali domestici. Il club dei volatori
abituali si chiama Zampette volanti e offre dei gadget ai propri membri. I gatti, per esempio,
ricevono un topo giocattolo. La compagnia aerea comunica che l'anno precedente ha servito 1250
animali domestici, nonostante il prezzo del biglietto non sia esattamente economico: per un volo di
solo andata a New York si devono sborsare 580 euro. Al momento della pubblicazione dell'articolo, i
membri delle Zampette volanti erano quattro cani e un gatto. La compagnia aerea si aspetta un
incremento. Chi fa cinque voli, e quindi ha cinque zampette sul libretto di volo, ha diritto a gadget
speciali, come una ciotola fatta a mano. Se si accumulano altre miglia, si ha diritto a un trattamento
di pedicure gratis, oppure a indumenti per animali di marche come Burberry, Pra-da o Gucci. In
alternativa, c' la possibilit di trasferire le miglia bonus ai proprietari, si legge ancora sulla
Sddeutsche Zeitung.
In genere, quando si parla di gatti volanti, non si tratta di esemplari che amino particolarmente
viaggiare, ma di gatti smarriti che per caso finiscono in una stiva. Come per esempio il gatto di cui
non si conosce il nome trovato, poco prima del decollo da Francoforte, nella stiva di un aereo di linea
della compagnia aerea ceca CSA. Ne ha dato notizia il quotidiano Die Welt del 7 novembre 2005. Il
volo stato annullato perch non si riusciva a catturare il gatto. L'aereo ripartito per Praga con il
felino come unico passeggero; stato possibile stanarlo solo una volta condotto il velivolo nel centro

di manutenzione della compagnia aerea.


Da un po' di tempo, i gatti viaggianti hanno addirittura un loro passaporto, almeno nell'Unione
Europea. Dal 1 ottobre 2004, tutti i gatti (e tutti gli animali domestici) hanno l'obbligo di avere un
documento di identit per i viaggi all'interno dell'UE. Oltre alla foto e ai dati dell'animale, il
passaporto deve contenere un certificato di vaccinazione contro la rabbia. La prescrizione vale per
tutti i quadrupedi in viaggio in Europa. Il documento blu con la corona di stelle gialle, emblema
dell'Unione Europea, sostituisce i diversi certificati, a volte molto cari, di ciascuno degli Stati
membri.
Solo in Svizzera le cose funzionano diversamente, come ha scritto il Tagesspiegel del 5 novembre
2004: I gatti svizzeri hanno un passaporto svizzero. In Svizzera, il nuovo documento per gli
animali domestici ha suscitato una polemica rovente. Il documento dell'Unione Europea,
obbligatorio dal 1 ottobre per portare oltre confine gli animali domestici, avrebbe dovuto essere
introdotto anche in Svizzera. Ma la proposta di farlo blu come quello dell'UE stata rifiutata per
motivi politici. Ora, gli animali svizzeri hanno un vero passaporto, rosso, scrive il Tages-Anzeiger.
Molti degli svizzeri ostili all'UE ritengono che sarebbe un segnale sbagliato se i documenti per gli
animali fossero simili a quelli europei. E questo nonostante la polizia abbia messo in guardia dai
possibili usi criminali di un passaporto tanto simile a quello dei cittadini svizzeri. Ma lo scetticismo
nei confronti dell'UE ha avuto il sopravvento .
Torniamo agli avventurosi voli dei gatti che aspirano all'alto dei cieli. Bisogna ammettere che Billy
con il suo volo durato diverse settimane attraverso gli USA si spinto molto in l. Ma, messa a
confronto con la gatta francese Felicette, la sua impresa risulta notevolmente ridimensionata. Infatti,
Felicette ha l'onore di essere la prima gatta astronauta. Accadde il 18 ottobre 1963, quando dalla
stazione spaziale di Hammaguir in Algeria, vicino al confine con il Marocco, fu lanciata la navicella
spaziale francese Veronique AGI 47. Nella punta del missile c'era Felicette, rinchiusa in una struttura
metallica che le rendeva impossibile ogni movimento. Il missile, con la gatta a bordo, ha raggiunto
un'altezza di 155 chilometri e ha fatto ritorno a terra senza danni.
In totale, dal 22 febbraio 1961 al 13 marzo 1967, il CERMA (Centre d'Etudes et de Recherches de
Mdi-cine Arospatiale) ha organizzato sette missioni spaziali con animali. Prima le tre cavie
Hector, Castor e Pollux, poi Felicette e un altro gatto senza nome. La serie chiusa da due voli con

le scimmie Martine e Pierrette. Lo scopo delle missioni era scoprire le conseguenze della mancanza
di gravit sul comportamento degli animali. Durante il volo venivano raccolti e trasmessi a terra i
dati neuropsicologici. Il volo del secondo gatto, il 24 ottobre 1963, fu un fallimento: il missile non
fece ritorno a terra. Probabilmente per questo che stato taciuto il nome di quello sfortunato
animale. A quanto mi risulta, il primo e unico gatto vittima dei viaggi spaziali, perch, in seguito,
non ci sono stati altri felini astronauti.
Felicette, la gatta astronauta che ha portato a termine la missione con successo, era una randagia che
il governo francese aveva acquistato da un commerciante. Faceva parte di un team di quattordici
gatti che erano stati preparati al volo nello spazio. Dieci furono sospesi quasi subito dal servizio
perch mangiavano troppo.
Nonostante il primo (e l'unico coronato dal successo) viaggio nello spazio di un gatto sia avvenuto
pi di quarant'anni fa, sembra che la storia dei gatti astronauti non sia ancora finita. Un sito internet
americano comunica che, nel caso venga costruita una base per gli uomini sulla Luna o su Marte, si
pensa di portarvi anche dei gatti. Gli animali dovrebbero giocare un ruolo importante per la stabilit
psicologica dei coloni spaziali. Sono gi stati condotti esperimenti positivi nella desolata solitudine
dell'Antartide.
GATTI SELVATICI NELLA RHN?
Wasserkuppe.

La Riserva naturale della Rhn vi invita marted 25

ottobre alle 19 a una conferenza nella Groenhoff-Haus di


Wasserkuppe. L'argomento il gatto selvatico europeo, che
dall'Hainich e dallo Spessart sembra stia lentamente riconquistando
la Rhn.
Fuldaer Zeitung,

24 ottobre 2005

Cosa c'entra questa notizia con questo libro? In fondo si tratta soltanto di una conferenza di carattere
locale. Ma nel breve articolo si fa cenno indirettamente a una peculiarit tipica della natura del gatto
selvatico europeo: si dice infatti che sembra in procinto di riconquistare la Rhn. Ed proprio quel
sembra a essere tipico: quando si parla del gatto selvatico europeo d'obbligo essere molto prudenti.
Perch nelle nostre foreste non esiste animale pi schivo e meno studiato.
Fino al momento di quella conferenza, neppure io sapevo che il gatto selvatico europeo stesse

tornando a diffondersi in Germania. Visto che mi ero rifugiato proprio nella Rhn per scrivere questo
libro, ho deciso di non perdere l'occasione e sono andato a sentire la conferenza della dottoressa in
agraria Julia Djabalmeli.
A questo punto, occorre ricordare che il gatto selvatico europeo (felis silvestris) un parente stretto
del gatto selvatico africano (felis libyca), addomesticato in Egitto quasi cinquemila anni fa. Dal gatto
selvatico africano derivano i gatti domestici di tutto il mondo. Quindi, il gatto selvatico europeo e
quello domestico hanno molte caratteristiche comuni ed difficile distinguerli. Anche gli esperti
faticano a riconoscerli, soprattutto perch sono quasi identici, perfino nelle dimensioni. Perci,
alcuni avvistamenti del gatto selvatico europeo non sono scientificamente dimostrabili. La sicurezza
al cento per cento si pu avere solo quando capita di trovarli morti ed possibile sottoporli
all'analisi genetica.
Tuttavia, c' un criterio di distinzione che (con tutta la prudenza del caso) pu servire come punto di
partenza: la struttura corporea del gatto selvatico europeo
appare, a causa del pelo pi lungo rispetto al gatto domestico, pi goffa, ha le zampe un po' pi
grosse, le vibrisse sono bianche e spesse. Ma soprattutto la forma del capo a differenziarsi da
quella del nostro gatto domestico: in genere ha la testa pi massiccia, il muso pi largo e, a causa dei
lunghi peli sulla testa, le orecchie sembrano pi piccole. La folta coda del gatto selvatico ha la parte
finale nera e mozza, caratterizzata dalla presenza di tre o quattro anelli scuri. Il pelo sui fianchi
sembra pi fitto. Si capisce comunque che sulla base di questi elementi non per nulla facile
distinguere le due specie.
Dal punto di vista della storia dell'evoluzione, il gatto selvatico .un vero europeo . Gi 300.000
anni fa era di tanto in tanto preda degli uomini, cacciatori e raccoglitori. Invece, il nostro gatto
domestico arriv nell'Europa meridionale solo 3000 anni fa.
E difficile riuscire a vedere un gatto selvatico europeo. Anche gli esemplari cresciuti con gli uomini
rimangono schivi e non si lasciano addomesticare. Da un punto di vista scientifico, al momento non
possibile stabilire se i gatti nati dall'incrocio delle due specie riescano ad abituarsi meglio all'uomo,
perch non stato riscontrato un numero sufficiente di casi.
Il gatto selvatico europeo diffuso in Europa orientale e in Italia, in parte nella Germania
occidentale e centrale, nella penisola iberica e in Scozia. In Germania le zone di massima diffusione

sono l'Eifel, l'Hun-sruck, le foreste del Palatinato, il Taunus, l'Assia settentrionale, la Selva Ercinia e
la Turingia settentrionale. Nel frattempo si ambientato anche nello Spessart.
Julia Djabalmeli ha modificato il cosiddetto metodo Lockstock , sviluppato in America, e lo ha
applicato per la prima volta su ampia scala in Germania, in particolare in Baviera e nello Spessart,
ottenendo ottimi risultati. Con l'ausilio di questo metodo possibile stabilire con una certa sicurezza
la presenza in un determinato luogo del gatto selvatico europeo. La ricercatrice ha coperto di
valeriana ed erba gatta dei pezzi di legno, su cui i gatti amano strofinarsi. I peli che vi rimangono
attaccati vengono sottoposti ad analisi genetica e cos possibile stabilire con certezza se
appartengono al gatto selvatico o a quello domestico.
Con l'ausilio di strumenti telemetrici (collari che trasmettono un segnale radio) gli scienziati hanno
scoperto che il territorio delle femmine occupa meno di cento ettari, mentre quello dei maschi
molto pi grande. Spesso i territori si sovrappongono parzialmente e le loro dimensioni dipendono
dalla quantit di cibo disponibile. Capita anche che i gatti selvatici si addentrino negli insediamenti
umani.
Il gatto selvatico preferisce i boschi di latifoglie e conifere della media montagna, quindi zone
soleggiate, con un clima favorevole e buone possibilit di rifugio: in altre parole, le condizioni
ottimali per l'allevamento della prole.
ipotizzabile che il parente prossimo del nostro gatto domestico torni a insediarsi anche nella Rhn,
allungando cos di una maglia la catena della sua diffusione che va dalla penisola iberica ai Balcani,
passando per la Germania. Questo dipende esclusivamente da noi e dall'uso che facciamo del
territorio. Se continuiamo (per esempio con la costruzione di strade) a separare zone naturali
omogenee e quindi a suddividere la popolazione dei gatti selvatici in piccoli gruppi, ci saranno effetti
negativi sul loro sviluppo. Infatti, l'isolamento impedisce il fondamentale scambio fra gruppi e
provoca nel patrimonio genetico del gatto selvatico i danni tipici della riproduzione fra consanguinei.
Se nel territorio non ci sono femmine sufficienti, i gatti selvatici si accoppiano anche con quelli
domestici e cos nei discendenti si riducono i caratteri pi propriamente selvatici . Ma se noi cos ha detto la giovane ricercatrice - evitiamo questo (e altri) errori il gatto selvatico europeo
potrebbe anche tornare a fare la propria comparsa nella Rhn.
Alla mia domanda su come sia possibile convincere i contadini e i cacciatori dell'utilit del gatto

selvatico europeo nelle nostre foreste, la studiosa ha risposto che non c' alcun argomento decisivo.
Il gatto selvatico europeo non ha alcuna utilit evidente, se non che si tratta di un bell'animale
europeo che arricchisce la natura. In fondo, gli stessi dubbi sull'effettiva utilit potrebbero essere
espressi anche riguardo all'esistenza degli uomini... non serve aggiungere altro.
LA GATTA STATUNITENSE DICE AU REVOIR

La gatta Emily, che ha viaggiato in nave come clandestina dagli


USA alla Francia, pu sperare di ricongiungersi alla propria
famiglia. La compagnia aerea Continental Airlines comunica che
riporter Emily negli USA e che a fine novembre, dopo la
quarantena, la restituir ai proprietari che vivono nel Wisconsin.
Per quello che ne sappiamo, in Francia si trova bene ed nutrita
con abbondanti porzioni di cibo francese, dice un portavoce della
Continental.
Berliner Morgenpost,

13 novembre 2005

L'antefatto di questa notizia si spiega in poche parole. Secondo un articolo dello Spiegel on line del
28 ottobre 2005 Emily, gi nota per essere una vagabonda, era sparita alla fine di settembre da
Appleton, nel Wisconsin. Le ricerche della famiglia McElhiney nella zona e presso i rifugi per
animali erano rimaste senza esito. Non c' da meravigliarsi, visto che questa volta la gatta tigrata di
un anno si era imbarcata per un viaggio molto lungo. Era andata a curiosare nel magazzino di un
commerciante di carta e si era infilata in un container che poi era stato chiuso e spedito in Francia
con una nave da carico.
Il container stato scaricato in una fabbrica di carta di nome Raflatac, nei pressi di Nancy, e l stato
aperto. Gli operai sono rimasti non poco sbalorditi alla vista di Emily che usciva dal container
miagolando e con un portamento decisamente fiero. Accidenti se stata una sorpresa , ha detto al
Times la portavoce della ditta, Christle Gozillon. Gli operai della fabbrica hanno battezzato la gatta
Raflacat. Per fortuna Emily, alias Raflacat, aveva un collare con un contrassegno, quindi stato
facile risalire al veterinario del Wisconsin che l'aveva in cura. Cos, quattro settimane dopo la
scomparsa di Emily, il veterinario ha potuto comunicare ai McElhiney che la loro gatta era finita in
Francia.

I gatti viaggiavano, per mare, gi molto prima dell'invenzione dei carri postali, delle ferrovie, della
automobili e degli aerei; anzi, per essere precisi, la storia dei gatti marinai inizia all'incirca tremila
anni fa. A quell'epoca, i fenici, abilissimi commercianti, scoprirono in Egitto il gatto domestico. E si
resero immediatamente conto del doppio valore di quell'animale: in primo luogo eliminava i topi dalle navi; in secondo luogo, il gatto, che fino ad allora era noto solo in
Egitto, poteva essere commerciato ottenendo lauti guadagni. Cos, il gatto si diffuso in tutto il
Mediterraneo e pi tardi anche nell'Europa continentale proprio grazie alla flotta mercantile fenicia.
A partire dal XIV secolo suon l'ora della sua diffusione globale. A bordo delle navi degli esploratori
raggiunse l'America, le Indie, il Sud-est asiatico e l'Australia. Se il gatto ha potuto colonizzare il
mondo, lo deve all'uomo che lo imbarcava per sterminare i topi e proteggere le scorte alimentari e le
merci trasportate.
Oggi, il gatto delle navi esiste solo come animale domestico al seguito, oppure come clandestino,
nel caso di Emily. Il passaggio dalle navi di legno a quelle di metallo, l'uso di veleni chimici per topi
e le moderne portacontainer hanno reso il gatto un terraiolo disoccupato .
Intanto, Emily tornata a casa sana e salva. Il 1 dicembre, dopo un mese di quarantena, atterrata
al General Mitchel International Airport di Milwaukee, dove stata accolta con entusiasmo dalla sua
famiglia e da numerosi giornalisti. Il volo di ritorno lo ha fatto comodamente seduta in Business
class - il biglietto costa seimila dollari - accompagnata da un collaboratore della compagnia aerea
Continental. Ha rifiutato il filetto di salmone offertole e ha preferito divorarsi la scatoletta di cibo per
gatti francese.
Philippe Fleury, il portavoce francese della Continental, prima del decollo dall'aeroporto Charles de
Gaulle ha dichiarato: E' una storia talmente incredibile che ci siamo sentiti in dovere di fare
qualcosa.
Una decisione che ha portato non pochi vantaggi alla Continental: il rango di star cui era ormai
ascesa Emily ha acceso l'interesse dei media e ha fatto s che il nome della compagnia aerea finisse
su tutti giornali.
Alla conferenza stampa all'aeroporto di Milwaukee, Emily miagolava e zampettava davanti al
microfono. Sembra molto pi rilassata di prima, un po' pi tranquilla, forse un po' pi saggia, ha
detto Lesley McElhiney ai giornalisti. E' decisamente ingrassata e questo lascia dedurre che il cibo

per gatti francese sia pi appetitoso di quello americano.

DELL'AIUTO RECIPROCO Gatto salva una bambina


RESPIRAZIONE BOCCA A BOCCA

Una gatta di sette settimane, dopo essere sopravvissuta alla


macchina spazzatrice che l'aveva aspirata, stata battezzata
Hoover. successo a Melbourne, in Australia. Prima che lo
spazzino se ne accorgesse e la liberasse, Hoover rimasta
imprigionata per circa un'ora. La gattina era priva di sensi ed stata
salvata dalla respirazione bocca a bocca Il veterinario che l'ha
presa in cura si dichiarato sbalordito che sia sopravvissuta e lo
considera un miracolo.
www. metro.co.uk/archiv

Quando lo scrittore ceco Bohumil Hrabal ricevette in dono un gatto, prese un'abitudine: si lavava i
denti prima di baciare l'animale sul naso per nascondere l'alito di birra.
Non si sa a che ora sia avvenuta l'operazione di salvataggio descritta alla pagina precedente, n se lo
spazzino si fosse gi concesso un goccetto. Ovviamente si potrebbe obiettare che in questa
drammatica situazione non ha la minima importanza: di fronte all'emergenza non certo il caso di
mettersi a discutere sugli odori che possono infastidire una gattina. Ma non vale la pena neppure
mettersi a fare elucubrazioni su questa storia, perch con ogni probabilit inventata.
L'unica fonte disponibile la pubblicazione on line del quotidiano Metro, la cui edizione cartacea
distribuita gratuitamente in molte grandi citt inglesi e la cui offerta di notizie pu senza dubbio
essere definita come molto scarsa. Nonostante le approfondite ricerche in internet, non stato
possibile trovare altre fonti, e soprattutto nessun'altra fonte australiana. Eppure la notizia stata
ripresa anche da un quotidiano tedesco noto per la sua seriet. E' l che ho letto l'articolo. E non
posso nascondere lo scetticismo.
Proprio perch il gatto una continua fonte di sorprese (che questo libro vuole raccogliere), non
facile distinguere le notizie serie dalle leggende metropolitane. E' vero che non posso escludere in
assoluto che una simile azione di salvataggio sia effettivamente avvenuta da qualche parte nel
mondo, tuttavia non posso neppure provare che ci sia stata.

Capita spesso di trovare sui giornali la notizia di gatti che sarebbero sopravvissuti a un lavaggio
completo in lavatrice. Queste storie sono vecchie quanto le lavatrici. Ho esaminato con cura tutti gli
articoli che ho trovato sulla stampa tedesca: non ce n' uno che sia vero! L'unica notizia che ha retto
a un accurato esame aveva come esito la morte del gatto. E questo un ulteriore elemento che prova
come tutte le storie miracolose siano inventate. Anche i colloqui con i veterinari di Berlino hanno
confermato lo scetticismo sulle effettive possibilit di sopravvivenza di un gatto chiuso in una
lavatrice in funzione.
Un altro articolo sostiene che, in un cantiere di Londra, un gatto cementato nelle fondamenta sarebbe
sopravvissuto due mesi grazie a una bolla formatasi nella colata. Si sostiene che gli ispettori, durante
il collaudo dell'edificio, avrebbero sentito il miagolio del gatto, che sarebbe stato liberato. Gli
sarebbe stato dato il nome del celeberrimo mago delle evasioni, Houdini. Anche in questo caso,
approfondite ricerche non hanno permesso di confermare la notizia.
Quando si seguono le tracce di simili notizie in internet, in genere si finisce in chat rooms o in siti
web frequentati da gattofili. L hanno libero corso i racconti pi stravaganti, che spesso non sono
altro che leggende metropolitane. E che a volte - come si visto - vengono riprese anche dalla
stampa pi seria.
Non sono poche le rubriche mensili dedicate ai gatti,le chat rooms e i siti web che si sono fatti
abbindolare da Heather Busch e Burton Silver, autori del libro Perch i gatti dipingono. Una teoria
dell'estetica felina. Questo fantastico volume ci vuole far credere che i gatti abbiano una vena
artistica e che siano eccellenti pittori: viene dimostrato attraverso fotografie sbalorditive
accompagnate da un testo che le commenta utilizzando con maestria il linguaggio della critica d'arte.
Ma, attenzione: si tratta di uno scherzo splendidamente congegnato! Se lo si legge attentamente ci si
accorge che il libro maneggia con ironia e allo stesso tempo in maniera molto convincente il
vocabolario degli specialisti di storia dell'arte. Il libro pervaso da un umorismo sottile, che bisogna
cogliere per non lasciarsi abbindolare e prendere per vero quello che c' scritto! Vene fornisco una
prova.
La presunta riproduzione di un affresco della tomba di Deir el-Medina che si trova a pagina 16 del
libro non altro che una copia dell'originale conservato al Metropolitan Museum of Art di New
York: basta guardare in Metropolitan Cats, un catalogo del museo edito nel 1981. Ancora: a pagina

18 c' una carta dei tarocchi tedeschi, con la didascalia di propriet del Museo di arte felina di
Stoccarda, sala 17, terzo piano, vetrina 5, pezzo 8.3 . Peccato che a Stoccarda non esista alcun
Museo di arte felina! Per eliminare ogni dubbio residuo, basta guardare la bibliografia di pagina 96,
perch dei libri citati non si trova alcuna traccia n in internet n da nessun'altra parte. Quindi si
tratta di uno scherzo simpatico e ben riuscito, solo che evidentemente molti lettori ci sono cascati. E'
incredibile come molte persone siano disposte a prendere per vera qualsiasi cosa solo perch la
trovano stampata.
I GATTI NELLE PRIGIONI TRANQUILLIZZANO I CARCERATI
Saxerriet.

Alcuni animali domestici hanno un effetto benefico sulla

popolazione carceraria. Questo il risultato di uno studio


dell'Istituto di etologia applicata e psicologia animale di Hirzel, in
Svizzera. La pedagogista Nadine Nef ha condotto delle interviste
nella struttura penitenziaria di Saxerriet, dove da alcuni anni i
reclusi hanno il permesso di tenere dei gatti. risultato che i
detenuti non vedono i loro gatti semplicemente come fedeli
compagni da accudire, ma anche come un argomento neutro di
conversazione con gli altri carcerati. Gli animali rafforzano la
fiducia in se stessi e sviluppano il senso di responsabilit, afferma
con convinzione Martin Vinzens, il direttore dell'istituto di pena. Nel
territorio ampio 170 ettari, che dispone addirittura di una propria
cascina, in passato ci sono stati anche venti gatti, oggi sono sei, di
cui due appartengono a carcerati. Quando avranno scontato la
pena, i detenuti potranno portarli con s. Ma i requisiti richiesti per
avere un gatto in cella sono molto rigidi: lo pu avere solo chi non
ha atteggiamenti violenti e dimostra di avere tempo sufficiente per
dedicarsi all'animale.
Chi ottiene un gatto deve farsi carico anche delle spese di

mantenimento. Inoltre, i gatti possono dormire nella cella del loro


padrone, a patto che ci sia una lettiera.
Der Tagesspiegel

, 2 dicembre 2004

Il gatto un importante sostegno emotivo. I gatti sono degni di fiducia e non hanno pregiudizi. Con
la loro sensibilit, toccano i detenuti nel profondo del cuore. Sono queste le parole con cui il
professor Dennis C. Turner ha commentato la convivenza fra gatti e carcerati sperimentata in alcuni
penitenziari degli Stati Uniti, dell'Australia e del Canada. Turner presidente dell'Istituto di ricerche
interdisciplinari sul legame uomo-animale e docente di etologia degli animali domestici
all'Universit di Zurigo. La direttrice del penitenziario femminile di Brema ha affermato: Una
detenuta deve imparare a ricostruire dei legami e quanto pi lunga la detenzione tanto pi
importante il contatto con gli animali . Su questo tema si espresso in un'intervista anche un ex
detenuto del penitenziario Saxer-riet di San Gallo. Richard Henzi (39 anni) ha detto: Quando sei in
cella, perdi la fiducia in te stesso. Un gatto ti d la sensazione di essere utile a qualcuno .
Questa esperienza l'hanno fatta anche le recluse del penitenziario Pocahontas a Chesterfield in
Virginia, Stati Uniti. L vengono accolti dei gatti randagi che grazie alle detenute si abituano alla
compagnia umana, dopodich vengono adottati da alcune famiglie. Normalmente, le detenute si
occupavano al massimo di cinque gatti, ma dall'ottobre 2005, dopo che l'uragano Katrina ha distrutto
New Orleans, hanno accolto due dozzine di gatti provenienti dalla zona del disastro. Ne hanno
passate di tutti i colori , dice la quarantacinquenne Wendy Brickey in un'intervista pubblicata il 19
ottobre 2005 dal Saar-Echo, ma ora posso aiutarli.
Sembra che in Germania non si sia ancora arrivati a comprendere l'effetto positivo esercitato dagli
animali domestici sui detenuti. E' vero che nel penitenziario di Tegel a Berlino vivono quattro gatti,
ma non appartengono a nessuno e possono restare solo perch svolgono un'importante attivit:
catturano i topi. Nelle carceri tedesche i detenuti non possono tenere gatti.
Eppure sarebbero perfetti: noto che i gatti hanno una grande affinit con il mondo dei criminali, per
lo meno se si vuole dare credito agli autori di gialli in cui i felini giocano un ruolo di primo piano (o
anche solo di secondo piano): Lilian Jackson Braun, Rita Mae Brown, Agatha Christie, Alexandre
Dumas, Kinky Friedman, Patricia Highsmith, Sara Paretesky, Ellis Peters, Akif Pirinicci, Edgar
Allan Poe, Ruth Rendell, Dorothy Sayers... solo per citarne alcuni. Ma anche a prescindere dal

mondo della fiction, e dedicandosi unicamente a quello dei giornali, si scoprono relazioni
sbalorditive fra gatti e criminali.
Per esempio in relazione ai rapimenti. La stampa inglese nel giugno 2000 ha dato notizia del
rapimento di un gatto persiano avvenuto a Lowenstoft, sulla costa orientale inglese. Il valore del
gatto stato valutato in 400.000 euro, anche perch era l'ultimo della sua variet in grado di
riprodursi. I suoi simili maschi erano morti nello zoo di Ankara in seguito a un'epidemia. Il gatto, di
nome Antonio B. Pinardan, detto Toni, proveniva da un allevamento di Monaco e secondo il
proprietario, Peter Collins, sarebbe stato rapito da una donna che parlava tedesco. La polizia inglese
e quella tedesca hanno iniziato immediatamente le ricerche del prezioso gatto, ricerche che fino a
oggi sono rimaste tuttavia senza risultato.
Invece, il rapimento di un altro gatto (sempre in Inghilterra) fu chiarito nel giro di breve tempo. Ne
ha dato notizia il General Anzeiger di Bonn il 25 aprile 2003. Una coppia di pensionati di
Tresilliann, in Cor-novaglia, ha catturato Sophia, la gatta dei vicini, e l'ha portata a venti chilometri
di distanza, perch (cos hanno detto) dava la caccia agli uccelli. L'animale fu ritrovato sette
settimane dopo. Nessuno rivolge pi la parola a quella coppia di anziani, la comunit del piccolo
villaggio li ha completamente emarginati.
Una nuova pagina del capitolo gatti e crimini stata scritta non molto tempo fa negli Stati Uniti.
Il Washington Post, nell'edizione del 9 gennaio 2006, informava sui nuovi scenari aperti dalla
tecnologia usata per la lotta al crimine: una giovane gattofila ha fatto esaminare il suo gatto Cody,
morto per i morsi ricevuti, alla ricerca di tracce di DNA. Effettivamente sono state ritrovate delle
tracce di saliva, che sono state confrontate con campioni prelevati dal sospettato numero uno: il cane
pastore mezzosangue dei vicini di casa, Lucy. Grazie all'analisi del DNA, costata 500 euro, stato
possibile dimostrare la responsabilit di Lucy nella morte del gatto. I proprietari di Lucy si sono
affrettati a fare le condoglianze e a mostrare tutto il loro dispiacere. Non si pu che salutare con
piacere questa nuova tecnica di indagine applicata anche ai crimini contro gli animali.
Ma i gatti non sono solo vittime di crimini, li troviamo anche nella lotta alla criminalit. Un articolo
del Berli-ner Morgenpost del 14 luglio 2003 dava notizia che il gatto poliziotto Rusik era caduto
vittima di un attentato. Il gatto era impiegato sul mar Caspio contro il contrabbando di caviale e
storioni. Con il suo olfatto straordinariamente sensibile, riusciva a scovare praticamente ogni uovo di

caviale che si tentava di esportare illegalmente. Ha dato una bella lezione addirittura a un pastore
tedesco che non stato in grado di tenergli testa ed stato spedito subito in pensione.
A causa delle limitazioni poste alla pesca nel mar Caspio, ormai drammaticamente impoverito di
pesci, il contrabbando del caviale si trasformato in un lucroso mercato nero, su cui ha messo le
mani la mafia russa. Durante i controlli a un veicolo sospetto, Rusik stato investito. La polizia
locale convinta che si tratti di un assassinio premeditato, ma non ne ha le prove.
Una foto del Berliner Morgenpost mostra il gatto con un collare rosso a cui appesa un'onorificenza
d'argento. Bisogna quindi constatare che la celebre affermazione di Jean Cocteau, secondo cui il
gatto sarebbe superiore al cane perch non esistono gatti poliziotto, vera fino a un certo punto.
EROE DEL GIORNO
Marburg.

Probabilmente una bambina di dieci anni di Hatzfeld-

Lindenhof, presso Marburg, deve la vita al suo gatto Hamlet: nella


notte fra mercoled e gioved, l'animale ha svegliato la piccola
amica quando il corto circuito di una radio difettosa ha appiccato
fuoco alla sua cameretta. La polizia comunica che Hamlet dormiva
sul letto della bambina. Il gatto, di due anni e mezzo, si svegliato
a causa del fumo e ha cominciato ad agitarsi. Ha svegliato la
piccola e i due sono fuggiti dalla camera in fiamme. La bambina ha
subito un'intossicazione. I vigili del fuoco sono riusciti a domare
l'incendio.
Der Tagesspiegel,

19 novembre 2004

Qualcuno certamente non creder a questa notizia, peraltro pubblicata da pochi media, perch la
storia della bambina salvata appare decisamente troppo impregnata di sentimentalismo. Anch'io
quando l'ho letta ho provato un certo scetticismo, nonostante io stesso avessi vissuto un'esperienza
simile.
Ma poi, nelle mie ricerche, sono incappato in un comunicato stampa del commissariato Nordhessen
(Korbach) che ha confermato quanto contenuto nel breve articolo. E aggiunge una cosa che spiega
anche perch quella notizia sorprendente non abbia trovato grande diffusione.
Ma andiamo con ordine. Il verbale di polizia descrive le modalit del salvataggio della bambina.

Hamlet aveva la tenera abitudine di dimostrare il proprio affetto alla bambina strofinandole il naso
sul viso. La bambina stata svegliata e salvata proprio in questo modo. Che l'incendio nella stanza
fosse davvero pericoloso dimostrato dal fatto che la bambina rimasta intossicata e si reso
necessario ricoverarla all'ospedale pediatrico di Marburg. Il verbale definisce Hamlet eroe del
giorno e aggiunge che probabilmente non per nulla consapevole del proprio gesto eroico .
Hamlet un gatto soriano grigio scuro di circa due anni e mezzo.
Il verbale si chiude cos: La famiglia fa gentilmente presente alla stampa che, a proposito di quanto
accaduto, non intende rilasciare interviste e non desidera la presenza di giornalisti. Invita con
fermezza a rispettare queste richieste . E, come si vede, la stampa lo ha fatto.
L'esperienza personale cui ho accennato risale al maggio 1982 ed avvenuta a Gomera, un'isola
delle Canarie. A quell'epoca, il piccolo villaggio di Calera nella Valley Grand Rey era ancora un
posto tranquillo, frequentato da chi desiderava una vacanza rilassante e soprattutto economica (e
proprio per questo si guardava bene dal diffondere la voce). Vivevo da solo in una casa di legno con
quattro camere disposte su due piani. Una settimana dopo il mio arrivo, incontrai un turista di
Dsseldorf, il quale mi raccont che qualche giorno prima aveva trovato sulla spiaggia quattro
gattini chiusi in un sacchetto di plastica: ne era sopravvissuto uno solo. Visto che doveva prendere
l'aereo per tornare a casa, era costretto ad abbandonare Dona, l'unica gattina rimasta in vita. Io avevo
ancora quattro settimane di vacanza e cos la ospitai nella mia grande casa. Nel giro di qualche
giorno, la gattina prese l'abitudine di dormire nell'incavo della mia ascella.
Passarono altre due settimane. Una sera arrivai a casa molto tardi e mi misi subito a letto. Volevo
leggere un po', cos accesi la candela sul comodino, ma mi addormentai di colpo senza spegnerla. La
candela era appoggiata su una scatoletta vuota e il comodino era di plastica. Il resto si pu
immaginare.
Mi svegliai a causa di un dolore lancinante. Per la paura, Dona mi aveva graffiato il braccio. La parte
destra del letto di legno era gi in fiamme, come pure le tende, mentre il comodino era ridotto a una
massa di plastica fusa che aveva appiccato fuoco anche al tappeto.
Per fortuna, riuscii a spegnere l'incendio. Ci volle tutto il giorno seguente per liberare la stanza dalla
fuliggine appiccicosa. Probabilmente, se Dona non mi avesse graffiato, non mi sarei svegliato in
tempo.

Alla fine della vacanza, ho portato Dona con me in Germania. In quelle quattro settimane mi ero
abituato alla sua presenza e poi le dovevo la vita. Da sola, non avrebbe retto alla dura lotta per la
sopravvivenza dei gatti di Gomera, come io, senza di lei, non sarei sopravvissuto all'incendio.
UNA GATTA SOPRAVVIVE FRA LE MACERIE DI NEW YORK

Ieri, i coniugi Kerr di New York hanno avuto motivo di festeggiare.


stato ritrovata la gatta persiana Precious che si trovava nel loro
appartamento gravemente danneggiato dal crollo del World Trade
Center. Precious era ferita agli occhi e aveva le zampe ustionate,
ma ha resistito per settimane senza cibo, perdendo due libbre di
peso. Steve Kerr, il proprietario della gatta, ha affermato:
incredibile. un miracolo. Non riesco a credere che Precious sia
ancora viva.
Quando i terroristi hanno compiuto l'attentato, Steve Kerr e sua
moglie avevano lasciato il loro appartamento in Liberty Street, nei
pressi del World Trade Center, per un weekend lungo. L'attentato
terroristico ha danneggiato a tal punto la casa che i lavori di
ristrutturazione richiederanno almeno nove mesi. I coniugi si erano
ormai rassegnati alla perdita di Precious, quando i soccorritori
hanno sentito miagolare. Grazie all'impiego di un'unit cinofila
hanno scovato la gatta che si era rifugiata sul tetto dell'edifcio di
sette piani.
The Times,

3 ottobre 2001

Questa notizia sbalorditiva ci porta nei teatri delle catastrofi. Raramente i media si interessano della
sorte dei gatti in quelle zone. Non c' da scandalizzarsi, ovvio e giusto che in caso di catastrofi
naturali, guerre e attentati terroristici l'interesse della stampa si concentri prima di tutto sul destino
degli esseri umani. Ma credo sarebbe opportuno non perdere di vista la vita e le sofferenze degli
animali domestici. Anche in circostanze cos drammatiche, l'atteggiamento dell'uomo nei confronti
degli animali rimane un metro per misurarne il grado di civilizzazione. Senza scordare che la

sensibilit delle persone verso gli animali ci dice molto sul loro conto.
In genere, il compito di informare sul destino degli animali nelle zone colpite da catastrofi affidato
alle organizzazioni animaliste, ai siti internet e alle riviste specializzate. Come nel caso
dell'insediamento israeliano nella Striscia di Gaza, dove la demolizione degli edifici e l'evacuazione
dei coloni hanno lasciato centinaia di gatti abbandonati. Sul sito della Cat Welfare Society of Israel
(www.cats.org.il) ci si pu fare un'idea della situazione nell'agosto 2005. Ci sono fotografie in cui si
vedono i gatti accuditi e sfamati fra le macerie dell'insediamento. I soccorritori affermano che fino a
ora nella Striscia di Gaza sono morti di fame e di sete, ma anche per altre cause, oltre seicento gatti.
Ovviamente, durante le operazioni di evacuazione e distruzione, i militari israeliani non si sono
curati della sorte dei gatti. Anche la politica si mostra sorda a questo problema. Ci sono per le
organizzazioni animaliste, che finora sono riuscite a salvarne oltre trecento.
Un comportamento diverso da parte dei media si avuto in occasione della distruzione di New
Orleans provocata nell'agosto 2005 dall'uragano Katrina. Ci sono diverse stime, ma pare che siano
rimasti in citt almeno cinquantamila animali. I profughi li hanno abbandonati perch pensavano che
sarebbero tornati nel giro di qualche giorno e perch, per motivi igienici, non era consentito portarli
nelle strutture di accoglienza. Tuttavia, ci sono state molte persone che non hanno voluto
abbandonare i loro animali nel momento del pericolo. E alcuni hanno pagato il loro amore con la
vita.
Una volta diffusasi la notizia degli animali domestici abbandonati, e delle persone che non hanno
voluto lasciarli soli, partita un'azione di salvataggio mai vista prima. E' stata organizzata dalle pi
grandi associazioni animaliste e ha coinvolto moltissimi volontari e addirittura (anche se solo in
alcuni casi isolati e dietro pressione dell'opinione pubblica) i militari. E' vero che stato possibile
salvare solo alcuni animali (poco meno di seimila), ma la grande partecipazione emotiva ha fatto s
che le autorit tenessero un comportamento diverso quando, a fine settembre 2005, l'uragano Rita si
abbattuto sulla terraferma al confine fra Texas e Louisiana. Il sindaco di Galveston, Lyda Ann
Thomas, ha permesso ai profughi evacuati in bus di portare con s i loro animali domestici.
Abbiamo imparato dall'uragano Katrina, ha dichiarato all'ARD-Tagesschau. Questa affermazione
lascia adito a un poco di ottimismo.
A inizio gennaio 2006, il Netzzeitung.de ha comunicato che a New Orleans molti dei gatti (e cani)

abbandonati si trovano ancora nella zona della catastrofe e si sono riprodotti fuori da ogni controllo.
Gli animalisti
sostengono di non aver mai visto tanti cuccioli di cani e gatti. Sembra proprio che a New Orleans i
problemi siano ben lontano dall'essere risolti.

DEI PICCOLI GUAI E DELLE GRANDI CATASTROFI


Non ci posso credere
andata male
Quickborn.

Un quarantenne di Quickborn deve prendersela con la

propria gatta se stato costretto a trascorrere quasi tutta la notte


sul balcone con una temperatura di poco sopra lo zero.
L'uomo, con indosso solo il pigiama, era andato un attimo sul
balcone del condominio affacciato sulla Dorotheenstrasse in cui
abita, quando improvvisamente la porta si chiusa alle sue spalle.
La gatta saltata sulla maniglia e ha fatto scattare la serratura Le
grida di aiuto dell'uomo sono state sentite solo intorno alle tre e
mezzo da una distributrice di giornali, che ha avvisato la polizia. Gli
agenti, parlando con l'uomo, hanno saputo che un suo conoscente
aveva una chiave di scorta dell'appartamento. Ma, poich la porta
aveva anche il chiavistello tirato, non stato possibile aprirla: si
reso necessario l'intervento di un fabbro.
Hamburger Abendblatt,

10 aprile 2004

Cos, siamo arrivati a parlare delle piccole catastrofi. E possiamo notare che non sempre quando
intervengono i vigili del fuoco o la polizia perch il gatto nei guai. E' difficile pensare che la gatta
di cui si parla in questo articolo abbia chiuso fuori deliberatamente l'uomo. Tuttavia, bisogna
osservare, ed giusto che in questo libro si dica chiaramente, che non sempre la convivenza con un
gatto tutta rose e fiori, come del resto la convivenza fra esseri umani. Quante volte questi animali

cos complicati ci fanno andare su tutte le furie!


Alcuni gattofili arrivano a livelli di rabbia incredibili. Probabilmente successo al signore di
Lubecca, che si presume sia una persona pacifica, di cui si parlato il 27 ottobre 2005 sullo Spiegel
on line: A Lubecca, una gatta si dimostrata un'ospite poco riconoscente. Si era rifugiata da un
quarantunenne ben disposto a occuparsi di lei. Ma il giorno dopo era sparita con un dito dell'uomo.
Secondo la deposizione rilasciata alla polizia, mentre spalmava il pane, all'uomo caduto il coltello
su un piede e gli ha reciso un dito. Mentre l'uomo zoppicava in bagno per bendare la ferita, la gatta
ha preso il dito, saltata fuori dalla finestra ed sparita. L'animale era arrivato in quella casa solo la
sera precedente . La Stuttgarter Zeitung del giorno seguente aggiunge: Sarebbe stato possibile
riattaccare il dito .
Ora, senza dubbio la Stuttgarter Zeitung e lo Spiegel on line sono fonti autorevoli. Eppure questa
notizia mi suonava incredibile, cos ho deciso di contattare la polizia di Lubecca. Il verbale la
conferma. L'incidente sarebbe avvenuto intorno alle 11.30. Vi si legge in uno splendido linguaggio
burocratico: L'ispezione dell'appartamento e della zona circostante effettuata dagli agenti preposti
non ha condotto al rinvenimento del dito e neppure del sopracitato gatto grigio e nero . Dunque,
nonostante l'esauriente descrizione del colpevole, non stato possibile catturarlo: cos sono i gatti,
cos la vita.
Vienna stata il teatro di un'altra storia incredibile che ha come protagonista una gatta, anche se
morta. Secondo un articolo della Kronen Zeitung del 27 agosto 2005, una certa signora N. di ViennaDonaustadt aveva messo la propria gatta, morta di vecchiaia il giorno precedente, in un cartone per
portarla al luogo di raccolta dei corpi degli animali. La signora ha messo il cadavere della gatta
nella scatola di un robot da cucina che ha sigillato con cura, poi uscita di casa. Nei pressi della
fermata della metropolitana, la signora N. stata avvicinata da un uomo, apparentemente uno
straniero, che le ha chiesto la cortesia di cambiargli una banconota da dieci euro perch doveva
telefonare. Il trucco vecchio come il mondo ma a volte funziona e capita che qualcuno non
particolarmente prudente venga derubato. La signora N. non voleva essere scortese, cos ha
appoggiato la scatola per cercare il denaro da cambiare. E di colpo sono spariti sia l'uomo che la
scatola. Un comportamento decisamente poco corretto. Ma di certo quell'uomo non deve essere stato

particolarmente soddisfatto quando ha scoperto il risultato del suo furto.


processo per un gatto che viveva in due case
Neuruppin.

Gioved inizia al tribunale civile di Neuruppin un curioso

processo per un gatto che viveva in due diverse case di


Oranienburg, senza che le due famiglie sospettassero della sua
doppia vita. Il tribunale deve stabilire chi sia il legittimo proprietario
del gatto.
I querelanti, una coppia di coniugi, sostengono di aver trovato il
gatto abbandonato nel maggio 2001. L'hanno chiamato Charly e
l'hanno tenuto per pi di due anni. Durante quel periodo, nessuno lo
aveva reclamato. Ma, contemporaneamente, Charly frequentava
anche un'altra famiglia della zona che lo aveva chiamato Bismarck
e lo considerava suo. Un portavoce del tribunale spiega che, dal
settembre 2003, la famiglia non l'ha pi fatto uscire di casa. I
genitori adottivi non hanno accettato la situazione e hanno
querelato la famiglia per ottenere o la restituzione del gatto o il
risarcimento per il suo mantenimento, calcolato in 4120 euro. Il
gatto di cinque anni dovr cavarsela per un bel po' senza doppie
razioni. Ora si trasferito con la figlia della famiglia querelata in un
altro quartiere della citt.
Berliner Morgenpost,

8 maggio 2004

A prima vista, sembra che questo processo sia semplicemente una curiosa lite fra vicini di casa. In
fondo, il comportamento di Bismarck, o Charly, non un caso raro. Ma quello che davvero
sorprendente che non ci siano state altre cause civili per vicende simili. Perch capita spesso che i
gatti lasciati liberi di muoversi vivano in case diverse. Molte persone non si meravigliano quando i

loro gatti stanno via per diversi giorni. Lo accettano pi o meno tranquillamente e ascrivono il loro
comportamento alla natura; e quando il gatto ricompare sano e salvo facendo le fusa sono talmente
felici che scordano tutto. Solo pochi hanno il sospetto che possa essersi accomodato anche in una
seconda casa.
Il giornalista americano Willie Morris ha vissuto una situazione di questo genere. Nel suo libro Il
mio gatto Spit McGee, racconta che la sua gatta, Rivers, aveva preso l'abitudine di sparire per lunghi
periodi. A un certo punto non si fece quasi pi vedere. Morris ha scoperto solo per caso che Rivers si
era sistemata presso una famiglia che abitava tre case dopo la sua. La famiglia non conosceva il
suo nome e la chiamava teneramente Snowflake. Non avevano gatti e possedevano un giardino con
piscina dove Rivers trascorreva soddisfatta la maggior parte della giornata. Infine, la gatta si
trasferita da una terza famiglia che abitava a mezzo miglio di distanza. Poi Morris l'ha persa di vista.
Ho vissuto la stessa esperienza con il mio gatto nero Shano. Nella primavera del 1977, quel
vagabondo di sei mesi cominci a stare via per giorni e io mi chiedevo dove si fosse cacciato. In
estate si svel il mistero.
Un giorno, la mia vicina mi vide giocare con lui: Ah, ma allora il gatto suo, disse meravigliata. E
mi spieg che ormai da mesi Shano trascorreva alcune notti nel suo appartamento. Da allora, ci
siamo divisi il gatto, fino alla morte dell'anziana signora.
Il processo per la propriet di un gatto , come si legge nel comunicato stampa del tribunale,
terminato in secondo grado con un accordo. Nel 1999, la figlia allora sedicenne della famiglia
querelata aveva avuto in regalo Bismarck quando era ancora cucciolo. Poco dopo, il gattino aveva
cominciato a condurre la sua doppia vita come Charly. Tre anni dopo, quando la figlia si trasfer con
Bismarck in una casa senza giardino, la famiglia querelante ha scoperto la doppia vita di Charly e ha
portato la questione in tribunale per stabilire chi fossero i legittimi proprietari del gatto. La
sentenza prevede che i querelanti possono fare visita a Bismarck ogni sei mesi nella sua ormai non
pi nuova casa per sincerarsi delle sue condizioni. I querelanti si dichiarano soddisfatti perch
sostengono che avevano a cuore una cosa sola: Volevamo essere certi che Charly fosse in buone
mani .

Questo l'esito di un processo che ha acceso l'interesse dell'opinione pubblica berlinese e di tutto il
Brandeburgo e di cui si sono occupate anche le televisioni locali. Ma a tirare un sospiro di sollievo
stato anche il giudice, tormentato dal dubbio se dovesse emettere una sentenza basata sul diritto di
famiglia. Tutta questa vicenda processuale si pu riassumere proprio con la laconica affermazione
del giudice: Non ci posso credere .
la gatta sul tetto

Grazie a una scala telescopica, i pompieri di Gansendorf sono


riusciti a salvare una gattina finita sul tetto di un condominio della
Wienerstrasse.

l'animale

era uscito dalla finestra e si era

arrampicato su una grondaia, ma poi non era pi stato capace di


tornare indietro. Il capo dei pompieri, una volta compreso che
sarebbe stato impossibile recuperarla dalla finestra, ha deciso di
utilizzare una scala per portare in salvo la gatta che miagolava
disperata. Dopo mezz'ora di prigionia, i vigili del fuoco hanno
potuto restituire la gatta alla proprietaria.
Kronen Zeitung,

2 novembre 2005

Nonostante il gatto come cacciatore di topi (quindi come working cat) sia stato praticamente rimosso
dagli uffici pubblici della Germania, oggi come ieri continua ad avere un rapporto speciale con le
istituzioni statali, in particolare con i vigili del fuoco. Anche se, come si pu evincere dalle notizie
pubblicate dai media, questo rapporto cordiale e affettuoso si manifesta normalmente solo nelle
situazioni di emergenza. E in genere sono i gatti a trovarsi in una situazione di emergenza.
Nell'estate del 2005, i vigili del fuoco di Bielefeld si sono ritrovati coinvolti in un'azione di
salvataggio particolarmente bizzarra. Ne d notizia il Klner Stadt-Anzeiger del 25 giugno 2005.I
pompieri volevano salvare una gatta finita sul tetto di una casa nel quartiere Brake di Bielefeld.
Quella che poteva sembrare un'operazione di routine, si trasformata di colpo in una commedia
slapstik. Quando i pompieri si sono avvicinati, la gatta, presa dal panico, si lanciata in un camino,
scivolata lungo la canna fumaria ed precipitata in cantina. I pompieri non potevano sapere dove

fosse finita, perch la casa, disabitata, era chiusa. Cos, i volonterosi soccorritori hanno dovuto
sfondare la porta e cercare la gatta ovunque prima di riuscire a scovarla nel seminterrato.
Ancora pi energica stata l'azione di salvataggio dei pompieri di Colonia-Porz nel febbraio 2002, di
cui pure d notizia il Klner Stadt-Anzeiger. All'azione presero parte sette vigili del fuoco e numerosi
volontari. I pompieri erano stati chiamati dopo ore di tentativi infruttuosi per salvare una gatta che
era finita nell'intercapedine della parete di cemento di un garage. Rimane un mistero come abbia
fatto a infilarsi in quella stretta fessura. Per liberarla, i pompieri, armati di fresatrici e mazze, hanno
dovuto fare un buco nel cemento.
Invece, l'azione di salvataggio realizzata a Dortmund il 22 settembre 2004 stata decisamente meno
brutale. Una gatta persiana di dieci settimane, mentre giocava, finita dietro il termosifone. Visto
che non riusciva a liberarsi, si reso necessario l'intervento dei vigili del fuoco. Ma stavolta sono
bastati due mestoli e un'assicella di legno per sfilare lentamente la gattina. Questo quanto si pu
leggere nel Klner Stadt-Anzeiger del settembre 2004. (Sembra proprio che il Klner Stadt-Anzeiger
dimostri una certa attenzione per i gatti, e non solo per quelli che finiscono nei guai.)
A fine settembre 2005, durante un incendio sull'Am-mersee, stato possibile salvare due gatti
domestici letteralmente all'ultimo minuto. Presi dal panico a causa del fuoco, avevano cercato rifugio
proprio sul tetto del fienile in fiamme. I pompieri sono riusciti a portarli in salvo appena prima che
l'incendio li divorasse. Alcune fotografie pubblicate nel numero di dicembre della rivista Geliebte
Katze mostrano i due gatti coperti di fuliggine e bruciacchiati poco prima dell'azione di salvataggio.
stato davvero quasi un miracolo, perch dalla foto si vede che il fieno ormai in fiamme e il fuoco
sta cominciando a lambire il tetto su cui si trovano i due gatti. Altrettanto miracoloso che i due
felini non abbiano subito danni, se non una leggera intossicazione.
In relazione a ci, bisogna assolutamente menzionare la prima azione di salvataggio animali fatta da
una speciale unit dei pompieri di Amburgo fondata il 7 ottobre 2005, i cui membri normalmente
scalano condomini, centrali eoliche e funivie per portare al sicuro persone o beni. Questa notizia si
trova sull'Hamburger Abendblatt e l'ufficio stampa dei vigili del fuoco, da me interpellato, l'ha
confermata. Il 5 ottobre, il gatto soriano Rocky di un anno e mezzo era scappato al suo proprietario
Yilmaz Baskaja, che due giorni dopo l'aveva sentito piangere dall'alto di un albero. Il proprietario,

felice di averlo ritrovato, chiam i pompieri, la cui scala per non era sufficientemente lunga per
recuperarlo, visto che la pianta era alta 28 metri. Quindi, venne chiamata l'unit speciale Soccorso
in alta quota dei vigili del fuoco. Due pompieri si sono messi all'opera con corde e moschettoni per
la scalata non priva di pericoli di quella pianta dai rami molto sottili. Uno di loro riuscito a
prendere il gatto terrorizzato e a metterlo in un sacco. Durante la discesa, per, Rocky si liberato,
ha morso il suo salvatore all'interno del ginocchio (alla fine dell'operazione stato necessario curare
in ospedale quell'uomo coraggioso), ed caduto a terra da sedici metri di altezza. Fortunatamente
precipitato su un mucchio di foglie secche e non si fatto male. Il numero di gennaio 2006 della
rivista Geliebte Katze documenta l'azione di salvataggio con un reportage fotografico. Si riconosce il
gatto spaventato nella chioma dell'albero; si vede anche il momento drammatico in cui il pompiere
afferra Rocky e il lieto fine dell'operazione: Rocky che esce cautamente dal mucchio di foglie.
La bizzarra liberazione di una gatta a Gersfeld, nella Rhn, di cui d ampia informazione la Fuldaer
Zeitung del 4 marzo 2003, ha avuto un lungo strascico. In una giornata freddissima di fine febbraio
2002, una gattina si era rifugiata alla ricerca di calore nel vano motore di un'automobile e vi era
rimasta intrappolata. Miagolando insistentemente era riuscita ad attirare l'attenzione di alcuni
passanti. A una di loro, un'infermiera che lavora in un ospedale della zona, venne l'idea di attirare la
gatta con una fetta di wurstel. Mentre stava andando a prendere il cibo, arriv sul posto un veicolo
con sette vigili del fuoco, chiamati da qualche persona caritatevole amante degli animali. Il
proprietario dell'automobile ha riassunto cos gli avvenimenti successivi: Quello che non riuscito
alle forze riunite di sette pompieri riuscito all'infermiera, che ha messo in campo l'astuzia
femminile utilizzando una bella fetta di wurstel: la gatta uscita dal basso, seguendo la strada che
aveva fatto per entrare nel vano motore. Era illesa e l'infermiera si presa cura di lei .
Otto mesi dopo, l'automobilista che nelle sue dichiarazioni aveva ironizzato sui vani sforzi dei
pompieri ha ricevuto dal magistrato di Gersfeld una fattura di 170,77 euro per l'intervento dei vigili
del fuoco. L'automobilista ha fatto ricorso (in fondo, aveva argomentato, non era stato lui a chiamare
i pompieri) e il conto stato ridotto a 68,51 euro. Il proprietario dell'automobile contesta anche
questo addebito, cosa comprensibile. Infine, il sindaco di Gersfeld, che ricopre quella carica da molti
anni, ne ha fatto una questione di competenza comunale e ha deciso saggiamente: La notifica di
pagamento verr ritirata .

Tuttavia bisogna sapere che in genere la chiamata dei vigili del fuoco per il salvataggio di un gatto
deve essere pagata. A Berlino, questa disposizione contenuta nella Legge sui vigili del fuoco del
territorio di Berlino e in un tariffario per le chiamate dei vigili del fuoco. Vi si trovano elencati
con tipico linguaggio burocratico i costi per interventi per il salvataggio di animali in
pericolo/interventi per situazioni di emergenza provocate da animali . Ecco un esempio:
Intervento di un veicolo, comprensivo di personale e per una durata dell'operazione inferiore a
un'ora: euro 342,00. Tanto maggiore la durata, ovviamente, tanto maggiore il prezzo da pagare.
Quindi, se un gatto rimane incastrato dietro un termosifone, il conto pu diventare particolarmente
salato.
paul MCCartney e i gatti

Paul McCartney deve fare le prove a volume pi basso. Una


disposizione dell'Ufficio per l'ambiente stabilisce che durante le
prove per la sua tourne europea non deve superare i 92 decibel. E
questo dopo che un vicino, Eric Pemberton (62 anni), ha sporto
querela per una hard day's night. McCartney aveva affittato la
gigantesca sala concerti Millenium Dome sul Tamigi per tre
settimane alla cifra di 375.000 euro per farvi le prove del tour.
Pemberton, che abita sulla riva opposta, ha detto: Pensavo che
qualcuno in un appartamento vicino avesse messo lo stereo a tutto
volume. Il fatto che il turbatore della quiete pubblica fosse uno dei
pi importanti musicisti del mondo non gli importava assolutamente
nulla:

semplicemente

inaccettabile,

senza

contare

che

disturbano anche la mia gatta. Sir Paul ha avuto comprensione e


ha abbassato il volume. Il suo portavoce ha affermato: Amiamo gli
animali e ci dispiace per la gatta del signor Pemberton.
Der Tagesspiegel,

15 maggio 2004

A prima vista, non avevo dato molto peso a questa notizia cos carica di spleen, finch non
comparso un articolo sul quotidiano Die Welt del 29 novembre 2005, che getta una luce totalmente
diversa sull'apparente-mente innocuo comunicato ufficiale sopra riportato: Disgustato per le torture
agli animali in Cina, l'ex Beatle Paul McCartney ha giurato che non metter mai pi piede nel Paese
comunista. In un video della sezione tedesca dell'organizzazione per la protezione degli animali
PETA si vedono dei gatti gettati nell'acqua bollente. 'E' terribile, una cosa da barbari', ha detto
McCartney. 'Non mi sogno neppure di andare a suonare laggi, come non sarei mai andato a suonare
in Sudafrica al tempo dell'apartheid', cos il militante PETA McCartney .
L'articolo del quotidiano tedesco basato su un'intervista concessa il 27 novembre da Paul
McCartney al giornale inglese The Observer. In quell'intervista, sir Paul andava oltre e invocava il
boicottaggio economico contro la Cina. Inoltre affermava che non avrebbe presenziato alle
Olimpiadi 2008 che si terranno a Pechino.
Ulteriori ricerche su questo argomento mi hanno fatto scoprire che il giornalista Manfred Karremann
andato in Cina su incarico del PETA (People for the Ethical Treatment of Animals) spacciandosi
per un commerciante. Nella capitale cinese delle pelli, Day-ing, a circa cinque ore da Pechino,
riuscito a riprendere di nascosto il trasporto, il trattamento e l'utilizzo di cani e gatti: una cosa
davvero scioccante (www.pe-ta.de). Bisogna sapere che sul mercato mondiale le pelli di cani e gatti sono
pi economiche di quelle sintetiche e che la Cina ne il maggior fornitore mondiale. Visto che in
Cina non esistono leggi per la protezione degli animali, cani e gatti sono completamente esposti
all'arbitrio umano.
Karremann ha visitato una fabbrica di pellicce e ha fatto la grottesca scoperta che c'erano dei gatti
che avevano il compito di proteggere dai topi le pelli dei loro simili messe ad asciugare. Se si sono
visti i filmati di Manfred Karremann, si comprendono lo shock e la reazione di Paul (e, a proposito,
anche Heather) Mc-Cartney. I due, durante la visione dei filmati, erano prossimi alle lacrime,
informa la BBC sul proprio sito internet, e non si tratta di un'emozione passeggera. Paul McCartney
vegetariano da trent'anni e un militante del PETA fin dalla sua fondazione.
Il PETA, con i suoi oltre 850.000 soci, la pi grande organizzazione per i diritti degli animali. A
differenza delle organizzazione per la protezione degli animali, ritiene che gli uomini non debbano

usare gli animali per nutrirsi, vestirsi, per la ricerca o per altri scopi. Le associazioni per la
protezione degli animali riconoscono che abbiano dei bisogni, ma li subordinano a quelli umani,
perch ritengono che l'utilizzo a favore dell'umanit giustifichi il loro sacrificio. Per questo, in
genere, i protettori degli animali sono del parere che sia possibile utilizzarli per il cibo, per i vestiti e
per la ricerca a patto che non siano torturati e che il loro trattamento sia umano. Invece, i sostenitori
dei diritti degli animali sostengono che non possano essere subordinati ai bisogni umani.
Alla domanda postagli durante un'intervista alla ZDF sul perch esista gente che tratta gli animali in
maniera cos mostruosa, Paul McCartney ha risposto: Non lo so. E' incredibile, a volte questa gente
mi fa pena e sono sbalordito per quello che passa nelle loro teste .
Un vecchio detto sostiene che prima o poi l'anima assume il colore dei pensieri. Se questo vero,
una conseguente presa di posizione a favore di chi lotta per la protezione o per i diritti degli animali
diventa una necessit stringente di autoterapia del genere umano.
sistema d'allarme a quattro zampe

Gli abitanti indigeni delle isole investite dallo tsunami sono riusciti a
salvarsi

perch

sapevano

come

interpretare

il

drammatico

cambiamento di comportamento del mondo animale con cui


convivono. Anche noi potremmo essere in grado di riconoscere e
interpretare i segnali di allarme provenienti dagli animali. Ma la
civilizzazione ha fatto s che gli uomini non solo abbiano perso la
capacit di decifrare il comportamento animale, ma anche che
abbiano sviluppato la tendenza a relegare nel mondo delle
leggende le storie degli allarmi lanciati dagli animali, oppure a
liquidarle come un fenomeno esoterico. La verit che gli animali
selvatici riescono a percepire le catastrofi naturali con ore, a volte
addirittura giorni di anticipo.
Ma anche gli animali domestici possono darci chiare indicazioni.

Per esempio, quando nel 1993 la Renania stata colpita da un


terremoto, i gatti hanno cominciato gi ore prima del sisma a
graffiare senza ragione e a miagolare disperati. Una cosa simile
accaduta nel maggio 2004: improvvisamente, due gatti sono
schizzati fuori da una stanza pochi secondi prima che un leggero terremoto scuotesse la casa.
General Anzeiger,

8 gennaio 2005

Dopo il devastante tsunami del 26 dicembre 2004, molti giornali hanno dato notizia dell'insolito
comportamento degli animali nella zona colpita dalla catastrofe e hanno spiegato che molti abitanti
l'hanno interpretato come un segnale d'allarme. Cos, gli indigeni delle isole Nicobare e delle
Andamane, a nord-ovest dell'Indonesia, si sono fidati delle loro leggende e, basandosi sul
comportamento degli animali, sono riusciti a mettersi al sicuro. E' da notare che praticamente nessun
animale caduto vittima della catastrofe.
Diversi testimoni hanno affermato che molti animali, poco prima dell'arrivo dell'ondata, sono
diventati nervosi e sono fuggiti verso l'interno. Gli elefanti addomesticati si sono liberati e sono corsi
in preda al panico sulle alture e sulle colline.
Simili fenomeni sono noti fin dall'antichit e sono documentati in tutte le culture. Si tramanda che
soprattutto i gatti abbiano la capacit di preavvertire l'arrivo di terremoti e tornado. Ma la maggior
parte degli scienziati mantiene un atteggiamento scettico nei confronti di questi fenomeni e li relega
nel campo del mito e della leggenda.
Gi nel 1887, il vulcanologo italiano Giuseppe Mer-calli, dopo un terremoto in Liguria, aveva
documentato l'insolito comportamento degli animali prima del sisma. Agli scettici rispose con queste
parole: Oggi non comprendiamo questi fenomeni, ma forse le nostre osservazioni aiuteranno le
generazioni future .
poco probabile che i funzionari della citt cinese di Haicheng abbiano letto le annotazioni di
Mercalli. Eppure, nel 1975, chiesero ai cittadini di informare immediatamente le autorit nel caso

rilevassero comportamenti anomali negli animali. Un giorno, cominciarono a fioccare segnalazioni


in proposito e l'amministrazione comunale fece evacuare centinaia di migliaia di persone:
ventiquattr'ore dopo, un violento terremoto distrusse buona parte della citt.
Se siamo a conoscenza di queste incredibili operazioni di salvataggio innescate dal comportamento
degli animali, lo dobbiamo soprattutto a Helmut Tribusch, professore di fisica e chimica alla Freie
Universitt di Berlino, che si occupa da anni dello studio di questi fenomeni, anche se fino a oggi
non riuscito a darne una spiegazione scientifica. Il problema fondamentale che non si trova
praticamente nessuno disposto a finanziare simili ricerche. Gli esperimenti con gli animali per
quanto riguarda la previsione dei terremoti non interessano al nostro ipersviluppato mondo della
ricerca, dice il professore con rassegnazione.
Tribusch ipotizza che a scatenare il comportamento anomalo degli animali prima dei terremoti siano
degli aerosol, delle minuscole particelle in sospensione. Se queste sono caricate positivamente (per
esempio quando soffia il Fhn), nel cervello aumenta la produzione di serotonina: una possibile
spiegazione per l'agitazione e il nervosismo degli animali.
Ma potrebbe anche essere che prima dei terremoti e degli tsunami si liberino delle onde che mettono
in allarme gli animali pi sensibili come i gatti (ma anche gli elefanti!) Le loro zampe possiedono
recettori estremamente sensibili (i corpuscoli di Vater-Pacini), che probabilmente permettono di
percepire le onde sismiche che si propagano sul terreno. Questa potrebbe essere una spiegazione
plausibile del perch gli animali riescano a preavvertire gli tsunami: le onde sismiche di un
maremoto percorrono pi lentamente l'acqua in superficie di quanto facciano quelle sul fondale
marino, che quindi raggiungono la riva prima.
Per quanto riguarda i terremoti, un'altra possibile spiegazione potrebbe trovarsi nei cambiamenti
anomali della temperatura. Ormai da molti anni si osservato che le zone in cui si sta sviluppando
un sisma sono soggette a un aumento della temperatura dai due ai quattro gradi. Questa sorta di
effetto serra circoscritto, causato dalle scariche e dai gas liberati, potrebbe essere percepito dagli
animali come un segnale d'allarme.
Si ipotizza anche che gli animali reagiscano alle basse frequenze generate da terremoti e tsunami,

frequenze non percepibili dall'orecchio umano.


Comunque sia, non dobbiamo ignorare le osservazioni empiriche che l'umanit ha accumulato nel
corso di secoli solo perch non riusciamo a inquadrarle nella nostra visione scientifica del mondo.
Non dobbiamo dimenticare che troppo spesso l'uomo ha pagato cara l'incapacit di riconoscere il
rapporto fra causa ed effetto. Per esempio, la responsabilit della terribile epidemia di peste del XIV
secolo era stata attribuita a forze demoniache, e i gatti, considerati l'incarnazione del Maligno nonch
animali diabolici, sono stati brutalmente perseguitati. In molte zone sono stati quasi completamente
sterminati. Il fanatismo e la mancanza di conoscenze scientifiche hanno condotto a un errore fatale.
Con i gatti spariva l'unico nemico naturale dei topi che, giunti dalle steppe dell'Asia centrale,
avevano diffuso la morte nera in tutta Europa. Quasi cinquanta milioni di persone sono cadute
vittima dell'epidemia, circa un terzo della popolazione europea dell'epoca!

DEI GATTI INSOLITI


Assunto come presidente dell'Ufficio per il controllo dei roditori
una gatta fa amicizia con un'orsa

Una delle pi belle storie d'amicizia fra animali dello zoo continua.
La gatta Muschi, che ormai da pi di cinque anni vive nello stesso
recinto dell'orsa dal collare Mauschen di 36 anni, ora porta
regolarmente con s un gatto pezzato chiaro. La storia della
inspiegabile convivenza fra la gatta e l'orsa ha fatto il giro del
mondo. Tanto pi che la gatta pesa solo quattro chili, un vero peso
piuma rispetto ai seicento dell'orsa. Quando le due sono state
divise per i lavori di ristrutturazione del recinto degli orsi, la gatta ha
passato molte notti a miagolare con tale insistenza che la direzione
dello zoo si vista costretta a far costruire un piccolo passaggio per
Muschi. Da allora, la gatta arriva ogni giorno per mangiucchiare i
pesci dell'orsa, con il gatto al seguito. Continua anche a dormire

comodamente sdraiata fra le zampe dell'orsa.


Berliner Morgenpost,

21 agosto 2005

Questo (al momento) l'ultimo comunicato stampa relativo a un fenomeno che ha trovato attenzione
ben oltre i confini di Berlino: la sbalorditiva amicizia sviluppatasi al giardino zoologico fra la gatta
Muschi e l'orsa dal collare Muschen.
Il 15 settembre 2005 la Berliner Morgenpost ha dato notizia, con tanto di foto, dell'amicizia fra una
gatta e un maiale nero in un piccolo villaggio della Serbia nei pressi della citt di Nis. I due animali
sono cresciuti assieme e si comportano come fratelli. Una fotografia mostra la gatta accovacciata
sulle zampe posteriori che strofina il proprio muso sulla guancia del maiale e intanto gli accarezza il
mento con la coda. Nei libri, nelle riviste scientifiche e sulla stampa si trovano amicizie di gatti con
scoiattoli, uccelli, tartarughe, topi, cani, de-gus e molti altri animali. Mark Twain ha descritto
addirittura l'amicizia di una gatta con un elefante dello zoo di Marsiglia. Ma il legame fra la gatta
Muschi e l'orsa Muschen rimane uno dei fenomeni pi straordinari.
Tutto cominci nella primavera del 2000. Improvvisamente, comparve nel recinto degli orsi una
gatta nera di circa un anno. Nessuno sapeva da dove arrivasse. Un cartello appeso nello zoo di
Berlino raccontava la vicenda: Fin dal primo momento, la gatta sembr trovarsi perfettamente a
proprio agio nella sua nuova casa e cominci con cautela ad avvicinarsi alla nostra orsa dal collare
pi anziana. I due animali hanno fatto amicizia e sono diventati compagni di gioco inseparabili. E'
sorprendente osservare l'attenzione e la prudenza con cui la pesante orsa tratta la sua piccola amica.
Il maschio dell'orsa dal collare e l'orsa bruna che vivono nello stesso recinto non mostrano il minimo
interesse per l'intrusa .
Da quando questa amicizia fra animali stata resa nota, i giornali berlinesi informano i loro lettori
con una certa regolarit, anche se non sempre con la dovuta precisione. (Non c' da sorprendersi se si
calcano un po' i toni di fronte a una storia tanto inconsueta e toccante.) Ma per fortuna c' qualcuno
davvero informato: Thomas Drflein, che da ventitr anni accudisce gli animali del giardino
zoologico di Berlino. L'ho incontrato nell'autunno del 2005 per avere informazioni pi precise.
L'orsa dal collare Muschen nata nel 1968 nello zoo di Norimberga e l'anno seguente stata

trasferita a Berlino. Oggi pu essere considerata molto vecchia, perch gli orsi dal collare superano
raramente i trent'anni di et. L'amicizia non scattata immediatamente. Quando la gatta nera
comparsa per la prima volta nel recinto, gli altri orsi non l'hanno degnata della minima attenzione,
solo l'orsa si mostrata incuriosita e ha cercato di avvicinarsi. Ma la piccola intrusa ha reagito
soffiando e cercando di graffiarla. Visto questo comportamento, risulta ancora pi misterioso perch
la gatta non se ne sia andata subito. Qualunque sia il motivo, la sua permanenza ha permesso la
nascita dell'amicizia. Ci vollero quasi sei mesi prima che la gatta prendesse confidenza con l'orsa.
Ma poi, fra questi due animali cos diversi, si sviluppata un'intimit senza uguali e assolutamente
inaspettata. La gatta ha cominciato a dormire fra le zampe dell'orsa e addirittura proprio sotto le sue
fauci, in modo da farsi scaldare dal suo fiato.
Da allora, le due sono inseparabili e sono diventate una delle attrazioni per tutti i visitatori iniziati
dello zoo. Dico iniziati perch ufficialmente nessuno sapeva della nuova ospite. Gli addetti agli
animali non avevano ancora comunicato la novit alla direzione. Temevano che sarebbe stata
cacciata, perch i gatti randagi (per motivi comprensibili) non sono graditi negli zoo. Ma dopo un
anno non era pi possibile nascondere la presenza della gatta. La direzione del giardino zoologico ha
fatto l'unica cosa giusta. Ha permesso che i due animali rimanessero assieme e ha appeso il cartello
cui ho accennato prima. Un'amicizia fra animali cos insolita non pu essere troncata brutalmente.
Inoltre, una storia talmente ghiotta per i media che lo zoo ha pensato di trarne vantaggi pubblicitari.
Dopo la legalizzazione della presenza di Muschi, la notizia dell'amicizia fra una gatta e un'orsa si
diffusa rapidamente in tutta la citt, e ha destato l'interesse della stampa, al punto che stata ripresa
in tutto il mondo.
Io stesso ho fatto visita pi volte al recinto degli orsi e di tanto in tanto sono riuscito anche a vedere
la gatta. Ma non l'ho mai vista a contatto con l'orsa e questo mi ha lasciato pensare che tutta la
faccenda fosse una montatura.
La gatta una vera buongustaia: mangia solo topolini e a volte frega all'orsa dei gustosi pesci.
Normalmente (come tutti i gatti semiaddomesticati che non sono cresciuti con gli uomini) molto
schiva. E' vero che si struscia contro le gambe di Thomas Drflein, che le porta il cibo, ma in tanti
anni non si mai fatta accarezzare.

Nell'autunno 2003, si reso necessario separare l'orsa, ormai molto vecchia, dai suoi simili. La
direzione dello zoo ha approfittato della indispensabile ristrutturazione del recinto degli orsi per
spostare Muschen in un'area interna non accessibile al pubblico. La stampa not il cambiamento e
sostenne che la gatta non poteva pi fare visita all'orsa e che Muschen era in punto di morte.
Thomas Drflein mi ha detto che in quelle notizie non c'era nulla di vero: la gatta era stata trasferita
con l'orsa nell'area interna e Muschen, a quell'epoca, soffriva di artrosi e di acciacchi dovuti all'et,
ma non aveva niente di grave.
Nel febbraio 2004, la stampa diffuse la notizia che la gatta aveva messo al mondo tre cuccioli, che
per erano spariti appena dopo il parto. Si sono fatte speculazioni e si ipotizzato che se li fosse
mangiati Muschen. Thomas Drflein lo conferma. E aggiunge che non era la prima volta che la
gatta partoriva, solo che non era mai stato reso pubblico. E ogni volta l'orsa si era mangiata i
cuccioli, ma evidentemente la gatta non se l' presa.
Nell'agosto 2005, diversi giornali hanno comunicato che da un po' di tempo Muschi porta con s il
proprio amante durante le sue visite all'orsa. Il custode mi ha raccontato che si tratta di un gatto
tigrato rosso che si fa vedere soprattutto quando la gatta in calore. Ma l'orsa non si mai curata del
nuovo visitatore.
Al mio primo incontro con Thomas Drflein gli chiesi se potevo fotografare l'orsa e la gatta. Mi
disse di s, ma mi chiese di pazientare fino al giorno seguente. Al mattino alle undici, quando portava
il cibo, i due animali sarebbero stati sicuramente assieme. Quindi, il giorno seguente tornai allo zoo.
Il custode mi condusse nell'area interna. Dopo aver superato la parte posteriore della gabbia dei lupi,
arrivammo a un grande cortile pavimentato con un lastricato vecchissimo e circondato da alberi.
Tutt'intorno, c'erano le stalle e i depositi. Usciranno fra poco, mi disse Thomas Drflein. Se
vuole, per, pu entrare a dare un'occhiata , e mi indic un ingresso. Entrai in una stalla. Sul fondo
del piccolo edificio c'era una gabbia aperta. L'orsa era coricata sulla paglia e mi osservava
incuriosita. Ero un po' incerto. Certo, l'orsa era vecchissima e si muoveva lentamente. Ma non mi ero
mai trovato a tu per tu con un'orsa dal collare adulta. Forse si sarebbe sentita disturbata. Con mio
grande sollievo notai che se ne stava tranquilla. Improvvisamente, sbuc di fianco all'orsa la piccola
gatta nera che mi soffi. Decisi che sarebbe stato pi saggio aspettare fuori. Dopo venti minuti, le

due uscirono in cortile. La gatta si strusciava sul fianco della sua amica. Ogni tanto si accovacciava
sulle zampe posteriori per strusciare anche la testa contro l'orsa; una confidenza che non avrei mai
ritenuto possibile, nonostante ne avessi letto sui giornali e avessi sentito i racconti del custode.
Thomas Drflein ha dato all'orsa un barattolo di miele e alla gatta un topolino che si divorata in un
lampo. L'orsa non si curava di me, solo la gatta mi guardava diffidente. Non si allontan mai,
neppure per un attimo, dal fianco della sua amica.
Le osservai per una buona mezz'ora. Poi me ne andai con la sensazione di aver vissuto qualcosa di
speciale. Tornai al recinto degli orsi, dove le due avevano vissuto assieme a lungo. Il cartello di cui
ho parlato prima stato sostituito con uno nuovo. Vi si legge:
L'orsa Muschen e la gatta Muschi stanno bene. Al momento si trovano in una zona non accessibile
ai visitatori .
un gatto con molti topi
Londra.

Un gatto nero londinese ricco sfondato. La sua padrona,

Margaret Layne, morta a 89 anni, ha lasciato a Tinker (un gatto di


otto anni) la casa e una cospicua somma di denaro. Il valore
complessivo del lascito, amministrato da un'apposita fondazione,
ammonta a 693.000 euro. Il testamento prevede che dopo ventun
anni, o dopo la morte di Tinker, passi tutto a una coppia di vicini che
gi ora si occupa del felino. Il gatto ha due gatte che gli fanno
compagnia. Nel testamento c' una clausola molto dura: se Tinker
dovesse iniziare a vagabondare, perderebbe tutto.
Hamburger Abendblatt,

7 maggio 2003

Ovviamente, un gatto che possiede 693.000 euro pu essere definito ricco sfondato. Ma possono
essere considerati ricchi sfondati anche i venticinque gatti luga-nesi del defunto O.W. Fischer.
Secondo quanto riportato dall'Hamburger Abendblatt il 4 febbraio 2004, l'attore ha lasciato loro
venti milioni di euro (che divisi per venticinque gatti fa, a occhio, quasi quanto ereditato da Tinker).

Tuttavia, la ricchezza di questi gatti impallidisce se messa in relazione col mondo globalizzato della
high society animale. Perch a Hollywood ci sono misure ben diverse.
Prendiamo per esempio Moose, un Jack Russell Terrier. La sua comparsa nella serie tv Frasier gli ha
fruttato ventitr milioni di dollari. Oppure l'orca Keiko. Come star nel film Free Willy ha guadagnato
la somma incredibile di venticinque milioni di dollari.
Lasciamo Hollywood. A Citt del Capo si pu incontrare Kalu. E' una delle creature pi ricche del
pianeta e possiede un patrimonio immobiliare di oltre sessanta milioni di euro. Kalu una femmina
di scimpanz. Ma questa somma incredibile non la pi elevata, perch l'animale pi ricco del
mondo si trova alle Bahamas: Gunther IV, un pastore tedesco. Quando nel 1992 la sua proprietaria,
la contessa tedesca Karlotta Libenstein, mor alle Bahamas, lasci al padre di Gunther (quindi
Gunther III) sessantacinque milioni di dollari. La notizia si legge in un articolo del quotidiano Die
Welt comparso nel luglio 2000. Questa notizia fece il giro del mondo solo nell'estate 2000 perch
l'esecutore testamentario aveva appena provveduto all'acquisto per sette milioni e mezzo di dollari di
una propriet non indifferente. La lussuosa villa di Madonna diventa la cuccia pi cara del mondo
, titol con divertimento il giornale tedesco. Legalmente, la villa stata acquistata dalla Gunther
Corporation, che attualmente amministra un patrimonio complessivo di oltre duecento milioni di
dollari. Gunther IV - cos afferma il suo portavoce -, da quando si trova a Miami, risiede
abitualmente nella ex camera da letto della popstar.
Queste e altre notizie simili lasciano pensare che il denaro appartenga effettivamente agli animali.
Ovviamente non cos. Gli animali non possono ereditare direttamente neppure negli Stati Uniti, il
Paese in cui tutto sembra possibile.
Questo vale anche per la Germania. E' vero che la riforma del codice civile tedesco del 1990 ha
decisamente migliorato i diritti degli animali, quindi anche di quelli domestici, ma questo non ha
avuto conseguenze sulle eredit.
Andiamo con ordine. Nel diritto tedesco valeva la concezione del diritto romano per cui gli animali
sono equiparati agli oggetti. Solo nel 1990 stato introdotto nel Codice civile tedesco l'articolo 90,
in cui si dice con stringato linguaggio giuridico: Gli animali non sono oggetti. Sono protetti da

apposite leggi. Le norme relative agli oggetti vengono applicate loro solo ed esclusivamente nel caso
non sussistano leggi specifiche . E' vero che gli animali non sono pi visti come oggetti, ma anche
vero che (finora) non dispongono di un preciso stato giuridico. E quindi le eredit possono essere
trasferite solo a soggetti dotati di personalit giuridica, come persone o organismi (ditte, fondazioni,
associazioni ecc.), che li amministrino per loro. Gli animali rientrano fra le propriet del defunto e
quindi vengono trasmessi agli eredi.
Cosa bisogna fare per assicurare al proprio gatto il sostegno finanziario e giuridico? Per prima cosa
bisogna scrivere un testamento. Ma attenzione, se si indica come erede un gatto, il testamento
nullo. Non valido neppure se si lascia al proprio gatto una determinata somma ( Lascio alla mia
gatta Lisa 5000 euro ). E' invece possibile considerare il gatto come una propriet da lasciare a
qualcuno ( Lascio la mia gatta Lisa alla signora Martina Wagner), Il testamento pu anche essere
fatto ponendo dei vincoli che l'erede deve accettare, a patto che il valore complessivo dell'eredit lo
consenta e si sia adempiuto ad altri obblighi giuridici. ( La signora Martina Wagner riceve la
somma di 1000 euro al mese con il vincolo di prendere con s la mia gatta Lisa e di trattarla con cura
fino alla sua morte. ) Per controllare il rispetto dei vincoli, possibile incaricare un avvocato,
un'associazione per la protezione degli animali o un'altra persona di fiducia.
Questo ci che abbiamo imparato: in effetti, non esistono animali ricchi. Esistono invece persone
invidiabili che ereditano una gran quantit di denaro che non possono utilizzare per s, ma con cui
possono destreggiarsi per mantenere il benessere degli animali.
il museo regala gatti

Il pi grande museo russo, l'Ermitage di San Pietroburgo, vuole


regalare una parte dei propri gatti. Non importa dove 'lavorino' i
gatti, se in una sezione del museo o in un negozio, resta il fatto che
comunque meglio se entrano a far parte di una famiglia, cos
Maria Chaltunen, una funzionaria dell'Ermitage, spiega all'agenzia
russa Interfax la motivazione della scelta di affidare in buone mani
una parte dei circa cinquecento gatti che hanno il compito di

difendere dai topi le migliaia di quadri e oggetti d'arte conservati


nelle cantine del museo. Di questi felini, che gi sotto la zarina
Elisabetta avevano il compito di tenere libero dai topi il Palazzo
d'Inverno, si occupa da anni la fondazione Amici dei gatti
dell'Ermitage. Gli animali sono indennizzati per il loro instancabile
lavoro con cibo, cure veterinarie, amore e attenzioni offerte dai
collaboratori e dai visitatori dell'Ermitage.
General Anzeiger,

28 maggio 2005

un bene che la direzione del gigantesco complesso museale dell'Ermitage prenda sul serio la
propria responsabilit nei confronti dei quasi tre milioni di pezzi ospitati (di cui il 98 per cento
depositato nei magazzini!) e che sia cos attenta nel trattare la riduzione dei gatti. La direzione vi
anche obbligata da una lunga tradizione. Gi nel 1745 la zarina Elisabetta Petrovna eman un
decreto che obbligava l'Ermitage a tenere dei gatti per difendere dai topi le innumerevoli opere
d'arte.
Forse i dirigenti di Pietroburgo hanno sentito quanto accaduto nel piccolo villaggio messicano di
Ata-scuaderos, nello Stato federale del Chihuahua, e hanno imparato quanto sia utile e importante
l'impiego dei gatti. In quel paese, gli abitanti hanno utilizzato in massa veleno e trappole per porre
fine alla drammatica piaga dei topi, ma hanno ottenuto il risultato opposto. Invece dei topi, sono stati
i gatti del villaggio a cadere vittime di quegli espedienti. E i topi hanno continuato a riprodursi.
Roberto Gallegos, del Ministero regionale della sanit, valuta in mezzo milione di esemplari la
popolazione di roditori. Ogni casa di quel villaggio di seicento anime colpita dal flagello dei topi.
Dopo il fallimento del veleno e delle trappole, l'amministrazione comunale ha messo annunci sui
giornali messicani per trovare trecento gatti che ponessero fine al problema. Da allora, purtroppo o
per fortuna, non si pi sentito parlare di Atascuaderos.
Anche in New Messico, Stati Uniti, sembra che ci si sia dimenticati dell'effetto benefico dei gatti nel
debellare la piaga dei topi. E le conseguenze sono state pesanti. Ci riferiamo all'ottantunenne
Luciano Mares, di Fort

Summer, che ha rinunciato all'impiego dei felini nella lotta ai roditori; l'uomo, dopo aver catturato un
topo, in uno scatto di rabbia l'ha gettato vivo in un mucchio di foglie secche in fiamme. Il seguito
della storia decisamente bizzarro. Lo racconta il quotidiano Die Welt del 10 gennaio 2006: il topo
riuscito a fuggire senza che nessuno se ne accorgesse e, con il pelo in fiamme, si rifugiato in casa
dove ha provocato un incendio. L'abitazione bruciata fino alle fondamenta e Luciano Mares stato
costretto a trasferirsi in un motel.
Nelle nazioni industrializzate, ci si dimenticati che fino agli anni Venti del XX secolo i gatti erano
assunti in ruolo da molte istituzioni statali come cacciatori di topi: nelle biblioteche e nei teatri,
nei musei e negli uffici postali, nelle ferrovie e nei penitenziari e addirittura nell'esercito. Infatti,
durante la Prima guerra mondiale, gli inglesi spedirono i gatti in prima linea per liberare le trincee (e
ovviamente anche le cucine da campo) dai topi.
Nel gi ricordato libro Professione: gatto, Terry de-Roy Gruber ha elevato un monumento
fotografico ai gatti lavoratori. Vi troviamo, per esempio, Rosenkranz, un gatto da teatro che, secondo
quanto dichiarato dall'intendente, stato assunto come presidente dell'Ufficio per il controllo dei
roditori. Oppure Sibelius, che lavora in un negozio di antiquariato. Sibelius ci sa fare con gli
oggetti antichi , confida il proprietario a Terry Gruber. Non rompe oggetti preziosi. Zinn, invece,
lavora in una tipografia. E' bello avere Zinn che ti gironzola intorno, afferma il tipografo. E'
un'ottima compagnia. E' un po' una chiacchierona, ma quando si ha a che fare tutto il giorno con le
parole stampate davvero un piacere potersi intrattenere con qualcuno. Solo Fuzzy sembra non
avere la minima intenzione di prendere sul serio il proprio lavoro. E' impiegata in una pescheria ed
evidentemente i suoi gusti sono decisamente raffinati. Quando pu scegliere, prende un salmone, e
di prima scelta, si lamenta il proprietario del negozio. Il gatto John-John dispone addirittura di un
proprio conto corrente. Inserito nell'organico di un giardino botanico come funzionario per la lotta
ai roditori , nato l e all'et di quattro anni si ammalato a causa di una grave infezione, il cui
trattamento costava cinquanta dollari. Perci aprii una sottoscrizione, racconta una segretaria, e
raccogliemmo centoventicinque dollari. Seguirono altre raccolte per il cibo e il trattamento
veterinario di John-John. Ora sul suo conto corrente ci sono cinquecento dollari , sospira la
segretaria con una punta di invidia.

La gatta londinese Mitzi - come si legge sul Times del 19 aprile 2003 - non ha un proprio conto
corrente, ma possiede un documento d'identit. All'et di otto anni, Mitzi, una randagia, fu raccolta
dalla Cats Pro-tection Charity e affidata a Freda Larham, che lavora al Weybridge Community
Hospital. Dopo essere stata sottoposta a una cura per liberarla dai vermi e dai parassiti, la gatta
stata ingaggiata dall'ospedale: Fa servizio volontario nel nosocomio: si occupa di tenere alto il
morale dei pazienti e del personale , ha dichiarato Freda Larham al giornale. Possiede un
documento d'identit e addirittura un proprio fascicolo personale. Mitzi, nell'ospedale, addetta a
una sorta di servizio di pronto intervento ventiquattr'ore su ventiquattro , ma molto probabilmente
- come tutti i gatti - non lo prender troppo sul serio.
sammy, il gatto dell'universit

Miao! Davanti alla porta sta accovacciato un gatto nero ben


pasciuto. Sembra che il cartello appeso l sopra non lo impressioni
per niente. Direzione. Accesso consentito solo per motivi di
servizio. E in effetti, dopo un altro paio di miagolate, la porta si
apre e il micio viene salutato con calore. Stiamo parlando di
Sammy, il gatto nero con l'estremit delle zampe bianche che
sembrano pantofole: il gatto dell'universit.
Sudkurier,

22 gennaio 2005

I gatti sono amici dell'erudizione , ne era convinto gi Charles Baudelaire, che faceva riferimento
all'intenso legame che esiste fin dal Rinascimento fra i gatti e molti poeti ed eruditi. Per esempio,
sappiamo con certezza che il gatto Murr di E.T.A. Hoffmann ( lo stesso narratore a raccontarlo)
amava dormire in un cassetto della sua scrivania, che apriva con le unghie. Lo scrittore francese
Thophile Gautier una volta afferm: I gatti si sentono a proprio agio dove c' silenzio, tranquillit
e ordine e quindi per loro non c' luogo migliore che lo studio di un letterato .
Ora, non c' dubbio che un campus sia un luogo di erudizione, ma raramente anche di tranquillit e
ordine... per questo che la notizia di Sammy, il gatto dell'universit, mi ha incuriosito. Mentre
cercavo informazioni pi dettagliate, mi sono imbattutto nella studentessa ventiduenne Ramon

Lffler, che nel marzo 2005 ha pubblicato un articolo dedicato a Sammy sul giornale studentesco
Konzentrat. L'articolo rimbalzato anche su altri media. Le sue informazioni consentono di
ricostruire con precisione la vicenda di questo insolito gatto.
Sammy, nato nel 2001, cresciuto assieme a molti altri gatti a Sonnenbuhl, a nord di Costanza,
ospite di una famiglia. Ben presto ha cominciato a gironzolare nei dintorni. Un po' alla volta, il luogo
preferito delle sue scampagnate diventato il campus dell'Universit di Costanza, che si trova a nord
della citt, immerso nei campi e nei boschi. Le sue assenze da casa si facevano sempre pi lunghe.
Finch una volta, quando ormai il gatto era sparito da settimane, la famiglia diffuse dei manifesti con
la foto del gatto e la richiesta di aiuto nella sua ricerca. Sammy fu ritrovato nella zona dell'universit
e riconsegnato immediatamente ai proprietari. Ma questo non gli imped di continuare a fuggire per
tornare al campus universitario.
Nel 2003, la famiglia si trasfer in Svizzera con i propri gatti. Rimase solo Sammy. Avevano deciso
di lasciarlo dove si trovava bene: al campus. Astrid Emele, che lavora al servizio alloggi
dell'universit, conosce bene il gatto e si occupa amorevolmente di lui. Sammy va a trovarla tutti i
giorni; ma il suo territorio esteso a tutta l'universit e alla zona circostante. Se non dorme negli
uffici del servizio alloggi, trascorre la notte in un cesto nella biblioteca, oppure semplicemente
sdraiato sul bancone della segreteria. Dopo aver placato l'appetito mattutino dalla signora Emele,
inizia a gironzolare. Il suo percorso lo conduce prima negli edifici dei laboratori oppure nelle diverse
segreterie, e persino nell'anticamera del rettore. Per arrivarci, Sammy deve usare l'ascensore. Ormai
ha imparato a fare anche quello. A volte compare nell'aula magna durante le lezioni, altre volte
frequenta i corsi che si tengono in aule pi piccole e luminose. La cultura non ha un ruolo
secondario nella vita di Sammy. Durante le prove e le rappresentazioni delle opere teatrali, corre da
una parte all'altra del palcoscenico. Ovviamente (quasi) ovunque c' qualcuno che gli d da
mangiare, anche nel bar del campus che chiaramente uno dei suoi luoghi prediletti.
All'universit, Sammy ha trovato anche un caro nemico. Si tratta di una volpe che si insediata
nella zona del campus. Sammy non gradisce la sua presenza e cerca di scacciarla in ogni modo
(finora senza successo). Quando incontra una dipendente dell'universit in sedia a rotelle, le salta in
grembo e si fa trasportare.

Di tanto in tanto Sammy compare anche nella libreria osianderiana dell'universit. Le libraie Karin
Hoff-mann e Claudia Lehmann mi hanno raccontato che ama piazzarsi su una pila di testi di diritto
in edizione tascabile e da l tenere sotto controllo ci che accade in negozio.
Ovviamente, la presenza di Sammy nel campus ha dei costi. La drastica riduzione di topi ha il suo
prezzo. Per il suo sostentamento, nel bilancio del servizio alloggi c' un Fondo-Sammy , da cui
vengono prelevati i soldi per il cibo e le visite veterinarie. Se il finanziamento del fondo non dovesse
bastare, non c' da preoccuparsi. Dopo che l'articolo sopra citato apparso sul Sudkurier, un
benemerito professore ha dato la propria disponibilit ad accollarsi le eventuali spese extra.
Il destino dell'unico gatto tedesco all'universit sembra davvero roseo.

DEI GATTI NELL'ARTE E NELLA CULTURA


Cos, si trasferito in una villa a Roma
in visita a patricia highsmith

La mia presenza, lo sento, ormai di troppo. I suoi due gatti


cominciano a miagolare, dietro il muro del giardino si vede scivolare
una draga: un'immagine surreale, perch il muro nasconde l'acqua
del canale. Lei ama gli animali, ha osservato a lungo lumache e
serpenti; nella sua libreria c' un'intera collezione di libri sui gatti: gli
animali,

you know,

sono leali. Se mi capitasse di trovare per strada

un gatto e un bambino affamati, e fossi sicura di non essere


osservata, darei da mangiare al gatto.
Quasi le credo.
Die Weltwoche,

21 aprile 1976

Questo testo il brano conclusivo di un lungo articolo che il giornalista Peter Ruedi ha scritto per il
rinomato giornale di Zurigo Die Weltwoche. E' parte di una serie di articoli raccolti sotto il titolo Le

morti casuali di Patricia High smith.


Nonostante nella sterminata opera letteraria di Patricia Highsmith (esclusi i diari) ci siano solo tre
racconti, un articolo di carattere personale e due poesie sui gatti, noto che era legatissima ai propri
felini. I lettori dei suoi libri sanno che amava anche disegnarli.
La provocatoria dichiarazione di Patricia Highsmith alla Weltwoche mostra chiaramente che la
scrittrice americana aveva un rapporto con i gatti che andava ben oltre quello normalmente instaurato
fra uomini e felini.
Nelle interviste, negli articoli e nei racconti di esperienze personali, si trovano episodi che illustrano
il legame di Patricia Highsmith con i gatti.
Nel corso della sua vita, la predilezione per questi animali crebbe di pari passo con l'atteggiamento
sempre pi misantropo. Tutti i gatti sono belli e tutti gli animali interessanti, anche i topi. Non
potrei dire altrettanto degli esseri umani, confid nel giugno 1979 alla giornalista Nolle Loriot, che
le aveva fatto visita a Moncourt, un paesino a ottanta chilometri a sud di Parigi, per scrivere un
articolo per l'Express. Con l'avanzare dell'et, l'unica presenza che riusciva a tollerare era quella dei
suoi gatti: i suoi siamesi (cos scrive la giornalista Renate Just nel libro Gatti) erano non solo i suoi
animali prediletti, ma anche un sorta di antidoto vivente agli orrori della societ umana. I gatti, cos
scrisse la stessa Patricia Highsmith nel 1981, danno allo scrittore qualcosa che gli esseri umani non
gli possono dare: gli offrono una compagnia non invadente, non hanno pretese, sono tranquilli e
cangianti come un lago dalla superficie appena increspata .
Un giorno, a Moncourt, uno sconosciuto tagli la coda a Little Eddy, il gatto nero del villaggio.
Patricia Highsmith, il 13 agosto 1970, annot sul diario che non avrebbe esitato a sparare al
colpevole se solo avesse saputo chi fosse e se avesse avuto un'arma. Quando veniva a sapere di
creature innocenti maltrattate o trascurate, reagiva con una furia incredibile, disse un'amica della
scrittrice all'autrice della sua biografia, Andrew Wilson. E per quanto riguarda il suo Delitti bestiali
diede a Nolle Loriot la seguente spiegazione: Quando scrivo racconti brevi, mi posso rifare. Mi
entusiasma l'idea di dare ad animali pressoch indifesi la possibilit di vendicarsi del sadismo degli
uomini .

Una volta, quando fu costretta a far sopprimere uno dei suoi gatti, si fece accompagnare da un'amica
di Tessin, la pittrice Gudrun Mller, che ha raccontato quanto segue: Amava profondamente quella
gatta vecchia e guercia, ma era molto malata. Il veterinario le fece l'iniezione, Pat le stava a fianco
singhiozzando. E' l'unica volta che l'ho vista piangere. Ero davvero commossa, perch era la prima
volta che mostrava i suoi sentimenti . Andrew Wilson ha scoperto che Patricia Highsmith aveva
parlato dell'importanza emotiva di questa esperienza con il collega scrittore Neil Gordon: Mi ha
colpito profondamente, perch per me era molto pi che la morte per vecchiaia di un membro della
mia famiglia e perch avevo il potere di decidere... spaventoso avere un simile potere. Per quello
che ho fatto non sono finita in galera, ma la gatta morta .
Ma torniamo a Nolle Loriot. La giornalista trascorse tre giorni nella casa della scrittrice e il suo
articolo sull'Express inizia cos: 'Per i miei gatti ho preparato lepre arrosto con panna', dice Patricia
Highsmith. 'Senza dubbio un lusso e mi costa molto lavoro, ma lo faccio solo una volta alla
settimana' .
I suoi gatti, a quell'epoca, erano due siamesi di sesso diverso, con cui la Highsmith viveva dal 1969 a
Moncourt e per i quali (secondo quanto scritto in un articolo di Peter Handke apparso sullo Spiegel
del gennaio 1975) aveva fatto costruire una gattaiola. Per Patricia Highsmith, il benessere dei gatti e
il suo erano inscindibili: confid a Nolle Loriot che trascorreva tutto l'anno a Moncourt e solo di
rado si concedeva una scappata a Londra o in Germania, perch non sopportava di separarsi troppo a
lungo dai suoi gatti.
Alla fine della visita, per Nolle Loriot non and diversamente dal suo collega Peter Ruedi, ma
almeno a lei era successo dopo tre giorni! Dopo una conversazione su Tom Ripley, gli uomini, la
sessualit e l'affermazione di Patricia Highsmith che lei bastava a se stessa, la giornalista annot:
Stavolta sospetto che non aggiunger altro. E il suo sguardo che vaga per la stanza mi rende
esplicito che ormai per lei non esisto pi: Ripley sul punto di 'mettermi da parte' .
Una miniera inesauribile sull'argomento Patricia Highsmith e i suoi gatti il libro di memorie I
miei anni con Pat di Marijane Meaker, che dal 1959 al 1961 ebbe una relazione fissa con Patricia
Highsmith.

Vi si trova, per esempio, questa osservazione che descrive una reazione sorprendente della
Highsmith, spesso fraintesa, e finora relegata al rango di aneddoto: Quando Kennedy pronunci la
famosa frase 'non chiedetevi cosa il vostro Paese pu fare per voi, ma cosa potete fare voi per il
vostro Paese', Pat and in cucina e diede da mangiare ai gatti . Non l'ha fatto, come spesso si
suggerisce, per seguire a suo modo l'esortazione del presidente, ma al contrario per dare espressione
alla riprovazione per lo stato in cui si trovava l'America.
Marjiane Meaker ci informa anche che il critico americano James Sandoe, in una recensione, ha
rimproverato a Patricia Highsmith di aver dedicato al suo gatto nero Spider ( A Spider, nato a New
York, mio compagno di cella per gran parte di questo libro ) il libro Alibi di cristallo, pubblicato nel
1964. Patricia Highsmith scrisse questo libro dopo la separazione da Marijane Meaker e il suo
definitivo trasferimento in Europa. Alla separazione dalla sua amante segu, in Italia, la separazione
da Spider, che non poteva portare con s a causa delle rigide norme sulla quarantena imposte
dall'Inghilterra, il Paese in cui voleva stabilirsi. Tuttavia, Spider (cos afferma Marijane Meaker) ha
avuto una gran fortuna . Molti anni dopo, Patricia Highsmith le scrisse queste righe: Mauriel
Spark seppe di Spider, li feci incontrare e lei se ne innamor a prima vista. Cos, si trasferito in una
villa a Roma . Come meravigliarsi se ha dedicato al gatto Spider il libro scritto appena dopo?
Dopo la separazione, Marijane Meaker e Patricia Highsmith si persero di vista per molto tempo. Solo
ventisette anni dopo, nell'ottobre 1988, Marijane Meaker ricevette, del tutto inattesa, una lettera della
ex amante. A quel punto ebbe inizio un regolare scambio epistolare. Nell'autunno 1992, Patricia
Highsmith part per il suo ultimo viaggio in America, ormai sapeva di avere un cancro mortale ai
polmoni. Durante la permanenza di diversi giorni da Marijane Meaker si affezion alla sua gatta
siamese E.R. (da Eleanor Roosevelt), che lasciava dormire nel proprio letto. Una delle ultime lettere
a Marijane Meaker, nell'agosto 1993, terminava cos: Ti auguro ogni bene e tanta salute. Salutami
gli animali e in particolare E.R. Pat .
un felino per l'automobile di paul cassirer

Le zampe sono assai vicine le une alle altre, la schiena inarcata, il


bronzo dell'animale del deserto creato da August Gaul nel 1901 ci
ormai familiare. L'equilibrio fra la compattezza del volume e lo

spazio aperto dalla coda e dalla testa perfetto. I dettagli sono


completamente trascurati, ma la plasticit tale da rendere
l'essenza del felino. Il nostro oggetto della settimana era
originariamente pensato per uno scopo molto particolare: era la
statuetta da mettere sul radiatore dell'automobile di Paul Cassirer.
Prezzo: 7000 euro.
Berliner Morgenpost,

2 febbraio 2004

Questo breve annuncio dedicato all' Oggetto d'antiquariato della settimana di un commerciante
d'arte berlinese indirizza lo sguardo su un buco nero nel nostro sapere: la storia culturale - ormai
datata ma non ancora scritta - del felino come statuetta sul radiatore! Ci si pu chiedere cosa
c'entrino l'uno con l'altra. Per poter gettare lo strano ponte fra l'automobile e l'animale domestico
dobbiamo prima gettare uno sguardo su uno degli argomenti pi cari ai tedeschi.
La statuetta sul radiatore stata per molto tempo ornamento e marchio di molte fabbriche di
automobili, ma non sulle primissime macchine. La storia della statuetta sul radiatore inizia nel 1899
con Lord Monta-gue of Beaulieu, grande appassionato di automobili, che fu il primo a farla montare
sulla griglia del radiatore. Solo a met degli anni Trenta del secolo scorso il sistema di
raffreddamento dell'automobile spar sotto il cofano. Fino ad allora, l'indispensabile raffreddamento
del motore era garantito dal cosiddetto radiatore a griglia posto sul muso della macchina. L'acqua di
raffreddamento veniva versata attraverso una chiusura a vite sulla parte superiore della griglia. Fu
proprio quella chiusura che il lord inglese fece lavorare in maniera artistica per personalizzare la
propria vettura. Si rifece alla tradizione di adornare la prua delle navi con una statua.
Ma solo nel 1906, quando la regina Margherita d'Italia segu il suo esempio, l' invenzione del lord
divenne popolare. Numerosi proprietari di auto, con la loro richiesta, crearono un vero e proprio
boom delle statuette sul radiatore, che i fornitori delle industrie automobilistiche cercavano di
soddisfare con alcune opere senza dubbio artistiche, ma spesso anche di qualit discutibile. E con
questo torniamo ai gatti. Il motivo del gatto nero riscosse in Inghilterra un notevole favore. Questo
diede fastidio a Henry Royce, che il 16 marzo 1906 aveva fondato con Charles Rolls l'industria

automobilistica Rolls-Royce. Non sappiamo se a suscitare il suo disappunto sia stato il fatto che il
gatto nero fosse considerato un portasfortuna , o piuttosto gli effettivi limiti estetici delle statuette
di gatto che circolavano a quell'epoca. Probabilmente entrambi i motivi. Comunque sia, nel 1911
Royce incaric l'artista inglese Charles Sykes di creare una statuetta per il radiatore che avesse le
qualit estetiche adatte alla Rolls-Royce, il cui primo modello (Silver Ghost) aveva dato alla ditta la
fama di migliore costruttrice di automobili del mondo. La figura famosa in tutto il globo venne
chiamata Spirit of Ecstasy, ma divenne popolare con il nome di Emily. Cos, era nata la statuetta sul
radiatore come marchio di un'industria. Molti altri costruttori seguirono l'esempio. (Ma ci sono stati
anche clienti che volevano il proprio emblema, per esempio la casa editrice Ullstein di Berlino: negli
anni Venti, sui radiatori di tutti i veicoli addetti alla consegna dei giornali c'era la famosa civetta
della Ullstein.) I gatti neri sparirono come statuette sul radiatore. Emily e le sue seguaci l'avevano
scacciato.
Ma, nel 1935, il gatto ebbe modo di vivere un come-back finora ineguagliato. Quell'anno, sir
William Lyons, che nel 1922 aveva fondato la ditta Standard Swallow (SS), present un modello di
automobile sportiva denominata Jaguar. Era stata un'agenzia pubblicitaria a suggerire il nome come
allusivo di grinta e di eleganza. Il gatto selvatico omonimo nell'atto di balzare divenne cos popolare
(e non solo come statuetta da radiatore), che dieci anni dopo la ditta cambi nome e assunse quello di
Jaguar. (Nella decisione contava anche il fatto che l'acronimo della ditta, SS, oltretutto reso
graficamente con la doppia runa, non era politicamente corretto.)
I legami fra felini e mondo dell'industria automobilistica non si esauriscono qui. Nel General
Anzeiger di Bonn dell'11 dicembre 2004, per esempio, si legge che i felini hanno aiutato i ricercatori
dell'industria di pneumatici Continental a ottimizzare la forza frenante delle loro gomme. Sin dagli
anni Cinquanta del secolo scorso si sviluppata la bionica, cio una scienza che si occupa di studiare
il mondo vivente per trovare strutture e funzioni utilizzabili nella tecnologia. Alla Continental hanno
esaminato con attenzione la posizione delle zampe dei gatti dopo il salto, hanno misurato e fatto
calcoli; da questo modello naturale hanno sviluppato una formula che ha ridotto del dieci per cento
lo spazio di frenata. Ma lo diciamo solo di passaggio.
Torniamo invece al punto da cui siamo partiti: il gatto per l'automobile di Paul Cassirer. E' utile

presentare brevemente i due personaggi nominati nell'articolo sopra citato perch oggi sono poco
noti.
L'artista berlinese August Gaul (1869-1921) uno dei pi importanti scultori di animali dell'epoca
moderna. Liberatosi dalle forme pompose del neobarocco tipico del suo apprendistato, ha orientato
la propria opera plastica esclusivamente verso gli animali, le cui forme sono ridotte all'essenziale,
purificate dagli eccessi di pathos e sentimentalismo.
All'inizio del 1898, dopo essersi trasferito a Berlino dalla sua citt natale, Grlitz, Paul Cassirer
(1871-1926) divenne uno dei galleristi e editori pi ricchi della capitale. Sostenne l'impressionismo
nel mercato dell'arte tedesco, contrapponendolo al dominante mo-numentalismo, e fu profondamente
legato, sia professionalmente che personalmente, a quasi tutti i pi famosi artisti della sua epoca, in
particolare ad August Gaul. Nel 1910 spos Tilla Durieux, la pi famosa attrice teatrale tedesca
dell'epoca, e rimase con lei fino alla morte.
Nelle ricerche che ho condotto sul gatto di Gaul destinato al radiatore dell'automobile di Paul
Cassirer, non sono riuscito a trovare documenti scritti che provino l'amore di Paul Cassirer e Tilla
Durieux per i felini. Non dimostrato nemmeno che possedessero dei gatti, ma alcune fotografie
(purtroppo quasi tutte non datate) che ho scovato in un archivio privato lo lasciano pensare.
La foto di un ritaglio di giornale del 12 novembre 1914 mostra Tilla Durieux con un pappagallo e un
bassotto dal pelo ispido; non c' traccia di gatti, ma comunque una prova che avessero degli
animali, visto che sotto la foto si legge: Tilla Durieux nella sua casa. C' anche una fotografia in
cui si vedono Tilla Durieux e Paul Cassirer con altre cinque persone. Siedono in posa su un terrazzo
assolato e ciascuna di loro tiene un cane in braccio o in grembo (una dama ha il gi citato bassotto
dal pelo ispido); solo Tilla Durieux ritratta con in braccio due gatti persiani. Una cartolina dei
fotografi berlinesi Becker & Maas mostra un primo piano di Tilla Durieux con uno dei due persiani e
un gatto nero dal pelo corto. Tiene teneramente in braccio i due animali in modo che le loro teste le
sfiorino le guance. Un'altra cartolina degli stessi fotografi la mostra con cinque piccole sculture di
August Gaul. Le ultime due fotografie erano state fatte per una pubblicazione, quindi per Tilla
Durieux dovevano avere una particolare importanza.

Almeno a partire dal 1908, la casa editrice d'arte di Paul Cassirer us come logo un gatto nero
disegnato da Max Slevogt, un'ulteriore prova del suo legame con i gatti.
Un calco della statuetta di bronzo Gatto di August Gaul si trova nell'Hanauer Museum. Fa parte del
lascito di Tilla Durieux. Sul sito web del museo si trova una bella riproduzione con la seguente
didascalia: Gaul regal una statuetta per radiatore leggermente diversa al gallerista Paul Cassirer in
occasione del suo cinquantesimo compleanno. Era il 21 febbraio 1921, otto mesi prima della morte
di Gaul.
A volte c' da rimanere senza parole di fronte a ci che si pu scoprire partendo da un breve articolo.
mephisto, il gatto del teatro

Il tenace Mephisto ce l'ha fatta: l'unico gatto del teatro berlinese


tornato sul palcoscenico dell'Hansa-Theater, raccogliendo un
successo trionfale. Per settimane, la vita del micio bianco e nero
stata appesa a un filo. Eravamo tutti preoccupati per lui, afferma
l'attrice Brbel Bsking. Mephisto la vera star dell'Hansa-Theater
Ama il palcoscenico. Quando si mostra, il pubblico va in delirio,
dice ammirata l'attrice. Uno sceneggiatore non avrebbe potuto
scrivere meglio il dramma capitato a questo gatto. Durante l'estate
era stato investito proprio davanti al teatro. Ho sentito la frenata e
un urlo, ricorda la Bsking. Il gatto era ferito gravemente, aveva il
bacino fratturato, ma nella disgrazia ha avuto fortuna: infatti la
donna che guidava l'auto non l'ha lasciato in strada, ma l'ha
raccolto e portato da un veterinario.
Die Welt,

21 dicembre 2002

Mephisto era comparso per la prima volta all'Hansa-Theater circa un anno prima della disgrazia. La
responsabile del laboratorio, Alexandra Jacob, mi ha raccontato la storia: nel 2001 arriv nel cortile
del laboratorio una coppia di gatti, evidentemente randagi; ricevettero da mangiare e cominciarono a

considerare il teatro come la loro nuova casa. Poco dopo la gatta spar, ma Nola - questo il nome
dato al maschio, fu la stampa a cambiarlo in Mephisto, decisamente pi adatto a far colpo nei titoli di
giornale - rimase fedele al teatro. Con il passare del tempo, prendeva sempre pi confidenza con
l'ambiente e allargava il raggio delle proprie esplorazioni dell'edificio. Finch, un giorno, il pubblico
scoppi a ridere nel bel mezzo di una scena in cui non c'era proprio niente di comico. Era successo
semplicemente che Nola aveva annesso anche il palcoscenico al proprio territorio. La BZ descrisse
quanto accaduto in una memorabile critica del 9 settembre 2002:
Le luci si spengono. Il sipario si apre per il primo atto. Nell'Hansa-Theater il silenzio assoluto. La
prima della commedia attesa con tanta impazienza pu iniziare, gli attori entrano sul palcoscenico.
Improvvisamente dal pubblico si leva un mormorio. Mephisto ha fatto il proprio ingresso in scena.
No, non il Faust. Il gatto bianco e nero solleva la coda con gesto teatrale. Il micio guarda la folla
con occhi spalancati, apre la bocca, sbadiglia ed esce verso destra. Il pubblico esplode. Ovazioni,
risate, applausi, applausi. Una rappresentazione splendida .
Da allora, durante gli spettacoli, lo si vede spesso in platea o sul palcoscenico. La maggior parte
degli attori si ormai abituata, ma alcuni esigono che sia tenuto rinchiuso durante le rappresentazioni
perch l'imprevedibilit di quel gatto provoca loro una tensione insostenibile. Tuttavia, l'HansaTheater ha la propria mascotte e una running gag, nel vero senso della parola.
Tutto procedette bene fino all'incidente di Mephisto di cui ha dato notizia il quotidiano Die Welt con
l'articolo sopra citato. Mephisto venne portato prima in una pensione per animali di Berlino. Visto
che la frattura era molto complessa, non fu possibile operarlo l, e cos venne trasferito alla clinica
veterinaria della Freie Universitt di Berlino. Il gatto bianco e nero sopravvisse alla difficile
operazione con cui gli furono ricomposte le fratture per mezzo di placche metalliche.
Il ritorno di Mephisto fu accolto con entusiasmo dalla compagnia e dal pubblico. Tuttavia, nel
febbraio 2003, in occasione della prima della commedia Pettegolezzi sulle scale, il gatto venne
rinchiuso per non farlo salire sul palcoscenico. Gli attori non volevano essere distratti dalla
presenza di Mephisto, scrisse il giornale Die Welt del giorno seguente citando una collaboratrice del
teatro che ha voluto restare anonima. Ma poco dopo - durante la recita della commedia Cosa ci fa
una donna con due uomini? - Mephisto fece il proprio ingresso sul palcoscenico. L'attrice berlinese

Luise Lunow mi raccont che in quel momento accadde una cosa che gli attori non possono
assolutamente permettersi, anche se stanno recitando una commedia: persero il controllo e
scoppiarono a ridere. Era impossibile tenere Mephisto lontano dal palcoscenico , afferma Luise
Lunow, e anche se si sbarravano tutti gli accessi lui non si perdeva d'animo e lo raggiungeva dalla
platea.
Alla fine del 2005,il teatro venne chiuso per problemi finanziari. Nonostante varie indagini non sono
riuscito a sapere che fine abbia fatto Mephisto. Luise Lu-now pensa che si sia trovato una nuova casa
nella zona, perch sempre stato un vagabondo, e il teatro era semplicemente uno dei luoghi che
frequentava. Ma forse, un giorno, il sipario dell'Hansa-Theater torner ad aprirsi e allora possiamo
star certi che Mephisto far il proprio ingresso.
Un tempo nei teatri, quando i topi costituivano una minaccia per il guardaroba, i gatti non
mancavano mai. Erano addirittura assunti in pianta stabile, come nelle biblioteche, negli uffici
postali e in altri enti pubblici. Non necessario essere esperti di felini per immaginare che il loro
impiego nei teatri avrebbe portato a scene drammatiche. Sappiamo, per esempio, che nel Teatro
regio di Berlino c'era un gatto impiegato dietro le quinte, di cui purtroppo non sappiamo il nome, che
sbucava continuamente sul palcoscenico. Gli piacevano particolarmente gli attori stesi a terra che
facevano i cadaveri, e non gli importava se fossero stati accoltellati, avvelenati o uccisi da un colpo
di pistola. Ogni volta che riusciva a intrufolarsi l sopra, e non solo durante le prove, amava
passeggiare sui cadaveri facendo le fusa.
Oggi la professione di gatto da teatro praticamente finita. Ma comunque sono lieto di poter citare,
oltre a Mephisto, un altro rappresentante di questa specie ormai rara: Moppel, il gatto di un piccolo
teatro di Alfter-Oedekoven, nei pressi di Bonn.
La carriera teatrale di Moppel iniziata qualche anno fa in una pensione sulla riva settentrionale del
Plattensee. Aveva poche settimane di vita quando i gestori della pensione lo scacciarono senza tanti
complimenti, per nulla impietositi dai suoi miagolii disperati. Una delle ospiti, Kerstin Hansberg di
Bonn, fu testimone di quella scena orribile. Usc dal ristorante per portare qualcosa da mangiare al
gattino e lo mise nella propria automobile sul seggiolino dei bambini. Quando arriv il momento di
riprendere il viaggio, non se la sent di abbandonarlo. Cos se lo port a casa.

A quell'epoca, Kerstin Hansberg possedeva ad Alf-ter-Oedekoven il Weinhof, un ristorante con


annesso un piccolo teatro amatoriale.
Quando, nel 2003, Kerstin Hansberg lasci il Weinhof, il General Anzeiger di Bonn del 15 agosto
dedic un articolo al teatro e al suo gatto: Poteva capitare che Moppel, il gatto di casa, facesse la
propria comparsa sul palcoscenico. Per Maren Pfeiffer, che nell'opera Il sarto Wibbel interpretava la
moglie del sarto, non era un problema. Integrava spontaneamente il gatto nella pice, e quando
usciva di scena lo portava con s. Il nome gli deriva da un personaggio della pice L'omicidio di
Vivatgasse. Il regista ha dichiarato: 'Moppel un vero gatto da teatro' .
Anche nel suo nuovo ristorante Sankt Michael nella distinta Bad Godesberg, Kerstin Hansberg
organizza spettacoli teatrali. E anche qui il gatto, anch'egli bianco e nero, della partita, con grande
divertimento del pubblico.
Moppel proprio un gatto particolare, e del resto non ci si pu aspettare altro da un artista del
palcoscenico. Il suo migliore amico Puli, il cane pastore ungherese di Kerstin Hansberg. Il gatto
non manca mai di accompagnare (senza guinzaglio) cane e padrona quando fanno una passeggiata
nel parco Redouten.
Moppel uno di quei gatti relativamente rari che vanno a passeggio con i loro uomini. Addirittura,
se Ker-stin Hansberg deve andare in citt, costretta a rinchiuderlo, altrimenti Moppel la seguirebbe
ovunque. Per riguardo agli ospiti, Moppel non pu accedere al ristorante e deve attendere
pazientemente fuori dalla porta l'orario di chiusura. La libert per lui e per l'inseparabile amico Puli
arriva quando l'ultimo avventore se n' andato.
Forse, un giorno, Kerstin Hansberg metter in scena nel suo piccolo teatro il Faust di Goethe. Allora
si reciter anche la scena in cui l'Onnipotente lascia il dottor Faust nelle mani di Mefistofele finch
vivr sulla terra. Mefistofele ringrazia gentilmente per il patto concluso e descrive agli amici il
gioco che intende condurre con l'ignaro dottor Faust: Mi sento come il gatto col topo . Sarebbe la
battuta perfetta per l'ingresso di Moppel.
il commissario ha un gatto

Le riprese possono lasciare il segno. Un segno che pu arrivare fin

dentro le pareti domestiche. quanto accaduto a Boris Aljinovic.


Il nuovo luogo del delitto a Berlino, nel telefilm in cui Aljinovic
recita la parte del commissario Felix Stark, la pensione per
animali di Falkenberg. Sul set, oltre ai due commissari che fanno le
indagini e all'immancabile sospettato, c'erano anche 30 cani, 20
gatti e due uccelli. Aljinovic stato talmente colpito dalla pensione
per animali che dopo le riprese vi tornato con moglie e figlio. Il
risultato della visita stato che ora nella casa di Aljinovic c' un
gattino nero. Il nuovo membro della famiglia risponde al nome di
Felix, proprio come il commissario interpretato da Aljinovic.
Berliner Zeitung, 7

ottobre 2005

A volte sono i gatti che si scelgono un essere umano. Ma molto pi spesso sono gli uomini a
scegliere i loro gatti. Solo per citare alcuni esempi, la scrittrice e nota gattofila Colette trov La
Chatte a un'esposizione di gatti a Parigi. E.T.A. Hoffmann ha scovato il suo gatto Murr - lui stesso
a raccontarlo - sotto un ponte sulla riva del fiume dopo una notte passata a gozzovigliare, e il pittore
Balthus incontr il suo primo gatto su una panchina del giardino del castello di Nyon sul lago di
Ginevra durante una gita con i genitori. Gli scrittori orientati verso i gatti, per ovvi motivi, hanno
sempre scritto di come hanno incontrato i loro compagni a quattro zampe. Purtroppo, per quanto
riguarda i legami degli altri artisti con i gatti non siamo cos informati.
A quanto pare, attori e attrici cinematografici hanno trovato spesso i loro gatti durante i lavori di
ripresa. Come Halle Berry. Ed stato cos anche per il commissario Boris Aljinovic, che ha
trovato il suo gatto nel luogo del delitto a Berlino. Incontrai il famoso commissario televisivo
nello Schauspielhaus di Amburgo in occasione delle celebrazioni per il centocinquantesimo
anniversario della morte di Heinrich Heine e lo salutai con queste parole: Come sta il suo gatto?
Non ci conoscevamo personalmente e l'attore rimase sorpreso da quel singolare saluto. Qualche
tempo dopo, ci trovammo nella sua abitazione di Berlino e mi spieg tutti i dettagli dell'arrivo in
famiglia di Felix.

Il luogo del delitto citato dalla Berliner Zeitung nell'episodio Soffrire come una bestia. Un
titolo quanto mai azzeccato, perch si raccontano le indagini sull'omicidio del direttore di un istituto
di ricerca che conduce sperimentazioni sugli animali per conto delle industrie farmaceutiche. Nel
telefilm compare un gatto nero, ma con un ruolo secondario. Il vero protagonista non umano Kurti,
un cane bastardino. Nell'episodio, Boris Aljinovic non ha mai a che fare con i gatti. Tuttavia, mi
raccont che, durante una pausa delle riprese, gironzol un po' nella pensione per animali di Falkenberg e rimase affascinato dai gatti. Soprattutto perch gli riportarono alla mente Carletto, il gatto
tigrato marrone con cui aveva trascorso l'infanzia a Berlino. Il gatto si chiamava ufficialmente
Carletto, ma aveva anche un nome segreto che Boris condivideva soltanto con i suoi pi intimi
compagni di scuola. Si potrebbe anche definire un nome d'arte, perch Carletto, con il nome di
Mullekater, era il protagonista di un dramma inscenato per gioco e registrato su nastro da Boris
Aljinovic e dai suoi amici. L'attore ricorda Mullekater come un fedele amico e un affettuoso
consolatore nei momenti di tristezza. Gli piaceva parlare con il gatto, aveva l'impressione che lo
stesse ad ascoltare. Soprattutto quando gli parlava in inglese. Quello fu il primo e ultimo gatto
dell'attore. Fino alle riprese di Soffrire come una bestia.
Una volta tornato a casa con la mente carica dei ricordi d'infanzia, raccont alla moglie, l'attrice
Antje Westermann, e al figlio dei gatti che aveva visto nella pensione. E la donna afferm
ammiccando: Allora noi tre domani abbiamo un appuntamento .
Cos fu. E dopo che ebbero visto molti gatti senza riuscire a sceglierne uno la custode li incoraggi:
Dovete vederne ancora uno . Mostr loro Felix, un gatto nero di sei mesi. A volte, Felix
rispondeva quando veniva chiamato per nome, e si avvicin senza timore alla famiglia facendo le
fusa. La sua cartella riportava fra i tratti dell'animale l'aggressivit, ma con i tre visitatori non ne
mostr il minimo segno. Dopo averci pensato una notte, tornarono alla pensione per animali
portando una gabbietta. Chiamarono Felix e quello si infil immediatamente nella gabbietta a lui
destinata. Dunque, stato lui a decidere, afferma Boris Aljinovic cercando di spiegare il
comportamento sbalorditivo del gatto.
Felix non ha avuto la minima difficolt ad ambientarsi nella nuova casa. Aljinovic si rese quasi
subito conto che poteva anche fidarsi a portarlo in giardino; all'inizio, per sicurezza, col guinzaglio,

ma gi dopo qualche giorno cap che non era necessario. Felix, con decisione ed energia, riuscito a
spuntarla anche negli inevitabili confronti sui confini dei rispettivi territori con i due gatti dei vicini
di casa. Gli scontri non furono pochi e, a dire il vero, furono anche parecchio rumorosi. Dopo aver
brillantemente risolto la faccenda, Felix ha iniziato a interessarsi ai roditori che popolavano il
giardino, provocandone una drastica riduzione.
Ora, Felix vive da un anno nello spazioso appartamento a piano terra della coppia di attori e si trova
perfettamente a proprio agio, sia in giardino sia con i suoi esseri umani. Ma come si trova Boris
Aljinovic con il suo coinquilino felino?
La casa diventata pi accogliente, pi calda e si allentato lo stress della convivenza familiare
quotidiana. Felix ha un effetto tranquillizzante. Inoltre, nella nostra famiglia, si affermato un nuovo
livello di comunicazione verbale. Parliamo con lui e lui ci risponde a suo modo. Quando diciamo:
'Felix, mangiare' o 'giardino', lui sa perfettamente cosa intendiamo. Non che obbedisca subito, ma
si percepisce che ci comprende, anche se poi fa sempre quello che gli pare.
Quando gli ho chiesto se non avesse mai recitato con dei gatti, Aljinovic mi ha parlato di una serie di
gialli per la televisione. Nel 1995, ha girato con Rufus Beck All'interno dell'ambra. In una scena,
c'era un gatto che al momento giusto (cio al comando di un addestratore) avrebbe dovuto
attraversare la scena. Non c' stato niente da fare, ricorda l'attore. Non ne ha voluto sapere. E'
per questo che mi viene un colpo ogni volta che compare un gatto nella sceneggiatura.
Felix diventer una star? Almeno quanto lo era stato Mullekater in quelle vecchie cassette?
Boris Aljinovic scuote la testa pensieroso. No, sicuramente no. Ma se mai un giorno il nostro Felix
si lascer convincere a recitare la parte dell'eroe felino non potremo che riconoscergli lo stesso onore
tributato oltre trent'anni fa a Mullekater.
La tenera predilezione per i gatti della congrega degli attori vanta una lunga tradizione, e anche
alcuni episodi bizzarri. Come per esempio questa storia, avvenuta su una nave fra Rimini e Chioggia
tramandataci niente meno che dal commediografo Carlo Goldoni nelle sue Memorie scritte dal
medesimo per la istoria della sua vita e del suo teatro.
Oltre a lui su quella nave c'erano dodici passeggeri, a cui si devono aggiungere un suggeritore, un

capo comico, un guardarobiere, otto servitori, quattro cameriere, due balie, bambini di ogni et, cani,
gatti, scimmie, pappagalli, uccelli, colombe, un agnello; in una parola era quasi un'arca di No.
Nonostante i disagi comportati a quell'epoca da un viaggio per mare, i passeggeri si intrattenevano
cantando e mangiando abbondantemente. Goldoni racconta di un episodio che pone fine all'allegro
trantran sulla nave.
Ma ohim! Un imprevisto interruppe il divertimento. Un gatto era fuggito dalla sua gabbia. Era il
micino della prima amorosa, che chiam tutti quanti in aiuto. Il gatto fu rincorso, ma, selvatico al
pari della sua padrona, sgusciava via, saltava, si nascondeva dappertutto. Vedendosi inseguito,
s'arrampic sull'albero del naviglio. Un marinaio sale sull'albero per acchiapparlo, il gatto si butta in
mare e vi resta. Ecco la sua padrona alla disperazione: vuole uccidere tutti gli animali che scorge,
vuol gettare la cameriera nella tomba del suo 'caro amore'. Tutti prendono le difese della cameriera,
tutti partecipano alla lite. Arriva il direttore e si mette a ridere, e scherza, fa carezze all'afflitta, e alla
fine ride anche lei: il gatto dimenticato. 1
Per salvare l'onore della primadonna sconosciuta, vogliamo presumere che non si sia dimenticata
veramente del gatto, ma che le sarebbe rimasto impresso nella memoria anche a distanza di decenni.
Ma questo (diversamente da quanto accaduto a Boris Aljinovic) rimane pura speculazione.
robinson crusoe e l'isola dei gatti

Il naufrago pi noto di tutti i tempi si chiama Robinson Crusoe. Il


romanzo che racconta come sia sopravvissuto per 28 anni in
un'isola deserta del Pacifico famoso in tutto il mondo. Ma
Robinson Crusoe non una figura inventata.
Solo che il vero naufrago si chiamava Alexander Selkirk.Era
scozzese ed era un pirata. Rimase su un'isola deserta in attesa del
salvataggio per quattro anni e quattro mesi. La sua avventura
diventata il materiale utilizzato da Daniel Defoe per scrivere un
classico. Il vero Selkirk stato dimenticato.
Bayerischer Rundfunk

on line, 10 gennaio 2006

arrivato il momento di occuparsi un po' di Alexander Selkirk, anche perch durante la sua
permanenza sull'isola deserta i gatti hanno giocato un ruolo non secondario.

Il 6 agosto 1703, l'attaccabrighe ventitreenne, che a causa della sua marcata inclinazione per l'alcol e
le risse aveva avuto parecchi guai con la legge, per sfuggire all'arresto ripar sulla nave corsara
inglese St. George. Nell'ottobre 1704, la nave raggiunse un'isola deserta a 670 chilometri dalla
terraferma cilena, la Isla Ms a Tierra, oggi chiamata isola Robinson Crusoe, che appartiene
all'arcipelago delle isole Juan-Fernndez. (A proposito, un'altra isola dell'arcipelago si chiama
Alejandro Selkirk.) I pirati, a cui fino a quel momento non ne era andata dritta una, vi si erano
fermati per procurarsi acqua dolce e provviste. Durante la sosta, si accorsero che la prua della nave
era stata gravemente danneggiata dai tarli. Alexander Selkirk cerc inutilmente di convincere i
compagni a non riprendere la navigazione; quelli non solo non gli diedero retta, ma lo
abbandonarono sull'isola stanchi di avere a che fare con un piantagrane. Avrebbero fatto bene ad
ascoltarlo, perch la nave affond un mese dopo nei pressi di un'isoletta al largo della costa
colombiana.. Solo diciotto uomini sopravvissero al naufragio e alla breve permanenza sull'isola priva
di acqua dolce. Finirono tutti nelle carceri spagnole, tranne il capitano che riusc a fuggire e a tornare
in Inghilterra.
Il capitano Stradling aveva lasciato a Selkirk un moschetto con polvere da sparo e pallottole, tabacco
e rum, pietre focaie, una scure, un coltello, un paiolo, abiti di ricambio e una Bibbia. Visto che l'isola
offriva acqua potabile, frutti, pesci e foche, Alexander Selkirk
riusc a sopravvivere quattro anni e quattro mesi. Il 2 febbraio 1709, la nave pirata inglese Duke,
comandata dal capitano Woodes Rogers, pass dall'isola e raccolse Selkirk. Nel 1712, Rogers
pubblic la storia di Alexander Selkirk assieme al suo diario di bordo Crui-zing Voyages 'round the
World.
L'annotazione del 2 febbraio 1709 recita: La nostra lancia torna immediatamente dalla riva e porta
una gran quantit di granchi di fiume, ma anche un uomo vestito con pelli di pecora: il suo aspetto
differisce poco da quello degli animali a cui ha sottratto le pelli che indossa .
Poco dopo, si trova questo incredibile racconto della permanenza di Selkirk sull'isola:
Un po' alla volta si era abituato alla propria condizione e si era rasserenato: incise sulla corteccia
degli alberi il suo nome e il giorno dell'abbandono su quell'isola, cantava canzoni famose e
ammaestrava gatti e pecore affinch imparassero a danzare per lui. All'inizio, aveva avuto parecchie
difficolt con gatti e topi. Probabilmente, erano i discendenti degli animali fuggiti dalle navi che

avevano gettato l'ancora nelle acque di quell'isola. Mentre dormiva, i topi gli mordevano i vestiti e le
gambe; per togliersi dai piedi quegli ospiti sgraditi, attir i gatti con la carne di pecora; cos si
appostarono a centinaia intorno alla capanna e tenevano alla larga il nemico comune.
E vero che Alexander Selkirk ha avuto successo impiegando l'esercito dei gatti, ma la gran quantit
di felini, come afferma una testimonianza contemporanea, gli provoc cupi pensieri: Ma proprio
quei protettori divennero per lui motivo di grande inquietudine, perch ora era perseguitato dal
deprimente pensiero che
alla sua morte non ci sarebbe stato nessuno che avrebbe seppellito i suoi resti mortali, e sarebbe
diventato il cibo di quegli stessi animali che ora nutriva per garantirsi l'incolumit .
L'Isla Ms a Tierra era stata scoperta nel 1574 da navigatori spagnoli e da allora fu utilizzata da pirati
e predoni dei mari come rifugio e come luogo in cui raccogliere provviste. Originariamente sull'isola
non c'erano n gatti n topi. Nel corso di oltre un secolo, i gatti arrivati sull'isola come animali
domestici si inselvatichirono. E di certo non dovette essere facile riabituare alla compagnia umana
quegli animali tanto schivi.
Non c' da meravigliarsi se il capitano ha annotato sul suo diario l'assurdit dei gatti ammaestrati da
Selkirk per farli danzare. A quell'epoca, gli uomini avevano le idee pi bizzarre riguardo ai gatti e
raramente erano positive. Per esempio nella Storia naturale iniziata nel 1749 dal conte di Buffon si
afferma: Il gatto un animale inaffidabile, tollerato in casa solo perch tiene lontani animali pi
dannosi . Sulla stessa lunghezza d'onda anche un libro di consultazione molto diffuso a quell'epoca,
l'Enciclopedia universale di Johann Heinrich Zedler, pubblicata nel 1737, che d al lettore questo
consiglio: Se si riduce in cenere la testa di un gatto (nero) e ci si mette la cenere cos ottenuta sugli
occhi per tre volte al giorno, si migliora la vista . Se valutati tenendo presente queste affermazioni
sbalorditive, i gatti danzanti di Rogers possono apparire innocue storie da marinai. Ma, a
prescindere da questo aneddoto, per il resto possiamo dare qualche credito ai resoconti del capitano
Rogers. Il suo diario ottenne grandi riconoscimenti, e non solo in Inghilterra. Alla prima edizione
segu in breve tempo una traduzione in francese. Fra gli appassionati lettori di questo libro ci fu
anche il giornalista e scrittore Daniel Defoe. Secondo alcune fonti, avrebbe addirittura incontrato
Alexander Selkirk. Comunque sia, Defoe inizi a scrivere una propria versione di quella storia che
venne pubblicata a Londra nel 1719 con il titolo The Life and Strange Surprizing Adventures of

Robinson Crusoe.
Nella parte del romanzo scritta come un diario, si trova, alla data del 14 agosto 1660, quindi quasi un
anno dopo il naufragio di Robinson, la seguente annotazione: In questo tempo ebbi la grande
sorpresa di veder crescere la mia famiglia. Ero stato in pensiero per una delle mie gatte, la quale era
scappata via di casa o, come credevo, era morta e non ne avevo pi saputo niente; finch, verso la
fine di agosto, con mio grande stupore, torn a casa con tre gattini. La cosa mi riusc tanto pi strana
in quanto, pur avendo io ucciso col fucile un gatto selvatico, cos lo avevo chiamato, credevo che
fosse di una specie totalmente diversa dai nostri gatti europei; eppure i gattini appartenevano alla
stessa specie di gatti casalinghi come la madre; e, siccome le mie gatte erano tutt'e due femmine, il
caso mi sembr molto strano. Ma da queste gatte discese una progenie cos prolifica che fui infestato
dai gatti, tanto da essere costretto a ucciderli come parassiti o bestie selvatiche e tenerli quanto pi
potevo lontano dalla mia abitazione.2
Ogni lettore del Robinson Crusoe arrivato a questo
passaggio non pu che essere sorpreso, perch in tutto il libro l'unico punto in cui si parla della
gatta dolorosamente smarrita. Solo all'inizio del diario, Robinson accenna a un altro gatto: un gatto
selvatico che ha ucciso per prendergli la pelle ma, aggiunge, senza azzardarsi a toccarne la carne.
Un'ulteriore sorpresa arriva dalla lettura di una traduzione tedesca del Robinson pubblicata nel 1829.
L, nel diario, alla data del 2 ottobre 1659, si trova un passaggio che non sono riuscito a scovare in
nessun'altra edizione (neppure in quelle inglesi):
Durante la mia assenza, non ero privo di preoccupazioni perch potevano essermi rubate le
provviste, ma al mio ritorno non trovai segni di ospiti sgraditi, se non una specie di gatto selvatico
che se ne stava accovacciato su una cassa; quando mi avvicinai salt gi, fece qualche passo indietro
e poi si rimise a sedere tranquillo fissandomi in volto, quasi come se volesse fare conoscenza con
me. Gli puntai lo schioppo, ma neppure questo lo preoccup, perch evidentemente non sapeva cosa
fosse. Gli gettai un pezzo di pane biscottato, si avvicin, lo annus e poi lo divor. Infine mi venne
vicino per averne ancora. Ma visto che le mie riserve erano ridotte non gli diedi altro e quando se ne
rese conto scapp via .
E senza dubbio una storia carina, ma non c'entra nulla con il romanzo di Daniel Defoe. Perci
abbandoniamo anche Robinson per dedicarci agli articoli sui gatti nell'ambito di scienza e ricerca.

DEI GATTI NELLA SCIENZA E NELLA RICERCA


Gli animali sono creature divine come l'uomo
gattofilo da 9500 anni

I gatti sono animali domestici da 9500 anni, questa la conclusione


cui arrivato Jean-Denis Vigne del Museo di storia naturale di
Parigi, dopo la scoperta a Cipro di una tomba in cui si trovano l'uno
accanto all'altro lo scheletro di un uomo e quello di un gatto.
L'animale stato adagiato di fianco all'essere umano. Vigne, in un
articolo apparso su

Science,

sostiene che ci lascia supporre

l'esistenza di uno stretto legame fra i due, che doveva toccare


anche la dimensione spirituale. Il felino rinvenuto appartiene a una
specie (gatto selvatico africano) che antenata del nostro gatto
domestico. Finora si pensava che il gatto fosse stato addomesticato
4000 anni fa dagli egizi.
Die Welt,

10 aprile 2004

Questa breve notizia si propagata con la velocit di un fulmine. Comunque si voglia valutare
questo articolo, rimane certo che l'addomesticamento del gatto avvenuto ben prima di 4000 anni fa.
La rivista scientifica Science, la prima a dare notizia del ritrovamento archeologico, offre ulteriori
informazioni.
Gli antropologi francesi hanno scoperto la tomba a Shillourokambos, un insediamento risalente al
Neolitico nella parte meridionale di Cipro. La zona era sottoposta a indagini archeologiche
sistematiche gi a partire dagli anni Novanta. L'uomo e il gatto sono stati inumati a quaranta
centimetri di distanza l'uno dall'altro. Il felino aveva circa otto mesi. Si pu ipotizzare che il gatto sia
stato ucciso per essere sepolto assieme all'uomo, ma le condizioni di conservazione dello scheletro
non ci possono offrire una prova inoppugnabile. Nella tomba si trovano anche pietre affilate, utensili,
ornamenti e una caraffa piena di conchiglie. Non vi sono dubbi che la sepoltura sia stata concepita

appositamente perch vi fossero collocati sia l'uomo che il gatto. E' di particolare interesse che il
gatto appartenga alla specie felis silvestris, quindi si tratta di un gatto selvatico, da cui deriva la
sottospecie felis libyca, addomesticata oltre 4000 anni fa dagli egizi e diventata la capostipite di tutti
i gatti domestici del mondo. Queste le cose certe.
Gi nel 1983 il ritrovamento di una mascella di gatto nella parte meridionale di Cipro aveva riscosso
molta attenzione, perch su quell'isola non c'erano mai stati gatti selvatici. Si ipotizz che fossero
stati introdotti dai coloni greci. Se cos, allora dovevano essere come minimo animali
semiaddomesticati che avevano qualche utilit per l'uomo. La tomba scoperta recentemente ha
un'importanza ben maggiore, anche se verosimile che il felino sia sempre un gatto selvatico
semiaddomesticato. Quello che conta che la pi antica tomba in cui sono inumati un uomo e un
gatto.
Nonostante l'indubbia importanza, questa scoperta non comporta la riscrittura della storia del gatto
domestico: l'Egitto rimane comunque il luogo d'origine del nostro compagno a quattro zampe. Ma la
sepoltura comune ci fornisce una prova certa che lo stretto legame fra uomini e gatti di molto
anteriore al periodo che i precedenti ritrovamenti archeologici ci lasciavano intendere.
un gatto cade dalla finestra

Il comico Helge Schneider piange Fritz. La cassetta del gatto, la


cassetta del gatto, rende felice il gatto... finita! Il comico e
intrattenitore Helge Schneider, 50 anni, in lutto per la sua musa
nera: il gatto Fritz caduto dalla finestra ed morto. Il tutto
accaduto a Charlottenburg. Il gattone-tenerone di diciassette anni,
quindi ormai decisamente vecchiotto, ha ispirato a Schneider l'hit
Cassetta del gatto

(1993). Fritz mi ha fatto diventare ricco, dice il

comico. La riconoscenza gli fa tremare la voce. Poi si riscuote e


afferma con decisione: La vita continua.
Fritz caduto luned dalla finestra del quarto piano di una vecchia

casa di Charlottenburg. Era l che trascorreva il crepuscolo della


propria esistenza. Helge non vuole fare clamore sulla dipartita
dell'animale. L'inumazione deve avvenire in tutta tranquillit,
confida Tilli Oellerking, manager di Helge Schneider.
BZ,

16 settembre 2004

Helge Schneider ha fatto sapere alla Berliner Zeitung che l'inumazione sarebbe avvenuta nella sua
citt natale, Mullheim an der Ruhr. Da allora, sul sito di Helge si legge: In settembre, a 17 anni, il
gatto Fritz morto a causa di una crisi cardiaca che l'ha fatto cadere dal davanzale della finestra al
quarto piano. Per Helge stata un notizia terribile. Ma in considerazione dell'et e delle diverse
malattie del gatto, che ha contribuito massicciamente alla creazione della canzone Cassetta del gatto,
bisogna ammettere che stata una morte rapida e senza sofferenza . Non si trova altro. L'artista non
ha risposto alle mie richieste di informazioni pi precise. Una scelta da rispettare.
Mi sono chiesto se il povero animale sia morto effettivamente per una crisi cardiaca (come affermato
sul sito) o per la caduta dalla finestra, come hanno detto i media. Capita spesso che i gatti cadano
dalla finestra, ma raro che muoiano.
Da millenni, gli uomini sono affascinati dalla capacit dei gatti di cadere sempre sulle zampe, anche
quando precipitano da grandi altezze. Fra l'altro, questa dote ha fatto s che nel Medioevo si
appiccicasse al gatto l'etichetta di animale col diavolo in corpo . Questo fenomeno non ha ancora
trovato una spiegazione scientifica, tuttavia qualcosa si comincia a intuire.
Gi nel 1960, il fisiologo americano Donald McDonald aveva pubblicato sulla rivista New Scientist i
risultati dei suoi esperimenti sulla caduta dei gatti da altezze elevate. Aveva ripreso la caduta dei
felini con una telecamera ad alta velocit e analizzato i loro movimenti. E' risultato che i gatti in
caduta libera usano la coda come una sorta di timone per ottenere un rapido movimento rotatorio che
si conclude nel momento in cui il cervelletto, la centrale dell'equilibrio, segnala loro che sono tornati
in una posizione normale. Cos riescono ad atterrare sulle zampe. (Esperimenti simili sono stati
condotti anche dall'americano Thomas R. Ka-ne su incarico della NASA, che voleva scoprire quali
tecniche potessero utilizzare gli astronauti per distinguere l'alto dal basso e per muoversi in assenza

di gravit.)
Tuttavia, questi risultati non spiegano come mai i gatti riescano a sopravvivere anche a cadute da
grandi altezze. Mentre conduceva i propri esperimenti, McDonald not la questione della velocit
finale . In fisica, il concetto di velocit finale indica la velocit massima raggiunta da un corpo
in caduta libera nel momento in cui cessa l'accelerazione iniziale. La velocit finale direttamente
collegata al peso del corpo. Lo scienziato ha scoperto che i corpi grandi e pesanti raggiungono una
velocit finale maggiore di quelli piccoli e leggeri. McDonald sostiene che un uomo di corporatura
media raggiunge una velocit finale di centottanta chilometri all'ora, mentre un gatto soltanto di
sessanta chilometri all'ora. Gli esperimenti fatti con pupazzi della forma e del peso di un gatto hanno
dimostrato che raggiungono la velocit finale dopo circa venti metri di caduta libera. Quindi, se un
gatto riesce a sopravvivere a una caduta da quell'altezza , conclude McDonald, allora dovrebbe
essere in grado di sopravvivere anche alla caduta da altezze maggiori.
Ovviamente non possibile fare esperimenti pratici e cos tutto rimane a livello teorico. Fin qui nulla
di nuovo. Ma, durante le ricerche per questo capitolo, ho trovato il libro del giornalista scientifico
americano
David Quammen I due corni del rinoceronte. Quam-men d notizia di due veterinari che nel 1987
hanno pubblicato sul Journal of the American Veterinary Medicai Association uno studio dai risultati
sbalorditivi. I due scienziati, Whitney e Mehlhaff, lavoravano alla clinica veterinaria di New York e
si erano specializzati nel trattamento dei gatti feriti dopo una caduta dalla finestra.
Sotto il titolo High-rise Syndrome in Cats, i due veterinari hanno sistematizzato le loro esperienze
relative a centotrentadue gatti caduti dai grattacieli. Facendo la media, erano caduti da 5,5 piani. Il
novanta per cento dei gatti era sopravvissuto alla caduta! Dei 22 gatti caduti almeno dall'ottavo
piano, solo uno rimasto ferito mortalmente, una cosa incredibile. Un gatto sopravvissuto
addirittura alla caduta dal trentaduesimo piano! Il gatto caduto sul cemento dal trentaduesimo
piano stato dimesso dopo quarantotto ore: aveva una contusione leggera ai polmoni e si era rotto un
dente , si legge nell'articolo.
I due veterinari giunsero al sorprendente risultato che i gatti caduti dall'ottavo piano in su

mostravano meno ferite di quelli caduti da piani pi bassi. Questi dati, cos Quammen commenta
lo studio, danno l'impressione che un gatto che cade dal diciassettesimo piano corra meno pericoli
rispetto a uno che cade dal settimo.
Whitney e Mehlhaff hanno cercato di spiegare questo strano fenomeno. Qui rientrano in gioco la
velocit finale e il comportamento del gatto quando l'ha raggiunta. (A differenza di McDonald,
Whitney e Mehlhaff ritengono che la velocit finale del gatto sia di circa novanta chilometri all'ora.)
Quando il gatto ha raggiunto la velocit finale e capisce che non pu accelerare oltre, si pu
rilassare e tendere in orizzontale i propri arti, come uno scoiattolo volante. Questa posizione
permette di distribuire la forza dell'impatto su tutto il corpo. In altri termini, durante una caduta pi
lunga, il gatto ha pi tempo per mettersi nella posizione migliore e prepararsi all'impatto.
Quanto pi prosegue la ricerca sui gatti tanto pi sembra trovare conferma una valutazione che
Leonardo da Vinci aveva formulato mezzo millennio fa: I gatti sono un capolavoro della natura .
gli animali domestici tranquillizzano pi del coniuge

La presenza di un cane o di un gatto per molte persone molto pi


tranquillizzante di quella del coniuge. Anche gli amici pi intimi,
nelle situazioni difficili o addirittura spiacevoli, non hanno l'effetto
rasserenante che pu essere offerto dagli animali domestici. Lo
dimostrano alcuni ricercatori americani in uno studio apparso
marted sulla rivista scientifica Psychosomatic Medicine.
Munchner Merkur,

24 settembre 2002

Ho trovato qualcosa in pi sul sito della rivista Psycho-somatic Medicine. Lo studio stato
pubblicato nel 2002 sulla rivista edita dalla Psychosomatic Society. Le tredici pagine dello studio
(Cardiovascular Reactivity and the Presence of Pets, Friends and Spouses: the Truth About Cats
and Dogs), con il loro linguaggio specialistico, le formule e le tabelle, sono praticamente illeggibili
per un profano, ma ci sono comunque un'introduzione comprensibile e un riassunto che permettono
di farsene un'idea.

Il team di psicologi raccolto a Buffalo attorno alla scienziata Karen Alien dell'Universit statale di
New York ha esaminato le reazioni di quarantadue coppie di coniugi in condizioni di stress. Nelle
diverse situazioni proposte dall'esperimento, i soggetti potevano decidere chi avere a fianco come
partner passivo: il coniuge, un buon amico (o un'amica) o (se c'era) il proprio animale domestico,
cane o gatto.
Il risultato stato che chi era in compagnia del proprio animale domestico reagiva allo stress con una
minore pressione sanguigna e una minore frequenza delle pulsazioni rispetto a chi aveva scelto il
coniuge o un amico. Inoltre, questi soggetti mostravano una maggiore velocit di ripresa dagli effetti
dell'esperimento e facevano meno errori nei test basati sui calcoli. Le persone senza gatti e cani
ottenevano migliori risultati quando eseguivano i compiti loro assegnati senza nessuno a fianco.
Le persone percepiscono i cani e i gatti come importanti punti d'appoggio nella loro vita e la loro
presenza porta a un benessere psichico e fisico: questo il risultato dello studio scientifico.
Un'altra ricerca, definita in maniera un po' pomposa studio , stata condotta dall'Istituto per la ricerca interdisciplinare sul rapporto uomo-animale
di Zurigo. Dal questionario sottoposto a trenta insegnanti e maestre d'asilo che si recavano
regolarmente al lavoro con un cane o un gatto emerso che i bambini partecipavano con maggiore
piacere e divertimento al processo educativo se c'era un animale domestico. Secondo quanto
dichiarato dall'Istituto, i cani e i gatti potevano abbattere le paure dei bambini pi inibiti e aiutare
quelli pi aggressivi a trovare un maggiore equilibrio: avevano l'effetto di consolare, motivare,
incoraggiare e controllare l'aggressivit.
Tutto questo in sintonia con l'esperienza fatta da un pedagogo in una scuola professionale di Bad
Tlz. Ne d notizia il Mnchner Merkur del 20 giugno 2002. Da quando Max Frey ha cominciato a
portare con s a scuola Fio, il suo bastardino, le lezioni hanno preso un corso completamente
diverso. A un certo punto ho deciso di portarlo con me , racconta al giornale. E gli studenti hanno
reagito positivamente. Mi sono accorto subito che, in generale, la classe era pi tranquilla. Quando
gli studenti si sentono frustrati, accarezzano il cane e scacciano i pensieri cupi.
Il Tagesspiegel del 10 luglio 2003 ha dato notizia di un ampio studio dell'Istituto tedesco per la

ricerca scientifica, noto e apprezzato per il suo rigore, pubblicato nell'estate dello stesso anno. La
ricerca durata diversi anni e ha coinvolto circa un migliaio di persone che sono state intervistate
due volte: la prima nel 1996 e la seconda nel 2001. Il questionario verteva sul rapporto fra animali
domestici e salute. Lo studio ha mostrato che chi, dopo il 1996, aveva preso un animale domestico
nel 2001 aveva meno bisogno di recarsi dal medico.
Detto in cifre: in media, nel 2001 i proprietari di animali sono andati dal medico 11 volte, gli altri
12,9. Se dovessimo ipotizzare di eliminare tutti gli animali domestici, valuta lo studio, il
numero delle visite dal medico aumenterebbe del 2,56 per cento. Questo vorrebbe dire un aumento di
spese per il sistema sanitario di 5,6 miliardi di euro.
Quindi, non una voce messa in giro dagli amici degli animali che la convivenza con cani, gatti &
Co. fa bene alla salute. Ci dovremmo pensare ogni volta che accarezziamo il nostro gatto.
gli uomini pensano di essere dio

Un'allevatrice di Hessen ha annunciato la vendita di gatti sordi che


avrebbero il pregio di essere pi pazienti con i bambini. Il tribunale
civile di Kassel l'ha condannata a una multa di 500 marchi per
maltrattamento di animali. Gli animali sono creature di Dio come gli
uomini, sosteneva Francesco d'Assisi, il santo patrono degli
animali. Ma da quando l'uomo ha iniziato a addomesticare gli
animali selvatici ha avuto l'ambizione di sentirsi come Dio e ha
cercato di modellarli secondo la propria immagine. Inoltre,
affascinato dall'estremo e dall'abnorme. In tutto questo, i bisogni
degli animali non sono tenuti in considerazione.
Die Welt,

2 dicembre 1998

In effetti, sorprendente vedere la mancanza di gusto con cui alcuni allevatori creano degli
ibridi, ricorrendo spesso e volentieri a vere e proprie torture. E' vero che in natura compaiono delle
anomalie, ma si mantengono solo se portano vantaggi alla sopravvivenza della specie.

Per quanto riguarda i gatti, una di queste anomalie la mancanza della coda. Questa caratteristica, in
genere, resta circoscritta a gruppi isolati, per esempio su un'isola. La mancanza di rinnovamento del
sangue o altre circostanze particolari possono trasformare tale anomalia in uno standard regionale.
E' il caso dell'isola di Man, dove il fenomeno si manifestato gi prima del XVIII secolo. La
sfortunata creatura a cui manca un importante strumento di equilibrio e di comunicazione si chiama
gatto Manx. Per me un mistero insondabile il motivo per cui da oltre cento anni si alleva il gatto
Manx, anche perch molto debole e facile preda di malattie.
Ancora pi assurdo, anche perch in natura praticamente questa particolarit non si verifica,
l'allevamento del gatto senza pelo Sphinx, che comparve per la prima volta sulla terra nel 1966 come
un brutto capriccio della natura. Per la precisione, bisognerebbe dire che quasi senza pelo, perch
in effetti ha una peluria sottilissima. I follicoli dello Sphinx producono del sebo che ovviamente non
pu essere assorbito dal pelo; ci comporta che il gatto debba essere strofinato quotidianamente con
la pelle di daino. Senza contare che questa razza estremamente sensibile al caldo e al freddo e
pu addirittura scottarsi al sole!
Al confronto, alcuni sistemi di allevamento per rimpicciolire la testa dei siamesi (per rispondere a
criteri estetici si attua una riproduzione selettiva che comporta l'eliminazione di circa un terzo del
cervello) e di alcuni persiani (che non riescono pi a curarsi il pelo e spesso soffrono di malattie
respiratorie e agli occhi), sembrano quasi innocui. In alcuni ambienti molto chic allevare gatti
completamente bianchi. Per questo si mette in conto che circa la met dei cuccioli abbia danni
all'udito o sia addirittura completamente sorda. E con questo si chiude il cerchio aperto dall'articolo
sopra citato.
L'orecchio uno degli organi pi importanti del gatto, percepisce suoni con una frequenza di 80.000
hertz, vale a dire la frequenza usata dai topi per comunicare fra di loro. Anche i gatti ciechi,
aiutandosi con l'udito e grazie alle possibilit di orientamento offerte loro dalle vibrisse, riescono a
catturare i topi!
Ma sono rimasto veramente sbalordito quando ho letto dei gatti-canguro della texana Vicky Ives
Speir. Questi gatti (allevati!) hanno le zampe anteriori poco sviluppate e quando si mettono in
agguato devono stare sulle zampe posteriori sostenendosi con la coda. (Ma perch non incrociano il

canguro con il Manx?) Quando si vogliono spostare in avanti, devono saltellare come i canguri, da
qui il nome. Sul suo sito, che nel frattempo stato chiuso, l'allevatrice esaltava i propri mutant kitties
per la loro rarit.
Dopo la lettura di queste mostruosit, ho provato a guardare quali siano i fondamenti giuridici
dell'allevamento degli animali domestici in Germania e probabilmente non far che aumentare
l'indignazione che gi state provando. vero che dal 1986 proibito l'allevamento degli animali
malformati. L'articolo 11 della legge tedesca per la protezione degli animali (il cosiddetto articolo
Contro l'allevamento con maltrattamenti degli animali) proibisce di allevare vertebrati quando si pu
presumere che i discendenti manchino per danni ereditari di parti del corpo o organi indispensabili
per quella specie, ovvero siano inservibili o modificati e quindi provochino dolori e sofferenze. Ma
i Lnder, che sono i responsabili della piena applicazione di questa legge federale, non hanno ancora
emanato il regolamento attuativo, perci gli allevatori possono non solo continuare tranquillamente
nella loro malsana passione, ma anche esibire i risultati dei loro allevamenti in tutte le mostre del
Paese , afferma Marion Selig dell'associazione Uomini per i diritti degli animali.
Una perizia commissionata dal Governo federale e presentata il 2 giugno 1999, la cosiddetta
Indagine sugli allevamenti con maltrattamenti, consiglia la proibizione dell'allevamento di intere
razze, di singole linee di allevamento e di singoli animali all'interno di una razza. Inoltre, il 17
maggio 2001, il Bundestag ha approvato una mozione in cui si afferma che la proibizione del
possesso e dell'esibizione alle mostre di tutti i vertebrati prodotti con allevamento violento il mezzo
idoneo per porre fine all'allevamento di animali deformi e impone al governo federale di emanare
immediatamente il decreto relativo . Ma finora non successo nulla.
L'unico Stato federale ad aver emanato un regolamento per l'applicazione dell'articolo contro
l'allevamento di animali deformi stato l'Hessen, con un decreto del suo Ministero delle politiche
sociali del 21 giugno 2002. Ma il Bundesrat, nella sua seduta numero 786 del 14 marzo 2003, ha
sostenuto che l'applicazione della proibizione di allevare animali deformi sarebbe problematica ,
come si legge letteralmente nel rapporto 2005 sulla protezione degli animali stilato dal Ministero
federale per la difesa dei consumatori, dell'alimentazione e dell'agricoltura.
Bisogner attendere ancora molto prima che una legge federale sensata sia recepita nella realt

giuridica dei Lnder.


gatti clonati su ordinazione
Los Angeles.

Una ditta californiana di biotecnologie ha clonato e

venduto su ordinazione una gatta. Little Nicky il clone di


Nicky, una gatta particolarmente intelligente e affettuosa morta
l'anno scorso all'et di sette anni. La proprietaria ha sborsato
50.000 dollari per la gattina che ora ha nove settimane, scrive il
giornale

San Francisco Chronicle.

Non c' nessuna differenza fra 'Little

Nicky' e 'Nicky', afferma felicissima la donna texana. La ditta


Genetic Savings and Clone di Sausalito presso San Francisco la
prima al mondo a clonare gatti.
Fuldaer Zeitung,

24 dicembre 2004

A volte, un articolo di giornale dedicato ai gatti pu essere un campanello d'allarme per lo sviluppo
della societ: proprio alla vigilia di Natale, quasi tutti i quotidiani tedeschi hanno pubblicato la
notizia della gatta clonata. In altri passaggi degli articoli si legge che Ju-lie, la texana proprietaria
della gatta, apprezzava nella micia defunta la capacit di rispondere a undici comandi. Gi solo
questo fa comprendere che Julie non deve aver capito molto della natura dei gatti.
Si potrebbe liquidare questa storia del clone come un malinteso amore per i gatti e passare oltre, se
non fosse che quanto successo trascende il caso singolo e chiama in causa il rapporto fra uomini e
felini.
Ogni gatto diverso dagli altri. Chi vive con i gatti rimane immancabilmente sbalordito
dall'inconfondibile originalit del loro carattere. Ma clonare un gatto significa soffocare la gioia
dell'originalit di ognuna di queste graziose creature. Toglie il piacere della scoperta quotidiana e
impedisce nuove esperienze. Con la clonazione, ci si vuole sottrarre ai rischi imprevedibili e alle
spiacevoli sorprese, ma allo stesso tempo si esalta anche la monotonia della ripetizione. Conta poco
se per differenziare il duplicato di Nicky si usa il diminutivo Little Nicky.

La riproduzione genetica dei gatti impedisce anche di dire addio per sempre a un amato compagno;
vuole eliminare dalla vita umana l'esperienza della perdita definitiva. Ma la morte la compagna pi
testarda della nostra esistenza; chi durante la propria vita rifiuta l'esperienza della perdita e dell'addio
irrevocabile non svilupper mai la capacit di accettare la propria morte.
A parte questo, e il fatto che nel mondo ci sono abbastanza gatti per cui non ha molto senso clonarli,
va detto che nella clonazione degli animali domestici c' un pericolo ben pi minaccioso. Un
portavoce della ditta Genetic Saving and Clone ha dichiarato al Los Angeles Times che sono in
procinto di industrializzare il processo di clonazione e quindi in un futuro prossimo si arriver
all'abbattimento dei prezzi. Cos, fra breve, la rinascita di un animale domestico sar alla portata
di tutte le tasche ! Vengono clonati anche i cani (per ora con un costo di 100.000 dollari). Cos, la
riproduzione genetica degli animali domestici potr diffondersi sempre pi. Le conseguenze che ne
deriveranno saranno senza dubbio di ampia portata.
Se esiste la possibilit di clonare a prezzi accessibili i nostri animali domestici, il risultato potrebbe
essere l'abitudine alla duplicazione di organismi biologici complessi. Si perderebbe lo sguardo critico
sul clone, che diventerebbe parte di una normalit oggi ancora sconosciuta. E saremo a un passo
dall'idea di poter clonare anche le persone care. Se si pensa ai bambini con malattie inguaribili (che
potrebbero essere clonati eliminando le cause genetiche della malattia mortale), a bambini che hanno
subito un incidente o che sono caduti vittime di un crimine, allora la pressione sullo Stato per
l'autorizzazione alla clonazione umana diventerebbe insostenibile.
Il clone Little Nicky, dunque, non il punto d'arrivo dello sviluppo scientifico, ma solo l'inizio e,
secondo me, consapevolmente calcolato. La clonazione degli animali domestici, gi di per s,
potrebbe essere un ottimo affare. Ma serve anche a preparare l'umanit a un commercio che presenta
enormi problemi etici ma che, dal punto di vista imprenditoriale, sarebbe molto appetibile e
aprirebbe la prospettiva di un gigantesco giro d'affari. Se fosse possibile (e permesso) clonare
bambini, si metterebbe in moto un commercio con margini di guadagno incredibili.
In Germania, nel medio periodo, non si profilano situazioni di questo genere; ma in Cina, in Israele,
in Corea del Sud o in altri Stati del mondo? Se si pu imparare qualcosa dalla storia, che ci che
possibile, se serve a interessi militari o economici, prima o poi si realizza. E' significativo che

neppure le Nazioni Unite siano riuscite ad accordarsi per un divieto di clonazione dei bambini.
Il biochimico Erwin Chargaff, morto nel 2002 all'et di novantasei anni, nel libro Vista dal
tredicesimo piano ha formulato in questo modo le sue preoccupazioni a proposito della ricerca
genetica e della bioetica: Se l'etica comprende lo studio della morale, allora la bioetica si applica a
tutto ci che riguarda la vita. Quindi, abbiamo a che fare con un nuovo sottoinsieme di una scienza
antichissima. Potrebbe nascere la sinistra sensazione che, spesso, una nuova scienza sorge proprio
quando le cose cominciano ad andare male .

Postfazione e ringraziamenti
Tutte le citazioni tratte dai media sono riprodotte letteralmente, alcune rare e brevi omissioni non
sono indicate. Anche la maggior parte dei titoli proviene dalle fonti originali. Solo in alcuni casi, per
esigenze di migliore comprensione, li ho formulati io stesso. Le diverse norme ortografiche delle
fonti giornalistiche non sono state uniformate.
Ringrazio i seguenti media e giornali (come pure innumerevoli uffici stampa e siti web che qui non
possibile menzionare per questioni di spazio) per avermi permesso di riprodurre gli articoli sui gatti
per me fonte di ispirazione e per la disponibilit dimostratami durante le ricerche:
ARD-Tagesschau, Bayerischer Kundfunk on line, BBC on line, Berliner Kurier, Berliner
Morgenpost, Berliner Zeitung, Bild, BZ, CNN, Corriere della sera, Deutschlandfunk, Diepholzer
Kurier, FAZ, FAZ am Sonntag, Fuldaer Zeitung, Geliebte Katze, General Anzeiger, Hamburger
Abendblatt, Journal of the American Vete-rinary Medicai Association, Kabel 1, Klner StadtAnzeiger, Kronen Zeitung, Kurier, la Repubblica, L'Express, Los Angeles Times, Das Magazin,
Main-Spitze, Metro on line, Mnchner Merkur, Netzeitung.de, Neue
Zrcher Zeitung, New Scientist, New York Post, PLoS Genetics, Psychosomatic Medicine, The
Observer, RBB Fernsehen, Saar-Echo, Schweizer Fernsehen, Science, Der Spiegel, Spiegel on line,
Stuttgarter Zeitung, Sddeutsche Zeitung, Der Tages-Anzeiger, Tagesspiegel, TAZ, The Times, The
Washington Post, Die Welt, Die Welt am Sonntag, Die Weltwoche, ZDF, Die Zeit.
Ringrazio particolarmente Martina Wagner a cui dobbiamo Paul e Lisa, Rolf-Peter Baacke, per

l'instancabile ricerca delle impronte dei gatti nella bibliografia marittima, Karin Graf che ha trovato
l'editore giusto per questo libro, Jutta Schneider per l'appassionato lavoro di redazione, Isolde
Ohlbaum che ancora una volta ha contribuito con le sue fotografie belle e inconfondibili, Jutta
Schlhorn e Peter Seidel per l'accurato monitoraggio dei media, e Ruth Klinkenberg che come
sempre stata importantissima per le conversazioni che abbiamo avuto dalla prima idea di questo
libro fino all'ultima lettura delle bozze.

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