ti, di scanner e di monitor. Non pu non saltare all`occhio ai lettori pi diligenti il fatto che tali strumenti siano stati citati ogni- qualvolta abbiamo tirato in ballo la que- stione del colore nella gestione di imma- gini digitali. In questa puntata inizieremo ad analizzare il tema della stampa, ricordando per che i migliori risultati si ottengono da un siste- ma in cui computer, scanner, monitor e stampante siano tutti 'coordinati tra loro. Le tecnologie di stampa Iniziamo con un piccolo quiz: quante tec- nologie di stampa conoscete? Le principali sono ink-jet, laser e sublima- zione. Le stampanti ink-jet sono quelle di maggiore diffusione per il prezzo estrema- mente vantaggioso; le laser sono presenti quasi in ogni ufficio e quelle a sublima- zione sono prese in considerazione soprat- tutto dai professionisti. Sembrano ormai scomparse dalla memo- ria collettiva le vecchie stampanti ad im- patto, di costruzione meccanica a prova di atomica, ma prive di ogni capacit grafica. Pochi magari hanno mentalmente risposto anche laser a colori`. Tale tecnologia an- cora un po` cara ed ingombrante per esse- re considerata un tipo di stampa persona- le, che l`ambito di utilizzo di questo ar- ticolo. Quale di tali tecnologie trattare allora? Cre- do che possa essere utile considerare in- nanzitutto il fatto che alcune delle stam- panti fino ad ora citate fondino il loro fun- zionamento su basi comuni. certo che, per la maggior parte degli utenti non pro- fessionali, la categoria di maggiore inte- resse sia quella delle stampanti ink-jet, es- sendo tale tecnologia la pi diffusa e ca- pace di offrire buone prestazioni per la stam- pa delle fotografie ad un prezzo abbastan- za economico. Ci concentreremo quindi so- prattutto su queste stampanti e su quelle a sublimazione, che offrono ottime presta- zioni, anche se a prezzi pi elevati. Un discorso a parte andrebbe fatto per la stampa laser. Purtroppo la tecnologia laser non offre ancora a prezzi abbordabili la pos- sibilit di accedere al colore. Come potremmo definire una stampante personale`? Dovrebbe poter riprodurre una discreta gamma di colori e avere una riso- luzione tale da evitare che ad un`osserva- zione non troppo ravvicinata siano visibi- li i punti che compongono l`immagine; inol- tre i costi di gestione che tale stampante LE STAMPANTI La comprensione del funzionamento di queste periferiche consente di individuare i modelli pi adatti alle nostre esigenze creative. "#$%&' ()*)+'&, Il raffronto diretto tra i risultati ottenibili con le varie tecnologie di stampa permette di com- prendere quali siano gli effetti tangibili tra limpiego delle tecnologie RGB, CMYK, esa- cromia. Loriginale (simulato) viene riportato per confronto. Originale RGB CMYK comporta non dovrebbero costringerci a le- sinare troppo sul numero di stampe da ese- guire, o sul numero di nostri pasti giorna- lieri. Infine occorre che la stampa di una fotografia di medie dimensioni non avvenga in tempi troppo lunghi. Colore e risoluzione Dato che sicuramente i lettori attenti avran- no ripreso in mano le puntate relative ai no- stri excursus nei pianeti Colore e Risolu- zione, non ci soffermeremo pi di tanto nel rispolverare questi concetti. Poich il nostro sistema visivo struttura- to in modo che due piccolissime macchie di colore diverso, se osservate a distanza, ci appaiano non distinguibili e di una to- nalit intermedia tra le due, le moderne stampanti (parliamo ora delle ink-jet) pos- sono sfruttare tale sistema di percezione deponendo sul foglio bianco piccolissimi punti di colore ravvicinati. Cerchiamo di spiegare come funzionano le stampanti ricorrendo anche ad alcune gros- solane semplificazioni, che per possono rendere pi chiaro il discorso. Per ottenere una buona resa delle varie to- nalit sono necessarie almeno 256 sfuma- ture per ogni colore fondamentale del si- stema sottrattivo: ciano (C), magenta (M) e giallo (Y) a cui si aggiunge il colore ne- ro (K) per ottenere dei neri profondi, altri- menti irraggiungibili per questo tipo di stampa. Le prime stampanti a getto d`inchiostro uti- lizzavano esclusivamente inchiostri a un solo livello di densit; con questa tecnolo- gia il punto di stampa assume il colore di uno solo dei colori primari della stampa sottrattiva, e pu essere quindi solo giallo, magenta o cyan. Per creare le sfumature di colore la stampante ink-jet utilizza una re- tinatura, una specie di scacchiera in cui si riempiono alcune caselle ed altre vengono lasciate vuote in modo tale che osservan- Con il termine Gamut si intende linsieme dei colori generabili dal dispositivo che stiamo uti- lizzando. utile conoscere bene il gamut delle nostre periferiche onde non pretendere risulta- ti non realizzabili. I pi completi software di fo- toritocco ci vengono incontro segnalandoci con tinte contrastanti, come per esempio avviene nellimmagine, quali sono i colori che rischia- mo di perdere nella stampa di unimmagine appena elaborata. Sar poi nostro compito ope- rare al fine di riportare il gamut dellimmagine a valori stampabili in CMYK. I colori rappresentabili sullo schermo del com- puter differiscono per numero e per tinta da quelli stampabili mediante la quadricromia CMYK. Allo stesso modo, altri tipi di stampa permettono di ottenere differenti set cromatici. Va tenuto presente che, in tutti questi casi, la quantit dei colori rappresentabili non che una minima parte dello spettro visibile alloc- chio umano. Dallimmagine si pu intuire come, onde esse- re certi di utilizzare tinte esistenti in tutti gli spa- zi colore coinvolti nel nostro lavoro, pu con- venire servirsi di quelle tonalit presenti nella zona di intersezione delle curve, area cromati- ca comune a tutti gli spazi (zona centrale dello spettro). Al giorno doggi lesacromia senza dubbio su- periore alla altre tipologie di stampa presenti nel grafico. La linea chiara indica il confine tra i colori stampabili in CMYK e quelli visibili su uno schermo correttamente calibrato in RGB. pa- lese la differenza dimensionale tra le aree co- perte dalluno e dallaltro spazio. Si nota an- che come la quadricromia riesca meglio a ge- nerare colori nella gamma dei verdi rispetto a quanti ne possiamo stampare tra i blu. Per oltrepassare qualitativamente il livello imposto in ti- pografia dalla stampa in quadricromia, non ci resta che af- fidarci alla stampa in esacromia, i cui risultati sono qui ben visibili. Purtroppo il costo della stampa a sei colori sale con la qualit ottenibile anche se bisogna ammettere che, cro- maticamente, la differenza osservabile davvero notevole. Ecco come la sintesi cro- matica sottrattiva, quel- la utilizzata nella stam- pa su carta, trova impie- go nellapplicazione del retino tipografico. Linee di retino delle dif- ferenti componenti cro- matiche primarie vengo- no deposte sul foglio ad angolazioni differenti al fine di aumentare il gra- do di confusione tra punti vicini. Il nostro occhio perce- pir tali linee, se stam- pate ad una risoluzione adeguata, come un tuttuno, dandoci lillusione di osser- vare sfumature continue di colore. do l'immagine da una certa distanza l'ef- fetto sia quello di passaggi sfumati di co- lore: per rendere 256 livelli di densit oc- corrono 256 caselle, ovvero una matrice di 16x16 quadretti. La stampante dovr quin- di essere in grado di posizionare 2400 pun- ti in un pollice per avere la stessa capacit di riprodurre dettagli a 150 dpi con 256 sfu- mature per ogni colore fondamentale (la ci- fra di 2400 punti si calcola moltiplicando 150x16). Tuttavia se si usano inchiostri di densit di- versa che si sovrappongono in pi livelli, il punto di stampa pu assumere diverse to- nalit di colore e quindi si richiede una mi- nore risoluzione in termini di dpi. Ad esempio, se con una stampante ink-jet si usano inchiostri chiari con densit 25% rispetto agli inchiostri normali, in modo ta- le da avere 4 livelli per ogni colore fonda- mentale, possiamo ridurre di un quarto il numero di caselle della nostra scacchiera, e quindi dimezzare la risoluzione richiesta alla stampante; invece di 2400dpi baste- ranno 1200dpi (256:4= 64, ovvero una ma- trice di 8x8 punti che d 150x8). Dunque tutte le seguenti combinazioni so- no equivalenti sia dal punto di vista della risoluzione dell'immagine finale, che dal punto di vista cromatico. Nel caso della stampa a sublimazione il co- lore su un film in poliestere, che viene scaldato dalla testina di stampa in prossi- mit del supporto finale; il colore da soli- do passa direttamente allo stato gassoso, cio sublima, e si deposita sulla carta. I quattro colori primari CMYK vengono deposti in momenti successivi; ad ogni pas- saggio la pellicola appena utilizzata, anche se poco, viene sostituita con quella relati- va al primario successivo ed il foglio di car- ta, risucchiato` nella stampante, viene nuo- vamente sovrastampato col nuovo colore. Va da s che l`allineamento dei primari e del foglio deve essere assoluto. Questo ti- po di stampa a tono continuo, ovvero ogni punto pu assumere una tonalit di colore qualsiasi tra 16.7 milioni di possibilit di- verse, usando inchiostri a densit variabi- le. Non serve quindi la retinatura e la riso- luzione di stampa pu essere di 150 o 300 dpi, molto pi bassa quindi rispetto a quel- la della stampa a getto di inchiostro. Il sistema costoso in quanto se ne vanno quattro fogli di pellicola ad ogni stampa, uno per ogni primario, e questo avviene an- che se dobbiamo stampare un solo caratte- re nero nel centro della pagina. Il motivo per cui vengono preferite le stampanti a su- blimazione rispetto alle ink-jet che la fe- delt dei colori di una sublimazione non te- me ancora oggi rivali rispetto alle pi eco- nomiche ink-jet. Peccato che il prezzo del- l`hardware e dei materiali di consumo (car- te e inchiostri), cos come il tempo neces- sario ad ogni stampa, ne frenino la diffu- sione. Scelta della stampante Veniamo a delineare ora quel minimo di aspetti che il possibile acquirente dovreb- be considerare nell`atto di scegliere una stampante nuova fiammante. Come gi accennato va valutata la risolu- zione che la nostra futura stampante pu raggiungere. La risoluzione va intesa co- me la capacit di stampare punti estrema- mente piccoli e ravvicinati ed indicata dai produttori in dpi (dot per inch, punti per pollice). Per valutare la risoluzione occor- re prendere in considerazione il valore pi piccolo; ad esempio in una risoluzione 720x1440 dpi il dato che conta 720dpi. Ricordiamo che il dato di risoluzione del- le stampanti a sublimazione non con- frontabile con quello delle ink-jet. Sempre in tema di risoluzione, verificate anche di disporre di un computer capace di manipolare un`immagine che stampata a 1200dpi fornisca un A4 pieno. Per la cro- naca sono circa 350Mb di file ad un solo livello. Connessa alla risoluzione la capacit di resa delle tonalit dei colori; come abbia- mo spiegato precedentemente, le stampan- ti ink-jet che usano gli inchiostri chiari so- no avvantaggiate e le stampanti a sublima- zione garantiscono un`ottima fedelt cro- matica. Lautonomia di una stampante, e quindi i costi di gestione, diviene importante quan- do prevediamo un carico di lavoro soste- nuto. Questo fattore viene di solito trascu- rato da chi non solito effettuare un gran numero di stampe fotografiche, ma salta immediatamente agli occhi (ed al porta- monete) quando ci si accorge che non ba- stano mai le cartucce di riserva. L`aspetto pi antipatico della questione, per ci che concerne le ink-jet, la propensione dei co- struttori ad assemblare le cartucce colore in blocchi unici; il lato positivo che si ha sempre un corretto allineamento dei colo- ri della stampante. Canon per ha recente- mente introdotto una stampante a colori in- dipendenti. I costi degli inchiostri per la su- blimazione sono certamente pi elevati, ma chi propende per questo sistema ha certa- mente fatto i suoi conti in anticipo. La reale risoluzione raggiungibile da una stam- pante in genere inferiore a quella dichiara- ta dai costruttori, generalmente riferita alle prestazioni meccaniche inerenti lo spostamento della testina di stampa rispetto al foglio. Il gra- fico, tratto da un test effettuato presso il Cen- tro Studi Progresso Fotografico, rappresenta leffettiva risoluzione di stampa, orizzontale e verticale, relativa alla periferica testata. La ri- soluzione di 6 linee/mm corrisponde al valore di 300dpi, generalmente considerato il livello di partenza per considerare una stampa di qua- lit fotografica. Facendo un ingrandimento spinto, ma nean- che troppo, di una fotografia stampata in ti- pografia, compaiono le forme geometriche, de- finite rosette, scaturite dallincrocio delle li- nee di retino. Nuove tecniche di retinatura per- mettono di ridurre sensibilmente la dimensio- ne delle rosette, migliorando di conseguenza la definizione della stampa. Un tipo di stampa del genere viene definita a micropunti (mi- crodot). Risoluzione Livelli per ogni stampante colore fondamentale 2400dpi 1 livello 1200dpi 4 livelli 600dpi 16 livelli 300dpi 64 livelli 150dpi 256 livelli Dall`utilizzo degli inchiostri dipende il co- sto copia, unitamente al prezzo da pagare per la carta di tipo fotografico. Per chi utilizza una stampante a sublima- zione il problema non si pone, essendo ob- bligato all`uso di fogli speciali, costosi, per non vedere sciupato il risultato dell`impie- go delle preziose pellicole. Per chi utilizza la tecnologia a getto d`inchiostro, al con- trario, si apre un vasto ventaglio di possi- bili supporti fotografici. I prezzi sono piut- tosto variabili ed il conto finale va fatto in base alla qualit di stampa che si pensa di ottenere (speriamo alta) e del formato da coprire (speriamo oltre l`8x12cm). Un altro elemento di valutazione la velo- cit di stampa, anche se questa collega- ta alle prestazioni del computer e all`inter- faccia usata. Questioni di calibrazione Eccoci alla questione pi delicata della stampa in casa`. Prima di tutto ricordiamo il gi citato fulcro della questione: ogni stru- mento hardware viene fornito con impo- stazioni cromatiche proprie, difficilmente combacianti con quelle di altri dispositivi. Inoltre non detto, anzi, non si verifica mai, che tutte le periferiche per la gestione del colore siano in grado di generare gli stessi toni. Molti software di fotoritocco, essen- do gi a conoscenza del problema, ci infor- mano del fatto che stiamo utilizzando del- le tinte che non potranno essere stampate in modo identico su carta. Parliamo in tale evenienza di allarme di Gamut. Il Gamut pu essere considerato la gamma di colori che un dispositivo in grado di visualizza- re. Conoscere il Gamut degli strumenti che utilizziamo fondamentale!!! Iniziamo col provare a stampare una pagi- na di test. Atal fine scegliamo un set di im- magini che racchiudano un po` tutte le even- tualit cromatiche pi classiche: zone d`om- bra con dettagli, zone di alte luci con det- tagli, forti contrasti cromatici, tinte pastel- lo (critiche!), colori al limite del gamut. Os- serviamo il risultato. Se dovessimo accor- gerci che la stampa ottenuta davvero al- tra cosa rispetto a ci che possiamo osser- vare sullo schermo, potrebbe essere il caso di modificare qualche parametro nel modo in cui la stampante opera. La cosa pi dif- ficile per chi non uso ad un`osservazione di originali a schermo, quella di capire quando un originale per riflessione (la stam- pa), ha raggiunto l`equilibrio cromatico con un originale per emissione (il monitor). Iniziamo ad abituare l`occhio a questo tipo di osservazione, dato che fondamentale per una buona riuscita del nostro lavoro. Dopo aver verificato che la nostra stam- pante necessita di correzione, possiamo pro- curarci un riferimento cromatico certo. Uno dei pi noti campioni colore prende il no- me di IT8. Questi supporti cromatici ven- Le possibilit di intervenire nei parametri fondamentali riguardanti la stampa, nelle odierne stampanti personali, sono piuttosto ridotte. Oltre al consueto selettore relativo al livello quali- tativo della futura stampa, possiamo provare alcuni switch per il controllo delle tinte primarie coinvolte nella sintesi del colore della nostra immagine. comunque preferibile attuare ogni pos- sibile settaggio della stampante attraverso la definizione di un apposito profilo colore. Un forte ingrandimento di una stampa permet- te di evidenziare i punti che costituiscono lim- magine. Nella realt il nostro apparato visivo non riesce, al di sotto di una determinata di- mensione, a discernere tali microscopici parti- colari dandoci lillusione di una sfumatura con- tinua. Tanto pi i punti di stampa saranno pic- coli, maggiore sar la probabilit che la nostra immagine risulti meglio definita. gono di solito forniti sia in versione carta- cea che digitale. Stampiamo il file relativo al campione IT8; dal confronto dell`im- magine a video e della stampa possiamo trarre qualche indicazione su come impo- stare la stampante. Meglio ancora, rispetto ad intervenire sul- le impostazioni relative alla stampante, sa- rebbe ricercare un profilo colore adatto al- la nostra periferica di stampa. Sia Windows che MacOS mettono a disposizione l`uti- lizzo di file di calibrazione corrispondenti alle pi diffuse stampanti. Teniamo sem- pre ben presente che, nella maggior parte dei casi, per fini non estremi, una buona scelta del profilo colore per la stampante, unitamente ad una corretta calibrazione del monitor, possono condurre a stampe sod- disfacenti. Non l`ho specificato ma mi pare ovvio che ad ogni successiva modifica sar necessa- rio rieseguire una stampa, ad alta qualit e su carta fotografica, della prova colore so- pra descritta (IT8, per esempio). Il riferimento cromatico IT8 uno degli stan- dard a cui ci possiamo affidare per la verifica della corretta calibrazione cromatica dei nostri dispositivi di visualizzazione. La calibrazione pu essere eseguita tramite la scansione del- lapposito supporto cartaceo fornito, oltre che dalla stampa del medesimo set cromatico, for- nito anche su file. Il confronto tra i risultati di stampa, scansione e visualizzazione a video ci fornisce valide informazioni per la corretta ca- librazione delle nostre periferiche. Le tinte pre- senti in tale riferimento vengono scelte con lo scopo di coprireuna ampia area dello spettro. Anche se finora abbiamo accettato di affi- darci alla verifica visiva dei risultati otte- nibili, non dimentichiamo che, per scopi professionali, sar necessaria una calibra- zione pi attenta, magari con colorimetri in grado di leggere` con precisione dal cam- pione stampato le componenti cromatiche presenti in modo da definire il profilo co- lore pi adatto; per realizzare specifici pro- fili di colore esistono appositi software. Inutile dire che tali strumenti, analogamente a quanto avviene per i corrispettivi dedi- cati alla misurazione dei colori a video, co- stano non poco, divenendo in tal modo gio- cattoli` alla portata di chi vi trae un effetti- vo ritorno economico. Interfaccia e collegamenti In qualche modo la stampante deve essere connessa all`elaboratore, che deve riceve- re i dati relativi alle immagini da stampa- re. Le interfacce che oggigiorno si conten- dono la palma dell`efficienza e della fles- sibilit sono la connessione Parallela e quel- la USB. L`interfaccia parallela denuncia ormai i suoi anni, ma continua a fornire ot- time prestazioni, soprattutto in termini di semplicit costitutiva del supporto hardwa- re e dei cavi. Lo svantaggio dell`acquista- re oggi una stampante parallela pu esse- re quello di trovarsi, un domani, a non po- terla pi connettere con i nuovi elaborato- ri dotati, come prevedibile, di sola inter- faccia USB, ovvero Universal Serial Bus. Oltre ad un trasferimento dati pi veloce, altri vantaggi offerti dalla la porta USB con- sistono nella condivisione della connes- sione tra i mondi Win a Mac (al 90% al- meno), nella semplicit di installazione coi nuovi sistemi operativi (basta, nella mag- gior parte dei casi, collegare la periferica per vederla funzionare), nella possibilit di collegare in serie diverse periferiche (pur- ch sia presente in tali periferiche una pre- sa USB passante) ed infine la possibilit di connessione a caldo` , ovvero senza dover spegnere e riaccendere il computer. Scegliendo l`interfaccia USB siamo anche in grado di ovviare all`eventuale problema derivante dall`avere la porta parallela gi occupata da altre periferiche che potreb- bero creare qualche conflitto se obbligate al lavoro condiviso. Una nota che riguarda entrambe le due ti- pologie, parallela e USB, relativa alla lun- ghezza massima dei cavi utilizzabili: non Lapplicazione di modelli colore uniformi per tutta la catena di periferiche che utilizziamo, ci d la certezza di ottenere risultati coerenti nel passaggio da un tipo di visualizzazione allal- tro. I moderni sistemi operativi incorporano, ormai di serie, alcuni metodi per la gestione dei cosiddetti profili colore. Malgrado labisso che separa tali espedienti dai sistemi di calibrazio- ne professionale, essi ci danno modo di limita- re, senza limpiego di ulteriori capitali, la per- dita di qualit dovuta ad un settaggio macro- scopicamente scorretto dei parametri colore. consigliabile infatti eccedere la lunghezza massima delle connessioni rispetto a quan- to garantito dal produttore. Anche per ci che concerne la qualit dei cablaggi, esor- to a non lesinare sulla bont di tali am- mennicoli: non vale la pena di mortifica- re le potenzialit della stampante per ri- sparmiare qualche migliaia di lire. possibile incontrare anche altri tipi di connessione, come la possibilit di stam- pare le immagini riprese con la fotocame- ra digitale senza bisogno di transitare per alcun elaboratore. Generalmente tale ca- ratteristica viene implementata da co- struttori di stampanti che producono an- che appositi modelli di fotocamera predi- sposti. anche possibile trovare stampanti che accettano l`inserimento delle schede di memoria utilizzate dalle fotocamere di- gitali per la ripresa delle immagini. In en- trambi questi casi evidente che non si pu effettuare alcun intervento di corre- zione. Eliminare il monitor e l`elaborato- re da tale processo pu giovare solo a chi non punti al raggiungimento di un buon livello qualitativo e desideri solo una ra- pida stampa dell`immagine scattata. I materiali di consumo: gioie e dolori Per materiali di consumo intendiamo car- ta ed inchiostri da stampa. Chi intenzio- nato all`acquisto di una stampante da adi- bire alla stampa fotografica si ponga nel- l`ottica di destinare ai materiali di consu- mo una cifra che, col tempo, superer la spesa fatta per l`acquisto della stampante. Tralascer la questione riguardo al for- mato della carta da stampa, essendo que- sto da valutare prima dell`acquisto della stampante. Atal proposito inviterei ad una seria valutazione dell`eventualit di ac- quistare una stampante di formato supe- riore al comune A4. Ovviamente la que- stione del formato riguarda pi gli utenti di ink-jet che quelli di stampanti a subli- mazione, essendo i prezzi di una A3 a su- blimazione veramente fuori portata per un utente non professionista. Per quello che riguarda gli inchiostri non c` nulla da dire se non di utilizzare sem- pre e solo cartucce originali, non rigene- rate, non scadute, tenute in condizioni ade- renti alle specifiche scritte sulla confezio- ne o nell`immancabile foglietto illustrati- vo. Anche se i costi sono superiori si al- lunga la vita della stampante. Per i supporti cartacei la scelta si fa pi ampia e sono numerosi i produttori che of- frono una vasta scelta con carte con de- nominazione qualit fotografica` caratte- rizzate perlopi da spessori, o grammatu- re in gergo, superiori alla comune carta da fotocopiatrice, oltre che da superfici luci- de che danno la sensazione di avere a che fare con stampe fotografiche tradizionali. In una prima fase meglio provare le car- te consigliate dal produttore della nostra stampante, in quanto gli inchiostri intera- giscono con la carta. Nulla vieta comun- que di provare altre carte, soprattutto se si cercano superfici o grammature partico- lari; conviene in questo caso sviluppare della sperimentazione personale, magari dopo aver letto le prove realizzate da Pro- gresso Fotografico. Evitiamo solo di con- siderare forzatamente valida una carta so- lo per il fatto che costa un capitale. Ricordiamoci sempre che un buon sup- porto quello che ci permette di ottenere risultati cromatici neutri, con un`ampia gamma rappresentabile e con una buona definizione dei particolari. Quest`ultimo fattore dipende in buona misura dalla car- ta essendo l`assorbimento dell`inchiostro un fattore decisivo al fine di valutare la combinazione di inchiostri e supporto; po- trebbe verificarsi, infatti, che un`ottima carta ed un ottimo inchiostro, se utilizza- ti assieme, diano un pessimo risultato. questo il motivo che mi spinge a consi- gliare, dopo la prova dei materiali sugge- riti, di sperimentare varie combinazioni, ma con spirito estremamente critico. Per- dita di definizione e comparsa di domi- nanti, posto di aver eseguito le prove su un sistema ben tarato, ci devono fare pro- pendere per un cambio di materiali di con- sumo o per il loro diverso assortimento. Per i possessori di stampanti a sublima- zione, al contrario, non resta che affidar- si ai prodotti suggeriti, e nella maggiore parte dei casi imposti, dal produttore del- la stampante. Tale imposizione si ripaga comunque coi risultati in genere eccellenti, che non danno certo modo di desiderare altri abbinamenti pi performanti. Conclusione Per quanto breve sia stata questa tratta- zione, se paragonata all`immensa mole di materiale disponibile riguardante la stam- pa digitale, credo che l`utente medio, co- s come quello alle prime armi, abbia avu- to modo di farsi un`idea delle problema- tiche inerenti la stampa in quadricromia, per inteso quella con cui abbiamo a che fare utilizzando le ink-jet, o le stampanti a sublimazione. Spero che chi avr a che fare con tali questioni trovi in quanto det- to non tanto una risposta definitiva, quan- to uno spunto al fine di proseguire nella ricerca personale. Le prossime puntate ver- ranno dedicate a monitor e scanner, cer- cando di partire dal loro funzionamento per arrivare alla descrizione di come sia possibile scegliere, se non il modello, al- meno le caratteristiche necessarie per rea- lizzare i nostri fini creativi. Eugenio G. Tursi (7- Continua)