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Corso di Economia dei Sistemi Industriali (02AQJPG)

Prova scritta del 28 febbraio 2014


ISTRUZIONI. Il tempo a disposizione di centoventi minuti. Se si ritiene che il testo non sia chiaro o completo, si
formulino le ipotesi ritenute necessarie per procedere alla soluzione. Esporre i passaggi analitici con ordine; la di-
scussione qualitativa dei risultati deve essere chiara e molto sintetica. Gli esercizi 1 e 2 devono essere risolti su un
foglio separato rispetto agli esercizi 3 e 4. Apporre il proprio nome su tutti i fogli.
Esercizio 1
Due giocatori partecipano ad unasta per lassegnazione di un bene che entrambi valutano v, dove v positivo. Le
regole dellasta prevedono che entrambi i giocatori dichiarino simultaneamente lammontare bi che sono disposti a
pagare in caso di vittoria. Vince lasta chi fa lofferta pi alta e paga la cifra che ha offerto. Se le offerte risultassero
uguali il vincitore verrebbe sorteggiato.
a. Qual il comportamento dei giocatori allequilibrio ?
b. Si pu affermare che le regole del gioco sono efficaci per gli interessi del venditore ?
c. Come cambierebbe lesito del gioco se i due giocatori avessero valutazioni differenti del bene (cio v1 non coinci-
desse necessariamente con v2) ? Si consideri il caso in cui v1 e v2 sono conoscenza comune.
Traccia di soluzione
a. La funzione di reazione del generico giocatore i in risposta ad una strategia bj del giocatore j prevede che:
bi* = Ri(bj) = bj + c se bj < v
e
bi* = Ri(bj) = v se bj > v.
Lincrocio delle funzioni di reazione dei due giocatori prevede una combinazione di strategie di equilibrio in cui en-
trambi i giocatori fissano una strategia bj = v.
b. Il bene viene quindi venduto ad uno a caso dei due giocatori ad un prezzo pari alla massima disponibilit a paga-
re. Il venditore dunque in grado di estrarre tutto il surplus ai compratori.
c. La funzione di reazione del generico giocatore i in risposta ad una strategia bj del giocatore j ancora:
bi* = Ri(bj) = bj + c se bj < vi
e
bi* = Ri(bj) = vi se bj > vi.
In questo caso, lincrocio delle funzioni di reazione assumendo v2 > v1 prevede b1* = v1 e b2* = v1 + c. Il vendi-
tore conseguentemente non riesce ad estrarre tutto il surplus al compratore.


Esercizio 2
Si consideri un mercato duopolistico la Cournot con costi di produzione lineari e simmetrici e curva di domanda
iperbolica p = /Q, con Q = q1 + q2.
a. Si trovino prezzi e quantit di equilibrio.
b. Si dimostri che il mark-up e lindice di Lerner di impresa non dipendono dai costi.
Traccia di soluzione
Il profitto della generica impresa i ti = qi /( qi + qj ) c qi .
La FOC
2
qj /( qi + qj )
2
c = 0 .
a. Invocando la simmetria (allequilibrio q*1 = q*2 = q*) si ottiene q* = /(4 c ) e p* = 2 c .
b. Il mark-up allequilibrio (p* c ) / c = 1 ; lindice di Lerner (p* c ) / p* = 1/2. Con tutta evidenza n luno n
laltro dipende da c. Ci causato dalla iso-elasticit della funzione di domanda iperbolica.
Esercizio 3
Unimpresa che opera in monopolio naturale produce 2 beni (X e Y) sostenendo costi pari a:

C = 1800 + 20X + 20Y

Le domande di mercato dei due beni X e Y sono rispettivamente:

X = 100 P
x
; Y = 120 2 P
y
.

Calcolare:

a) i prezzi ottimali di first best; si illustri graficamente la soluzione;
b) si supponga che il regolatore voglia fissare un prezzo uniforme P
u
per i due prodotti. Si determini il prezzo
minimo di second best, le quantit vendute dei due prodotti e la perdita secca di benessere (dead weight loss);
c) si assuma ora che il regolatore fissi prezzi diversi per i due prodotti e che tali prezzi siano fissati in modo da
raggiungere la soluzione di second best. In particolare, si assuma che il costo ombra dei fondi pubblici sia pari
a = 1/2. Calcolare la nuova perdita secca di benessere per i prodotti X e Y.
d) In base ai risultati precedenti, commentare e spiegare se la soluzione in c) sia socialmente preferibile alla so-
luzione in b) ed eventualmente per quale motivo.
Traccia di soluzione
a) La soluzione che il prezzo uguaglia il costo marginale per cui si ha: P
x
= P
y
= 20 . A questi prezzi per
limpresa sostiene una perdita pari ai costi fissi (1800)
b) In caso di prezzi uniformi, si ha P
x
= P
y
= P
u
. Il prezzo di second best sar quello che rende il profitto
dellimpresa nullo, ossia:

(100 P
u
) P
u
+ (120 2 P
u
) P
u
= 1800 + 20 (100 P
u
) + 20 (120 2 P
u
)

Risolvendo il prezzo minimo che permette allimpresa di avere un profitto nullo risulta pari a P
u
= 36,1. A
questo prezzo si ha che X = 63,9 e Y = 47,7. Le perdite di benessere sono rispettivamente pari a DWL
X
= 260,
DWL
Y
= 130, per un totale di 390.
c) In presenza di pi prezzi, la regolazione ottimale (come dimostrato in classe) quella dei prezzi di Ramsey-
Boiteaux, ossia
d
P
c P
c
1
1+
=

dove cd lelasticit della domanda (in valore assoluto). Pertanto i prezzi


ottimali sono dati dalle seguenti condizioni:

60 40
100
3
1 20
= =

X P
P
P
P
P
x
x
x
x
x

60 30
2
2 120
3
1 20
= =

Y P
P
P
P
P
x
y
x
y
y


Risulta DWL
X
= 200, DWL
Y
= 100, per un totale di 300.
d) E evidente che, data la diversa elasticit delle due funzioni di domanda, preferibile la soluzione c) che por-
ta ad una perdita di benessere inferiore al caso b). Avere quindi un unico prezzo per prodotti/servizi caratte-
rizzati da domande diverse riduce il benessere complessivo.
Esercizio 4
Estratto da Repubblica, 13 Gennaio 2014:
In copertina viene presentata come una tipica "svendita" di fine stagione, quelle che fanno i grandi magazzini e i
negozi per l'appunto in questi giorni: "The 9 trillion sale". Ma il venditore in questione , o meglio dovrebbe essere,
lo Stato, anzi "gli" stati - quelli dell'Ocse, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, in pratica
la maggior parte dei paesi occidentali e industrializzati. E ad esortarli a vendere i propri beni l'Economist, il settima-
nale britannico come redazione centrale e origini, ormai globale nella sostanza (vende la maggior parte del suo mi-
lione e mezzo di copie di tiratura fuori dal Regno Unito), con un editoriale, un servizio e un titolo che parlano chia-
ro: i paesi sviluppati dovrebbero offrire a investitori privati la cosiddetta "argenteria di famiglia" per risanare l'ingen-
te debito pubblico che continuano a portarsi addosso. Ma l'argenteria di famiglia, come spiega la rivista, molto di
pi di qualche gioiello rimasto nei cassetti: equivale complessivamente a 9 trilioni di dollari, una cifra con cui l'Occi-
dente potrebbe ripagare un quinto o pi del proprio debito pubblico. L'Economist ritiene che ci siano molti assets,
che sarebbero meglio gestiti dai privati e libererebbero lo stato da un onere che si porta dietro da troppo tempo.
Discutere, in base alle analisi economiche presentate in aula, gli effetti attesi dei processi di privatizzazione sia in ot-
tica microeconomica (efficienza, prezzi finali, ) sia in ottica macroeconomica (effetti su GDP).

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