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Oltre la PNL: un Nuovo Modello Decisionale

Io e te vogliamo che le nostre vite contino. Vogliamo che le nostre vite facciano una
reale differenza, che siano una genuina conseguenza nel mondo. Noi sappiamo che
non c' nessuna soddisfazione nell'andare verso le mere azioni, anche se queste azioni
ci rendono di successo, anche quando abbiamo organizzato tali azioni in modo
'piacevole'. Vogliamo sapere che abbiamo un qualche impatto sul mondo, infatti tu ed
io vogliamo contribuire alla qualit della vita. Vogliamo fare in modo che questo
mondo funzioni.
Werner Erhard
!na delle pi" grandi lezioni di vita che ho appreso fu durante un seminario di
formazione del #$%$, condotto dal &r. 'ichard (andler, co)fondatore della *N+.
,uel giorno (andler parl- di decisioni, e della relazione privilegiata che hanno
sulla qualit generale della nostra vita. +'idea che (andler condivise con noi era
molto semplice. dopo quarant'anni che si occupava della psicologia dell'uomo,
quotidianamente si rendeva conto che la maggior parte delle persone prendono
migliaia di decisioni ogni giorno, e che la maggior parte di esse sono decisioni
infelici, mal-formate.
/econdo il &r. (andler l'essere umano un Sistema vivente e, in quanto tale, un
Sistema complesso. /pesso consideriamo il mondo in cui viviamo un mondo
sempre pi" caotico0 in realt il mondo diventa sempre pi" complesso, che
qualcosa di diverso. Caotico indica qualcosa che privo di ordine, complesso indica
qualcosa di profondamente collegato, interrelato. /iamo sistemi complessi, ed
operiamo in un sistema ancora pi" complesso. +a deduzione che se vogliamo capire
qual il nostro posto nello schema delle cose, dobbiamo comprendere le leggi alla
base dei sistemi complessi. /e comprendessimo queste leggi, e riuscissimo a tenerle
presenti nella nostra personale filosofia di vita, potremmo cominciare una efficace
trasformazione di noi stessi.
!na delle leggi pi" importanti che regolano i sistemi complessi, una legge oscura
ma fondamentale che deriva dal campo della cibernetica. /i tratta della Legge della
Variet Indispensabile, che la *N+ incorpor- nella sua visione della mente e
dell'essere umano, tanto da diventare uno dei presupposti della disciplina. /econdo
la +egge della Variet Indispensabile.
In ogni sistema complesso umano o meccanico l'elemento che possiede la pi
grande variet di scelta l'elemento che determina gli altri
1pplicando questa legge 2proveniente della 3eoria 4enerale dei /istemi5 alla natura
umana, in *N+ emerge un corollario, che dobbiamo sempre ricordare.
Il fallimento ha a che fare con l'incapacit di variare le proprie risposte.
3uttavia, se invece diamo uno sguardo onesto alla nostra quotidianit 6 e a quella
delle persone che ci circondando 6 notiamo che la maggior parte delle persone prende
decisioni cercando di mantenere il pi" possibile il proprio equilibrio, la propria
zona di comfort. Il paradosso che, dato che l'unica cosa certa che tutto cambia
costantemente, secondo la 3eoria 4enerale dei /istemi 2e la *N+5, l'equilibrio e
l'arresto della crescita di un organismo o di un individuo! " un precursore della
morte. ,uando un sistema vivente in stato di equilibrio, infatti meno proattivo
a cambiare il proprio comportamento in relazione al contesto. /e si scontra con una
delle minacce esterne che l'ambiente ci pone, le possibilit che ne esca vincitore
diminuiscono sensibilmente.
/e dunque vogliamo cominciare a trasformare la qualit della nostra vita, dobbiamo
capire la le#ione della natura, la lezione degli organismi complessi. 7apire questa
lezione fondamentale per l'evoluzione umana, che lo scopo fondamentale della
*N+. *er $re%inventare& noi stessi, dobbiamo sostenere nuove e importanti
decisioni, ed agire a partire da un nuovo livello di responsabilit. *er prima cosa,
dobbiamo tras'ormare il paradigma il modello del mondo! c(e abbiamo come
ri'erimento quando decidiamo. 7ome lo facciamo8
+a risposta del &r. (andler e in generale della *N+ la seguente. le decisioni che
prendiamo sono connesse a !uello che pensiamo e a come ci sentiamo" #uando
ci sentiamo male prendiamo decisioni infelici, !uando ci sentiamo $ene
prendiamo $uone decisioni. &al punto di vista della *N+, quello che facciamo
internamente ha un diretto impatto nelle nostre decisioni. ,uesto concetto espresso
nel libro Vivi la Vita che &esideri con la *N+, in cui (andler 2#$$95 scrive.
%uperare i pensieri negativi una parte importante del processo" #uando si
pensano pensieri negativi, ci sentiamo male" #uando ci si sente male, si faranno
decisioni s$agliate.
Il metodo della PNL per cominciare a prendere decisioni migliori riguarda
principalmente un lavoro sulla struttura del nostro pensiero. &al punto di vista di
questa disciplina, infatti, il nostro modo di pensare 2e di conseguenza anche il modo
in cui decidiamo5 sensorialmente basato. In altre parole, quando pensiamo ad
una decisione, questa decisione possiede delle caratteristiche interne precise. *er
esempio, possiamo rappresentarci mentalmente le buone decisioni creandoci
immagini grandi, nitide, luminose e di fronte a noi. Viceversa, possiamo
rappresentarci quelle mal)formate attraverso immagini piccole, opache, poco
luminose e posizionate a destra 2nel nostro campo visivo5.
&unque, secondo la *N+, ogni individuo codi'ica soggettivamente il modo in cui
prende decisioni giuste o sbagliate per lui. :gnuno di noi possiede un proprio
modo per rappresentare le proprie decisioni mal)formate, e un modo diverso di
rappresentare quelle giuste. (andler sostiene che la chiave per decidere meglio
tracciare quali sono le differenze sensoriali interne tra i due tipi di decisione. Il
criterio delle nostre scelte, dunque, riguarda la struttura del nostro pensiero. &al
punto di vista della *N+ una conoscenza sempre pi" chiara di queste differenze ci
consente di migliorare la nostra strategia decisionale.
I miei studi universitari mi (anno convinto c(e) se da un certo punto di vista
quest'idea " estremamente utile) al tempo stesso descrive soltanto una parte della
verit sul processo decisionale umano. Infatti, secondo la *N+, le decisioni umane
hanno a che fare con quello che facciamo, in termini di processi, al nostro
interno. 'iguardano la dimensione del fare. Il lavoro sulle decisioni che propone la
*N+ riguarda dunque il dominio del cambiamento 2lavorare su ci- che facciamo5,
piuttosto che della trasformazione 2lavorare su chi siamo5.
Il premio Nobel *erbert Simon concepisce la trasforma&ione come uno
spostamento del proprio centro di identit. ,uesto a sottolineare che c' una
differenza fondamentale tra essere e fare. Infatti, quando si parla di decisioni, la
variabile pi" importante non tanto come pensiamo, ma come siamo organizzati
internamente. Il criterio pi" importante in assoluto dei nostri processi decisionali
riguarda il nostro modo di essere, l'aspetto ontologico dell'uomo. ,uesto aspetto
stato indagato ed esplorato da notevoli individui, tra i quali 2come ho mostrato nel
libro *N+ ;.$.5 4eorge 4urd<ieff, 'oberto 1ssagioli, 'o=e >raser.
+ssagioli parlava della capacit di decidere coscientemente 2volont buona, saggia,
forte5 come di una capacit che emerge ad un certo modo di essere in cui ci
troviamo. ,raser introdusse l'idea di cambiamento di ordine superiore. 4eorge
-urd.ie'' svilupp- un sistema di evolu#ione accelerata, la ,uarta Via, la cui
premessa che gli individui possono vivere in diversi livelli d'essere o stati di
coscienza. 3utti i loro approcci contenevano l'idea che ogni decisione umana una
'funzione' del nostro livello d'essere.
Il fondamento della nostra esperien#a del mondo " il modo di essere nel quale ci
troviamo. 7i- che decidiamo e come lo decidiamo sempre una funzione di chi
siamo. 1 questo punto la lezione della complessit, della natura dei sistemi viventi, ci
porta molto, molto lontano. 7i conduce al di l del pensiero, direttamente alla
questione dell'identit personale.
&a questo punto di vista abbiamo due grandi macro)approcci al tema delle decisioni.
&a una parte l'approccio neuro%linguistico 2(andler5, che si occupa di tracciare il
modo in cui decidiamo nella struttura del nostro pensiero. &all'altra l'approccio
evolutivo 24urd<ieff, 1ssagioli5, che introduce l'idea dell'essere dell'uomo.
&urante una serie di seminari di formazione, che ho tenuto all'Istituto Italiano di
*sicosintesi tra il #$%; ed il #$%?, ho disegnato un modello decisionale che integra
entrambi gli approcci. Il Modello Decisionale Ontologico un nuovo modello 2e non
una teoria5 che facilita le persone a riconnettersi alla propria identit ben)formata,
attraverso una serie di principi, di idee fondamentali e di leggi che appartengono a
quella che @en Ailber chiama psicologia perenne.
Nel libro &ecisioni Bfficaci presento per la prima volta questo nuovo modello, il cui
scopo favorire una trasformazione nell'essere del lettore. 7onoscere i principi e le
leggi che ci riconducono all'integrit personale una delle pi" grandi conoscenze di
cui possiamo disporre. Infatti, l'intera premessa alla base della *N+ che la maggior
parte delle persone determinata dai propri programmi neuro)linguistici, e vivono
attraverso un pilota automatico. 4urd<ieff, similmente, sosteneva che la vita
dell'uomo medio una vita meccanica, automatica, robotica. /ia la *N+ che la
,uarta Via parlano di questo tipo di esistenza come profondamente collegato
all'aspetto delle decisioni. /na vita meccanica) automatica) reattiva) " una vita in
cui prendiamo decisioni $via da& ci0 c(e non vogliamo) piuttosto c(e $verso& ci0
c(e vogliamo.
*er trasformare la nostra situazione, occorre comprendere come prendere decisioni
inten#ionali. Il segreto per farlo, dal mio punto di vista, cominciare ad accedere
sistematicamente ad una posizione ontologica di integrit, che trascende e include
l'aspetto delle rappresentazioni proprio della *N+. Da questo nuovo punto di
vista) ogni decisione umana (a prima di tutto a c(e 'are con la posi#ione a
partire dalla quale viviamo l'esperien#a della nostra vita, posizione presente un
nanosecondo prima che qualsiasi altra cosa emerga in superficie.
*er me un grande onore che due straordinari individui, lo scrittore Leonardo Scala
e lo psicologo +ndrea -rosso, abbiano offerto un contributo significativo al mio
libro. ,uesti due autori, di cui ho letto e studiato i lavori, pongono al centro del loro
lavoro la necessit di un lavoro sull'essere, e ne sottolineano l'importanza. +eonardo
/cala, nella sua Pre'a#ione, scrive che il libro &ecisioni Bfficaci si rivolge
'a( tutti coloro che sono alla ricerca di risposte a !uelle domande esisten&iali che
assillano la nostra anima, come )Chi sono*+, )#ual il mio scopo in !uesta vita*+,
ma soprattutto ),ove sto andando*+
+e domande di cui parla chiaramente +eonardo /cala, sono infatti le domande
fondamentali sull'essere dell'uomo, che appartengono ad una dimensione che ben
precedente ai nostri pensieri, e alle rappresentazioni delle nostre decisioni. Nella
Post'a#ione del libro, il &r. 4rosso parla invece dell'importanza di accedere ad una
posizione ontologica in cui non siamo determinati dai nostri pensieri.
- C. un termine specifico in psicologia/ cecit da disatten&ione" Cecit da
disatten&ione/ non vedere !ualcosa di visi$ile esclusivamente a causa del fatto che la
nostra atten&ione presa da altro" %e diamo per scontato che i pensieri sono il
pensatore stesso e che !uest.ultimo, in ultima analisi, non ha un.esisten&a propria,
ontologica" - #uesto piccolo, sottilissimo s0itch mentale, pu1 svelarci un intero
nuovo universo e ri$altare tutta una visione del mondo """
Co sempre pensato che ogni libro una promessa al lettore. La promessa di
Decisioni 1''icaci non " una promessa 'acile: porre le basi per un nuovo
paradigma decisionale) un paradigma c(e abbia a c(e 'are con l'essere, piuttosto
che col pensare. !n paradigma in cui cominciamo a decidere in una posizione
ontologica in cui siamo al nostro meglio, in cui siamo integri 2interi e completi5, in
cui ci ricordiamo di noi.
7omprendere questa nuova tecnologia, questo nuovo paradigma, e farne il centro
della propria vita, vuol dire smettere di prendere decisioni scarse e cominciare a
decidere con intenzionalit, con scopo, con coscienza. ,uando ) pian piano )
impariamo ad accedere quotidianamente a questa posizione, cominciamo anche ad
irradiare questa energia nel mondo esterno. 7ominciamo ad esprimere quest modo di
essere in tutte le sue manifestazioni. il linguaggio, il comportamento, l'emozione, il
pensiero, il corpo.
/e tutta la nostra vita determinata da quel qualcosa che chiamiamo noi stessi,
trasformare noi stessi non pu- che cambiare tutto il resto. 7ome afferm- il &r.
Daurice Nicoll, psicologo, e l'unico allievo sia di Eung che di 4urd<ieff...
Vi stato gi detto che il vostro livello d2essere attrae la vostra vita.
/ignifica che la vostra vita si accorder al vostro livello dFessere,
si svolger secondo quel livello
+a visione emergente del Dodello &ecisionale :ntologico riguarda la trasformazione
personale basata sulla sostenibilit, che credo sia la sfida pi" importante del nostro
tempo, soprattutto nell'Italia dei nostri giorni...
Dauro Ventola

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