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il Giornale

Marted 6 aprile 2010

CULTURA
PREMIO

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Edward N. Luttwak vince il FriulAdria: Sa trasformare la storia in un romanzo

EdwardN.Luttwak,economista,saggistaedespertodistrategiamilitarefraipinotisullascenageopoliticadelnostrotempo,ilvincitoredelPremioFriulAdriaIlromanzodellastoria,promossodaStoriafestivalinternazionaledellaStoriadiGoriziaincollaborazioneconilfestivalPordenoneleggediPordenone,suimpulsodiFriulAdria-CrditAgricole.UnriconoscimentointegralospecularePremioLastoria in un romanzo, assegnato lo scorso settembre a Pordenone allo scrittore Abraham Yehoshua.

Simulazione Nellera dei computer si pu vivere qualsiasi tipo di avventura senza alzarsi dal divano

Memoria Nel mondo globalizzato si comunica tutto ma non si ricorda nulla per pi di pochi giorni

Ragazzi
Renzo Ricchi

Quel che rester di noi? Un oceano di megabite e un sacco di spazzatura


Esperti e scienziati riuniti a Torino per capire come salvare e selezionare le nuove fonti necessarie agli storici del futuro
Matteo Sacchi

Insegnare ai bambini come dimenticare il colore della paura

osaresterdelpresente quando sar diventato passato? la domanda chefaladifferenza tralaciviltelabarbarie, o meglio tra la memoria e loblio. I sumeri sono una civilt perch a millenni di distanza le loro tavolette ci raccontano leggi,costumi,fatti,storiepersonali.Ipopolidellesteppe,chepure avevano una ricchissima culturaorale,cihannolasciato molto meno.Lelorostorie,magaribellissime, sono scivolate via nel vento, spesso ne resta solo uneco lontana. Detto questo sembrerebbe che delloggi, della nostra civilt globalizzata che scrive dappertutto e continuamente,cheproducefilm,fileaudio,archividigitaliequantaltro, debbarestare molto. Beh, non detto. Bastipensarequesto:unamattonella di argilla incisa in cuneiforme virtualmente eterna, un

manoscritto in cartapecora dura centinaia di anni. Invece un nastro magnetico si deteriora in menodiventicinqueanni,eimilionidi datiche circolanoin rete invece possono sparire in ogni istante, basta spegnere un server. Ma non solo una questione di supporti, una questione di volume. Ogni giorno in

PROBLEMI In rete circolano milioni di dati che rischiano di andare perduti


retecircolaunquantitativodiinformazioni equivalente a tutto ci che gli uomini hanno scritto nellemigliaiadisecoliprecedenti allinvenzione di Internet. Anche se salvassimo tutti i dati che speranze avrebbe uno studioso del futuro di rintracciare allinterno di questo oceano di bite quelloche gli serve,quello che veramenteimportante?Sitroverebbe di fronte ad un mare sterminato,senzamappeoportolani. Non parliamo poi della difficolt di distinguere tra informazioni veritiere e fallaci. Se un alieno dovesse decidere cosa successol11settembre2001,a partire da quello che si trova su internet,avrebbedeiseriproblemi.Eglistoricisonosemprealieni al tempo che studiano. Perrisolverequestonodogordianoculturale,cherischiadiuccidere la trasmissione del sapere,archivisti,informaticiesociologi si lambiccano il cervello gi daunaventinadanni.Eccoperchparticolarmenteimportante il convegno, promosso dalla fondazioneTelecom,chesisvolger a Torino dall8 al 9 aprile e intitolato 2060: con quali fonti sifarlastoriadelnostropresente?.Nellaulamagnadelpolitecnicosiriunirannoingegneri,storici, sociologi e archivisti proprioperdiscuterediquelcheresterdinoi.Gliargomentiindiscussione saranno tanti: da come proteggere il patrimonio archivistico delle imprese e delle istituzioni, al successo di Facebook e dei social networks, con le centinaia di migliaia di tracce di memoria personale, passandoperlafantascienza online comeimmaginazionedelfuturo e come risorsa per modellareil presente. Manon mancano spunti di riflessione anche pi strambimachepotrebberorivelarsiimportanti.Comelanuovascienzadellagarbology:disciplina di studio che si occupa dei rifiuti, concreti e immateriali,traendoneinformazioniperricostruire ambienti culturali, sociali e materiali. E prima di mettersi a ridere bisogna ricordarsi che ogni essere umano ne pro-

Internet e la qualit

Musica, immagini, informazione: ci stiamo abituando alla mediocrit


Francesca Am

are le pulci a Internet si pu, anzi si deve. Un paio di libri in uscita nei prossimi giorni intendonopromuovere,proprioabeneficiodiunmiglioresviluppodellatecnologia,unosguardomenoacriticosulletrasformazioniinatto.PaoloMagrassi,cheditecnologia esperto e fruitore accorto, nel suo La good-enough society (Franco Angeli, pagg. 128, 16 euro, disponibile anche in e-book) dimostra attraversolecompetenzescientifichedeltecnico che siamo sprofondati, senza rendercene conto, nella cultura del buonoquantobasta,la good-enoughsociety deltitolo.Perlenostrericerche ci affidiamo ciecamente a Wikipedia, gratuita, facile e comoda eppure non certo affidabile come lEnciclopedia Britannica; ascoltiamo musica grazie agli Mp3, ma proprio la flessibilit duso di questo file non pumantenerelapurezzadelsuono inaltadefinizionecuiicdciavevano abituato. Quanti usano la telefonia Voipnedecantanoipregi(soprattuttoilprezzoconveniente),ma sovente glissano sulle voci gracchianti che caratterizzanoletelefonateviacomputer e su collegamenti non sempre affidabili. il trionfo della mediocri-

t?,sidomandaMagrassi.Ilfisico,stimatoconsulentediaziendetecnologiche, non intende negare i progressi compiuti negli ultimi anni dallinnovazione tecnologica; piuttosto, ammonisce i tecno-entusiasti ad ognicostocherifuggirelottimoper accontentarsidelbuonoquandobasta non serve. N a noi, n allinnovazione. Victor Mayer-Schnberger non uno che si accontenta. Profondo conoscitore della Rete e direttore del

STANDARD Abbassare le pretese e accontentarsi di ci che viene regalato danneggia linnovazione


Centrodiricercasullepolitichediinformazioneeinnovazionedellavivace Universit di Singapore, ha pubblicato Delete-Il diritto alloblio nellera digitale (Egea, pagg. 125, 19 euro,trad.PaolaConversano).Ilsaggio ruota attorno a un paradosso: Internet,natoperessereilmediumpidemocratico, si comporta da tiranno. Per dimostrarlo, lo studioso narra una storia che sembra tratta da una sceneggiatura hollywoodiana, ma vera: Andrew Feldmar, settantenne

psicoterapeuta di Vancouver, si trovavanel2006adattraversareilconfinetraCanadaeStatiUniti.Alladoganalagentediguardiadigitilsuonome su un motore di ricerca qualsiasi scoprendo che anni prima Feldmer avevascrittounarticolodoveaccennavadiaverfattousodiLsdneglianniSessanta.Trattenutoperore,stato espulso dagli Usa. Ecco quel che potrebbe succedere, spiega MayerSchnberger,inunasocietdovedimenticare diventato leccezione e ricordarelanorma:lamemoriadigitale,persuanaturaenorme,condivisa,accessibileepococostosa,hacancellato loblio. La ricerca on line ci offre una fotografia senza spessore di ci che siamo: unimmagine atemporale, incompleta, a volte fuorviante, frutto dellavorodimotoridiricercacheincrociano le informazioni che ci riguardano. Lasciamo tracce di noi stessi ovunque ci muoviamo in Rete (acquisti di oggetti, di viaggi, ricerca di informazioni, social network) e non basta un clic sulla tastiera per cancellare tutto. Oggi che il dibattito sulla privacy in Rete allordine del giorno Victor Mayer-Schnberger suggeriscequalchesoluzione,come l'inserimento di date di scadenza per le informazioni in Rete.

duce centinaia di chili ogni anno: la traccia pi consistente che rester di ognuno di noi. Come spiega la storica Chiara Ottaviano membra del comitato scientifico e organizzativo: Noi oggi viviamo una situazione paradossale, la memoria scompareerestasololacomunicazione. La mole delle informazioni enorme ma non dura.La British library sta impazzendo percapirecomeconservareleinformazioni che si muovono sui blog.EsistonoarchivicomelInternet Archive che cercano di conservare tutto quello che viene pubblicato su internet ma spesso sono istituzioni private. Sechiudono?Maanchedecidere cosa conservare difficilissimo.Cosatracinquantannisar undocumentodistoriasocialee cosano?Siamotuttiridottiafare gli amanuensi: i formati elettronicicambianocontinuamentee si passa il tempo a copiare.... Qualcuno ha parlato di logica deldatabaseperdescriverequestinuovispazi.Macipresuppone un certa inclinazione allordine. Ma come spiega uno dei relatori invitati al convegno, Antonio Tursi delluniversit di Toronto: La logica costruttiva delciberspazioprocedepergiustapposizioni, per sovrapposizioni,quasimaipercancellazioni.Inmodo assaiconfuso...Illavoro dello storico sar molto complicato. Occorrer che egli sviluppi un senso dellorientamento e strumenti di ricerca assai pi raffinati di quelli lo hannodiretto sinora.E perrendersenecontobastapensareallimportanza della la pubblicazione

SFIDE Tenere tutto inutile: bisogna catalogare e separare il vero dal falso
degli sms inviati dalle Twin Towersl11settembre2001,oalla necessit di creare il software E-puzzler per ricostruire gli archivi della Stasi nellex Ddr. Problemi che oltre agli storici sipongonosempre pianchele imprese.PerFabioDiSpirito,segretario generale della Fondazione Telecom investire in questo dibattito stato giocoforza: LArchiviostoricoTelecom...la cui valorizzazione uno dei compiti istituzionali di FondazioneTelecomItalia,custodisce la storia delle telecomunicazioni e della modernizzazione del nostro Paese. Da qui nasce lidea di organizzare il convegno, come primo passo di un progettopercreareunpolodiattrazione, aggregazione e riflessionesuitemidellastoriaedella sociologia.

ucia,Annalaura e Tommaso sono tre fratellini come tutti: a volte bravi, altre un po birichini. Ma soprattutto sono gialli dalla gelosia: ciascuno di loro teme che la mamma voglia pi bene agli altri e la vorrebbe tutta per s. Enrico, Anna e Laura invece la notte si svegliano tutti blu per la paura - sogni angoscianti, mostri, ombre tuttattorno ai loro letti - e via nel lettone di mamma e pap che a un certo momento, sotto tutto quel peso, splash, si spezza in due! Ma perch gialli per la gelosia e blu per la paura? Perch le nostre sensazioni, come si sa, prendendo spunto da antichi modi di dire, prendono un colore. Rossi per la vergogna, verdi linvidia, e cos via. I colori, spesso, riescono ad esprimere meglio delle parole ci che i piccoli (e non solo loro) provano. Per cui le edizioni Gribaudo hanno inventato proprio una collana intitolata I colori delle emozioni. La storia dei bambini gelosi, Giallo di gelosia, e quella sulla paura, Una fifa blu (nella foto la copertina), le ha scritte Sara Agostini e le ha illustrate Marta Tonin e i disegni che animano le pagine si susseguono tutti nelle varie gradazioni dei rispettivi colori. Col risultato che i problemi che presentano assumono un tono giocoso e simpatico, cio vengono sdrammatizzati. Vanno bene per i bimbi dai tre anni in su e costano 7 euro e 90 luno. Le stesse edizioni Gribaudo hanno pubblicato altre due storie deliziose per i bambini dai cinque anni in poi: Le fatine della notte, di Ronne Randall con illustrazioni di Maddy Bell e Un angelo per amico di Beth Roberts con illustrazioni di Caroline Jayne Church. Nella prima quattro fatine - Scintilla di Luce, Bocciolo di Luna, Soffio della notte e Polvere di Stelle - una notte aiutano la piccola Margherita a ritrovare la sua collanina perduta nel giardino (e da allora diventano le sue amiche); nellaltra un angelo appare, mentre dorme, a Lisa - una bambina che spesso disordinata, disubbidiente e sgarbata - e le spiega che in fondo si pi felici se ci si comporta bene. E infatti da allora lei diventa pi brava. Entrambi i volumi (che costano 6 euro e 90 luno) sono corredati da una collanina con un ciondolo, uno a forma di fata e laltro a forma di angelo.

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