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A mia moglie e a mio figlio, che sta per nascere

La libert dell'uomo non in grado di reggere tutto il peso della rivelazione di Dio
Carlo Maria Martini, Arcivescovo emerito di Milano

Era da tanto tempo che non si sentiva cos bene. Quella notte aveva dormito a lungo e senza interruzioni, aveva tanti galleggiato anni, dai in un torpore in cui di si bambino, cos come non avveniva da tempi addormentava presto e sentiva il vociare leggero di sua madre durante le sue conversazioni serali, quando commentava letture giovani e ascoltava

le musiche leggere che si spandevano come un sibilo nellaria. Si alz pieno di energia e decise che quella mattina si sarebbe concesso qualcosa in pi! della magra colazione che ultimamente accompagnava i suoi risvegli aggravati dallinsonnia. "l rituale di sempre consisteva in un ca##$ preparato velocemente, con tre biscotti. Chiam allora il bar che si trovava gi!, quasi allangolo dellabitazione e chiese brioche calde e un tortino al cacao. "n realt% avrebbe voluto, per quella strana mattina, le iris alla ricotta che ricordava dai tempi della scuola,

quando per lintervallo, si ritrovava coi suoi compagni. &no ad uno uscivano allinsaputa degli insegnanti e si riempivano di ricottelle alla cannella impregnate dellaroma di #ritto dolce. 'a tempo non si era sentito cos sicuro. (er un attimo, ma solo per un attimo, pens che tutto questo, probabilmente, era imputabile al caso. )uttavia percepiva lambiente circostante in modo di##erente, sentiva laria entrare dalle narici e spandersi in tutte le parti del corpo, un impeto immenso che pareva propagarsi attraverso lo scorrere del sangue. Si vest velocemente. (rima di aprire la porta si guard allo specchio.

Allora #u preso dai ricordi e si immagin bambino, come nel giorno in cui suo padre lo aveva portato per la prima volta a vedere il grano, immense distese giallo arancio che si perdevano a vista docchio, orizzonti che si estendevano oltre il marasma di nuvole e vegetazione. Apr la porta e si trov allesterno dellappartamento. trov gi!. Si ricord interminabili, di pomeriggi di sole sui #ili dellerba tessuti Scese le scale velocemente e quasi istantaneamente si

#resca e impiegati a contare le nuvole nel cielo, tra ciliegie, scale di legno e poi le gare coi #ratelli, le corse, i racconti allimbrunire che annunciavano gli esordi di sonni belli e leggeri.

Si trovava in piedi, con la mano che stava per aprire il portone. Smise di ricordare. Cap che oltre quella porta il mondo si sarebbe presentato e che la luce avrebbe invaso ogni cosa, gli occhi, le mani, i capelli corvini che aveva ereditato da sua madre. Sent allora il ton#o del portone che si chiuse dietro ai suoi passi. Cera il vialetto con gli alberi, le panchine, le colombe, le donne con le buste della spesa, il marasma di scuole lontane, il sentore di tra##ico che saliva al naso. Si tu## in tutto questo. 'altronde era sempre stato cos, ma quella mattina era diversa dalle altre. *inalmente avrebbe #atto qualcosa che non #aceva da troppo tempo.

"n un baleno pens

alla sua vita

passata, quella che era stata #ino a pochi mesi prima. Era stato responsabile della galleria darte moderna della citt%, nel periodo in cui era allapice della sua carriera di architetto, un periodo di intense soddis#azioni. "n quel periodo si era sentito al centro del mondo, preso dal #ervore dellattivit% immaginativa che dava #orma alle idee e che gli consentiva di costruire e di progettare. A testimonianza cerano le sue chine, le matite, i cavalletti, le #oto sulle pareti dello studio che gli ricordavano tutti i suoi viaggi. +iorgio aveva avuto una gran #ortuna. Aveva potuto viaggiare e

rastrellare il mondo in lungo e in largo, proprio quando erano in pochi a poterlo #are. ,In fondo ho avuto una bella vitapens . Era inesorabilmente sospeso, giocava con quegli echeggi raminghi, solitudini, disinganni. (ens che #orse la sua vita, #ino a un certo punto, era stata #in troppo #elice, tanto che adesso, come in un immenso congegno di giustezza, ne stesse pagando il dovuto contrappeso. Si perch. lui, +iorgio, era stato uno di quelli a cui la vita aveva dispensato le sue grazie, proponendo illibate e pro#umate vicende, tenendo copiosamente in serbo le pi! dolci

prelibatezze, ed escludendo #in troppo avidamente tutte quelle amarezze che animano la vita di ognuno. Aveva potuto conoscere senza troppe di##icolt% i segreti del ben vivere. Si era abituato con #acilit% ai ritmi #reddolosi ed irretiti della citt%. Essa non gli apparteneva per nascita, ma per diritto. /a citt% e i suoi segreti si erano schiusi in grazia al suo talento di architetto, di creativo, costruttore di certezze, catalizzatore di pensieri in #orme compiute, miracolo puro. (oi per la sventura, una storia di burla che scalza e a##onda, limprevedibile e #atuo percorso, una be##a, gorgo immane.

&n errore nel progetto, un calcolo sbagliato, tutto svanito, sommerso dai detriti, ipogei di tu#o che avevano inghiottito una vita intera. Cera un vincolo sul contratto stipulato, una svista, un errore super#luo e lassicurazione. (ag vendere molto, quasi tutto. /a vita chiese allora il conto e come in un turbine dovette ricominciare da capo. Seguit allora a riannodare le trame, a ricucire quelle sto##e strappate, dovette risalire dal buio, meta era la luce, ripercorrere a ritroso la strada della salvezza, una via di #uga e uno scampo. E loggi lo aspettava, era l proprio per questo, per condurlo via, a risalire la tanto, dovette

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ripida strada. 0icominciava a lavorare, adesso. +iorgio era un quarantenne alto e ossuto, la testa leggermente reclinata in avanti, dicevano di postura scomposta. Eppure aveva laria di un #orte, come di un monumento imponente. /asciava presagire unidea di rispetto, provvisto duna dignit% intatta e #iera. 'opo innumerevoli colloqui alla ricerca di un lavoro riusc #inalmente a #arsi contattare. Ebbe un sussulto di smarrimento. Adesso si trovava in piedi, ancora in strada, era una mattina tiepida, si era svegliato presto. Camminava a lunghi passi. Attraversava velocemente il suo ambiente, superava i viali e le #oglie, era

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assorbito dal magma impetuoso del tra##ico. E non pot. schivare la realt%, questo sembrava quasi un battesimo. (ens al primo giorno di scuola. +uard lorologio. /a porta della metropolitana si apr bruscamente. Aspett che alcuni scendessero, poi vi sal. (ens di dover #ar presto per non arrivare in ritardo al suo primo giorno di lavoro.

"l luogo di lavoro era abbastanza distante. 1on bastava in#atti la metropolitana e per raggiungerlo dovette

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servirsi anche di un autobus. Questo arriv #ino a un certo punto. / vi era un piazzale guarnito di strane #ontanelle di marmo2 avrebbe dovuto camminare per un lungo tratto a piedi. Cos cominci , prima a piccoli passi, poi velocemente, attorniato dalle sagome dei motorini che si de#ilavano tra i viali alberati. 1on che #osse emozionato o timido. 1on aveva mai avuto di questi problemi. Era sempre stato un uomo sicuro di se, molto estroverso e naturalmente portato alle relazioni con gli altri. Sapeva #acilmente ottenere quello che voleva e riusciva sempre a garantirsi la #iducia e lapprezzamento di tutti.

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)uttavia sentiva una strana ansia, un tenue tepore che gli opprimeva il petto. Camminava e tra i passi sentiva crescere questo sentore acido, come un ansito recondito e misterioso, lugubre pozza, oscuro antro. Si #erm per un attimo. 3ide in lontananza il grande palazzo a quattro piani che gli avevano descritto durante la conversazione tele#onica. Era assemblato con traverse dacciaio. 3edendo quel grosso parallelepipedo di cemento e dacciaio non ebbe una buona impressione, e si disse che quel disprezzo proveniva senzaltro dai suoi retaggi di architetto e

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non

dalle

spiacevoli quella

sensazioni breve

che

provava in quel momento. 'urante inspir pausa laria e la sent #resca. Sent il

preciso istante in cui lossigeno aveva invaso ogni alveolo e ogni cellula del suo corpo. (er la seconda volta in quella mattina gli vennero in mente scene dellin#anzia, momenti di svago. Si ricord allora del mare, dello sterminato blu di una mattina di inizio estate, #ra gli scogli. 'i quando incontr Sara per la prima volta e le disse allorecchio di osservare oltre lorizzonte, perch. in quella nitidezza spettacolare era possibile scorgere lisola di &stica.

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*u quella la mattina in cui la vide cos comera, completamente immersa nella luce bianca, #ra i ri#lessi del mare e i sentori dei capperi e dei gelsomini, tra le piante grasse che crescevano e si avvinghiavano #ra le pareti tu#acee. *u quello il primo vero amore. Sara era una ragazza alta, con gli occhi grandissimi e le labbra armoniose. Aveva capelli scuri e un corpo elegante. /ui la chiamava sirena e questo perch. ne aveva le sembianze. Era di pelle liscia e chiara, la sua andatura leggera le con#eriva unaria regale. &n rumore lo riport realt%. ancora alla

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Chiss% perch. i ricordi erano cos #uggevoli, sembravano vezzeggiarlo per poi scomparire. Ma come avrebbe #atto a negarsi ai ricordi4 Avrebbe voluto sentire ancora le risacche di quel mare. Chiuse gli occhi e per un attimo gli parve di sentire quegli odori e la presenza di Sara, con la pelle di rugiada tra le sue mani di ragazzo, l, oltre le rocce di tu#o che lo separavano dal mare. Si trov cos allentrata del grande palazzo, sulluscio del suo nuovo lavoro di quarantenne. Attravers una porta a vetri che di era socchiusa. Subito dopo si trov ovale, a gradoni simmetrici.

#ronte a una scala il cui impianto era

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3ide che cera lascensore ma come al solito non lo prese. 1on per via dellaltezza ma per la paura degli spazi chiusi. (re#eriva sempre salire a piedi, anche se si trattava di tanti piani, anche al lavoro, anche quando lavorava ai suoi progetti, nei cantieri. Sal. 3i era una sorta di reception posta quasi #rontalmente rispetto allingresso. Chi proveniva dalla scala aveva come la sensazione di ascendere a un ambiente irrealmente silenzioso, ovattato e asincrono, separato dal tempo e dallo spazio. &na ragazza lo accolse con una stretta di mano. Sent che la presa non era #orte, anzi sembrava quasi una mano inerte e senza vita.

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'opo raggiungerla

le

presentazioni

venne un di

accompagnato in un5altra stanza e per dovette il attraversare cerc lungo corridoio. 'urante tragitto sbirciare oltre le porte degli altri u##ici , ma non vide nulla di interessante, scrivanie, segretarie e gambe accavallate, occhi su monitor di computer. A ogni passo sentiva i piedi a##ondare pesantemente in una moquette morbida e verde. 3enne condotto allinterno di un ambiente spazioso, irrorato di luce che attraversava vetrate incastonate su in#issi al colore di cobalto. Anche le pareti erano colorate. )oni pastello cercavano di

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ammansire impersonale.

un

ambiente

#reddo

+li #ecero cenno di sedersi. 3i erano delle sedie di sto##a e al centro una specie di scrivania con un computer e un videoproiettore. Si sedette allora. Accanto a lui vi erano altre persone, giovani coi volti incuriositi, sorridevano, a tratti mostravano tensione. "l brusio leggero che popolava laria della stanza venne interrotto di un improvvisamente dallentrata

signore barbuto. Aveva una giacca verde, pantaloni di velluto con ampie tasche. Quella leggera barba accompagnava un viso ossuto. +li occhi erano piccoli, incastrati nelle anatomie del volto.

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Questo cerc , con un ampio sguardo, di osservare tutti, come per carpire, "n in un attimo, chiss% +iorgio quali ebbe in#ormazioni. quellistante limpressione di sentirsi a disagio, come #uori posto, in un ambiente a lui non naturale. Cominci allora una sorta di corso per spiegare ai nuovi arrivati tutto quello che occorreva sapere sul nuovo lavoro. (rima vennero in#ormati sullesistenza di certe regole, sul #atto che sarebbero stati assunti con un contratto di lavoro a progetto, cos tanto di moda, e su cosa ci si aspettasse e a quali obblighi e comportamenti si sarebbero dovuti

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attenere. (oi #urono chiariti quelli che erano i compiti e la mansione prevista. +li #u spiegato allora che il lavoro consisteva nel proporre, attraverso il tele#ono, determinati servizi alle persone che venivano contattate. Si doveva proporre labbonamento a una collana di libri di ricette. Questo sarebbe perch., stato gli #u abbastanza detto, ci agevole avrebbe

permesso alle persone di acquisire punti da raccogliere per ricevere determinati regali. Questa o##erta gli sembr che in proposte interessante e +iorgio pens #acilmente commerciali. questo tipo di

#ondo, le persone avrebbero accettato

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6 hi non vorrebbe avere pi! idee per cucinare6 pens . Certo non male per iniziare. +li diedero allora delle cu##ie e lo presentarono a un gruppo di colleghi de#inito come la sua ,squadra-. )utti in#atti erano divisi in team, in modo da essere meglio gestiti e controllati con #acilit%. 7gni gruppo #aceva ri#erimento a una sorta di #igura superiore, una specie di responsabile. Questi era una #attispecie di capo che aveva l5ordine di vigilare sul lavoro e sulla resa di tutti gli operatori. /a prestazione di ogni lavoratore era in#atti misurata sulla base di un era il lavoro che avrebbe voluto per se, ma non gli sembr

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parametro dato proprio dal numero di abbonamenti venduti e delle ore di lavoro. Quindi tanti contratti #atti in meno ore lavorative decretavano il successo delloperatore. +iorgio venne portato in un immenso open space diviso in settori. A ogni zona era associata una squadra, che lavorava a determinate campagne promozionali. C5erano centinaia di postazioni, sistemate in un andirivieni rettilineo e scontato, tutto racchiuso in una mirabile per#ezione, non naturale n. bella a vedersi, ma un archetipo di un nuovo vivere e di un nuovo mercato del lavoro. Era incredibile, rest a bocca aperta. 'ecine e decine di ragazzi seduti

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davanti

al

terminale,

labbra

che

si

muovevano in un vortice paradossale, generavano un chiasso #ragoroso. Quest5atmos#era era ben diversa dal silenzio che aveva conosciuto appena entrato nel grande palazzo, quando aveva attraversato i corridoi salubri dai colori pastello e i pavimenti colorati e puliti, tra le sagome di segretarie, #otocopiatrici. Adesso la situazione era ben diversa. operativo Spesse a dalle pareti separare aree di vetro e provvedevano l5ambiente

direzionali

amministrative, quelle che lui aveva conosciuto all5inizio. /, dove si trovava, avrebbe dovuto lottare e urlare pi! #orte degli altri.

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)utti

avevano

da

di#endere

quel

minuscolo posto di lavoro e questo dipendeva dai contratti e dalla resa. Come in un dispensario di provvidenza ognuno cercava di rendere propizio il #ato con riti e suggestioni. C5erano postazioni piene di pupazzetti, altre erano riempite di #oto di #amiliari, bambini, schegge e sberle##i di vite, storie parallele, ri#lessi di esistenze che vivevano sul declivio della quotidianit%. &na ragazza piangeva, era in scadenza di contratto e quello era per lei lultimo giorno di lavoro. +iorgio cerc questa parete di arrampicarsi in soprattutto scoscesa,

perch. in quel momento non aveva

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alternative. Si sarebbe adattato cercando di resistere il pi! possibile, in attesa di altro. "nizi quindi e la prima settimana di lavoro non and neanche male, riusc a vendere con una certa #acilit% alcuni abbonamenti. (ian Sembrava piano per che le tutti cose volessero accettare le sue proposte. cominciarono a cambiare, e a un certo punto dovette #are i conti con una sorta di stanchezza e di noia. "n realt% non si trattava propriamente di noia o stanchezza, si sentiva #rustrato, preso da un sentimento di inutilit% che aveva cominciato a spossarlo, tenuamente e lungamente, #ino a rosicchiarne la vitalit%. Anche la

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gente sembrava improvvisamente meno interessata a quei servizi. Cos, dalle solite perennemente inchiodato #rasi, ottenebrato dalla

ripetitivit% dei gesti e delle parole, sentiva attraversare lo spazio e il tempo, in un valzer #renetico ove tutto accadeva velocemente. 1on si poteva stare troppo a lungo con un cliente, o si chiudeva il contratto o via, a tentar altre strade e nuove provvidenze. /occhio vigile dellazienda incombeva, scrutava il lavoro e la resa. "l mercato non perdona. Cos era #acile essere osannati si e in altrettanto trappola, velocemente cadeva

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prigionieri di una trama oscura costruita tra insoddis#azioni e pensieri alienanti.

'opo un po di tempo cominci a muoversi all5interno del palazzo con una certa disinvoltura. molte *ece amicizia anche e se conobbe persone,

sarebbe stato impossibile conoscere tutti quelli che vi lavoravano, talmente era grande. Ad ogni piano un immenso spazio accoglieva gli operatori, cerano centinaia di postazioni e sembravano collocate in

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una linea immaginaria che a +iorgio ricord le vecchie catene di montaggio. )utti lavoravano assecondati da un #renetico movimento di labbra, seduti uno accanto all5altro, tenevano la cu##ia tra i capelli e una mano sul micro#ono, come a preservarne il suono. &na tal scena era anche bella a vedersi, ma somigliava a un teatrino di burla, un so##io di vita in una grottesca commedia dell5esistenza. "l suo gruppo era costituito da una decina di persone. Erano ragazzi, quasi tutto studenti. C5era Alberto, che era sposato da due anni e con un #iglio in arrivo. Anche lui con un contratto a progetto e un pugno stretto colmo di residue speranze.

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(oi c5era 'aniela, separata da sei mesi e che per mantenersi lavorava anche la notte, in un pub. Era #iera del suo doppio lavoro, lo masticava con orgoglio e lo ingoiava lentamente, ne spandeva cos nell5aria gli e##luvi come i #lutti di un5onda, oltre il suo viso di donna bambina e i suoi capelli di mogano. Sandra era una studentessa di medicina e il suo sogno era quello di poter #requentare la scuola di specializzazione in cardiologia. Anche suo #ratello Michele era medico, ma lui aveva abbandonato l5"talia per l5A#rica, diceva che l c5era un grande bisogno e che le persone so##rivano per la nostra indi##erenza. Anche lui per un periodo

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aveva lavorato al call center ma aveva abbandonato quasi subito. E poi c5era Chiara, una ragazza che aveva scon#itto il cancro qualche anno prima, quando era dovuta partire per gli Stati &niti con la sua valigia e una manciata di residue speranze. 6"utti mi descrivono come un angelo6 disse a +iorgio presentandosi col suo sorriso aperto e una stretta di mano 6ma in realt non lo sono affatto6. 6#$, sarebbe un guaio se fosse il contrario6 rispose +iorgio. Si presentarono cos e nacque subito un amicizia. *u Chiara che lo introdusse in quell5ambiente, aiutandolo a #amiliarizzare con il lavoro e con le persone.

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+iorgio passava con lei i momenti di pausa, quando scendevano col #iato leggero una rampa di scale, scivolando oltre i gradini, verso il basso, in un balzo che ricordava il volo e la corsa. +i! c5era una piccola sala utilizzata durante le pause e ci si poteva sedere, prendere un ca##$ con calma. Chiara sorrideva a tutti e tutti la ricambiavano, la stimavano cos com5era, espansiva, ottimista, #orse troppo per quel piccolo lembo di terra circondata dal mare. *orse troppo per quel posto di lavoro, per il modo in cui doveva #are il suo dovere, pur sentendosi precaria, pur non potendo immaginare un #uturo, un barlume con il quale sostenere e costruire tutte le mattine della sua vita.

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&n dipendenti

giorno

gli

disse8 lottare

,%oi per

dobbiamo

mantenere il posto di lavoro,&a tu hai gi un contratto a tempo +iorgio. ,Il problema sono le esternalizzazioni' (e le commesse vanno all)estero finiremo con l)affondare- disse Chiara con un #ilo di voce. ,Immagino che in certi paesi il costo del lavoro sia molto pi! basso e *uesto conviene alle aziende,+sattamente, un speculazione che finir per toglierci ogni speranzaEd dogni era davvero un lavoro uno usurante, la sua ripetitivit%, il diniego soddis#azione plausibile, indeterminatola interruppe

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svuotamento lento ma inesorabile, simile a certe #orze occulte e #intamente quiete, un male silente annidato nelle viscere.

(assava dunque il tempo, e con esso una scia di chiamate che arrivavano a ra##ica, come una pioggia, anzi un #ortunale. (ochi secondi e una voce echeggiava nella cu##ia, avrebbe dovuto ripetere per lennesima volta la stessa #ormula, la stessa presentazione, le medesime o##erte. Capit arriv in ritardo. che un giorno +iorgio

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Si sedette, il capo chino sul monitor del computer, le dita delle mani a toccare la cu##ia tra i capelli. Cominci a rispondere alle chiamate in un #rastuono assordante. )utti parlavano ad alta voce ed in quel chiasso primordiale ognuno doveva gridare pi! #orte degli altri per #arsi sentire meglio, per imprimere tra il marasma generale quella o##erta nelle orecchie dei clienti contattati. Chiara gli era seduta di #ronte e mentre parlava sorrideva, chiudeva un occhio in una smor#ia spiritosa. Continu a lungo in questa sequenza. (oi improvvisamente, sent una presenza avvicinarsi, come di ombra. Si gir e vide una #igura che lo

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osservava. Era il responsabile del suo gruppo. +iorgio lo guard per capire cosa volesse. ,&ettiti in pausa, ti devo parlaregli disse. Si chiamava Antonio ed era un ragazzo basso, corpulento. Aveva una sorta di #isico disarmonico con una andatura go##a e occhi piccoli e scuri. +iorgio li osserv , he c), e gli parvero davvero hai bisogno di piccolissimi e senza luce. *ualcosa,- chiese +iorgio. , os- non va, non va proprio' (ai *uanti sacrifici facciamo per andare avanti, + tu come ripaghi, In una settimana hai fatto solo due

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abbonamenti, come credi di continuare cos-,+iorgio lo guardava e si sentiva stordito dal chiasso e da quei toni. &n individuo cos anonimo che gli parlava in quel modo rimproverandolo gli parve inverosimile. Quasi gli sorrise, ma il suo umore era colmo di amarezza, saturo dun tan#o nemico che ricordava il dolore. ,%on posso costringere nessuno, se le persone non sono interessate non certo colpa mia-. " due si guardarono ancora negli occhi, poi Antonio si allontan . +iorgio aspett la pausa con ansia. "n #ondo era quello un motivo per cercare il buon umore. Avrebbe passato con i suoi colleghi quei pochi minuti di

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serenit% e questo pensiero lo aveva reso impaziente. Cos, allontan giunto il momento, si con Chiara verso lesterno, in

cerca di aria #resca e di sole. /ei lo prese per mano e si appoggi al muretto esterno. /ui la segu. Si sedettero con le gambe incrociate. ,"u non ci sei abituato, ma *ui dentro tutto *uesto fa parte della normalit- gli disse Chiara. +iorgio sorrise. ,%on mi sembra che *uel tipo abbia delle grandi *ualitChiara sbu## in un sorriso grondante, portandosi la mano sul petto. ,.erch$ ridi,-

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,%on capisci che *ui non si va avanti per meritocrazia, (e vuoi fare carriera cercati un buon protettore e sii servizievole+iorgio amava quella voce, e quelle labbra che si muovevano in un gioco armonico e delicato. ,(ono stato fortunato a trovarti- le disse quasi sottovoce. " due sorrisero e continuarono a parlare ancora per un po, #inch. non si sent un suono simile a una campana, come un richiamo, una specie di monito allesistenza. Allora dovettero risalire. /e chiamate ricominciarono cos ad arrivare, una dopo l5altra, quasi come una pioggia, una tempesta diretta alle sue orecchie e alla sua mente.

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Spiegava l5o##erta alle persone che rispondevano al tele#ono e sentiva la sua voce che si dileguava oltre il micro#ono della cu##ia. Aveva la testa piena di quelle parole, tutto sembrava improvvisamente con#uso, coi suoi pensieri pieni di ansia per il timore di poter essere licenziato. Se non avesse venduto un certo numero di abbonamenti allora avrebbe quasi di se, certamente perso il lavoro. 'oveva nellatto di un s#orzarsi, annullamento

nau#ragato in una dimensione estrema. Cap tuttavia che non sarebbe mai diventato quello che non era, non avrebbe permesso ad alcuno di poter

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cambiare il suo temperamento e la sua vita in questo modo.

(assarono i giorni e le settimane e +iorgio era deciso a resistere, non era uno che sarrendeva, o almeno cos era stato in passato. +li sembr s#ida, lennesima che la scaraventava addosso, quasi una vita gli uno come

schia##o, assediato da una #orza occulta contro di lui e contro il suo passato. &na mattina gli venne voglia di vedere il mare. Si svegli come un bambino, delicatamente galleggiante oltre i sopori

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del sonno, quasi #elice, rivitalizzato da una nuova sensazione di giovent!. 3olle guardarsi allo specchio. "n pigiama osserv i suoi occhi ancora mescolati al sonno caldo e leggero, nutriti dal tepore del suo corpo che era stato intrappolato dolcemente #ra le lenzuola e si sent #elice, assecondato da una sorta di buon auspicio, come una lucida consapevolezza di quello che sarebbe accaduto poche ore dopo. (ens che sarebbe uscito, lontano dal lavoro, il mare lo aspettava, per un giorno libero da tutto e da tutti. /a citt%, ancora temeraria, si a##acciava su un gol#o che dalla #orma rotondeggiante, guardava

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all5orizzonte e a certi isolotti che dal belvedere sembravano dei grossi scogli. Quando prese il tram numero otto certi pensieri ancora lo accompagnavano, gli arrecavano sollievo, in una giostra di immagini di ci potuto essere. "n realt% avrebbe voluto prendere il tram sei, che lo avrebbe portato direttamente nella zona del porticciolo dove cerano le barche dei pescatori, senza allungare il viaggio ed evitando #ermate intermedie. Cos, in attesa del mare, stretto tra le persone in piedi, si lasci trasportare dal rollio del mezzo, come in un viaggio alla deriva, senza meta e senza ritorno, mentre gi% immaginava gli che era e che sarebbe

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echeggi delle acque che si scontravano sulle banchine. E quelle mareggiate ricordavano altre immagini, altre scene e storie. 'urante certi inverni della sua in#anzia, quando ancora viveva nel suo paese di bambino, restava con gli occhi sgranati a guardare un #irmamento di stelle vive. Esse #ormavano un manto di piccole lucciole che brillavano attraversando i vetri della #inestra. C5erano nottate di paura e allora si calmava osservando quegli spilli di luce tra le sue lenzuola di lavanda e i sospiri del mare vicino, circondati dai caseggiati che a##ondavano nel cemento e nella sabbia Caldara. di ambra, sul litorale della

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Allimprovviso

il

tram

#ren

bruscamente, e dovette appoggiarsi con #orza alle maniglie per evitare di cadere in avanti. Sent l5autista imprecare il nero. braccio e e lamentarsi, suo grande sollevando volante

sporgendosi a guardare l #uori, oltre il Qualcuno arrestarsi, e aveva invaso la corsia del mezzo e questo aveva )utti dovuto #ermandosi di colpo. intorno +iorgio parlavano ne commentavano. sentiva

nettamente le parole, ma erano come atone, prive di signi#icato. Sonorit% e sussurri, sibili di voci che si spandevano in quell5aria rare#atta e malsana, come quella di un mezzo pubblico pieno di

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gente e con i #inestrini chiusi, ai primordi della mattinata. Cercava di rimanere sobrio, di puntellare i suoi pensieri e di incalzarli, spingendosi alla conquista di una estrema lucidit%. Ebbe cos limpressione di poter osservare se stesso in quel momento, come si era ridotto, duramente provato, era un sonnambulo a caccia di detriti, solo pezzi inutili della sua vita esplosa in un recente passato. Scese dal tram e sent il vento che ingrossava porto. Erano le ultime propaggini della primavera. Si sentiva gi% lestate le onde, pro#umando di schiuma e salsedine il largo piazzale del

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incalzare, coi suoi impeti e le sue prossime nottate accalorate, ingombre da#a e di sudori. Si trov a un passo dal mare, con laroma salino che gli solleticava il viso. +iorgio guard 1ellaria l5orizzonte e gli cerano parve d5un colore argenteo e mercuriale. circostante sentori di cibo che si mischiavano al marasma delle onde e dei pensieri. (robabilmente il bar di 1ardo l vicino stava s#ornando i soliti dolci alla ricotta, quelli che l5avevano reso #amoso un tempo, quando ancora le dame compravano le paste al limone dopo la Messa della Candelora, a ridosso della piazza del 'uomo, e le o##rivano durante i pomeriggi di chiacchiere e grammo#oni,

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#ra le sto##e dei loro divani pomposi e barocchi. 1ardo, il proprietario del bar, lo aveva ereditato dal padre e questo da uno zio che era stato arrestato e poi torturato nelle prigioni borboniche. /a sua #ama di libertino si mescolava alla gloria d5un incerto patriota. Quella piazza, la gente, tutto appariva per#etto, un amabile ricamo, un su##ragio alla #elicit%. /e vetrine della pasticceria erano uno spettacolo8 c5erano i cannoli, le paste di mandorla ricoperte di glassa, riccioli che sembravano scolpiti da nell5oro, #rutta maestosamente circondati

candita, sculture di cioccolato e zenzero.

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'opo essere rimasto un po di tempo a guardare, decise di scendere gi! in spiaggia, passando per gli scalini salmastri e le passatoie usate dai pescatori per raggiungere le barche colorate che riposavano sulla sabbia, in attesa del mare e dei #lutti. Cos aveva potuto scambiare quattro chiacchiere con 1ino, sghembo e nottambulo, chiamato da tutti il pazzo. Era il guardiano delle barche, a##abulatore, erudito temerario, giocoliere tra lucidit% e #ollia. (oi si era messo a passeggiare in lungo e in largo e quel girovagare l5aveva rasserenato. Aveva giusta calma. voglia di camminare lentamente, di conoscere tutto e con la

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+i% teatro, palpitante

poteva dono

vedere e allarte

il dei

grande un popoli.

imponente

maestoso,

(ungente sentiva l5odore del cibo di cucine e ristoranti, tra le auto e gli autobus che si acquietavano con l5avvicinarsi dell5ora di pranzo. Quello era quello il momento pi! tranquillo per girovagare senza meta, annusando lembi di vita, sorridendo, come uno che non ha vincoli. Adesso non era al call center, con i suoi ritmi e il suo chiasso nemico e invasato, era libero, poteva respirare a pieni polmoni, lontano dalle ordite trame di chiamate, #ili e cu##ie. Sorrise. 3ide le carrozze coi cavalli che si preparavano per i turisti e

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tutto gli sembr rivelazione. Si consuetudini

per#etto, come in una complice stagioni, di delle quel

sent delle

naturale avvicendamento che spingeva le sue mani contro quei giorni e quelle vite. (roprio l, vicino al grande teatro, +iorgio aveva sentito di essere ancora vivo, che tutto non era ancora perduto, che avrebbe potuto dire nuovamente8 6io c5ero, io ho amato, io ho pianto6. &n vociare intenso e risi di giovani lo distolsero per un attimo da quei pensieri, perduti una in un gita rimasuglio scolastica, impalpabile. C5era probabilmente dei ragazzini "nglesi che

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erano venuti a visitare la citt% vecchia e il teatro. Quella zona era stata un tempo una rocca#orte 1ormanna, poi area di scambi commerciali e di segreti concili carbonari. &n grande piazzale ne permeava la #orma, guarnito di luci ottocentesche e magnolie. 3enditori di #iori ne puntellavano gli angoli, e poi un chiosco di bevande le era posto vicino. ,Le pi! buone bevute d'ac*ua e anice della mia vita-, si ricord sorridendo e popolando la #ronte di piccole rughe d5espressione. Quella mattina era stata ben vissuta, era soddis#atto. )orn a casa #elice ma s#inito.

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Stendendosi sul letto sent il suo corpo privo di peso a##ondare nelle languide sto##e e chiudendo gli occhi aspett lalba del giorno che gli avrebbe cambiato la vita.

/a mattina seguente si alz molto presto, tanto da arrivare al lavoro prima del solito. Aveva potuto #are colazione con tranquillit% ed era uscito in anticipo, pieno di energia e ancora carico dellottimismo del giorno prima. (oi, come al solito, sedutosi in postazione, aveva ricominciato a

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combattere gli strascichi del vuoto che si portava dietro. "mmaginava di essere 'avide contro +olia, o un #uscello in balia del vento, un esile creatura attaccata alla sua cu##ia come a un collare, un animale tenuto al guinzaglio e rassegnato alla sua arti#iciale cattivit%. "l call center era pieno di gente, sembrava un #ormicaio ove tutto era in movimento e ognuno si dava da #are #reneticamente. Ma inusuale quella se mattina arrivavano al #lusso poche chiamate ed era una situazione paragonata ininterrotto che solitamente era diretto alle orecchie degli operatori.

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Qualcosa presto, quando

evidentemente vide alcuni

non tecnici

andava, e +iorgio se ne accorse ben accorrere nella sala dei server. (roprio in quel momento si sent un urlo, una sorta di lamento che richiam lattenzione di tutti. +iorgio ebbe appena il tempo di voltarsi in direzione del trambusto. &n laria. *u il panico. 'ovettero scendere tutti di corsa, passando per le scale di emergenza. C5era un odore acre nell5aria, simile all5ammoniaca o al salnitro. denso #umo cominci ad inondare tutti gli ambienti, saturando

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1on era #acile muoversi in quelle condizioni, si era interrotta lenergia elettrica ed il #umo #aceva lacrimare gli occhi e irritava le vie respiratorie. Quasi a tentoni +iorgio corse veloce, e imbocc la via dell5uscita, utilizzando una scala di servizio che attraversava larea degli u##ici direzionali. /a maggior parte delle persone tuttavia, gli era passata davanti, oltre il grande spazio che introduceva la reception, tentando di uscire dalla parte #rontale, pi! vicina alla scala principale. +iorgio scese il pi! velocemente possibile, aveva un #azzoletto alla bocca e sentiva un sudore vischioso scendere dalla #ronte #ino a irrorare il petto.

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A pochi metri dalla porta salt , e con un balzo prov a spingere le ante verso l5esterno, ma queste erano come bloccate e non si aprivano. (rov allora a #orzarle con alcuni calci, ansimava, sentiva quell5aria rare#atta crescere nel corpo come una malerba, un insano germe, ma era inutile perch. la porta non si apriva. Si ripar allora in un angolo, sotto la rampa elicoidale della scala. *u allora che sent piangere, come un sibilo di #lauto che si spandeva nell5aria torbida. Cera probabilmente qualcuno che gemeva, su una accasciato

porzione di pavimento, vicino al muro.

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Cera molto buio, ma +iorgio cap che era una ragazza. (er un attimo non seppe che #are, la paura lo immobilizzava. (oi per senza dire nulla. 0estarono cos immobili, per un tempo imprecisato, in silenzio e accompagnati dalla penombra. +iorgio era vicinissimo a lei, tanto da sentirne il suo odore, un odore di #emmina che non era un pro#umo, ma un sentore #loreale che sopravanzava il lezzo dell5aria circostante. /ei non disse nulla, ne si cur di quello che stava accadendo in quel momento o di quello che sarebbe potuto accadere. si #ece coraggio e le prese una mano,

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Era semplicemente l, accucciata accanto a uno sconosciuto. Chiuse gli occhi e reclin la testa sulle spalle di lui, #in quasi a s#iorarne i capelli. Si trovarono pelle a pelle, intimi e sconosciuti, legati da una trama arcana. 0estarono immobili per diversi minuti, #in quando si udirono delle grida provenienti dall5esterno e un vociare spandersi dal cortile d5ingresso, proprio accanto l5immensa porta di #erro che era sbarrata. /a porta si apr improvvisamente, sotto l5impeto di una #orza che premeva dal piazzale. "n un boato entr luce e un #ragore di uomini penetr all5interno.

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Si sentiva un baccano generale e un #rastuono di sirene. "l primo a entrare non si accorse dei vide due una accucciati sagoma nell5angolo e sal velocemente le scale. +iorgio longilinea saltare velocemente gli scalini. (ortava una specie di casco sul capo. "l secondo a entrare invece, con in mano un idrante, sent la presenza dei due. 6(tate bene,6 chiese chinandosi sull5angolo dell5ingresso e avvicinandosi vicino al muro. 6.otremmo stare molto meglio 6 disse +iorgio con un #ilo di voce. /ei sorrise per un attimo ma aveva una lacrima che le segnava una guancia.

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/5irruzione della luce aveva reso tutto pi! nitido e laria #resca aveva mitigato la tossicit% dellambiente. +iorgio si gir , cercando un incontro di occhi e vide un viso di #anciulla su un corpo di ballerina. " due si guardarono per qualche istante, e a +iorgio parve una bellissima battaglia, simile a un morire e a un vivere nuovamente, un ritorno, una bolla di liquido amniotico su cui galleggiare e rinascere. /ei aveva degli occhi di sirena che rendevano vivo un viso di pelle bianca e liscia. Quello sguardo gli ricord agli albori dei suoi primi amori. Sara,

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'ue

labbra

disegnate

accennarono un sorriso. 6/razie6 gli disse quasi con un sospiro. /ui la guard e le prese le mani. &na se la port sul cuore e disse8 6 redo di essere nato per *uesto6. *uori incredibile, c5era mezzi una di con#usione pompieri e

ambulanze intessevano una rete #ebbrile. Appena #uori si accasciarono sui primi gradini dell5entrata. Erano liberi. Adesso potevano vedere il cielo sopra le loro teste, ma anse di #umo ancora popolavano le sagome del grande palazzo. +iorgio si sent spossato, ma al contempo seppe di essere vivo, e quel giorno ancora pi! degli altri.

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Qualcosa era dunque accaduto, proprio l, quando si era sentito braccato dalla paura della morte, e una sensazione nuova aveva #atto chiasso in pro#ondit%. /ei era l con lui, sedevano e avevano spalle reclinate, erano usciti vivi da quel corpo a corpo e si sentivano come #elicemente intorpiditi, cos come quando si scampa a un pericolo e si guarda tutto con occhi nuovi. Adesso annusava la vita a pieni polmoni, dilatava le narici, sentiva il suo cuore, quel cuore che adesso batteva intensamente, un organo piantato nel petto di cui conosceva l5esistenza ma che non aveva mai sentito cos intensamente.

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Molti erano rimasti intossicati dalle esalazioni, ma comunque nessuno in modo grave. )re ragazzi erano stati portati via in barella e trasportati all5ospedale per accertamenti. &no in particolare era rimasto a lungo allinterno dell5ascensore bloccato. /a sua barella #u #atta penetrare nell5antro angusto di cemento armato che ospitava l5ascensore e +iorgio vide passare la sua lettiga velocemente, vide il corpo #uggente e disteso del ragazzo che ansimava, aveva gli occhi socchiusi, una pelle glabra su una corporatura pingue. Cos, il grandioso spettacolo che ogni giorno andava in scena allinterno del call center era stato #ermato e la

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convulsa sequenza delle azioni, del tele#onare e del rispondere era stata interrotta. +iorgio pens una specie di che questa #osse e di puri#icazione

liberazione, un contrappeso etereo di immensa giustezza. &na situazione insomma che non imput al caso ma al destino, come se le sue azioni si #ossero canalizzate in un immenso binario, ove tutto #luiva e andava cos, proprio come deve andare. 6Io mi chiamo &arianna6 disse lei con un aria di dama 6senza di te non so se c' l'avrei fatta a resistere l- dentro6. Era maglione a gi% in piedi. Aveva un strisce orizzontali molto

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colorato e stretto, modellato su una #orma minuta. " 9eans che indossava si erano strappati all5altezza d5un ginocchio e in piedi quello strappo diventava una larga apertura che lasciava scorgere la pelle. +iorgio pens che #osse molto bella, una creatura inverosimile che l5aveva liberato mentre era prigioniero. 6Io vorrei6 cerc stretto nella morsa palpitante. 6%o, non dire nulla6 lo interruppe lei. " due si guardarono ancora negli occhi, cos come quando si brucia di passione durante un impeto #urtivo e di rispondere, del suo battito

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segreto,

quando

capita

che

due

sconosciuti si indovinino nell5amore. 6Io sono /iorgio6 6Lo so6 disse Marianna con un sorriso ,"i conoscevo gi, anche se di vista-. " due si salutarono promettendosi tra i pensieri di incontrarsi nuovamente. /ui lentamente, strada, la vide allontanarsi, inghiottita mentre dal si come

marasma di persone che de#luiva in dileguandosi +iorgio cammin allontanava dal palazzo. a lunghi passi verso il tram. /5aria #resca del tramonto lo attraversava come una bolla salubre. Sal a stento sul tram saturo di gente, ma non gli importava, stava

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ringraziando 'io per questo #antastico regalo.

(er quasi un mese il call center rest chiuso e la struttura #u sottoposta a una serie di accertamenti. 'ovevano rimettere in sicurezza ledi#icio e valutare gli eventuali danni alle strutture portanti del palazzo. &n u##iciale dei vigili aveva scritto nella sua relazione che il #uoco era stato causato da un corto circuito originatosi probabilmente da due #ili di#ettosi.

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" danni non erano stati ingenti e comunque erano state escluse responsabilit% dolose. (er tutto quel periodo +iorgio non aveva #atto altro che pensare a Marianna e a come avrebbe potuto rivederla. Cercava di ricordare il viso, le mani, il collo sottile, i capelli corvini dolcemente posati. Avrebbe scritto versi damore per lei, ma era impossibile, lui non era quel potente 'io creatore di bellezza, la sua penna di poeta improvvisato non era quella dell5immenso al#a, non sarebbe mai riuscito a descrivere la candida pelle di lei, una immane per#ezione, il tribolo in cui beati#icarsi e morire d5amore.

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Era un crogiolo multi#orme quello che adesso lo avvinghiava. Era Michela, lei in ogni 1adia, cosa, non importava il nome, che si chiamasse Maria, 'aniela, 3alentina, nulla, se non per una manciata di polvere che gli saturava il respiro, come un musicista sordo o un pittore cieco, mutilato nelle viscere. (ag anzitempo per quel dono inaspettato perch. +iorgio adesso ne voleva ancora, non era sazio di lei, troppo poco aveva preso e assaporato, il tempo era stato crudele. /ui cercava di placare il suo dolore, un e##luvio, quasi un archetipo, e trovava invece il lezzo di se e delle sue angustie, scandagliate una ad una nelle

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sue notti d5insonne, mal calmierate dalle tisane e dai bicchieri di acqua e anice. Allora contava le crepe del so##itto che gli parevano pi! pro#onde, d5ora in ora pi! estese, come una gramigna, un5astenia mal celata. Seduto sul suo letto cercava le solite lenzuola di Marsiglia ma esse non l5accudivano come un tempo, non ne acquietavano gli umori. Era troppo. 'ecise allora di cercarla. 'oveva #arlo, avrebbe potuto anche morire perch. vivere in quelle condizioni sarebbe stato anche peggio. Cos cominci a uscire ogni mattino, e di buon5ora annusava l5aria tersa che riempiva il cielo incorniciato da una nuvola e dalle terrazze adibite a patii.

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(er lui, come un segugio, tutto diventava una scusa per trovare tracce, prove incon#utabili della sua esistenza, a testimonianza di eventi accaduti, non inventati ne sognati. Andava allora in giro senza meta, a sedersi ai tavolini del ca##$ di 1ardo, tra una brioche con la granita di limone e i bicchieri di vetro spesso e ghiacciato colmi di sorbetto alla #ragola e panna. 'oveva s#orzarsi per rimanere lucido, ci voleva coraggio, non poteva perderla, avrebbe scandagliato il mondo se necessario perch. quella vita adesso in qualche modo gli apparteneva. Certo, a tutti capita di innamorarsi, tutti sentiamo il balzo #ragoroso che dallo stomaco sale su, #ino alla bocca, per poi

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diluirsi sulla pelle, passando per le braccia, #ino alle mani. Ma questa era un altra cosa. (er +iorgio rappresentava una rivelazione, una sentenza bene#ica che gli pendeva sul capo e che lo condannava a vivere, oltre il dolore, oltre il call center, oltre quella vecchia vita. Marianna era un #endente di luce, un corpo saturo di pro#umo, non nemico, simile alla verbena, alluva passa, alla melagrana. Cosa avrebbe dovuto #are allora4 Quale incantesimo o sortilegio adesso li divideva4 circondato *orse da l5unico voci modo per e rivederla era tornare al call center, metalliche stereotipate. *orse l avrebbe potuto

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#inalmente incontrarla, ma l5attesa era insopportabile e il ritorno al lavoro incerto. Aspettare ancora o cercare alla rin#usa4 'isteso sul letto e colmo di pensieri osservava le crepe del so##itto, nominandole una ad una nei suoi sopori di veglia notturna, col corpo vivo e immobile, gli occhi sbarrati dall5insonnia. (oi una notte, #inalmente, decise di prendere il liniziativa, #ato con cercando un di ingannare dileggio

razionale, un trucco astuto sortito da una mossa veloce. (ens grande aiutarlo. e che qualcuno avrebbe avrebbe potuto potuto chiedere in giro, la citt% in #ondo non era

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+li venne in mente cos, mentre in piedi osservava il campanile della chiesa che a inondava il pens paesaggio notturno potr ritagliato dalla #inestra. 6#aster chiedere *ualcuno6 6*ualcuno aiutarmi, potr dirmi dove trovarla6. E cos #ece. 'opo un giorno seppe dove andare a cercarla. +li dissero che lavrebbe trovata in piazza del duomo, nel negozio di #iori di Anselmo, lei era sua #iglia. Quella stessa sera apr un cassetto del vecchio mobile di mogano che si trovava al lato del letto e cerc il rasoio ereditato da suo padre, quello che un tempo aveva utilizzato per radersi prima di incontrare sua madre,

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segretamente, biblioteca reale. Cambi

tra

gli

sca##ali

della allo

la lama e si guard

specchio. Sent il sapone sul viso e poi nettamente, il sordo e sottile rumore della lama sulla pelle, a ingaggiare uno scontro con la #itta peluria che gli copriva il mento. Si lav bene, poi orin , prese il bicchiere verde che teneva sulla mensola e lo riemp quasi per intero di acqua e anice, sedendosi ai bordi del letto. Sorrise. :evve velocemente, rinunciando alle solite gocce di gelsemio e di melissa, poi spense la luce. 0imase cos, ancora per due o tre minuti, seduto sul suo letto a tastare l5oscurit% e le sue paure.

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(oi si distese e chiuse gli occhi. +li parve di galleggiare sui suoi pensieri, come e##luvi, come onde leggere che lo spingevano inevitabilmente verso il suo destino.

Si svegli

cos come si era

addormentato, supino ed in posizione #etale, adagiato sul suo #ianco sinistro e con la testa rivolta verso la #inestra. Era met% +iugno e la luce aveva inondato ogni angolo della citt% e ne aveva permeato latmos#era che gi% sapeva di salsedine e di mare acquietato.

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Era il periodo in cui si oziava ai tavoli dei bar, negli innumerevoli angoli delle strade e nei vicoli acciottolati, circondati dalle case di tu#o. /a gente sorseggiava limonate, boccate di #rullati e spremute, in uno spumeggio colorato e arricchito dalle granite di ca##$ e decorate con panna, servite in bicchieri spessi e ghiacciati. "n quei la giorni SS. i marinai e la #esteggiavano 3ergine

consideravano protettrice del pescato, onorandola con un rito che si ripeteva da pi! di due secoli, dal tempo in cui i briganti scacciati dal borgo dei pescatori si erano dovuti rintanare nell5entroterra, oltre le tenute di 0andino.

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/a #esta durava nove giorni, e alle processioni si alternavano momenti ludici e ancestrali, risalenti probabilmente alle prime dominazioni sull5isola. Quella 'omenica, seconda 'omenica di +iugno, era in programma la solenne celebrazione, ove i marinai bardati di casacche bianche e celesti avrebbero portato allinterno del duomo il pescato e le reti nuove, tessute dalle mani delle mogli e dalle dita delle ragazze. +iorgio decise che sarebbe andato durante la celebrazione, in modo da rendere pi! #acile un osservazione discreta, nel nascondimento, mischiato alla #olla #estante che in quel momento sarebbe uscita dalla chiesa.

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(er consuetudine la messa veniva celebrata dopo il tramonto e per questo motivo aspett che l5indaco del cielo divenisse pi! pro#ondo, or#ano della luce solare e saturo di vermigli e cobalti. (oi attravers il centro penetrando nel cuore del vecchio abitato e passando per il teatro e i chioschetti di bevande che sembravano posti alla rin#usa nell5impianto urbano. A ogni passo sentiva il cuore che gli palpitava nel petto, come un orologio che contava i secondi, gli attimi che ancora lo separavano da Marianna. (oi #inalmente, dopo avere percorso uno strettissimo vicolo, si trov all5istante nella piazza guarnita per la #esta, prorompente, vorticosa.

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Cerc

il

negozio

di

#iori,

alternando lo sguardo velocemente, a sinistra e a destra. 1on vide nulla. (oi guard meglio. 7sserv nella direzione della #ontana, sul lato opposto rispetto al duomo. Allora vide qualcosa, #iori, poi il negozio, distintamente. /ei era li. /a vide in lontananza, sorridente, teneva #ra le mani un mazzo di ranuncoli. +iorgio volle osservarla cos, garantendosi l5anonimato tra la #olla. Era #antastico poterla guardare senza essere Cera moltitudine di lei osservato. e gente, /ei era una bellissima e pallida. tuttattorno lo spettacolo

danzante di una domenica, una di quelle

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in cui i bambini si svegliano al suono delle campane e le donne si danno da #are con i preparativi per il pranzo e le #este recondite, annidate tra le date dei calendari e le sagrestie, in attesa di litanie e processioni 'i Marianna avrebbe potuto sentire nuovamente gli e##luvi e i sentori della sua pelle di #emmina, cos come era accaduto oltre un mese prima tra le macilenze insalubri dell5incendio. (ens che sarebbe stato #acile adesso, e che con un movimento veloce le avrebbe preso una mano rendendola sua, attraverso uno sguardo intenso, senza bisogno di inutili parole. Ma rest immobile, per un tempo imprecisato e motivato dall5ebbrezza

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dell5incontro, ancora turbato da una sottile paura, simile a una lieve a##ezione al petto. Marianna clienti. (reparava i #iori, sostituiva le piantine vendute che la gente sceglieva velocemente prima di andare via. Sorrideva a tutti. 'ava consigli, aiutando il padre magro e stentoreo. Sarebbe rimasto a guardarla per sempre, #orte della sua posta segreta, prima ancora del momento in cui tutti sarebbero andati via e la piazza #osse rimasta or#ana del suo mondo #elice, #atto di schiamazzi e di risi, satura del silenzio della notte. si muoveva velocemente e si dava da #are con i

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1e avrebbe studiato i movimenti e misurato le oscillazioni del capo, l5andatura dolciastra di sirena, il suo corpo longilineo e #ebbrile. (ens che #orse, trovarsi in quella situazione per#etta non era del tutto casuale e che qualcuno stesse scandagliando di stella in stella i #ondali della sua vita, sincronizzandolo con il tempo immanente delluniverso, oscuro ma alleato. Ebbe come l5impressione che pur in#inito in se e per#ettamente illimitato, esso, l5universo, guidava l5essere umano in un cammino di scoperta non #allace ma in#allibile, attraverso trame di innumerevoli vite ed esistenze.

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Siamo noi #orse stati creati per un semplice nascere e morire, duraturo quanto un so##io di vento e #ragile come la #iamma di una candela esposta al suo dileggio4 1o #u sicuro +iorgio, c$ altro ben pi! potente e duraturo, ci stesse ombre. Si avvicin al negozio di #iori e per un attimo ebbe la certezza che tutto sarebbe andato come doveva andare. *u allora e in quel preciso istante che lei lo vide in piedi e tra la #olla, e #u proprio in quell5attimo che sentirono entrambi un sordo boato, una sensazione di #usione che comprendeva cellule e galassie. a cui siamo destinati $ celato dalle nostre

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"n un attimo si ritrovarono l5uno di #ronte all5altra, a guardarsi a un palmo di distanza. 6I tuoi occhi sono pi! grandi di *uanto ricordassi6 disse +iorgio cercando di prenderle una mano. /ei si scost , ma solo per gioco. 60orse domand sorrise. Marianna lo tir per un braccio, spingendolo verso il centro della piazza. 6 ome hai fatto a trovarmi,61o fatto *ualche domanda in giro, non avevo altra scelta6 6.erch$, cosa vuoi da me, "i manca il call center,6 6%o, non mi manca affatto6 non ti piacciono,6 gli con una voce melodica. /ui

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6+ allora,6 6.ensavo che tu l'avessi capito6 6 apito cosa,6 Marianna aveva ancora alcuni #iori in mano, rossi e dal lungo stelo, che aveva diviso in mazzetti omogenei. +iorgio socchiuse gli occhi, portandosi una mano tra i capelli, come se volesse pettinarli o sistemarli. "n realt% stava preparandosi a parlare, come se quei movimenti #ossero un atto precursore della parola. 6#e, io vorrei6 "nizi , ma un clamore di campane lo interruppe e inond in tutta la piazza e l5aria che la tagliando in due il attraversava, a partire dal campanile, gi! picchiata palcoscenico della #esta e le zagare delle

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donne ingioiellate che uscivano dalla messa solenne. Marianna disse qualcosa ma il suono delle campane non permise a +iorgio di capire. /ui vide quelle labbra bellissime che si muovevano e quel movimento tradursi in un sorriso lieve. /a vide cos allontanarsi per un attimo e cerc di seguire la sagoma del suo corpo #ino all5entrata del negozio. Adesso la piazza era davvero traboccante. &na mescolanza di persone e di odori aveva invaso ogni angolo. "l chiasso e l5andirivieni dei venditori si era unito agli spasmi delle #amiglie che uscivano dal duomo, in una commistione #loreale che pure ricordava a tratti il lezzo di un sudore macilento.

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6/iorgio26 disse lei richiamando nuovamente la sua attenzione e i suoi occhi di bambino che ancora osservavano la #olla. 6Dov'eri finita,6 63ieni6 disse lei, #acendo un cenno con la mano aperta, come a volerlo prendere con se o cercando un contatto, un dialogo di mani e di pelle 6Dove andiamo,6 chiese +iorgio sorpreso. /ei allora lo trascin e la gente. (assarono per i vicoli e le stradine che conducevano al mare, in mezzo alla #olla e al lezzo dei suoi umori e dei suoi pro#umi, attraverso un mondo #atto di colori e #ragori di risate. via in direzione del piccolo porto, tra i pescatori

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A ogni angolo c5erano bancarelle e poi canti e balli. C5erano giovani che si improvvisavano #olletti e animavano le risate dei bambini coi loro nasi di clo;n. C5erano i cantastorie e i pupari, con teatri ambulanti e paladini che vivevano tra un bacio di dama e un colpo di spada. Andarono verso la spiaggia, oltrepassando a stento il circuito denso e inebriante che sembrava spingerli verso il mare. 7ltrepassato un ripido passaggio di scalini sentirono la sabbia avvolgere la pianta dei piedi, una sabbia #resca mischiata alla salsedine e alla luce della luna.

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Si allontanarono allora da quella grande con#usione, uno scintillio di sibili e sudori che rincorrevano l5ebbrezza del gioco della 5ntinna, quell5antica gara di uomini che s#idano la gravit% a ridosso dell5acqua per impadronirsi di una piccola bandierina colorata. Si #ecero largo puntando in direzione dell5ippocampo, la parte di spiaggia che era dominata dal silenzio. Marianna velocemente, e sembrava camminava trascinare

+iorgio nella trappola in cui lui sarebbe voluto cadere da sempre. 'opo qualche minuto si resero conto di essersi allontanati abbastanza e si trovarono in un lembo di spiaggia

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ammantato di stelle e guarnito solo dal ritmo delle onde. /ei si tolse le scarpe e lui #ece altrettanto. (asseggiarono allora sul bagnasciuga, qualche attimo in cui la #reschezza dell5acqua pot. vibrare sulla pelle e salire su, oltre le gambe, per di##ondersi tra le altre parti del corpo. +iorgio allora le sbarr la strada e con il corpo e le mani le imped di andare avanti. Marianna intu il gioco e cerc di #are resistenza, spingendo le mani contro le sue. Sentirono il contatto della pelle, palmo a palmo, una sin#onia di carezze che tastavano parti nascoste di corpi e lembi di abiti. Si cercarono e si intuirono nudi, poi vorticosamente accasciati e

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ancora in movimento, ritmicamente, presi dai baci orditi dalle labbra che cercavano ogni possibile an#ratto di pelle. Si ritrovarono nell5acqua alta, un bagno liquido che consisteva di luce di luna, simile a un salubre ritorno, un rollio amico vissuto un tempo nel grembo materno. Era semplicemente un incrociarsi di anime, di trame e di umori di corpi, quellandirivieni ritmico e per#etto con cui #orse $ stato plasmato l5universo.

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