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LAMENTI DEL SIGNORE GESU' A PADRE PIO PER GLI OLTRAGGI CHE RICEVE NEL SS. SACRAMENTO.

(Epistolario I ,342) Sentite Padre mio, i giusti lamenti del nostro dolcissimo Ges: Con quanta ingratitudine viene ripagato il mio amore verso gli uomini! Sarei stato meno offeso da costoro se l'avessi amati di meno. Mio Padre non vuole pi sopportarli. Io vorrei cessare di amarli ... (e qui Ges si tacque e sospirava e dopo riprese) ma ahim! Il Mio Cuore fatto per amare! Gli uomini vili e fiacchi non si fanno nessuna violenza per vicersi nelle tentazioni, che anzi si dilettano nelle loro iniquit. Le anime da Me pi predilette, messe alla prova, Mi vengono meno, le deboli si abbandonano all'isgomento ed alla disperazione, le forti si vanno rilassando a poco a poco. Mi rimangono solo, di notte, di giorno, nelle chiese. NON SI CURANO PIU' DEL SACRAMENTO DELL'ALTARE; non si parla mai di questo Sacramento d'amore; ed anche quelli che ne parlano ahim! Con che indifferenza, conche freddezza. Il Mio Cuore dimenticato; nessuno si cura pi del Mio Amore; Io sono sempre contristato. La Mia casa divenuta per molti un teatro di divertimento; anche i Miei ministri che Io ho sempre riguardati con predilezione, che lo ho amati come la pupilla dell'occhio Mio; essi dovrebbero confortare il mio cuore colmo di amarezze; essi dovrebbero aiutarmi nella redenzione delle anime, invece chi lo crederebbe?! Da essi debbo ricevere ingratitudine e sconoscenze. Vedo, figlio Mio, molti di costoro che ... (qui si Chet, i singhiozzi gli strinsero la gola, pianse in silenzio) che sotto ipocrite sembianze, Mi tradiscono con comunioni sacrileghe, calpestando i lumi e le forze che continuamente do a essi...Tratto dall'epistolario 1, 342.

IL VALORE E LA QUALITA' DI UN SACERDOTE SI MISURA DA QUANTE ORE PASSA DAVANTI AL TABERNACOLO S.Alfonso M. de Liguori, Dottore della Chiesa

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