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lurlo

Pubblicazione periodica a diffusione gratuita - Numero 32 - APRILE 2010

SCUSA TE IL RIT A RDO ... SCUSATE RITA RDO...


SPAZIO PER TESTO DOVE CI SCUSIAMO PER LA PUBBLICAZIONE IN RITARDO LETTERA
E da ventanni che faccio parte FANTASTICO mondo della tossicodipendenza sono o ero una poliassuntrice 14 o 15 comunit gioie dolori, sconfitte, vittorie un amica o forse due uniche parole per riassumere questi 20 anni (12/ 32) solitudine e disprezzo. Ora sono a 70mg di metadone. La gente si sofferma solo a quello che vede, O.K. ogni situazione a se; quindi parler della mia. Primo abuso sessuale a 8 anni, padre morto di malattia quando ne avevo 10, madre tirata sotto da un auto 20 anni (spero Ke siano poki quelli che mi hanno riconosciuta). Guardarsi allo specchio e farsi schifo, sapete di cosa ho voglia? Di dare senza niente in cambio. Da quando sono arrivata a questa consapevolezza? Da 1 anno circa ero ed. ragazzi DOWN un loro sorriso mi faceva tokkare il cielo kon un dito. Mi facevo in 50 pezzi ma niente pesava e non ho avuto solo quella come Esperienza altre 2 o 3. La mia situazione attuale, perdo 1 Kg al giorno noi uomini soli a vote ci basta solo un sorriso ma tanti sono impegnati a giudicare, a buttare veleno anke gratuito per non vedere il marcio che c dentro loro. Ragazzi allontanatevi da quella ROBA che tanto e bella tanto affascina, giocate le vostre di carte, non sto dicendo fatevi santi ma state con i piedi per terra, chiedete aiuto, nessuno ha diritto a giudicare, gente ANDATE OLTRE NON GUARDATE QUELLO CHE VI APPARE A VOSTRO COMODO. Non sottovalutate niente, gioite delle piccole cose, e anche delle situazioni pi negative c sempre qualcosa di positivo non sempre facile trovarla ma c per crescere. E non abbiate paura di piangere da soli ed anche se avete la fortuna di qualcuno che vi ascolta non c da vergognarsi RAGAZZI solo da ammirare R. ed I. comunista di famiglia ma anche diidee, e quindi si disse fra s e s che un vero compagno doveva andare nel covo deglex fascisti se era davvero un compagno. Ma la malasorte lo perseguitava si ammal alla scuola di paracadutismo di Pisa e quando chiese del dottore gli venne dato un secchio e tutta linfermeria da pulire; e fu solo un caso che fini allospedale civile dove gli trovarono un focolaio nei polmoni. Quindi a questo punto la scuola ed il corso da par erano persi si fece tutto il militare da soldato paracadutista nel corpo mitico Colle Moschin allora era lelite dellesercito ed dopo oltre due focolai di broncopolmonite fini il servizio bene o male. Ma lui sapeva che dentro di s era paracadutista non riusciva a negarselo, e quindi due anni dopo il congedo si iscrisse al corso paramilitare dellesercito per fare il brevetto che consisteva in tre lanci una volta mi ha detto che al primo lancio se sarebbe sopravvissuto non avrebbe pi preso neanche un aereo di linea. E cosi nel 1985 R.V. prese il brevetto da paracadutista, ma lui sapeva che cera da fare dellaltro e cosi lancio dopo lancio una volta fini sui filari della frutta, una volta fini in centro a Reggio Emilia, sai paracaduti tondi non potevi scegliere tanto la zona datterraggio tutto dipendeva dal D.L ossia direttore di lancio, e cosi il nostro amico dopo qualche frattura di lieve entit finalmente dopo un esame passo al

Quel 1 lancio che FLASHHHH


Dal nostro inviato in motociclo (A.V.R.): Conoscevo un ragazzo un tipo sempre con la testa tra le nuvole a scuola non stava molto attento tranne che nelle applicazioni tecniche, allora s seguiva la lezione ed aveva i voti migliori era un ragazzo sfortunato, perse il padre molto piccolo negli anni 69 circa; comunque cominci a lavorare presto e presto arriv la chiamata alle armi, la mitica leva il ragazzo era povero cosi quando gli dissero che la decade di paracadutista era 3 volte tanto quello dellesercito, non ci pens due volte firmo per entrare nella folgore, lui che era

SOMMARIO
Lettera Quel 1 lancio che FLASHHHH... Generazione delle comodita 1 1 2

Alla ricerca di emezioni nascoste 2 In ricordo delle mia amica C. Il profumo dellanima C. CINESer.T. 4 4 4

paracadute ad ala quello rettangolare per intenderci pi si andava avanti con i lanci e pi la paura diventava divertimento cosi divenne D.L. direttore di lancio cio quello che da il via agli altri. La velocit in caduta libera attorno ai 200 allora la quota di apertura a 800 metri daltezza di lancio massimo 5000 mt. poi occorre lossigeno e fu cosi che il nostro amico al momento e a quota 130 lanci fatti in giro per lItalia e a Pavullo nel Frignano Molinella di Bologna, Carpi di Modena, Ferrara, a Oristano in Sardegna nel quale ci si lancia in 40 dal sedere del mitico bimotore Casa 2012,il bello viene quando si cominciava a fare dei lanci in compagnia delle piccole formazioni lambiente e molto bello perch apolitico, e ci tengo a dirlo poi una volta che ci si lancia insieme si diventa subito grandi amici perch uno controlla il materiale dellatro e se sei in difficolt a piegare il paracadute subito qualcuno ti aiuta per formazioni di sicurezza ce un istruttore che comanda ogni cosa anche il tipo di lancio che vai ad eseguire devi avere lO.K. dellistruttore la sicurezza e la sobriet del lancio sono al primo posto. Ora ci sono dei corsi che durano solo tre weekend molto interessanti personalmente consiglio imetodi tradizionali per fare una progressione sicura ed in massima sicurezza. Poi ce da dire che e possibile fare un lancio da 3500 mt. attaccati ad un istruttore il tutto in massima sicurezza con un costo di 200 euro circa. Attualmente Molinella e uno dei centri migliori nella zona gli istruttori sono preparati e sempre aggiornati.

Vi confido da paracadutista che problemi alla schiena mi impediscono di riprendere al lanciarmi. Ma se un giorno le cose si aggiusteranno sar li al primo posto perch lemozione del motore prima e il silenzio dopo che al paracadute si e aperto sono emozioni da provare, per sempre cieli blu un paracadutista. Primo lancio 1985 ultimo 1998 dal deltaplano. Per onorare la scomparsa di un reduce di El Alamein nativo del mio stesso paese e tra gli ultimi 30 ancora in vita in tutta Italia ed a loro che dico: per sempre Folgore!!! A.R.V.

Leggendo un giornale, notai che vi era un articolo che parlava dei trentenni/quarantenni che vivono ancora con i genitori, rimasi stupito di come pubblicizzavano con enfasi questo dato di fatto che ormai da diversi anni una cosa comune. Larticolo era anche corredato anche da foto, dove ritraevano questi miei ,in parte coetanei, crogiolati su poltrone o divani con accanto i genitori con un sorriso brillante che servivano il figliol prodigo. A differenza del signor Casanova che non faceva altro che corteggiare le incipriate dame, ora questi signorotti si fanno corteggiare dai genitori, hanno unet che si dovrebbero considerare uomini , invece stanno cos bene a casa di mamma e pap, specialmente poi se sono figli unici. Sembra ormai terminata la mia epoca dirruento diciottenne che abbandonai la famiglia per affrontare la mia vita,abituandomi

GENERAZIONE DELLE COMODITA

a rischi e delusioni, ma accumulando un bagaglio di esperienze, sia negative sia positive ma che mi tempr il carattere. Oggi, per una serie di motivi(balle!!) tra cui la difficolt di trovare casa e lavoro, si preferisce stare in famiglia, anzich trovare la propria strada,con il pieno consenso dei genitori. Dicevo della difficolt di trovare lavoro,nella maggior parte dei casi , una difficolt pi soggettiva che oggettiva, poich la maggior parte , pi che un lavoro cercano un posto,che si addica al loro gusto. Non pi il disoccupato che si adatta(per ora) a qualunque lavoro come la maggior parte degli extracomunitari ; il lavoro che deve adattarsi al disoccupato. Altrimenti egli rimane in famiglia. Il benessere consente il prolungato parcheggio,se specialmente se in casa entrano i due stipendi ,o pensioni dei genitori, in pi in certi casi ci sono gli aiuti dei nonni. Quindi al nostro povero ragazzo disoccupato non mancheranno mai in tasca i cento euro per portare la ragazza al ristorante o in discoteca magari in Porsche. Poi come finale quando i genitori saranno vecchi e infermi, avranno in cambio un posto sicuro in una casa di riposo, e le pensioni nel conto corrente del povero figliolo che malgrado tutti gli sforzi, poverino non ha ancora il suo modello di lavoro e vuole vivere la propria vita, Ma ormai teme il proprio io interiore,la propria essenza spirituale, i propri sentimenti. CONCLUSIONE Molti sono reclusi fin da piccoli, i genitori sono le guardie della societ ,e sono i primi a imprigionare il nascituro, fino a volte a distruggerne la propria indole. Poi il sistema,la scuola,la societ migliorano questopera di snaturamento e cos impariamo a omologarci a vivere nella finzione. V.

ALLA RICERCA DI EMOZIONI NASCOSTE


Come aprire la mente, lo spirito e il cuore. La tossicodipendenza il rischio di malattie gravi, spesso direttamente collegabili alla prima, uno dei tanti problemi di una societ avanzata in tempo alquanto esiguo. Un tempo breve al punto da modificarsi addirittura pi rapidamente dei nostri stessi pensieri e delle nostre stesse opinioni. Una droga come la cocaina era considerata un ricchezza riservate solo alle classi pi agiate. Oggi, sapendo dove cercarla, la pu ottenere chiunque. Per, il pensiero negativo che rivolgiamo nei confronti dei drogati non affatto cambiato. Lo sbaglio commesso da persone che abusano di sostanze stupefacenti gi di per s terrificante. Ma lerrore pi ripugnante quello di rivolgersi a coloro che hanno sbagliato con pregiudizi sbagliati basati solo sulla superficiale convinzione di sapere

cosa veramente sia accaduto nella loro vita. Guardarli dallalto al basso senza fare nulla soffermandosi su opinioni personali maturate spesso in modo affrettato senza essere a conoscenza della realt dei fatti. Nascondersi dietro la barriera dellinconsapevolezza o peggio dellindifferenza, sperando sempre che i problemi degli altri, specie i pi gravi, non diventino i nostri. Pensieri comuni di una societ frenetica che vive sempre di pi alla giornata, senza concedersi il tempo di fermarsi un attimo a pensare. Come porsi nei confronti di tutti questi problemi? C chi apre la mente. C chi apre lo spirito. C chi apre il cuore. E, per fortuna, c chi riesce a compiere tutti questi passi contemporaneamente facendo funzionare attivamente strutture al servizio di persone in difficolt come la casa Don Venturini e la comunit terapeutica Emmaus: oasi di accoglienza, cura e speranza riservata ad ospiti speciali che diventano messaggio di forza anche per tutti gli altri. Perch quello che manca nella mentalit comune degli uomini del nostro tempo la volont di guardare le paure e le difficolt degli altri dal

in cui possono raccontarsi agli altri. Non vi migliore esperienza se non quella provata personalmente e lopportunit di assistere ad un colloquio con gli ospiti, i responsabili, i volontari e la suora, che operano e vivono quotidianamente in queste strutture, diventa un viaggio alla scoperta di emozioni e situazioni nascoste, interpretate diversamente nel nostro quotidiano, celate dietro al muro di confinamento che tendiamo a creare. E immediata limmersione nella sofferenza di queste persone. Da subito, guardando i due ospiti direttamente negli occhi, qualunque pensiero avuto in precedenza viene abbattuto da una percezione tanto profonda da esprimersi immediatamente con pi sfaccettature sembra disagio, forse paura, difficolt o afflizione. E sofferenza. Sofferenza per un passato trascorso tra cattive compagnie, droga, disagio, sofferenza. E gli occhi, come uno specchio, riflettono persone distrutte non solo nel fisico ma nel pi profondo dello spirito che per non rinunciano a progettare il loro futuro. Ampia e profonda

loro stesso punto dio vista. Con i loro occhi. Mettersi nei loro panni e da andare oltre lapparente normalit dei fatti che li hanno visti protagonisti, aiutandosi ad aiutarsi. Questo il compito assunto da persone specializzate nel loro mestiere e con una sensibilit particolare che provano a sentire ed a capire le paure dei loro ospiti partendo da una prospettiva diversa da quella del pensiero comune. Insieme ai volontari aiutano i loro utenti un po ospiti ed un po amici a continuare il loro cammino verso la vita. Ma anche ad aprire il loro mondo ad occhi ed orecchie esterni, con interviste e conferenze stampa

lintensit che pervade non solo i pensieri ma anche le emozioni ascoltando con quale e quanta apertura i due ospiti raccontino delle situazioni da loro affrontate in passato e della loro vita presente allinterno della comunit. Non bisogna versare lacrime nuove per dolori vissuti nel passato, ma necessario avere la volont di andare avanti ed affrontare le proprie difficolt con la voglia di superarle: questo il messaggio di speranza lanciato dai due ospiti. Solo accettando i propri sbagli si in grado di auto giudicarsi e raccontare il proprio passato con dolore, anche davanti ad un

ascoltatore messo a disagio davanti a queste confessioni. Per uno dei due ospiti, il barbaro male della droga esisteva gi nella famiglia di origine, in quanto ne facevano uso gli stessi genitori: per lui assumere certe sostanze era una cosa normale, in quanto erano state parte della sua esistenza, erano entrate nella sua vita dallinfanzia ed era difficile immaginarsela diversamente. Laltro ospite, invece, entrato con maggiore gradualit nellabisso della tossicodipendenza, cominciando con una canna, un poco di alcol, tanto per far passare la serata Cose in apparenza normali. Poi la voglia di quantit sempre maggiori, di sostanze sempre pi pesanti, forse la ricerca di un rimedio provvisorio contro la noia, la normalit del quotidiano. Tuttavia, per entrambi, la vita proseguiva normalmente: avevano i loro amici, i loro giri, propri e diversi pensieri. Poi una serie di errori hanno iniziato a rovinare la normalit. Il primo stato la tendenza a sminuire la gravit della dipendenza in quanto oramai era diventata una routine, e di conseguenza limpossibilit di giudicare in modo sano le proprie azioni. Poi altri gravi sbagli: lincapacit di affrontare i problemi quotidiani labbandono della scuola, lallontanamento dei parenti, la perdita o il tradimento degli amici un tempo sinceri. Perfino la fede non trovava neanche uno spiraglio di luce a cui aggrapparsi, in mezzo ad un mondo oscurato dalla diffidenza. La normalit si trasformata in droga, la droga divenuta dipendenza. E la dipendenza rovina la vita. Anche se la vita appare normale come se ne vedono tante. Da qui ha inizio il viaggio di riconversione che, a detta dei due ospiti che si raccontano, sarebbe stato impossibile affrontare da soli. Laiuto di operatori e volontari stato immenso. Li hanno aiutati a riappropriarsi di quei piccoli gesti di routine quotidiana necessari per stare bene con se stessi, per riconquistare quella normalit perduta e tanto criticata diventata improvvisamente un valore primario su cui fondare la ricostruzione di una vita, li hanno aiutati, li aiutano e li aiuteranno sempre a cercare una guarigione in cui il primo passo restituire il giusto valore alla vita. Ed qui che si percepisce lultima emozione, il disagio della soddisfazione. Il messaggio che gli operatori voglio indirizzarci che la diversit lunica cosa che ci rende tutti uguali. Ascoltare dunque i messaggi di cui queste persone ci fanno dono un modo per fare nostra la loro preziosa diversit, che appare senza scappatoie e senza bisogno di nascondersi, ed lunico modo per consentire al nostro animo di comunicare con lo spirito di tutti. Questo un impegno che ognuno di noi dovrebbe avere la forza e il coraggio di portare avanti. N.P.

Riprende la nostra rubrica del nostro inviato in motociclo. A.V.R. Con una sua lettera aperta ad una sua amica di Sasso. E un marted come tanti, mi alzo e accendo il telefono ed ecco il messaggio l che mi aspettava, arriva da un operatore della comunit di Sasso, la comunit dove io sono stato a Marradi, il messaggio dice: Purtroppo stanotte C. se n andata. Il cuore mi va in gola e subito la mia mente torna a quellautunno del 1999, mi trovavo da due settimane al centro crisi di tebano e un tardo pomeriggio arriva una ragazza con due occhi azzurri favolosi, arrivava da unisola della zona di Napoli. Era molto spaventata perch, in altri centri dovera stata, mi raccontava che la mettevano a zappare la terra 8 ore al giorno, e in pi ti dovevi anche disintossicare, e perci aveva molta paura. Io e C. diventammo subito amici anche perch fui io a dirle che in quel posto in cui eravamo non cerano orti da zappare o altri lavori pesanti, ma lei subito non mi credeva e mi ci volle qualche ora a tranquillizzarla, le spiegai che in quel centro i lavori erano veramente pochi: pulizia delle stanze, dei bagni, la cucina e a turno si lavavano i piatti ma mai da soli, sempre in compagnia. La cosa pi importante era la disintossicazione e la cura, e finalmente con qualche lacrima di commozione mi cominci a credere. E fu cos che cominci la nostra lunga amicizia. Ricordo i primi mesi su nella comunit di Sasso, a Marradi, da don Nilo, e i primi approcci con L., che sarebbe poi diventata la sua amica pi fidata, si volevano un bene dellanima quelle due donne. Pass il tempo e cos nel 2001 io tornai a casa ma mantenendo un rapporto molto stretto con la comunit che mi aveva salvato la vita per la seconda volta; la prima fu nei gruppi di N.A. a Bologna (per la cronaca). Sono passati gli anni io, ogni volta che ero su in comunit, andavo insieme a C. a prendere un buon caff dai nostri amici del bar Mughini. Qualche anno dopo per la mia amica cominciavano le sue sfortune, nel frattempo era uscita dalla comunit ed era andata ad abitare a Marradi con la sua mamma ed era molto contenta di questa sua sistemazione, mi diceva, anche perch lavorava per la comunit. Poi succede che gli anni passano e le notizie sempre pi brutte, la salute di C. peggiora giorno dopo giorno fino a che, nel giorno della tua scomparsa, la prima cosa che ho pensato stata: questo un furto alla vita, io C. ti porto sempre nel mio cuore insieme a quei rari baci rubati, eri bellissima. Continuo

IN RICORDO DELLA MIA AMICA C.

CINESer.T.
di F.M. Consigli pratici per viaggi cinematografici UP Genere: Animazione Trama: amicizia tra un bambino boy-scout molto chiacchierone e un anziano bisbetico e triste per la morte della moglie. Utilizzando una casa volante grazie a mille palloncini colorati i due personaggi arrivano in Sud America allinseguimento di un sogno: posare la casa vicino alle cascate :Paradiso. Prima di compiere limpresa vivranno avventure incredibili in compagnia dicani parlanti e di un uccello colorato. VOTO 7 A CHRISTMAS CAROL Genere: Animazione 3D Trama: Lavarissimo e ricchissimo sig. Scrooge riceve la visita di 3 fantasmi che rappresentano il Natale passato, presente e quello futuro. Grazie a queste visite si rende conte di essere un uomo solo e diventa pi buono mostrando pi generosit verso gli altri. Da un libro di Dickens. VOTO 6 AVATAR Genere: Fantastico ed un p drammatico, 3D Trama: Un marine in sedia a rotelle viene chiamato a sostituire il fratello deceduto, per svolgere un esperimento sul pianeta Pandora: impersonare un Avatar con lo scopo di entrare in contatto con la popolazione indigena. Il marine verr accolto dal popolo di Pandora e fraternizzer sinceramente con i locali, alloscuro dei reali piani degli ideatori umani del progetto: sterminare la popolazione di Pandora per impossessarsi di un preziosissimo materiale sul pianeta. Tra colpi di scena e battaglie volanti gli umani vengono sconfitti e ricacciati a casa, il marine prese definitivamente le sembianze di Avatar e sceglier di vivere su Pandora motivato anche dallamore per unabitante del luogo. VOTO 9

a ricordarti nelle mie piccole preghiere e ti vedo come un angelo con due occhioni colore del cielo che ancora oggi mi danno serenit e calore. A questa lettera aggiungo anche la mia poesia per te, sono sicuro che ovunque tu sia, sentirai il messaggio damore da me e da tutti i ragazzi di Sasso che ti hanno conosciuta. Ciao N1. A.V.R.

IL PROFUMO DELLANIMA C.
Lazzurro dei suoi occhi mi intimidisce Il suo sguardo mi scalda I suoi capelli cos lunghi ti danno sempre fastidio e piacere allo stesso tempo, quel corpo esile quella pelle chiara mi hanno fatto battere il cuore sempre pi forte Ogni volta che ho sfiorato le tue labbra Ho pregato Dio che non fosse lultima volta. Perch, perch Signore mi hai tolto una parte di me stesso? Lo so vi sono domande alle quali nessuno pu rispondere; questo il mistero della fede. A.V.R.

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