Sei sulla pagina 1di 18

Analisi della Deformazione

Tema 1
Si consideri un corpo continuo omogeneo di forma parallelepipedica e lo si
riferisca ad un riferimento Cartesiano centrato nel suo baricentro e ad assi
paralleli agli spigoli del corpo. Si assuma che le dimensioni degli spigoli siano
pari a: a = 15 cm (per lo spigolo disteso parallelamente allasse y), b = 10
cm (parallelo allasse x), c = 1 cm (parallelo a z).
Sia assegnato il seguente campo di spostamento:
s(x, y, z) = 10
3
_
_
_
x
2
(1 2yz) 3y + 3
y
3
xz
2
2
xy(1 + 3y) z
3
+ 1
_
_
_
cm
Si determini, in teoria innitesima (cio`e in ipotesi di piccole deformazioni):
a) il campo di deformazione;
b) gli spostamenti rigidi e lo stato di deformazione congruente per un intorno
del punto P = (1, 0, 1) cm;
c) gli invarianti di deformazione in P;
d) il luogo di tutte le possibili dilatazioni e scorrimenti in P;
e) la variazione di volume del solido a seguito della cinematica prescritta.
a) Il campo congruente di deformazione innitesima corrispondente al campo
di spostamento s assegnato si ottiene considerando la parte simmetrica del
gradiente di s:
D(x, y, z) = sym(s)
= 10
3
_
_
2x(1 2yz) x
2
z 3/2 z
2
/2 x
2
y + y(1 + 3y)/2
3y
2
xz + x(1 + 6y)/2
sym 3z
2
_
_
35
36 G. Vairo - Universit`a di Roma Tor Vergata
b) Lo componente s
T
(Q) di traslazione rigida per un punto Q appartenente
ad un intorno del punto P assegnato risulta:
s
T
(Q) = s(P) = 10
3
_
_
4
1
0
_
_
cm
La componente di spostamento s

(Q) associata alla rotazione rigida in-


nitesima di un intorno di P e per un suo generico punto Q `e pari a:
s

(Q) = [(P)](QP) = 10
3
_
_
0 2 0
2 0 3/2
0 3/2 0
_
_
(QP) cm
essendo (P) = [asym(s)]|
P
.
Nellipotesi di piccole deformazioni la componente di spostamento s
D
(Q)
di deformazione pura per un generico punto Q nellintorno di P e:
s
D
(Q) = [D(P)](QP) = 10
3
_
_
2 3 0
3 0 1/2
0 1/2 3
_
_
(QP) cm
c) Noto il tensore delle piccole deformazioni in P si ricava immediatamente:
J
1
=
x
+
y
+
z
= 5 10
3
J
2
=
x

y
+
y

z
+
x

2
xy
/4
2
yz
/4
2
yz
/4 = 13/4 10
6
J
3
= det[D(P)] = 55/2 10
9
d) Il luogo di tutte le possibili dilatazioni e scorrimenti in P si individua
gracamente ricorrendo alla determinazione dei cerchi principali di Mohr
relativi allo stato di deformazione in P. In particolare, lequazione carat-
teristica del problema agli autovalori per D(P) risulta:

3
+ J
1

2
J
2
+ J
3
= 0
cio`e

3
(5 10
3
)
2
+
_
13
4
10
6
_
+
_
55
2
10
9
_
= 0
la cui soluzione fornisce le dilatazioni principali
1
,
2
,
3
in P:

1
= 4.23 10
3
,
2
= 2.96 10
3
,
3
= 2.19 10
3
A partire da queste ultime e immediato costruire nel piano (, /2), come
riportato in Fig. 1, i tre cerchi principali di Mohr relativi allo stato di
deformazione in P. Larea campita individua il luogo di tutte le possibili
coppie (, /2) nel punto P. Pertanto, il massimo valore di dilatazione fra
Analisi della Deformazione 37
e
g / 2
e
1
e
2
e
3
Fig. 1 Luogo di tutte le possibili dilatazioni e scorrimenti in P (tema 1).
quelle ammissibili `e pari a
max
=
3
= 2.19 10
3
, il minimo `e
min
=

1
= 4.23 10
3
, ed il massimo scorrimento risulta
max
= (
3

1
) =
6.42 10
3
.
e) La funzione di campo associata allinvariante primo di deformazione
risulta:
J
1
(x, y, z) =
x
+
y
+
z
= [2x(1 2yz) + 3(y
2
z
2
)] 10
3
Pertanto, nel riferimento Cartesiano assegnato la variazione di volume per
il corpo in esame si valuta, in teoria innitesima, come:
=
_

J
1
(x, y, z) dV
= 10
3
_
b/2
b/2
_
a/2
a/2
_
c/2
c/2
[2x(1 2yz) + 3(y
2
z
2
)] dxdy dz
= 0.84 mm
3
Tema 2
In un riferimento Cartesiano (O, x, y, z) sia assegnato per un corpo continuo
il seguente campo di spostamento
s(x, y, z) = 10
3
_
_
_
y
3
xz
2
+ 5z + 1
2z
2
x
2
y
2
+ 3
x(z + y
2
) 2x
3
y 2
_
_
_
m
Introdotto il punto P di coordinate (0, 0, 1) m, si determini:
38 G. Vairo - Universit`a di Roma Tor Vergata
a) la variazione di lunghezza di una bra materiale appartenente ad un in-
torno del punto P, sia assumendo lipotesi di piccole deformazioni che
considerando deformazioni nite. Nella sua congurazione iniziale la bra
sia lunga
o
= 10
2
m e sia diretta come il versore e =

2
2
(1, 1, 0);
b) il tensore delle piccole deformazioni in P;
c) le dilatazioni principali e le direzioni principali di deformazione in P;
d) gli scorrimenti angolari tra coppie di bre materiali appartenenti ad un
intorno di P e distese lungo le direzioni principali di deformazione;
e) gli scorrimenti angolari tra coppie di bre materiali appartenenti ad un
intorno di P ed ortogonali ai piani che bisecano i diedri principali.
a) Si indichi con dr =
o
e il vettore che caratterizza la bra materiale in-
nitesima nellintorno del punto P e con dr

il suo trasformato a seguito


della cinematica prescritta. Conseguentemente, risulta:
dr
T
dr = |dr|
2
=
2
o
(dr

)
T
dr

= |dr

|
2
= dr
T
F
T
Fdr
dove F `e il tensore gradiente di deformazione, inteso calcolato in P e pari
a F(P) = I +s|
P
, essendo:
s|
P
= 10
3
_
_
1 0 5
0 0 4
1 0 0
_
_
Pertanto, risulta:
_
|dr

|
2
|dr|
2

P
= (
o
+ )
2

2
o
= dr
T
_
(s) + (s)
T
+ (s)
T
(s)

P
dr
= 10
7
e
T
_
_
999/500 0 1199/200
0 0 4
1199/200 4 41/1000
_
_
e
= 0.9 10
7
m
Poich`e la misura di deformazione [|dr

|
2
|dr|
2
]|
P
assume valore negativo,
la bra subisce una riduzione di lunghezza quanticabile come:
=
_

2
o
+ [|dr

|
2
|dr|
2
]|
P

o
= 4.50 10
6
m
Non avendo introdotto alcuna ipotesi sullentit`a delle deformazioni, il
precedente risultato fornisce la valutazione della variazione di lunghezza
per la bra assegnata in regime di deformazioni nite.
Analogamente, nellipotesi di piccole deformazioni, si ottiene:
Analisi della Deformazione 39
_
|dr

|
2
|dr|
2

P
= dr
T
_
(s) + (s)
T

P
dr
= 10
7
e
T
_
_
2 0 6
0 0 4
6 4 0
_
_
e
= 1 10
7
m
e quindi, osservando che
_

2
o
+ [|dr

|
2
|dr|
2
]|
P

=
_

2
o
+ dr
T
[s + (s)
T
]|
P
dr
=
o
_
1 + 2e
T
D(P)e

=
o
(1 +e
T
D(P)e)
la riduzione di lunghezza della bra in esame pu`o approssimarsi come

approx
=
_

2
o
+ [|dr

|
2
|dr|
2
]|
P

o

=
e

o
= 5.0 10
6
m
essendo
e
= e
T
D(P)e la dilatazione associata alla direzione e.
Si noti come
approx
sovrastimi (in valore assoluto) la reale variazione di
lunghezza di circa il 10%.
b) Il tensore delle piccole deformazioni in P e:
D(P) = [sym(s)]|
P
= 10
3
_
_
1 0 3
0 0 2
3 2 0
_
_
c) Dal tensore di deformazione in P appena trovato si ricava immediata-
mente:
J
1
= 1 10
3
, J
2
= 13 10
6
, J
3
= 4 10
9
e quindi lequazione caratteristica del problema agli autovalori per D(P)
risulta:

3
+ (1 10
3
)
2
(13 10
6
) + 4 10
9
= 0
la cui soluzione fornisce le dilatazioni principali
1
,
2
,
3
in P:

1
= 4 10
3
,
2
=
1
2
(3 +

13) 10
3
,
3
=
1
2
(3

13) 10
3
Inoltre, detta I la matrice identit`a, trovare gli autovettori di D(P) cor-
risponde a caratterizzare il Ker(D
i
I) (con i = 1, 2, 3). In particolare,
si ricava:
Ker(D
i
I) = span(v
i
) (i = 1, 2, 3)
con
40 G. Vairo - Universit`a di Roma Tor Vergata
v
1
= (2, 1, 2), v
2
= (1+

13, 4, 3+

13), v
3
= (1

13, 4, 3

13)
Questi ultimi, normalizzati, forniscono i versori a
i
che individuano le tre
direzioni principali di deformazione:
a
i
=
v
i
|v
i
|
(i = 1, 2, 3)
d) Considerando coppie di bre distese lungo direzioni principali di defor-
mazione il corrispondente scorrimento angolare `e, per denizione, nullo.
e) Nel riferimento principale di deformazione le direzioni ortogonali ai piani
che bisecano i diedri principali sono denite rispettivamente dai versori
b
1
=
1

2
(0, 1, 1), b
2
=
1

2
(1, 0, 1), b
3
=
1

2
(1, 1, 0)
o dai loro opposti.
In tale riferimento e riferendosi quindi alla rappresentazione in forma di-
agonale

D(P) del tensore delle deformazioni in P

D(P) = 10
3
_
_
4 0 0
0 (3 +

13)/2 0
0 0 (3

13)/2
_
_
lo scorrimento angolare fra le direzioni b
i
e b
j
(con i = j) risulta pari a:

b
1
b
2
= 2b
T
1
[

D(P)]b
2
=
3

b
1
b
3
= 2b
T
1
[

D(P)]b
3
=
2

b
2
b
3
= 2b
T
2
[

D(P)]b
3
=
1
Tema 3
In un riferimento Cartesiano (O, x, y, z) si consideri il punto P = (1, 0, 1)
cm ed una bra materiale dr di modulo 10
3
cm appartenente allintorno
stellato del punto P e diretta come il primo vettore della base canonica. Sia
assegnata inoltre la seguente trasformazione r

(x, y, z) :
r

(x, y, z) =
_

_
1
5
x +
3
2
x
2
+ y
13
10
z
2

x
2
2
+ 2y + y
3
+ (z 1)
2

3
5
x +
y
2
7
+
2
5
z
2
_

_
cm
Si individui con
Analisi della Deformazione 41
=
|dr

| |dr|
|dr|
la dilatazione nominale associata alla bra dr, essendo dr

il vettore trasfor-
mato di dr.
a) Determinare il gradiente spaziale F(x, y, z) della trasformazione assegnata
r

(x, y, z) e calcolare il tensore F nel punto P assegnato.


b) Calcolare la dilatazione nominale , valutando dr

in modo esatto.
c) Calcolare la misura di deformazione
=

|dr

|
2
|dr|
2
|dr|
2
e vericare che sussiste luguaglianza
=

|dr

|
2
|dr|
2
|dr|
2
=
_
2n
T
r
En
r
dove E `e il tensore di deformazione di Green-Lagrange e n
r
e il versore
associato alla direzione individuata da dr.
d) Determinare lespressione del campo di spostamento s(x, y, z) associato
alla trasformazione r

(x, y, z) ed il gradiente spaziale di s(x, y, z). Nellipotesi


di piccole deformazioni, valutare il campo di spostamento in un punto
Q appartenente allintorno di P, indicando le componenti di traslazione
rigida, rotazione rigida e deformazione pura.
e) Calcolare la dilatazione nominale in teoria innitesima (cioe in ipotesi di
piccole deformazioni e attraverso il tensore delle piccole deformazioni D).
Valutare inoltre lerrore normalizzato compiuto rispetto alla teoria esatta
(punto b)).
f ) Determinare la componente di deformazione pura del campo di sposta-
mento per dr e, in teoria innitesima, il corrispondente vettore trasformato
dr

d
(relativo alla sola componente deformativa del campo di spostamento)
fornendone una rappresentazione graca. Utilizzando dr

d
calcolare la di-
latazione nominale e valutare lerrore normalizzato compiuto rispetto alla
teoria esatta (punto b)).
g) Calcolare le dilatazioni principali e le direzioni principali di deformazione
in P.
a) Il gradiente spaziale F(x, y, z) della trasformazione r

(x, y, z), cio`e il ten-


sore gradiente di deformazione, risulta:
F(x, y, z) =
_
_
1
5
+ 3x 1
13
5
z
x 2 + 3y
2
2(z 1)

3
5
2
7
y
4
5
z
_
_
42 G. Vairo - Universit`a di Roma Tor Vergata
ed in particolare, in P, si ottiene
F(P) =
_
_
16
5
1
13
5
1 2 0

3
5
0
4
5
_
_
b) La dilatazione nominale in teoria esatta puo essere calcolata attraverso
il gradiente di deformazione come:
=
|dr

| |dr|
|dr|
=
|F(P)dr| |dr|
|dr|
dove F e calcolato in P in quanto dr appartiene ad un suo intorno. Poich`e
dr = (1, 0, 0) 10
3
cm, si ricava:
dr

= F(P)dr =
_
_
16/5
1
3/5
_
_
10
3
cm, |dr

| = 3.4010
3
cm, = 2.40
c) Ricordando che vale la relazione
|dr

|
2
= (dr

)
T
dr

= dr
T
F
T
Fdr
la misura di deformazione assegnata pu`o porsi nella forma:
=
_
dr
T
F
T
Fdr dr
T
dr
dr
T
dr
=
_
dr
T
(F
T
F I)dr
dr
T
dr
=
=
_
n
T
r
(F
T
F I)n
r
=
_
2n
T
r
En
r
e quindi risulta vericata la relazione proposta tra ed il tensore di Green-
Lagrange
E =
1
2
(F
T
F I)
In particolare, per la bra materiale dr assegnata si ottiene:
= 3.25
d) Il campo vettoriale di spostamento s(x, y, z) `e per denizione la dierenza
fra la generica posizione trasformata r

(x, y, z) e quella di riferimento r =


(x, y, z):
s(x, y, z) = r

(x, y, z) r =
_

4
5
x +
3
2
x
2
+ y
13
10
z
2

x
2
2
+ y + y
3
+ (z 1)
2

3
5
x +
y
2
7
+
2
5
z
2
z
_

_
cm
Analisi della Deformazione 43
Pertanto
s(x, y, z) = F I =
_
_

4
5
+ 3x 1
13
5
z
x 1 + 3y
2
2(z 1)

3
5
2
7
y
4
5
z 1
_
_
I predetti campi, calcolati in P, forniscono
s(P) =
_
_
3/5
1/2
6/5
_
_
cm, s(P) = F I =
_
_
11/5 1 13/5
1 1 0
3/5 0 1/5
_
_
Di conseguenza, il vettore spostamento associato ad un generico punto
Q = (x, y, z) nellintorno di P si esprime, in forma linearizzata, come
s(Q) = s(P) +s|
P
(QP) + o(|QP|)

=
_
_
_

3
5
+
11
5
(x 1) + y
13
5
(z 1)

1
2
(x 1) + y

6
5

3
5
(x 1)
1
5
(z 1)
_
_
_
cm
In denitiva, si individuano:
la componente di traslazione rigida
s
T
(P) = s(P)
la componente di rotazione rigida innitesima
s

(P) = [(P)](QP) =
_
_
0 1 1
1 0 0
1 0 0
_
_
(QP) cm
la componente di deformazione pura innitesima
s
D
(P) = [D(P)](QP) =
_
_
11/5 0 8/5
0 1 0
8/5 0 1/5
_
_
(QP) cm
dove, al solito, (P) = [asym(s)]|
P
e D(P) = [sym(s)]|
P
.
e) La dilatazione nominale , valutata in ipotesi di piccole deformazioni e
attraverso il tensore delle piccole deformazioni D, risulta:
=
|dr

| |dr|
|dr|

= n
T
r
D(P)n
r
=
inf1
dove il tensore di deformazione pura D e calcolato nel punto P in quanto
dr appartiene ad un suo intorno. Poich`e n
r
= (1, 0, 0), risulta:
44 G. Vairo - Universit`a di Roma Tor Vergata
x
z
dr
dr
s
D
'
x
dr
'
z
dr
Fig. 2 Rappresentazione della congurazione trasformata relativa alla deformazione
pura della bra materiale dr in ipotesi di piccole deformazioni (tema 3)

inf1
= 2.20
Lerrore normalizzato rispetto alla teoria esatta ( calcolata al punto b)) `e
quindi pari a:

esatto

inf1

esatto
= 8.5%
f) In teoria innitesima la componente di spostamento da deformazione pura
associata a dr risulta:
s
D
(P) = [D(P)]dr = [sym(s)]|
P
dr =
_
_
11/5
0
8/5
_
_
10
3
cm
e quindi il vettore trasformato dr

d
(che identica la congurazione attuale
della bra a meno di componenti di spostamento rigido) `e:
dr

d
= dr + [D(P)]dr =
_
_
16/5
0
8/5
_
_
10
3
cm
I vettori dr e dr

d
sono rappresentati schematicamente in Fig. 2.
Il modulo di dr

d
e la corrispondente dilatazione nominale risultano
|dr

d
| = 3.58 10
3
cm,
inf2
=
|dr

d
| |dr|
|dr|
= 2.58
Ad
inf2
corrisponde un errore normalizzato rispetto alla teoria esatta (
calcolata al punto b)) pari a:

esatto

inf2

esatto
= 7.1%
g) Per lo stato di deformazione D(P) in P `e immediato ricavare
J
1
= 3, J
2
= 1, J
3
= 3
Analisi della Deformazione 45
e quindi lequazione caratteristica del problema agli autovalori per D(P)
risulta:

3
+ 3
2
+ 1 3 = 0
la cui soluzione fornisce le dilatazioni principali
1
,
2
,
3
in P:

1
= 1,
2
= 3,
3
= 1
Inoltre, detta I la matrice identit`a, gli autovettori v
i
di D(P) corrispon-
dono ai vettori di base per Ker(T
i
I) (i = 1, 2, 3):
Ker(D
i
I) = span(v
i
) (i = 1, 2, 3)
risultando
v
1
= (0, 1, 0), v
2
= (2, 0, 1), v
3
= (1/2, 0, 1)
Questi ultimi, normalizzati, forniscono i versori a
i
che individuano le tre
direzioni principali di deformazione rispetto al riferimento Cartesiano as-
segnato:
a
i
=
v
i
|v
i
|
(i = 1, 2, 3)
Tema 4
In un riferimento Cartesiano (O, x, y, z) ed in un punto P di un corpo con-
tinuo deformabile sia assegnato il vettore di rotazione rigida innitesima
v
e le dilatazioni principali
i
associate alle direzioni principali di deformazione
n
i
(i = 1, 2, 3)

v
=
_
_
1
2
1
_
_
10
3

1
= 5 10
3
n
1
=
1

2
(1, 1, 0)

2
= 2 10
3
n
2
=
1

2
(1, 1, 0)

3
= 0.5 10
3
n
3
= (0, 0, 1)
e sia, inne, lo spostamento del punto P denito come
s(P) = (1, 2, 0) 10
3
cm
a) Determinare in teoria innitesima (cioe in ipotesi di piccole deformazioni)
e nel riferimento Cartesiano (O, x, y, z), il campo di spostamento associato
al generico intorno di P.
b) Considerando la sola componente del campo di spostamento associata
alla deformazione pura (in teoria innitesima), rappresentare nel rifer-
imento Cartesiano (O, x, y, z) la congurazione trasformata di un cubo
46 G. Vairo - Universit`a di Roma Tor Vergata
avente un vertice in P e spigoli di dimensione dl (innitesima) paralleli a
(n
1
, n
2
, n
3
).
c) Calcolare la variazione di volume del cubo assegnato al punto precedente.
d) Considerando la sola componente del campo di spostamento associata alla
deformazione pura (in teoria innitesima), rappresentare nel riferimento
Cartesiano (O, x, y, z) la congurazione deformata di un cubo avente un
vertice in P e spigoli di dimensione dl (innitesima) paralleli agli assi
coordinati (x, y, z).
e) Calcolare la variazione di volume del cubo assegnato al punto precedente.
f ) Calcolare in P lo scorrimento angolare fra la direzione individuata dalla
retta di equazione [3x + 2y = 0 z = 0] e la sua ortogonale.
a) Il campo di spostamento per un generico punto Q nellintorno del punto P
assegnato si esprime, a meno di termini con ordine di innitesimo superiore
rispetto a |QP|, come
s(Q) = s(P) + [s]|
P
(QP) = s(P) + [asym(s) + sym(s)]|
P
(QP)
In teoria innitesima, i tensori (P) = [asym(s)]|
P
e D(P) = [sym(s)]|
P
identicano, rispettivamente, la componente di rotazione rigida e quella di
deformazione pura. In particolare, si ha:
(P) =
_
_
0
v,z

v,y

v,z
0
v,x

v,y

v,x
0
_
_
=
_
_
0 1 2
1 0 1
2 1 0
_
_
10
3
D(P) = R
T
(P)

D(P)R(P) =
1
2
_
_
7 3 0
3 7 0
0 0 1
_
_
10
3
essendo (
v,x
,
v,y
,
v,z
) =
v
,

D la matrice diagonale che rappresenta il
tensore di deformazione nel riferimento principale di deformazione

D(P) =
_
_
5 0 0
0 2 0
0 0 1/2
_
_
10
3
e R la matrice ortonormale associata al cambio di base che fa passare dal
riferimento Cartesiano assegnato a quello principale:
R(P) =
_
_
n
1

n
2

n
3

_
_
= 1/

2
_
_
1 1 0
1 1 0
0 0

2
_
_
In denitiva, in teoria innitesima ed a meno di termini con ordine di in-
nitesimo superiore rispetto a |QP|, il campo di spostamento di un punto
Analisi della Deformazione 47
n
2
n
1
n
3
n
2
n
1
n
3
s
D
Fig. 3 Rappresentazione schematica della trasformazione per deformazione pura del
cubo innitesimo assegnato al punto b) (tema 4).
Q nellintorno di P risulta:
s(Q) =
_
_
1
2
0
_
_
10
3
+ 10
3
_
_
7/2 5/2 2
1/2 7/2 1
2 1 1/2
_
_
(QP) cm
b) Il cubo assegnato pu`o riguardarsi come un intorno innitesimo di P nel
quale `e lecito assumere lo stato di deformazione costante nello spazio e rap-
presentato, in teoria innitesima, da D(P). Pertanto, gli spigoli del cubo
paralleli nella congurazione di riferimento, restano paralleli anche nella
congurazione deformata. Per descrivere allora la congurazione trasfor-
mata (a meno di componenti di spostamento rigido) basta quindi calcolare
lo spostamento di deformazione pura associato a tre vettori di modulo dl
e direzione n
1
, n
2
e n
3
:
s
D
1
= [D(P)](dln
1
) = 5 10
3
dln
1
cm
s
D
2
= [D(P)](dln
2
) = 2 10
3
dln
2
cm
s
D
3
= [D(P)](dln
3
) = 0.5 10
3
dln
3
cm
Conseguentemente, `e immediato vericare che gli spigoli del cubo si
spostano parallelamente a loro stessi (in altre parole, non si vericano scor-
rimenti fra spigoli inizialmente ortogonali) generando un parallelepipedo
retto (Fig. 3).
c) La variazione di volume per il cubo considerato nel punto precedente puo
essere calcolata noti i vettori dl
i
che descrivono gli spigoli nella congu-
razione deformata:
V
V
o
=
V
V
o
1 =
(dl
1
dl
2
) dl
3
dl
3
1 = 0.65%
essendo
dl
i
= dln
i
+s
D
i
, i = 1, 2, 3
48 G. Vairo - Universit`a di Roma Tor Vergata
y
x
z
span(i,j)
z
s
D
x
y
Fig. 4 Rappresentazione schematica della trasformazione per deformazione pura del
cubo innitesimo assegnato al punto d) (tema 4).
Alternativamente, puo considerarsi direttamente il primo invariante di de-
formazione
V
V
o
= J
1
= 0.65%
d) Analogamente a quanto osservato per il punto b), il cubo assegnato pu`o
riguardarsi come un intorno innitesimo di P nel quale `e lecito assumere
lo stato di deformazione costante nello spazio e rappresentato, in teoria
innitesima, da D(P). Pertanto, gli spigoli del cubo paralleli nella cong-
urazione di riferimento, restano paralleli anche nella congurazione defor-
mata. La congurazione trasformata si individua allora (a meno di com-
ponenti di spostamento rigido) valutando lo spostamento di deformazione
pura associato a tre vettori di modulo dl e direzione parallela agli assi
coordinati (i, j, k)
s
D
i
= [D(P)](dli) =
_
7
2
i
3
2
j
_
10
3
dl cm
s
D
j
= [D(P)](dlj) =
_

3
2
i +
7
2
j
_
10
3
dl cm
s
D
k
= [D(P)](dlk) =
1
2
10
3
dlk cm
Pertanto, gli spigoli del cubo inizialmente paralleli alla direzione k subis-
cono una variazione di lunghezza ma non di direzione, mentre quelli par-
alleli ai versori i e j variano direzione ma restano ortogonali a k. Come
mostrato in Fig. 4, il cubo si deforma trasformandosi in un parallelepipedo
non retto (cioe compaiono scorrimenti angolari fra spigoli inizialmente or-
togonali).
e) La variazione di volume per il cubo considerato nel punto precedente puo
essere calcolata noti i vettori dl
c
che descrivono gli spigoli nella congu-
Analisi della Deformazione 49
razione deformata:
V
V
o
=
V
V
o
1 =
(dl
i
dl
j
) dl
k
dl
3
1 = 1.35%
essendo
dl
c
= dlc +s
D
c
, c = i, j, k
In alternativa ed in via approssimata si puo calcolare la dimensione di
ogni spigolo trascurando la componente di spostamento perpendicolare
allo spigolo stesso,
V
V
o
=
(dl
a
i
dl
a
j
) dl
a
k
dl
3
1 = 0.65%
essendo
dl
a
c
= dlc + (s
D
c
c)c, c = i, j, k
Ci`o corrisponde a procedere attraverso il primo invariante di deformazione.
f) Alla retta assegnata corrisponde la direzione
a =
1

13
(2, 3, 0)
e quindi la direzione ortogonale `e:
b =
1

13
(3, 2, 0)
Pertanto,

ab
= 2b
T
D(P)a = 15/13
Tema 5
In un riferimento Cartesiano (O, x, y, z) il campo delle piccole deformazioni
D(x, y, z) sia rappresentato da:
D(x, y, z) =
_
_
(xy + 1) 2z 0
3zy (1 z
2
)
sym 4xz
_
_
Si stabilisca se il campo di deformazione assegnato `e congruente ed in caso
aermativo si valuti il corrispondente campo di spostamento.
Per stabilire se il campo di deformazione assegnato `e congruente bisogna
vericare se `e soddisfatta lequazione:
50 G. Vairo - Universit`a di Roma Tor Vergata
(D) = 0
Daltra parte, `e immediato ricavare
D =
_
_
2 3y 2z
0 2 4z
x 0 0
_
_
e quindi resta vericato che ( D) = 0, cio`e che il campo di defor-
mazione assegnato `e congruente.
Il campo di spostamento s(x, y, z) associato a D(x, y, z) si ricava allora
attraverso le seguenti considerazioni. E noto che

v
= = D
essendo la parte emisimmetrica del gradiente di s
= asym(s) =
_
_
0
z

y

z
0
x

y

x
0
_
_
e
v
= (
x
,
y
,
z
) il campo vettoriale associato a , cio`e tale che per ogni
vettore v risulti []v =
v
v. Pertanto, risulta
_

x
x

x
y

x
z

y
x

y
y

y
z

z
x

z
y

z
z
_

_ =
_
_
2 3y 2z
0 2 4z
x 0 0
_
_
E quindi possibile introdurre le seguenti forme dierenziali
d
x
=

x
x
dx +

x
y
dy +

x
z
dz = 2 dx 3y dy + 2z dz
d
y
=

y
x
dx +

y
y
dy +

y
z
dz = 2 dy 4z dz
d
z
=

z
x
dx +

z
y
dy +

z
z
dz = xdx
Poich`e D(x, y, z) soddisfa le condizioni di congruenza, tali forme dieren-
ziali associate alle componenti di
v
sono esatte e quindi il risultato della loro
integrazione non dipende dal percorso di integrazione. Pertanto, lintegrale
tra (0, 0, 0) e ( x, y, z) di ciascuna pu`o compiersi assumendo, per esempio, un
percorso di integrazione che preveda dapprima lintegrazione rispetto alla co-
ordinata x, mantenendo y e z costanti e nulle, poi lintegrazione rispetto a
y, mantenendo costanti x = x e z = 0, ed inne lintegrazione rispetto a z,
mantenendo costanti x = x e y = y (quindi dx = dy = 0):
Analisi della Deformazione 51

i
( x, y, z) =
i
(0, 0, 0) +
_
x
0

i
x

y=z=0
dx
+
_
y
0

i
y

x= x, z=0
dy +
_
z
0

i
z

x= x, y= y
dz
con i = x, y, z.
Pertanto, posto
oi
=
i
(0, 0, 0) (con i = x, y, z) ed omettendo il simbolo
di soprasegnatura, per integrazione risulta:

x
=
ox
+ 2x
3
2
y
2
+ z
2

y
=
oy
2y 2z
2

z
=
oz

x
2
2
Noti i tensori e D `e allora possibile determinare il tensore gradiente del
campo vettoriale di spostamento s(x, y, z) = (s
x
, s
y
, s
z
):
s = +D
=
_
_
(xy + 1)
oz
2z + x
2
/2
oy
2(y + z
2
)

oz
2z x
2
/2 3zy
ox
2x +
3
2
y
2
+ 1 2z
2

oy
+ 2(y + z
2
)
ox
+ 2x
3
2
y
2
+ 1 4xz
_
_
Restano quindi denite le seguenti forme dierenziali, esatte per con-
gruenza di D:
ds
x
=
s
x
x
dx +
s
x
y
dy +
s
x
z
dz
= (xy + 1) dx (
oz
+ 2z x
2
/2) dy + (
oy
2y 2z
2
) dz
ds
y
=
s
y
x
dx +
s
y
y
dy +
s
y
z
dz
= (
oz
2z x
2
/2) dx + 3zy dy + (
ox
2x + 3y
2
/2 + 1 2z
2
) dz
ds
z
=
s
z
x
dx +
s
z
y
dy +
s
z
z
dz
= (
oy
+ 2z
2
+ 2y) dx + (
ox
+ 2x 3y
2
/2 + 1) dy + 4xz dz
Considerato come percorso di integrazione quello precedentemente in-
trodotto, risulta:
s
i
( x, y, z) = s
oi
+
_
x
0
s
i
x

y=z=0
dx+
_
y
0
s
i
y

x= x, z=0
dy+
_
z
0
s
i
z

x= x, y= y
dz
con i = x, y, z e s
oi
= s
i
(0, 0, 0). In denitiva, omettendo il simbolo di so-
prasegnatura, si ottiene
52 G. Vairo - Universit`a di Roma Tor Vergata
s
x
(x, y, z) = s
ox
+ x
oz
y + x
2
y/2 +
oy
z 2zy 2z
3
/3
s
y
(x, y, z) = s
oy
+
oz
x x
3
/6
ox
z 2xz + 3zy
2
/2 + z 2z
3
/3
s
z
(x, y, z) = s
oz

oy
x +
ox
y + 2xy y
3
/2 + y + 2xz
2

Potrebbero piacerti anche