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Osservatorio Balcani e Caucaso In evidenza anche lAlbania : pur in un quadro affannoso, dove corruzione e incertezza politica mettono a dura prova le nuove norme per attrarre investimenti, Tirana -sulla carta- il 2 miglior Paese, dall'ex Jugoslavia all'Asia centrale, per tutela degli investitori e il 3 per tempi e facilit del credito. Un ex aequo che condivide con Serbia, Romania e Bulgaria, nuovi 'porti franchi' del prestito bancario dietro alle leader Lettonia e Bulgaria. Nel Paese delle aquile, nuove norme hanno ridotto la tassazione per le imprese, anche qui a prezzo di un taglio dei contributi per la previdenza sociale. Introdotti per le nuove aziende registrazione e pagamento elettronici. Ridotto anche il capitale minimo per costituirle. Cambiate anche le regole sulla bancarotta, con lintroduzione di unAgenzia nazionale insolvenze, con compiti di supervisione. Oggi Tirana all82 posto nellindice di facilit dimpresa su 183 economie censite, e al 91 per la certezza del rispetto dei contratti. Il grande passo avanti lAlbania lha fatto sul fronte dellavvio dimpresa, passando tra 2008 e 2010 dalla 123ma alla 46ma posizione. Un risultato reso possibile dalla decisiva apertura di due uffici di e-government (il Centro nazionale per le licenze e l'Ufficio nazionale del registro), nati da fondi e consulenza Usaid. Un taglio netto dei tempi, e questo l'auspicio- dei margini di corruzione. A livello mondiale, sul fronte delle riforme, lAlbania ha perso un anno: gli analisti di Doing Business (DB) le assegnano un punto in meno (ora 82.ma su 183 Stati) rispetto al 2010, perch la modernizzazione sembra restare inapplicata.
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Osservatorio Balcani e Caucaso Oltre al Montenegro, la certezza nei contratti per gli analisti di Doing Business- non ha visto passi avanti neppure in Macedonia, Albania e Serbia, tutte agli ultimi posti, con Bosnia e Kosovo che chiudono la classifica (sono rispettivamente 23ma e 25ma economia) dei Paesi del sud est Europa appetibili per le imprese straniere. Proprio in Serbia , modernizzazione non pervenuta, almeno secondo i giudizi di Doing Business . Solo un passo avanti in classifica per Belgrado nel 2011: oggi 89ma nel mondo, grazie a miglioramenti nel registro di propriet e per le cessioni, ma con una burocrazia respingente e poche certezze, specie per chi voglia dare il via a unattivit o per chi sperava in una semplificazione fiscale. Note positive: la Serbia da pochi mesi ha varato la nuova norma fallimentare, che unifica e facilita le procedure. Migliorato gi nel 2010 laccesso allinformazione sul credito. Tuttavia urgono innovazioni strutturali. In Serbia nei primi 9 mesi del 2010, sono crollati del 40% gli investimenti esteri, con appena 600 milioni di euro allattivo, rispetto allo stesso periodo 2009. Lo ha segnalato la rivista specializzata belgradese Biznis e Finansija che ogni anno premia le migliori performances imprenditoriali.
Programma SeeNet II
Il programma di cooperazione decentrata italo-balcanica SeeNet II, che si svolge in 7 Paesi dei Balcani occidentali (Albania, Bosnia Erzegovina, Croazia, Kosovo, Macedonia, Montenegro, Serbia), include due azioni volte al sostegno delle PMI e della cooperazione imprenditoriale transfrontaliera. La prima, animazione imprenditoriale per la crescita transnazionale di sistemi produttivi locali integrati, guidata dal Friuli Venezia Giulia, con partner tecnico Informest e partner istituzionali le regioni Marche, Veneto ed Emilia-Romagna. Opera nelle contee di Osijek Baranja e Vukovar Srijem, in Croazia; in Vojvodina (Serbia); nel Cantone e nella municipalit di Tuzla, in Bosnia Erzegovina. La seconda, rafforzamento del sistema delle PMI, guidata dalla Toscana, con partner tecnici Oxfam Italia e Toscana Promozione e partner istituzionale italiano la regione Emilia-Romagna. I partner del sud-est Europa sono il Cantone di Zenica-Doboj, il Cantone di Erzegovina-Neretva, i Comuni di Prijedor e Tuzla, Preda, LINK, BSC , RPC Lipnica /Tuzla , Associazione degli imprenditori di Tuzla, REDAH , per la Bosnia Erzegovina; la Citt di Kragujevac, il Comune di Lazarevac, l'Agenzia Regionale di Sviluppo
Osservatorio Balcani e Caucaso Anche il settore privato dicono i numeri- partecipa sempre meno alla ristrutturazione del sistema economico bosniaco: se nel 2009 gli investimenti diretti esteri erano crollati del 36% su base annua, nel 2010 la perdita di capitali toccherebbe ormai il 50%.
Beograd e Agenzia Regionale di Sviluppo umadija e Pomoravlje per la Serbia.
URL
www.balcanicaucaso.org/aree/Balcani/Balcani-il-futuro-e-un-impresa-89204
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